Salviamo gli ippogrifi!

Lezione di Magizoologia

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    "Sei emozionato? Non vedo l'ora di vederli." Era esaltato. L'opportunità di tenere una lezione era una possibilità a cui non aveva minimamente pensato fino a quando la professoressa Chaves non gli aveva proposto di fare una spedizione nei boschi limitrofi a Spooky Village per salvare delle creature. Pur di mettersi in gioco a quel punto avrebbe acconsentito ad ogni cosa. Ed in realtà, più che i crediti extra e la possibilità di un buon voto a fine semestre, era proprio la possibilità di vivere una nuova esperienza con le sue amate creature ad entusiasmarlo. "Gli ippogrifi." Aggiunse poco dopo sorridendo beato mentre mangiucchiava delle chips, offrendone al suo compagno d'avventura, Igor Plamenov. Lo ricordava dai tempi di Durmstrang ma immaginava non fosse plausibile il contrario.
    "Vuoi?" Gli chiese continuando a sgranocchiare il suo snack almeno fino a quando non vide i ragazzi arrivare sul luogo dell'incontro. Pulì le mani sul pantalone, liberandosi del pacchetto vuoto, prima di arrivare ai ragazzi. "Salve a tutti. Io sono Joel, studio magizoologia e vi guiderò in quella che possiamo definire a tutti gli effetti una missione." Disse loro con tono solenne prima di salutarli con un cenno della mano ed un sorriso. "Spero abbiate tutti l'autorizzazione firmata. La vostra preside mi ha vietato di farvi restare se non l'avete, pena qualche cosa che non ricordo ma che sembrava comunque una minaccia." Annuì un po' preoccupato al ricordo di quelle parole. Non aveva mai conosciuto la preside di Hogwarts ma sembrava una donna decisa e da temere.
    "Okay. Qui ci sono delle protezioni che vi consiglio di indossare. Il posto in cui andremo è relativamente sicuro ma, come immagino sappiate, è cominciata la stagione della caccia e andare in un bosco è sempre poco indicato in questo periodo." Mostrò loro una zona in cui erano state accantonate delle protezioni individuali da utilizzare: caschi, parastinchi, gomitiere e così via. La prudenza non era mai troppa. I ragazzi lì presenti non avevano mai avuto a che fare con esperienze di quel tipo e loro avrebbero dovuto fare in modo di far vivere loro una nuova avventura ma senza far rischiare loro la vita. Ci avrebbero provato almeno. "Lui vi aiuterà a difendervi però. Si chiama Igor." Indicò il suo collega, prima di muovere la bacchetta e far comparire dinanzi ai loro occhi l'ologramma di una mappa che tracciava il percorso che avrebbero intrapreso. "Quel che faremo è provare a raggiungere questa radura che vedete sulla mappa. Lì c'è un branco di jaralda ed ippogrifi che dobbiamo portare in salvo. Ah sì, una mamma ippogrifa dovrebbe essere sul punto di partorire quindi fate attenzione. Le mamme sono iper protettive e decisamente irascibili." Chiarì loro, annuendo serio. Sarebbe stato meglio non far arrabbiare la madre per nessun motivo.
    A quel punto fece loro segno di cominciare a camminare. Avrebbe continuato a parlare lungo la strada. "Sapete cosa sono gli ippogrifi e come approcciarvi?" Chiese loro, voltandosi per poterli guardare. "E i jaralda?"



    Per gli studenti di Hogwarts. Sette giorni per rispondere, scadenza 10 ottobre (compreso).


    Edited by freckle` - 3/10/2021, 10:29
     
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    Non era emozionato, né mai lo sarebbe stato.
    Per lui quella era una gran scocciatura alla quale non aveva potuto dire di no.
    Gli impegni presi con Ichabod lo avevano portato per troppo tempo fuori dalle mura accademiche e di conseguenza dagli occhi indiscreti di molti prof che non l’avevano presa bene.
    A niente era valso dimostrare che l’esame era stato superato alla grande e che non aveva bisogno dei loro insegnamenti per eccellere.
    “O vai o ripeterai l’anno” questo l’ultimatum e sebbene odiasse averne sapeva anche che la soluzione al problema sarebbe stato eliminarli, e non ne aveva voglia.
    Quindi si ritrovava nuovamente in suolo inglese, con l’umidità che odiava e la speranza di non trovarsi la strega che aveva tentato di uccidere qualche mese prima a vista d’uomo.
    In quel momento affiancava un esaltato che adorava parlare da solo e che gli offriva chips.
    Lo guardò e sperò che intendesse dalla sua occhiata che non gradiva né le sue attenzioni e neanche la sua voce. Cosa che fu ben presto risolta dall’interesse che ebbe nei confronti dei nuovi arrivati.
    Se ne stava con le mani nelle tasche dei jeans, la maglia a maniche lunghe e nera, lo sguardo che viaggiava su ognuno di loro, inflessibile e privo di espressione.
    Fu presentato dal compare e neanche ritenne opportuno aggiungere altro.
    Si chiamava Igor e forse li avrebbe aiutati a difendersi.
     
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    ci risiamo
    Tino Fernandez

    Eccomi sulla strada per la prossima lezione questa volta tenuta a Spoky Village è da tanto che non ci andavo e mi ero dimenticato di come era .
    Raggiunsi i professori che in effetti avevano più o meno la mia stessa età comunque quando arrivai li guardai : Salve io sono Constantino Fernandez V anno grifondoro .
    Il bono cioè Joel ci avviso che la lezione consisteva di portare in salvo dei ippogrifi sul mio viso comparì un sorriso , perché avendo un ippogrifo tutto mio sapevo come comportarmi .
    alzai la mano e dissi : mi scusi , professore ma se ci mettiamo tutte quelle protezioni , non potrebbero scambiarci come dei pericoli ? .
    Ascoltai le parole del bonazzone di turno e quando fece comparire la mappa la registrai nella mia mente
    e quando ci chiese come approcciarsi a dei Ippogrifi risposi : devi avvicinarti con calma , fargli un inchino davanti senza distogliere lo sguardo perché sono delle creature nobili , se loro rispondono al inchino vuol dire che ti puoi avvicinarti , se non lo fanno indietreggia senza dargli le spalle .

    Tino fernandez - Grifondoro V anno


    Interagito :
    Con il bonazzo di Joel e ho risposto alla sua domanda



    ✕ schema role by psiche
     
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    Senti io ci voglio andare! sbotto verso Skylee lasciando l'ultimo scalino. Voglio frequentare le lezioni fino allo scadere ricordi? Siamo dirette a Spooky Village e non voglio assolutamente mancare. Suvvia non ci saranno dei troll enormi ad aspettarci, non rischieremo la pelle no? faccio spallucce e faccio morire il discorso perchè sì, lo spirito avventuriero non mi è mai mancato e metterlo a tacere adesso non esiste proprio. Sarò stanca prima degli altri, meno agile e quel che si vuole ma stare in dormitorio quando abbiamo già l'autorizzazione firmata in mano anche no.
    Comunque capisco le preoccupazioni di Sky e El per la bambina, potrebbero avere ragione, dovrei chiedere la sospensione alla preside per alcune lezioni? Sono tanto testarda e non voglio sentire ragione perchè diamine pensandoci bene allora non dovrei nemmeno presentarmi alle lezioni di erbologia perchè più di metà delle piante e fiori sono velenosi o pericolosi, di conseguenza nemmeno pozioni perchè chissà cosa succederà e così via. Continuo a ripeterlo e andrò dritta per la mia strada: sarò mamma ma non sono malata o impedita nel vero senso della parola, in qualche modo posso esserci. Assolutamente.
    Quando arriviamo vediamo un giovane ragazzo che parla con un uomo che pensandoci bene ho già visto. Ci penso un po' su e cazzo è proprio lui, quell'armadio con la faccia tirata e la puzza sotto al naso che ho incontrato al Ministero per consegnare i documenti quasi un anno addietro. Fingere di non esserci mai visti è la scelta giusta, perciò appena arriviamo riservo a lui e a quello più giovane un cenno di saluto alla Rosencrantz mood e neanche due minuti dopo ci viene detto di indossare delle protezioni. Protezioni? Ecco, l'impegno per aver convinto e rassicurato Skylee è stato inutile; la guardo di lato e lei mi guarda di rimando. Credo di non dover dare spiegazione verbale circa il mio stato piuttosto evidente, intreccio le braccia al petto, esattamente sopra al pancione di cinque mesi vedendo i parastinchi, caschi e che altro. Umh mormoro aggrottando la fronte, sono di fianco ad El e sono combattuta. Sentire parlare di ippogrifi risveglia in me dei ricordi non troppo piacevoli anche se quelle creature sono magnifiche e affascinanti. Oh bene, una futura mamma come me penso ironica mentre sento dire che la suddetta missione non sarà affatto una passeggiata a causa di comportamenti imprevedibili. Forse dovrei davvero rivedere le mie mansioni per questa lezione. Sbuffo e scocciata mi avvio verso il palo in culo e lo studente. Buongiorno inizio il discorso, sono Vanja Rosencrantz, Corvonero, quarto anno e beh.. mi interrompo un attimo e gli lascio i secondi che gli servono per notare il pancione. ..Lei pensa che questa lezione sia.. sicura per me? Lei? mi guardo un attimo intorno mentre i miei coetanei cominciano a vestirsi. Umh, forse c'è qualcosa che posso aiutarvi a fare o.. vedere le creature almeno da lontano? Si sa quanto per me sia faticoso chiedere questo, non sono altruista e non chiedo mai nulla se non perchè mi interessa lo scopo. Ma questa volta non si tratta di me ed è per questo che mi sono dovuta adattare, se questa richiesta sudata serve a vedere i jaralda o gli ippogrifi va bene. Un fugace sguardo lo riservo al tizio chiamato Igor, ho la vaga sensazione che avremo un altro incontro ravvicinato se sarà magari lui stesso a proteggermi.
    VANJA E. ROSENCRANTZ - HOGWWARTS - IV ANNO - CORVONERO
    Interagito con Skylee ed Ellie.
    Riassunto sbrigativo chiesto a Joel cosa posso fare per vedere le creature e partecipare alla lezione in sicurezza.
     
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    Danielle Richards | III anno | Corvonero


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    «Continuo a non essere dell'idea che tu presenzi a tutte le lezioni» ribatto a mia volta roteando gli occhi al cielo quando per l'ennesima volta la rossa si scaglia contro nostra sorella più piccola sbattendo i piedi per terra ed io, essendo la più grande, non posso fare a meno di difenderla nonostante sappia benissimo che quando Vanja si mette in testa qualcosa non c’è ragione che tenga. Già non brillava per la sua arguzia ma adesso… peggio che peggio nonostante lo stato di gravidanza ben avanzato e visibile. «Sentite, sentite facciamo così» sollevo le mani mettendomi in mezzo tra le due in quanto la riccia sta per scagliarsi a sua volta contro la russa e, Morgana aiutami, non le sopporto più. «Facciamo così. Vanja per questa volta viene ma starà incollata, appiccicata, una calamita ai nostri culi e per nessuna ragione al mondo» mi volto a guardare la rossa interessata nei suoi occhi grigi e furbi «ti scollerai dai nostri culi, né ti farai venire uno dei tuoi colpi di testa del cazzo. Va bene? O…» aggiungo immediatamente vedendo la sua espressione modificarsi ed il suo minuscolo cervellino lavorare febbrilmente per aggirare l’imposizione. «Ti trascinerò dalla preside stessa a chiedere gli esoneri dalle lezioni. E sai che lo faccio Vanja, quindi comportati come si deve» la minaccio definitivamente puntandole un indice contro la faccia. La rossa annuisce e mi volto a guardare Skylee tranquillizzandola con un’occhiata alla “non ci ascolterà ma solo allora tu potrai sfogarti, non prima. Beneficio del dubbio sistah, beneficio del dubbio”. Lei rotea gli occhi al cielo seccata ma ci incamminiamo tutte e tre insieme alla volta di Spooky Village. Arriviamo nella zona pattuita e non troviamo il solito insegnante della materia, il professor Matthews, ma due ragazzi che si presentano come studenti dell’accademia. «Ma che gli danno da mangiare in quell’accademia per essere così fighi?!» Sbotto sottovoce alla volta delle mie sorelle dopo aver squadrato per bene l’armadio dall’aria truce che non aveva spiccicato mezza parola per poi concentrarmi sull’altro ragazzo dall’aria invece più solare ed un meraviglioso sorriso sulle labbra. Oh si, lui è decisamente nelle mie corde! No! No! Non ci pensare nemmeno El, ricorda il tuo fioretto!
    «Protezioni?» Borbotta Vanja. «Beh la tua lezione termina qui, col cazzo proprio che continui» lancio un’occhiata a Skylee che so già mi darà man forte. «Ecco brava, fila dal prof e fatti mettere in panchina» le do un buffetto al sedere mentre la spingo ad andare a parlare con quello dai capelli lunghetti, ricciolini, lo sguardo penetrante…
    Le protezioni, devo mettere le protezioni. Mi avvicino al mucchio di protezioni ed afferro un caschetto, una coppia di para-gomiti e due parastinchi che indosso fintanto che ascolto la spiegazione di quello-figo. La mia mano scatta immediatamente in cielo alla prima domanda ma un Grifondoro probabilmente ignorante della buona educazione risponde per primo senza nemmeno attendere il permesso a farlo. Roteo gli occhi al cielo seccata e sbuffo dalle narici mantenendo però alta la mano, solo dopo un cenno da uno dei due prendo parola. «Sono creature dall’aspetto simile ad uno pinguino incrociato con una talpa. Sono estremamente veloci nonostante l’aspetto goffo e sono in grado di scavare in poco tempo delle gallerie nel terreno dove nascondono gli oggetti che rubano» mi prendo una piccola pausa ricordando l'episodio in cui ho avuto a che fare con alcuni di loro, un episodio che aveva avuto un epilogo triste. «Sono ghiotti di api frizzole» mormoro con un tono più basso, persa ancora nel mio ricordo.

    Interagito direttamente con Vanja e Skylee
    Citati Joel, Igor e Tino indirettamente Karen e Corinne
     
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    velvetlunanyc_20210830_14
    «Sì, ricordo sempre bene le idiozie che ti escono dalla bocca, non per questo trovo sensato assecondarle» Sbraito verso quella zucca vuota di Vanja quando come una bambina inizia a puntare i piedi per partecipare a una delle materie più pericolose di Hogwarts. Fortunatamente Ellie come suo solito cerca di raffreddare sul nascere i nostri spiriti infuocati. Funziona sempre così, Vanja dice una minchiata, io mi incazzo e tento di ucciderla ed Ellie, da brava sorella maggiore, ci divide prima che io possa riuscirci. Il problema normalmente sussiste quando è lei stessa a incazzarsi con la rossa, perché in quei casi mi vedo bene dal dividerle e mi godo silenziosa e compiaciuta la scenetta a pochi passi di distanza, ah, che goduria vedere Vanja prendersi le caziate che le spettano. «Va bene, va bene» Muovo i palmi delle mani in segno di resa. «Vieni. Però te lo giuro su Abigail, se succede qualcosa di pericoloso e una creatura tenta di ucciderti, se non ce la fa lo faccio io al posto suo, è una promessa» Concludo con un sorrisetto sghembo in direzione della Russa, per poi voltarmi verso Ellie a guardarla con lo sguardo di chi, già sa che quella capra di nostra sorella non manterrà la parola, costringendo così noi a pararle il suo culone gravido come al solito. «Che maiala che sei El..» Sorrido maliziosamente verso di lei e alzo ripetutamente le sopracciglia per sfotterla un poco per i commenti riservati ai due ragazzi. Evidentemente la lezione non la terrà Jaime e al suo posto, due ragazzi dell'accademia faranno le sue veci e ci seguiranno per assicurarsi che non ci succeda nulla di brutto. L'argomento che tratteremo dev'essere ben lontano dal "tranquillo" visto che sul prato attorno a noi vi sono protezioni di vario genere sparse ovunque e ciò, nemmeno a dirlo, significa che questa lezione è appena diventata off limits per Vanja. «Ecco brava, evapora» Incredibile ma vero il cervellino formato tascabile di Vanja decide di mettersi in moto al momento opportuno e in un secondo di lucidità mentale è lei stessa a farsi avanti per esporre la sua impossibilità nel partecipare a lezioni del genere. Sono quasi commossa. Quasi. «Posso farle una domanda?» Chiesi educatamente in direzione del ragazzo dai capelli più lunghi. «I Jaralda non sono estremamente rari sul suolo Inglese? Cosa ci fa un branco intero in questa zona?» Domandai infine perplessa.

    Skylee Métis. IV anno. Corvonero.
    Interagito con Vanja ed Ellie. Posto una domanda al professore. (quello più simpy xD)
     
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    Kisuke Urahara

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    Quest’anno stava sicuramente iniziando con delle novità a dir poco interessanti, aspetto che mi stupì parecchio. Soprattutto perché avevo scoperto che gli studenti dell’accademia avrebbero fatto delle lezioni di alcune materie particolari a noi studenti di Hogwarts. Non potevo di certo mancare, anche perché c’era Duelli tra le materie che si sarebbero svolte. C’era però ancora una cosa più particolare, che era il luogo dove tutto ciò sarebbe avvenuto, non la scuola, non l’accademia, bensì nei pressi di Spooky Village, un luogo che conoscevo più per sentito dire che per il fatto di averlo frequentato, anche se a conti fatti avrei potuto tranquillamente viverci, se non avessi scelto un altro luogo che mi piaceva di più. Decido quindi di avviarmi verso quel luogo, anche perché non era propriamente vicino alla scuola, una bella smaterializzazione avrebbe fatto al caso mio. Un’abbigliamento tendente allo scuro avrebbe sicuramente fatto al caso mio, mentre mi avvicinavo a quelli che a conti fatti erano i docenti della lezione. Risi tra me e me a sentire alcuni commenti, poter sentire meglio delle persone comuni aveva alle volte dei risvolti molto divertenti. Di base non era arrivato ancora nessuno di interessante, c’era un mio concasato, ma come per la lezione di storia della magia, avevo ben capito di avere dei concetti diversi rispetto ai suoi. Vi erano anche il solito trio di inseparabili, diedi solamente un occhiata, decidendo poi di avvicinarmi ad uno dei tanti alberi presenti, appoggiando la schiena in attesa dell’inizio della lezione. Sapevo bene che questa lezione era facoltativa per il mio anno, ma la curiosità di scoprire di cosa si trattava era stata decisamente più forte. Ascoltai ogni parola che venne pronunciata da l’unico dei due che prese parola, fino a quando non ci disse di indossare le protezioni. Guardai cosa c’era di disponibile da poter indossare, scegliendo di metterne solamente alcune, quelle che mi avrebbero ostruito meno nei movimenti. Non era un rifiuto ad indossarle, ma neanche un consenso a farlo per tutte le protezioni. La parte che maggiormente mi interessava era quella riguardante la difesa personale, che avrebbe di certo riguardato il lato del duello. La persona che avrebbe fatto tutto ciò era quella rimasta in silenzio, quindi era lui che mi interessava in quel momento per la lezione. Lasciai agli altri il piacere di rispondere alle domande, anche perché con un buon numero di corvonero presenti, sicuramente sarebbe arrivata una risposta molto completa, era inutile sprecare tempo per doverlo nel caso farlo io. Non mi rimaneva niente da fare se non aspettare l’inizio di questa spedizione nei pressi del villaggio.
    Damon Brian White, V anno, Grifondoro

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    Ooh lezione all'aperto.
    Io ho implorato Lowie perchè mi firmasse il permesso, in quanto minorenne, ancora per qualche giorno, non posso decidere in autonomia, e lo scemo mi ha fatto promettere cose in cambio, tipo la mia rara e unica figurina delle cioccorane dove ho trovato *rullo di tamburi* la Rei. Ebbene si, strano ma vero, non si trova molto frequentemente, questa me la paga.
    Comunque ho proprio voglia di vedere come se la cavano i ragazzi dell'accademia, mi rimane solo il settimo anno e poi anche io devo iniziare a pensare cosa voglio fare da grande.
    In realtà una mezza idea la tengo, ma ritengo che i sentimenti di vendetta non siano poi così salutari quando si tratta di scegliere una professione.
    -Ehi Dereck ciao!- mentre avanzo ho incontrato Dereck del quarto anno che affianco.
    -Anche tu a lezione di cura eh, io avrei potuto evitarla in vero, ma sono curioso, tu che dici, gli ippogrifi saranno mansueti?- quando arriviamo consegno il mio bel foglietto autorizzato e mi fermo a guardarli, sono giovani, così tanto che uno dei due l'ho visto diverse volte a Hogwarts negli scambi interculturali con Durmstrang degli anni passati.
    Saluto Damon, Tino e anche Vanja che vedo avvicinarsi ai prof quindi immagino si sia resa conto da sola che sarebbe il caso di non partecipare.
    Fanno delle domande, comunque lascio rispondere quelli del corso a cui effettivamente potrebbero andare dei punti – ma secondo te come ce la mettono in mezzo duelli?-

    Salutato tutti e interagito con Dereck
    Niels Van Der Hejiden VI anno
     
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    «Secondo me dovrei iniziare a contraffare documenti più importanti di dei semplici permessi, ho un dono naturale e non lo sto sfruttando al meglio» disse in direzione della Grifondoro con cui si era incamminata verso Spooky Village. Stava per l’appunto ispezionando la firma falsificata compiacendosi per quanto fosse spiaccicata a quella di Caleb Miller. Ormai era maggiorenne per la legge dei maghi, per quale assurdo motivo era ancora costretta a farsi firmare i permessi dai genitori? «Scommettiamo sull’aspetto del prof-accademico? Io dico che uno appassionato di magizoologia e che per di più si propone come insegnante deve avere per forza gli occhiali e il baffetto alla Hitler» la sua tesi era naturalmente basata sul nulla, ma era così che si era immaginata il docente che di lì a poco avrebbe tenuto la lezione. Ogni scusa era buona per scommettere qualcosa, per cui aspettò che la rossa rilanciasse per poi stringerle la mano sancendo quindi la validità della sfida. Non era minimamente interessata alla lezione in sé per sé, ma Corinne aveva accolto l’iniziativa unicamente per evadere dal castello e per punzecchiare Karen a cui avrebbe dato fastidio per tutto il tempo. «Che poi a pensarci bene non è vero che non mi piacciono gli animali, ho continuamente a che fare con te! Meriterei una O in cura delle creature magiche solo per questo» sbuffò quando furono finalmente arrivate al luogo di ritrovo. Diede una rapida occhiata in giro facendo qualche cenno col capo ai visi più noti, concentrando subito dopo la propria attenzione sui ragazzi dell’accademia, palesemente lontani dall’idea che la mora si era fatta di loro. «Fanculo! Okay scegli la punizione ma niente roba che ha a che fare con le feci o con animali strani» bisbigliò all’amica che nel frattempo sghignazzava soddisfatta della propria vittoria. I due sembravano agli opposti, quello che prese a spiegare l’argomento della lezione aveva una chioma castana ed ondulata e un’aria allegra e amichevole, l’altro invece era un biondino con lo sguardo truce che sembrava essere lì per costrizione. Nonostante avesse prestato poca attenzione aveva capito che avrebbero dovuto avere a che fare con ippogrifi e jaralda, quelle stupide creature di cui Karen andava matta. «E sono anche parecchio bruttarelli e stupidi» commentò in aggiunta all'esausitiva risposta di Ellie, senza l’intenzione di dare alcun contributo didattico alla lezione ma semplicemente per fare un po’ l’idiota. Corinne era abituata a trattare gli insegnanti con molta più confidenza di quanta gliene fosse realmente concessa, impossibile pretendere da lei di prendere sul serio e portare rispetto a due ragazzi che avevano pressappoco la sua età. «Ci tolgono le bacchette e ci fanno fare un combattimento clandestino in groppa agli ippogrifi, l’ho sentito dire prima da quello con la faccia da serial killer» si intromise nel discorso tra Niels e Derek fingendo di fare sul serio.




    Corinne Miller, IV anno, Corvonero
    Risposto alla domanda (?)
    Interagito con Karen, Niels e Derek e salutato con un cenno i presenti
     
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    Heidi era particolarmente eccitata per quella lezione di Cura delle creature magiche, in primis perchè si sarebbe tenuta a Spooky Village -un posto che ancora non aveva avuto l'opportunità di visitare- ed in secundis perchè erano degli studenti dell'accademia a tenerla. I ragazzi, in quel posto, avevano la fama di essere dei fighi pazzeschi e soprattutto, non avevano undici anni come la maggior parte degli studenti del suo anno. "Hai con te l'autorizzazione? Secondo te cosa ci faranno fare? Spero solo di non dover attaccare una povera bestiolina. Sai che a Durmstrang ti insegnano le maledizioni come cavia gli animali? E' davvero terribile, non so come abbia fatto a resistere per un intero anno li dentro." Iniziò la raffica di domande alla sua amica, mentre entrambe si avviarono dove si sarebbe tenuta la lezione speciale. Non era più nella pelle. Per un'amante della natura come lei, vedere nuovi animali e soprattutto se magici, era un'esperienza emozionante.
    Appena le due amiche arrivarono a destinazione, Heidi salutò i professori fighi e si avviò verso l'unica persona che conoscevano entrambe: Damon. "Hey, ciao! Secondo te quale creatura ci faranno studiare? Sono molto emozionata." Chiese al grifondoro, prima di ascoltare la spiegazione di uno dei due professori che, dopo aver detto di dover utilizzare delle protezioni, indicarono il punto dove c'erano caschi, copri-ginocchia e chi più ne ha, più ne metta. Iniziò dalle protezioni inferiori, con il corpo minuto che si ritrovava, sembrava una bambina pronta a fare il suo primo giro in bicicletta. "Mi sembra davvero eccessivo tutto ciò!" Disse gettando distrattamente il casco a qualche metro da se che, colpì un povero tassorosso dai capelli ricci. La Tedesca finse indifferenza, iniziando a fischiettare nervosamente per non farsi scoprire, ma questo suo atteggiamento da persona colpevole, probabilmente l'avrebbe fatta scoprire.
    Girava il capo da destra a sinistra, cercando di intravedere gli Ippogrifi e i Jaralda, ma quello che attirò la sua attenzione, fu una ragazza con il pancione, sembrava stesse per scoppiare da un momento all'altro e quindi, cosa ci faceva qui? Non era pericoloso per lei? Sgomitò l'amica e puntò il dito in sua direzione, per farle notare la pazza che aveva deciso ugualmente di venire a lezione. "Non sembra anche a te che stia facendo una pazzia?" Chiese, prima che la lezione potesse iniziare.

    Adelheid Bäcker, I anno, Grifondoro.
    Interagito con Arya e Damon.
    Gettato involontariamente il casco sulla testa di Niels e iniziato a fischiettare con nonchalance.
    Citato Vanja e il suo pancione.
     
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    No, no e assolutamente no: cura delle creature magiche, magizoologia, in qualsiasi modo vogliate chiamarla, comunque non era una materia o un corso che facevano per lui. Già era difficile per Murphy essere una persona decente con l'essere umano, figuriamoci per gli animali. Che erano meglio della sua specie non c'erano dubbi, ma non era abbastanza paziente e delicato per avere a che fare con loro. Preferiva, se proprio doveva, apprezzarli da lontano. Peccato che il mondo gli si era messo contro e non aveva avuto altra scelta che recarsi a quella lezione, obbligatoria per quelli del suo anno e quello prima. Persino i suoi nonni lo avevano ricattato invitato a partecipare, firmando l'autorizzazione - che poi per che cavolo gli serviva un autorizzazione alla sua età? ma vabbè - e non sentendo altre scuse. Erano ancora incazzati per il fatto che avesse superato l'anno prima solo per un soffio e con debito. Quest'anno pretendevano molto di più da lui, e per Murphy era difficile fare diversamente da quel che volevano loro, finché viveva sotto il loro tetto. Solo qualche altro anno, dai. Con fin troppa calma e poca voglia, arrivò alla fine al punto d'incontro a Spooky Village, dove già svariate studentesse stavano sbavando assurdamente alla vista dei due studenti accademici che erano lì per fargli quella lezione. Missione, più che altro. Sbuffò, per poi ascoltare in disparte le parole dell'unico dei due che sembrava davvero entusiasta di trovarsi lì. "Ci mancavano pure le protezioni.." Bofonchiò. Ma che dovevano fare da necessitare addirittura delle protezioni? La risposta alla sua domanda mentale arrivò subito dopo, quando venne spiegato che avrebbero dovuto portare in salvo un branco di jaralda ed ippogrifi. Un'altra conferma di quanto quella materia non facesse per lui. Quando presero a camminare lungo il percorso, verso la destinazione sulla mappa, vennero fatte loro due domandine di fronte al quale Murphy se ne rimase in silenzio. Certo, sapeva di che creature si trattassero, e sull'ippogrifo anche come ci si approcciava, ma in quel momento era troppo preso dallo scazzo per anche solo emettere un suono intelligente dalla sua bocca.

    Dylan J. Murphy, IV anno, Serpeverde.

     
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    Rose White

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    Ero abbastanza provata dalla notte passata. Gli incubi sembravano essere infiniti e non mi avevano reso la notte facile. Ero comunque pronta per la giornata, un bel po’ di correttore sotto le occhiaie una sistemata ai capelli e pronta per partire verso Spooky Village. Niente smaterializzazione, il mio stomaco non era in grado di sopportarla in quel momento, quindi armata di pazienza mi avviai camminando. Ero da sola, come ormai succedeva spesso, non aspettavo nessuno e forse era meglio così. “Lontano dagli occhi, lontano dal cuore” pensai. Non funzionava molto questa frase anzi, non funzionava per niente, cercavo solo di autoconvincermi. Un genio, un vero genio.
    Arrivata nel luogo della lezione mi guardai intorno senza troppe pretese e mi misi leggermente in disparte alle spalle dei presenti. Iniziai a cercare il professore ma non riuscì a vederlo fino all’intervento dei due ragazzi di fronte a noi. Ecco svelato il mistero. Mi misi in ascolto e rimasi a fissare per qualche secondo le protezioni che ci erano state indicate «Ci sarà una lezione dove non rischieremo la pelle? » dissi sottovoce alzando gli occhi al cielo. Il mio sguardo si posò su Ellie mentre rispondeva alla domanda del Professore e le sorrisi dolcemente. Guardai anche Sky per qualche secondo, bloccandomi sulla sua bionda chioma e facendomi sentire strana ed abbastanza in colpa. Mi voltai velocemente nella direzione opposta appena lei si mosse. Accidenti la situazione era davvero complicata. Scostai i pensieri e l’attenzione nuovamente sulla lezione. Pensare che da li a poco avrei potuto incontrare degli Ippogrifi mi fece sorride e pensai alla piuma che avevo in camera che apparteneva proprio a uno di essi. Un regalo molto apprezzato e significativo, già allora, ma adesso più che mai. La persona che me l’aveva regalato era speciale. Scrollai la testa leggermente e mi rimisi in ascolto. Basta emozioni, non era il momento e non portavano a nulla di buono. Spostai i capelli di lato e nel farlo notai Murphy il ragazzo con cui mi ero letteralmente schiantata su di un albero a lezione di volo. Non avevo mai chiesto come stava, perché sembrava sempre sulle sue, ma lo stavo fissando da quasi un minuto e sembravo cretina cosi gli sorrisi e feci due passi avvicinandomi «Ehi! Tutto bene?» gli chiesi. Era giusto un modo come un altro per salutarlo.

    Rose White - III anno – Tassorosso.
    Arrivata a lezione.
    Nominate Ellie e Sky.
    Interagito con Murphy




     
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    'Ippogrifi, cazzo! Geniale.' Era bello potersi concedere ad un corso dagli intenti nobili e che non nuocesse, per una volta, alle creature magiche. Il castello si dimostrava sempre ben disposto a tali approcci ed io non potevo che ritenermi soddisfatta della scelta messa in atto. Perché sì, essere scappata da Durmstrang pesava ancora un po' sul mio orgoglio e sui principi sostenuti sino ad allora. Tuttavia darmi una tregua da quelle battaglie sociali per cui i nordici si dimostravano ancora tremendamente chiusi era stata una scelta che mi aveva permesso di respirare. Una pausa serviva a tutti.
    Raggiunsi il punto d'incontro, un luogo all'apparenza macabro per eseguire una lezione, ma ero abituata ad ambienti peggiori. Vidi ippogrifi e jaralda su uno sfondo non ancora raggiungibile, mentre alcuni compagni attendevano già che quelli che sarebbero stati i nostri professori del giorno prendessero parola.
    Avvistai un tassorosso, quello a cui dovevo la vita - anche se immagino che al suo posto avrebbe comunque potuto intervenire la professoressa. Ma era stato lui a muoversi per primo e non avrei potuto essergli più grata.
    'Ciao! Niels, giusto?' Incalzai scanzonata, piazzandomi di fronte a lui. 'Non ho ancora avuto modo di ringraziarti per avermi salvata dal rogo di streghe a lezione di Storia della Magia, quindi... ti devo un favore enorme. Sei un eroe.' Scostai una ciocca di capelli dietro l'orecchio, sorridendo luminosa eppure in minima parte imbarazzata - suppongo fosse tutta lusinga. Spostai quindi lo sguardo verso due miei concasati che non conoscevo ancora se non di vista e salutai anche loro con un cenno pacato, prima di ascoltare le parole dello studente dell'Accademia. Joel, così si chiamava. Ed il suo silenzioso compare rispondeva al nome di Igor.
    'Non dovremo fare male agli Jaralda per difendere gli Ippogrifi, no?' Ne avevo piene le palle della violenza sulle creature, di qualunque tipo si trattasse.






    Evie Wylie, V anno.

    Interagito con Niels, salutato Derek e Corinne.
    Posta una domanda a Joel.



     
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    -Solo se può usufruirne gratis anche la tua rossa preferita. La mie visite ad Hogsmeade sono come un pendolo che oscilla costantemente tra un permesso firmato e uno ritirato, mi meraviglio che papà non mi abbia ancora messo le manette-, fu in compagnia della corvonero più pazza della scuola che Karen scelse di recarsi alla doppia lezione di quel pomeriggio; Corinne era riuscita in buona parte a dissipare il disappunto della Grifondoro, contrariata all’idea che a destinazione non vi avrebbe trovato il suo prof. preferito. Ad ogni modo cura delle creature magiche era una materia che amava, nonostante quel piccolo inconveniente non se la sarebbe persa per nulla al mondo.
    -Io scommetto che è un bono da paura. Una mia amica frequenta l’Accademia, a detta sua non ce ne è uno che sia brutto al campus-, certa di essere nel giusto grazie al pettegolezzo scambiato con Genneya, la rossa non aveva esitato ad accettare quella scommessa certa dell’esito. Sapeva anche cosa chiederle come pegno. Sarebbe stato alla Miller ingegnarsi per rispettare i patti!
    -Ah, ah, che simpaticona. Potresti allearti con Evans, l’anno scorso non faceva che ripetermi quanto il mio nome richiamasse un kraken-, sbuffò prima di arricciare il naso e la bocca in una smorfia. Arrivate a destinazione Karen si guardò in giro, individuando poco lontano Niels lo salutò con un cenno della mano e fece altrettanto con Ellie, che sembrava in apprensione per…
    -Che cazzo ci fa qui Vanja?-, esclamò corrugando la fronte in un’espressione perplessa.
    -Vuole partorire insieme all’ippogrifo? Per quanto sia uno spettacolo doppio irripetibile me lo risparmio volentieri.-, scrollò le spalle, prima di sghignazzare soddisfatta nel vedere che i professori per quella lezione erano due gran fighi, come da previsione.
    -Hai perso alla grande, Miller. Il tuo pegno consisterà nel procurarmi un appuntamento con il ragazzo della pogona, ogni reclamo verrà prontamente respinto!-, le rivolse un sorriso malizioso. Un piano malefico aveva preso forma dalla serata alla Stamberga, se tutto fosse andato in porto lei e Nate sarebbero diventati amici, e da lì in poi… venus at work!
    -Secondo me gli assenti all’appello sono stati travestiti da ippogrifi e ci toccherà schiantarli al momento giusto-, contrastò l’ipotesi di Corinne, aggiungendosi al loro gruppetto. Per amor di competitività contrastò l’ansia di dare una risposta sbagliata e si sentì di replicare alla domanda del primo professore.
    -Io so qualcosa sugli ippogrifi! Sono per metà cavallo e per metà grifoni. Per esperienza posso dire che siano creature molto suscettibili. Tengono un sacco che gli si dimostri rispetto, basta il gesto sbagliato o il tono sbagliato e… zac!- con una mano simulò il becco dell’uccello che colpiva la spalla di Derek.
    -Puoi dire addio alla testa! Superato questo inconveniente il resto è tutto in discesa. Fedeli e abitudinari, una volta guadagnato il loro rispetto e la loro fiducia potrebbero anche permetterci di avvicinarci al nido senza trasformarsi nella loro cena. Quando ne ho visto uno nella tenuta dei McCormac ha deposto soltanto un uovo nel nido-

    -Interagito con Corinne e Derek
    -Risposto al prof.
    -Menzionati Ellie, Vanja, Niels

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    Si sarebbe evitato volentieri la lezione di cura, o qualsiasi altra lezione in quel periodo. La sua espressione doveva chiarire quanto poco in sé fosse nell'ultimo periodo. Era stanco e provato. Passava gran parte del suo tempo a racimolare nozioni sui mannari con annesse testimonianze sulla vita degli stessi dopo il morso. La Ramirez era riuscita in parte a rassicurarlo, ma dopo aver letto articoli su articoli, era ripiombato nello sconforto. Completamente perso nei suoi pensieri, quasi non si accorse della presenza di Niels al suo fianco, al punto che sobbalzò quando l'altro lo salutò. Ricambiò comunque il saluto, sforzandosi di metter su una smorfia vagamente simile ad un sorriso. “Non mi sembrano molto mansueti in genere.” Gli rispose facendo spallucce ascoltando le direttive dei due professori di pochi anni più grandi di loro. Ed avrebbe potuto persino provare a far conversazione se la Miller non fosse comparsa tra loro. L'espressione che il Thompson mise su a quel punto dovette chiarire il suo disagio. Aveva spiattellato i segreti di tutti, e della Miller, per tutto l'anno precedente: ora, paradossalmente, era la Miller a sapere troppe cose di lui. Ovviamente, non la salutò. Grattò un sopracciglio, incrociando le braccia al petto poi e sospirando. “Forse come dice lei.” Rispose infine al tasso, indicando Corinne con un cenno del mento.
    “Ne dubito.” Rispose poi ad Evie, una new entry di quel gruppo formatosi. Si rese conto di non aver mai parlato tanto negli ultimi giorni. “Guarda il professore. Sembra un hippie. Non ci permetterà di far male a delle creature.” Aggiunse poco dopo.
    “L'altro invece sembra volerci tutti morti.” Concluse, piegando il capo.
    “Probabilmente la Miller ha ragione.” Annuì infine, pronto a prendere le protezioni. Fu il colpo della Cavanaugh a distrarlo. Si voltò a guardarla, sciogliendosi straordinariamente in un sorriso. “Mi affiderò a te per salvarmi il culo allora.” Le disse divertito mentre afferrava le protezioni che aveva recuperato. Non voleva perderci la testa. Non sembrava carino.



    Derek Thompson, IV anno corvonero
    Interagito con Niels, Corinne, Evie e Karen
     
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65 replies since 3/10/2021, 09:27   2117 views
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