Quattordicesima Quest

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  1. Zaffiro
     
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    Appena vedo la Serizawa puntarmi contro la sua bacchetta mi lancio di lato a terra, rotolandomi tra la polvere.
    Brutta zoccola, come accidenti si permetteva di usarmi come cavia per i suoi esperimenti?! Aspettate che riesca a metterle le mani addosso e vedete come la gonfio io, con la differenza che non ho bisogno di stupidi incantesimi per renderla gonfia come un pallone: basterà corrompere Brando per bucarle la sua riserva di preservativi (prima o poi la pancia tornerà ad essere a livello di un enorme melone) o prendere il suo manico di scopa e suonargliele di santa ragione, mazzate finché ogni muscolo del suo corpo non si gonfia trasformandola in un ammasso di bozzi e palle.
    *Frena l'istinto omicida Rubin, devi restare lucida!*
    Io propongo di metterci uno sulle spalle dell'altro per arrivare alla maniglia! Ovviamente io sto in cima o mi schiacciate!
    << Non ci pensare neanche, stavolta sono d'accordo con quella là! >> e indico la serpeverde che fa la gnegnegnosa << io me ne tiro fuori! >> dico, ma hanno visto quanto accidenti è alta quella dannata scatola?! E poi sul serio, una piramide umana? Quanto reggeremmo, tre secondi? Neanche il tempo che il sesto elemento della piramide raggiunga la cima, prima di crollare! Non che non mi dispiaccia dare una culata in testa a Caddlemore per fargli chiudere la bocca...
    Ma non ci tengo a guardare la bernarda di quella che sta sopra di me, né di dare mostra della mia. L'unico motivo per cui accetterei di salire sulle spalle di uno di loro è l'ebrezza derivata dall'imitazione di un colombo: al mio tre scatenate l'inferno e aprite i rubinetti! Ciack! Sarebbe una goduria immensa vedere l'espressione random di quelli sotto di me, denigrati da ciò che considerano un rifiuto della società – la sottoscritta – ebbene loro meritano di essere sommersi dai rifiuti (letteralmente). Tranne Gwen che sembra l'unica simpatica qui dentro, e quella poveretta della Russo che sembra essere un agnellino spaurito tra un branco di belve pronte a divorarla e a mangiarne pule le ossa.
    A proposito, non so voi, ma mi sento piuttosto vulnerabile: basterebbe imbattersi nella ragnatela di un ragno per trasformarsi in cibo per aracnidi un po' cresciutelli.
    Rabbrividisco all'idea. Non ho la benché minima intenzione di crepare qui sotto perché a qualche serpeverde scansafatiche fa così male muovere la mano che non riesce a passare lo spolverino una volta a settimana. Per la miseria, come sono zozzi qui nei sotterranei! Ma che ci volete fare, loro sono tutti figli di papà, sono abituati a vivere con il sudore della fatica e del sangue – dei loro elfi domestici, OVVIAMENTE.
    << Zitti! … lo avete sentito anche voi?! >> un terremoto. A intervalli costanti, ma c'è: sento vibrare il pavimento – non cominciate con le vostre perversioni mi raccomando – e mi volto subito per cercarne la fonte.
    E lo vedo. Un'enorme matassa di pelo nero che si flette sulle zampe, osservandoci nel buio con i suoi grandi occhi gialli, pronto a zomparci addosso. Resto immobile, zitta, adottando la stessa tattica del tizio di cui mi sfugge il nome in Jurassik Park: i gatti sono come il T-Rex, se non ti muovi non ti vedono, amano rincorrerle, le prede, se le ottengono facilmente non c'è sfizio! Lancio una rapida occhiata a Gwen, indicandole con lo sguardo e un cenno del capo la Russo; qualcuno dovrà pur sacrificarsi per il bene comune, no? Lei è la vittima perfetta, è quella tra di noi più inutile a livello di competenze magiche in quanto sta solo al secondo anno. Punto la bacchetta contro me stessa:
    << Desillibus! >> in modo tale da rendere trasparente anche la testa e gli stracci che indosso, per non farmi vedere dal gatto. Poi scatto indietro mentre il gatto zompa tra di noi, do una culata a terra ma non mi avvilisco: c'è qualcuno da sistemare!
    << Aguamenti! Glacius! >> una scia d'acqua, resa ghiacciata subito dopo, si crea ai piedi della Russo, alle sue spalle. Spero che Gwen agisca in fretta e la spinga, così si farà un gran bello scivolone e il gatto, che sta zompettando qua e là a tutta forza rovesciando altre fiale di vetro e una scatola di punesse, si spera la prenda come bersaglio.
    *Dove cazzo ti nascondevi?!* non c'è tempo per pensare: la nostra unica via d'uscita è “sbarrata” da una serie di scatole, suppongo cadute durante il macello della nebbiolina. Sono alte. Se non mi sbrigo a scalarle verrò divorata da un misero gattino... povera me!! Vado a nascondermi dietro lo scatolo delle puntine da disegno e cerco di pensare febbrilmente ad un modo per cominciare la salita. Le punesse non sembrano troppo pesanti... posso provare ad “inchiodarle” un pochino al legno, quel tanto che basta da far aderire la puntina tra le scanalature, e sistemandole a zig zag mi creerei una sottospecie di scala. Comincio la faticata: piego le puntine una per una, in fretta e furia, in modo tale che la linguetta sia perfettamente continua con il cerchio. Riesco a sistemarne cinque, con le altre mi arrangerò: non ho molto tempo a disposizione!
    << Oppugno! >> la prima cade a metà strada. Forza Zaff, concentrazione! Stai per morire in bocca ad un dannato felino!!
    << OPPUGNO >> si risolleva, e con uno scatto la punta si infilza nella scatola. Procedo così con altre tre, cinque puntine, prima di darmela a gambe senza fare troppo rumore: ho l'impressione che il gatto potrebbe trovare molto curioso delle puntine da disegno che si muovono per fatti loro vicino alla scatola!
    *Forza forza, l'importante è salire! Fa niente non aver coperto tutto il tragitto, ti aggrapperai allo spigolo con il carpe retractum!*
     
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  2. Gwendoline
     
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    Ma certo, quelli avevano manie di suicidio, ecco cosa! Provare pozioni? Saremmo decisamente morti tutti e poi io ero ancora ricoperta di quella sostanza viscida, quindi chissà cosa avrebbe potuto fare una pozione sul mio povero corpicino! Fare una piramide umana? Certo, come no. Ci sarebbero state le lotte per chi doveva stare sopra, chi sotto, urla, starnazzamenti… mal di testa assicurato. Levicorpus? Ceeeerto, perché tutti volevano essere appesi per le caviglie, a chi cazzo sarebbe servito? A nessuno, solo a quelli come me che si sarebbero gustati la scena delle parti intime al vento.
    “Cavalcare un ragno? Davvero Russo? Intanto, se la fisica non è un’opinione, non ho visto ragni abbastanza grandi per portarci. Secondo… che schifo!”
    Sul serio, era la peggiore idea che era uscita in tutta quella giornata. Cavalcare un ragno… Ma si, perché non un topo? No, quello sarebbe stato un’idea… Anche se doveva essere una bella pantegana gigante, di certo per niente igienica. No, rettifico, i topi sono gli esseri più meschini e perversi del mondo, ci avrebbero mangiato in un sol boccone! Non ci tenevo a diventare cibo per topi, per niente!
    << Zitti! … lo avete sentito anche voi?! >>
    “Rubin, secondo me hai le visio…” ni. Bene, prima la bella notizia o la brutta notizia? Non sarei diventata cibo per topi. Questa, ovviamente, era la bella notizia. La brutta? SAREI DIVENTATA CIBO PER GATTI!
    Lo sguardo che ci scambiammo io e la Rubin diceva tutto: io di certo non sarei morta! Almeno su una cosa eravamo d’accordo. Indicò la russo, la piccola pecorella smarrita della situazione. Era l’unica Corvonero in mezzo ad un branco di Serpi… E una Griserpe, la Rubin era troppo, troppo stronza per essere una dolce e delicata testa di cazzo Grifondoro.
    Seguii immediatamente il suo esempio, decisamente non era saggio rendersi visibili a quel gattone enorme.
    “Disillio” Immediatamente il mio piccolo corpicino iniziò a cambiare colore e si mimetizzò con l’ambiente circostante, dandomi la possibilità di fare…
    “Tarantallegra”
    … Questo! E come se non bastasse le diedi una piiiiiccola spintarella, giusto per essere sicura che scivolasse per bene sul ghiaccio.
    “Mi raccomando Russo, distrai per bene quella palla di pelo! Prometto che ti farò una statua in tuo onore e racconterò di come ti sei eroicamente sacrificata per salvarci!”
    E adesso, gambe in spalla! Bisogna riuscire ad arrivare in cima agli scatoloni al più presto! La Russo non sarebbe mai riuscita a tenere a bada quel micione per così tanto.
    “Hop, hop, forza ragazzi, chi arriva ultimo è morto! Carpe Retractum”
    E chi l’avrebbe mai detto che un incantesimo imparato a lezione sarebbe stato utile anche fuori? Insomma, alcuni lo erano, ma questo? Ti permette di aggrapparti agli oggetti per arrivare a luoghi altrimenti inacessibili… Era PERFETTO! P E R F E T T O! Ero un genio, modestamente!
    Per fortuna che c’era qualche chiodo infilato negli scatoloni, così fu più facile arrampicarmi con quelli. Poi usare le puntine di Zaffiro… Grazie Rubin, la tua fatica è stata la mia gioia!
    “Ti serve una mano bella?” essendo lei disillusa non avevo la minima idea di dove si trovasse. Poteva essere in qualsiasi punto della scalata, così come tutti gli altri. Era un po’ difficile tenere sotto controllo la situazione. Mi sedetti sulla sporgenza di un chiodo, guardandomi attrono… OH NO IL GATTO STAVA VENENDO VERSO DI NOI! Dove cavolo era la Russo, non poteva tenerlo impegnato? Ma certo, adesso dovevo anche fare quella che salvava gli altri! Era… Degradante. Io non ero Xena, io ero Olympia, chiaro? Io non mi immolavo per le cause più assurde!
    “Avis! Oppugno!”
    I mini uccellini che ero riuscita ad evocare si fiondarono direttamente sul gatto, puntando ai suoi occhi, un punto decisamente sensibile per chiunque. Quello, forse, avrebbe potuto distrarlo per un po’. Era ora di ricominciare la scalata! Chi prima arriva meglio alloggia cari.
    “Carpe Retractum!” di nuovo una forza invisibile mi spinse verso l’alto, facendomi arrivare in cima agli scatoloni. Corsi velocemente dall’altra parte, guardando verso il basso. La scalata era davvero alta, se avessi provato a saltare giù mi sarei uccisa, questo era sicuro. Quindi? O mi lanciavo nel vuoto e speravo che il Carpe Retractum non mi facesse schiantare, o pensavo a qualcos’altro. Ah, e non dimentichiamoci del gattino… Per fortuna ero disillusa, così non avrebbe dovuto vedermi. Ma gli altri? Erano stati abbastanza furbi da seguire l’esempio della Rubin?
    “Ok, o la va o la spacca. Avis! Engorgio” evocai un singolo uccellino dalla bacchetta, ingrandendolo con la bacchetta fino alle dimensioni desiderate. Ci saltai sopra, aggrappandomi al suo collo.
    “Avanti piccolo, portami giù! Ma prima… Disillio. Non vorrei che il gattone vedesse te e pensasse di fare uno spuntino”
    E quindi il piccolo uccellino spiccò il volo! Ma come farlo andare dove volevo io? Tirandogli le penne? Ci provai, cercando di manovrare il suo enorme corpo come si fa con i cavalli: redini (in questo caso le piume) e via di calci! Se continuava a non collaborare… Beh, un bell’imperio ci stava tutto! In classe ce l’avevano già insegnato.

     
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    Meno male che c'è Travis, santissima benedizione: Layla Serizawa, per quanto mi piaccia molto come svolge il suo ruolo di Caposcuola, si vede lontano che le piace comandare e soprattutto che bada a due marmocchi. Quello che non ha capito, è che nessuno ha intenzione di fare quello che dice a quanto pare!
    «"Quella là" si chiama Kairya Diggory e potrebbe anche farti il culo se non impari a portare rispetto Rubin!» sbotto contro la russa, questa qui ha bisogno di una raddrizzata made in England. Cielo, mi toccherà diventare razzista di questo passo! Questi Gryffindor ancora non hanno capito come funzionano le cose in questo dannato castello: non pestatemi i piedi ed io non vi riempirò d'ingiurie, insulti e maldicenze. Alla fin fine sono una ragazza amichevole e disponibile io (?) basta solo non mettermi i bastoni tra le ruote, o chiamarmi "quella là" come se fossi una studentessa qualunque! Io non sono come tutte le altre, me lo ripete sempre la mia psicanalista! Anche se dice che non devo farlo pensare e che dovrei comportarmi come una qualsiasi diciassettenne.... E dice anche che non posso ottenere tutto con la minaccia o con il ricatto..... una cosa alla volta magari.
    «Oh cazzo.» sono ancora ancorata al braccio di Travis quando un enorme gatto nero ci osserva come se fossimo i topolini più succulenti che gli siano mai capitati sotto tiro. La situazione sta per degenerare, e mi sentirei infinitamente stupida se dovessi morire in queste condizioni imbarazzanti, mentre impazza il Ministero Oscuro e tutti muoiono in maniera figa! "Kairya Diggory, promessa dell'elitè magico morta per una tragica fatalità: alta 10 centimetri e seminuda, forse vittima di un gioco erotico malriuscito " non suona molto bene come titolo di giornale per la mia dipartita (tra l'altro sono troppo giovane per lasciare questo mondo! Devo prima fare il grande passo, la mastoplastica additiva!) quindi muoviamoci e troviamo una soluzione. Quella testa di troll della Rubin si rende invisibile e mentre architteta qualcosa con la pazza a piede libero della Hartew, non perdo tempo e mi trascino Travis dietro il piede del tavolo più vicino alla nostra postazione
    «Che facciamo?» gli domando mentre osservo il gatto annusare il pavimento alla ricerca delle sue prede, e stringendomi ancora di più al suo braccio (perdonatemi ma io con gli animali non ci vado d'accordo, figuriamoci con un gatto gigante! Solitamente ammazzo gli insetti senza pietà, vado a caccia di Moke per prenderne la preziosissima pelle e non accarezzo i cani... anche se ne vorrei uno perchè fa tanta scena!) aspetto una sua illuminazione... che prontamente arriva grazie al cielo! Anzi, grazie a Dio è proprio il caso di dire, considerando che il biondo m'illumina riguardo una simpatica teoria: e così i micioni devono il loro equilibrio a quegli enormi baffoni che si chiamano vibrisse eh? Per Diana Travis, tranciali di netto! Un gatto senza baffi è simile ad un uomo ubriaco credo.. ed infatti il diffindo di Travis non si fa attendere poi molto, mirato ai grossi baffoni del micio nero! Io nel frattempo ho avvistato un posticino tranquillo dove nasconderci aspettando che il gatto sia finalmente fuori gioco, e dopo l'incantesimo del compagno di casata lo tiro in uno spazietto angusto creato da due scatoloni piuttosto vicini, poco distanti da quella che sembra l'unica via d'uscita.... serrata da una pila di scatole in legno decisamente insormontabili per la nostra statura attuale. Ci tocca ragionare ancora, e trovare il modo per lasciare questa dannata stanza! Così, stretti in quel piccolo spazietto (e semi nudi, aggiungo!) non ci resta che fare affidamento sulle nostre menti brillanti di Slytherin con le palle. «Mmm è intimo!» dico con un pizzico di malizia, considerando che il mio vestitino copro/noncopro è praticamente incollato a lui, per farci stare in quello spazietto piccolo ma nascosto agli occhi del micione famelico!
    «Dobbiamo trovare il modo per risalire velocemente quelle casse di legno! Avrei una piccola idea in realtà...» le casse non sono poi così lontane.... perchè non tentare? Affacciandomi di pochissimo tiro fuori la bacchetta e tento un «Casse Locomotor!» perchè no, magari si sarebbero spostate! «Se proprio ci è andata male, avrei un'alternativa forse un po' azzardata! Raggiungere a grossa velocità le casse di legno e tentare il Carpe Retractum!» Era un incantesimo che conoscevo a malapena ma a mali estremi......... estremi rimedi! Magari mentre uno tenta la fuga fino alle casse, l'altro potrebbe tentare di rimpicciolire la bestiaccia con il Diminuedo! parlavo rigorosamente a voce bassa per non attirare il maledetto gattaccio verso di noi.... dovevamo raggiungere quella porta. In fretta!


    accordato OFF GDR con Travis
     
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    Layla Serizawa, Guaritrice, Giornalista, Mamma

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    Va bene, va bene, non posso mica avere sempre idee geniali, vi pare? Ogni tanto posso permettermi anche io di sbagliare. Ad ogni modo, c'è bisogno di una soluzione e io non ho intenzione nè di cavalcare ragni, nè di provare tutte le pozioni nella stanza! Cioè, vi pare? Finiremo tutti morti solo con la metà dei composti creati, poi si sa mai che miscelandoli nel nostro stomaco creino composti ancora più assurdi di quello che ci ha reso così, in versione mignon.
    Mi voltai verso la porta, e accidenti, da dov'erano sbucate tutte quelle casse? Non le avevo messe li io prima, vero? No, non poteva essere, probabilmente erano sempre state li e non ce n'eravamo nemmeno accorti, magari erano quelle che le ragazze stavano usando come seggiola e tavolino per scrivere le etichette, no? Tutto può essere.
    Iniziai a studiare l'ambiente, si, insomma, s'è già capito alle varie lezioni che sono fin troppo riflessiva e se c'è un percorso da fare o qualche difficoltà da affrontare preferisco studiare l'ambiente e partire in ritardo piuttosto che partire subito e andare a sbattere contro qualche ostacolo imprevisto. Alla fine la mia scelta per arrivare alla porta fu piuttosto elementere in realtà, mi servivano degli appigli se volevo scalare quelle maledette scatole e se non c'erano dovevo crearmeli.

    Accio chiodo.
    Puntai al primo chiodo, quello più vicino e più in basso, la concentrazione era tutto per il risultato che volevo ottenere, soprattutto perchè non volevo trovarmi infilzata contro una parete, quindi ecco spiegato: il mio incantesimo aveva un effetto piccolissimo considerate le dimensioni ridotte, assieme al fatto che il chiodo non fosse libero, ma incastrato nella cassa, mi permise di non riuscire ad attirarlo a me, ma solamente a spostarlo, facendolo comunque rimanere incastrato. Si insomma, ecco il mio primo appiglio! Feci così anche per il secondo, dopo di che iniziai a salire, sul primo ci arrivai abbastanza semplicemente, mettendomi di schiena, poggiandoci sopra le braccia e facendo forza come per salire su un muretto, il secondo invece si prospettava più difficile, soprattutto tenendo conto che era più in alto e il mio appoggio non era più il pavimento, ma un'asta di ferro su cui stare in equilibrio -si, ora ero seduta, ma prima o poi avrei dovuto alzarmi, no?-, quiiindi, mi ci voleva tanta calma e concentrazione.
    La Rubin iniziò a blaterare di qualche rumore e subito le due serpi le andarono dietro. Quando mi girai un enorme gattone ci stava venendo in contro e avrei giurato che era affamato da come ci guardava. Oh, no, ciccio, non ci pensare minimamente, qui non c'è trippa per gatti, sono tutta carne e ossa, cosa pensi di fare?
    Okey Layla, niente panico, niiiente panico!
    Flipendo!
    Puntai il primo oggetto piccolo e appuntito che trovai e provai a scagliarlo contro il gatto, il che cercando anche di mantenere l'equilibrio, diamine se era difficile! Per fortuna l'idea geniale arrivò a Caddlemore che tranciò di netto tutti e 24 i baffi del gatto, ma che caro ragazzo, sapete che vuol dire? Che a logica ora quel gatto sarebbe stato stupido, spaesato e con molto meno senso dell'equilibrio. Ventus! Geminio, oppugno!
    Carino, non trovate? Prima indirizzai una piccola ventata d'aria contro il muso del gatto, sperando di destabilizzarlo, poi creai una copia di me stessa che, per quanto intontita, speravo che facendola muovere in direzione opposta a noi potesse distrarlo. Il problema? Andava a velocità lumaca, ma su, i gatti sono scemi, no? No, lo so, dovrebbe essere forse uno degli animali sacri, ma non son mai stata particolarmente religiosa, la mia famiglia era miscredente su tutto, religione, qualsiasi religione, cultura popolare, magia e quant'altro. Noiosi, non trovate?
    Dovevo proseguire con la salita comunque, quindi prima con un altro paio di
    Accio chiodo Ripetei ciò che già avevo fatto in precedenza, creandomi gli appigli da sola, poi provai ad alzarmi, tenendomi il più possibile contro il bordo e alzando un braccio al cielo per afferrare il chiodo. Appena lo raggiunsi, dandomi stabilità, portai sopra anche l'altro braccio e usai quell'appiglio per arrampicarmi fino a trovarmi di nuovo seduta. Certo, era un percorso un po' più faticoso, ma i chiodi in caso ormai erano smollati ed erano pronti per essere scagliati contro il gatto come difesa, in caso di attacco, una serie di flipendio erano pronti a scattare dalla mia bacchetta, mentre un chiodo dopo l'altro continuavo la mia scalata verso la cima. Contando la mia altezza avrei usare ben una decina di chiodi, quindi fare una decina di quegli sforzi sovrumani, ma per lo meno ero pronta a difendermi, no? E non provavo a svolazzare su un uccello impazzito!
    Usa l'oppugno Gwen, accidenti!
    Gridai alla serpe vedendola svolazzare e maltrattare quel povero esserino. Ma che mi preoccupavo a fare degli altri? Dovevo portare il mio di fondoschiena in salvo per prima cosa! Su Layla, forza e coraggio, gli ultimi chiodi e... Opla!
     
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  5. Trav;
     
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    Ad ogni istante che passa le differenze tra noi continuano a crescere. Ognuno ha un suo ruolo, e per nostra fortuna non è quella civetta di Gwen ad essersi 'impossessata' di quello di caposquadra. Per come stanno le cose - guardo per bene gli elementi di fronte a me, uno per uno - la Serizawa è l'unica a cui affiderei le responsabilità di portarci in salvo. Di sicuro non ad una russa che a quel popolo non ci assomiglia per niente, ad un'anatra antropomorfa e ad una ragazza con il nome che ricorda il Congo.
    “Cavalcare un ragno? Davvero Russo? Intanto, se la fisica non è un’opinione, non ho visto ragni abbastanza grandi per portarci. Secondo… che schifo!” Come al solito, interpella una scienza che nemmeno conosce. Mi viene l'urticaria appena apre bocca. Sono costretto a guardare da un'altra parte per evitare di mostrarle tutto il mio disappunto. E' meglio che si limiti alla manicure, alla sua tanto decantata capacità di aprire le gambe, di cui tra l'altro si vanta ampliamente. Persino il ritratto nella nostra Sala Comune la conosce di fama. Ogni volta che passa fa un gesto universalmente conosciuto che, detto senza tanti giri di parole, significa suca.
    "Quella là" si chiama Kairya Diggory e potrebbe anche farti il culo se non impari a portare rispetto Rubin! La mia compagna è ancora affianco a me, e oltre alla presa al braccio che si fa improvvisamente più forte, il tono della sua voce si fa tagliente. Diggory, Diggory, Diggory.
    Non si dovrebbe abbassare a rispondere ad una come la Rubin. Che faccia quello che le pare, tanto il valore della sua esistenza non mi toccava prima, non mi tocca adesso. Perciò, lasciamola parlare. Com'è che si dice? Se una persona vale zero, lo stesso sarà per tutto ciò che la contraddistingue. Mi ritrovo a soffiare di nuovo, cambiando nuovamente visuale.
    Sgrano gli occhi, ammutolito.
    Oh cazzo.
    Porca...merda... rincaro la dose, osservando immobile il gatto poco distante da noi. E' enorme, e sembra estremamente minaccioso. Sarà perchè siamo alti un cazzo, forse è per quello che i suoi dentini sembrano tanto pericolosi e le sue zampe tanto immese.
    Io li odio i gatti. Li ho sempre odiati!
    Il micio zompa in avanti, molto più vicino al nostro gruppo. Prima che possa anche solo capire che diavolo si inventano le altre, Kay mi trascina al riparo dietro alla massiccia gamba di un tavolo.
    Che facciamo? Ho già detto che odio i gatti, no? E cosa faccio quando odio qualcuno o qualcosa? Tento di togliermelo dalle palle.
    Io e i miei fratelli abbiamo regalato un posto in paradiso a qualche randagio, quando eravamo piccoli. Ma eravamo bambini, no? Tutto perdonato!
    Tagliamogli i baffi... respiro affannosamente, sporgendomi appena dal nascondiglio per osservare una scena abbastanza pietosa: a quanto pare i Gryffindors non sono tanto leali e onesti come si dice. La Rubin ha mandato al massacro la Russo.
    E Layla...non riesco a vederla...
    ...dovrebbe perdere l'equilibrio. Sai...sono come sensori... gesticolo, cercando di farmi capire dalla mia amica, ma sono abbastanza deciso a tagliarglieli senza che lei mi dia o meno il permesso. D'altronde chi ha tempo di pensare.
    Dobbiamo portarci a casa la pelle.
    Chi cazzo poteva immaginare che sarei potuto morire a causa di uno stupido gatto?
    Diffindo! Punto la bacchetta dritta al muso dell'animale, e una manciata di baffi cade lentamente a terra, tranciati di netto dall'incantesimo. Spero che questa mossa sia servita a qualcosa, non ho nemmeno il tempo di controllare perchè, nuovamente, Kairya mi trascina quasi di peso tra due casse.
    Come ha detto lei, è decisamente angusto. Decisamente intimo.
    Mi schiarisco la gola, non sapendo bene dove mettere le mani perchè, oddio, non vorrei ecco...diciamo che il suo nastro copre poco e io posso accidentalmente - o forse no - toccare qualcosa che non dovrei toccare.
    Dobbiamo trovare il modo per risalire velocemente quelle casse di legno! Dalla nostra posizione si intravedono appena le casse, oltre le quali c'è il nostro passaggio all'esterno, e quindi, la nostra salvezza. In quella fessura la polvere ci arriva alle ginocchia, quindi...un dito buono di sporcizia.
    Magari mentre uno tenta la fuga fino alle casse, l'altro potrebbe tentare di rimpicciolire la bestiaccia con il Diminuedo! Alle volte vorrei essere meno orgoglioso e fedele alla mia casata. In questo modo me ne infischierei e partirei di volata verso l'uscita, fottendomene altamente del cameratismo che ho sviluppato in questi anni ad Hogwarts. Purtroppo, però, sono più corretto di quello che la plebaglia pensa, e non lascerò che Kay resti nascosta a pararmi il culo. Al massimo il contrario.
    Per di più, stando agli allenamenti di Quidditch, lei è anche molto più veloce di me, quindi le probabilità che arrivi prima di me sono più alte.
    Sento la voce di Gwen richiamare un Avis, nel tentativo di distrarlo. Bene o male sta facendo qualcosa di utile, a parte mandare al patibolo la Russo.
    Ok, allora muoviti. Ti copro io le spalle, starò al riparo qui mentre tu corri laggiù. Lancerò l'incantesimo e poi, appena raggiunte le casse, sarai tu a pararmi il culo. Il gatto ciondola poco lontano da noi, sommerso da incantesimi e magie che giungono da più parti. Il tonfo delle zampe sulla pietra rimbomba, e fa vibrare il terreno come se ci fosse un terremoto.
    Faccio un cenno a Kay, poi mi sporgo dalle casse e mi concentro sul gatto.
    Locomotor mortis! Diminuendo! Punto prima alle sue zampe anteriori, cercando di bloccare almeno un arto, considerando la nuova intensità della magia dovuta alla nostra grandezza. Per il secondo incanto invece, cerco di centrare il petto. La scie degli incantesimi scorrono una dopo l'altra, arrivano anche dall'opposto della stanza. Mi rintano per qualche secondo nuovamente dietro la fessura, giusto in tempo per vedere Layla scalare dei chiodi.
    Usa l'oppugno Gwen, accidenti!
    Kay si era lanciata di corsa dall'altra parte dello stanzino, e io avrei fatto lo stesso.
    Presi una bel respiro prima di partire all'inseguimento della Diggory.
    Aveva quasi raggiunto le casse, io ero ancora a metà strada. Mettevo tutto il fiato in corpo, spingevo al massimo per potermi approfittare di quel momento: Lay stava lanciando chiodi al gatto, che sembrava leggermente instupidito.
    Ancora correndo, punto la bacchetta in linea retta, proprio di fronte a me, oltre Kay, dritto alle casse.
    Sì, cambio di programma.
    Carpe Retractum! Vengo spinto in avanti da una forza invisibile, raggiungo Kairya dopo qualche secondo.
    Non starò ad aspettare, di questo passo quell'animale potrebbe accorgersi di noi e francamente, non credo che riusciremmo a farmarlo, date le nostre attuali dimensioni.
    Cos'è che avevo detto? 'A mo' di re della giungla', giusto?
    Eh bè, la scena è abbastanza simile: mentre sono spinto in avanti dal carpe retractum, afferro per una braccio Kay, ed entrambi veniamo sbalzati in avanti, raggiungendo velocemente le casse - ma per poi ritrovarci ai loro piedi pieni di polvere.
    Trattengo uno starnuto a fatica.
    Scusa... non è stata una delle mie idee migliori, ma ehi, sempre meglio di niente. E poi mi aveva fatto venire in mente quella seguente...
    Allora Kay, muoviamoci...andiamo su a forza di carpe retractum. Prima io, poi tu, alternati. Dovremmo riuscire a scalarlo velocemente se agiamo in coppia. La prendo per un fianco, lei passa un braccio attorno alle mie spalle. Nessuno di voi sa che diavolo è Assassin's Creed? E' una delle poche cose buone che i Babbani hanno inventato. Insomma, scaleremo così le casse. Io lancerò il primo incantesimo, quando quello perderà potenza, Kay lancerà il secondo, e dopo che anche il suo diminuirà di intensità, tornerò a farlo io.
    O la va o la spacca.
    Carpe Retractum! Mi sento molto Clark Kent, in questo momento.



     
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  6. zaire.
     
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    Ci sono comunque rimaste le bacchette, no? Un levicorpus non sarebbe più pratico? Sembrava proprio che lì dentro nessuno brillasse per inventiva nei momenti del bisogno. O meglio, l'inventiva c'era, ma era fin troppo scadente per servire a qualcosa. Una piramide umana, un levicorpus, provare pozioni a caso... Decisamente non erano state le idee migliori, ma nessuno poteva pretendere troppo, eravamo sei studenti messi in punizione per motivi più o meno futili ed eravamo tutti più o meno svogliati. Era ovvio che il nostro estro creativo non fosse all'apice. Cavalcare un ragno? Davvero Russo? Intanto, se la fisica non è un’opinione, non ho visto ragni abbastanza grandi per portarci. Secondo… che schifo! Scossi la testa, la Hartew incominciava ad essermi sempre più antipatica, con il suo atteggiamento da “io sono la migliore qui dentro” e la sua presunzione. Litigando non saremmo arrivati da nessuna parte, e in quella stanza polverosa sembrava che tutti i presenti fossero capaci di fare solo quello. Improvvisamente però qualcosa nell'aria cambiò. Zitti! … lo avete sentito anche voi?! Un silenzio innaturale calò nella stanza, sentivo uno sguardo puntato sulla schiena, ma mi sembrava quasi impossibile che qualcuno stesse fissando degli esserini minuscoli alti meno di dieci centimetri – nel mio caso molto meno di dieci centimetri! Espirai lentamente, voltandomi a rallentatore verso il pericolo che sentivo alle spalle e che le ragazze davanti a me avevano già visto. Due occhi gialli enormi ci fissavano famelici. Io ero sempre stata una grande amante dei gatti, li avevo sempre preferiti ai cani, erano esseri indipendenti, non pretendevano delle coccole solo per sfizio, sapevano essere ruffiani al punto giusto e agili al punto giusto, ma in quel momento stavo odiando tutti i felini. Oh, andiamo, un topo sarebbe stato molto più succulento di tutti noi messi assieme! E poi era risaputo che l'acidità dei Corvi avrebbe fatto male allo stomaco del gatto, era stato sicuramente scientificamente provato... da qualcuno... in qualche momento. In pochi istanti vidi la Hartew e la Rubin scomparire quasi nello stesso momento e in breve sentii il bisogno di dover muovere le gambe all'impazzata. Odiavo essere circondata da studenti degli anni superiori che conoscevano fin troppi incantesimi in più di me!Sentii un piede scivolare, cercai di mantenermi eretta, ma l'attrito delle mie scarpe con il suolo si era abbassato drasticamente in pochi secondi e scivolai lungo la superficie che era stata ghiacciata molto probabilmente da quelle due malefiche che si erano rese invisibili per vigliaccherie. Guardai in avanti, realizzando che stavo andando dritta dritta nella tana del nemico. Potevo udire la lingua ruvida che passava sul muso del gatto stesso, mentre si leccava metaforicamente i baffi. Ero troppo giovane per morire! C'erano ancora tantissime cose che avrei voluto fare: dire a papà che tutti in casa conoscevamo il suo nascondiglio segreto per le merendine, a mamma che si sarebbe dovuta radere i baffi più spesso, ad Ambra che soffriva della sindrome dei baffi di mamma e che presto se ne sarebbe accorta, ad Andrew che stava mettendo su qualche chiletto di troppo, e poi... non volevo morire vergineeeee! Il mio urlo mentale si perse nei meandri del mio cervello labirintico per lasciare spazio alla concentrazione: se volevo davvero evitare di essere mangiata da quel malefico felino, allora avrei dovuto prestare attenzione alla situazione e non disperarmi inutilmente. Deglutii mentre la mia velocità rallentava e il gatto si faceva sempre più vicino, mi stava puntando, era pronto per saltarmi addosso, si poteva denotare la classico movimento del sedere che fanno tutti i gatti prima di attaccare la loro preda. Ma io non avevo tempo per rimanere lì ad osservarlo sculettare, mi diedi un'ulteriore spinta per finire sotto alla pancia dell'animale, molto vicina al terreno grazie al fatto che stesse puntando la sua preda fino ad un attimo prima. Feci appena in tempo ad aggrapparmi ai peli della pancia che il felino si rialzò in piedi, dubbioso sul da farsi. Inutile dire che approfittai delle distrazioni fornite dagli altri cinque per cercare di salvarmi la pelle: se anche solo il gatto si fosse seduto, allora sarebbe stato in grado di grattarmi via dalla sua pancia con le zampe posteriori, mentre invece sapevo che esisteva un punto dietro al collo degli animali a cui non riuscivano ad arrivare, per questo motivo tutte le punture venivano fatte in quel punto in modo che non riuscissero a grattarsi in quella zona. Dalla pancia risalii con molta fatica lungo il fianco, le braccia mi dolevano in modo atroce, cercavo di appigliarmi alla peluria anche con le gambe ma difficilmente ci riuscivo. Fu una dura scalata, ma, una volta giunta alla vetta di quello che a me era sembrato un monte della stessa altezza del K2, mi sentii la dominatrice del mondo... finchè il micio non iniziò a muoversi. Io fui costretta ad appiattirmi sul suo dorso e a strisciare fino ad arrivare al punto dietro al collo a cui avevo accennato prima. Chiunque dovrebbe sapere che i cuccioli di gatto vengono sollevati dalle loro madri per quel punto perchè tirando la pelle della nuca non si sarebbero riusciti a muovere. E tale “potere” rimaneva attivo durante tutta la vita dei micioni. In poche parole se fossi riuscita a tirare la pelle dietro al collo del gatto con abbastanza forza, allora quello si sarebbe fermato finchè fossi rimasta in quella posizione. In quel modo avrei avuto più tempo per pensare al da farsi, magari sarei potuta saltare fino ai chiodi che i Serpeverde+la Grifonverde avevano piantato nelle casse e forse sarei riuscita ad arrivare in cima. Così l'avrei fatta pagare a quelle due serpi. Per distrarre un poco il felino puntai la bacchetta nel suo orecchio e lanciai un Aguamenti sperando che gli desse fastidio abbastanza per distrarlo da ciò che stavo per fare io. Strisciai per gli ultimi centimetri, arrivando al punto prestabilito, e puntai gambe e braccia, tirando verso di me con tutta la forza che avevo in corpo la pelle del felino, sperando che qualcuno lassù me la mandasse buona...

     
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  7. *Il Cappellaio*
     
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    La situazione era a dir poco caotica. Il gatto veniva bombardato da cinque maghi almeno, che per quanto piccoli non lesinavano incantesimi contro la bestia. Il povero gatto era scivolato, si era quindi rialzato solo per finire di nuovo col culo a terra e senza baffi. Ed ora, un moscerino intendeva pizzicargli il collo e domarlo.

    In mezzo a tutto quel bombardamento, decise di averne abbastanza. Quando l'ennesima gamba inciampò su sè stessa, incapace di afferrare i piccoli topolini che si agitavano davanti a lui, decise di cambiare gioco: si impuntò sulle gambe posteriori e con un grosso balzo scavalcò di netto il muro di casse, sorvolando di pochi centimetri le teste di chi ne aveva raggiunto la sommità. Sulla sua groppa, una Zaire terrorizzata si aggrappava al pelo dell'animale, scivolando qualche centimetro verso il basso, e rimbalzando continuamente sulla sua schiena mentre il micio si rimetteva più o meno a quattro zampe e fuggiva sconfitto, allontanandosi nei meandri dei corridoi di Hogwarts.

    Gli altri cinque impiegarono qualche minuto prima di rendersi conto che il gridolino udito poco prima era una loro compagna in groppa al gatto, ed era ormai parecchie decine di metri in una sconosciuta direzione davanti a loro, distanza che assumeva le proporzioni di un chilometro per loro. Era ancora viva? Od era stata mangiata dal gatto, terminando la sua esistenza come felina colazione?

    Ebbene, se volevano avere speranze di ritrovare la compagna e tornare di una taglia decente, tutto ciò che dovevano fare era raggiungere un professore, od almeno un compagno di scuola che li portasse da loro. Un custode, un bibliotecario, qualsiasi cosa! E proprio davanti a loro, c'era l'aula di pozioni. C'era lezione, quella mattina? Non riuscivano a ricordarlo, ma in ogni caso, poteva esserci un professore!

    Bastava uscire nel corridoio, svoltare a sinistra, superare tre stanze e la quarta poteva essere la loro salvezza! Anche perchè era un accesso obbligatorio per tornare ai piani superiori, dove sicuramente avrebbero trovato qualche buon'anima che li salvasse. E magari rintracciasse il malefico gatto.

    Doppiamente, malefico, il gatto: il suo viaggio era proseguito proprio per quell'aula, scaraventando a terra numerose fiale, bottiglie, contenitori dei liquidi più disparati, rovinati a terra e sulle superfici dei tavoli da lavoro: il miscuglio di strane sostanze sembrava quasi una linea guida di quella situazione, e non ci volle molto per i ragazzi, notare i liquidi che colavano perfino fuori dalla stanza, espandendosi nel corridoio.


    Eliminazione: Zaire Russo

    Siete usciti dalla stanza, ed i vostri passi vi portano all'Aula di Pozioni. Inutile dire che sia deserta, troppo facile sennò: è inoltre macchiata più o meno ovunque di liquidi strani che si propagano sul pavimento colando dai tavoli. Ogni liquido, avrà qualche effetto per chi vi passa sopra, o accanto, e in linea di massima li deciderete voi!
    Esatto, per aumentare le probabilità di uscire dalla stanza vi dividerete, potete anche descrivere di non essere troppo distanti da qualcun'altro, ma ognuno subirà gli effetti di un qualche liquido, passandovi accanto, o calpestandolo, o venendo colpito da una goccia che cola da un tavolo.

    Ognuno di voi deciderà cosa sia e cosa comporti uno dei liquidi presenti: chi posterà dopo di lui dovrà affrontare quella situazione, e quindi descrivere l'effetto di un altro liquido, e così via. Il primo che posta affronterà quello descritto qui sotto, l'ultimo invece ne descriverà uno che affronterete tutti nel prossimo post. Potete descriverlo on-gdr, osservando cosa accade col vostro PG, oppure soltanto in spoiler, come preferite.

    Liquido Arancione: crea degli strano "blob", dei rigonfiamenti semisferici sulle superfici. Chi vi passa accanto, scopre che su questi si apre una sorta di bocca e le sostanze scivoleranno rapidamente verso di voi, cercando di azzannarvi le gambe. Non morde veramente, ma brucia come una sigaretta spenta sulla pelle! (per il primo che posta)

    Esempio

    Tizio: affronto il liquido arancione sputando fuoco dal mio drago (no non ce l'avete un drago, è un esempio!) e svolazzo verso l'altro capo della stanza. Distrattamente, vedo una cascata viola di liquido sommergere Caio, sembra chewin-gum ed è superappiccicosa!

    Caio: dannazione, una cascata di gomma da masticare liquida! Glacius! Glacius! Cerco di congelarla quel poco che basta per spostarmi dalla traiettoria, correndo come un pazzo in avanti. Vedo uno strano vortice di liquido giallo propagarsi vero Sempronio, accidenti sembra che...

    Fine esempio

    Usate liberamente i mezzi off-gdr per accordarvi, se volete, sull'ordine di postaggio. Altrimenti, se due posteranno quasi contemporaneamente, il secondo dovrà modificare!

    -Ordine per postare: libero (il post dipenderà da quello precedente a voi!)
    -Lunghezza post: libera
    -Scadenza post: mercoledì ore 11.00
    -Prossimo mio post: mercoledì mattina

    -Descrivete come affrontate il liquido che vi coinvolge
    -Descrivete un liquido che coinvolge il prossimo a postare
    -Non descrivete l'uscita dalla stanza (l'ultimo dovrà postare un liquido da affrontare tutti al prossimo giro di post quindi qualcosa di mirabolante!)

    L'originalità del post verrà valutata sia sull'affrontare il liquido, che sul liquido inventato per il prossimo! XD
     
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  8. Gwendoline
     
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    Era strano volare su quell’uccellino invisibile, essendo altrettanto invisibile. Beh, più che invisibili eravamo amalgamati all’ambiente, ma il concetto era lo stesso. Approfittai di quell’attimo di calma per guardarmi attorno. Gli altri sembravano essersela cavati tutti, tranne la russo che si stava arrampicando sul pelo del gatto. Ma che diavolo faceva? Ok che l’avevamo mandata noi a sacrificarsi, ma quello era un suicidio vero e proprio! Arrampicarsi su un gatto indispettito portava solo guai! E infatti, come volevasi dimostrare, la Russo fu trascinata via dalla bestia inferocita, lanciando un urlo stridulo.
    “Forza cow girl, resisti e vedrai che il gatto non ti mangia!” incitai la ormai andata Zaire. No, non mi sentivo per niente in colpa ad averla spedita tra le fauci di quella palla di pelo e pulci, però mi dispiaceva un po’ per lei. Non era così odiosa, poteva essere decisamente peggio. E poi era gnocca, chi sano di mente vorrebbe la morte di una così bella ragazza? Beh, se mai fossimo usciti vivi da quell’avventura avrei potuto farle una visitina per “scusarmi” per l’incidente… Insomma, era cortesia no? E chissà che non cadesse nella mia rete! Una botta e via non mi sarebbe dispiaciuta… Però avrei dovuto imbavagliarla, se no chissà che acidità mi avrebbe sparato addosso!
    Tentai di far atterrare il caro uccellino, cercando di finire accanto agli altri. Sembravano tutti interi, per fortuna, cosa che mi riempì di sollievo… No, non perché tenessi a loro, ma perché non avevo nessuna voglia di affrontare quella situazione da sola!
    “Ci siamo tutti? tranne la Russo intendo… Pace all’anima sua” chiesi, appoggiando finalmente i piedi al suolo e lanciando un finite per tornare visibile. Lanciai un finite anche all’uccellino, facendolo sparire dalla nostra vista. Bene, adesso dovevamo solo capire cosa fare! Io… non avevo uno straccio di idea! Diavolo, non sapevamo che cosa ci avesse fatti rimpicciolire, forse delle… POZIONI! Perché non ci avevo pensato prima?
    “La professoressa di Pozioni non dovrebbe essere qui accanto? Lei di sicuro ci potrà aiutare!”
    Inutile dire che i piani che sembrano perfetti non lo sono mai. Ovviamente la professoressa non c’era, ma in compenso nell’aula sembrava passato un uragano e, molto probabilmente, tale uragano era nero e aveva dei baffetti mozzati. Maledetto gatto, non potevi mangiarti la Russo in pace e non rompere a noi? No, ovviamente, se no come avrebbe fatto ad essere quell’essere seccante che era!
    “Giuro che quando scoprirò di chi è quel gatto non sarò tanto gentile con lui! Che tenga a freno le sue bestiacce!” sibilai, guardandomi attorno con aria disgustata. Sembrava di essere in un campo di battaglia, con liquidi strani e dai colori più disparati sparsi ovunque. Certo, e noi adesso cosa dovevamo fare? La prof non c’era e l’aula sembrava un campo minato… Ma si, andiamoci in mezzo perché non abbiamo niente da fare! Certo che la gente era pazza ed ero ancora più pazza perché la seguivo!
    Cercare di saltellare in quel mare colorato era un impresa impossibile. Non avevo la minima intenzione di finire dentro a qualche pozione, chissà cosa sarebbe potuto accadermi! Magari mi sarei trasformata in una mini-troll di montagna con tanto di tutù da ballerina, oppure mi sarebbe cresciuta una proboscide da elefante. No, grazie, preferivo rimanere intera!
    “Non sentite anche voi qualcosa di strano?” chiesi, ad un certo punto, guardandomi attorno. Mi sentivo inquieta e c’era uno strano rumore di sottofondo, come di qualcosa che si muoveva… Ma cosa poteva essere?
    Mi voltai di scatto, sentendo di nuovo quello strano rumore. Davanti a me c’era una cosa… Arancione? Non sembrava liquida, anzi, sembrava quasi… solida? Fluida? Nessuna delle due? So solo che non mi sembrava molto… Sana. Che cavolo era quella schifezza?
    Mi avvicinai, incuriosita e disgustata… Si sa, quelle situazioni erano tipo gli incidenti, si voleva vedere anche se poi ci avrebbe disgustato! Non l’avessi mai fatto! Quell’essere arancione… vomitò? Non so che diavolo fece, ma qualcosa mi attaccò la gamba. Sentii immediatamente la pelle bruciare e urlai con tutto il fiato che avevo nei polmoni.
    “CAZZO CHE MALE! MA CHE CAZZO SEI? Inflatus!”
    Mai mossa fu così stupida! Quella roba iniziò a gonfiarsi come un palloncino… O forse era più azzeccato il paragone con un brufolo che diventava sempre più pieno di puss, così tanto che poi semplicemente… espose, lanciandomi addosso il liquido ustionante! Sentii pezzetti arancioni attaccarsi sulla pelle di tutto il corpo, bruciarmi con un’intensità spaventosa. Urlai, di nuovo. Mi piaceva il male, ma non fino a quel punto!
    “Gratta E Netta! Gratta E Netta” urlai, puntandomi la bacchetta sul corpo, cercando di togliermi quella poltiglia arancione. Peccato che facendola esplodere avevo fatto una grandissima cazzata, infatti il blob “mamma” era diventata tanti piccoli blobbini… e avevano tutti intenzione di farmi fuori porca puzzola!
    “Ma avete intenzione di darmi una mano o avete intenzione di starvene a guardare mentre questi schifi mi bruciano viva?”
    Ovviamente nessuno mi cagò. Ebbi appena il tempo di vedere una schiuma rosa corrodere un banco e gocciolare accanto ad uno di loro. Era strano perché il liquido era nero, ma quando toccava qualcosa questo iniziava a “friggere” e diventava spuma rosa… tipo spuma di mare, solo che rosa… no, non avevo tempo per quello, dovevo pensare al mio blob arancione!
    “DURO! EVANESCO! IMMOBILUS! QUALCOSA DEVE PUR FUNZIONARE SANTA XENA PATRONA DELLE SCOPATRICI!”
    Avevo iniziato a lanciare qualsiasi incantesimo mi venisse in mente, cercando di capire cosa potesse fermare quell’ammasso arancione. La cosa assurda? L’unica cosa che sembrava fermarlo era l’acqua…
    “Aqua eructo! BRUCIA BABY BRUCIAAAAAAA!” man mano che lo riempivo di acqua il blob si rimpiccioliva. Sembrava quasi urlare, lanciando pezzetti arancioni ovunque. Mi sembrava di aver visto delle mani e degli occhi spuntare da quella schifezza, fino a che… Non scomparve del tutto, completamente distrutta dall’acqua. Meraviglioso!

     
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    Layla Serizawa, Guaritrice, Giornalista, Mamma

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    Agghiacciante, terribilmente agghiacciante vedere Zaire sballottata qua e la da un gatto impazzito, che per lo meno ci aveva aperto la porta dandoci occasione di scappare, è vero, ma era comunque stato da brivido, quasi quanto vedere la baby-Liv cadere dal nottetempo in corsa un anno fa! Non è possibile che ogni tanto qui succedano cose degne di un suicidio, accidenti!
    Poco convinta seguii il gruppo che sotto invito di Heather aveva deciso di andare nell'aula di pozioni, ma... Non era in quella direzione che si era diretto il gato? E poi siamo sicuri che la prof di pozioni, ammettendo che ci fosse, sarebbe stata disposta ad aiutarci? Quella donna da l'aria di chi sacrificherebbe volentieri parecchie pedine, sopratutto quelle che alle sue lezioni usano troppo la testa, pensando più che ripetendo il libro a memoria! A me probabilmente non aiuterebbe, ma posso sempre farmi passare un po' di antidoto di contrabbando da Travis in cambio di qualche favore, no?
    L'aula era un incubo semplicemente, la prof si era scordata di pulire anche li forse? No, più probabilmente i peli neri sparsi qua e la dovevano farci pensare che il nostro amico gatto era ancora in agguato da qualche parte, magari solo in attesa di finir di digerire Zaire. Bhè, se così fosse stato non avremmo avuto molto tempo, quanto ci poteva volere a digerire uno sgorbio del genere?
    Addentrandomi nell'aula di pozioni per guardare come la rossa aveva lasciato che riducessero quell'aula splendida non notai nemmeno quello che facevano gli altri, era tutto così assurdo, così strano... Cercai di ricordare Liv seduta a quella cattedra, sorridente, mentre mi parlava mentre gli altri finivano la loro esercitazione, rifacendola per l'ennesima volta mentre a me era venuta perfetta al primo colpo.
    Fu una goccia che mi passò a pochissimo dal viso a farmi risvegliare da quei pensieri, il sonoro plof cadde in una serie di schizzi tutt'attorno e ogni volta che uno schizzo toccava il terreno, subito al suo posto si formava un buco. Alzai lo sguardo verso il tavolo, non ragionai nemmeno, bocca e bacchetta si mossero da sole in un
    Impedimenta! Che mi diede il tempo di saltare di lato e schivare quella nuova goccia corrosiva. Sgranai gli occhi, che diamine aveva lasciato a portata di gatto quella stordita?? Perchè teneva ste boccette così in bella vista? E mentre l'ennesima goccia nera mi cadeva attorno e la schiumina rosa iniziava a raggiungermi sempre più velocemente, corrodendo tutto quello che mi circondava, dovetti cercare di smetterla di insultare quella donna e pensare a portare a casa la mia pellaccia!
    Ripensa alle lezioni di Chimica Layla, accidenti, hai fatto un anno al liceo babbano, no? Ecco, dimostra di aver imparato qualcosa! Come si ferma una roba del genere? Forzaaa!!

    Aqua Eructo!
    Provai a scagliare contro l'ultima goccia caduta, mentre la schiuma si propagava, no, diamine. Era evidente che non ricordavo molto delle norme di sicurezza dei laboratori, altrimenti non sarebbe stato difficile ricordare ''versare gli acidi nell'acqua e non l'acqua negli acidi''! Una nebbiolina densa e calda si alzò immediatamente al contatto della sostanza col getto impedendo buona parte della visuale nella mia zona. Iniziai a tossire, quell'improvviso fumo aveva un'odore insostenibile e avrei giurato di sentirmi bruciare la gola e il naso per le esalazioni. Portai la mano libera dalla bacchetta davanti alla bocca e iniziai a respirarci dentro, quando non tossivo ovviamente. Giuro che più ci pensavo più mi venivano in mente cose stupide come costruire un'estintore fai-da-te sul momento, ma non ne avevo il tempo e del resto nemmeno avevo la minima idea di dove potessi trovare del bicarbonato di sodio nelle vicinanze. Per miracolo forse vidi la nuova goccia nera tra tutta quella polvere e altrettanto miracoloso fu il Glacius che uscì dalle mie labbra, ma la goccia ghiacciata che si schiantò al suolo distruggendosi in tanti piccoli e innoqui pezzettini mi diede almeno una piccola idea!
    Duro!
    Girai in tondo su di me in modo che l'incantesimo fermasse l'azione dell'acido attorno a me, insomma, l'acqua aveva alzato quel polverone e speravo anche che comunque avesse annullato il grosso, con quell'incantesimo avrei dovuto far rimaner solida la pozione almeno il tempo necessario per levarmi da li prima che tutto il pavimento attorno a me si corrodesse lasciandomi sprofondare nei meandri dei sotterranei.
    Corsi via, il più lontano possibile, insomma, forse mezzo metro di distanza dal tavolo, mentre le gocce continuavano ad estendersi, stavano arrivando anche alle gambe del tavolo e di li a poco immaginavo che tutto sarebbe caduto! Usando il metodo che i ragazzi avevano usato prima mi arrampicai sul tavolo con una serie di
    carpe retractum quindi trovato il colpevole di quel maledetto incidente che pian piano scioglieva il legno sottostante lo bloccai con un nuovo glacius che osservai propagarsi per tutto il liquido a poco a poco, fino a raggiungere gli angoli, appena in tempo forse per non far crollare tutto. Quanto sarebbe resistito il ghiaccio? Non molto in effetti, per questo il nuovo incantesimo fu un Bombarda! Che iniziò a crepare la lastra di ghiaccio, frammentandola in migliaia di pezzettini, finalmente innoqui.
    Mi sedetti sul bordo tirando un sospiro di sollievo, guardando gli altri, anche Gwen sembrava tranquilla, invece poco distante da me, non solo c'era il gas che avevo causato io, ma anche una nuova nebbiolina giallo vomito stava avvolgendo una figura che non riuscivo a riconoscere, veniva da un liquido poco distante, dello stesso colore. Sembrava quasi un gas allucinogeno da come la figura si muoveva al suo interno, come combattendo mostriciattoli o chissà che altro che io non riuscivo a vedere.
     
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  10. Zaffiro
     
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    Arrivo in cima alle casse, rotolo sul legno a causa dei balzi del gattone, cado dall'altra parte, nella fessura. Mi salvo a culo alzando la bacchetta evocando l'ennesimo carpe retractum che mi permette di non spiaccicarmi con il muso per terra. Ho tutti i capelli bianchi per quest'ennesimo infarto, me lo sento!
    Delle grida. E' la Russo, lo sento dalla voce... suppongo sia stata mangiata dal gatto e la colpa non può essere che sua se permettete: era circondata da Serpi, doveva immaginarselo che difficilmente l'avremo aiutata e poi se è abbastanza furba come indica la spilla da prefetto appuntata sui suoi vestiti sparsi chissà dove nella stanza da brava ravenclaw qual è si aggrapperà alla sua ugola finché la palla di pelo non la vomita oppure ancora meglio, se è troppo tardi per il vomito provvederà a scagliarea un protego su sé stessa: il tempo di godersi la vista dell'apparato digerente del gatto per essere espulsa da esso insieme alla cacca! Ma nutro seri dubbi sulla sua intelligenza visto che non l'ha aiutata a desistere dal giocare a fare el matador con il gatto.
    Siamo fuori dal magazzino, FINALMENTE. Mi vien da piangere al pensiero che potrei essere calpestata da non so quanta gente... la mia vita spenta dalla suola di una scarpa. Che fine deprimente.
    << Siete tutti interi? >> non sono preoccupata realmente per le loro condizioni di salute, fosse per me anche Caddlemore e quella là avrebbero potuto fare la fine del topo - o della Russo, i casi si equivalgono - visto che danno solo fastidio... però per Gwen mi dispiacerebbe, considerato che un minimo si è preoccupata per me.
    Camminiamo. L'aula di pozioni è sembrata così lontana, ma alla fine ce la facciamo.
    ... l'aula è un autentico disastro: liquidi non identificati colano da tutte le parti, dai banchi, dagli scaffali, dalla cattedra, addensandosi in ampie pozze ai piedi delle sedie; ingredienti puzzolenti sono caduto per terra, qua e là enormi frammenti di vetro costellano il pavimento galleggiando sugli intrugli che si mescolano l'un l'altro. Che schifo. A parte il gatto malefico non deve essere passato nessuno qui - deve essere stato per forza lui, vedo le impronte delle zampe che salgono lo scaffale, deve essere finito con le zampe in una pozione prima di continuare a far danni... spero che adesso sia ridotto ad un cumulo di salsicce. Prima di fare slalom tra gli intrugli mi conviene proteggermi... spero che l'incantesimo abbia effetto!
    “CAZZO CHE MALE! MA CHE CAZZO SEI? Inflatus!”
    << Gwen! Sei tu? Che stai combinando? >> pessima mossa... mentre cerco di raggiungere la serpeverde lasciandomi guidare dalla sua voce passo inavvertitamente sotto la sedie. Una serie di gocce mi cade in testa, atterrandomi, unita ad un orribile gas giallo che mi appesta, prima che io possa rialzarmi in piedi e puntare su me stessa la bacchetta in una serie di incantesimi impermeabili.
    << Impervious! Impervius impervius IMPERVIUS! VENTUS! >> mi allontano alla svelta, ma un capogiro mi costringe a sedermi un attimo. Chi è che ha acceso la musica? ... e perché la stanza non mi sembra più l'aula di pozioni, ma il Gran Canyon desertico dove Willy il Coyote insegue BeepBepp?

    Laddove poco prima ero convinta vi fossero sedie e banchi adesso vi sono le enormi alture del Gran Canyon. I liquidi delle pozioni diventano il fiumiciattolo dove Willy cade sempre giù ogni volta che fallisce la cattura dell'uccello. A proposito... sento BeepBeep starnazzare come un pazzo, non molto distante da me. Mentre mi avvicino alla fonte dello starnazzamento guardo il mio riflesso nell'acqua: dove accidenti sono finita? Perché sono tutta sporca di nero, e perché le mie sembianze sembrano proprio quelle del Coyote?! Mi volto a destra e a manca, cercando di capirci qualcosa. Forse le gocce che mi hanno colpito la testa mi hanno fatto più male del previsto, o forse ancora sto vivendo un incubo!
    << Dove siete finiti! >> Da dietro una catasta di sassi intravvedo le figure di Mignolo e prof che fanno comunella... forse in questo sogno pazzo sono le reincarnazioni di quella là e Travis, ma non saprei dire chi dei due potrebbe essere Mignolo e chi prof, visto che in quanto a scarsa intelligenza e buon senso sono messi allo stesso livello.
    Ad ogni modo lascio perdere le allucinazioni... non conosco nessun incantesimo per combatterle o per annullarne gli effetti, chissà che porceria c'era in quelle gocce. Prima o poi passerà tutto da sé, non mi resta che adattarmi! Salgo sul pezzo di vetro usandolo a mo' di barca e lascio che scorra via, almeno credo fosse lo stesso pezzo di vetro di prima... perché adesso sembra essere mutato in un razzo della acme! Sicuro sarà il residuo di qualche pozione insana confiscata ad Allison!
    << Beep Beep! Dove sei?! Reducto! >> il masso che nasconde mignolo e prof (per gli altri residui di ampolle di vetro) salta in aria, inonando con il suo contenuto la zoccola più prossima (ahahahah quale figura più adatta per descrivere quella là! una pantegana!).
    Liquido cinabro: ogni cinque passi il malcapitato sgancia le bombe (spara un cucciolo di puzzola dal sedere che gli salta in spalla, cerca di nascondersi tra i resti dei vestiti, si accoccola sui capelli o simile. Hanno carenza di coccole.) e ogni dieci parole vomita coriandoli e stelle filanti di varia natura. Gli effetti delle puzzole svaniscono a sette puzzole raggiunte che non lasceranno facilmente la loro nuova "mamma" e ad essa ed essa solamente obbediranno (le puzzole sono proporzionate all'altezza del malcapitato ovviamente).
     
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    «Ricorderò al mio galoppino di mandare le condoglianze alla famiglia Struzzo... si vabbè, Russo!» annuncio solennemente mentre ci ritroviamo finalmente nei pressi dell'aula di pozioni. Tra l'altro dovrò raccontare ad Ambra (una delle mie nuove compagne di stanza, che per inciso punto a far sparire il prima possibile) com'è morta la sorella Zaire, e devo prepararmi psicologicamente al racconto ricco di dettagli che le farò! Momenti da ambasciatrice a parte, quello che proprio non mi aspettavo, era il gran caos all'interno dell'aula! Per caso il micione nero sta ancora camminando qua e là disseminando pozioni? Certo, e sia mai che quella gallina vecchia della professoressa sia nei paraggi... molto probabilmente si sta infrattando con il tizio strano, quello pelato che parla di necrologi come se fossero la settimana enigmistica... insomma mi avete capito! Quello strano in modo assurdo! Si, dev'essere così, hanno una tresca. E lei in questo momento è impegnata con lui nella posizione del pipistrello mentre noi siamo in un mare di oleose pozioni.
    «Trav, voglio andare a casa! Voglio denunciare l'intero corpo scolastico!» piagnucolo mentre mi aggrappo al mio compagno di casata (non lo mollo di vista da quando Super Gatto ci ha puntati, se permettete mi sono presa la briga di prendermi l'unico uomo disponibile considerate le alternative!) con l'intento di non toccare la roba che sta facendo delirare la Hartew, Layla e quella menomata mentale di Zaffiro Rubin. Tra l'altro mentre la lesbicona invoca aiuto io penso che salvaguardare la mia pelle da quella roba sia più importante, e qualsiasi cosa stia blaterando quella grifona spelacchiata non mi interessa. No è problema mio.
    «Che diavolo stai dicendo donnaccia?» inveisco con la bacchetta puntando la Rubin, troppo interessata alla mia figura e a quella di Travis mentre "naviga" su di un pezzo di vetro......
    Bene signori e signore, adesso sto per raccontarvi come iniziò il mio odio verso la Rubin, ed il piano che sto attuando per rispedire la sua salma in Russia, o dovunque ci sia qualcuno che la pinagerà.... sempre che ci sia davvero qualcuno disposto a farlo!
    Bene, mentre mi preoccupavo per la mia incolumità, stando ben attenta a non toccare, scivolare, ingerire, respirare niente che mi facesse del male quella povera stolta ruppe qualcosa nei paraggi. Non ebbi il tempo di capire niente, se non che un liquido assurdo di colore altrettanto assurdo, mi investì dalla vita in giù. Sentivo che qualcosa di orribile sarebbe capitato.... «Io ti ammazzo brutta bagascia!» dissi mentre mi incamminavo verso la Rubin con l'intento di utilizzare l'anatema che uccide (l'intento c'era, giuro!) e dopo due... tre... quattro.... cinque passi successe qualcosa che mi fece letteralmente sgranare gli occhi. Un essere abominevole venne fuori da... no, non posso dirvelo davvero. Risparmiatemi codesta umiliazione, mio gentile ed affezionato pubblico.
    Dicevo, un essere abominevole, una sorta di puzzola uscita da un posto meraviglioso si accucciolò intorno alle mie gambe. Prontamente le diedi un calcio ancora scioccata, ma quella tornò impassibile a strusciarsi vicino a me come fosse un gatto «Che diamine di roba sei tuuuuuuuuuuuuu» uuuuuuuuuuuuu coriandoli dalla bocca! Fantastico, davvero! Se prendo Zaffiro Rubin, l'ammazzo! Aspettando che il vomito di coriandoli sparisse, presi la bacchetta alla ricerca di quella povera disgraziata che si era messa contro di me «Stupeficium! Stupeficium!» uno in direzione della russa uno in direzione della puzzola che si stramazzò al suolo. Bene, almeno di uno dei due esseri repellenti della sala, ci siamo liberati! «Affrontami adesso, Rubin!» e dopo qualche altro passo un'altra puzzola si fece vedere. Ed un'altra ancora. E un'altra. Un'altra. «Voglio il mio maledetto avvocatoooo» nuovo vomito di coriandoli. Qualsiasi cosa sia quella che mi ha investita, è stata partorita dalla mente di una pazza ne sono certa! «Puzzole del cazzo, attaccatela!» e... magia. Quelle parole dette per rabbia ebbero un effetto che proprio non immaginavo.... eseguirono l'ordine andando alla ricerca della Grifona maledetta. Wow, così obbediscono ai miei ordini? Bene, adesso ho ben 5 puzzole schifose che fanno quello che dico! Spero solo che sia tutto finito qui, o mi toccherà espatriare alla ricerca del dottore più costoso e bravo del mondo, che mi liberi della maledizione! Ero imbarazzata, arrabbiata ma finalmente libera da quelle maledette puzzole! Mi bastava stare zitta (cosa difficilissima per una come me!) per evitare lo schifo dei coriandoli che si appiccicavano al palato così cercai un angolino dove ripulirmi in santa pace dello schifo......... e dopo 10 passi altre due puzzole. «Attaccate la Rubin!» dissi mentre con la rabbia che montava cercai di raggiungere il mio angolino... senza altre puzzole al seguito! Me ne ero liberata siiii! «Cos'era quello schifoooooo» e vai con i coriandoli! Quando la nuova scarica colorata finì mi ritrovai a tossire con la gola in fiamme, non ne potevo veramente più. Come potevo far finire tutto? Un banale Finite? No, non credo proprio... magari svanirà da solo, come le maledette puzzole! «Eccoti, bastarda russa!» l'avevo intravista in una golo della stanza, e come una novella William Wallace che invece del gonnellino scozzese indossa un elastico per capelli, mi preparai alla carica con tanto di bacchetta alzata! «Waaataaaaaaaah!» corri, corri e SBAM! inciampai su di un tappo in sughero per pozioni che mi catapultò fino al piede del tavolo.... dove in bilico c'era l'ennesima boccettina aperta contenente un liquido color oro.


    Liquido oro: molto denso e di colore scintillante, da effetti claustrofobici. La persona si sente oppressa dall'ambiente circostante, e improvvisamente non sente più nulla (sordità improvvisa). Come se non bastasse, ha la sensazione di essere più grasso del dovuto, accusando una grande pesantezza alle gambe!
     
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  12. *Il Cappellaio*
     
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    Follie. Follie allucinogene, per la precisione: strani mondi, creature, vengono evocate dalla perversa mente dei cinque studenti, tra i vapori eterei deli liquidi dell'Aula di Pozioni. La ragazza dal viso affilato è l'unica che rischia realmente la vita, in quel mare di sostanza corrosiva: generalmente non potrebbe creare grandi danni alla pelle umana, ma ridotti a quelle dimensioni anche la pelle è più sottile e molto, molto meno resistente.

    Sostanze gelatinose informi vengono scambiate, nei vapori, per strani animali, conati di vomito e reazioni antobiotiche creano strane sensazioni e coriandoli a non finire; la ragazza dal nome di Kairya sta davvero male, ma espelle le sostanze venefiche ed oltretutto in modo elegante e meno traumatico possibile.

    E così, i quattro arrivarono al lato opposto della stanza, fino a vedere... ebbene, la porta. Un fattore non considerato, impegnati com'erano ad affrontare sostanze malefiche ed ostacoli improbabili. La porta, è chiusa. A chiave, sembrerebbe. Quanto ci vorrebbe per sfondarla a suon di incantesimi? Quelle massicce porte, costruite appositamente per evitare possibili disastri nell'aula di pozioni (proprio come quello appena accaduto), sembrano davvero difficili da penetrare.

    Improvvisamente, alle quattro scappa l'occhio su una possibile via d'uscita...quattro? Dov'è finito il ragazzo? Avrà trovato un riparo sicuro dai fiumi di sostanze e liquidi ignoti? Sarà finito sciolto da acidi corrosivi o vittima dei propri incantesimi scagliati contro puzzole immaginarie?

    Di certo, le quattro donne non sembrano così disperate. Forse, la visione della piccola finestra che conduce in un condotto, probabilmente per areare bene l'aula, da loro la speranza di poter chiamare soccorsi... potrebbe portare ad un corridoio, o ancora meglio, al piano superiore!

    L'unico problema, è che si trova davvero in alto: e sotto di esso non vi sono tavoli o mobili, nè sostegni, solamente un semplice baule che riduce la scalata da tre metri, a due e mezzo. Scalata per altro impossibile, con il muro così levigato: non sono gli ottanta centimetri di una cassa, solo uno scalatore esperto potrebbe farcela a forza di braccia.

    Rimango in attesa, ad osservare come le quattro donne usciranno dai guai stavolta... e soprattutto, dove finiranno!


    Eliminazione: Travis

    Bene avete letto cos'è accaduto. Ora dovete trovare un modo per raggiungere il condotto di areazione all'altezza del soffitto (tre metri), sotto di esso si trova soltanto un baule. Utilizzate pure qualsiasi cosa riteniate possa esserci nell'aula, ma tenete conto che non potrete arrivarci a suon di incantesimi (levitanti o quant'altro) oppure scalando con la forza delle braccia.
    Ingegnatevi, discutete di come raggiungere il condotto, progettatelo e mettetelo in atto: potete collaborare o dividervi per aumentare le possibilità, basta che nei vostri post ci mettiate del vostro! :)

    -Descrivete cosa progettate per raggiungere il condotto di ventilazione
    -Collaborate o meno con i compagni
    -Utilizzate cose ragionevolmente presenti in un aula di pozioni
    -Non descrivete l'attuazione del progetto o l'esito. Narrerò io cosa accade.

    Scadenza post: venerdì 5 ottobre ore 23.59
    (Se preferite discutere approfonditamente della cosa collaborando assieme, potete postare un secondo giro di post entro Domenica 7 ore 23.59, in caso dovrete richiedermelo su FB, in spoiler o Flood e il secondo post sarà obbligatorio per tutti)

    Prossimo post del Cappellaio: sabato mattina o lunedì mattina
     
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  13. Zaffiro
     
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    Mignolo e prof ricompaiono, il tempo che prof mette il piede in fallo su una serie di ciottoli vicino alla strapiombo che gioca a fare l'equilibrista del circo schivando i residui dei sassi che ho schiantato, vi scivola sopra, cade giù, e viene inghiottito dal corso d'acqua che attraversa il Gran Canyon, con un suono simile ad un fischio fiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiu SPLASH! Casca a pochi metri davanti a me, la barca viene scossa leggermente dalle onde a causa della sua immersione improvvisa ma nonostante questo riesco a mantenermi in equilibrio e a non cadere. Pace all'anima sua. Mi faccio il segno della croce mentre un pensiero mi attraversa la mente: è stato l'esempio lampante di come la sua essenza Prof (o di Dio, visto come si atteggia ogni santa volta che apre bocca anche solo per sciacquarsela con il collutorio perché di primo mattino gli puzza l'alito) non sia riuscito a salvarlo dal fare una brutta fine. Goduria pura.
    Mignolo però sembra soffrire parecchio la perdita del suo mentore di guai, e mi ha individuata, altrimenti non si spiegherebbe perché guarda fisso verso di me con gli occhi iniettati di sangue...
    Ma che dico, che scema che sono: mignolo è una zoccola di campagna, e come tutti i topi di campagna ha gli occhi rossi. E' il suo colore naturale, non ha niente a che vedere con la collera.
    Vedo Mignolo fare un salto dal Gran Canyon imitando scoiattoli volanti e sparare una puzzola dal culo... strabuzzo gli occhi, me li strofino più volte per vedere se la vista non mi ha giocato un brutto scherzo. Guardo di nuovo verso Mignolo, girandomi sul razzo-barca che prosegue lungo il fiume, e mi accerto della cosa... e quando vedo il topo di campagna vomitare coriandoli e stelle filanti e sparare altre puzzole dalle chiappe mi stendo completamente sul razzo, mi abbraccio da sola rotolando a destra e a sinistra – per quanto lo spazio lo permetta – ignorando i graffi che compaiono sulle braccia ogni volta (nella realtà è pur sempre un pezzo di vetro, anche se la mia mente bacata non ci arriva) finché non mi ritrovo una di quelle dannate puzzole addosso, seguita dal resto della sua famiglia!
    << AHAHAHAHAHAHAahhhhhhhhhhhh brlbbbbhhhbbbb! >>
    Cado dal mio razzo, che prosegue per i fatti suoi, mi alzo immediatamente notando che per lo meno il corso d'acqua non è profondo – mi arriva al ginocchio – tre muoiono affogate nel liquido ma delle altre una mi graffia la schiena, una mi morde i capelli e le altre due restano attaccate ai polpacci con le unghie e con i denti mentre mi avvio a riva, sgambettando e urlando di dolore. Dannato Mignolo! Aspettate che mi sbarazzo di questi esserini cannibali e vedete che gli combino, basti pensare che i topi sono il cibo dei coyote... EHEHEH!
    << Dannate puzzole! Stupeficium! >> la puzzola che ha scambiato i miei capelli per la sua nuova casa famiglia vola via e chi la vide mai più...
    Intanto mignolo è sempre più vicino...
    << Mignolo! >> e fa un volo andando a sbattere contro un enorme masso. Stringo la bacchetta tra i denti e afferro con ambedue le mani le code delle puzzole aggrappate ai polpacci, ruoto su me stessa più e più volte dando il via al lancio del martello, smollo le code e le bestioline prendono in volo ritornando, spaventate a morte, da dove sono venute (quel luogo caldo e accogliente definito dalla caposcuola “un posto meraviglioso”). Metto l'ultima puzzola KO lanciandomi di peso a tera, sulla schiena, e una serie di mugolii impazziti e di sonori crac mi avverte che l'ultima nemica è stata sconfitta. Dal basso della mia posizione ho dei flash: la faccia di mignolo diventa la faccia di “quella là” e viceversa, e il Gran Canyon luminoso dei Looney Tunes torna ad essere il laboratorio di pozioni. Tra un flash e l'altro individuo una specie di finestrella nel laboratorio, svanisce e compare, svanisce e riappare.Brevi e velocissimi scatti, durano una manciata di secondi finché la visione non si stabilizza e davanti a me ho di nuovo mignolo. Mignolo e gli altri Looney nel laboratorio di pozioni (oh beh è coerente con il cartone, considerato che i due topi erano cavie da laboratorio).
    Mi rialzo spolverandomi la pelliccia e ignorando i rivoletti di sangue raggrumato che ho sulle braccia e mi guardo intorno. Beep beep non è poi molto distante da me, per cui mi affretto a raggiungerlo scavalcando bellamente Mignolo, minacciandolo di brutto prima di proseguire:
    << Prova ancora a metterti contro di me e ti mangio con tequila, sale e limone! Mi sono spiegata? Ci siamo capiti! >> mi lecco il sangue dal braccio mentre finalmente sono riuscita ad avvicinarmi a Beep Beep.
    << La porta è chiusa... non riusciremo mai ad aprirla. >> commento sconsolata, scuotendo la testa con fare drammatico.
    << Però potremmo cercare di usare quella come via di uscita >> indico la finestrella individuata prima, poi mi avvicino alla zona per cercare un modo fattibile per raggiungerla. Mentre cammino, per terra noto una scia di bava... e dietro il tavolo un paio di antenne. Che schifo. Quel malefico gatto deve aver rotto il barattolo degli ingredienti che conteneva le lumache carnivore.
    *Bleh...* vedo le antennine sparire. Le lumache sono ancora vive... sto per vomitare. evitiamo di pensarci, va!
    << Beep Bepp tu sei un uccello! Perché accidenti non provi a volare o a correre lungo la parete alla velocità della luce? >> le domando, a braccia incrociate, osservando la parete.
    *Viktor Krum docet...* le possibilità sono due. O sul suo esempio nel torneo tremaghi, mi diletto alla trasfigurazione dei piedi e delle mani facendo comparire peli ovunque e gli stessi sensori di cui sono dotati i ragni e spider man per camminare ovunque, e quindi scalare in questo modo la parete... Oppure...
    << Ho visto una lumaca dietro il tavolo... potremmo provare a domarla e a ingrandirla per farci trasportare tutte verso il condotto di ventilazione... che ne dici Gwen? >>
     
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    Layla Serizawa, Guaritrice, Giornalista, Mamma

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    Osservai le ragazze, stava succedendo di tutto e di più e come se non bastasse Travis si era anche volatilizzato, così, nel nulla, che diamine? Non è che aveva beccato una boccetta che rendeva invisibili o qualcosa di simile? Caspio, se c'era roba del genere in giro eravamo davvero nella merda!
    Mi lasciai scivolare giù da quella specie di scivolo che si era formato dal tavolo a terra mentre ghiacciavo il liquido corrosivo e annoiata più che preoccupata raggiunsi le altre ragazze.

    << La porta è chiusa... non riusciremo mai ad aprirla. >>
    Alzai un sopracciglio e guardai scettica la grifondoro, feci roteare gli occhi, accompagnati dal movimento della testa che gettai per un istante all'indietro. Perchè non riuscivo a sopportare quella tizia? A bhò, magari il fianco e la spalla doloranti da settimane prima vi dicono qualcosa?
    Davvero Rubin? Complimenti per l'intuizione!
    Ovvio il tono ironico, penso ci sarebbe arrivata anche Serenity a quella constatazione, per lo meno si rese utile pensando a un'altra possibile via di fuga, per quanto inaccessibile etcetera
    Quando hai finito di blaterare idiozia che ne dici di farti venire in mente un incantesimo che ci porti la sopra? A Durmstrang vi hanno insegnato di tutto ma non a ragionare?
    Okey, okey, forse era meglio smettere di lanciarci frecciatine a vicenda e collaborare, eravamo le più esperte li dentro, no? Dovevamo per forza farci venire in mente qualcosa, un qualsiasi cosa, perchè sembrava praticamente impossibile arrivare fino in cima arrampicandoci e di levitare non se ne parlava nemmeno, se a una di noi fosse sfuggito di mano il levicorpus l'altra avrebbe potuto spezzarsi l'osso del collo da un'altezza del genere.
    Mi guardai attorno alla ricerca di qualche possibilità, di qualsiasi cosa da utilizzare per raggiungere la cima e a quanto pareva la grifondoro non aveva intenzione di condividere con noi le sue idee strambe, o per lo meno, non con me e Kairya, ma che ci pensasse da sola a pararsi il culo, io avevo il dovere di portare in salvo le mie compagne, non l'altra, o per lo meno, anche se lo era, potevo sempre dire che una su tre era sacrificabile e caaasualmente era grifondoro!

    Non so se hai notato che quel tipo di incantesimi prima non funzionava! Chessò, la pozione avrà influito sugli effetti delle bacchette o qualcosa di simile, altrimenti perchè non tornare direttamente normali? No, bhè, ma... Se tu vuoi prova pure! Effettivamente in mezzo alla bava ti ci vedo!
    Le feci l'occhiolino e poi continuai a guardarmi attorno mentre osservavo il tavolo da cui ero discesa poco prima. Il ghiaccio era stato così perfetto per scendere, se solo si fosse potuto usare anche per salire... Un sorriso compiaciuto mi comparve sul viso.
    Gwen, se lasci perdere la lumaca io avrei un'idea, Kai, puoi renderti utile anche tu!
    Non era esattamente rapidissima come soluzione, ma era sempre meglio che rischiare di ribaltarci con una lumaca addosso, di spezzarle il guscio e finire nella sua gelatina o qualcosa di simile.
    Se una di noi evoca un getto d'acqua, l'altra potrebbe ghiacciarlo, certo, non verrebbe più alto di una decina di centimetri, ma potremmo usarlo per salirci e poi ripetere l'operazione ancora e ancora fino ad arrivare in cima. è vero, è lunga come cosa, ma almeno è sicura, è resistente, praticamente creeremmo una specie di scala! e comunque io l'avrei fatto anche da sola, sarei dovuta stare attentissima e rapidissima e probabilmente ci avrei messo più tempo, ma almeno avevo dato l'ennesima idea. C'era solo un problema, il ghiaccio è scivoloso!
    Ehm... Poi potremmo... potremmo... Certo!! Potremmo rendere il ghiaccio pietra, con un Duro, così potremmo arrampicarci senza nemmeno rischiare di scivolare! Un incantesimo per uno a catena di montaggio, non ci metteremo più di una manciata di minuti!
     
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    In momenti come questi ti viene da pensare ad una celebre frase.... non c'è limite al peggio. Perchè si, questa giornata è cominciata in questo verso, e non può che finire nel peggiore dei modi! Se prima la mia vita dipendeva da un gattaccio malefico, adesso ho delle puzzole a cui badare, una Grifondoro da ammazzare, e soprattutto devo evitare di parlare, o sappiamo tutti cosa potrebbe succedere! Vi sembra esagerato desiderare la morte? A me no! E come se non bastasse, inciampando ho preso una bella storta alla caviglia che comincia a fare un male cane..... «Ferula!» pronuncio velocemente, per rimediare una fasciatura, prima che quella pazza di Zaffiro Rubin non cominci a giocare a fare la wrestler con le puzzole.... sono quasi convinta che i suoi piccoli problemi mentali siano in realtà MOLTO gravi, e che una stanza ovattata ed una camicia di forza siano quello chi cui ha realmente bisogno.
    «Oh cielo.... stupeficium!» e vai con il terzo schiantesimo del giorno! Questa volta contro la puzzola che la povera pazza ha tentato di lanciarmi contro, ancora una volta. E si permette anche il lusso di minacciarmi la zozzona! «Psicopatica del cazzo! La smetti di aprire la bocca solo per darle aria?» che meraviglia! I coriandoli sono finiti! Ed anche l'assurda reazione allergica scatenata da quella pozione è finita.... bene, non mi resta che pagare un sicario che faccia il lavoro sporco al posto mio, appena tornerò della dimensione normale. Perchè io tornerò come prima, vero? Non posso restare in queste dimensioni, in compagnia di una russa poco intelligente.... Sapete cosa? Mi ha proprio stancata, la conosco da tre quarti d'ora e già non la sopporto più! Ora, non so dove sia finito Travis ma in quest'aula stanno accadendo cose molto strane (devo visitare il Ministero, ricordatemelo! Devo avvisare le nuove autorità delle stramberie che accadono qui!) ma abbiamo un grosso problema: una porta serrata, una finestra che sembra l'unico mezzo di comunicazione con l'esterno posto ad altezza spropositata per la nostra statura, una Layla Serizawa con idee assurde, una lesbica che potrebbe abusare di me così semisvestita e quella maledetta.
    «Beep Beep tu sei un uccello? BEEP BEEP TU SEI UN UCCELLO?» ripeto isterica le sue parole mettendomi le mani tra i capelli. Io davvero non so più cosa pensare... rimangio tutto non ha problemi mentali. Lei non è munita di un cervello, quindi... no cervello, no mente. No mente, no problemi mentali. Basilare Diggory! «Se non la pianti di parlare come un invasata....» camminando sulla caviglia dolorante, mi avvicino alla stolta brandendo la bacchetta... ho gli occhi spiritati dalla sconsolazione, temo «T' facc ò strascin!!!!» tipica espressione londinese delle famiglie bene, ma sono certa che la russa mi comprenderà benissimo! «Vedi di collaborare, o quant'è vero che sono incazzata come una biscia farò il possibile per lasciarti qui in questo laboratorio!» ho perso il senno, non è da me strepitare in questo modo lo so! Ho una reputazione, un'immagine, una femminilitò da mantenere! Ma le tipe come la Rubin mi mandano in bestia, e così dopo aver sfogato i miei bollori sulla grifondoro, cerco di darmi una calmata e mi metto a ragionare... ok, è altissimo. Non c'è uno straccio d'appiglio per provare l'arrampicata, le nostre bacchette hanno problemi con alcuni incantesimi.... se solo ci fosse uno dei miei galoppini! Loro si che sanno sempre cosa fare!
    «Ok Layla, almeno è un'idea... si può provare certo ma ammetto che mi sembra molto rischiosa.» mi siedo un attimo a terra, ho bisogno di ragionare e di calmarmi soprattutto! Quella maledetta russa del piffero mi ha mandata in bestia!
    Do uno sguardo a quella finestra, mi guardo intorno... dev'esserci qualcosa che ci aiuti a raggiungere quel maledetto condotto non trovate?
    «Ma certo! Come ho fatto a non pensarci prima?» dico alzandomi improvvisamente in piedi! Ho la mia soluzione al problema "finestra troppo alta"! C'è un maledetto baule, no? Potremmo provare a salirci sopra e ad usare un banalissimo "Baule Locomotor!" si lo so troppo semplice.... «Siccome sarebbe troppo facile, abbiamo bisogno di pensare ancora....» certo, prima di rischiare la pelle con la scalata del ghiaccio diventato pietra di Layla, avrei cercato ogni soluzione possibile! Così guardandomi intorno, trovai forse la soluzione ai nostri problemi.... «UNA PIANTA DEL CAZZO!» bonjour, finesse! Tanta euforia per la visione di una piantina (molto probabilmente dell'erba fondente a giudicare dall'aspetto! Grazie Merlino per averci mandato in un laboratorio di pozioni!) che il gatto aveva fatto cascare a terra «Proviamo a farla crescere con un Herbivicus! Crescerebbe in altezza! E così, possiamo provare a scalarla! Tanto siamo così piccole e leggere, ci reggerà! Al massimo proviamo con un Duro!» acqua o piante che siano, troviamo il modo di uscire di qui!
     
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