Mistakes were made

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    M_UNREADM_UNREADM_UNREAD

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    "Figlia mia,
    Non ti permetterò d'insozzare casa nostra con un solo animale, figuriamoci quattro. Liberati di quei conigli se desideri ancora essere accolta come una della famiglia."


    Rileggo quelle poche righe di continuo, sperando ingenuamente che possano cambiare col tempo, che siano in grado di trasfigurarsi grazie alla magia e, insieme a loro, così anche l'opinione di mio padre.
    Però non succede niente di tutto questo, e più stringo tra le mani la lettera più uno strano sentimento inizia ad avvolgermi. Parte dalla bocca dello stomaco e si espande dentro e fuori di me, avviluppandomi in spire calde che mi fanno respirare via via sempre più velocemente, come se avessi il fiatone dopo una lunga corsa.
    Sento le guance farsi rosse e la bocca stringersi in una smorfia contrariata che inizia a tremare e continua finchè non devo morsicarmi il labbro inferiore per farlo smettere.
    Tutto quello a cui riesco a pensare è perchè lui mia stia facendo questo, dopo tutto quello che ho dovuto subire, dopo la mia obbedienza cieca nonostante il desiderio d'intraprendere una vita fatta di stelle e pianeti... Dopo tutto questo dolore, lui vuole infliggermene altro, ed io sento di non poterlo accettare.
    Voglio bene ad Altair e ai suoi piccoli, mi ci sono affezionata in un modo così profondo che non lo credevo possibile, ho capito che prendersi cura di qualcun altro non è poi così male, specialmente se l'altro in questione sono degli animaletti che non possono parlare o darti fastidio in alcun modo. Io e Karen ci siamo divisi i cuccioli che la mia coniglia grigia ha avuto con Sbirro, pensavo di portarli a casa mia prima o poi, così da poterli tenere al sicuro e toglierli da quel rifugio segreto e potenzialmente pericoloso in cui li abbiamo nascosti, ma avrei prima dovuto avvisare papà.
    Ho cercato di ritardare la mia lettera il più a lungo possibile, ma alla fine quel momento era arrivato e, col cuore in gola, l'avevo riempita di speranza e affetto e frasi su quanto tutto stesse andando bene al castello, sui miei voti ottimi e la totale mancanza di pazzie che invece dovrebbero riempire le giornate di una ragazzina della mia età.
    Ho sperato che papà avrebbe accettato, ed invece mi sono vista infrangere i sogni davanti per l'ennesima volta. Oggi, però, qualcosa è cambiato, e sento di non poter passar sopra questo evento. Non mi libererò dei miei conigli, non per lui.
    Preda di un moto di sicurezza -e dell'odio- arraffo penna e foglio per buttar giù un messaggio di risposta che mai mi sarei aspettata di scrivere.

    "Papà,
    Penso di meritare la compagnia di quei conigli e non ho intenzione di liberarmene solo perchè tu me lo hai ordinato. Non puoi pretendere che io rimanga sola per sempre e sono disposta a rimanere al castello per il resto dei miei anni scolastici se proprio tu e mamma non avrete più intenzione di vedermi."

    Senza pensarci troppo, chiudo tutto ed spedisco il gufo a destinazione con mani tremanti ed il petto pesante, gli occhi che minacciano di piangere per il nervoso da un momento all'altro.
    E' già buio qui ad Hogwarts, ed è stata una lunga giornata coronata da questo momento terribile e allo stesso tempo... Bello. Mi sono presa un pezzo di libertà, l'ho pretesa puntando i piedi contro mio padre per la prima volta in quasi sedici anni.
    Mi abbandono sul letto, sicura che non riuscirò ad addormentarmi a causa di tutte le emozioni di cui sono preda. Invece, dopo qualche minuto e delle lacrime versate che hanno trovato la propria fine sul lenzuolo, crollo distrutta e con un sorriso sollevato appena accennato sulle labbra.
    La sensazione è quella di aver dormito pochi istanti, ma quando riapro gli occhi fuori è sorta l'alba ed il mio gufo picchietta fuori dalla finestra, desideroso d'entrare. Mi lancio verso di lui col cuore a mille aspettandomi di trovare una risposta appesa alla sua zampa, dove magari papà mi dice solamente che stare sola è ciò che merito ma mi permette comunque di rimanere al castello, oppure -piccola sciocca- mi dirà che l'ho convinto ed Altair, Vega, Sirio e Antares potranno stare da noi... Ma tutto ciò che vedo è il nulla, e mi sento morire.
    Papà vuole sempre l'ultima parola, i suoi silenzi sono pericolosi. No. No no no. Cosa ho fatto? Cosa ho fatto?!
    Verrà a prendermi e mi porterà via, mi obbligherà ad uccidere i conigli con le mie stesse mani per punizione e poi mi romperà anche l'altra gamba o tutte e due le braccia, e poi non potrò più tornare al castello e dovrò diventare per forza come lui e... e la gente che mi farà torturare... Io non voglio. Non voglio!
    Preda del panico, trovo faticoso respirare, crollo seduta a terra senza fiato e col cuore in gola. Devo calmarmi e pensare lucidamente, trovare una soluzione, chiedergli scusa, farmi perdonare in qualche modo e... e tornare ad annullarmi? Perchè? Mi voglio davvero così male? Mi merito davvero tutto questo timore? Lui... Lui aveva detto di no, secondo il signor Ramirez io non ho fatto niente di sbagliato. A chi dovrei credere?
    Per la seconda volta in poche ore scrivo l'ennesima lettera di getto, affidandola al gufo.

    "La prego, venga alla panchina dove abbiamo parlato l'ultima volta. Ho sbagliato tutto e ora ho paura."

    Una m tremante come firma dovrebbe far capire al Capo Auror chi è il mittente di quel messaggio. E' stato lui a dirmi che avrei potuto scrivergli in ogni momento per chiedergli aiuto, l'istinto ha fatto il resto.
    Lui sembra un'uomo buono, per qualche ragione gli interessa di me e gliene sono grata. Potrebbe aiutarmi ad uscire da questa situazione, se solo riuscissi a trovare il coraggio di parlare.
    Essendo un sabato posso permettermi di uscire dal castello per una visita al villaggio, verso cui corro non appena mi è possibile guardandomi attorno alla ricerca di un paio di occhi gelidi che mi sono fin troppo familiari. Papà è il tipo che ti prende alle spalle, non lo sentirei mai arrivare, e nel momento in cui ti accorgi della sua presenza, è sempre troppo tardi.
    Una volta arrivata alla panchina vicino al bosco, incapace di star seduta immobile, ci marcio attorno a passo svelto e con le mani strette al petto per tenere a bada il tremore. Penso ai miei conigli per tranquillizzarmi, alle loro pellicce morbide contro il mio viso e alle risate che mi provocano mentre giocano tra loro e a come mi sentirei se dovessi perderli o peggio, tagliar loro la gola.
    Quando il signor Ramirez mi si smaterializza praticamente davanti gli urlo praticamente in faccia dallo spavento. Sono tesa come una corda di violino e non riesco a nasconderlo. Dopo aver registrato il suo viso lo assalgo sia a parole che fisicamente, andando a stringergli il davanti della maglia con le dita.
    Ho mandato una lettera a mio padre! I conigli! Io...
    Lo lascio andare di scatto, cercando di prendere fiato e tornare composta, anche solo per riuscire a far uscire frasi connesse dalla bocca.
    Mio padre non vuole che porti a casa i miei conigli, voleva che me ne liberassi e ho detto no. Lui non mi ha risposto, di solito risponde sempre e a-adesso ho p-paura c-che...
    Un singhiozzo, altre lacrime. Sono così stanca di piangere.
    Ho sbagliato d-di nuovo, signor Ramirez. Mi d-dispiace t-tanto.


    Edited by étoile - 30/9/2022, 13:47
     
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    I’ll honour my sword to serve right ideals and justice for all

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    "Scacco matto. Prrrr"
    "Ahah Papàà è la seconda volta che perdi."
    Stavo venendo perculato dai miei figli. Che idilliaca situazione.
    Eravamo alla terza partita di scacchi magici, io avevo vinto la prima partita, poi a quanto pareva avevo scatenato in mia figlia una sorta di bisogno di rivalsa e non accettazione della sconfitta e mi aveva battuto due volte di seguito. In tutto questo Christian rideva senza alcun ritegno spalleggiando la sorella. Chris stava ancora imparando a giocare, ma si divertiva a vedere i pedoni che combattevano.
    Emily era riuscita a tornare a casa per questo weekend per cui Christian era molto contento e dato che ero un po' stanco avevo proposto a loro di rimanere un po' tranquilli a casa a giocare, ma non pensavo che questo avrebbe dovuto dire subire un'umiliante sconfitta.
    Avevo il turno serale quel giorno, avrei dato il cambio a Sarah poi, mentre il giorno dopo invece saremmo riusciti a stare insieme tutti per tutto il giorno, quindi oggi mi conveniva stare tranquillo.
    "Non posso accettarlo, il mio orgoglio è troppo ferito."
    Ero quindi pronto a ricominciare la quarta partita sperando di recuperare il mio orgoglio ferito, quando poi un gufo non iniziò a picchiettare sul vetro attirando l'attenzione di tutti.
    Stavo per alzarmi, ma quell'impicciona di mia figlia fu più veloce e acchiappò il bigliettino leggendolo subito!
    "EHi ehi! Non avresti dovuto leggerlo!"
    "Pà, un'emergenza. Devi aiutare Marsilda!"
    Non risposi e le presi la lettera dalle mani leggendo il contenuto, non era nemmeno firmato del tutto, ma Emily aveva capito il mittente. D'altronde, seppur a grandi linee, le avevo raccontato poi cos'era successo con Marsilda.
    "Potrei dirle che arrivo più tardi? E' da tanto che non siamo insieme solo noi tre..."
    "Tu aiuti le persone, quindi noi ce la caveremo perché stiamo bene."
    Fu Christian a parlare stavolta, nemmeno sapeva di cosa stessimo parlando, ma dato il lavoro che facevamo io e Sarah avevamo deciso con i nostri figli di renderli consapevoli il prima possibile, perché era un lavoro che non aveva orari sempre fissi, che avendo deciso di prodigarci per gli altri potevano appunto esserci situazioni come questa.
    "Kain dovrebbe essere a casa, dico a lui di tenervi d'occhio. Grazie"
    Sorrisi e diedi un bacio sui capelli a entrambi e dopo aver avvisato Kain che avevo un'emergenza, mi diressi fuori casa in un vicolo desolato e mi smaterializzai subito in quel luogo dove avevo parlato con Marsilda.
    Marsilda era già li e in tutta risposta mi urlò in faccia dallo spavento, a mia volta mi trovai a indietreggiare d'istinto sgranando gli occhi. Non urlai ma sicuramente quell'urlo mi colse impreparato.
    "Scusami scusami! Era meglio se-"
    Mi stoppai perché fui "assalito" subito da una Marsilda angosciata che si appese alle mia maglia. Nemmeno mi ero preoccupato per come ero vestito, di certo non ero in tenuta Auror...ma poco importava adesso.
    Non riuscì a capire il suo allarmismo, avevo bisogno che si calmasse e mi spiegasse per bene cosa fosse successo, per arrivare a decidere di chiamarmi doveva essere davvero spaventata e che stava iniziando a fidarsi di me, quindi dovevo darle il tempo necessario.
    Riuscì a prendere fiato per poter darmi una panoramica della situazione e ad occhi esterni quella poteva sembrare una comunissima discussione su avere o meno degli animali, d'altronde era successo pure a noi e far entrare altri animali in casa l'avevo proibito e quel pappagallo ora stava al Ministero.
    Il fatto era che era finita li, non c'erano altre conseguenze, non c'era bisogno di avere paura...lei era terrorizzata anche solo per aver osato ribellarsi a un'imposizione. Un suo "No" l'aveva ridotta a piangere e chiamare un auror, certo le nostre dinamiche erano particolari, ma se aveva deciso di fare così era perché era preoccupata per la sua incolumità, non riuscivo a pensarla diversamente.
    Mi piegai sulle ginocchia e presi un fazzolettino dalla tasca per asciugarle lentamente il viso dalle lacrime.
    "Sei con me ora. Fai respiri profondi insieme a me ok? Poi possiamo parlare."
    Dovevo sviscerare quello che stava provando, cercando di razionalizzare la situazione, se stava così tanto male doveva esserci un pregresso, qualcosa che rendeva lecito il suo terrore. Non sarebbe stato semplice, ma per aiutarla dovevo sapere il possibile. Iniziai quindi a fare respiri lunghi e profondi sperando che mi venisse dietro, continuando a stare piegato davanti a lei per essere alla sua altezza.
    Attesi qualche secondo poi prima di farle qualche domanda.
    "Il fatto che non ti abbia risposto ti sta facendo presupporre che possa succederti qualcosa di male? Cosa ti sta spaventando tanto Marsilda? Sei preoccupata per te o per i conigli?"
     
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1 replies since 12/8/2022, 16:35   40 views
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