Diciasettesima Quest

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Maximiliam Carter
     
    .

    User deleted


    Avrebbe potuto prendersi quelle pergamene e portarsele in presidenza, studiandole con cura per qualche giorno prima di effettuare l'incantesimo e interrogare il Golem che ne sarebbe nato sulla posizione della bomba. Probabilmente avrebbe dovuto farlo, perché sarebbe stata indubbiamente la cosa più saggia e più prudente.
    Ma ormai erano in ballo, e tanto valeva ballare.
    - Andrò io al lago - lasciare le mura del castello era probabilmente la cosa più pericolosa che qualcuno potesse fare, in quelle fredde notti invernali, ed era giusto che quel compito se lo accollasse lui. Potevano esserci dei mangiamorte, là fuori, e forse qualche dissennatore. Di sicuro ci sarebbero stati i draghi, per non parlare di quello che già nei momenti migliori poteva uscire di notte dalla foresta proibita. Per un attimo fu tentato di chiedere ad Adam di accompagnarlo, di coprirgli le spalle, ma sarebbe stato più che rischioso: sarebbe stato stupido - Adam, Ehimar...credo sia meglio che voi restiate qui. E' inutile rischiare che qualcuno vi veda, per così poco. Quanto a voi due... - lasciò in sospeso, voltandosi verso i due studenti. Doveva essere la nottata delle imprudenze, quelle, perché permettere a due studenti di dirigersi da soli fino ai sotterranei era un'altra di quelle decisioni che avrebbe potuto rivelarsi disastrosa. Erano migliaia le cose che potevano andare storte, ma il tempo correva e loro non ne avevano quanto gli sarebbe piaciuto. Non ne avevano affatto.
    Si mise una mano in tasca, estraendo un mazzo di chiavi di metallo, dall'apparenza quasi anonima. Ognuna di esse era stata incantata perché tornasse nel mazzo e con esso nella sua tasca se non fosse stato lui a consegnarla, o dopo qualche tempo in qualsiasi caso. Ce n'erano alcune, dall'apparenza più elaborata, su cui erano stati fatti ben altri incantesimi perché non fosse possibile trafugarle o geminarle, ma non era sicuro che la chiave dei ripostigli che sganciò dal mazzo fosse fra quelle. Vi era del materiale che bisognava tenere al sicuro, all'interno degli stanzini attigui alle aulee, ma gli oggetti più delicati e importanti erano comunque custoditi altrove - Questa apre il ripostiglio accanto all'aula di pozioni - esitò un attimo, prima di lasciarla cadere nella mano aperta di Atrsid. Non l'avrebbe mai fatto se si fosse trattato di qualcun altro, ma Astrid era una caposcuola e comunque, con lei, ci sarebbe stato Fred. Si fidava di Fred abbastanza da credere che non si sarebbe approfittato di una cosa del genere in quel momento - Andate e tornate. Le scale sotto la torre dei Corvonero dovrebbero essere le più sicure, ed evitate di passare nei pressi della Sala Grande - disse loro, prima di incamminarsi lungo i corridoi.
    Raccomandazioni e consigli banali...raramente si era sentito "Nonno Max" come in quel momento, in vita sua.

    Non fece nulla per nascondersi, mentre passeggiava per i corridoi, diretto all'uscita. Non erano rare le sue passeggiate notturne per la scuola, soprattutto in quel periodo, e nessuno si sarebbe insospettito troppo nel vedere lui che vagava come un'anima in pena. Quando era giovane, troppo tempo prima, era capacissimo di dormire dodici ore filate e di svegliarsi ancora assonnato, ma con gli anni le cose erano cambiate e adesso aveva scoperto che, anche quando le notti erano serene e senza pensieri, raramente riusciva a stare nel letto più di cinque o sei ore. A volte perfino quelle erano troppe.
    Quando raggiunse il portone della scuola si sistemò il mantello sulle spalle, chiudendoselo sul collo con una spilla forgiata con la H araldica della scuola, prima di uscire nell'aria fredda della notte. Aveva sentito dei passi, poco prima, ma chiunque fosse stato di ronda in quelle ore doveva averlo riconosciuto e aver deciso di lasciar perdere: l'ultima volta che aveva incontrato uno dei Vigilantes per la scuola, di notte, aveva finito per accompagnarlo nel suo giro di ronda intrattenendolo con i racconti di come la vescica di un uomo tendesse a rimpicciolirsi con l'età. "Aspetti che le tocchi il primo controllo della prostata, Signor Blackwood" aveva detto al giovane Serpe "E capirà cosa le dico".
    Il giardino, almeno, sembrava deserto. In lontananza i draghi sembravano dormire il sonno dei giusti e, mentre si avvicinava al lago, Maximiliam visse un momento di rara quiete. Il modo in cui la luna si rifletteva sulle onde del lago, nel silenzio ovattato della notte, aveva un che di romantico. Il fascino della solitudine e del gelo, quel fascino capace di farti sentire un eroe Cala la notte, e la mia guardia ha inizio citò in un sussurro mentre, giunto sulle rive del lago, si fermava ad osservarne il panorama. Sapere che ogni volta poteva essere l'ultima, nel pericolo di quelle giornate, contribuiva a fargli apprezzare di più il mondo che lo circondava Io vivrò al mio posto, e al mio posto morirò. Per questa notte e per tutte le notti a venire. disse ancora, chinandosi a cercare fra i sassolini della riva qualcosa che facesse al caso suo. Quella poesia era un ricordo giovanile, di cui non avrebbe saputo citare l'autore nemmeno sotto tortura. Avrebbe dovuto informarsi: magari Ares avrebbe voluto saperlo. In fondo avrebbe pur dovuto dirgli qualcosa, quando il giorno fosse arrivato.
    Selezionò con cura tre ciotoli che, levigati della acque del lago, corrispondevano a quanto richiesto, avvolgendoli in un fazzoletto per poi riporli in una tasca. Un rumore proveniente dalla Foresta Proibita attrasse per un attimo la sua attenzione, facendogli puntare lo sguardo in quella direzione, ma tutto pareva tranquillo. Sarebbe stato meglio sbrigarsi.
    Stappò una delle fiale vuote che si era sistemato nella tasca interna della giacca, di quelle incantate con l'Adduco Maxima, immergendola nell'acqua gelida del lago. I pochi secondi che servirono a riempirla fino all'orlo furono abbastanza per intorpidirgli le dita, ma era meglio abbondare. L'avrebbero misurata una volta in biblioteca.
    Fece lo stesso altre due volte, raccogliendo con le mani alcune manciate di sabbia, e poi, una volta individuata lungo la riva, anche con l'argilla. Trovare una quercia, al buio, alla luce della luna, fu un po'più difficile. Una piastra si legno di quercia. Forse ce ne sarebbe stata una, nell'aula di pozioni, ma appena intagliata sarebbe stata sicuramente più efficace. Il problema era intagliarla lì, alla luce della luna.
    Si avvicinò ad alcuni alberi, osservandone con attenzione i tronchi alla luce di un lumus, fino a trovare l'albero giusto. Ne carezzò la corteccia con cura, prima di alzare la bacchetta e sezionare uno dei rami con un diffindo. Il legno cadde a terra, il suono soffocato del terreno morbido, e Maximiliam si affrettò a tagliarne quanto bastava per scolpirvi poi quello che serviva loro. Ne prese una sezione di circa mezzo metro, di una quarantina di cm di diametro, e gettò il resto nel lago. Con un po di fortuna, nessuno avrebbe notato la mancanza del ramo nell'albero.

    - Avete trovato tutto? - domandò entrando in biblioteca. Il ritorno aveva richiesto più tempo che l'andata perché sarebbe stato difficile spiegare il motivo per cui aveva un pezzo di quercia in mano. Ovvio, avrebbe sempre potuto spiegare a Blackwood e ai suoi come la corteccia di quel particolare albero servisse a preparare un infuso contro la stitichezza, o le emorroidi, o qualcosa di altrettanto imbarazzante, ma era comunque meglio non rischiare.
     
    Top
    .
  2. Eimhear
     
    .

    User deleted


    Erano riusciti a risolvere più o meno tutto. Ognuno aveva fatto la sua parte e si erano ritrovati tra le mani un rituale di magia sconosciuto. Se non fosse stato necessario per una così delicata missione Eimhear avrebbe trovato tutto questo terribilmente eccitante e non solo potenzialmente spaventoso.
    Alla fine i posti in cui andare a controllare erano solo due, come aveva fatto notare la ragazzina bionda. Questo lasciava modo ai due auror di rimanere al sicuro nella biblioteca.
    Di nuovo inutile. Ecco come si sentiva la ragazza, mentre guardava gli altri uscire e lasciare lì lei e l’ex Capo Auror. La rossa sbuffò, appoggiandosi ad un tavolo e guardandosi attorno. Non c’era niente di interessante, in quel momento, in quella biblioteca. Era bellissima, certo, ma non le sembrava il posto adatto per fare un rituale di magia, così come non le sembrava il posto più bello in cui stare, in quel momento. Finiva sempre per essere rinchiusa da qualche parte senza il suo consenso. Prima l’uomo che l’aveva rapita, poi all’ordine per protezione, adesso in biblioteca. Odiava non essere libera di andare dove le pareva.
    «Credo che dovremmo fare qualcosa, nel frattempo. Non ce la faccio a stare con le mani in mano!» borbottò la rossa, alzandosi di scatto e guardandosi attorno. C’erano cinque passaggi in quel processo, i quattro ingredienti e l’assemblaggio del tutto. Servivano cinque tavoli allora, ma messi come? A catena di montaggio? No, perché alla fine gli ingredienti servivano tutti insieme, non per forza in un determinato ordine, ma tutti dovevano finire nell’ultima locazione.
    Spostare i tavoli a mano non era il caso, vista la sua schiena ancora traballante, così prese nuovamente in mano la bacchetta e posizionò a formare una specie di fiore.

    fm1jI


    Soddisfatta del suo lavoro mise una pergamena per banco, così ognuno aveva le istruzioni sotto mano, e si sedette sopra uno dei banchi, ad aspettare il ritorno dei prodi compagni di avventura.

     
    Top
    .
  3. *Il Cappellaio*
     
    .

    User deleted


    Osservo i cinque attendere il recupero degli ingredienti, riuniti in ordine sui tavoli. Maximilian è circospetto e cauto, non ha idea se questo processo attirerà individui non voluti dalle loro parti, magari producendo luci o suoni inaspettati. Per quanto Hogwarts sia un grosso ed antico edificio, un rumore di passi si poteva sentire distintamente a parecchi metri: figurarsi uno scoppio.

    Nuovamente, si pongono attorno ai tavoli, mentre Adam Carter controlla che nessuno si avvicini: sempre meglio assicurarsi un lauto anticipo per una eventuale fuga. O per inventare spiegazioni. Gli ingredienti sono pronti, i due studenti sono egualmente carichi di tensione e aspettativa e vegliati dagli sguardi degli adulti. Le pergamene al fianco, pronti a preparare l'occorrente per il rituale. Per scrupolo, si sono muniti di quantità maggiori rispetto le richieste: e questa per loro è una fortuna.

    Iniziano a preparare i quattro componenti: la Mistura di Argilla, i Cristalli della Visione, l'Essenza Primeva e... il Filtro del Locomotor. mentre i primi tre procedono spediti, il quarto da segni inquietanti: bolle, gas, è corretto che si comporti così? Ad ogni modo, viene comunque prelevato. E resta da capire, ora, come unire il tutto.

    Anche il procedimento è incerto: tutto tranquillo fino all'inclusione dell'Essenza (ma quanta ne andrà messa si chiedono?) ma quando Fred tenta di inciderne la superficie, questa si richiude immediatamente, rifiutando la lama. Mancava qualche passaggio, è indubbio. Una spruzzata di Filtro del Locomotor... e la massa informe di argilla emette all'improvviso una nuvola di vapore acqueo, raggrumandosi in una sfera: una lieve brezza, e prende a muoversi, sempre più veloce, rimbalzando e... fuori controllo, totalmente fuori controllo. Inizia a colpire librerie, tavoli, mentre i presenti proteggono ampolle, strumenti ed ingredienti, ma questa continua a rimbalzare senza minacciare di fermarsi, rapida quanto un boccino. Un incantesimo di blocco a poco serve se non si riesce nemmeno a mirarla, poichè velocemente fugge dalla linea della bacchetta e visuale del mago.

    Certamente, devono fermare questa sostanza ribelle, e rivedere un poco il processo del rituale...


    Bentornati!

    Traduzioni errate: Filtro del Locomotor (riprovaci eri sulla strada giusta ma poi hai deviato :P ), Processo di Creazione (fortemente incompleto). Per il primo vi consiglio di cercare bene i numeri, ci sono ci sono :) Per il processo sappiate che come la storia è divisa in versi, così il processo in fasi: non dimenticatene nessuna, ognuna corrisponde ad un qualcosa che dovete fare. Approfondite bene perchè nessuna parola è scritta "tanto per scrivere" XD

    Nel vostro post:

    -Descrivete a piacere voi che create uno dei quattro elementi richiesti
    -Fermate la pallina rimbalzina argillosa magica sclerata distruttrice. Incantesimi come Finite, Aresto Momentum e quant'altro non funzioneranno gnè gnè! Inventate altro. P.S. A mani nude non riuscite a chiudere il pugno abbastanza velocemente al contrario di un boccino ha un movimento più randomico :)
    -Discutete sulle parti che vi sembrano andate male (quelle che vi ho specificato io cioè) e cercate di sistemarle correttamente
    -Accennate che ritentate il rituale.

    P.S. Adam vista l'impossibilità in questi giorni a postare l'ho "messo di guardia" ma se interviene ben volentieri :)

    -Scadenza Post: giovedì ore 23.59
    -Prossimo Post del Cappellaio: venerdì mattina
    -Prossima Scadenza: 27 Dicembre ore 23.59
     
    Top
    .
  4. Maximiliam Carter
     
    .

    User deleted


    Già nella preparazione di uno degli ingredienti avrebbe dovuto essere chiaro che qualcosa non andava, ma per quanto alcune facce si fecero dubbiose nel vedere la reazione del Filtro del Locomotor nessuno di loro era un pozionista di livello tale da rendersi conto di quale fosse il problema. Ne, a quanto pareva, che un problema ci fosse. Continuarono con il procedimento ma, quale che fosse stato il loro errore, non tardò a venire fuori.
    Max fece appena in tempo ad abbassarsi prima che la palla di argilla, schizzando nella sua direzione, cercasse di colpirlo in pieno naso. Avrebbe fatto molto male, se lo avesse preso. Strinse i denti, mormorando un'imprecazione, ed estraendo la bacchetta. Una serie di incantesimi volarono nell'aria in direzione della palla, lanciati dal preside in rapida successione, ma nulla di quello che fece sembrò nemmeno rallentare la palla. A quanto pareva il Filtro del Locomotor aveva funzionato troppo.
    - Fermate quell'affare, prima che svegli tutto il castello! - grugnì. Si guardò rapidamente in giro, in cerca di una soluzione. Nessuno di loro voleva che quell'affare spaccasse un vetro e se ne andasse in giro per la scuola dichiarando al mondo quello che avevano cercato di fare. Tanto sarebbe valso gettarsi tutti insieme dalla finestra della biblioteca in una gara di "Tuffo di Testa sull'Erba".
    Puntò la bacchetta contro uno degli scaffali dei libri, spostandolo con un gesto del polso a far tappo, tagliando una via di fuga alla pallina per poi puntare contro un secondo scaffale, e poi verso un terzo. L'idea, era quella di chiudere ogni via di fuga all'argilla, fino a creare uno spazio tanto piccolo da renderle impossibile muoversi troppo e solo allora chiuderla in uno spazio ristretto. Un cassetto incantato con l'adduco maxima, per esempio, in modo che non sbattesse contro le pareti - Quella cassettiera - indicò uno dei bassi mobili della biblioteca con un cenno vago della mano, mentre faceva levitare uno scaffale sistemandolo sopra gli altri, di traverso, con i libri rivolti verso l'alto in modo che non cadessero e il lato di legno che era appoggiato al muro verso il basso, a fare da tappo - Cercate di farcelo entrare -
    Con la mente, intanto, continuava a pensare alla preparazione. Qualcosa di sbagliato c'era, nella traduzione di Fred, ma non riusciva a capire cosa...L'essenza da questa depressione nacque tre volte, mutando la terra in ogni cosa...tre volte. Poteva essere quello?

    CITAZIONE
    Prima l'argilla, che va impastata a formare una ciambella con il vuoto in mezzo.

    Non, non vuoto, ma una Grande Voragine. Un cono, scavato come se fosse la Grande Voragine di un vulcano.

    CITAZIONE
    Prima l'argilla, che va impastata a formare come un vulcano. All'interno l'Essenza Primeva una prima volta. Reimpastare a riformare il "vulcano" e ripetere per un totale di tre volte. Impastare il risultato a forma di uomo, e scavare dei canali che percorrono gli arti di questo simulacro, dal torace fino in fondo agli arti e alla testa. Versarvi dentro il Filtro del Locomotor come del sangue nelle vene, per poi impastare di nuovo e ripetere l'operazione un totale di sei volte. Poi, con altra Argilla, chiudere gli ultimi solchi. Solo allora mettere gli occhi, e donare la vista al Golem.

    Post veloce e in solitaria. Perdonatemi e ignoratemi pure, se qualcosa non vi convince: o postavo ora, o saltavo il turno.
    E "L'importante è partecipare" :P
     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar


    Group
    Mago Adulto
    Posts
    11,579

    Status
    Anonymous
    Cercai di non pensare ai sensi di colpa per aver eseguito il geminio sulla copia della chiave dello stanzino che, disillusa, avevo poi riposto su una delle mensole alte nell'aula di pozioni. Camminammo svelti rasente il muro, cercando di non fare troppo rumore mentre salivamo le scale ed entravamo, infine, in biblioteca. I due Auror avevano sistemato l'ambiente sgomberando e posizionando i tavoli e il Preside aspettava vicino a loro che anche noi arrivassimo. Mentre il Grifo riconsegnava la chiave, io svuotai il contenuto della mia tracolla sui tavoli, facendo attenzione alle fialette e agli ingredienti delicati. Sistemammo i calderoni sui tavoli e ridistribuimmo gli ingredienti e poi, armati di speranza, iniziamo ad eseguire le istruzioni delle varie pergamene. Attenta ad ogni singolo passaggio, aggrottai la fronte quando la mia pozione, quella del Locomotor, iniziò a bollire eccessivamente e a gonfiarsi, eppure non potevo sapere se fosse o meno nella norma, ergo decisi di non darle troppo peso e di continuare. Fu solo quando mescolammo tutti gli ingredienti insieme che capii che qualcosa evidentemente non andava. La palla di creta aveva iniziato a muoversi freneticamente e a rimbalzare in ogni dove senza sosta e vani furono persino gli Incantesimi che lanciò il Preside. Troppo movimento, forse avevo seriamente sbagliato a tradurre la mia pergamena.
    «Diamine...»
    Con la bacchetta in pugno, osservai Carter senior senior spostare veloce gli scaffali ed "intrappolare" in una gabbia di legno e libri la palla di creta che, instancabile, continuava a rimbalzare entro quelle pareti.
    «Quella cassettiera.»
    La voce del Preside risuonò decisa nella biblioteca e, con una stoccata del polso e un Locomotor ben piazzato, feci levitare la cassettiera dove lui aveva indicato. Il problema, ora, era far entrare la palla in quel mobile.
    «Adduco maxima.»
    Castai, aprendo il primo dei cassetti ed immaginando un ampio spazio. Sarebbe bastato veicolare la palla fino al cassetto aperto e l'avremmo avuta in pugno, eppure non avevo idea di come fare.
    «Qualcuno ha idea di come fermarla? Gli incantesimi di rallentamento non funzionano e prenderla con le mani è impossibile.»
    E quest'ultima cosa l'avevo appurata poco prima quando, cercando di ripararmi il viso, avevo sentito la palla rimbalzare velocemente contro le mie mani sistemate a scudo.
    «Fred, sei un battitore, giusto? Se ti procuro qualcosa con cui colpire la palla, proveresti a farla entrare nel cassetto? Accio scopa!»
    La mia mano si richiuse veloce sulla scopa che, dall'angolo vicino alla porta, era schizzata immediatamente verso di me. Con un Diffindo tagliai quasi a metà il legno, indecisa se procedere con un Duro per trasformare il tutto in pietra, anche se poi non sapevo se Fred sarebbe riuscito a tirare su quel coso, figurarsi ad usarlo come mazza.
    «Al limite, sennò, ognuno di noi prende un coperchio e, a suon di rimbalzi, cerchiamo di portare la palla nel cassetto.»
    Ecco qua, Astrid Lestrange aveva finito tutte le sue idee. Così, mentre gli altri cercavano di capire come agire, mi sedetti a terra, la pergamena del Locomotor poggiata sul pavimento avanti a me. La prima frase non diceva la verità e quindi il quattro non andava considerato. Decisi, poi, di riprendere la prima idea che avevo avuto sulla chiave di lettura di quella pergamena. Considerando una riga sì e una no, ottenni dodici, una e una, sette e dodici.

    CITAZIONE
    In un'ampolla mescere 12 bacche di vischio a 1 dosi di base per pozioni. Aggiungere un rametto di Lavanda di non più di 1 centimetri, far bollire la sostanza in 7 litri di acqua salata nel calderone per 12 minuti. Estrarre l'infuso prelevandolo dalla superficie del calderone con il mestolo.

     
    Top
    .
  6. Eimhear
     
    .

    User deleted


    Qualcosa non andava, lo si capiva benissimo. Avevano sbagliato per forza qualcosa, ma era troppo tardi per rimediare. Una palla iniziò a rimbalzare impazzita per tutta la biblioteca, creando solo caos e scompiglio. Eimhear cercò di starci dietro, con lo sguardo, ma quella furfante era troppo veloce e niente e nessuno sembrava riuscire a fermarla. Provare a colpirla era impossibile, viaggiava troppo velocemente e si rischiava di colpire altro, se si provava a mirare al demonio impazzito.
    «Questa cosa mi ricorda molto una canzone che centavo da piccola…» mormorò la rossa, scrollando il capo che ormai le girava per il troppo rimbalzare.
    Cercò di aiutare gli altri, preparando vari cassetti e trappole in cui la piccola pazza poteva finire. Alla fine spargere la biblioteca di sacchetti non era la fine del mondo, di certo non avrebbero distrutto i libri, cosa che la pallina poteva fare.
    «Ricordati sempre che i Tigri
    son pieni di elettricità
    non sono nè lenti nè pigri
    ma ricchi di elasticità
    rimbalzan come delle palle tutte intorno a te
    ma l'importante è che al mondo
    di Tigri ci son soltanto me... »

    Canticchiava mentre correva in giro per la stanza sventolando un sacco che aveva trovato, ma la pallina era sempre troppo veloce. Ogni volta che spiccava un balzo la schiena le mandava delle leggere fitte, ma alla fine era sopportabile. L’importante era fermare quel mostro e concentrarsi su cosa avevano sbagliato. Alla fine era andato tutto storto con il filtro, quindi doveva essere quello.
    «Il salto in lungo e in largo
    con il balzo di rimbalzo
    Il salto in lungo e in largo
    con il balzo di rimbalzo
    se vai a mille fai faville
    attento al sobbalzo
    con il salto in lungo e in largo
    ed il balzo di rimbalzo!!! … HO UN IDEA!»

    Evidentemente saltellare in lungo e in largo, seguendo il ritmo della canzoncina, le aveva azionato il cervello. Corse alle pergamene rileggendo velocemente quello del filtro. La nuova traduzione di Astrid poteva avere senso, ma poteva anche essercene un’altra, forse.

    CITAZIONE
    In un'ampolla mescere 2 bacche di vischio a 1 dosi di base per pozioni. Aggiungere un rametto di Lavanda di non più di 7 centimetri, far bollire la sostanza in 12 litri di acqua salata nel calderone per 12 minuti. Estrarre l'infuso prelevandolo dalla superficie del calderone con il mestolo.

    «Lo so, non ha molto senso, ma ho provato saltando il primo numero dopo quello non utilizzabile… e poi sono tornata su, saltando di nuovo il quattro, visto che dovrebbe mentire sempre. Non lo so, possono essere valide tutte e due. Provarle e farle entrambe però non credo si possa, rischieremmo altre palline impazzite. E se sono sbagliate pure queste? Qualcuno ha qualche idea migliore?»
    Se c’era una cosa che Eimhear odiava era l’attesa e il non sapere cosa sarebbe successo. Voleva tutto e subito, anche se non era quasi mai possibile.

     
    Top
    .
  7. Fred.
     
    .

    User deleted


    Cercava di non guardare negli occhi il preside quando gli consegnò la chiave dell'armadio di pozioni. Non sapeva se Astrid l'avesse realmente geminata, ma solo per aver pensato di farlo lo faceva sentire tremendamente in colpa. Deglutì, sperando che Maximiliam non sentisse l'odore della sua paura e si avvicinò ai calderoni che la sua Caposcuola stava preparando sui tavoli messi a disposizione dai due Auror. Seguirono tutte le istruzioni tradotte dalle pergamene, ma ad un certo punto qualcosa andò storto, proprio mentre il Grifondoro stava tentando l'incisione sulle figure umane fatte d'argilla. Ad ogni solco quella si richiudeva, impedendo che la ricetta potesse continuare. Maledizione! Grindelwald imprecò ancora un paio di volte, ma non c'era nulla da fare. L'argilla si rigenerava ogni volta. Prova con il Filtro.. Ma non appena la massa si bagnò si raggomitolò su se stessa, prendendo la forma di una palla. Dalle dimensioni di una pallina da golf ma dalla funzione di un bolide. Quella sfrecciò per tutta la biblioteca, rimbalzando su ogni ostacolo che trovasse. Il gruppo, come uno stormo di piccioni, si sparse per la stanza, in preda ad un febbricitante bisogno di riportare l'argilla sulla terra ferma, in modo che non procurasse danni e che non facesse troppo casino. Il saggio preside Carter diede indicazioni sullo spostamento di armadi, che che Fred eseguì insieme ai suoi compagni con i WIngardium Leviosa più difficili mai eseguiti fino a quel momento. In quel momento capì la differenza tra gli esercizi svolti in classe e quelli nella vita reale. Quella cassettiera. Eccolo il fine ultimo di quel nuovo cambio di arredamento. Ma come farla arrivare fin lì se gli incantesimi basilari non avevano alcun effetto su di essa? Fred, sei un battitore, giusto? Se ti procuro qualcosa con cui colpire la palla, proveresti a farla entrare nel cassetto? Accio scopa! Non era propriamente un battitore, a detta di Russell, ma era il ruolo che sentiva più suo in assoluto. Glielo avrebbe fatto presente. Annuì alla Caposcuola, prendendo in mano il pezzo di legno, impugnandolo nel modo corretto, caricando il braccio sinistro all'indietro per poi aspettare che la palla di argilla lo attaccasse come i bolidi durante gli allenamenti. Passò velocemente lo sguardo dalla palla al cassetto, sperando che i due punti focali arrivassero a coincidere, e la colpì.
     
    Top
    .
  8. *Il Cappellaio*
     
    .

    User deleted


    Questo gioco solletica il mio animo, potrei quasi dire che mi diverta ma come ben sapete, non è un vocabolo consono alla mia esistenza. La sfera viene trattata a mo' di bolide del Quidditch, terminando l'erratica esistenza in una cassettiera. Misteriosamente, l'averla introdotta in uno spazio magico l'ha quietata ed immobilizzata, ed ora giace immota dentro il mobile. Chissà se ricorderanno di prelevarla, poi, o rimarrà lì per il prossimo visitatore incauto.

    Quanto alle formule, li vedo tradurre le pergamene: la mia esistenza non risale così indietro nelle ere, fino a giungere alla fondazione di Hogwarts, ma più di tutto so intendere cosa significano questi scritti. Il procedimento da loro interpretato è perdipiù corretto, mentre la formula del Locomotor... temo di dover intervenire personalmente, oppure dovrò attendere ere a vedere il proseguimento di questa faccenda. Pochi gesti, e l'inchiostro sul sottile foglio si sposta, rivelando ben altri numeri, non visto dagli occhi dei presenti.

    Titubante, ma la preparazione riparte. I quattro ingredienti, questa volta cotti a puntino, e il rituale di preparazione, quasi esattamente come svolto secoli orsono: una piccola differenza da nulla, che non influisce sul risultato. Il piccolo golem di argilla brilla per qualche istante, i tre occhi che emettono un flebile lumos, le braccia gambe e torso che acquisiscono forme più dolci e simmetriche, scosse dai tremiti dei fludi interni. Il golem rimane fermo, immoto.

    Cosa fare ora?


    Ciao a tutti!
    Complimenti per la traduzione del processo, mentre il Locomotor ehm, facciamo che il Fato vi aiuta ahahahahah!

    Nel vostro post descrivete:
    -In breve il procedimento rieseguito nella sua completezza e correttezza
    -Qualsiasi cosa vogliate fare e ruolare
    -Almeno un tentativo, ed un massimo di 2-3 a testa, di capire cosa farvene del Golem

    Infatti il pupazzo d'argilla se ne sta fermo e immobile per ora, sta a voi capire come attivarlo per i vostri scopi, o se sia possibile interrogarlo, od altro. Insomma a piacere, interagite con lui come meglio credete. Io cercherò di rispondere ad ogni post sto giro, mentre il 28 la cosa proseguirà per tutti, quindi vedete di non postare tutti lo stesso giorno, iniziate già ora grazie :) In tal modo potrete sapere cosa succede prima di fare i vostri tentativi!

    -Scadenza Post: 27 Dicembre ore 23.59
    -Prossimo Post del Cappellaio: 28 Dicembre mattina
    -Prossima Scadenza: 1 Gennaio ore 23.59 :oci:

    La soluzione del Locomotor

    CITAZIONE
    Ricorda o tu che ambisci conoscenza
    che la prima non è solita dir verità,
    e con un salto d'una ogni volta,
    troverai sempre ciò che tu cerchi.
    => significa saltare la prima riga, e quindi considerarne una si e una no. Vi siete impuntati sui numeri presenti in frasi che però andavo eliminate, bastava toglierle per accorgersi che i numeri, in fondo, c'erano tutti:

    Fin dai tempi antichi i quattro Faraoni
    regnanti delle eterne piramidi
    eseguivano i loro dodici incanti
    alla luce dei soli gemelli.
    Il Nilo, una e una sola fonte di vita,
    che si protendeva al mare come una mano,
    cresceva dall'acqua le sette magie,
    conducendo gli stregoni lungo l'oscuro trivio.
    e se dodici risiedono le lune nell'anno
    v'è un ulteriore tempo da considerare

    Piramide = 3, Gemelli = 2, Mano = 5, Trivio = 3, ulteriore = uno in più ma di cosa? Del 12 della riga precedente :P = 13
    L'ultima parola era sempre quella che dava il numero, tranne l'ultimo versetto che era da interpretare ancora di più (ma vi avrei dato buono un 1 o qualsiasi altro ragionamento)
     
    Top
    .
  9. Fred.
     
    .

    User deleted


    Fred riprese fiato, osservando la cassettiera guardingo, come se sia aspettasse che la palla potesse nuovamente uscire dalla sua prigione e ribellarsi ai suoi incauti creatori. Ma ciò non avvenne: la creatura d'argilla si quietò all'interno nel mobile e i maghi poterono così tranquillizzare i loro animi e riprovare con il procedimento. Riprovare in maniera corretta magari, senza che si creassero infauste palle schizofreniche. La traduzione del preside poteva dare una svolta essenziale per la preparazione e il misterioso autocompletamento del Locomotor poteva far sperare solo al meglio. Dunque Fred ci riprovò: impastò l'argilla a forma di vulcano, mettendo all'interno l'Essenza Primeva. La chiave di volta stava nel ripetere questo processo per tre volte. Aveva scioccamente ignorato questo passaggio, al primo tentativo. Dopo la terza volta reimpastò l'argilla a forma umanoide, scavando canali lungo il percorso degli arti, dalla testa ai piedi. Solo così potè inserire il Filtro del Locomotor corretto, come se fosse linfa vitale. Il golem richiedeva che questo processo venisse eseguito per ben sei volte. Con le mani indolenzite alla fine ce la fece e completò la traduzione del Preside, e fu con estremo orgoglio che vide l'omesso illuminarsi di vita nei suoi tre occhi. Si passò il palmo sulla fronte sudata e lo guardò, sperando che facesse qualcosa. Niente. Avevano sbagliato qualcosa? Rilesse il procedimento ma era più che sicuro di aver eseguito tutto alla perfezione. Estrasse la bacchetta dalla tasca del pantaloni, per poi puntarla verso l'uomo d'argilla. Sarà banale, ma... Golem Locomotor!
     
    Top
    .
  10.  
    .
    Avatar


    width="162"


    Group
    Mago Adulto
    Posts
    940

    Status
    Offline
    Era rimasto di guardia per tutto il tempo insieme ad Eimhear mentre gli altri si davano da fare per recuperare l’occorrente per dare inizio al “rito” di creazione dei golem. All’Auror non piaceva affatto l’idea di starsene con le mani in mano ad aspettare e lasciare che fossero due studenti a fare tutto il lavoro, soprattutto ora che sapeva dei Vigilantes, ma in fin dei conti era l’unica soluzione. Loro sapevano dove trovare i materiali e sicuramente anche come accedervi, c’era solo da sperare che nessuno li beccasse. Alla sua compagna invece starsene in attesa creava ben altri problemi, l’aveva sentita sbuffare un paio di volte, ma aveva evitato di dare peso al suo malcontento. Era meglio così visto che Eimhear si era da poco ripresa dal brutto incidente di Azkaban, e il fatto che recalcitrasse di impazienza era più che comprensibile, neanche a lui era piaciuto starsene a letto senza poter fare nulla sapendo ciò che stava accadendo.
    Man mano che gli altri facevano ritorno, Adam li lasciava passare per poi tornare a sorvegliare la porta. Quando il rito iniziò decise però di sistemarsi fuori dalle porte, qualcuno doveva fare la guardia e sarebbe stato più facile per tutti se fosse stato lui a farla. L’idea di aver coinvolto degli studenti, per quanto si fosse rivelata sensata e utile, ancora non gli andava giù e poi cosa sarebbe potuto accadere di sbagliato ora che avevano tutti i pezzi del puzzle?
    Con un orecchio teso verso i corridoi e un altro ad ascoltare i rumori provenienti dalla biblioteca, l’Auror si sistemò su uno degli stipiti, la bacchetta sguainata. Il silenzio regnava nel castello quella notte, perfino le figure nei quadri sembravano aver timore di spezzarlo. Hogwarts era cambiata, assoggettata e contaminata dalla stessa oscurità che avvolgeva le menti perverse di Ares De Sade e tutti i suoi seguaci.
    Un rumore proveniente dall’interno riportò l’Auror al presente costringendolo a corrucciare lo sguardo. Con cautela e la bacchetta sguainata aprì la porta e restò per un istante perplesso da ciò che vide: gli scaffali erano stati spostati o caduti a terra, mentre sedie e tavoli giacevano scomposti qua e la.
    -Ma che diavolo…?- bisbigliò a mezza bocca, quando infine il suo sguardo si soffermò sul golem di argilla che giaceva su un tavolo posizionato al centro della stanza lo stupore lasciò spazio alla curiosità, ce l’avevano fatta!
    Tuttavia c’era qualcosa che non andava, il golem non si muoveva, ne tantomeno sembrava essere in grado di spiegare loro alcunché, se ne stava semplicemente lì, steso e immobile.

    Sarà banale, ma... Golem Locomotor!


    Stavano cercando di farlo muovere? Adam dubitava fortemente che il tentativo di Fred avrebbe funzionato, il Locomotor era un incantesimo che rispondeva alla volontà del mago, non dava vita alle cose e a loro serviva proprio che il Golem fosse in qualche modo autocosciente. Adam non conosceva alcun incantesimo in grado di fare una cosa del genere. Però, seguendo il filo logico di Fred, poteva pur sempre animarlo e domandare.
    -Proviamo con un Piertotum Locomotor.- disse rivolgendosi a Maximiliam. Se c’era qualcuno a cui avrebbe senz’altro risposto il golem forse era proprio il Preside della scuola per cui era stato creato.
     
    Top
    .
  11.  
    .
    Avatar


    Group
    Mago Adulto
    Posts
    11,579

    Status
    Anonymous
    Nuovi numeri diventarono più evidenti sulla pergamena, come se la stessa avesse potuto leggermi nel pensiero ed indirizzarmi sulla retta via; mi adoperai quindi per rifare il filtro del Locomotor, sta volta seguendo quelle nuove dosi e, finalmente, la pozione sembrò fermentare quieta nel calderone. Fu però solo quando unimmo il filtro al resto delle componenti che ebbi la certezza di aver svolto bene la mia parte. Il golem di argilla iniziò a formarsi e rimase immobile sul tavolo, gli occhi di tutti puntati su di lui.
    Fred propose un semplice Locomotor, Adam uno più specifico, suggerendo persino di farlo eseguire dal Preside ossia da colui che, di fatto, avrebbe dovuto indirizzare il golem.
    «Sbaglio o nell'ultima pergamena c'era scritto qualcosa come "Sei volte la scossa diede moto all'uomo, lo risvegliò dal suo letargo"? Magari sono sei le scosse, forse di locomotor, che bisogna castare sul golem prima che questo inizia a funzionare, no?»
    Certo, sarebbe stato meglio se dopo tanto ragionare quell'uomo di argilla avesse funzionato da subito e, magari ci avesse spiegato perchè ci serviva proprio lui per trovare la bomba. I golem avevano aiutato Salazar a costruire la scuola e le fondamenta, ma non avevano nascosto la bomba, quindi l'unica ragione che potevo trovarci era che ci facesse da guida per i corridoi dimenticati di Hogwarts.
     
    Top
    .
  12. Maximiliam Carter
     
    .

    User deleted


    Maximiliam scrutò con attenzione le fattezze abbozzate del Golem, mentre gli altri presenti si scambiavano pareri e idee su quello che poteva essere giusto fare. Lui non aveva alcuna idea di quale potesse essere la soluzione migliore e in quel momento, mentre osservava il proprio riflesso distorto negli occhi della creatura, si chiese se gli altri sospettassero che lui non aveva la minima idea di quello che stavano facendo. Stava inseguendo un'intuizione, qualcosa che gli pareva di aver capito ma che aveva la stessa definizione di un'ombra colta con la coda dell'occhio: sapeva che qualcosa c'era, ma non aveva idea di cosa potesse essere. L'appunto che gli planava fra le mani due volte, la facilità con cui avevano trovato le pergamene...aveva creduto che la scuola lo stesse aiutando a proteggerla, e lo credeva ancora.
    Doveva credere di aver imboccato la strada giusta, o nulla nella loro presenza in quel posto avrebbe avuto senso.
    - Trovare la formula per costituirlo era la parte più difficile - disse loro, mostrando una convinzione che non provava affatto. La parte più difficile sarebbe venuta una volta trovata la bomba, però questo non significava che loro non si meritassero un poco di speranza. Un po di ottimismo, almeno. Era stato stati bravi.
    Estrasse nuovamente la bacchetta, fissando con attenzione il Golem. Era stato creato secondo incantesimi antichi quanto lo stesso castello, se non di qualche giorno più vecchi ancora, e il suo destino era indissolubilmente legato a quello del castello. Per un attimo Maximiliam si chiese se non bastasse che lui glielo chiedesse per farlo muovere. Molti oggetti in quella scuola, aveva scoperto nell'ultimo anno, reagivano alla sua presenza per il semplice fatto che lui ne era il preside di diritto.
    Ciò nonostante, alzò la bacchetta e ascoltò il consiglio di Adam - Piertotum Locomotor! - scandì mentre muoveva la bacchetta, assicurandosi di riporre in quel gesto tutta la sua esperienza e tutta la sua attenzione. Se non avesse funzionato alla prima volta, avrebbe ripetuto il gesto altre cinque, come consigliato da Astrid.
     
    Top
    .
  13. *Il Cappellaio*
     
    .

    User deleted


    Inutile: i golem non si muovevano. Ed i maghi neppure: in cinque avevano ideato soltanto due semplici incantesimi per tentare di smuovere i Golem di Argilla. Temevano forse qualche conseguenza infausta? Le precauzioni, in quell'oscuro periodo, non erano mai troppe? Il preside provò continuamente l'incanto ma nulla, e fu soltanto un gesto d'ira del Grifondoro a far scoprir loro qualcosa.

    Un bussare sulla marionetta di terra, un "c'è nessuno?" detto quasi per caso: ma al tocco accaddero due fatti tanto strani quanto inquietanti. Il golem illuminò due dei suoi occhi, vibrò intensamente e si sdoppiò in due, quasi compiendo un'assurda e impossibile mitosi. Fred Grindelwald invece crollò a terra, esanime, come un pezzo di pietra.

    "Cosa...?" Tutti udirono nella loro testa, mentre il Golem assumeva se possibile una faccia basita, per poi iniziare a correre e sbracciarsi come un personaggio di anime giapponesi. "Aiutoooooooooo aiutooooooooo che mi succedeeeeeeeeeee" le parole accompagnarono i gesti inconsulti del Golem che si muoveva, per poi terminare accanto al corpo del Grifondoro. "Che ci faccio lì a terra?" nuovamente il telepatico grido si produsse nelle menti dei presenti, che già si erano stancati di sentire la voce prepotente dritta nella loro testa. Correndo, il Golem diede una craniata sul tavolo, proseguendo incolume la propria corsa folle.

    Mentre gli Auror prestavano soccorso a Fred, egualmente preoccupato Maximilian si avvicinò al Golem originario, senza toccarlo. Sul suo corpo erano apparse linee scure, altre più morbide, cerchi di luce e quant'altro: la schiena del Golem era divenuta una sorta di Mappa del Malandrino in miniatura, che riproduceva sull'argilla i movimenti del Golem-Fred.


    Bentornati!

    Scusate l'impossibilità di postare fra voi, ma il fatto di aver chiesto di non dare più di 2-3 tentativi a testa con il Golem non significava farne due in tutto il gruppo eh .-. Speravo si facesse avanti qualcun'altro con qualche idea ma nulla. Vabbè, perdonatemi se vi ho mosso un poco (altrimenti non finisce più).

    Ad ogni modo:

    1) Chiunque tocchi il Golem Originario sviene e ne crea un clone, manovrabile con il pensiero ed in contatto telepatico con chi è presente accanto al Golem originario (ma solo quello) e con altri Cloni-Golem entro 4-5 metri.

    2) Se Max tocca la lucetta sul Golem originario che corrisponde a Fred, il clone svanisce e Fred si risveglia: lo spegnimento è quasi istantaneo.

    3) Il Golem di Fred ha urtato uno dei tavoli ed una piccola bogna violacea è apparsa anche sulla fronte di Fred: sembra si subiscano le stesse ferite ma in maniera notevolmente ridotta.

    4) Con un po' di pratica scoprite di poter muovere i Golem dentro pertugi stretti, in quanto il corpo si deforma per passare.

    5) I Golem hanno vista e udito, ed un parziale senso del tatto, nient'altro.

    Nel vostro post:

    -Descrivete tutto ciò che sta accadendo
    -Descrivete i vari tentativi per controllare i Golem eccetera
    -Descrivete come vi dividete (se tutti attivano un Golem, se almeno uno resta per "coordinare" e controllare i vostri corpi eccetera)
    -Descrivete la discussione per decidere il da farsi, ossia utilizzare i Golem per entrare nei Sotterranei
    -Descrivete che con circospezione fate raggiungere ai Golem l'entrata dei Sotterranei

    Eventualmente a richiesta lascio un secondo giro di post per fare tutto ciò se preferite dividere le cose in due.

    Scadenza Post: 1 Gennaio ore 23.59
    Prossimo post del Cappellaio: 2 Gennaio
    Prossima scadenza: 4 Gennaio ore 23.59
     
    Top
    .
  14. Fred.
     
    .

    User deleted


    Si era tutto ridimensionato. Il piccolo Fred si guardava intorno, spaesato, osservando tutto il circostante dal basso verso l'alto. E ovviamente la cosa lo spaventò a morte. Così come lo spaventà vedere il proprio corpo gigante inerme sul pavimento. Era davvero così alto e largo di spalle? A guardarsi allo specchio si faceva più piccolo. Saltellò sui piedi, mettendosi le mani tra i capelli pastosi, guardando preoccupato il Preside, ma neanche lui sembrava avere un'espressione confortante in volto. L'unica cosa che gli venne in mente di fare era a mettersi a correre per scaricare il nervosismo. Insomma, il suo corpo era a terra e la sua mente controllava un pezzo di argilla. Uno ha il diritto di essere nervoso e spaventato, no? Corse urlante con una vocina fastidiosa verso il muro, percorrendo il perimetro della stanza più e più volte, avanti indietro, sempre più in preda al panico. Era evidente che correre non gli serviva a niente. Prese un respiro, ancora lontano dal gruppo di una decina di metri, parlando con se stesso. Avanti, il Preside è un uomo saggio e troverà una soluzione. E Adam Carter e l'altra rossa sono due Auror e riusciranno a prendere la situazione in mano. Astrid è la tua Caposcuola. E' intelligente e troverà il modo di tirarti fuori da questo corpo. Sì. Sì. Prese un altro respiro e camminando lentamente tornò verso i suoi compagni, recitando la parte di quello che non è spaventato a morte. La misura ridotta però non gli concedeva una visuale consona. Mi scusi, signor Carter.. Tirò i pantaloni di Adam per attirare la sua attenzione, per poi iniziare a risalirsi aggrappandosi alla stoffa. Non si scomodi, faccio da me.. Una presa dopo l'altra arrivò fino alla cintura dei pantaloni, dove però una delle due tozze manine d'argilla si impigliò nella fibbia. Oh accidenti.. Provò a disincastrarsi, ma più tirava, più la manino si spingeva dentro, finché non si insinuò improvvisamente con tutto il braccio. Tremante Fred-Golem alzò lo sguardo verso L'auror. Ha..ha visto? Riesco a.. Senza aggiungere altro fece passare la spalla e poi la testa e il buisto, guardandosi indietro solo per constatare che la parte intrappolata sotto la fibbia si era dilatata come mercurio, mentre le sue gambette erano rimaste penzolanti sotto di essa. Si aggrappò alla camicia per issarsi sopra aiutandosi con la forza delle braccia, finché tutto il corpo non passò attraverso la cintura. Interessante.. La condizione del suo corpo iniziava a non spaventalo più di tanto. Continuò la sua scalata verso la spalla del signor Carter, maledicendolo mentalmente per non aiutarlo, e quando si arrivò si appoggiò esausto al suo collo. Mi lasci.. Mi lasci riprendere fiato.. Le manine tozze si piegavano come pongo al contatto con la sua pelle. Fred si guardò in giro, poi in basso per guardare ancora il suo corpo a terra. Quell'altezza non era ancora abbastanza. Era chiaro che Adam Carter era più basso di quel che sembrava. O almeno era più basso del vero Fred. Signor Carter può girarsi verso di me? Non appena quello girò la testa Fred di aggrappò al suo naso, mettendogli i piedini in bocca e si aggrappo ai capelli, salendo fino alla sua testa sedendosi a cavalcioni. Così va bene! La visuale era perfetta. Preside, che cosa sta guardando su quel Golem?

    Scusa Adam XD
    Ho appreso che mi posso insinuare dove voglio.
    Io mi sono allontanato di una decina di metro da voi, quindi potete notare che dopo un certo raggio non potete più percepire i miei pensieri. :quo:
     
    Top
    .
  15.  
    .
    Avatar


    Group
    Mago Adulto
    Posts
    11,579

    Status
    Anonymous
    Pochi secondi dopo aver toccato il Golem, Fredd cadde a terra, privo di sensi. Un nuovo golem si staccò dal Primo, iniziando a correre impazzito per la stanza. Lo osservai quasi spaventata mentre si arrampicava su per i pantaloni di Adam Carter, insinuandosi dove non sarebbe riuscito a infilarsi se non dopo essersi almeno parzialmente ridimensionato. Con la fronte corrugata, mi avvicinai anche io all'uomo di argilla e parole non mie si insinuarono nella mia testa.
    «Così va bene!»
    Mi guardai attorno ma nessuno dei presenti sembrava aver parlato. ma cosa diamine stava succedendo? Fino a pochi secondi prima quella voce non era nella mia testa!
    «Lo sentite anche voi?»
    Spostai gli occhi sul golem seduto sopra la testa di Adam, notando come, in seguito ad un'altra frase, aveva spostato gli occhi sul Preside.
    «Fred?»
    Che fosse sul serio il Grifondoro? Magari era svenuto perchè la sua "essenza" si era trasferita in un clone d'argilla, eppure era improbabile che rimanesse per sempre in quel modo, no? Doveva esserci un modo per farlo tornare normale. Così, insieme curiosa e titubante, posai le mie dita sul primo Golem. Sentii la testa girare prima di rovesciarmi a terra, priva di sensi. E nell'esatto momento in cui i miei occhi si chiusero, i miei occhi si aprirono, ma da un'altra parte e con un'altra visuale. Rimasi immobile a fissare il mio corpo che, inerme, giaceva a terra prima di muovere cautamente i primi passi.
    «Fred, mi senti? Qualcuno mi sente?»
    Mi ero avvicinata al Grifo d'argilla, sperando che la vicinanza aiutasse la "trasmissione" di pensieri, giacchè poco prima avevo potuto constatare che, avvicinandomi al primo golem, avevo subito percepito i pensieri di Grindewald. Magari c'era un raggio d'azione ben preciso e così, indietreggiando, mi allontanai sempre di più dal gruppetto, finchè tra me e loro non ci furono quasi 7 metri.
    «Ora mi senti Fred? Qualcuno può sentirmi?»
    Qualcuno si era spostato vicino al Primo Golem e mi rispose affermativamente, così che sul mio viso si disegnò, probabilmente, una linea curva, a simboleggiare un lieve sorriso. Di Fred, però, nessuna traccia. Strano come tra golem, a una certa distanza, non si riuscisse più a parlare. Mi allontanai ancora e, dopo aver osservato per un po' i quindici centimetri di distanza tra uno scaffale e l'altro, decisi di provare a infilarmi in quella discreta fessura, un po' come prima aveva fatto Fred. Nonostante la stazza originaria non lo permettesse, entrai tra i due scaffali senza problemi e ne uscii altrettanto facilmente. Tornai verso il gruppo zompettando felice, mettendo tutti al corrente di quelle che potevano essere informazioni importanti. Sempre che qualcuno potesse ancora sentirmi, ovvio.
    «Appena mi sono allontanata non riuscivo più a sentire Fred ma sentivo voi.»
    Indicai chi era accanto al Golem originario, per poi proseguire con la chiacchierata.
    «E, come ha fatto anche Fred, posso insinuarmi anche in piccoli pertugi.»
    Bene, ora rimaneva solo una cosa da discutere.
    «Cosa ce ne facciamo dei cloni di Golem? Scendiamo in queste ehm.."forme" nei sotterranei? E con i nostri corpi, però, come si fa? Non possiamo lasciarli svenuti qui in mezzo alla biblioteca, no? E come si fa a ritornare normali?»
    Quello, forse, era il problema che mi premeva maggiormente di risolvere. Non avevo intenzione di restare un omino di argilla sempre e per sempre.


    Ho percepito la voce di Fred solo dopo essermi avvicinata al golem originario.
    Ho toccato il golem originario e sono svenuta, diventando a mia volta un golem.
    Ho cercato di capire come funzionasse la comunicazione: dopo tot metri non sentivo più l'altro golem ma sentivo chi era vicino al primo golem -dovete scegliere chi c'era ahahah-
    Mi sono intrufolata nello spazio tra due librerie.
    Ho posto domande varie U_U
     
    Top
    .
59 replies since 10/12/2012, 17:25   941 views
  Share  
.
Top