To be or not to be.

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    Azkaban, un paio di mesi fa.

    Mentre percorrevo l'infinità di gradini di quel posto orribile, ancora non avevo deciso la tattica di azione. Le opzioni erano essenzialmente due: mollare un coppino violento a signor Azkaban facendo notare quale enorme cazzata fosse far passeggiare dissennatori per Hogsmeade, suggerendo così che avevo avuto delle pachidermiche difficoltà a gestire la suddetta creatura, suggerendo che magari la golden baby era stata vagamente in pericolo, suggerendo quindi che la mia utilità fosse pari a zero che che potevo benissimo fungere da mangime per pesci con una palla al piede infondo a....all'oceano. O mar Baltico. O qualsiasi mare fosse quello. O oceano.
    L'alternativa era far finta di niente, sperando che non sapesse niente, salvandomi così dal morire. Ormai lo sbuccio di un ginocchio della Barton aveva assunto questo significato: October senza un orecchio, in un vortice di danni che mi si rifletteva contro in maniera esponenziale.
    Per cui quando arrivai in cima a quella dannata scala ero doppiamente spompata, oltre che dall'eccessivo uso di gradini, anche dal dilemma appena riportato. Nel primo caso avrebbe potuto apprezzare la sincerità no? Nel secondo non apprezzare la non sincerità.
    Sbuffai seguendo la guardia. Avevo rinunciato a ricordarmi la strada due piani fa, in preda alla disperazione delle scale a chiocciola. Mi sembrava di camminare ruotando su me stessa anche adesso, sebbene il tragitto fosse del tutto dritto.
    Però, gli fai un baffo a Raperonzolo eh??
    Ottimo, nel dubbio una bella battuta d'entrata, appoggiata contro la porta come se fossi perfettamente a mio agio, in realtà stremata dall'arrampicata. Eh già, il signorino non aveva montato un ascensore...
    Ok, allora, la biondina sta bene. Tutto a posto, alla grande.
    tenersi sul vago, andava benissimo così, senza accennare a vampiri, mangialumache, dissennatori e tutte le calamità che quella tassorosso attirava così bene.
    Quindi direi che posso andare giusto?
    Un sorriso che neppure tonto Barton avrebbe scambiato per vero, mentre indicavo col pollice la strada alle mie spalle, faceva intuire fin troppo facilmente quanto non volessi essere là in quel momento. Capitemi, era stata davvero una settimana tremenda, era meglio tralasciare i dettagli e trasmettere solo l'essenziale: la bimba stava bene. Yey!!
     
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    - Mi piace il panorama - fu tutto quello che le rispose, senza alzare gli occhi dai fogli che teneva aperti sul tavolo. E in effetti l'enorme finestra che dava sull'oceano era l'unica cosa davvero rilevante della stanza che che Kostia aveva riservato per sé al piano più alto della torre principale della fortezza.
    L'ampio appartamento era sorprendentemente spartano e simili alle celle dei piani inferiori sotto moltissimi aspetti. L'ucraino aveva scelto di vivere in uno spazio unico, arioso, reso luminoso dall'unica vetrata che si apriva nelle mura di pietra e da cui era possibile vedere tutto l'orizzonte in direzione del mare. Solo due porte, oltre a quella d'ingresso, si aprivano in quella stanza e, mentre una si limitava a portare alla sala da bagno, l'altra dava accesso ad una balconata da cui era possibile osservare il tratto di costa di fronte a cui sorgeva l'isola. Tutto era studiato nei minimi dettagli per essere semplice e funzionale, dalla struttura stessa della stanza all'arredamento. Uno scrittorio con una sedia, una poltrona, due librerie ricolme di libri e fascicoli: ogni cosa era strettamente subordinata alla propria utilità e nell'appartamento spiccava l'assoluta mancanza di qualsiasi segno identificativo di chi l'abitava. Niente foto, niente volumi personali, niente ricordi. Gli unici lussi erano il quadro appeso sopra il camino - l'originale del Giudizio Universale di Bosh - e l'ampio letto matrimoniale, morbido nello spesso strato di coperte che lo ricopriva.
    Terminò di leggere quello che aveva di fronte, prima di alzare lo sguardo e congedare con un cenno del capo le guardie che avevano scortato October lì. Aveva spiegato a tutti quale fosse la nuova posizione della rossa all'interno della gerarchia del luogo, ma sembrava che una certa diffidenza fosse comunque inevitabile: October non piaceva a loro più di quanto loro piacessero ad October, ed era una cosa che poteva solo sperare che cambiasse con il tempo - Entra, accomodati pure dove preferisci - la invitò con un cenno, voltandosi di nuovo verso le pile di fogli e riordinandole rapidamente. Non amava il caos - Sono contento di sentirlo - le disse nel mentre - Anche il Dissennatore è rientrato. Non sembra si sia divertito molto, ma è difficile dirlo. Vi siete incontrati? -
     
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    Entra? Ahahah Accomodati? Ahahahah! Col cavolo voglio andare via!
    ...Ok...accomodiamoci...
    farfugliai a me stessa mentre oltrepassavo la soglia. Ok già c'era una cosa che non andava: una stupenda vetrata sull'oceano. Avevo visto probabilmente troppi film dove il tizio di turno veniva fatto accomodare, magari gli si indicava pure di godersi il panorama (aveva anche accennato al panorama!!) e poi sbeng, colpo di pistola e precipitava giù dalla vetrata. O in star wars con il nero che volava giù. Lontano dalla vetrata sì.
    Restai quindi in piedi, con le braccia incrociate, fissando diffidente quel finestrone. Ok stava dicendo chera felice, ottimo!! Almeno finchè non tirò fuori il dissennatore. Merda! Quello...quello spione! Possono farla la spia i dissennatori? parlano? conoscono il linguaggio dei segni? dei fiori? dei segnali di fumo?
    Nel mio cervello era già partita una voce, dell'October rissosa "certo razza di cretino che l'ho incontrato! Stupido idiota come ti salta in mente di sguinzagliare quella roba per Hogsmeade!! D'altronde cosa possiamo mai aspettarci da uno che dorme con "tirami il dito" appeso sopra al letto!! " ma invece mi uscì un:
    Uhm.....non saprei, non credo...non ricordo bene.
    dovevo allenarmi a mentire meglio. Trova una sedia e attaccatici October. Non vuoi volare dalla finestra. Proprio no.
     
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    Un dissennatore poteva essere tante cose e, sebbene potesse essere molto più discreto di quanto non si fosse abituati a pensare, avevano la straordinaria capacità di restare piuttosto impressi nelle memoria di chi li incrociava. Fu quel dettaglio a far alzare la testa di Kostia da quello che stava facendo, facendogli notare l'atteggiamento piuttosto teso con cui October si stava guardando intorno. Paura. Registrarono i suoi sensi. Profondo disagio.
    La fissò per qualche momento, scuotendo poi la testa. Lui aveva cercato di fare gli onori di casa - Vuoi che ti faccia portare qualcosa da bere? - le domandò, muovendosi verso il letto. Si sedette su un angolo del materasso, riprendendo ad osservare la rossa in piedi al centro della stanza - Dell'acqua magari? Non hai un bell'aspetto... - le fece notare, in maniera forse poco diplomatica. Era strano il rapporto che lo univa all'ex auror, quasi di simpatia. Una simpatia che la ragazza non solo non condivideva ma di cui non sembrava nemmeno rendersi conto, e gli ci volle qualche attimo prima di rendersi conto di cosa fosse quel leggero pizzicore dietro le palpebre. Fastidio. Lo infastidiva che October avesse una visione così superficiale di lui.
    Ciò nonostante unì le mani, posando i gomiti sulle ginocchia e obbligandosi a mantenere un atteggiamento pacato e professionale - Posso chiederti qualche dettaglio in più? - le domandò ancora, incalzando - Hai visto o non hai visto il Dissennatore? -
     
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    Scossi la testa
    No grazie tanto devo andar via...
    ci tenevo a precisarlo, il fatto che sarei andata via, presto. Era un timore, quello di fare una brutta fine che poteva essere immotivato allo stesso modo di come poteva essere motivato. Insomma una di quelle situazioni che possono andare ugualmente bene o ugualmente malissimo.
    Mi decisi alla fine a sedermi. Non avevo un bell'aspetto. Mi morsi il labbro. Lo sapevo di non avercelo un bell'aspetto ma d'altra parte non avevo fatto commenti sul tirami il dito quindi perchè doveva infierire? Mi rimisi automaticamente i capelli dietro le orecchie..
    A quanto pareva non ero sufficientemente orribile per distrarlo dalla questione dissennatore. Sbuffai neppure fossi ancora al sesto anno e mi stessero chiedendo se avevo oppure no pedinato il mio ex.
    Sì l'ho visto.
    ammisi con lo stesso tono.
    E..potrebbe averlo visto anche lei dal momento che ci si è gettato contro come fosse un'amarena ma..
    proseguii stringendo già bene la bacchetta all'interno della giacca. Suddai finchè avevo la bacchetta andava tutto relativamente bene. A meno che non tirasse fuori quel serpente o un'altro dissennatore. Insomma andiamo era un biondino, potevo battere un biondino...no? E se invece di faceva i colpi di sole ed era un biondo finto? Presa salda, presa salda...
    E' andato comunque tutto bene, anche con i due vampiri, non si è fatta niente. Davvero. Anche la storia delle lumache, davvero sta bene, un fiore.
    Un sorrisetto tirato.
    E' un po' tonta ma l'ho trovata già così, non è colpa mia.
     
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    - Ferma un secondo - dovette dirle, alzando entrambe le mani per bloccare quel fiume di parole. A tratti October lo confondeva non poco: o stava completamente zitta o parlava fino allo sfinimento, senza apparente soluzione di continuità. Doveva essere una caratteristica delle rosse, quel seme di follia. Probabilmente ragionavano in maniera differente da tutti loro.
    - Tallulah ha incontrato il Dissennatore, che l'ha aggredita - immaginò, sempre che avesse tradotto correttamente quel "gettarsi contro come se fosse un'amarena". Le amarene erano dolci e gustose: supponeva che questo avrebbe dovuto significare che il Dissennatore dovesse aveva trovato Tallulah di suo gradimento. Comprensibile, rifletté mentre le labbra gli si piegavano in un involontario sorriso - E immagino che sapendolo in anticipo tu non abbia trovato particolari problemi. Basta un Patronus per tenerne a bada - riprese facendosi un poco più serio. Voleva capire - Ma non ho capito da dove sono usciti fuori i vampiri. E le lumache - poi, riflettendoci un attimo sopra - Soprattutto le lumache - quelle lo incuriosivano parecchio.
    In quanto all'apparente semplicità di Tallulah Kostia non avrebbe avuto molto da dire nemmeno a quel riguardo, se non scuotere la testa sorridendo appena. Non aveva bisogno di nascondere anche a lei quello che pensava, non dopo la sera in cui l'aveva liberata - Nella mia vita ne ho conosciute molte di persone buone, ma mai nessuno come lei - ammise, tornando a fissare October - Non c'è alcun desiderio di fare del male, in lei, ne alcuna forma di rabbia, o crudeltà o... - lasciò la frase in sospeso, cosa assai rara per lui. Erano molte le cose rare, quando c'era Tallulah in mezzo - Sono contento che tu l'abbia tenuta al sicuro, comunque -
     
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    Acciderbola. Non poteva sclerare come una persona normale (leggi: donna) focalizzandosi solo sul "è tonta"? Dov'era l'arringa sul no non è tonta?? e quella sul "è supermegaultra..." ah no ok, quella eccola qua. Aveva trasformato tonta in buona. No caro non era proprio quello il senso...il senso era che se ti dico "fai un cazzo di patronus e scappa" non puoi rimanere lì, produrre un patronus-peto e continuare a rimanere lì! Tuttavia era meglio focalizzarsi sui problemi.
    Numero uno. La storia delle lumache. Era il mio momento, forse l'ultimo per prendermi qualche istante di gloria...
    Oh quella non è niente. Era in un locale con il suo ragazzo e qualche altro studente e all'improvviso ha iniziato a sputare lumache, ma l'hanno riportata a scuola. Ho detto che non è sveglia, vai a sapere che si è bevuta.
    Non aveva nessun senso dire che ero stata io a lanciarglielo. Sarebbero uscite troppe domande, e sapevo anche da sola che il motivo per cui glielo avevo lanciato non era per niente professionale. Quindi perchè l'istante di gloria? Stavo cercando di cogliere un accenno di espressione disgustata, magari anche solo uno schiocco di lingua o una mano sulla bocca: magari l'aveva pure baciata dopo che aveva vomitato lumache. O magari perchè non sapeva che aveva il ragazzo: osservare se le sopracciglia erano pericolosamente vicine o se una vena pulsava.... Beh mr so tutto ovviamente sì che lo sapeva. Oppure no. In effetti non ci avevo capito molto di questa storia: per esempio non sapevo se lei era a conoscenza delle attenzioni dell'ucraino, se la ragazza dell'ucraino (sì mi ero andata a documentare ma avevo trovato solo cronaca rosa per l'appunto) sapeva e via dicendo. Così tanti interrogativi, uniti al fatto che fosse così interessato alla tassorosso un po' tonta e dalla bontà infinita da stridere così tanto con quello che lui era, che mi era venuto il forte dubbio che si fosse inventato tutto col solo pretesto di mettermi alla prova e farmi fuori al primo passo falso.
    Comunque..punto due: i vampiri.
    Per quanto riguarda i vampiri, beh sono usciti dal nulla due vampiri. Un fuoriprogramma. Anche loro sembravano particolarmente interessati a lei...
    Il che avrebbe anche potuto seriamente offendermi se non fosse che temevo di finire decapitata da un momento all'altro.
    Ma anche quella faccenda è stata risolta. Il problema di fondo è che quella ragazza attira le peggiori calamità naturali.
    Incluso lui?
    Prossimo problema, il primo. Il dissennatore ha aggredito Talullah.
    Sì esatto. Ma ha appena cominciato...
    ecco, nella scala delle aggressioni ero in classifica sopra di lei. Giuro non stavo sminuendo, sebbene il gesto della mano potesse far intendere il contrario.
    Numero due. Basta evocare un patronus. Assecondalo, annuisci.
    Già vero anche questo.
    Numero tre. Quindi non dovrei aver avuto problemi. Una smorfia mi percorse il viso, come quando qualcuno si spruzza l'antizanzare e te lo becchi tu dritto in faccia. Cristo, qua finivo bruciata come le suddette zanzare nelle lampade a luce blu!
    Sì ecco a questo proposito...
    morta. Ero morta. E la cosa peggiore che le mie ultime parole sarebbero state:
    Potrebbe esserci stato un qualche problema coi patronus.
     
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    Un attimo di gelo. Poche cose, ma abbastanza da trasformare Kostia dalla persona civile con cui October era abituata a trattare nella maschera di pietra che era di solito la sua divisa. Labbra dure, spalle tese, sguardo fisso.
    Il suo ragazzo.
    Quel misterioso ragazzo per cui l'estate precedente lo aveva lasciato come un cucciolo abbandonato su una panchina di Hogsmaede. Quel ragazzo di cui non voleva sapere assolutamente nulla e che forse frequentava ancora e forse no, ma che non aveva la minima importanza ai fini di quella conversazione. Chinò il capo verso il pavimento, socchiudendo per qualche attimo gli occhi mentre si arrotolava fra i pensieri quella punta di trafiggente gelosia. Il. Suo. Ragazzo.
    Qualcuno che non esisteva.
    - Continua - la invitò, riprendendo la propria apparente normalità. Le persone esistevano sulla base delle conseguenze delle loro azioni, e quel ragazzo esisteva ancora solo perché Kostia non era geloso come altri sarebbero stati al suo posto. Perché la serenità di Tallulah rappresentava ai suoi occhi più di quanto rappresentasse la sua stessa gelosia. E Ruthie, perché anche lei esisteva ancora nella sua vita, nelle loro vite.
    October era diventata il suo salvagente in quella situazione, eppure continuava a trattarlo come se l'avesse torturata o minacciata dei peggiori tormenti - Eppure sei riuscita a tenere a bada anche loro. Immagino le congratulazioni siano d'obbligo - e non mentiva, in quel momento. Due vampiri non erano di sicuro un avversario facile, soprattutto per chi aveva appena affrontato un Dissennatore - Ho fatto bene ad affidarla alle tue cure, grazie - riprese, ponderando per qualche attimo - Due vampiri...potrebbero averla puntata davvero. Avvertimi se li vedi di nuovo in giro: se l'hanno scelta come loro preda vanno eliminati prima che la raggiungano e facciano male a lei o a te - un ragionamento forse freddamente crudele, quello, ma che sicuramente non mancava di una sua chiarezza. Se c'era un problema andava eliminato.
    - Si, immagino si possa dire così - convenne - E credo di potermi tranquillamente annoverare fra quelle. Per quello ti ho chiesto di tenerla d'occhio - soprattutto considerando che con tutta le gente che c'era ad Hogsmaede il Dissennatore aveva trovato proprio lei. Fra tutti, lei - Quale problema? - le chiese poi, incuriosito.
    Quale.
    Problema.
     
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    Di solito quella che distoglie lo sguardo sono io. Lo faccio un sacco di volte, in tutte quelle volte dove proprio non voglio che mi si guardi in faccia. Lo faccio quando sono in imbarazzo, quando mento, quando ho paura delle reazioni di chi mi sta davanti...lo faccio per provare ad evitare che se ne accorgano, che vedano una reazione che non voglio mostrare. Quindi sì, io distolgo lo sguardo un sacco di volte. Lui non lo fa. Perchè se lo facesse come potrebbe analizzare ogni singolo dettaglio? Ma lo ha fatto adesso. E anche quando mi ha spiegato il lavoro fissava o il piatto o la parete davanti a se. Non posso fare a meno di alzare le sopracciglia sorpresa. Dite che è una cosa brutta da fare? Beh ringraziate che non stiamo svaccati su un divano a bere birra e guardare Scemo e più Scemo o a quest'ora avrei iniziato a fare una scena con tanto di additate e risate. Ma no, eravamo in una camera con un quadro vagamente biblico, in una prigione che fa tanto thriller, con una vetrata sul mare che fa tanto titanic.
    Sì so che tecnicamente sono una persona adulta e dovrei reagire in modo meno infantile, ma capire uno come lui non è affatto facile. Posso credergli su alcune cose, su altre mi viene più difficile, in questo caso su Talullah. Sia chiaro gli ho dato il beneficio del dubbio, ma forse...caspita forse è vero! E' innamorato di una scolaretta dalle trecce bionde e dal cuore di panna. E lo ha detto a me. Si è praticamente scoperto le chiappe. E forse è questo a rendermi più difficile crederci davvero. Insomma io prego che non scopra mai di Ioan perchè temo me lo possa appendere per le unghie dei piedi sopra un pozzo di coccodrilli...non gli direi mai una cosa simile!
    Quindi annuisco, quasi meccanicamente, cercando di rimettere in ordine gli schemi mentali che mi ero fatta. Avrei dovuto ringraziare invece che restarmene zitta vero? Già probabile. Ma dovevo ancora dirgli che ero patronusdeficiente.
    Uno era qui dentro, credo. Mi sembra di averlo riconosciuto da alcuni vecchi documenti del Ministero. Squall qualcosa, dovrebbe essere stato un mangiamorte. Insomma non so se lo avete nel giro, comunque era qui ad Azkaban.
    Sicura al 100%? ovviamente no, ma se tirava le quoia per un mio errore..beh avrebbe dovuto prendere in considerazione la chirurgia plastica, non era colpa mia se somigliava a un'altro vampiro! Un po' come i cinesi.
    Mi schiarri la voce. No era una cosa così imbarazzante, così..così semplice! Tutti sanno fare i patronus, sono sempre riuscita a farli! Se non sai farlo sei un idiota! Mi ci volle qualche secondo prima di riuscire a trovare il coraggio di aprire bocca
    Nonsofareunpatronus...
    beh tecnicamente la bocca non l'avevo quasi mossa, era più un bisbiglio detto a denti stretti.
    Non saprei dire se la sua faccia era dovuta al fatto che non avesse sentito un bel niente o se invece aveva sentito benissimo. In entrambi i casi era bene mettere le mani avanti.
    Nel senso, ovviamente so farlo è che attualmente esce..uno sbuffo e..
    imitai lo sbuffo con un gesto della mano. Non sembrava convinto..stavolta toccò a me abbassare lo sguardo.
    Pare che gli sbuffi non funzionino molto bene.
    "Molto bene" era già più ottimista come ultima parola
     
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    Lo sguardo gli si offuscò per qualche istante mentre ripercorreva mentalmente i fascicoli che aveva sfogliato nel corso dei lavori ad Azkaban. Decine di centinaia di nome per secoli di storia ma pochi vampiri. Molto pochi. Avrebbe dovuto controllare, ma mentre le annuiva credeva di aver capito chi avesse avuto la dubbia fortuna di incontrare. Erano pochi i vampiri che accettavano di entrare nei Mangiamorte, e vista la loro visione della vita era anche comprensibile: quando uno aveva millenni interi come aspettativa di vita certe problematiche tanto care a loro esseri umani tendevano ad apparire...distanti - Se lo avessi ucciso avresti probabilmente reso il mondo un posto migliore - sia per quelli come lei che per quelli come lui. Se fosse stato fedele a Michael non sarebbe fuggito dopo il crollo di Azkaban; se non avesse avuto in mente qualcosa di pericoloso non sarebbe mai tornato. Si, quel vampiro avrebbe dovuto essere rinchiuso nuovamente, e anche in tempi brevi - Manderò qualcuno a controllare. Hai fatto bene a dirmelo -

    Nonsofareunpatronus...

    - Come scusa? - quella frase lo aveva sorpreso nel bel mezzo di un pensiero, e gli ci era voluto un istante per rendersi conto di cosa gli avesse appena detto. Non sapeva fare un patronus. Non più. Niente patronus, e lui aveva messo a proteggere Tallulah da un Dissennatore una persona che non sapeva fare un patronus. Un patronus - No, direi che gli sbuffi non funzionano per niente - convenne, saltando già al passo logico successivo. Era senza patronus eppure aveva portato in salvo Tallulah dal Dissennatore, una creatura molto difficile da evitare senza quell'unico incantesimo in grado di tenerlo a bada.
    - Avresti dovuto avvertirmi: avrei evitato di farti venire proprio qui - dove una qualsiasi delle guardie avrebbe potuto spingerla fra le braccia di un Dissennatore e poi fingersi innocente. October aveva tanti ammiratori quanti detrattori, fra quelle mura, e spesso le due cose si fondevano in una sola. Era il prezzo della Fama.
    - Da quanto lo sai? - le domandò. Poi, un attimo dopo - Mostramelo, per cortesia -
     
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    Gli sbuffi pareva non godessero di una grandissima considerazione. Stavo cercando di capire se era arrabbiato o qualche altra informazione sul suo umore al riguardo. Niente. Ovvio.
    Non importa.
    La verità era che sì, non era mai piacevole passare vicino ai dissennatori ma alla fine era come quando mi ritrovavo a singhiozzare sul divano a casa mia, solo che qua cercavo di non piangere. Finchè non mi venivano troppo vicino quindi non era un gran problema...no?
    La cosa peggiore però..era che voleva vederlo. Voleva vedere il peto-nus.
    Da quando volevo tirarlo contro il dissennatore di Hogsmeade ma non è uscito.
    borbotto grattandomi dietro l'orecchio.
    Altrimenti ti avrei detto di mandarlo da qualche altra parte....perchè non l'hai mandato da qualche altra parte tra l'altro??
    Su questo punto credo che conveniamo tutti di quanto sia una mossa stupida mandare un patronus attorno alla bimba no? Per un momento vorrei sgamarla, dire che però nemmeno lei c'è riuscita, come quando a scuola additi il vicino di banco "si ho copiato ma pure lui eh!!" ma riesco a resistere alla tentazione. Non mi resta altra cosa da fare alla fine se non tirare fuori la mano di tasca, stretta sulla bacchetta da diversi minuti, e fargli vedere quello schifo.
    Expecto Patronum
    il solito sbuffo di fumo, ne più grande, ne più piccolo, una perfetta fotografia di quello della sera del dissennatore, stavolta l'unica cosa diversa è la mia faccia, non più allibita ma rassegnata.
    Non è come portare il cane dal veterinario. "guardi il mio patronus sta male, fa la cacca ovunque, non mi mangia niente e fa entrare tutti i dissennatori!". I patronus sono semplicissimi, almeno da capire Se riesci ad incanalare della felicità esce, più sei felice più il patronus è prestante e col pelo bello lucente, più sono da sorrisino contenuto più sono mosci a palloncino sgonfio.
    Lo sistemerò ma...potrebbe volerci un po' di tempo. Ci vorrà sicuramente un po' di tempo.
    Diciamocelo è un incantesimo tremendo a ben vedere. Non puoi aggrapparti a qualcosa di effimero e via, a un pensiero positivo che ti allenta l'ansia per qualche minuto. Semplicemente non funziona.
     
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    - A me importa - e non c'era molto altro che potesse dire a riguardo. Gli importava, e quello era sicuramente vero, anche se di sicuro non al punto da piangere al suo funerale o da non dormirci la notte. Solo che October lavorava per lui, alle sue dirette dipendenza e con un incarico che definire delicato era estremamente riduttivo: trovare persone degne di ricoprire quel ruolo di fiducia non sarebbe stato semplice.
    Quanto al mandare il Dissennatore da un'altra parte, proprio non avrebbe potuto. Era una questione di principio e di strategia: se voleva attirare l'attenzione di Danae doveva mettergli il Dissennatore in casa, esattamente come lei avrebbe colpito Azkaban per attirare la sua - Bisogna colpire la campana giusta per ottenere il giusto tono. Purtroppo è stato Hogsmaede perché doveva essere Hogsmaede - l'ennesima risposta che non voleva dire nulla, ma che almeno non era una scrollata di spalle. Iniziava ad avere la sensazione che il suo inconscio avrebbe risposto a tutte le domande di October, nel bene e nel male. Ormai erano andati oltre i silenzi.
    Un attimo dopo era in piedi, con un gesto fluido, intento ad osservare la nuvoletta brillante che avrebbe dovuto essere il patronus di October. Lo scrutò con attenzione, arrivando a sfiorarlo con la punta di un dito e osservandone le volute ruotare intorno alla sua pelle - Che aspetto assume, di solito? - le chiese, muovendo qualche passo intorno alla nube finché non la vide svanire. Il ricordo della sua luminosità gli rimase impresso nelle retine.
    - In ogni caso, no - le sorrise, scuotendo appena la testa - Lo sistemeremo oggi stesso, partendo dal perché non funziona più - si avvicinò ad uno dei muri, ben lontano da lei, e posò una mano sulla pietra viva - E' Azkaban ad avertelo tolto? -
     
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    Sai mi hanno detto che sto iniziando anche io a non rispondere alle domande... mi hai attaccato l'abitudine.
    gli feci notare. Della serie, guarda che se continui così poi me l'attacchi e inizio a farlo anche con te. Se pensavo che avrebbe eradicato questo vizio? Ovviamente no, ma quando mai qualcosa mi ha fermato la lingua? Forse giusto quel ghiacciolo nel 97..
    Dovrebbe essere una volpe.
    un animaletto abbastanza piccolino, tuttavia non abbastanza da giustificare quel puff argenteo che ormai era già svanito. Nessuna ape o moscino a giustificare quel disastro. E a proposito di disatri...
    Co..come subito?
    Voleva sistemare il mio patronus subito. Era una cosa praticamente impossibile!! Prima di tutto per farlo avrei dovuto sistemarmi, il che comprendeva oltre a una pseudo seduta da piscologo, pure il riaggiustare rapporti con persone. Quindi di fatto una cosa impossibile.
    Non c'era molto da scovare, sapevo perchè non riuscivo a fare un patronus. Non riuscivo a trovare un ricordo o un pensiero totalmente felici, sopraggiungeva subito il riflesso della situazione attuale, un paragone, una nota stonata che rovinava tutto. Non solo non ero felice ma non trovavo nessun ricordo non contaminato.
    Sì e no.
    Ovviamente c'entrava Azkaban. Ero riuscita ad evocarlo qua dentro solo perchè la prospettiva di uscire mi aveva dato la carica, un momento di speranza, la realizzazzione di qualcosa che avevo voluto da quando mi ero svegliata in questo posto. Ma altrimenti no, se me lo avesse chiesto un giorno qualsiasi non ci sarei riuscita. Forse solo quando mi aveva detto che sarei uscita. Da lì in poi però non era andato tutto in discesa come pensavo...
    Pensavo sarebbe andata meglio una volta fuori ma le cose si sono complicate di più....senti capisco che vuoi una persona che sia in grado di mandar via un dissennatore, che non vuoi rischiare che una delle disgrazie che attira se la mangi a colazione perchè non sono capace a fare un incantesimo così semplice ma non credo tu possa sistemare qualcosa...mi dispiace, ma forse dovresti trovare un'altra persona, posso controllarla io se non ti fidi, ma..è più complicato di un discorsetto incoraggiante.
    Non posso parlarne. Non voglio parlare di Ioan, dei miei amici, ne di qualcos'altro. Dovrebbe capirlo no?
     
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    Gli ci volle un attimo per rendersi conto di quello che October aveva appena detto, e quando ci arrivò non poté che assentire. Anche Castiel lo aveva rimproverato per quel lato del suo carattere, e la stessa Tallulah glielo aveva fatto notare, seppur consapevole che certe cose non avrebbe voluto saperle per prima - Giusto, un vizio che sarebbe più utile perdere - le rispose, indietreggiando mentalmente di qualche discorso. Ne avevano già discusso, la sera della sua liberazione: niente più bugie, niente più omissioni. Era un impegno che lei non aveva alcun modo di fargli rispettare contro la sua volontà, ma restava un'onestà in cui era piacevole crogiolarsi di tanto in tanto. Un piccolo passo verso un diverso tipo di umanità - Conosco il nuovo sindaco di Hogsmaede - prese a spiegarle. Un altro piccolo passo - Ho condiviso con lei certe...situazioni, in passato. E' una persona molto pericolosa, quando desidera esserlo. Avevo necessità di ricordarle che non era la sola - e questo avrebbe dovuto rispondere in maniera abbastanza eloquente al "Perché doveva essere Hogsmaede".
    - Subito - ripeté, annuendo ancora. Non era un concetto difficile da capire e lei avrebbe dovuto essere abbastanza sveglia da rendersi conto che più lasciava sedimentare certe problematiche più sarebbe stato duro liberarsene poi in un secondo momento. Ammesso e non concesso che le situazioni le permettessero poi di averlo, un secondo momento - E non fraintendere, è una cosa che esula il desiderio di avere qualcuno in grado di svolgere a pieno il compito che ti ho affidato. Non è cosa che darei a nessun altro in alcun caso - a costo di dover imperiare qualcuno perché lo facesse, o di estorcere un patto infrangibile con l'inganno o le minacce. Nessuno sarebbe stato libero di controllare Tallulah come lo era lei. Camminò lentamente, lungo il muro, fino a raggiungere la porta e chiuderla delicatamente - E' meglio che rimanga fra di noi - le spiegò, preferendo di gran lunga che nessuno dei loro colleghi si rendesse conto della nuova debolezza di October. Fatto quello, tornò verso il letto.
    - Non puoi difenderti dai Dissennatori, non puoi mandarmi messaggi se sei in pericolo. E' pericoloso per te molto più di quanto non lo sia per me, te ne rendi conto, vero? - rimase in piedi, ad osservarla, per qualche momento prima di sedersi di nuovo, nello stesso punto in cui era prima. Innocuo - E potresti perfino non essere più in grado di fare altro. Proteggerti da un legilimens, per esempio, o eseguire perfino un protego. Non saresti la prima, come non saresti la prima a passare dei guai per avere sottovalutato questa cosa. Pensi di riuscire a darmi abbastanza fiducia, onestamente, da provare a lavorarci su per qualche minuto? -
     
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    La piega che stava prendendo la conversazione era ben più di insolita. Avrei dovuto abbandonare la diffidenza, da una parte però non potevo fare a meno di sentire nelle orecchie quello che mi ripetevano tutti quanti "non ti puoi fidare, non parlarci nemmeno, ti incasina la testa". E se sentirmi dire queste cose mi offendeva e non poco, come se fossi una pazza a cui è stato fatto il lavaggio del cervello, era anche vero che riconoscevo io stessa di essermi fatta un po' influenzare. Ma andava bene oppure no? Dovevo assolutamente evitare conversazioni extra lavoro oppure rilassarmi e fidarmi? Sembrava aver abbandonato l'atteggiamento di estrema supponenza, freddo calcolo e parole stringate....io però avevo il brutto vizio di fidarmi delle persone sbagliate. Un rischio che si corre quando ti fidi di tutti.
    Io ho votato il necromante pelato...
    risposi, ancora stupita dal fatto che avesse non solo convenuto sul quanto fosse irritante quell'abitudine di rispondere senza dire niente, ma anche che mi avesse risposto alla domanda di prima. O soffriva di personalità multipla o non potevo fare a meno di essere sorpresa. Una sorpresa che non si fermava lì. Avrei voluto ribattere che l'unico pericolo erano i dissennatori e li aveva quasi tutti lui quindi bastava se li tenesse sotto la sottana e non ci sarebbero stati problemi. E anche che il mio pass per la libertà sembrava essere riconosciuto anche da quegli spettri succhia anima. Ma a cosa serviva? Era vero che non potevo andarmene in giro senza saper fare incantesimi, sebbene la possibilità che altri incanti fossero compromessi non mi aveva neppure sfiorato... E inoltre già aveva chiuso a chiave.
    Mi stropicciai gli occhi, poggiando il gomito sul tavolo. Ok, qualche minuto, e concediamoglielo.Se resto sul vago magari va bene....
    Proviamo.
    come dire tutto dicendo il meno possibile?
    Ho problemi con le persone.
    Questo era troppo vago probabilmente, ma almeno chiariva che non avevo dei problemi esistenziali per conto mio. Perchè si diciamocelo se fosse andato tutto bene con le persone starei dieci volte meglio.
    Un problema diverso con ognuno a dire il vero.
    Come spiegavo tutto senza fare nomi, senza scendere troppo nei dettagli?
    Lei cosa pensa di te?
    Mi riferivo a Talullah, che a sentire lui non sapeva la cattiveria neppure dove stava di casa. E se questo era vero, se sapeva quantomeno che lui esisteva, beh...cosa succede quando una persona così incontra lui? Quando sa che ha davanti un mangiamorte, una persona che sa e che può uccidere qualcuno, che ha già ucciso qualcuno, che lavora con chi vuole arrestare dei suoi amici, che è in una posizione come la sua...non poteva non guardarlo in quel modo, quel modo in cui mi aveva guardato Dell e che avevo il terrore fosse lo sguardo con cui mi avrebbero guardato tutti. Con cui mi avrebbe guardato anche Ioan se gli avessi raccontato tutto. Rovinata, una cosa diversa, una persona peggiore. Non importava quando sentissi di non esserlo se ai loro occhi lo ero, non riuscivo a sopportarlo. Forse su questo avrebbe potuto darmi un'aiuto.
     
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