Negozio: Il Serraglio Stregato

Listino prezzi creature magiche

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    Rose White

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    Rose era in giro per i negozi sbirciando dalle vetrine... Quando arrivò al serraglio stregato e senza pensarci entro dentro. Era pieno di animali molto belli ed interessanti ma la sua attenzione si fermò su un gattino nero con gli occhi di un giallo intenso, era come se si fissassero a vicenda.
    "È meraviglioso... Prenderò questo gattino come amico di compagnia" disse con due occhioni innamorati.
    Prese il gattino con delicatezza e una scatola di cibo, andò al bancone e lasciò il giusto prezzo, 20 galeoni, sul bancone...
    "Arrivederci e grazie" disse uscendo dal negozio felice.
     
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  2. Darkveins95
     
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    Aleister entrò nel serraglio stregato per fare il suo ultimo acquisto.
    Un animale da compagnia per Hogwarts...
    Entrando nel negozio un pungente odore di animali di tutti i tipi e una gran confusione di versi diversi lo colse come un fulmine, facendolo traballare per un attimo, visto che lui era un carattere tranquillo e tutta quella scarica di vita era come una valanga.
    Guardò vari animali prima di dirigersi al banco.
    Ovviamente la sua passione erano i rettili e lui si diresse subito a vedere i serpenti.
    Lo stupi più di tutti un pitone, Aleister decise che lo avrebbe chiamato Seth e fece la sua scelta.

    Andando al banco esprimette la richiesta di avere il pitone più un piccolo terrario da portare a braccio più una scatola di cibo.
    Pagò i galeoni neccessari e poi uscì.

    uscito
     
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    "Non puoi non andare ad Hogwarts senza un animale: è una regola: e poi... tu ami gli animali", disse Lillemor mentre entrava nel Serraglio Stregato

    "Appunto Mor (madre in svedese).Gli animali devono essere liberi, non... non chiusi in una guferia o in una gabbietta, o attaccati ad un trespolo. Già mi sto andando a mettere io.. in una gabbia", rispose abbastanza scocciato Balzaff " e con altra gente, per giunta" aggiunse ancor più seccato.

    Lillemor non rispose subito: sorrise lievemente, ed amaramente: vedere suo figlio ancora più chiuso. Sembrava che rifiutasse la magia, per quanto non la comprendeva: per questo si chinò su di lui, mettendo le mani sulle guance e guardandolo amorevolmente fisso negli occhi, disse sottovoce
    "E' vero, le scuole sono una gabbia: ma mettila in questo modo: sei curioso, capirai finalmente un po' più la tua natura, il tuo modo di'essere" E diede un piccolo bacio sulla guancia al figlio
    Balzaff rimase a guardare la madre: era proprio bella e sapeva cosa dirgli. In effetti ci stava pensando Balzaff: la scuola avrebbe finalmente spiegato un po' di quel disagio che provava nel sapersi mago, come se non se l'aspettasse, come se non toccasse a lui davvero: un po' se ne vergognava. Chissà cosa avrebbe carpito di sè stesso... e degli altri. Aveva paura degli altri proprio per questo motivo: poteva aspettarsi di tutto e lui poteva fare di tutto, anche contro il suo volere: questo non tollerava. Ma si.. forse la madre.. aveva ragione: la conoscenza avrebbe reso tutto... più facile da inquadrare.

    "Salve, grazie, prendiamo un animale per questa bestiolina di mio figlio" disse la mamma, alzandosi di scatto e sottolineando bestiolina, sapendo che avrebbe ricevuto una reazione dal figlio
    "Mooorr... che diciiii" protestò inutilmente Balzaff.
    La madre fece uscire una risata d'argento, di vero cuore: "Allora, che animale vuoi?"
    Balzaff osservava: davvero non voleva mettere nella gabbia un animale, volendolo lasciare libero. Vide ogni genere di animale: pensò a quale potesse sentirsi a suo agio in una scuola di Magia; Poi iniziò ad elencare alla madre alcune caratteristiche_

    "Gufi Allocchi e Civette no: li ce ne sono già. Aquile e Fenici presumo siano un po' ingestibili a scuola in una stanza o in una uccelleria con corvi e gufi: poi le aquile in libertà si possono mangiare i topi degli altri ragazzi, quindi escludiamo.
    Gatti e Cani sono i più indicati per le stanze di una scuola e da compagnia, però i gatti possono rovinare arazzi quadri divani con le loro unghie, i cani essere comunque un po' aggressivi verso gli altri o abbaiare e disturbare.. quindi no.
    Serpenti e Pitoni potrebbero essere malvisti, a meno che non finisca in Serpeverde.... improbabile.
    Il furetto ha un problema di odori un po' nauseabondi, specie nel momento del calore, anche se dorme 20 ore e quindi facilmente gestibile per questo.
    La puffola pigmea è troppo colorata per i miei gusti, e come il puffskein, non è poi di chissà quale compagnia...
    "

    "Devi farmi l'elenco negativo di tutti gli animali, Balzaff? Guarda che dobbiamo far presto" disse sorridendo, ma comunque con una punta di rimprovero Lillemor"

    "Va bene, va bene, Mor... se proprio devo avere un animale, vada per il pipistrello: ha sensi sviluppatissimi, vede di notte, è una buona guardia, dorme durante il giorno mentre sono a lezione lontano dalle luci, e se addestrato è molto socievole ed indipendente." sentenziò il ragazzino.

    "Vada per il pipistrello allora, Balzaff" disse sorniona la madre

    "Ed anche Cibo, Mor" aggiunse Balzaff dandosi un buffotto sul petto di soddisfazione

    "Ed 11 Galeoni siano. I prezzi son migliori che quelli in Svezia." disse la madre porgendo i soldi per il pagamento.

    Il pipistrello fu dato su un trespolo. Era felice di andare con Balzaff, come se avesse capito che sarebbe stato trattato bene da quel fanciullo cosi' avviluppato in arzigogolati ragionamenti.

    uscito
     
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    Solomon Von Sokolov
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    Ultima tappa nel giro di acquisti per Hogwarts, il Serraglio Stregato.
    E se con la maggior parte dei negozi Allison, la madre di Solomon, aveva preferito, sapendo poco o nulla del mondo magico, tenersi da parte, in quel caso non poté non entrare. Dopotutto, era pur sempre una veterinaria, nonché esperta in biologia e zoologia, e sin da quando, con l'incontro del marito, aveva scoperto l'esistenza di altre creature aveva iniziato ad informarsi innamorandosene sin dal primo istante.
    "Ok, questa volta sono io a dirlo a voi ... cercate di non strafare.", fece l'uomo, osservando divertito la propria moglie che, affascinata, si avvicinava a un magnifico esemplare di fenice.
    "Tranquillo pa', so già cosa voglio prendere."
    Solomon si sfregò le mani, avvicinandosi quindi a una grossa vetrina contenente quelle che, a un primo acchito, sarebbero potute sembrare come un ammasso di palline colorate e con seri problemi di iperattività.
    Puffole pigmee.
    Dopotutto, a casa aveva già la sua bella civetta, Hermes, ma visto che né Loki, la sua volpe, né tantomeno Shipper, il suo cucciolo di Snaso, avrebbero potuto seguirlo a Hogwarts voleva assolutamente prendere un animaletto che gli facesse compagnia. E una puffola era l'animale perfetto: piccola e carina, con un po' di fortuna gli avrebbe fatto fare colpo anche su qualche ragazza.
    Si grattò il mento, osservando le palle di pelo ammassarsi, entusiaste, di fronte al vetro della gabbia in cerca di attenzioni.
    Fu una in particolare, dal bellissimo manto color verde smeraldo, ad attirare la sua attenzione. Diversamente dalle altre, la piccoletta se ne stava in disparte a dormicchiare, con un pezzetto di cibo per puffole saldamente stretto tra le zampette: era lei, ne era certo!
    Si diresse quindi verso il negoziante, indicando con entusiasmo la puffola: "Buongiorno! Vorrei prendere quella puffola li, la piccoletta verde che ronfa per capirci ... e tre scatolette di cibo per animali. Ecco a lei!", disse, lasciando i galeoni sul banco e aspettando quindi la consegna della puffola.
    Non appena si ritrovò tra le mani del giovane, la piccoletta aprì gli occhietti, osservandolo curiosa per poi stiracchiarsi e osservare con interesse il cibo per animali contenuto nella tasca di Solomon.
    "Ho deciso ... ti chiamerò Sbuff-Pluff. E quando arriveremo a casa ti presenterò gli altri ... dovrò fare un discorsetto a Loki, non vorrei che ti scambiasse per la sua cena.", disse, grattandole il dorso con un sorriso prima di voltarsi verso la madre, immersa in un'accesa discussione con il marito.
    "Non mi interessa che sia un XXXX o come diavolo si chiama, la voglio!", diceva la donna, indicando con enfasi un magnifico esemplare di fenice temporaneamente intento a pulirsi le penne.
    Il marito alzò gli occhi al cielo, cercando di spiegare: "Amore, lo sai che anche io adoro le creature magiche ma ... è una fenice, non un jobberknoll. Serve un ambiente adatto ad addestrarla, e degli strumenti specifici: io stesso ci ho messi anni per addestrare Hestia e ancora adesso, come ben sai, tende a darmi retta solo come e quando vuole lei."
    Allison arricciò il naso, sbuffando: "Perfetto! Non vuoi prendermi la fenice, e allora stanotte dormi sul divano.", disse, uscendo dal negozio e sbattendosi rumorosamente la porta alle spalle.
    Solomon cercò di soffocare una risata.
    "Ricorda figliolo, non sposarti mai.", fece il padre, in tono lugubre, prima di guidare il giovane fuori dal negozio.

    Uscito!
     
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