Ventesima Quest

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  1. *Il Cappellaio*
     
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    Ultimamente, la stanza delle necessità era davvero inflazionata tra gli studenti. Molti anni prima, era un segreto custodito gelosamente da pochi, ma ambiziosi, ragazzi. Ad oggi invece, perfino il Preside era consapevole che, sovente, quel luogo venisse utilizzato per i più svariati scopi. Previdenti, i Presidi controlalvano da sempre che la Stanza delle Necessità non potesse generare nulla di pericoloso... nulla di più di quello che già si trovava ad Hogwarts, tra cui scale semoventi, sotterranei pieni di sostanze chimiche, mostri, incanti, fantasmi, e chi più ne ha più ne metta.

    Ma quel giorno, quasi tutti i presenti indossavano un simbolo comune, un trait d'union che li riuniva sotto un'unica bandiera: i Vigilantes. La V rossa li identificava come tali, mentre degli altri, solo l'essere a loro fianco dava da pensare a chiunque li vedesse. Solo l'autorizzazione di Ezekiel Blackwood, in tale contesto, aveva garantito la loro presenza in quella stanza. Ed il motivo era semplice, ma non banale: avevano anche loro qualcosa da dire.

    Lo scopo dei Vigilantes, è chiaro: scoprire chiunque sia apertamente contro il nuovo Governo, o manchi gravemente nel collaborarvi: qualsiasi cosa poteva, come una scintilla in un deposito di petrolio, far scaturire un incendio incontrollabile. Ognuno dei presenti era, in sostanza, occhi e orecchie di quel Governo che controllava da un lato Hogwarts, consapevole però di non poterlo mai controllare pienamente. Troppe persone, troppi intrighi, troppe risorse in quel luogo, così distante da Londra da poter sembrare, a volte, un feudo indipendente dal Ministero della Magia.

    Lo scopo di quell'adunata, era stabilire le basi per perseguire lo scopo dei V: una specie di brain storming, se vogliamo, di tutto ciò che accadeva nel castello. Molti erano lì per propria volontà quasi tutti indossavano i colori verde argento; altri, per conoscenze, amicizie, favori dovuti, o semplice guadagno personale. Le promesse in galeoni di chiunque sapesse qualcosa, erano state abbastanza elevate per garantire una massiccia presenza di cosidetti, testimoni.


    Benvenuti alla ventesima Quest!

    Leggete tutto (gulp!) attentamente!

    L'ambientazione è questa: siete nella Stanza delle Necessità. Ezekiel ha indetto un maxi-incontro di Vigilantes, nonchè chiunque sia a conoscenza di "stranezze, comportamenti od assenze insolite" nonchè abbia "udito o visto atteggiamenti contro il Governo Moon" o "chiaramente non desiderosi di appoggiarlo in alcun modo". La stanza è quindi affollata di persone, considerate vi sia la presenza di tutti i vigilantes ed almeno venti persone, voi non-vigilanti ma partecipanti alla quest compresi.

    Ovviamente la quest verrà portata avanti da voi partecipanti, benchè siate liberi di citare la presenza di qualsiasi altro studente, sia esso un PG esistente o meno. Potrete, dietro alcune linee guida, perfino "muoverlo".

    Nel vostro post, infatti, parlete di tutti quei "sentito dire" che ho citato qui sopra. Potete esserne a conoscenza direttamente, oppure essere stati contattati da uno studente (che avete condotto alla riunione) che ha visto, sentito, odorato qualcosa "che non va". In tal caso, sarete liberi di muovere questo studente, facendogli direi cosa abbia visto o sentito: in sostanza fargli sputare il rospo (con minacce, denaro, semplici rapporti di conoscenza, inventate voi).

    Questi "sentito dire" si baseranno, necessariamente, di ruolate avvenute ONGDR ma di cui, per forza di cose, non siete (ancora) a conoscenza. Potrete dire, per esempio, che Pinco Pallo ha notato l'assenza di alcuni studenti spariti tutti quasi nello stesso momento dal castello; un'altro studente poteva trovarsi a spipettare erba allegra alle serre e vedere alcuni studenti, uno dopo l'altro, dirigersi fuori dai confini di Hogwarts. Come sappiamo tutti, queste ruolate esistono realmente, ma credo sia OVVIO che non sia possibile, per voi, essere a conoscenza di cose come DOVE siano andati, COSA abbiano fatto, COSA si siano detti, eccetera. Ogni vostro post potrà contenere solo queste "stranezze" come assenze sospette, o chessò studenti che si allenano su un incantesimo protettivo non appreso a lezione, visite improvvise di parenti che siano conoscenti di Auror, qualsiasi cosa vi venga in mente e possa RAGIONEVOLMENTE essere stata vista od udita da studenti di Hogwarts.

    Ezekiel posterà per ultimo, decretando quali delle cose dei vostri post siano da "prendere in considerazione": potrebbero essere tutte, solo alcune, o nessuna (in tal caso dovrete fare un altro giro di post).

    Importante! Ad ogni giro di post, nelle indicazioni, utilizzerò la voce "TOKEN": il nome associato a questa voce avrà l'incarico di postare il post conclusivo (ciò non toglie che possa precedentemente, farne uno non conclusivo, per esempio ora Ezekiel può postare anche lui testimonianze e quant'altro prima di chiudere). Deciderà inoltre cosa farà il gruppo: benchè il controllo dei Vigilantes sia sotto Ezekiel, per lasciare libertà di gioco a tutti verrete chiamati di volta in volta ad essere possessori del "Token", quindi a riassumere la situazione, decidere come e dove procedere. ONGDR la cosa la giustificherete nei vostri post come volete (esempio Kayria bacia Blackwood e gli dice che, forse, è il caso di controllare prima QUELLA cosa; oppure Czar ha un'intuizione, dice misterioso "seguitemi" e gli altri, incuriositi, lo seguono).

    Nel vostro post:

    - Arrivate nella Stanza delle necessità, da soli o in compagnia di chi volete
    - Descrivete l'inizio della riunione (Ezekiel chiederà a tutti di esporre uno alla volta le loro testimonianze, iniziando da quelle giunte all'orecchio dei vigilantes)
    - Ognuno descriva almeno UNA testimonianza di "puzza di bruciato" ad Hogwarts (cercate di non esagerare, lasciate liberi gli altri di dire la loro!). Czar, sarai il diretto testimone di una di queste (ciò giustifica il tuo rimanere tra i presenti)
    - Chi ha il Token decreti la fine delle testimonianze (se reputa ve ne siano di utili), l'uscita dei testimoni (tranne Czar ed eventuali altri testimoni PNG), e scelga quale "pista" sia la più invitante. L'azione termina con questa "scelta" (verrà continuata dal Cappellaio).

    -Limite post: state entro le 60 righe (si intendono post-pubblicazione)
    -Ordine per postare: libero, chi ha il Token fa (solo/anche) il post conclusivo
    -Scadenza post: Domenica ore 23.59 (per stavolta do il doppio del tempo visto che dovete ricercare le info da role ON GDR)
    -TOKEN: Ezekiel Blackwood
     
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    Il ragazzino continuava a sollevare compulsivamente i suoi occhiali sul suo stesso naso, osservando la mora con gli occhi completamente sgranati. Jude O'Connell era uno studente del III anno apparentemente anonimo, sempre stretto nel mantello della sua divisa anche con 30°. Aveva una folta chioma bruna sulla testa, e l'aria di chi sapeva di incorrere in pericolo di morte con un solo raffreddore grazie alla sua corporatura talmente esile da renderlo simile ad un fuscello mosso dal vento.
    Ben diversa era l'aria di Kairya Beatrix Diggory che infilandosi in un angusto bagno dei maschi con il ragazzino gli puntava dolorosamente la bacchetta tra le costole, fissandolo come un grosso squalo fisserebbe un pesciolino rosso.


    «Cos' è che vai dicendo in giro allora?» adoro le persone come Jude O'Connell! Talmente stupide da riempirsi la bocca di cose troppo grandi per loro, e così fifoni da spaventarsi in una situazione che qualsiasi maschio sulla terra troverebbe eccitante. In questo piccolissimo bagnetto con la sottoscritta invece di tentare approcci focosi, quasi si mette a piangere.
    «Ma...ma...miss Diggory...io non ne sono sicuro! AHIA!» idiota, ho solo fatto roteare la punta della bacchetta conficcata nel tuo costato, non ti ho ancora fatto niente. Sbuffo sonoramente, la situazione sta diventando scocciante.
    «Allora O'Connell... mi trovo costretta a prendere provvedimenti nei tuoi confronti per "Procurato Allarme". Come ben sai i Vigilantes hanno il diritto di punire chiunque si azzardi a mettere in giro voci non vere su presunti sovversivi all'interno del castello... questo comporterà la tua espulsione, la distruzione della tua bacchetta, un giro all'isola di Sodomia e.....»
    «ASPETTA, ASPETTA! Parlerò!» finalmente allontano la bacchetta dal busto del ragazzo per riporla nel suo fodero, con un delizioso sorrisino soddisfatto. L'isola di Sodomia funziona sempre, è la minaccia che faccio sempre ai miei fratelli e al mio elfo domestico. Ah, uomini prevedibili!
    Con un eloquente gesto del capo faccio segno al ragazzo di seguirmi, e proprio mentre usciamo ecco che un ragazzo di Grifondoro ci vede uscire da quell'anfratto ritrovandosi a sgranare gli occhi per la sorpresa: mi aggiusto il rossetto agli angoli delle labbra facendo schioccare un occhiolino in direzione del grifone, mentre mi trascino Jude per un braccio. Non sono scema, preferisco far credere di aver aperto le porte del paradiso al corvonero piuttosto che alimentare voci su un mio "presunto" abuso di potere.

    Ignorai bellamente le domande del corvonero mentre ci recavamo al settimo piano: il suo peso piuma mi permette di trascinarmelo come se fosse un cocker al guinzaglio, e la mia faccia soddisfatta non presagisce niente di buono. Come ho avuto la soffiata sull'interessante racconto di Jude O'Connell non è poi così complicato: una serpeverde avida di fama mi ha avvicinata nei corridoi raccontandomi di quello stupido corvonero che aveva informazioni interessati e le aveva direttamente date a lei ed un suo gruppetto di amiche sperando di impressionarle. In vista della convocazione di Ezekiel era una delizia per le mie orecchie di Vigilantes assetata di sangue di facinorosi.
    C'era un bel gruppetto all'interno della Stanza delle Necessità, e dopo aver salutato per lo meno i membri dei Vigilantes a me più vicini poggiai una mano sulla spalla di O'Connell ormai verde per la paura «Tranquillo Jude, sei tra amici... vedrai che otterrai i giusti meriti per la tua collaborazione.» Tipo il numero di una buona visagista che ti aiuti con l'acne giovanile.
    Quando Ezekiel cominciò a parlare, mi limitai ad ascoltare senza soffermarmi troppo sulla figura del ragazzo: dopo il nostro ultimo incontro mi sentivo sempre un po' a disagio in sua presenza, come se avergli svelato i miei sentimenti mi rendesse diversa ai suoi occhi. Speravo vivamente che all'interno dei nostri compiti ufficiali di Vigilantes, gli affari di cuore restassero accuratamente fuori dalla porta: non ero Kairya all'interno di quel gruppo, ero solo una giovane strega che tentava di farsi strada nel mondo magico, scavalcando qualche ostacolo grazie al suo buon nome.
    «Ezekiel, ho qui un ragazzo, Jude O'Connell che ha informazioni interessanti. Ti prego, parlaci tu stesso di quello che hai visto.» e poco gentilmente invitai Jude a precedermi di un paio di passi, per attirare l'attenzione su di lui. Avanti sei il mio teste, non farmi fare brutta figura!

    Jude era terrorizzato si fregava nervosamente le mani, tenendo la testa bassa: aveva fatto una cavolata a raccontare quella storia, ma ormai era in ballo e doveva ballare tirando fuori il rospo... «Non ricordo precisamente quando... forse un paio di mesi fa. Era appena scoccato il coprifuoco e infrangendolo tentai di raggiungere la biblioteca per ripassare in vista di un compito.. so che non dovevo farlo!»
    «Vai avanti non andrai all'inferno per una regola infranta!»
    «Mentre mi avvicinavo di soppiatto alla biblioteca, ho sentito dei passi così mi sono nascosto.. ed ho visto il Preside Carter. Stava aprendo la biblioteca dopo l'orario, così abbandonai l'idea di studiare. Ma prima di uscire allo scoperto volevo assicurarmi che nessuno fosse nei paraggi... e li è cominciato qualcosa di strano. Due studenti entrarono nella biblioteca: Grindelwald Fred e Lestrange Astrid. E poi ho sentito chiaramente la puzza di bruciato ed il rumore prodotti dalla polvere volante... c'era qualcun'altro in quella biblioteca.» abbassò la testa fissandosi i piedi, mentre Kairya Diggory sorrideva soddisfatta in direzione di Blackwood mostrando la sua dentatura bianca oltre il rossetto rosso sangue.


    Spero di aver fatto giusto! Mi riferisco alla Quest "A qualcuno piace esplosivo".
     
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    Più volte , prima di avviarmi a quella riunione indetta da Ezekiel, mi ero guardata la V infuocata che faceva bella mostra di se sul mio petto.
    V di Vigilantes.
    Fino a quel momento tutto si era svolto con molta tranquillità e in buona sostanza nessuno di noi era riuscito a cavare un ragno dal buco, sebbene gli interrogatori fossero stati fatti.
    Non potevo che rallegrarmene.
    Nel nostro rapporto di amicizia non era contemplato il fatto di dover per forza patteggiare per la stessa fazione.
    Lo sapevo io e lo sapeva anche lui.
    Alla fine ero arrivata all’unica conclusione possibile, vivere alla giornata, gioire dei quello che la nostra amicizia era disposta a darci e non pensare al futuro.
    Sentivo anche troppo vicino il momento in cui tutto sarebbe crollato.
    In un primo momento mi ero detta che non sarebbe stato saggio per me partecipare a quella riunione, il resoconto dell’interrogatorio a Winnie avevo lasciato fosse Jamie a farlo, e non per pigrizia.
    Ora cosa avrei potuto dire? Che supponevo che Audrey si fosse vista con il fratello Auror?
    Che il professore Matthews mi aiutava a chiudere la mente a loro? Che Allison mi avrebbe voluta al suo fianco.. per fare cosa? Non le avevo dato il tempo di dirmelo, io non volevo sapere, perché avevo dato la mia parola a Ezekiel, perché avevo già accettato la V , perché sapevo che sarebbe arrivato un giorno come questo, un giorno in cui avrei dovuto supporre e non sapere era molto più comodo.
    Il mio compito nei Vigilantes era proteggere i miei amici, e tutti coloro che sarebbero stati presi di mira, non attaccarli, me l’ero imposto come obiettivo e a costo di rimetterci io stessa lo avrei portato fino alla fine.
    Questo non escludeva il problema che , man mano che ascoltavo Ezekiel, si ergeva sempre più prepotente. Peccato che quella stanza non fosse in grado di visualizzarmi una scusa qualunque, qualcuno su cui puntare il dito, qualcuno di cui, o non me ne importava niente o avesse le spalle così larghe da poter sopportare il fardello di un’accusa.
    -Vuoi delle basi da cui partire Ezekiel, ma non ci sono queste basi. Solo voci per sentito dire da ... ragazzini- dissi mentendomi tranquillamente più comoda sebbene le parole del moccioso che aveva portato Kai mi avessero fatto pensare che qualcuno c'era che poteva essere corrotto. – chiunque sia passato sotto il mio naso non puzzava di bruciato, qualcosa c’è ma due sono le cose, o siamo noi degli idioti che ce le facciamo fare sotto il naso senza rendercene conto – il che era plausibile – o sono loro troppo bravi- o perfettamente aiutati.
    Sospirai scuotendo il capo – Hanno sentito la Peverell che testava la fiducia della Ramirez per decidere se dirle o meno qualcosa di molto segreto, non so cosa visto che è stata liquidata dalla Messicana prima che potesse parlare, a detta del ragazzino che me l’ha detto , sembrava una iena ed è scappato via dalla torre di astronomia prima di essere scoperto.-
    Mi passai la mano sotto al mento – se questo ti può bastare ..- avevo misurato bene le parole, non il nulla ma neanche niente di particolarmente interessante, niente che toccasse Audrey visto che si era “rifiutata” di darle retta e niente che puntasse il dito contro la Peverell che comunque poteva riferirsi anche a un segreto personale, magari si faceva i peli del naso e voleva confidarlo solo a lei, che ne potevamo mai sapere noi?

     
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    Layla Serizawa, Guaritrice, Giornalista, Mamma

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    Solo voci per sentito dire da ... ragazzini. Il ghigno sul mio viso si aprì non appena le parole della ragazza si dispersero per la sala. Non credo ci siano Solo voci, Cat, sono sicura che le confessioni ci siano, basta solo leggere tra le righe. O nemmeno troppo. Sapevo con precisione che Heather aveva fatto la sua scelta, che alla fine si sarebbe schierata, la stessa Anastasia mi aveva detto chiaramente che avrebbe affiancato il resto della sua famiglia attivamente in quella guerra, non erano solo voci, erano molto di più, erano le parole che bastavano a comprometterle, a farle rinchiudere... Peccato che sarebbero rimaste nella mia mente.
    Avevo scelto ormai tempo fa la parte in cui stare, ne ero convinta, ma questo non voleva dire per forza tradire le persone a cui tenevo, no? E se Heather aveva a cuore così tanto Anastasia non avrei fatto il suo nome, nemmeno sapendo che si trattava di una Carter, nemmeno con la consapevolezza che il suo nome fosse scontato. No, avevo altro da dire, altro che, speravo, sarebbe bastato ad Ezekiel. Del resto era stato lui stesso a non volermi affidare nessun interrogatorio per fare quell'assurdo articolo che poteva benissimo incriminare me come traditrice ed elogiare Heather come fiera sostenitrice del ragazzo solo per il suo articolo parallelo... Insomma, sapevo quel che sapevo e tanto doveva bastare, anzi, sarebbe bastato per forza, perchè non c'era altro che potessi dire.
    Aspettai che Caterina finisse di parlare, osservai il ragazzo nel caso avesse qualcosa da ridire, poi mi schiarii la voce attirando l'attenzione sul mio sorriso di circostanza pronto a descrivere quello a cui avevo accennato poco prima. Iniziai a parlare, con sempre maggior enfasi, presa dal discorso, dal ricordo, dalle parole che avevo in mente come appena pronunciate.
    Come ho detto, certo, ci sono centinaia di voci che girano per il castello: che fine ha fatto Allison Steven? Perchè ha deciso di darsi alla macchia smettendo completamente di seguire le lezioni? è tanto buona quella ragazza in fin dei conti, credo che chiunque se ne sia accorto, eppure l'ho sentita usare con le mie orecchie la parola odio, ma come biasimarla? Per lei il ministero è stretto in pugno da quelle stesse persone che l'hanno resa sola, che le hanno strappato via la sua famiglia... Bene, se è una confessione che volete c'è lei, lei e il suo odio aperto nei confronti del ministero, lei e le sue convinzione che questo governo non faccia altro che render la gente infelice e privarla di speranza! Parole leggermente travisate, devo ammetterlo, in fin dei conti la speranza lei l'aveva, la speranza di poter far cambiare persino i mangiamorte, ma se loro fossero passati dalla parte dei buoni non avrebbero comunque perso?
    E non è la sola a non avere il minimo pudore, a non preoccuparsi nemmeno di nascondere il suo astio nei nostri confronti e di chi rappresentiamo! Gli scontati Carter e Lestrange, le due corvonero, Zaire che all'ultima riunione del consiglio dello scorso anno aveva espresso apertamente le sue idee... C'è anche Grindelwald! Jamie vi confermerà che ci ha detto senza alcun timore quanto sia contrario al nuovo ministero, quanto abbia provato l'esatto contrario dell'onore nel trovare a lezione il vice ministro Spencer... E volete sapere la cosa più interessante? Ha confessato di aver studiato occlumanzia!
    Mi sentivo meglio di un politico in un dibattito prima delle elezioni, esaltata, fiera di me e di quello che potevo portare, di quello che sapevo, di quanto potevo rendermi utile senza intaccare i miei interessi, di quanto era facile rigirare le cose a mio favore. Di loro cosa ne vogliamo fare? Preferiamo le voci o le certezze? Mi voltai verso il ragazzo, in fin dei conti era lui a decidere.

    Ho portato due ''notizie'' perchè ero presente in entrambe e non si trattava solo di voci, spero non sia un problema :3
    Ally e Fred
     
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  5. Czar;
     
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    Finalmente era arrivato quel giorno, il giorno in cui potevo dire la mia ed iniziare a far parte del grande esercito che in quel momento stava capitanando la guerra. Di certo non potevo diventare un Vigilantes, almeno non in quel periodo data la mia scarsa esperienza e il mio arrivo recente, ma potevo aiutare quella piccola branca di studenti che erano al servizio del nuovo ministero, facilitandogli i compiti. -Muovi quel culo, andiamo!- un urlo, una voce imponente che mi spronava a seguire il mio compagno, Ezekiel Blackwood, nonché capo dei Vigilantes. Un ruolo del tutto stimabile ed encomiabile, una delle mie aspirazioni studentesche. Gli avevo accennato infatti in uno dei tanti pomeriggi in sala comune, di alcune ribellioni che si stavano facendo sentire, dando false speranze agli studenti impauriti dalla situazione e promettendo cose che ovviamente non potevano mantenere. Non gli avevo specificato nulla, doveva scappare urgentemente per fare un 'servizio' di cui non so nulla, ma, con grande piacere, mi invitò alla riunione che si sarebbe tenuta qualche giorno dopo nella stanza delle necessità dove, dinanzi all'intero corpo dei vigilantes, avrei potuto esprimere ogni particolare sospetto che avevo avvistato. Scappai velocemente verso il settimo piano, proprio dinanzi all'araldo in cui numerosi gruppi di studenti si radunavano per fare quel che desideravano nella stanza sempre più conosciuta ed utilizzata, capace di soddisfare ogni desiderio più segreto della mente dell'uomo. Avevo fatto qualche ricerca a riguardo e, secondo fonti ufficiali, quella stanza manteneva sempre lo stesso volume dall'esterno, pur potendo contenere infiniti ettari di terreno, praticabile senza problemi. Secondo altre leggende si trattava di un'allucinazione così ben fatta da sembrare reale ma non era un'ipotesi da me accettabile. Camminavo lentamente, spalle dritte e fiere del compito che stavo per fare e, valicando il grande portone decorato da numerosi intarsi di metallo mi ritrovai in una grande stanza, simile ad una sala riunioni, capitanata dall'ormai conosciutissimo e fedelissimo Blackwood. Seriamente, stimavo quel ragazzo anche se non lo conoscevo perfettamente ma, quel che so di lui, mi garantisce la sua competenza. Essere capo inoltre di quel gruppo così importante diceva implicitamente che era capace di farlo e meritava quel posto. Pullulava di gente conosciuta, tutti i vigilantes che avevo, bene o male, adocchiato alla festa, un sacco di testimoni oculari di fatti sospetti, circa venti alunni di ogni casata, alcuni intimoriti dalla situazione, un silenzio infernale che fu subito dopo spezzato dalla voce possente del giovane che, con estrema serenità, chiedeva ai presenti cosa avessero visto. Voleva sapere ogni particolare, voleva avere il maggior numero di prove possibili per incastrare i 'figli della ribellione', capitanata da non si sa chi. Almeno il sottoscritto non ne era a conoscenza, non sapevo se gli altri avessero altre informazioni. -Penso di avere qualcosa di importante da dire.- esclamai facendomi avanti e facendo vedere il mio 'stupido visino' all'intera congregazione. -Ero in cima alla torre di astronomia l'altra sera, fumavo erba allegra serenamente all'aria aperta, guardando spensierato i movimenti esterni.- esternai ripensando alla serata. Non fumavo soltanto, bevevo anche un buon whisky, ma non pensavo potesse importare più di tanto. Amavo vedere le fronde degli alberi che si agitavano nel vento notturno, i pipistrelli che si facevano strada tra le fronde delle querce, le luci in lontananza della piccola Hogsmeade. -Quando, tutt'un tratto, vidi uscire dal portone tre ragazzi.- ecco il punto cruciale, la rivelazione che avrebbe cambiato il tutto. -Allison Steven, Astrid Lestrange e Russel Carter che si dirigevano insieme fuori dalla scuola, per poi 'sparire'.- continuai, cercando di spiegare al meglio. -Poco dopo, di questo non ne sono molto certo date comunque le mie condizioni di quella sera, mi è sembrato di veder uscire fuori un certo Evan Tarner, almeno così mi han detto altri studenti a cui ho chiesto di chi si trattasse.- esplicai giocherellando con le dita serenamente e cercando di articolare il discorso nel migliore dei modi. -E guarda caso, si son ritirati tutti insieme a distanza di pochissimo l'uno dall'altro.- ma non è finita qui.. -Non so molto dei tre ma, in quanto ad Astrid Lestrange, se non mi sbaglio, al banchetto ha promesso ad una nata babbana di proteggerla dal censimento, almeno così si dice in giro..- ultimai, cercando di aver soddisfatto i dubbi degli 'esaminatori'. No, non mi piaceva fare la spia ma, come si dice spesso, un piccolo suggerimento può salvare il popolo dalla distruzione. E siccome condividevo spesso e volentieri le idee del nuovo governo non mi dispiaceva aiutarli nella loro missione di salvaguardia del popolo magico. E poi, tanto per dare più peso alla mia motivazione di presenza, ero un patito della purezza di sangue e non ero assolutamente d'accordo con l'accoppiamento tra maghi e babbani. Si rovinava una specie decisamente più forte dell'altra. -E vabbè, di Russel Carter che spaccia a discapito dei poveri studenti che son disposti a sborsare una valanga di soldi per un pacchetto di sigarette si sapeva già, vero?- ultimai cercando di sdrammatizzare e di alleggerire la pesante aria che si respirava in quella stanza. Speravo veramente che il presidente di quella sessione di brainstorming potesse ritenere utili le mie informazioni, sarebbe stato un fiasco altrimenti, la mia presenza sarebbe stata inutile..
     
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    La decisione di indire quella riunione era stato un passo obbligato. La situazione che si stava creando a scuola aveva quasi del surreale agli occhi di Ezekiel che, discutendone privatamente col Marchese, l'aveva trovato della stessa opinione.
    Dopo l'annuncio al Banchetto della repressione indetta contro i nati babbani, quando come minimo ci si sarebbe dovuti aspettare panico generalizzato tra gli studenti, la vita nel castello continuava come sempre, come se quella sera non ci fosse mai stata. I figli di babbani continuavano a frequentare le lezioni, a divertirsi, a vivere come se non ci fosse una spada di Damocle pronta a calare sui loro esili colli di sanguesporco. Come era possibile che nessuno avesse paura? Perchè nessuno era scappato, nessuno si nascondeva, nessuno era andato da lui a chiedere una grazia per la propria situazione? Eppure Hogwarts pullulava di mezzosangue e sanguesporco, non era un segreto per nessuno.
    Questo dava molto da pensare al giovane Vigilantes e non solo.
    La sera del Banchetto: già dall'arrivo dei Mangiamorte i presenti si erano dimostrati fin troppo sicuri di se stessi davanti ai maghi oscuri. Niente ginocchia tremanti, niente sguardi bassi. Si poteva pensare che la fiducia che riponevano nel Preside fosse così grande da giustificare questa sicurezza ma anche dopo che Carter ebbe lasciato la stanza e De Sade dato l'annuncio del nuovo Decreto Ministeriale gli studenti avevano continuato a mangiare come niente fosse. Ezekiel aveva dovuto abbandonare la cena per motivi personali, ma i suoi compagni gli avevano riferito tutto. E così nacque l'idea: se era ovvio che davanti a lui e ai suoi Vigilantes nessuno avrebbe parlato, forse davanti a studenti non legati al suo gruppo, se ci fossero stati sovversivi all'interno della scuola, avrebbero usato meno cautela.
    - Fate domande ai primini, ai disaddatati, agli studenti fantasma che nessuno nota quando passano nei corridoi. Rivolgetevi a quelli più deboli e spaventati, a chi non ha amici, a chi ha più da perdere che da guadagnare. Portatemi tutti quelli che hanno sentito qualcosa o visto qualcosa o anche solo creduto di sentire o vedere qualcosa. Ci vediamo nella Stanza delle Necessità, domenica alle 19.00.
    Oltre ai Vigilantes e a tutti gli studenti che avrebbero trovato disposti a partecipare, Ezekiel invitò Czar Sokolov, e per un buon motivo. Aveva bisogno di più appoggio all'interno del gruppo, di qualcuno che non si ponesse problemi etici nell'usare le maniere forti con gli interrogati e soprattutto di qualcuno che frequentasse le lezioni degli anni inferiori, dove era possibile venire a contatto e avvicinare un numero maggiore di studenti. Il Capo dei Vigilantes aveva adocchiato alcuni possibili candidati e Czar era tra questi. Oltre ad essere una persona fidata c'era anche più: lui aveva visto qualcosa che poteva essergli utile.
    Arrivò alla stanza del settimo piano con un largo anticipo rispetto agli altri, erano ancora le 18.30. Passeggiando avanti e indietro per il corridoio aveva ben chiare le idee di ciò che vi avrebbero trovato entrando: un ampio spazio con sedie comode per tutti ed un piccolo podio da cui poter parlare. Entrò e si sedette su una sedia, attendendo l'arrivo degli altri fumando una sigaretta e riflettendo sulla situazione. Dovevano agire, avevano atteso fin troppo dando tutto il tempo a chiunque volesse ostacolare il Ministero di organizzarsi indisturbato. Non avevano le prove certo, ma Ezekiel e non lui soltanto, avrebbe messo la mano sul fuoco che qualcosa si stesse muovendo.
    Scoccate le 19,00 prese il suo posto ed attese. A gruppetti o da soli, gli studenti man mano cominciarono ad arrivare. Il Vigilantes salutò uno per un uno con dei cenni del viso e delle mani i suoi compagni e salì su quella specie di piccolo podio per poter avere una visuale totale su tutti i presenti. Nemmeno a dirlo, la maggior parte di quelli che si erano presentati avevano l'espressione di chi avrebbe desiderato essere ovunque tranne che lì, ma c'erano anche sguardi attenti e curiosi, di chi era interessato di sentire almeno come stavano le cose.
    - Silenzio per favore. Iniziò dopo aver castato un Sonorus sulla sua ugola per farsi sentire da tutti. - Vi ho riuniti qui stasera per verificare se le voci che girano nel castello riguando presenza di una fazione di facinorosi che organizzano azioni sovversive contro il Ministero siano fondate o meno. Le vostre testimonianze saranno basilari per stabilirlo quindi vi prego, parlate liberamente, esponete tutto quanto avete sentito o avuto modo di verificare. Ogni vostro intervento sarà valutato con le dovute precauzioni prima di prendere provvedimenti ma niente sarà fatto contro di voi, avete la parola mia e del Ministero tutto che quel che direte non vi causerà alcun male.
    La prima a intervenire fu Kay. Non aveva avuto più modo di parlarci privatamente dopo il loro chiarimento personale nel bagno dei prefetti, ma la ragazza continuava ad essere un valido vice e a svolgere il proprio dovere in modo impeccabile. Quando Ezekiel le aveva preannunciato quella riunione dicendole cosa dovevano fare era stata quella che si era impegnata di più, battendo i corridoi, la biblioteca, la sala grande e ogni altro ritrovo degli studenti per trovare testimonianze importanti da sottoporgli. Ed una, forse la più valida e interessante, era quella del ragazzo che aveva portato con sè.
    - Grazie O'Connell. Intervenne alla fine. - Sicuramente il fatto che il Preside porti degli studenti in biblioteca oltre l'orario è sospetto, anche perchè non abbiamo notizie di punizioni inflitte a quei due studenti in particolare e non mi vengono in mente altri motivi validi per convocarli dopo il coprifuoco, soprattutto da un Preside ligio alle regole come il nostro Carter. Se aveva voluto parlare con loro in privato un motivo ci doveva essere, ma quale? - Ho i miei dubbi che tu abbia potuto effettivamente sentire il rumore della Metropolvere, potrebbe essere stato qualsiasi altra cosa. Di notte, nel castello, anche il più piccolo rumore può essere percepito come lo scoppio di una bomba, ciò non toglie che Grindelwald e Lestrange dovranno per lo meno chiarire il motivo di quella visita notturna alla biblioteca. E con questo liquidò il ragazzo che potè finalmente tirare un sospiro di sollievo mentre la parola passava ad altri.
    Caterina fu la seconda a prendere la parola, ma il modo in cui lo fece fu quasi più sospetto della testimonianza di O'Connell. Perchè invece di appoggiare la sua iniziativa sembrava quasi volesse minarla sottovalutando le voci che si udivano e la loro importanza per le indagini dei Vigilantes? Che cercasse di proteggere qualcuno? - Cat, lo sai anche tu che dietro le voci si può nascondere qualcosa di vero e che se non partiamo da quelle non arriveremo mai a scoprire cosa rende alcuni studenti di questa scuola così sicuri di sè nonostante ci siano draghi a volare sopra le loro teste, Mangiamorte nelle classi, troll nei sotterranei e ogni genere di controllo in uscita e in entrata. Il Mnistero tiene in pugno questa scuola eppure nessuno si è inchinato a Moon quando si è presentato la sera del banchetto, nessuno ha avuto paura. Lo stesso preside Carter è tenuto sotto debito controllo quindi io mi chiedo: cosa sanno che noi non sappiamo? Perchè qualcosa c'è ed io la puzza di bruciato al sento eccome!
    Ascoltò comunque con debita attenzione ciò che la Tassorosso avesse da dire, rimandando qualunque scambio di opinioni personali con lei ad un'occasione più privata, perchè voleva andare a fondo a quella storia e non solo. - Che la Ramirez non si voglia invischiare in una possibile azione contro il Ministero ha un senso, sarebbe tra le prime sospettate per via della sua parentela con Dell Ramirez. Quindi si, per me la tua testimonianza può bastare a indicarci Heather Peverell come elemento importante da interrogare, cosa che era comunque già nei miei piani. E guardò Lay, perchè alla ragazza lo aveva già anticipato, stava solo aspettando l'occasione giusta e un motivo abbastanza convincente per farlo.
    Layla fu proprio quella che parlò più di tutti, riportando nuovamente la sua attenzione sulla Steven, come avevano già fatto alla loro prima riunione di Natale. - Concordo pienamente su quanto hai detto. La Steven è soggetto già conosciuto al Ministero e a De Sade in persona. Anche lei potrebbe avere delle informazioni valide. Come caposcuola al pari della Peverell e di altri già nominati, ha possibilità di movimento, di incontrare persone sia dentro che fuori la scuola avendo anche un permesso lavorativo. Visti poi i suoi legami con i fuggitivi, la Rei e i Carter soprattutto, potrebbe avere dei contatti con loro, fungere da tramite per portare delle informazioni a chi si nasconde. E se i dubbi su Ally già li aveva da prima, quelli su Fred Grindelwald invece sembravano prendere sempre più piede perchè a quello che aveva già detto O'Connell si aggiunse anche la testimonianza del suo interrogatorio a opera di Layla e Jamie. - Se Grindelwald ha preso delle lezioni di occlumanzia qualcuno deve avergliele date. Era una materia troppo avanzata per essere insegnata ad uno studente del suo anno senza un motivo. - Dobbiamo scoprire quale professore si è preso la briga di fornire agli studenti un'arma contro i nostri interrogatori e se Fred è stato il solo o ve ne sono altri. Mi sembra impossibile che degli studenti agiscano da soli senza l'aiuto di un mago adulto, quindi uno dei professori o lo stesso Preside devono essere sicuramente implicati.
    L'ultimo a parlare fu proprio Czar e quello che riportò all'assemblea fu una testimonianza diretta di come alcuni studenti fossero stati visti da lui stesso lasciare la scuola. I soliti nomi di Allison Steven e Astrid Lestrange vennero fuori, ai quali si unirono però anche quelli di Russel Carter e Evan Tarner. Quest'ultimo puzzava già di bruciato di suo, essendo uno studente di un'altra scuola arrivato non si sapeva come ad Hogwarts in corso d'anno. Pareva che il Preside stesso si fosse occupato delle carte per il suo trasferimento, senza chiedere nessuna autorizzazione al Ministero e senza informare nessuno. Chi era in realtà questo Evan Tarner?? Tutti se l'erano chiesto vedendolo a lezione di pozioni ma nessuno sembrava avere una risposta.
    - Grazie Czar, terremo conto di tutto, anche del piccolo traffico di Carter. Sembrerebbe irrilevante ma se il grifondoro ha messo in piedi un'opera di contrabbando nella scuola deve avere dei contatti con l'esterno che gli forniscano la merce. Non mi risulta nessun permesso lavorativo a suo nome quindi se ha lasciato la scuola chi doveva incontrare? Il suo fornitore di erballegra? Forse. O suo padre? Di cui il Ministero ha perso le tracce da tempo.
    Lasciò che i suoi compagni riflettessero sulle sue considerazioni e dopo poco riprese per poter chiudere quella riunione e consigliarsi con i Vigilantes su come procedere.
    Dopo aver fatto uscire tutti i testimoni eccetto Czar, rimasero solo loro V oltre lui nella stanza delle necessità.
    - Tra i nomi riportati oggi ce ne sono alcuni apparsi più volte. Astrid Lestrange per esempio, e non è la prima volta che viene fatto notare. Persino De Sade mi fece il suo nome per provvedere a dei controlli dopo le risposte deludenti date dalla ragazza all'esame. Io direi di partire da lei visto che la maggior parte degli indizi le puntano contro ed è giunta l'ora anche di fare una chiacchierata con la Peverell e con la Steven, non appena verremo a capo di dove quest'ultima si rintani invece di partecipare alle lezioni. Continuiamo anche a torchiare Grindelwald per farci dire chi gli insegna occlumanzia e Carter per sapere se ha lasciato la scuola e chi ha incontrato. Se per voi va bene, contatterei il Marchese per metterlo al corrente di quanto abbiamo scoperto e dei nostri progetti. Che ne dite? Tutti d'accordo?
     
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  7. *Il Cappellaio*
     
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    La riunione era conclusa. Lentamente, i Vigilantes raccolsero le loro cose, mentre Ezekiel inizava a comporre nella sua mente le parole che avrebbe spedito ai Mangiamorte. Doveva misurarle molto, molto attentamente, e mettervi i giusti accenti per far loro capire che, di sicuro, qualcosa nel castello non andava. La stanza rimpicciolì pian piano, finchè l'ultimo studente non ne ebbe varcato la soglia.

    Silenzioso, come l'ombra proiettata da un'ombra, lascio questo luogo di molte parole ma, per il momento, nessuna azione.
    Con la medesima facilità, mi sposto di
    lato, trovandomi nel medesimo luogo, ma in un tempo un poco più... in là.

    Ezekiel cammina spedito verso la parete liscia ed identica a tutte le altre: i tratti dell'arcata si dipingono rapidi, in un ritmo sincopato e frenetico che rimarca l'intenso desiderio che il ragazzo cova dentro di sè: non parlo della sua propensione per i flauti duri e ben torniti, bensì il bruciante ardore che lo conduce alla disperata ricerca di un nemico, un avversario degno dei Vigilantes.

    Nella sua mente, ancora alberga l'eco strillante della comunicazione con il Marchese, un ricordo dai tratti amari e fin troppo irto di spine.

    CITAZIONE
    Ezekiel, non procedere oltre. I Mangiamorte non possono esporsi contro Hogwarts, Carter e l'intero corpo docente per delle semplici illazioni. Hai un compito, portalo a termine: voglio delle prove, voglio in mano qualcosa che possa giustificare una nostra ennesima intrusione alla scuola. Non posso condurre i miei giorni a riempire di veritaserum, imperio o torture ogni studente che ti puzza strano. Bada bene, la prossima volta in cui mi contatti, voglio avere qualcosa di concreto, in mano, e non voci degne di telefilm babbani su ragazzini del college.

    Fu così che, di fronte a questa rovente necessità, la Stanza omonima apre la sua soglia ai cinque che ne attendono l'apparizione. Ezekiel, tre fedeli Vigilantes, ed il quarto chissà, forse un aspirante tale. Alcune assenze si fanno notare tra le fila dei V, ma di certo non danno crucio al loro leader. Il quale, muovendo i propri passi, si attende una sala tranquilla e protetta dove fare il punto della situazione, ma uesto suo pensiero eccheggiante è ben soverchiato dalla sua passione, che viene accolta con fervore dal luogo in cui entra.

    Un'intera parete riporta una vasta quantità di libri, alcuni hanno copertine familiari, intraviste solo in rarissime occasioni, alcuni di loro sono certi di averle viste nella sezione proibita.

    Un'altra parete, alla loro destra, riporta un grosso pensatoio di marmo nero, intarsiato d'oro e raffigurante le quattro casate ancestrali, stranamente i quattro animali tramutati in essere mitologici dall'aspetto orribile, malvagio forse, terrificante. Poco sopra, una credenza quasi infinita di piccole fiale, alcune sommerse di polvere, alcune contenenti solo quella, altre spezzate, altre riposte accuratamente.

    Dall'altro lato della stanza, si trova un grosso, enorme si può certo dire, baule. Numerosi lucchetti e meccanismi danno sfoggia di sè, numerose pietre brillano con malignità, avete capito bene, connesse in qualche modo al contenitore e le sue astruse protezioni. La tentazione di lanciarvi contro qualche incantesimo è grande, ma non sembra essere così semplice la soluzione del suo enigma... dopotutto, è parimenti pericoloso quanto invitante.

    Dietro di loro, un enorme e lunghissimo quadro da sfoggia di sè. Cavalieri giostrano lungo l'arena del torneo, dame gridano e agitano fazzoletti, giocolieri sorridono e irretiscono il pubblico, puttane mostrano le merci così come i venditori ambulanti. E tutti, dal primo alòl'ultimo, si muovono e
    vivono sulla tela, come tanti altri quadri del castello, che mai però condividono con una folla tale un'unica tela.

    Al centro, infine, un tavolo di legno, bianchissimo, da sfoggio di sè. Sopra vi sono posate alcune statuette dalla forma umanoide, tutte identiche e raffiguranti grossolanamente i tratti di un essere umano. L'intero mobilio è perfettamente liscio, così come le cinque sedie attorno del medesimo materiale. Ma non c'è alcuna scacchiera, alcun tratto sulla sua superficie, che possa suggerire l'utilizzo delle strane statuette.

    La porta si chiude dietro le spalle dei cinque, e svanisce rapidamente com'è apparsa...



    VALENZE ONGDR

    KAIRYA: La sua testimonianza non riguarda odori/suoni poichè Max ha protetto la zona con gli incantesimi. Tuttavia è giustificata la presenza di qualcuno nei paraggi che possa aver visto Preside e studenti entrare.

    CATERINA: Heather ha preso alcune precauzioni, quindi il testimone non ha sentito il discorso tra lei e la Ramirez. E' giustificato, invece, che le abbia viste recarsi alla torre fuori orari di lezione, con Heather che si guardava attorno circospetta, e la Ramirez che scendeva poi irosa e alterata. Non ha alcuna conoscenza del contenuto della conversazione, giustificata dalla breve durata della stessa e le precauzioni di Heather

    LAYLA: La sua testimonianza deriva da role in cui ha partecipato, ergo ha completa valenza On Gdr

    CZAR: La sua testimonianza è giustificata nell'osservare, eventualmente a breve distanza di tempo, i quattro studenti indicati lasciare il castello. Qualsiasi metodo magico di trasporto avrebbe potuto essere usato solo fuori dal castello (fattasi eccezione eventualmente per il preside e ania), inoltre dalle asserzioni di "Evan Turner" si suppone una collaborazione del preside per non far notare l'assenza dei ragazzi, ma nessun metodo magico come ad esempio, qualcuno polisuccato negli studenti. In tal senso è credibile che il Preside abbia giustificato/organizzato una attività per gli studenti, eventualmente comunicando la loro assenza a professori/prefetti.

    EZEKIEL: nulla da dichiarare sulla valenza on gdr delle sue affermazioni


    Bentornati! E scusate il ritardo!

    Prendete nota delle valenze ongdr dei vostri post (se desiderate modificateli che è meglio, grazie! :) )
    Leggete con molta attenzione il contenuto della stanza.

    Nel vostro post:

    -Descrivete l'arrivo, alcuni giorni dopo, alla Stanza delle Necessità.
    -Descrivete una eventuale vostra prima esplorazione della zona, facoltativa (nel caso specificate se toccate qualcosa, se esaminate qualcos'altro ecc)
    -Descrivete come interagite l'uno con l'altro, se desiderate poterte anche riassumere cosa state cercando traendo le informazioni dal giro di post precedente
    -Chi ha il Token indichi su quale delle cinque zone, ritiene sia meglio focalizzare l'attenzione. Ognuno è uno strumento nelle vostre mani... ma chi può dire quale vi sarà maggiormente utile?

    Token: Layla

    -Ordine per postare: libero, chi ha il token conclude
    -Numero post: a piacere
    -Lunghezza post: 50 righe

    -Scadenza Post: Domenica ore 23.59
     
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  8. Czar;
     
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    Ascoltai silenziosamente il rettore di quella discussione riassumere gli indizi e progettare, prima nella sua mente per poi esporre il resto agli unici rimasti in stanza, tre vigilantes e me, un piccolo topo in un mucchio di gatti. Annuii silenziosamente alla proposta del giovane di contattare il marchese, sparendo dunque, dopo un piccolo riepilogo, nei corridoi di quel castello, sempre più buio, sempre più pericoloso. Ormai, con tutto quello che si sentiva in giro e con le voci che, finalmente, sono giunte in quella riunione, non sapevi più su chi poter contare, con chi confidarti senza la paura che dica in giro quello che ha saputo da te, con chi fare le bravate, sempre con un minimo di rigore, per poi non essere dichiarato apertamente ai 'superiori'. Le persone di cui io, personalmente, mi potevo fidare, si contavano sulle dita di una singola mano. E non che non avessi buoni rapporti con gli altri, anzi, ero sempre a contatto con gente di ogni tipo, noncurante della casata o dello stato di sangue. Ma di certo non parlavo apertamente con loro, raccontando quel che solo io so. Erano 'compagni', non 'amici'. Vi è una bella differenza tra le due parole.
    L'incontro successivo, per un'indagine più approfondita, fu fissato qualche giorno dopo dalla prima riunione e, stranamente, io ero stato chiamato a collaborare. Puntuale come un orologio svizzero, consapevole dell'importanza della missione, arrivai presso la stanza in cui ci eravamo incontrati anche la scorsa volta, pronta ad accoglierci un'ulteriore volta. L'enorme portone decorato con numerosi intrecci di arabeschi e serrature in metallo si spalancò dinanzi ai nostri occhi, introducendoci ad una stanza che non trasmetteva nulla di buono. E non perché era tetra, buia e terrificante, bensì perché era inusuale e particolare. E il 'diverso', occulto, non porta mai nulla di benefico. Almeno secondo la mia modesta opinione. Varcai la soglia della stanza dopo gli 'esperti', facendo attenzione ad ogni minimo particolare di quella stanza. Vi erano oggetti mai visti, la disposizione degli oggetti era particolare, proprio come gli oggetti in questione. Alla nostra sinistra libri, libri antichi e sconosciuti se i miei occhi non mi ingannavano, molto probabilmente impossibili da decifrare, specie per un primino come me, incapace anche di aprire una serratura con la bacchetta. Alla destra un pensatoio, oggetto raro, dal quale si pensa si possano vedere i ricordi delle persone, estrapolati precedentemente. Il tutto con una piega macabra e pietosa, con gli animali delle quattro casate storpiati malignamente e con numerose fiaschette sparse qua e là, anch'esse polverose e inutilizzate da tempo. Un baule incantato, un quadro in movimento, forse il più grande che io abbia mai visto in tutto il castello e un tavolo al centro, con al di sopra statuine intagliate egregiamente, dalla sembianza umana. -Questa è quello che hai desiderato Zek?- esclamai guardandolo. Ne hai di problemi.. Avrei voluto aggiungere quell'ultima frase ma mi pareva ingiusta e offensiva.
    La runa che avevo sempre con me, legata al polso con un braccialetto di cuoio decorato, con un serpente che ne percorreva tutto il perimetro, impazzì. Portai immediatamente all'orecchio il sassolino non appena mi accorsi delle sue vibrazioni sballate e senza sosta. Avevo imparato ad usare quel dannato aggeggio, almeno credevo. Ma di certo ci avevo preso la mano, ormai giravo sempre con quello e riuscivo a capire bene o male la provenienza delle diverse vibrazioni. Quella volta però era diverso, molto diverso. Oltre al sottofondo con la tipica vibrazione sottile che ormai era diventata una compagna abituale e che non mi dava più un minimo di fastidio, vi erano decine, se non centinaia, di altre vibrazioni, sballate, a ritmi inadeguati e sconnessi. Il tutto concentrato in quella stanza. -Questo luogo pullula di presenze magiche, non c'è nulla di buono.- e scommetto che vi sono anche milioni di trappole, ne ero sicuro. O almeno l'interpretazione che davo a quell'ammasso di sottile fruscio era quella.
    Non sapevo come comportarmi, giravo per la stanza osservando attentamente le copertine dei libri invecchiate, le decorazioni in oro del simil-calderone, il quadro che avrei attribuito all'epoca rinascimentale. Avrei voluto afferrare un libro e cominciare a vedere le numerose scritte tra le pagine ingiallite ma non mi pareva il caso. Avrei lasciato volentieri il piacere ai ragazzi degli anni superiori, ovviamente. Le statuette sul tavolo però sembravano essere la mia preda, il mio obbiettivo. Il ricordo della lezione di Magia Antica non faceva altro che allacciarsi a quei piccoli coni che, in un'altra dimensione, potevano essere paragonati a quei gingilli in pietra, appoggiati sul tavolo più liscio e lucente che io mai abbia visto, in un fantastico legno bianco. -Cinque posti, cinque persone..- affermai con tono pacato e tranquillo, avvicinandomi sempre più a quella tavolata. Lo scrigno, impreziosito a dovere, era intrigante ma in quel momento non era nei miei pensieri. -Ma tutto questo cosa c'entra con le indagini? Dubito che ci possa servire un fottuto tavolo rettangolare, un diamine di baule intarsiato con gemme e cristalli e una tela animata!- esclamai dubbioso. Davvero, quale era il nostro scopo in quel luogo? -Ma visto che dobbiamo pur fare qualcosa e non dobbiamo girarci i pollici beh, proverei ad aprire il baule. Se non sbaglio l'incantesimo per aprire le serrature non è così difficile ma, ovviamente, non posso esservi d'aiuto con la bacchetta.- dissi, avvicinandomi all'oggetto in questione e osservandolo dettagliatamente. Era così ben chiuso, ero certo che custodisse qualcosa di importante. -Non toccate nulla con le mani, meteofatture e ustioni possono essere cose frequenti.- come sapevo quelle cose? Semplice, quel colpo di fortuna avuto toccando l'unico oggetto non maledetto mi ha fatto capire molte cose durante quell'esplorazione. Stavo comandando un po' troppo? Probabilmente, ma lo dicevo perché ero forse l'unico a sentire le vibrazioni paranormali. Forse con un tono sbagliato ma.. lo dicevo per il nostro bene.

    Ho sforato di qualche riga, spero non sia un problema. Al massimo modifico.
    Quello di cui parlo, della runa, delle meteofatture e delle statuette, sono tutte collegate alla Lezione di Magia Antica, compresa l'esercitazione pratica. Se non va bene sistemo, basta farmelo presente u.u



    Edited by Czar; - 12/7/2013, 13:49
     
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    - Maledetti Carter... maledetti traditori tutti! Digrignò i denti sputando il suo veleno con queste parole dure, dettate dalla frustrazione. Che tipo di potere era il loro se avevano le mani talmente legate da non poter spingere un qualsiasi studentello a confessare il proprio tradimento?
    Tentò di calmarsi con molta fatica mentre varcava ancora una volta la porta della stanza delle necessità con i più attivi dei suoi V al seguito. Dovevano trovare delle prove certe, dovevano agire d'astuzia e portare al Marchese qualcosa di concreto. Solo così la scuola sarebbe stata libera dal cancro che la opprimeva e loro avrebbero avuto il premio che meritavano per la loro fedeltà.
    - Spiegatemi come fanno i traditori a essere così sicuri di se stessi da ridere delle nostre minacce! Chi o cosa li protegge! Urlò quasi fosse un ordine, pretendendo una risposta dai pochi compagni che aveva con sè ben sapendo che non ne avevano, al pari di lui stesso.
    Un respiro profondo per ritrovare la calma e solo allora si guardò intorno. Non si era reso conto di quanto fosse strana la stanza apparsa a loro quel giorno, niente che avesse già visto. E' questo il posto che ho desiderato entrando? Si chiese vagando con gli occhi sulle quattro pareti che li circondavano.
    Si diresse verso il grande quadro sorridendo a una puttana che sollevò la gonna davanti a lui mostrando gli antichi merletti che ricoprivano le sue grazie. - Fra qualche anno madame, magari verrò a trovarla in qualche quadro. Molti anni magari: Ezekiel Blackwood non aveva nessuna intenzione di morire giovane.
    -Questa è quello che hai desiderato Zek?- Czar non ha tutti i torti, se l'è chiesto anche lui. - Se la stanza rispecchia i desideri di chi la apre, qui dentro da qualche parte c'è la soluzione ai nostri problemi. Oltre la rappresentazione materiale di tutte le sue frutstrazioni. - Dobbiamo solo cercare con attenzione.
    Allontanandosi dal quadro passa di fianco alla parete colma di libri sbirciandone i titoli ma non ne prende nessuno, ha uno strano presentimento. -Questo luogo pullula di presenze magiche, non c'è nulla di buono.- Ancora una volta il giovane russo ha ragione. - Benvenuto nel mondo del mio inconscio Czar! Ironizzò ghignando.
    Ma la sua mente era troppo concentrata per badare a quel che facevano gli altri. Una nuova domanda gli era sorta: se la stanza nascondeva indizi per loro voleva dire allora che nella sua testa lui aveva già la soluzione? Che gli sfuggiva qualcosa di ovvio? Oppure una presenza oscura a lui sconosciuta cercava di aiutarli? E in questo caso, c'era da fidarsi?
    Se la stanza non obbediva ai suoi desideri ma a quelli di qualcos'altro ogni oggetto lì dentro poteva essere utile ma anche pericoloso.
    Il pensatoio di marmo attirò la sua attenzione. Vi si avvicinò e con un dito carezzò una delle decorazioni, quella che avrebbe dovuto rappresentare la casata Serpeverde, un mostruoso rettile con le fauci aperte in procinto di mordere. - Alcune fialette sembrano essere state riempite di recente o per lo meno conservate con cura. Commentò scrutando la credenza. - Mi domando di chi siano i ricordi che contengono. Un'illuminazione lo colpì. Se i traditori non avevano paura dei loro interrogatori, di veritaserum e legilimens, possibile che quello fosse il trucco? - E se hanno semplicemente imbottigliati i ricordi dei loro incontri segreti affinchè noi non li trovassimo? Domandò a se stesso e agli altri prima di essere distratto ancora dalle parole di Czar riguardo al tavolo che fino a quel momento aveva tralasciato.
    - Forse il tavolo è incantato. Potremmo provare a sederci sulle cinque sedie e vedere che succede. Non mostrava nessun segno sul legno ma poteva nascondere una mappa no? Tipo quella del Malandrino in suo possesso che si attivava con un incantesimo. - Potremmo anche provare ad usare un incanto per costringerlo a rivelarsi! Qualcuno di voi ne conosce? Si immaginò le statuine muoversi su quella mappa come i piedini su quella che aveva ben nascosta, e indicare loro dove cercare. Stava seriamente diventando pazzo o quella era la soluzione?
    - Quel baule invece non convince nemmeno me. Mi puzza di trappola... Continuò afferrando una delle sedie soppesando ancora l'idea di sedersi a quel tavolo ma terrorizzato da un ricordo. E se come è successo a cura, una volta seduti queste sedie ci legassero tutti? Come usciremmo di qui?
    - Se questa stanza è frutto del mio inconscio vi avverto, da qualche parte c'è qualcosa di malefico. Quindi attenti a quel che toccate. E quella ammissione, dolorosa ma doverosa, era la sua paura più grande.
     
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    Non mi sarei persa la continuazione di quella riunione per niente al mondo. Ezekiel aveva tratto le sue conclusioni e ora voleva approfondire .. e allora APPROFONDIAMO!
    La stanza che Ezekiel aveva desiderato materializzare ora si stagliava dinanzi ai nostri occhi, ero sicura volesse delle prove da portare al Marchese, perché, sebbene alcuni fossero convinti che delle voci potessero avere il medesimo peso .. non era così.
    De Sade poteva anche essere un opossum coi baffi, ma non era totalmente idiota.
    Sicuramente voleva delle prove tangibili e noi dovevamo trovarle .. li dentro?
    Evidentemente si. Libri, la maggior parte dei quali già letti, altri che avevo visto con Russell quella volta in biblioteca nel reparto proibito .. Russell! Vattene dai miei pensieri NON è IL MOMENTO!
    Potevo capire la frustrazione di Zekka, ma non mi sarei impegnata per fornirgli una risposta sebbene potessi essermi fatta io stessa un'idea al riguardo.
    Il pensatoio .. aveva senso solo se si avevano fialette con dei ricordi o qualcuno di noi decidesse di prelevarsele così, a sentimento.
    Bè non era il mio caso. Quel giorno non avevo tempo per elargire informazioni gratis.
    E poi non era un pensatoio normale, forse Ezekiel aveva più lati oscuri di quanti io stessa potessi immaginare .. che senso aveva immaginare i nostri simboli in quel modo?
    -Complimenti per la fantasia Ez-
    Dissi avvicinandomi alle fiale – vediamo un po’ di chi sono questi ricordi ..- le percorsi una ad una con il dito ma non c’era modo di capire a chi appartenessero .. forse erano di Ezekiel stesso.
    Inclinai il capo e per un attimo mi persi a fissarlo, no, non potevano essere di Ezekiel, voleva delle prove, forse erano del preside Carter, o .. di qualcuno che comunque sapeva.
    Tuttavia non fiatai e mi avvicinai alla tela ignorando Czar e le sue idee da comandante del corpo d’armata plotone settimo.
    Che se ne occupassero i suoi compari di lui.
    -Cavalieri impegnati in una guerra .. prostitute che sembrano impegnate a soddisfare anche Ezekiel .. che ne dite se chiedessimo a loro se hanno visto qualcosa?-
    Perché era sempre così, quando pensavi stessero riproducendo un particolare evento questi strani personaggi erano sempre con le orecchie ben tese a farsi i fatti altrui.
    -Non toccare niente- mi ritrovai comunque a riprendere Czar - del resto cinque è un bel numero ma non se le sedie vuote e le bamboline voodoo sono dello stesso numero di noi cinque studenti che curiosiamo in giro in cerca di qualcosa.- non erano voodoo ma erano cinque e questo bastava per farmi venire mille pensieri negativi U_U.Ignorai volutamente la domanda di Ezekiel, si forse lo conoscevo ..ma non ero sicura di volerglielo dire.
     
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    - Giusto! Un briciolo di entusiasmo ci voleva in quel momento per venire a capo di qualcosa, e Caterina, pur sembrando quasi distaccata nel suo atteggiamento, come se non fosse una priorità scovare i traditori... gliene aveva trasmesso un pò con la sua affermazione. - I personaggi dei quadri possono spostarsi per tutta la scuola no? Anche intrufolarsi in quadri di altri? Se non c'è un quadro che li raffigura, secondo voi, potrebbero comunque entrare nell'ufficio del preside però? Di questo non era certo, ma forse non era quella la cosa importante. Infatti dopo alcuni secondi già tirò fuori un'altra domanda per i suoi compagni e per se stesso. Ragionare ad alta voce a volte aiuta.
    - Se questo è il quadro di questa stanza, non potrebbe essere che qualcuno lì sopra sappia come funzionano le cose qui? A cosa serve il tavolo o di chi è il pensatoio, o come si apre il baule e cosa contiene o se c'è qualche libro che dovremmo leggere? E si domandò anche se non sarebbe bastato porre quella domanda direttamente al quadro, ma per il momento non lo fece, attendendo di sapere anche come la pensavano Kay e Lay che ancora non avevano detto la loro. Dove non riesci da solo potresti riuscire con il lavoro di squadra, ricordatelo Blackwood.
     
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    Il giovane O'Connell si era guadagnato un cestino natalizio della famiglia Diggory per i prossimi cinque anni, nonostante la sua testimonianza sembrava essere una delle tante. Storsi un po' il naso di fronte alla poca importanza che si dava al palese coinvolgimento del preside Carter in quelle faccende, se studenti entravano e uscivano dal castello come se fosse un parco giochi, se richiamava studenti in piena notte (amici del nipote, tra l'altro) poteva soltanto significare una cosa: qui vecchio gatto ci cova.
    Raggiungere la Stanza delle Necessità non era mai stato così eccitante: camminavo quasi ad un metro da terra, mentre la certezza che alcuni pezzi di quel puzzle stessero per tornare al loro maledettissimo posto, mi invadeva di una strana gioia. Ero tipo sotto effetto di sostanze psichedeliche ma senza aver toccato nemmeno una Gelatina al gusto di Cocaina (avevo sentito dire che qualcuno ne aveva trovata una...) con quel luccichio negli occhi che mi accompagnava solitamente quando andavo con i miei fratelli a pestare i babbani del quartiere. Che infanzia indimenticabile.

    «Ezekiel... quei libri!» la mora si avvicinò al ragazzo toccandogli un braccio per indicargli la parete piena di libri. Aveva una buona memoria la principessina di casa Diggory, soprattutto se tra questi c'erano delle pomiciate aspettate per anni con Ezekiel Blackwood. Lei li aveva già visti quei libri, ed era certa che anche il ragazzo poteva confermarle l'ipotesi: erano all'interno del Reparto Proibito il giorno in cui vi si addentrarono grazie alla Felix. Forse il capo dei Vigilantes li aveva incosciamente richiamati lì, forse pensando che tra le parole intrecciate di quei libri nascosti alla visione di tutti gli studenti, si trovasse qualche risposta.
    La mora però fu immediatamente attirata dal pensatoio, non ne aveva mai visto uno personalmente nonostante fosse quasi sicura che quello all'interno della stanza delle necessità fosse magari un'illusione, uno specchietto per allodole...


    «Possibile che nemmeno così riesca a trasmettere timore la vostra mascotte?» dissi ironicamente a Caterina, osservando i quattro animale delle casate stanamente sfigurati in modo orribile. «Questo tasso nemmeno con l'impegno ce la fa...» ridacchiai ancora alzando lo sguardo su quelle provette. Di chi erano quei ricordi? Toccarli era saggio? La mia stramaledetta curiosità mi suggeriva di prenderle e guardarle, soprattutto quelle più malandate... ricordi che si vogliono cancellare, abandonare forse? Se avessi un ricordo vergognoso oppure scottante molto probabilmente lo tratterei in quel modo.
    «I quadri... io non mi fido di loro.» fino a quel momento avevo osservato con cura tutti gli elementi all'interno della stanza, ignorando volutamente il baule che suonava come una grossa, enorme bufala. Sapevo di un tizio che attirato da un baule prezioso si era beccato una malattia terribile ai genitali, e nonostante miss Serizawa potrebbe essere immune a qualsiasi intoppo del genere non me la sentivo proprio di rischiare mandandola avanti come scudo umano contro la sifilide & company. «Passano giornate intere a prenderci per culo... non l'avete visto come ingannano chiunque nei corridoi?» il mio primo anno ad Hogwarts "grazie" all'aiuto di un quadro avevo passato mezza giornata chiusa in uno stanzino buio e maleodorante quando invece cercavo l'aula di trasfigurazione... «Sir Roger al III piano fa finta di disperarsi e quando le ragazzine si avvicinano per rincuorarlo, fa loro gesti osceni. Brutta gente questi quadri. Questi qua non saranno meglio.» mi avvicinai a quel grosso popolo sul muro, assottigliando lo sguardo e fissandoli con attenzione quasi con aria di sfida «Non vedete l'ora di coglionarci, eh? A me non la fate.» mi voltai sicura di me verso il gruppetto, per dire loro qual'era la mia opinione su tutta quella robaccia all'interno della stanza. «Rischierei con i ricordi... sono quelli che hanno più senso. L'altro giorno parlavamo di voci, dicerie... magari sono le risposte a quelle che senza prove restano illazioni.» mi avvicinai poi al tavolo, anche quello non m'ispirava grande fiducia «Anche se questo tavolo... sembra quasi un gioco. Come se quelle statuine potessero andare al posto nostro in posti dove noi non possiamo...» qualcuno di voi deve averlo visto quello schifo di colossal babbano, Avatar no?
     
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    Layla Serizawa, Guaritrice, Giornalista, Mamma

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    Rimasi in silenzio mentre gli altri formulavano teorie su teorie, mi sembrava tutto troppo... Misterioso, sconosciuto per poterci fidare davvero, ma del resto se era quello che aveva desiderato Ezekiel nel creare la stanza che altra scelta avrei avuto? Fidarmi e sperare solo che la stanza non lo ingannasse, che non ci facesse finire su qualche pista a vuoto, più per i possibili rischi, il possibile coinvolgimento di determinate persone che non avrei voluto mettere in mezzo, che per il tempo che avremmo potuto perderci.
    Non toccare niente, avevano detto, ma era impossibile, avrei voluto toccare tutto, sfiorare le copertine impolverate di quei libri, cercare di seguire la trama dell'arazzo, osservare meglio le pedine su quello stupido tavolo... Ogni cosa in quella stanza ispirava un tetro fascino, un macabro desiderio di scoprire di più, di avvicinarsi tanto da farsi coinvolgere, farsi trascinare nel suo buio baratro con la speranza che questo aiutasse a tornare a galla vittoriosa. Si, parlavo della stanza, non della mente che l'aveva creata, assolutamente.
    Osservai la stanza, osservai gli altri... Era curioso come tutti passassero vicino alla libreria pensierosi, osservando i libri, lasciando cadere lo sguardo su alcuni in particolare, come riconoscendoli. Non ero mai stata nella sezione proibita e probabilmente ero l'unica in quella stanza. Mi voltai immediatamente su un altro oggetto quando la Diggory chiamò a se Ezekiel per mostrargli quei titoli, per richiamare alla mente chissà quale loro ricordo, non mi importava, non ero li per quello. In fin dei conti erano libri, scritti in un passato troppo antico per poterci dare informazioni su quel presente che dovevamo studiare e soprattutto troppi per poter essere studiati tutti in qualche ora, ci avremmo impiegato una vita o avremmo dovuto sperare in un colpo di fortuna. Finii col dar loro le spalle, ascoltando le parole di altri, come quelle di Czar sul baule.
    No, un semplice Cistem Aperio non sarebbe bastato per aprire quel baule, aveva un'infinità di lucchetti, un'infinità di possibili trappole pronte a scattare ad ogni apertura. Poteva celare qualcosa di davvero segreto, una di quelle cose che mai ci saremmo aspettati, ma quanto era alto il rischio da correre? Non fidarsi di quello che non conosci, soprattutto se creato dalla mente di un pazzo... ma quanto era davvero creato dalla mente di Ezekiel? Lui aveva posto la richiesta alla stanza, ma se le aveva chiesto aiuto era stata lei stessa a trovarci anche pericoli e premi.
    Sfiorai appena la superficie del tavolo con le dita, solo studiandone le fattezze, ma senza realmente prestarci attenzione. Una seduta così, per parlare? O quelle statuine avrebbero potuto mostrarci qualcosa? Stesso ragionamento che per gli altri, i pericoli possibili continuavano a saltarmi alla mente e tormentarla, eppure erano cinque sedie. Quel tavolo ci stava aspettando.
    E gli ultimi due oggetti? Un pensatoio e un arazzo. Aspettai che la Diggory si allontanasse dal primo per finire io stessa a studiarlo, delineando con le dita la forma del serpente, seguendola affascinata, come incantata. Non toccare niente, avevano detto. Ormai è tardi. Le fialette, quei ricordi tra il perso e il malconcio... Come potevano essere di qualcuno che cercavamo? Sembravano troppo vecchi e soprattutto troppo facilmente raggiungibili per essere davvero quello che cercavamo, quale idiota avrebbe nascosto qualcosa di suo così male da lasciarlo in bella vista al capo dei Vigilantes? Se avessi avuto bisogno di nascondere qualcosa nella stanza mi sarei premurata di richiedere un posto dove Nessuno l'avrebbe potuto ritrovare.
    Di nuovo mi lasciai alle spalle un probabile indizio e quando mi ritrovai sola davanti all'arazzo, ad osservare quella scena di vita, di così tante vite, resa perfetta e perpetua nel tempo mi fermai. Uomini, donne, persone di ogni razza, sesso, età e ceto sociale tutte assieme su quella tela, mille occhi pronti a vedere cose diverse, orecchie pronte ad interpretare ogni sussurro, ognuna di quelle voci che ci avevano portato li e soprattutto centinaia di pareri che ci aiutassero a ordinare il tutto, a farci un'idea. Battei forte tre volte le mani per far tacere il vociare nel quadro e con tono serio mi rivolsi agli occhietti che si girarono verso di me. Forse Kairya aveva ragione, forse erano li a prenderci per i fondelli, ma tutti? Non c'era qualcuno che si aggirava nell'ombra pronto ad aiutarci?

    Signori, signore... Voi potete raggiungere ogni quadro nel castello, spettegolate tra di voi e con chiunque altro raffigurato tra queste mura, tormentate e spiate qualunque passante, ma ora siete qui per un motivo: perchè abbiamo bisogno di voi. C'è qualcuno che può aiutarci? Qualcuno che ne ha davvero intenzione? Perchè capirete, se provate anche solo a fregarci ci vorrebbe ben poco a fare alla vostra tela quello che anni fa ha dovuto subire la signora grassa! Straziata, solo per avere delle informazioni.
     
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  14. *Il Cappellaio*
     
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    Alle parole della donna, seguirono un numero notevole di conseguenze. Innanzitutto, alla parola "intenzione" dallo sfondo del quadro, ove riposava sotto un platano picchiatore, un vecchio e malandato cavaliere si avvicinò alla donna. "Tenzone? Accetto la sfida, messere!" disse l'uomo, sfoderando la spada e agitandola verso la superficie dell'arazzo, ovviamente senza che questa potesse uscirne e colpire davvero Layla.

    "Ma piantala, Ser Vecchio! Non stava proponendo un duello, e poi, è una donna. Maleducata, per giunta" una delle puttane, bionda e con un seno enorme, prese il vecchio cavaliere per la protezione del collo e lo fece voltare di mezzo giro, spedendolo qualche passo addietro. Si riassestò il bustino malandato e sgualcito, nel vano tentativo di sembrare più magra e bella di quel che era. "L'altra non è da meglio" intervenne una seconda prostituta, questa riccamente vestita ed acconciata, con una parrucca di crine di unicorno che le donava una folta e lunga capigliatura argentea, guanti di seta e pietre preziose attorno al collo. "Parla del farsi prendere per le palle, a quanto comprendo, ma credo piuttosto sia un suo recondito desiderio, che in mal guisa esprime offendendo il nostro onore di gentil dame" un'espressione indignata comparve sul volto di quest'ultima, il naso all'insù e lo sguardo rivolto verso un punto vuoto.

    "Non caverete un ragno da un buco, da queste qui" un giovane ragazzo si avvicinò, facendo roteare due mele in aria con una mano soltanto. La zazzera nera contrastava fortemente con gli occhi azzurrissimi, e sebbene possedesse lineamenti davvero particolari, la sua condizione era tristemente definita dagli stracci che indossava. "Queste te la fanno annusare, ma per la barba di Merlino non c'è modo di averne... un assaggio!" così dicendo si avvicinò ad Ezekiel, ricevendo però in cambio un colpo dietro la nuca da una terza gentil dama. "Ragazzo, quante volte dovremo dirti che qui non si regala niente a nessuno, meno che meno ai ladri senza onore della tua categoria... forza, vattene prima che ti trasformi in un rospo!" La terza donna lo scacciò con le mani, ma il giovane afferrò al volo il frutto, fece una giravolta attorno alla donna, e si ritrovò al fianco opposto di questa, che ancora cercava di capire dove fosse finita.

    Poco distante, un bardo colse l'opportunità per intonare qualche nota scherzosa ed allegra, stuzzicando le corde del suo mandolino finemente decorato; un uomo ed il suo cane iniziarono a ballare sulle note, abbozzando qualche passo di danza: la musica riempì la Stanza delle Necessità, rasserendando immediatamente gli animi agitati. "Lalala lalalà!" Pochi attimi dopo, e la runa in mano a Czar iniziò a brillare e vibrare fortemente, diventando di un rosso incandescente. Il ragazzo non fece nemmeno in tempo a gridare per la scottatura che la pietra esplose, scagliando frammenti ovunque attorno a sè, fortunatamente senza ferire nessuno, se non qualche graffio al proprietario.


    Non accade nulla in seguito alle vostre azioni nella stanza.
    La runa di Czar esplode, potrebbe essere correlata alla musica del bardo, ma già prima di essa stava dando segni di attività.

    Nel vostro post:

    -Reagite alla situazione
    -Interagite pure con il quadro ed i suoi personaggi: consiglio a ciascuno di scegliere un personaggio e tentare di approfondirne la conoscenza
    -Descrivete liberamente di interagire con loro, eventualmente, quando non sono in "compagnia" degli altri (potete avvicinarli a parte insomma)
    -Cercherò di postare ove possibile per non tenervi bloccati, quindi entro la scadenza potete postare più volte a seguito dei miei post in cui muoverò i PNG.
    -A fine "chiacchierata" chi ha il TOKEN deciderà il dafarsi, ossia 1) se e con chi concentrare le conversazioni e 2) se proseguire tutti con il quadro, o muovervi altrove (tutti, solo alcuni, ...). Questo dovrà essere un post (aggiuntivo) al termine della scadenza.

    I personaggi:

    - Kerria, una prostituta formosa, bionda, bassa ma con seni enormi. Affabile e dal carattere caldo e di compagnia, è la tipica donna "amica di tutti" (Prostituta 1)
    - Cleo una prostituta di altissima classe, veste elegante, una parrucca di crine di unicorno, occhi verdi molto intensi. Una donna che si è fatta da sè. (Prostituta 2)
    - Bacca, una donna alta con i capelli corvini, gli occhi del medesimo colore, avvolta dal mistero e quasi sempre silenziosa. (Prostituta 3)
    - Ser Regorn, un vecchio cavaliere dai capelli brizzolati, un po' tordo e sordo, ma colmo di onore cavalleresco (Ser Vecchio)
    - Tom, un giovane ragazzo con capelli neri e occhi azzurri, agile e svelto, un ladruncolo da quattro soldi (ragazzino)
    - Gurge il Bardo, un cantore mediocre ma abile musicante, un viaggiatore e uomo di mondo che ne ha viste davvero tutte.
    - Burt il fruttivendolo, un uomo massiccio, taciturno e scontroso dietro la sua barba castana e il cespuglio sulla testa del medesimo colore. Muscoloso, ma poco interessato ai discorsi delle donne od al giostrare dei cavalieri.

    TOKEN: Czar

    -Ordine per postare: libero (chi ha il Token farà un ultimo post)
    -Lunghezza post: 30 righe a post
    -Scadenza Post: venerdì ore 23.59
     
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  15. Czar;
     
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    -Spiegatemi come fanno i traditori a essere così sicuri di se stessi da ridere delle nostre minacce! Chi o cosa li protegge!- urlò in modo acido il ragazzo che ci capitanava, digrignando i denti e richiedendo, seppur implicitamente, una risposta. -Sono così sicuri di loro che pensano di poter vincere sempre.- risposi, ritornando alla perlustrazione. La runa continuava ad agitarsi senza sosta, non prendendo pace neanche un secondo e facendomi stare all'erta da ogni pericolo. Non che riuscissi a capire quale fosse, ma di certo non avrei toccato nulla, almeno finché gli altri non lo avessero fatto con me. Ascoltai silenziosamente ogni parola che i ragazzi dicevano, focalizzando bene nella mia mente le varie ipotesi e cercando di raggiungere un compromesso. Le idee di Ezekiel infatti mi fecero ragionare sulle possibilità che avevamo, facendomi concentrare molto sul quadro che ricopriva l'intera parete centrale, lasciando da parte ogni altro oggetto presente. Non appena la giovane vigilantes si avvicinò al quadro facendo un paio di domande qua e là, tutto sembrò movimentarsi, dando inizio ad un colloquio vivace e stupido con i personaggi raffigurati all'interno. Un uomo sordo e stolto, un piccolo ladruncolo e un bel trio di prostitute, ognuna con un diverso rango sociale. -Ma Zek, porco Merlino, potevi immaginarti una stanza senza pericoli e senza trappole, o no? La mia runa non finisce più di..- fui interrotto dalla melodia di un bardo che suonava sullo sfondo del riquadro, un po' più in lontananza rispetto agli altri. Proprio in quel momento infatti, la mia runa diventò incandescente e, dopo massimo un paio di secondi, esplose, spargendo pezzi in tutta la stanza senza rovinare nulla se non il mio polso, leggermente tagliuzzato. -E porca troia dai!- urlai scuotendo il volto, stizzito. Addio piccolo cimelio, insegna agli angeli come scovare i pericoli. -Se vogliamo ottenere qualcosa dobbiamo adattarci alla loro epoca, dobbiamo convincerli con i loro metodi, come si faceva una volta.- sussurrai solo al gruppo, non considerando i personaggi nel quadro e non facendomi sentire. -Se non ci sono problemi..- sussurrai, avvicinandomi al piccolo ladruncolo, decisamente più sveglio e vivace degli altri. Osservandolo attentamente dunque, capendo anche che la sua età adolescenziale non lo rendeva così 'pericoloso', mi venne in mente la soluzione a tutto, sempre che gli altri avessero accettato.. -Dobbiamo trovare un compromesso, dobbiamo sfidarli in qualcosa che sappiamo per certo non possono vincere.- ritornai a sussurrare, osservando la loro reazione. Gara di barzellette, di lancio dell'arancia, di tiro con l'arco.. Qualcosa in cui qualcuno è ferrato, o meglio, qualcosa che si può truccare con la magia senza farsene accorgere, per vincere contro il piccolo ladruncolo e mandarlo da Carter, mentre interroghiamo i presenti lì, di certo più informati sull'accaduto in quella stanza. Nel frattempo, dando il tempo di pensare ai giovani, rivolsi lo sguardo al giovane suonatore che, a causa del suo strumento, mi aveva fatto scoppiare il sasso. O i sassi, sicuramente. -Ehi tu!- urlai facendomi notare. -Ho bisogno che tu mi racconti una storia, è questo che fai, giusto?- continuai, sperando di farlo 'contento'. Era sempre un piacere per i bardi raccontare quel che vedevano.. Almeno secondo le indiscrezioni mondiali. -Raccontami di questa stanza, cosa è successo qui? Cosa sono questi cimeli? Questo baule bellissimo, questo pensatoio terrificante.. Non deludermi, Don Micael del quinto piano mi ha detto che sei il MIGLIORE di questo castello!- esclamai sorridendo. -Dicono che questi oggetti hanno trappole, proprietà magiche, segreti.. E' vero? Son certo che puoi svelarmelo, ti prometto..- cosa? Cosa potevo offrirgli? -Ti prometto che metterò una buona parola su di te e che manderò tanti altri ragazzi a sentire i tuoi racconti fantastici.- e l'avrei fatto..

     
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69 replies since 3/7/2013, 12:51   1063 views
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