Nick Jonas

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In che grosso guaio si era cacciata Vanja, peccato che ancora non lo sapeva, anche perchè era da sola contro due, quindi in svantaggio numerico. Come avevo immaginato nella mia testa il colpo va a segno, non avevo mirato ad un punto preciso, ma le colpisco la chiappa sinistra. Così impara. Penso tra me e me mentre lei mi da del vigliacco perchè l'avevo appena colpita alle spalle, ma come si dice non ci sono regole se si vuole vincere una guerra. Lei parte a razzo, caricandomi con le mani in avanti, colpendo il mio petto e facendomi andare culo a terra, uso i palmi delle mani per attutire la caduta, ma subito mi ritrovo neve con rametti e foglie sul viso e nel collo, mentre la neve scivola percorrendo tutta la mia schiena donandomi dei brividi fortissimi. Maledetta. Non smettevo di ridere per le espressioni che stava facendo ma mentre mi sto riprendendo togliendomi ciò che potevo dal viso e dalla schiena, noto che Logan le ridà la giusta dose di neve, ma non sarebbe finita li perchè c'era ancora la mia parte. Ora te ne pentirai. Corro velocemente verso di lei, prendendo poi della neve da terra, da bravo ragazzo solamente quella, senza aggiunta di fango o altro. Arrivo così da lei, che era intenta a difendersi da Logan, quindi in sua direzione, muovendole leggermente la felpa per depositare un bel po di neve, così da farle provare la stessa sensazione che avevo provato io poco prima. Chi la fa l'aspetti. Le dico allontanandomi nuovamente, osservandola sempre per non farmi prendere impreparato. Ora siamo pari, meglio finirla qui, altrimenti so che supereremo il limite e qualcuno starà a letto malato per qualche giorno. Ovviamente quello non sarei stato io. Devi mettere giù le armi. Aggiungo, nel caso voglia prendere altra neve o altro per attaccarmi. Ciao Logan alla prossima e ottimo gioco di squadra. Saluto anche il prefetto prima che se ne va. Lui sicuramente ne era uscito ben più pulito del sottoscritto.

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L'idea iniziale era quella di mettere a posto quel luogo per la professoressa di Erbologia, avevo anche iniziato a togliere le varie radici e rami. Ero abbastanza impegnato da non seguire più di tanto la loro conversazione, almeno fino a quando non mi arriva vicino Vanja, dicendomi che doveva fare l'arrogante per farmi fare qualcosa. Ovviamente il tono era ironico, infatti per alcuni istanti mi giro verso di lei osservandola con un sorriso. Beh qualcuno dei due deve pur fare qualcosa. Affermai ridendo leggermente, prima che si spostasse nuovamente, per chiedere poco dopo se qualcuno aveva il pollice verde. Non sono un patito di erbologia ma posso dire di cavarmela abbastanza. Non era di certo tra le materie in cui spiccavo maggiormente, ma non era neanche tra le peggiori. Appena ci portiamo avanti potremmo pensare di anticiparla, piantandole noi. Tornai poi al mio lavoro, quando mi senti colpito da un mix di neve e fango, sul braccio. Alzai nuovamente lo sguardo, capendo chi era la colpevole, Vanja. Ora capisco perchè non volevi il grembiule, vuoi tornare tutta sporca e bagnata in dormitorio. Tolsi i guanti da lavoro, andando a formare una palla di neve e fango, proprio come la sua, osservando poi la posizione sua e di logan, che già la stava attaccando. Con l'attenzione di lei su di lui, mi spostai dalla mia posizione, cercandone una migliore, per vederla meglio e lanciare la mia in direzione della sua vita, dato che era quasi coricata a terra. Non sapevo se avrei colpito la sua schiena, le gambe o altro, ma l'altezza a cui avevo mirato era pur sempre quella. Penso proprio che vuole tornare a casa di un altro colore. Affermai continuando sullo stesso discorso che aveva iniziato Logan sul fare fronte comune contro di lei.

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Mi ero preparato a dovere per iniziare a lavorare, nonostante alla fine Vanja mi ha detto che non avrebbe mai messo quell'obrobrio. Alla fine dei conti, sporcarmi con o senza cambiava poco, quindi decisi per la prima mettendomi il grembiule da lavoro. Non potevo farci nulla se non voleva metterselo, avrebbe di certo sporcato di più i gilet che portava addosso. Dopo aver messo la musica ed iniziato a cantare ad un tono normale,presi gli attrezzi preparandomi ad iniziare. Ecco che mi raggiunge la mia concasata, chiedendomi se mi stavo trastullando, in tono ironico, aggiungendo che non avremmo fatto nulla se non iniziavamo a darci da fare. Di sicuro non lo farei davanti a te, anche perchè non è proprio la prima cosa che sarebbe bello vedere, a meno che non ti piaccia quel genere di cose. Sorrisi leggermente, per poi ridermela dato che lei mi stava prendendo in giro, perchè non ridarle la stessa moneta. Di certo non lo avrei mai fatto, ma capivo cosa intendeva, così prendendo la pala iniziai a togliere un po' di neve, spostandola, per poi arrivare alla parte dove vi erano radici e pezzi di legno. Avevo già infilato i guanti e stavo per iniziare a togliere manualmente le radici quando senti una voce familiare. Ehi prefetto. Beh se non sai cosa fare puoi sempre darci una mano. Alla fine noi cerchiamo di recuperare punti per quella bellissima festa a cui tutti erano invitati ma solamente noi siamo stati puniti. Era vero che c'era da dire che la nostra concasata ne aveva fatta una dopo l'altra per farci sottrarre punti, quindi la maggior parte della colpa era sicuramente sua. Mentre noi eravamo solamente ad una festa, anche se leggermente infiltrati, essendo in un'altra casata, ma non era la prima volta che si faceva una cosa del genere. Sapevo che non stavano più insieme, anche perchè rispetto a come li ricordavo, ora parevano veramente molto distanti, lo potevo constatare anche dal modo in cui era arrivato, non prestando le solite attenzioni a Vanja. Non dissi nulla anche perchè non erano affari miei oltre a non sapere nulla di ciò che era effettivamente avvenuto tra di loro, un po' come la situazione tra me e Sky, dove solamente noi due sapevamo realmente com'era andata. Su su Vanja. Le dissi, dato che aveva il rastrello in mano, così da iniziare dai pezzi più semplici da pulire. Con i guanti da lavoro iniziai così a togliere le prime radici, facendo un po' di forza, per estrarle dalla terra, buttandole poi in un'angolo.

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Dopo aver provocato la perdita di punti per la nostra casata, con la festa dai grifondoro, avevo deciso di mettermi a disposizione per recuperarne alcuni aiutando la professoressa di Erbologia. Così inisiema a Vanja, una mia concasata, del secondo anno, ci eravamo messi all'esterno delle serre a sistemare un terreno incolto. Ascolto così le sue parole, mentre mi dice che questi lavori si fanno adesso perchè è il periodo giusto per fertilizzare il terreno. Si, c'è un po' di lavoro da fare. Era chiaro che ripulire tutto ci voleva tempo ed impegno ed entrambi eravamo determinati a portarlo a termine. Non ci era stato detto per quale ragione doveva essere pulito, ma era poco importante, anche perchè poteva nascere una nuova serra come invece un'altra area che la professoressa avrebbe utilizzato a suo piacimento. Non sarebbe una cattiva idea un'arbusto autofertilizzante, potrebbe risolvere molti problemi. Le risposi, mentre mi preparavo per pulire tutto il casino che c'era. Anche perchè stare in sua compagnia non era male, l'ultima volta che avevamo parlato era chiaro che entrambi avevamo problemi da risolvere e tutt'ora non era ancora andato tutto a buon fine, almeno per me. Non entravo mai nel merito delle storie degli altri, perchè dovevano essere loro a fare il primo passo per dire o raccontare qualcosa di ciò che era accaduto. Si se lo indossi anche te. Le rispondo quando mi indica il grembiule appoggiato ad un pezzetto di nylon. Lo prendo mettendomelo addosso, prima di tirare fuori due cose dalla tasca, la prima una cassa per la musica e la seconda il mio cellulare, dove feci partire la musica che avrebbe reso questo lavoro meno pesante, almeno parlavo per me, che con la musica ci vivevo da sempre. Spero non ti dispiaccia. Le dico mentre parte il primo brano della mia playlist, dove ci sono diversi artisti che cantano, ovviamente non sono solito mettere miei brani. La canzone iniziò così ad aleggiare nell'aria, rendendo il lavoro che dovevamo fare molto più piacevole. Mi avvicinai così ai vari attrezzi, prendendo una pala ed un rastrello, iniziando a togliere la neve dov'era più abbondante.

I wonder if I’m being real
Do I speak my truth or do I filter how I feel?
I wonder, wouldn’t it be nice
Inizio così canticchiando il primo brano che era partito, senza esagerare con il volume della voce, anche perchè non era il caso.
To live inside a world that isn’t black and white?
I wonder, what it’s like to be my friends
Hope that they don’t think I forget about them
I wonder, I wonder
Visto che sarebbe stato un lungo lavoro in due, meglio prepararsi al peggio, in più c'era la possibilità di dover venire diverse volte per terminare tutto il lavoro.

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Quest'anno mi ero messo in testa di voler entrare nella squadra di Quidditch della mia casata. Lo scorso anno ero troppo nuovo all'interno della scuola per poterci pensare, oltre al fatto che ero arrivato ad anno iniziato. Ora avevo invece la possibilità di dimostrare che gli anni ad Ilvermorny erano serviti a qualcosa, oltre alle lezioni fatte qui con il professore di Volo. Alla fine delle lezioni, mentre tornavo in dormitorio, osservai fuori dalle ampie vetrate, non si prospettava per nulla un clima ed un tempo favorevole, poco male mi sarei vestito di più. Una veloce scappata in camera, giusto per cambiarmi e prendere protezioni e la mia firebolt, prima di correre verso il campo. Sapevo che anche Sky si era proposta per entrare in squadra, la incontrai al campo, pronta anche lei a mettercela tutta per il primo allenamento. Rispetto allo scorso anno, stavo notando che aveva la mia stessa scopa, quindi voleva sicuramente dire che si era allenata, per riuscire a volare sulla migliore scopa in circolazione. Ciao Sky. Dissi in sua direzione, mentre mi avvicinavo al centro del campo, dove il capitano era già pronto ad iniziare, con tanto di baule al fianco. Ascoltai le sue parole, così da capire cosa avremmo dovuto fare per iniziare. Dato che sia io sia Padme avevamo scelto lo stesso ruolo, ovvero cercatore, avremmo dovuto sfidarci per chi avrebbe preso per prima il boccino. Perfetto. Dissi tra me e me, mentre salivo sulla mia scopa, pronto a partire. La mia presa sul manico era salda, anche perchè con un tempo così potevo aspettarmi di tutto. Diedi uno sguardo a Padme, poco prima che il capitano lasciasse libero il boccino. Via. Pensai dentro di me, mentre mi alzavo in volo, cercando con attenzione la piccola sfera dorata. Per alcuni attimi la vidi girarci intorno, prima di scomparire lontano, verso l'altro lato del campo. Mi spostai lentamente verso quel punto, tenendo sempre d'occhio ciò che mi circondava, in attesa di un avvistamento. Dovevo tenermi pronto, così da cogliere la prima opportunità di prenderlo. La mia strategia era quella di fare brevi spostamenti, rimanendo poi fermo ad osservare ciò che mi circondava, così da scovare il boccino. Quando ebbi la sensazione di vedere un piccolo oggetto dorato viaggiare verso i tre anelli, decisi di mettermi all'inseguimento, portando il busto verso il manico, andando subito ad acquistare velocità. Dovevo portarmi in una posizione di vantaggio rispetto a Padme, così da avere maggiori possibilità di riuscirci.