Quindicesima Quest

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  1. josslyn;
     
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    Non le rimaneva più niente da puntare, aveva offerto tutto quello che aveva in quel folle gioco. Aveva osservato l'uomo combattere inutilmente contro il suo Cerbero, finchè non si accorse che altro non era che un Dissennatore fatto magia... il Patronus di Dell Ramirez riuscì a contrastare la bestia immonda mentre Josslyn tentava di comunicare con la traditrice, che si rivelò per quello che era con il disprezzo che unì alle sue parole. "Sporchi giochetti" li aveva chiamati, e Josslyn aveva risposto con un ghigno soddisfatto sul volto: aveva un trattamento speciale per i traditori e la donna non era da meno. Decise che la sua puntata era necessaria, così non volle aver nulla a che fare con l'uccello d'oro che volava sopra le loro teste: era fin troppo stanca dei trucchetti del Jack a cui voleva dare una lezione prima o poi.
    Decise così che la Syrion non poteva uscire illesa dal loro incontro, non poteva aver incontrato la bionda mangiamorte senza portarsi dietro il suo ricordo. La osservò mentre si lanciò a caccia dell'uccello, e silenziosamente si incamminò dietro di lei, per tenerla d'occhio considerata la disillusione.
    La sorprese mentre tentava di inviare uccellini in volo, per confonderli con l'uccello d'oro magari... non le interessava, voleva soltanto farle sapere che non avrebbe dimenticato quell'incontro.
    «Ardemonio!» il fuoco eterno fuoriuscì dalla bacchetta di Black Mamba mirato a raggiungere la ragazza. Con una risata macabra, Josslyn Lloyd decise di parlare non solo alla ragazza, un po' a tutti i presenti, Jack Compreso.
    «So che ti avremo! Vi avremo TUTTI! AHAHAHAHA» e roteando il polso cercò di creare un cerchio di fuoco attornò alla postazione della traditrice.
     
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    Quando sentì le parole "Bombarda Maxima" dalla bocca di quella vipera per un attimo temetti che quel sacco mi esplodesse in faccia, ma fortunatamente non fu così. Il pacco mi finì tra le mani e avidamente e frettolosamente mi accinsi ad aprirlo per poi scoprire che tutto questo si stava rivelando sempre di più un gioco perverso manipolato da quel bastardo. Il sacco era vuoto.
    L'ira che provai in quell'istante mi fece ignorare le risate dell'Jack e lanciai quel sacco lontano respirando affannosamente, ancora provato per quella magia oscura subita. Stavo perdendo le speranze, le forze mi mancavano e dando un'occhiata alla bilancia era chiaro che dentro questa immensa stanza fossi l'unico sano di mente. La mia puntata sembrava misera in confronto alle loro e io non trovavo il coraggio di puntare qualcosa che davvero valesse un'intera esistenza.
    Mentre cercavo di riposarmi reggendomi ad un muro poco distante ascoltai ancora quella voce fastidiosa che, in modo sempre più perverso, cercava di donarci un'altra possibilità per continuare i giochi. Volevo andarmene, volevo mollare tutto, mandare a fanculo ogni cosa perchè sentirmi come un animale da circo non era per niente bello.
    Chi poteva dirlo che quel pavone ci avrebbe sul serio reso una puntata? Ci aveva fregati già troppe volte, poteva farlo di nuovo ancora. Però...non riuscivo a mollare definitivamente, come sarei uscito da quella stanza? Sicuramente avrei perso le mie origini e il ricordo con mio padre, quel pavone era la mia ultima speranza, o la va o la spacca.
    “Desillibus.”..."Maledetta."
    La vidi sparire sotto i miei occhi rendendola più o meno mimetizzata all'ambiente, ma non potevo stare a guardare solo lei, anzi, il peggio era la mangiamorte che dopo l'ultimo incanto che mi aveva lanciato mi aveva piuttosto indebolito, era difficile provare una sorta di felicità o sentimento positivo dopo quello che avevo subito, ma la mia volontà c'era ancora.
    Non appena sentì il secondo incantesimo della ricercata lanciai immediatamente un protego spostandomi da quel maledetto muro per partire all'inseguimento del pavone.
    Dopo quell'incantesimo non riuscì più a captare la sua posizione per cui ora, quello che dovevo fare era cercare di recuperare il volatile senza fargli del male, ma prima di questo, mentre per un attimo mi sembrò che le due streghe combattessero tra loro feci la mia puntata...estrema.
    "Punto la mia lealtà verso i miei compagni auror."
    Lo dissi sicuro, guardando serio il Jack per qualche secondo, fissandolo, volevo memorizzare il suo volto per bene.
    La lealtà verso i miei compagni era preziosa, avrebbe cambiato le mie sorti completamente se fossi uscito da qui perdente. Stavo rischiando troppo, stavo buttando me stesso in questo circo, perchè non avrei MAI sacrificato qualcun'altro...
    Poi mi voltai e corsi più vicino al pavone notando che era diventato più piccolo e quella stronza lo aveva pure fatto mimetizzare insieme ad altri uccellini evocati. Era un pavone, per cui, piccolo che fosse, era distinguibile, la sentì puntare di nuovo, lasciando quel bottino nelle mani mie e di Joss.
    Stavo immediatamente per anticipare la mangiamorte, stavolta pronto ad attaccare per primo, ma fui di nuovo spettatore di uno degli incantesimi più devastanti e corrosivi del mondo magico. Mi trovai per una seconda volta ad osservare l'ira funesta della bionda scagliarsi, questa volta, contro l'altra donna. Dovevo scappare, ma non prima di aver lanciato un Ventus verso quegli uccelli per fargli spostare dalla traiettoria del Ardemonio.
    Mi voltai, dando le spalle a quello spettacolo infernale scagliando l'incantesimo Glacius a terra ripetutamente per poi utilizzarlo per favorire la mia fuga! Mi lanciai direttamente sopra scivolando il più lontano possibile mentre il ghiaccio si scioglieva rapidamente. Fui lontano abbastanza da quell'incubo iniziando a sudare da far schifo. Mi tolsi la giacca buttandola a terra per poi individuare il pavone dorato pensando che l'unico modo per attirarlo, dato che stava così in alto, senza fargli del male era usare di nuovo il mio patronus.
    "Expecto Patronum!"
    Con il ricordo della nascita di Emily ancora chiaro nella mia mente evocai il mio patronus a forma di Lince guidandolo verso il pavone. Il mio intento era quello di inseguire il pavone col patronus così da spedirlo direttamente tra le mie braccia.
    Ora il pavone era pure piccolo e la mia lince, seppur argentata, poteva rappresentare comunque una minaccia per il volatile. Il pavone sarebbe scappato esattamente dove volevo io per poi farlo arrivare vicino a me e far scomparire il patronus giusto all'ultimo.
    Era ovvio che, se il pavone sarebbe giunto a me, la mia ultima puntata avrebbe solo fatto numero!

     
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  3. *Il Cappellaio*
     
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    Il Jack soserva divertito i tre giocatori, Cordelia che fa di tutto per proteggersi dagli avversari, per poi maldestramente rivelare la propria presenza con una scia di uccellini evocati dalla bacchetta: facile per Josslyn capire dove si trovi la donna, ed evocare un intenso Ardemonio che per quanto impreciso ed incontrollato, evoca demoniache fiamme che lambiscono Cordelia, che si getta a terra in un istante.
    Istante in cui Dell ne approfittò per fuggire dalle due contendenti e lanciare un patronus alla caccia del Pavone Dorato. Che in un singolo istante, piomba tra le braccia di un Dell piuttosto stupito.

    "Ottima mossa, un pavone dorato per un giocatore dorato: e come promesso dalle mie parole, che mai mancano di verità se pronunciate, ha la possibilità di recuperare una posta in gioco, che non le verrà sottratta alla fine della manche!" Il Jack sorride, mentre voltando le spalle ai presenti ingolla il contenuto di una pozione, non visto dai presenti. Coglie l'occasione per prelevare tre carte poste dietro di sè, leggermente più grandi del normale.

    "La bilancia ha deciso, le puntate sono pari: ma se volete voltare la quinta carta, ed i giochi sono chiari, trovate quella che più confà a voi, e prima degli avversari! Ahahahahah!" Il Jack lancia in alto le tre carte, ognuna di un colore diverso: una dorata, una nera e rossa, ed una grigia. Capire a quale giocatore corrispondano non è difficile. Con una mossa di bacchetta, Il Jack lancia un incanto sulle carte, che improvvisamente si animano: la prima prende l'aspetto di un aereo con due eliche rotanti, la seconda di un piccolo elicottero mentre la terza a forma di uccello, e tutte si infilano nello stormo dell'Avis di Cordelia.

    Eccoci qui!
    La giuria ha deciso che le puntate sono parificate, ergo:

    Josslyn: 36
    Dell: 36
    Cordelia: 36

    Inoltre il pavone doro consente a Dell di ritirare una puntata senza perderne in punti... inutile dire che probabilmente sarà quella appena giocata!

    Tre carte sono state lanciate nella zona di gioco, sono animate e trasmutevoli quindi reagiranno ai vostri incanti per difendersi, mutando forma e aspetto ma sempre mantenendo la forma base di una carta, sia essa ripiegata, appallottolata o che. Le appendici che creano quindi sono sempre ridotte rispetto la loro forma e dimensione che in totale non può mai variare di molto (rimangono delle dimensioni del 150% di una carta da gioco normale). Reagiranno ad ogni incanto istintivamente, prendendo una forma con cui difendersi: sta a voi trovare una tattica abbastanza furba ed originale per metterle alle strette ed incapaci di reagire.
    Potete supporre nei vostri post quale forma prenderanno, ma non è detto che sia così quindi studiate una buona tattica, io deciderò realisticamente quindi non aspettatevi che se descrivete la carta diventare un unicorno, questa la diventi sul serio! Potrò contrariare e distruggere i vostri post e descrizioni se non pensate molto bene a quel che fate! Ovviamente il post che si distinguerà per originalità e furbizia nonchè realismo otterrà la carta più favorevole e quindi più probabilità di vittoria (sempre che qualcuno non decida di alzare la posta).

    -Descrivete come afferrate la propria carta trasmutabile
    -Descrivete se influenzate le azioni o carte altrui (si potete tentare di distruggerle!)
    -Descrivete come volete proteggere eventualmente la propria dagli avversari
    -Descrivete eventualmente se alzate la posta (non verranno considerate poste basse ossia inferiori ad un "valore di 7")

    -Scadenza Post: mercoledì ore 20.30
    -Prossimo mio post: mercoledì sera (spero! ç_ç )
     
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  4. josslyn;
     
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    Le puntate erano pari, il pavone dorato era finito nelle mani di Ramirez che aveva puntato qualcosa di molto grosso: se Josslyn avesse finto e Dell non avesse avuto la possibilità di ritirare la puntata, i mangiamorte avrebbero presto scovato i fuggiaschi. Naturalmente sarebbe andata ugualmente così, secondo Josslyn, così non si preoccupò poi tanto: sarebbe servito più tempo e magari sarebbe stato anche più divertente.
    La partita doveva continuare, e nell'insieme di uccellini vennero lanciate tre carte... che presero tre sembianze curiose. La carta nera e rossa attirò immediatamente la sua attenzione, quelle che prese le sembianze di un piccolo elicottero... come diamine poteva prenderla? La bacchetta era già stretta nella mano, mentre la bionda si guardò intorno per prevedere le mosse dei tre avversari: sperando che entrambi avessero deciso di dedicarsi alla cattura della propria carta fece lo stesso, avvicinandosi allo stormo di uccellini.
    «Flagramus!» tentò di contrassegnare la carta con una grossa X per averla sempre in vista, ma quella respinse letteralmente l'incantesimo, trasformandosi in un topolino di carta. Cadde così in terra e prese a girare quasi su stessa, lasciando Josslyn totalmente sorpresa e quasi inebetita: quelle carte potevano quindi cambiare forma e diventare qualsiasi cosa? Senza perdersi troppo in chiacchiere, decise di lanciarle il secondo incanto, sperando di fermare l'andamento impazzito del topolino «Glacius!» voleva farla diventare di ghiaccio, per renderla così immobile, ma nuovamente quella cambiò forma diventando questa volta un boccino da Quidditch che le volò oltre il naso andando lontano di qualche metro. Ormai spazientita Josslyn gli andò dietro (buttando nuovamente un occhio ai suoi avversari... aveva deciso di acchiappare la sua carta senza curarsi di loro) «Imperio!» cosa poteva una carta contro una maledizione senza perdono, pensò? Infatti scagliò la maledizione direttamente sul finto boccino, tentando così di ordinargli di finire nelle sue mani.
     
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    e come promesso dalle mie parole, che mai mancano di verità se pronunciate, ha la possibilità di recuperare una posta in gioco, che non le verrà sottratta alla fine della manche!
    Una manna dal cielo. Feci un sospiro di sollievo togliendomi di dosso un peso enorme, mi sentivo già meglio e meno in colpa per quello che avevo appena giocato! Anche se perdere ciò che avevo puntato precedentemente mi faceva comunque male, fu ovvia la scelta di non perdere la mia lealtà. Strinsi il pavone tra le mani ringraziando il cielo. L'idea di cosa mi sarebbe aspettato dopo se avessi perso mi faceva rabbrividire, ma ancora non era finita, il sadismo di quell'uomo avrebbe spinto i nostri limiti fino all'esaurimento e se non fosse che quella mappa avrebbe sul serio aiutato la nostra causa dandoci un vantaggio enorme me ne sarei già andato da un pezzo.
    Stringere i denti e sperare di avere la meglio, usare il cervello e recuperare le energie, quel bastardo andava fregato, anche se questo continuo saltare e attaccarci alimentava l'ego dell'Jack in maniera esponenziale. Un cazzo di marionetta, ecco cos'ero.
    Le puntate erano pari finalmente. I giochi sembravano star per finire e attendevo l'ultima carta nella speranza di andare presto a stendermi su un letto e riposarmi, mi sentivo sempre più stanco, poi...quando vidi che il Jack lanciò nelle nostre carte per aria sgranai gli occhi incredulo! Avrei dovuto seguire la mia carta e magari sperare che entrambe le mie avversarie non cercassero di distruggermela! Ispirai ed espirai un paio di volte trovando calma e un ultimo sforzo per questa impresa.
    Individuai la carta che mi serviva notando che era diventata una specie di aeroplanino e la prima cosa che feci prima di qualsiasi altra fu lanciare un protego Horribilis in caso le altre due facciano le spiritose, solo che, non appena osservai l'operato di Joss vidi che la sua carta faceva brutti scherzi e che, soprattutto, era dedicata solo a quello. Fu istintivo, non appena lei lanciò quel maledetto imperio sulla sua carta, cercai di bloccare quel suo ordine tagliando la carta. " Diffindo!" ...
    Ed ora. Vieni qui bella carta dorata.
    Mi avvicinai di più alla traiettoria di quella carta quando, improvvisamente, forse per colpa del protego che le avevo lanciato, iniziò a prendere una strana forma rotonda iniziando a muoversi dovunque come se fosse impazzita. Utilizzando nuovamente il Carpe Retractum mi toccò salire più in alto arrampicandomi su un muro, dopo di chè lanciai un Immobilus fermando quella pallina impazzita. Ottenni ovviamente l'effetto desiderato, la pallina si fermò, ma prese nuovamente un'altra forma diventando una specie di insetto gigante che svolazzò qualche metro più in la.
    Mi stavo stancando, dovevo fermare quella carta senza lanciargli contro nessuno incantesimo così ebbi un'idea che speravo funzionasse davvero.
    Scesi da quel muro per correre dietro alla mia carta quando poi lanciai un primo Engorgio al muro che gli stava proprio davanti. La carta cambiò rotta andando verso destra, così ingrandì, sempre con l'engorgio quell'altro muro, costringendo l'insetto a svolazzare nella parte opposta. Si trovò con un altro muro ingrandito fin quando, non ebbe me, davanti come ostacolo pronto a lanciare l'ultimo incantesimo che l'avrebbe bloccato definitivamente.
    "Incarceramus!"
     
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    C'è troppa sconfitta in quel modo d'amare.

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    La fuga sfiancante dall'Ardemonio lanciato dalla vipera bionda non era nei piani di Cordelia, la quale cominciava ad accettare passivamente la disperata idea che non sarebbe uscita incolume da quell'assurda partita di poker.
    Dopo almeno due giri di campo in corsa, il fuoco magico si era placato solo quando Cordelia era giunta pericolosamente vicina alla zona del Jack, le fiamme si erano allora lentamente spente grazie a chissà quale sofisticata protezione che si ergeva attorno a quello strano personaggio.
    La maga aveva avuto bisogno di qualche minuto per riprendere fiato, aveva ascoltato la spiegazione dell'ennesima prova da affrontare adocchiando subito la carta che le interessava. L'ostacolo principale stavolta consisteva nell'abilità della carta stessa di difendersi o evitare eventuali attacchi. L'unica soluzione possibile era mettere la carta alle strette bombardandola con ripetuti incantesimi in modo da metterla in difficoltà e limitare le sue possibilità di fuga.
    Innanzitutto c'era da considerare l'ipotesi di mettere i bastoni fra le ruote agli altri due, ipotesi da non escludere considerato il loro quasi accertato vantaggio in competenze magiche rispetto a lei.
    “Monstrum... Oppugno!”
    I mostriciattoli appena evocati si apprestarono ad immergersi con versi stridenti e assordanti verso le altre due carte che fuggivano qua e là, seguendo l'ordine della maga di attaccarle e possibilmente distruggerle.
    Nel frattempo, comunque, Cordelia si avvicinò rapidamente alla carta grigia che volava via sottoforma di uccello.
    “Petrificus Totalus!”
    L'uccello si allungò visibilmente perdendo l'originaria forma e inarcandosi da un lato, mutando in un siluro e lasciando che l'incanto lo superasse senza toccarlo. La maga non si scoraggiò, aveva osservato le carte degli altri due e le loro reazioni, sapeva che non doveva demordere se voleva mandare a segno qualche attacco.
    “Stupeficium!”
    La fattura colpì direttamente il soffitto dato che la carta era mutata ancora, atterrando e cominciando a rotolare qua e là contorcendosi come un bozzolo. Si muoveva rapida, Cordelia le stava dietro mantenendo un contatto visivo. Continuò con un paio di attacchi senza nessun rilevante risultato, in attesa del momento giusto per portare a termine quella rincorsa. Era una soluzione pericolosa e azzardata, ma non aveva molte altre scelte.
    Attese pazientemente che la carta giungesse nella zona più predisposta, la rincorse indirizzandola verso la sua trappola, lanciando di tanto in tanto qualche incantesimo che finiva insensatamente per schivarla.
    “Bombarda Maxima!”
    La carta era giunta, muovendosi ormai come un viscido mollusco, inseguita da Cordelia, verso un corridoio contornato da muri, la maga si fermò qualche passo prima della zona principale, lasciando che l'oggetto impazzito continuasse a strisciare inoltrandosi ancora di più verso quel vicolo angusto.
    Lanciò quindi l'incantesimo direttamente nell'angolo in cui i due muri principali si incontravano, facendoli crollare rumorosamente verso il basso, facendo sì che minacciassero di atterrare direttamente sulla povera carta disorientata.
    Per sfuggire da lì avrebbe dovuto a quel punto dirigersi verso la posizione di Cordelia, e quella non sarebbe stata una mossa saggia, ma forse avrebbe osato, data la circostanza. Dunque, per essere sicura, la Syrion continuò:
    “Acqua Eructo!”
    Un getto d'acqua scaturì dal terreno nello spazio che separava la maga dalla carta, a quel punto, se l'oggetto incantato avesse voluto tentare la fuga da quello spazio angusto avrebbe dovuto attraversare il violento getto d'acqua. E d'altra parte, una carta, per quanto mutevole, resta sempre una carta, potrebbe essere così folle da lasciarsi disintegrare nell'acqua?
    Per quanto riguardava gli eventuali danni che potevano essere causati all'oggetto con il crollo dei muri, Cordelia pensò che avrebbe facilmente rimediato con un Reparo appena fosse stata in grado di prendere in mano la carta; poteva accartocciarsi e ammaccarsi un po', ma non rischiava molto.
     
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  7. *Il Cappellaio*
     
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    Le carte iniziano le loro metamorfosi, adattandosi agli incanti lanciati loro contro: da siluri a insetti, a palle impazzite, a bruchi striscianti. E' una corsa contro il tempo e contro i compagni, evitando fiamme o incanti taglienti, improvvisi attacchi o vicoli ciechi.

    L'Imperio di Josslyn, l'Acqua Eructo di Cordelia e l'Incarceramus di Dell partono quasi all'unisono: ma mentre il primo viene totalmente ignorato dalla carta, che si trasforma semplicemente in una carta da gioco normale, il secondo chiude in trappola la carta incantata. Ma prima di tutti, è Dell che raggiunge la propria, e nell'istante in cui la sfiora con il dito, pronto ad afferrarla, questa scompare assieme alle altre due compagne.

    In alto, simile ad una gigantografia, la quinta carta si palesa ai tre giocatori rimasti: un nove di picche.

    Il Jack ride, divertito dalla partita che si è svolta sotto i suoi occhi: sa bene che rimane un ultima, definitiva possibilità di puntare qualcosa nel piatto. Ma dopo tutto quello che hanno sacrificato, saranno in grado di dare altro alla posta in gioco? Attenderanno inermi il rivelarsi delle proprie carte e quindi, la nomina del vincitore? O sceglieranno qualcosa di totalmente imprevisto, magari perfino a Il Jack?

    Ciao a tutti! Scusate il post sintetico ma volevo darvi l'esito senza tanti fronzoli!

    Carte in gioco: 9C AP JF 8Q 9P

    Puntate:

    Josslyn: 36
    Dell: 36
    Cordelia: 36

    -Ruolate liberamente questo post, descrivendo eventualmente una puntata aggiuntiva a cui gli altri si dovranno adeguare per restare in gioco. Insomma, fate quel che vi pare, se nessuno avrà puntato, nel mio post verranno svelate le vostre carte e quindi rivelato chi si aggiudica la manche (e la Quest)!

    -Scadenza post: martedì ore 23.59
    -Prossimo post Cappellaio: mercoledì in giornata

    P.S. Mi sono fatto assistere nella valutazione dei vostri post, che ha comunque rispecchiato la mia opinione: è stato dato un certo valore che viene aggiunto alle vostre già comunicate possibilità di vittoria, decidendo quindi quale fosse la carta uscente. Ovviamente, il fatto che l'abbia presa Dell non è del tutto determinante in merito al vincitore della manche, che dipende dai vostri post e non dall'effettiva carta catturata! :)
     
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    Era li quella maledetta carta a pochissimi centimetri da me. Il metodo che avevo pensato per incastrarla sembrava stesse funzionando così mi allungai il più possibile per imprigionare il mio obbiettivo e finalmente dar fine a tutto questo. Sfiorai la carta, la toccai, ma fu tutto inutile, perchè proprio in quell'istante la vidi scomparire insieme alle altre proprio davanti ai miei occhi lasciandomi incredulo e sfinito se non ancora incazzato giusto per incrementare la dose.
    "E che cazzo però..."
    Già, ero arrivato al limite, incapace di fare nient'altro, stanco di star dietro a tutto questo e ancora sentivo l'effetto di quel incantesimo oscuro che mi aveva prosciugato l'energia. Fuori di qui avrei avvertito gli altri di questo nuovo giocattolino dei mangiamorte.
    Mi voltai quindi verso il Jack osservando l'ultima carta messa in gioco. Tutti eravamo in ansia di sapere chi fra noi avrebbe perso qualcosa di caro ( nel loro caso quasi l'intera esistenza!! ), non vedevo l'ora di sapere l'esito, di avere quella mappa in mano, sperare nella vittoria perchè se così fosse stato la prima cosa che avrei fatto sarebbe stata quella di scagliarmi contro la mangiamorte senza bacchetta per schiantarla a dovere e magari riuscire pure a catturarla.
    Mai come in questo istante stavo ringraziando di aver preso quel pavone e di aver giocato qualcosa che non mi avrebbe reso indifeso ai loro attacchi, forse non avevo avuto le palle di giocare qualcosa di più importante, tralasciando che giocando la lealtà avevo messo a dura prova il mio futuro, ma preferivo così che essere totalmente pazzo.
    Andai ad appoggiarmi contro ad una parete, con la bacchetta stretta in mano pronto a difendermi da qualsiasi colpo di testa delle altre due, non avrei attaccato per primo, non avrei osato alzare la posta, avrei semplicemente atteso la fine preparandomi a fuggire il più velocemente possibile se avessi perso. C'era però da contare una cosa, se fosse stata la ricercata a vincere...Jossylin Lyod avrebbe comunque fatto i conti con me.
     
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    C'è troppa sconfitta in quel modo d'amare.

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    Quando l'uomo raggiunse e quasi toccò la propria carta, Cordelia si vide scomparire sotto gli occhi - insieme a quella dell'Auror - anche la sua carta grigia che con tanta fatica aveva provveduto ad intrappolare.
    Ciò che si scatenò nella mente della maga fu a dir poco indescrivibile: la sorpresa divenne sconvolgimento, la meraviglia divenne incredulità, e la rabbia sfiorò pericolosamente la follia.
    Ciò che, tra l'altro, contribuiva ad alterare negativamente lo stato d'animo della Syrion era la perenne, forzata, odiosa e snervante risata del Jack. Non aveva abbandonato la scena per tutta la partita, comparendo sempre quando le prove si facevano più dure, quell'uomo trasudava sadismo e malignità da ogni parte del corpo in modo rivoltante.
    Cordelia si lasciò andare ad un ultimo esasperato sospiro di desolazione, ancora tanta fatica mandata in fumo, spesa solo per divertire un assurdo sconosciuto perverso e subdolo. Cadde in ginocchio respirando pesantemente, tentando di contenere la rabbia e restare nei limiti del solito agghiacciante cinismo all'interno del quale era solita barricarsi.
    Tenne comunque la bacchetta bene stretta in pugno, pensieri avventati si susseguivano nella mente della donna, la quale era però sicura di non avere abbastanza forze residue per mettere in atto i colpi che le suggeriva la sua irrazionalità. Avrebbe prima messo fuori gioco in qualche modo quel Jack, facendo in modo che la partita venisse annullata insieme alle varie puntate, o qualcosa del genere; riguardo agli altri due, che si riprendessero pure ciò che avevano giocato, a lei importava altro. Una volta sistemati gli altri tre avrebbe agguantato quella deliziosa Mappa del Malandrino e avrebbe finalmente ricominciato una vita degna di essere definita tale.
    Si sedette poggiando la schiena contro uno dei tanti muri di quell'assurdo campo da gioco, rilassò finalmente i muscoli rimasti tesi e attenti fino all'ultimo, la guardia di Cordelia era ancora alta, pronta in caso fosse servita, ma con un rapido e disinteressato sguardo notò lo sfinimento degli altri due, nelle stesse situazioni psico-fisiche della maga, probabilmente non ci sarebbero stati colpi di scena.
    Si abbandonò alle ultime riflessioni prima di conoscere l'esito della partita, prima della svolta definitiva della sua vita, in un modo o nell'altro. Se avesse vinto l'Auror, il futuro ad Azkaban sarebbe stato quasi certo; se avesse vinto la Mangiamorte allora il futuro stesso sarebbe stato messo in dubbio; se avesse vinto lei, beh, non c'erano commenti da fare su quello.
    L'unica cosa certa era che se avesse perso, la sua fuga non sarebbe stata interrotta. L'aveva puntata, certamente, e l'avrebbe persa pienamente finendo nelle mani di uno dei due nemici, ma nessuno le avrebbe impedito di sgusciar via, ancora una volta, nel massimo della clandestinità: alla Syrion non piacciono le gabbie.
    Un ultimo, rabbioso, pensiero andò al Jack, la maga gli lanciò un'occhiata di fuoco, piena di rancore... Dannatissimo essere.
     
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  10. *Il Cappellaio*
     
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    Cordelia si risveglia come da un lungo sonno, la mente intontita e pesante. Fatica a mettere a fuoco l'ambiente, così come sè stessa: si sente cambiata, diversa in un qualche modo. Cerca di ricordare cosa sia accaduto, rimembra una strana partita a carte, e quando cerca di stuzzicare i ricordi più lontani scopre di non possederne più: l'ultimo che possiede è l'uscita da Hogwarts, e l'entrata nei Mangiamorte. I ricordi dal suo ritorno a Londra invece, sono nebbia totale, sfuocati e insensati. In compenso, nella sua mente e nel suo cuore è radicato un unico pensiero: Dell Ramirez. Cosa significa? Chi è quell'uomo? Sente l'impulso di trovarlo, di rimanervi accanto in totale devozione. COmpletamente scombussolata da tutto ciò, il suo carattere si infiamma della strana passione e al contempo non trova stabilità prima garantita dalle esperienze di vita, ora dimenticate. Sollevando la bacchetta, intravede un sottilissimo filo dorato avvolgerla: cosa significa?

    Josslyn si risveglia con un lungo urlo, come se qualcosa le venisse strappato dal petto. Un peso le è calato sul cuore, ora ancora più nero e freddo se questo fosse possibile: cos'è una donna senza amore, dopotutto? Josslyn passa le proprie mani sul volto come per lavar via la nebbia che le occlude i sensi e la mente, e immediatamente nota i due segni sui palmi, perfettamente simmetrici: una sorta di... marchio? Le linee simmetriche di un cerchio ed un esagno racchiuso all'interno, si intersecano con il disegno di un triangolo di catene. Tremante, Josslyn si risolleva in piedi, la nebbia che si dirada nella sua mente ricordando una strana partita a carte: il senso di mancanza rimane costante, come aver perso un arto e sentire il moncherino fantasma come spettrale eco. La mano scatta alla bacchetta, pronta a difendersi contro un esistente minaccia, e soltanto in quel momento la donna nota un sottile filo dorato avvolgerla, irremovibile e quasi etereo.

    Dell si risveglia in un'anonima carrozza, che procede a passo lento lungo le strade di Hogsmeade. Non sembra avere una direzione precisa, ma nemmeno un cocchiere: di fronte all'uomo però, un goblin della Gringott sorride affabile.
    "Signor Dell, ben svegliato. Sono qui per consegnarle il dovuto: un prezzo ragionevole per il mio modesto divertimento" lo sgorbio consegna a Dell una cartella di carta ingiallita, contenente fogli di pergamena fino a scoppiare.
    "Dentro vi troverà titoli al portatore per 2300 galeoni, l'atto di proprietà della villa della signorina Cordelia Sirion, nonchè l'intestazione della camera della Gringott della signorina Josslyn Lloyd e della sua collezione di armi antiche. Troverà anche un simpatico artefatto, dono da parte nostra per i servigi resi alla nostra casa da gioco" il goblin indica il fascicolo a Dell, gettando un'occhiata distratta all'esterno.
    "Avrà circa 24 ore prima che le due donne si sveglino, se vorrà approfittarne per ritirare il dovuto dalla Gringott. Temo altrimenti che la posizione della signorina Josslyn ed il suo attuale status di ricercato siano di ostacolo a prendersi ciò che la donna ha perduto al gioco" il goblin sembrava saperne molto di più di quello che apertamente dichiarava: era davvero un folletto della Gringott, od un altro travestimento del fantomatico Il Jack?

    "Ovviamente, quella che forse le preme maggiormente avere è questa" il Goblin indica un foglio di pergamena ripiegato più volte, apparentemente senza inchiostro nè apertura. "Dichiaro solennemente di non avere buone intenzioni" alle parole del goblin, la pergamena si dipinge di intricati tratti di inchiostro, aprendosi a metà e rivelando la cartografia di un particolarissimo edificio: il Ministero della Magia. Nomi come Ares deSade, Kyran Michael Spencer e Abel McAdams si muovono lentamente lungo il foglio di pergamena, prezioso custode di importantissime informazioni. In quell'esatto momento, la carrozza si ferma poco distante dalle porte del Dark Angel, una delle porte esattamente di fronte all'ingresso di un vicolo oscuro. Il goblin, senza proferire altra parola, indica a Dell di scendere, salutandolo per l'ultima volta con un sorriso affabile.

    Direi che avete più o meno intuito chi abbia vinto la Quest!
    Mi sento in dovere di riassumere qui sotto le conseguenze on-gdr che i vostri PG subiranno, in base alle vostre puntate. Vorrei però complimentarmi con voi per questa Quest riuscitissima, e non solo: lo scarto per la vittoria è stato minimo, con Dell a 12/15, Josslyn 10/15 e Cordelia 11/15, e vi assicuro che la scelta è stata estremamente ardua.

    Cordelia: non possiedi più i ricordi dell'infanzia e dal tuo arrivo a Londra. Questa mancanza destabilizza fortemente il tuo carattere freddo, "incendiandolo" emotivamente finchè non ritroverai un equilibrio. Questo vuoto è stato sostituito da una sorta di ossessione per Dell Ramirez: quando lo incontrerai sentirai istintivamente un'attrazione verso di lui, sia come senso di devozione, sia nel senso più fisico del termine. L'attrazione fisica non terminerà finchè Dell non prenderà la tua verginità! Inoltre, lo vedrai come una persona di riferimento, un maestro e mentore di vita, un superman per un cittadino newyorkese. La sua causa sarà la tua, e se accetterà di averti con sè lo assisterai nella sua fuga dai Mangiamorte, condividendo gli unici ricordi che hai ossia il periodo tra i Mangiamorte e la tua fuga da essi, potenzialmente preziose per gli Auror. La villa appartiene ora nominalmente a Dell Ramirez per quanto difficilmente potrà entrarne legalmente in possesso essendo ricercato.

    Josslyn: non possiedi più i ricordi legati al tuo unico amore perduto, ed al patto con Sophie Fatale che per quanto ancora "esistente", senza ricordarlo difficilmente puoi sfruttarlo. Perdere l'amore ti renderà ancora più dura, crudele e sadica, in sostanza sfogherai questa mancanza generalmente su chi ti sta tra i piedi, in special modo su piccioncini innamorati e simili. Non solo, ma rifiuterai categoricamente di impegnarti in una relazione stabile con chiunque, ritenendo ingiusto far nascere una nuova vita in un mondo vuotato da ogni possibilità d'amore. I segni sulle mani assomigliano a cerchi alchemici, e bloccano la tua abilità nel mescere pozioni. Per quanto ricordi come si fa, le mani ti tradiranno sempre in questo compito, rovinando ogni mistura. La tua camera nonchè collezione di armi sarà eventualmente svuotata da Dell mentre sei incosciente, altrimenti ti rimarrà.

    Dell: possiedi una discreta somma, nonchè la possibilità di svuotare la camera di Josslyn (di cui sei legalmente amministratore) e la sua collezione d'armi. Possiedi anche legalmente la villa di Cordelia. Nella tua camera della Gringott trovi un Pensatoio Magico e circa due librerie di media grandezza (2m x 3m) piene zeppe di fiale con fili argentati: i ricordi obliviati alle due donne sono stati prima prelevati e inseriti nelle fialette della libreria, catalogandoli per "genere" (es Cordelia, infanzia, da 8° a 9° compleanno, e un centinaio di boccette sullo scafale che reca questo nome). Potrai esaminarli a piacimento, e se le donne ne rientreranno in possesso utilizzando il pensatoio, riavranno stabilmente i propri ricordi. Tra i fogli che ti sono stati consegnati, oltre agli atti di proprietà e la mappa del malandrino, trovi due fogli di pergamena che riassumono cosa è accaduto ai ricordi delle due donne, e quindi cosa è contenuto nelle fialette, nonchè due formule magiche che riguardano Josslyn: una permette di annullare la maledizione sulle sue mani per due ore. L'altra, definitivamente. Inoltre le loro due bacchette sono state vincolate alla tua, un po' stile Voldemort-Harry Potter ma molto peggio. Non solo ogni loro attacco a te non avrà effetto e viceversa, ma potrai anche controllare le loro bacchette agitando semplicemente la tua. Dovrai essere entro poche decine di metri e non potrai lanciare incantesimi mentre lo fai, ma potrai fermare i loro incantesimi così come alterarne l'uso, per esempio deviandoli, rendendoli maggiormente incontrollabili o di minor effetto. Ovviamente, non avrai mai pieno controllo e se ti deconcentri tornano in possesso del controllo, finchè non riesci a riottenerlo. Se entrambe sono presenti non puoi ordinare due cose differenti alle loro bacchetta, "riceveranno" gli stessi ordini.

    Le proprietà si ritengono scambiate defintivamente, per quanto dobbiate appropriarvene on-gdr ed eventualmente rientrarne in possesso allo stesso modo. Per quel che riguarda la devozione di Cordelia, si spegnerà lentamente ed in modo naturale in tre mesi se eventualmente non venisse alterata giocandola on-gdr con Dell. Allo stesso modo, la maledizione di Josslyn potrà essere tolta on-gdr grazie a conoscenze miste tra alchimia e medimagia, richiedendo comunque tre mesi per essere eliminata. I ricordi potranno essere recuperati dalla camera di Dell, ovviamente non sapete si trovino lì al momento. In ogni caso dopo 3 mesi inizieranno a tornare naturalmente, a tratti e sconclusionati inizialmente, per poi ripristinarsi del tutto. Ovviamente tutto ciò a vostro giudizio, se preferite rimanere anche solo parzialmente nell'attuale condizione non c'è problema, i limiti temporali sono per non obbligare definitivamente nessuno a cambiare il proprio PG in seguito alla Quest. Spero di aver spiegato tutto, se manca qualcosa ditemi: postate pure il vostro personale epilogo qui (in special modo, Dell dovrai dire se svuoti la camera di Josslyn prima che si svegli, tutto il resto invece libero di giocarlo on gdr)

    Grazie infinite a tutti, è stato davvero divertente giocare la Quest! :)
     
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    I’ll honour my sword to serve right ideals and justice for all

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    Non capì esattamente cosa successe dopo che l'attesa di quell'ultima dannata carta uscisse allo scoperto. Appena riaprì il gli occhi mi trovai seduto comodamente su una carrozza con davanti un goblin tutto sorridente che aveva l'aria spensierata. Sollevai subito la schiena guardandomi intorno constatando che ero solo e stavo bellamente viaggiando per Hogsmeade. Fu inevitabile abbassarmi un po' sperando che nessuno mi vedesse per poi portare la mano alla bacchetta pronto a fare qualsiasi cosa per uscire di qui e scappare il più velocemente possibile, fin quando quel goblin non iniziò a parlare.
    "Sono qui per consegnarle il dovuto: un prezzo ragionevole per il mio modesto divertimento
    Alzai un sopracciglio confuso prendendo tra le mani quella cartelletta mentre iniziai a pensare che quel goblin non era proprio quel che mostrava di essere. Il suo modesto divertimento? Avevo davanti quel bastardo tramutato? Non approfondì la questione concentrandomi piuttosto su ciò che avevo in mano.
    Ascoltai ogni sua singola parola e lentamente un sorriso comparve sul mio volto. Soddisfazione, orgoglio, grinta, felicità un misto di qualsiasi emozione si stava impossessando di me facendomi venire una voglia matta di andare da quelle donne per ricordar loro che la pazzia non le avrebbe condotte da nessuna parte.
    Ero meravigliato da ciò che ero riuscito ad ottenere. Per un attimo credetti che il Jack ci avrebbe fregato tutti a dovere, invece stava mantenendo la parola data! Avevo vinto molto più di quel che credevo!
    Avrà circa 24 ore prima che le due donne si sveglino, se vorrà approfittarne per ritirare il dovuto dalla Gringott
    "Ah, non si preoccupi, è la prima cosa che farò sceso da questa carrozza."
    Avrei tolto tutto a quella stronza senza lasciarle nulla, doveva pagare per quello che mi aveva fatto, per le minacce che si divertiva a fare, avrei magari rivenduto le sue armi, rotte qualcun'altra, ma di certo non avrei lasciato tutto li. Avrei fatto incazzare ancora di più quella donna, lo sapevo, ma si meritava anche di peggio.
    Però...nonostante avessi vinto un mucchio di soldi, una casa, delle armi e chissà cos'altro era quella mappa la cosa che mi premeva più vedere e stringere tra le mani. Tirandomi più avanti osservai il Goblin aprirla per mostrarmela, funzionava davvero come la mappa del malandrino di Hogwarts, ma ora vedevo chiaramente i livelli del ministero e quei sorci di fogna camminare su quel suolo come se davvero gli appartenesse.
    Presi quella mappa, inserendola nella cartelletta insieme alle altre carte per poi scendere da quella carrozza in un vicoletto abbastanza nascosto guardando quel goblin facendo un cenno col capo. Non avrei detto altro e lui fece lo stesso così...ormai solo..."Toh Bastarde! Mai vittoria è stata più soddisfacente!"...Un Auror professionale come me non doveva mica lasciarsi andare in certe esuberanze, ma questa questione era speciale e la scalata per ritornare di nuovo in cima aveva avuto, finalmente, un'agevolazione. Quella mappa era la nostra salvezza un tesoro da custodire a dovere.
    Un attimo di respiro e mi ritrovai immediatamente alla Gringott coprendomi il volto col cappuccio per mostrarlo solo al folletto che mi avrebbe portato alla camera blindata di Josslyn Lyod. Avevo accesso legale a quella camera e ciò che ci trovai dentro fu un toccasana per quello che mi aveva fatto subire con quel maledetto incantesimo. Presi ogni dannatissima cosa che potevo prendere per poi metterle tutte in un sacca incantata magicamente portando pure alcune di quelle cose nella mia camera blindata che ora possedeva un nuovo gingillo.
    Avevo tanto da mettere a posto, tanto da prelevare e nascondere. Non vedevo l'ora di dare una nuova speranza a tutti.
    Non vedevo l'ora di condividere tutto questo con Sarah...


    Anche se sono andata in panico più volte credendo di lasciarsi la pelle ahahaha è stata una bellissima quest! Grazie a tutti :quo:
     
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    C'è troppa sconfitta in quel modo d'amare.

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    Un fastidioso raggio di sole ferì gli occhi di Cordelia penetrando il vetro della finestra sotto cui lei dormiva.
    La maga aprì appena gli occhi tentando di spostarsi per evitare quella luce invasiva. Tuttavia, appena diede un lieve colpo di reni per tirarsi più in là, il suo corpo gridò per il dolore. Fitte lancinanti la colpirono alle gambe e all'addome, per non parlare della pesantezza che sentiva sulle spalle; a quel punto spalancò gli occhi, improvvisamente preoccupata.
    L'ambiente circostante era vuoto e freddo, a parte quel raggio di sole Cordelia era in grado di osservare il suo respiro uscirle dalla bocca, era sdraiata sul pavimento, abbandonata al nulla più puro e con un'emicrania pazzesca.
    Non senza sforzo la Syrion si tirò su e, prima ancora di qualunque altra cosa, portò la mano alla cinta, posto in cui era solita tenere la bacchetta. Si rasserenò lievemente quando la sua mano accarezzò la forma sottile e longilinea, ma il piacere fu decisamente rapido a svanire: uno strano nastro avvolgeva l'oggetto, nastro irremovibile e apparentemente inutile.
    Si diede un'occhiata intorno, riuscì ad individuare una porta chiusa, ma quando puntò la bacchetta per Alohomorarla, qualcosa nella sua mente e nella bacchetta stessa si blocco. La sua mente non era in grado di formulare l'incantesimo, e la bacchetta – da parte sua – non reagiva minimamente. Dovette ricorrere alle antiche tecniche che i Mangiamorte le avevano insegnato, quei metodi da usare un situazioni estreme in cui la bacchetta non era disponibile. Si ritrovò così a scassinare la serratura, cosa che – da quello che ricordava – non aveva mai messo in pratica, avendola sempre considerata une messa in scena babbana, poco degna di esercizio.
    Qualcosa mancava, però, qualcosa nella sua testa; solo quando riuscì ad uscire da quell'anonima stanza e un secondo raggio di sole le illuminò il volto la mente le si schiarì un po'. Mancava una parte del suo passato, perché la sua mente non riusciva ad andare indietro? Il ricordo più lontano era l'entrata nel Covo, prima di quel giorno neanche il minimo accenno, vuoto, buio.
    Si ritrovò a chiedersi dove sarebbe dovuta andare, si sentì fragile e vulnerabile come mai prima di quel giorno, era tutto troppo simile al mattino in cui si era risvegliata nella foresta con la ferita sul volto, era una situazione analoga...
    Provò a concentrarsi su quel ricordo, mise a fuoco come aveva reagito, cosa era successo, cosa le era venuto in mente di fare. Era consapevole che era stata Obliviata e aveva atteso semplicemente che l'incantesimo cessasse per poi far chiarezza sulla sua vita; era il caso di fare lo stesso anche in quel momento? Era possibile che un Oblivion avesse occultato parte della sua vita passata? In tal caso, dove cercare risposte? Chi poteva sapere cosa fosse successo e come avrebbe potuto riavere indietro ciò che non trovava?
    La risposta le balenò alla mente prima ancora di terminare la domanda: Dell Ramirez.
    Chi era? Perché proprio lui?
    Non riusciva a pensare ad altro, aveva forzato la sua mente abbastanza e ora si sentiva ancor più debole di prima, almeno aveva un nome però, qualcuno da cercare.
    Si avviò verso la strada che le parve più familiare, ne seguì il percorso riconoscendo di tanto in tanto qualche negozio, qualche passante. Si ritrovò infine davanti ad un'enorme villa, circondata da uno spazioso e ben curato giardino. Sul cancello una discreta targhetta argentata riportava inciso il nome “Syrion”. Non sapeva quante probabilità ci fossero che quella casa fosse la sua, ma Cordelia aveva seguito il suo istinto mentre si dirigeva lì, se la strada le era parsa così familiare doveva pur significare qualcosa no?
    Avvicinò la mano al cancello per aprirlo ma, non appena la sua pelle sfiorò il ferro, una forte scossa elettrica la costrinse ad indietreggiare di qualche passo. Respirando affannosamente, Cordelia fece per riprovare, ma una sottile barriera dorata si parò tra la donna e il cancello, inglobando l'intero territorio della villa, abbracciandolo, quasi volendolo proteggere; e proprio davanti agli occhi della maga comparve una scritta elegante in corsivo: “Dell Ramirez's”.
    Il cuore di Cordelia mancò un battito, una sensazione di inquietudine e impazienza le attanagliò le membra. La prima cosa che fece fu allontanarsi da lì, doveva ripararsi, seppure la sua mente non andava molto indietro nel tempo, la Syrion ricordava bene la pericolosità dell'esporsi troppo pubblicamente.
    Si apprestò a raggiungere il più vicino ostello degradato e affittò una stanza chiedendo di pagarla a fine permanenza, si gettò sul letto e socchiuse gli occhi, facendo fluire dalla mente ogni preoccupazione e abbandonandosi ad un solo persistente pensiero: Dell Ramirez.
    Come già detto, mi sono divertita moltissimo, ripeterei l'esperienza anche conoscendone l'esito. Sono onoratissima di aver avuto due ruolatrici fantastiche nella mia prima Quest e un Cappellaio la cui fantasia mi ha davvero impressionata. :3 Grazie a tutti! :quo:
     
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