Night watches.

Augie

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    Aveva registrato un'inversione di tendenza negli ultimi mesi. Per qualche anno la sua vita privata era rimasta statica, immobile e immutata su sua precisa volontà, mentre parallelamente il suo percorso come cacciatrice progrediva lasciando sulla sua pelle olivastra piccole mezzelune di inchiostro che l'avrebbero marchiata a vita. Era stata una sua scelta e per questo non aveva avuto motivo di considerarla preoccupante, ben diversa era invece la situazione attuale: ora la sua quotidianità di cacciatrice era piuttosto stabile, mentre era la sua vita privata a subire continue variazioni. Quella vita che Agatha era convinta di aver messo in secondo piano.
    Sapeva che l'errore fondamentale, quello da cui era scaturita poi ogni conseguenza, era stato lasciar entrare di nuovo Hades Murray nella sua vita. Quell'incontro casuale al villaggio natalizio avrebbe dovuto rappresentare un episodio isolato, concludersi in sé stesso senza avere un seguito, senza dar luogo a nessuna conseguenza. Ma, volendo essere completamente onesta con sé stessa, doveva ammettere di essere stata lei per prima a non permetterlo e a gettare le basi per un riavvicinamento tra lei e l'irlandese. Ora tutto ciò che la preoccupava, rendendo così la sua vita privata centro nevralgico dei suoi pensieri, riguardava direttamente Hades: la loro rottura, la licantropia del Murray ed il suo precario stato di salute, il suo alcolismo, il malessere psicologico conseguentemente patito da Persephone, l'intromissione di Clive. Per Agatha era estremamente preoccupante il fatto che tutto ciò avesse tanto spazio nella sua mente e nella sua vita, quella vita che aveva deciso di dedicare ad uno scopo ben preciso. Non che avesse rinunciato alla caccia: non aveva saltato alcuna ronda notturna né perso di vista i soggetti che si era ripromessa di tenere d'occhio, ma di fatto sentiva di potersi attribuire delle mancanze in merito.
    Avanzò silenziosa, la figura in nero illuminata solo dal chiaro di luna. Abraham la precedeva, una sentinella a spianarle il cammino così da scorgere dettagli degni di nota ancor prima di lei. Ma l'oscurità pareva più quieta che mai, il terreno umido ed erboso accoglieva i passi felpati della cacciatrice e qualche alito di vento muoveva le foglie e i fili d'erba provocando fruscii che si levavano morbidi e quasi rassicuranti nella tranquillità di quella notte. La Caine conosceva la ragione che, più di tutte, la faceva sentire in difetto rispetto alla propria missione: non era ancora riuscita a determinare con assoluta certezza il responsabile dei preoccupanti eventi che si erano verificati in accademia. Gli indizi raccolti puntavano su Bram Dubois, ma non poteva classificarli come prove inconfutabili della sua colpevolezza e di conseguenza non avrebbe fatto nulla di più che tenerlo d'occhio. A dire il vero, in cuor suo sperava che quel ragazzo dallo sguardo dolce e i modi gentili non fosse il vero responsabile, che fosse un lican ancora in grado di controllarsi, che non fosse lui, insomma, la bestia che minacciava l'incolumità di tutto il campus.
    Vide Abraham sfrecciare verso di lei, il movimento delle ampie ali più frenetico del solito fu un segnale sufficiente a farle sollevare la balestra che puntò dritta davanti a sé mentre il falco planava su un ramo poco distante, in posizione strategica per intervenire a sorpresa se si fosse rivelato necessario. Ma la figura che emerse dalla vegetazione aveva un che di familiare e non perché si trattasse di un suo obbiettivo.
    Augie?
    La cacciatrice abbassò la balestra e si calò sotto il mento la bandana che le copriva metà del volto a partire dal naso, liberando anche il capo dal cappuccio nero della felpa che indossava, così da rendersi riconoscibile agli occhi dell'altro. Conosceva quel cacciatore, come ne conosceva in effetti molti altri pur non avendo mai dato a nessuno di loro particolare confidenza. Ignorava le motivazioni che avevano spinto l'uomo dalla pelle di ebano ad intraprendere il suo stesso cammino, ma si era fatta una vaga idea sul tipo di cacciatore che era, dettaglio dal peso tutt'altro che indifferente.
    Da quando copri il territorio dell'accademia? Non ti avevo mai visto da queste parti.
    Il giardino dell'accademia e la boscaglia circostante erano ormai oggetto delle sue ronde notturne da tempo, ma non le era mai capitato di incontrare altri cacciatori fino a quella notte. Un pensiero le attraversò la mente all'improvviso, una fugace meteora.
    Sei stato tu a piazzare le tagliole d'argento?
     
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    I cacciatori che si muovono nelle silenziosi notti inglesi sono molti, forse più di quanti il Ministero verrà mai a conoscenza. Alcuni vengono presi in fallo, e legati traportati in prigione dove sconteranno la pena per quelli che ora vengono chiamati reati ed un tempo invece venivano lodati come servizi alla comunità.
    L'eliminazione di cani e sanguisughe da questo pianeta non si è mai fermata del tutto, nemmeno dalle ombre dietro cui ci hanno costretti a nasconderci. Abbiamo i nostri luoghi sicuri presso cui incontrarci e condividere pareri o un semplice momento di pausa tra una battuta di caccia e l'altra, sono nascosti ai più e protetti da parole d'ordine vecchie di decenni che vengono passate di generazione in generazione tra un membro di un clan e l'altro, o tra maestro ed allievo.
    A volte qualche collega dallo spirito debole e privo d'onore parla con gli auror, si piega al loro volere e parla loro di questi posti, forse con la speranza di vedersi ridurre una pena troppo lunga e pesante; se scoperte, quelle oasi spariscono per sempre e con loro i gestori, salvo poi risorgere da qualche altra parte come la Fenice fa con le sue ceneri.
    La mia famiglia frequenta da anni un pub racchiuso dai fitti alberi di Hogsmeade, io stesso ci entrai spesso e volentieri per cogliere voci di corridoio su possibili avvistamenti, ed è lì che incontrai la giovane donna che ora mi si para davanti nel buio boschivo della tenuta attorno all'Accademia di Arti Magiche.
    Agatha Caine mi è parsa fin da subito come una giovane donna schiva, forse persino quanto me, per nulla dedita a farsi bella con gli altri avventori del locale delle sue conquiste o a dire più di quanto ci si aspetterebbe da una conversazione cordiale. In questo ci somigliamo, e per quanto io possa apprezzare la compagnia di coloro che condividono con me la lotta contro il male, allo stesso tempo preferisco non fidarmi del tutto. Non si sa mai da quale lato potrebbe giungere la lama, e solo il clan Norrell può darmi la sicurezza di poter voltar loro le spalle.
    Volgo lo sguardo calmo verso l'ombra a forma di falco pellegrino che mi osserva dalla sua postazione, attende un segnale della sua padrona per eventualmente agire od abbassare la guardia. Personalmente non ritengo necessaria la presenza di un'animale al mio fianco durante le ronde, giudico le abilità che posseggo necessarie per cacciare da solo, ma capisco che ad alcuni possa piacere avere un amico utile. Peccato che legato a tali compagni vi sia anche un notevole scrigno di emotività in caso della loro dipartita o ferimento, motivo in più per non averne appresso.
    Ciao, Agatha.
    Sposto gli occhi scuri nei suoi, ben poco visibili nel buio che permea la foresta, ma di cui ricordo bene la profondità. Fossi un uomo più curioso ed incline a farmi gli affari altrui potrei chiederle cosa si nasconde dietro di essi e quale storia l'ha portata a divenire ciò che ho di fronte oggi... Ma la realtà è che non m'importa. Lei ha i suoi segreti, ed io i miei, l'incrociarsi dei nostri sentieri non significa che automaticamente tutto è dovuto all'altro. Mi basta che il suo obiettivo primario sia simile al mio, il resto conta ben poco.
    Ho sentito delle voci in merito ad attacchi di licantropi ed ho pensato di dare un'occhiata.
    Non le serve sapere del piano messo in piedi dal mio clan, per il momento. Certo è che prima o poi dovrò iniziare a circondarmi di alleati a cui poter sussurrare del mio ruolo tra gli auror e chissà, forse la Caine potrebbe fare al caso mio, ma mi permetterò d'osservarla ancora per un pochino.
    Inarco un sopracciglio nel sentirla chiedermi delle tagliole... Al Ministero non mi era giunta voce di questo piccolo dettaglio, e se c'è stata una vittima o non ha sporto denuncia oppure ai piani alti hanno scelto di tenere tutto segreto per chissà quale motivo, magari la paura di destare ancora più panico di quanto non serva tra le file degli studenti.
    Dovrò dimostrarmi fedele ed affidabile coi miei superiori, instillare in loro la convinzione di quanto io possa essere capace di custodire informazioni e seguire eventuali sospetti, solo così potrò camminare per il campus con ancora più libertà di quante non me ne conceda al momento.
    No. Non è il mio stile. E poi non correrei mai il rischio di ferire qualche animale o studente innocente. Mi sembra più una mossa da Clive.
    La nostra comune conoscenza esagera nel suo fare il gradasso, e da come parla deduco possegga una strana natura sadica che non condivido: preferisco terminare la vita di quelle bestie feroci in fretta, così da non doverle più veder camminare sulla faccia della Terra insieme a coloro che desiderano sterminare.
    Hai qualche idea su chi possa essere il cane che cerchiamo?
    Non c'è competizione tra cacciatori, o almeno tra quelli che vedono la nostra vita come una missione invece che un gioco, e nel mio chiederle pareri non vi è l'obiettivo di rubarle la preda, ma il semplice condividere informazioni.
    Personalmente ho notato che è da un po' che non si fa vedere... Magari si è laureato ed ha deciso d'inondare un luogo di lavoro col suo olezzo.


    Edited by Anansi - 30/9/2022, 16:18
     
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    Inutile chiedersi come certe informazioni fossero giunte fino ad Augie. Ogni cacciatore aveva le sue fonti, lei per prima cercava di individuarne una in ogni contesto della società magica di una certa portata e dimensione. Diagon Alley, il Ministero della Magia, Hogwarts, Hogsmeade.. aveva sentinelle ovunque e lo stesso doveva valere per l'uomo di fronte a lei. Pur non frequentando l'accademia, il cacciatore aveva avuto notizia degli strani eventi che si erano verificati all'interno del campus nel corso degli ultimi due anni. Ed ora, per ovvie ragioni, aveva sentito la necessità di tastare la situazione con mano, avventurandosi di persona ad ispezionare un nuovo possibile territorio di caccia. Doveva avere una qualche copertura nel caso in cui si fosse imbattuto in qualche professore o studente sospettoso, qualcosa che giustificasse la sua presenza entro i confini dell'accademia.
    Clive.. i suoi occhi si accesero di un disappunto che non si sforzò di mascherare Ma certo.
    Non trovava affatto difficile presumere che un simile comportamento fosse più facilmente associabile a Clive che ad Augie. Quell'uomo dai lineamenti duri e gli occhi come piccole stalattiti di ghiaccio era proprio il tipo di cacciatore che non si preoccupava dell'eventualità che uno studente insonne o un animale rimanessero intrappolati in una delle sue tagliole, ferendosi e spaventandosi senza ragione. E tuttavia era una novità per Agatha il fatto che Clive potesse aver orientato la sua attenzione verso l'accademia di Arti Magiche, una novità per niente gradita.
    A quanto pare non sei l'unico a cui sono arrivate queste voci.
    Commentò, lo sguardo assorto. Proprio come Augie, Clive doveva avere qualche informatore - magari tra gli studenti - che l'aveva messo in allarme a sufficienza da spingerlo ad un simile atto di bracconaggio, con tutti i rischi che cacciare nel bosco adiacente al parco del campus poteva comportare. La domanda del cacciatore la distolse dalla sua breve riflessione, mettendola di fronte ad un bivio di natura puramente strategica: condividere con Augie le informazioni che aveva avrebbe potuto rivelarsi utile? Naturalmente sì, ma se fosse stata del tutto sincera avrebbe automaticamente disegnato un bel bersaglio sulla fronte di Bram Dubois. E la Caine non voleva che un lican venisse eliminato, se non era certa che si fosse macchiato di un crimine o che fosse un imminente pericolo per la comunità.
    No. affermò, sul viso l'impassibile tranquillità con cui aveva imparato a mentire Ma, come puoi immaginare, tra gli studenti del campus ci sono diversi licantropi.. sto studiando le loro abitudini.
    Non avrebbe condiviso con lui ogni informazione ed ogni sospetto, ma l'avrebbe comunque messo a conoscenza di alcuni particolari. Fondamentalmente riconosceva in quell'uomo un cacciatore capace e non voleva rifiutare di default l'idea di una collaborazione, non dopo due anni trascorsi a rendersi conto di quanto fosse complicata e sfuggente quella situazione. Ripose definitivamente la balestra agganciandola dietro la schiena e si sedette sul vecchio tronco di un albero abbattuto da una tempesta. Osservando Augie, inclinò appena il capo su cui i capelli scuri erano radunati in trecce che li raccoglievano sopra la nuca, annullando l'impedimento che avrebbero costituito con la loro lunghezza.
    La creatura che cerchiamo si comporta in modo piuttosto insolito. Sul fondo del lago ho trovato la carcassa di un cervo: ne aveva fatto scempio, ma tutta la carne di cui si sarebbe potuto nutrire era ancora lì. l'immagine del cervo morto che aveva fatto levitare sulla riva del lago si materializzò di nuovo davanti ai suoi occhi, ricordandole una morte orrenda che pareva aver poco a che fare con il risultato del tipico comportamento di un predatore E sembra abbia fatto lo stesso con molti altri cervi, la professoressa di Magizoologia è in allerta e i centauri sono furiosi.
    I centauri lo erano sempre. Personalmente non aveva una grande sintonia con quelle creature, notoriamente sagge ma al contempo fin troppo irascibili per i suoi gusti. Comprendeva la loro avversione alla prepotenza umana ma riteneva che fossero fin troppo lapidari: non si sarebbe sorpresa se avessero deciso di dare la caccia al lican, la creatura per metà umana che minacciava la stabilità della loro dimora.
    L'attacco di cui è stato vittima uno studente, invece, sembra essere stato uno scontro tra simili. Anche Thomas Fowler è un licantropo, ma sostiene di essere stato attaccato per primo: ha raccontato che l'altro si è avventato su di lui con una furia omicida e al San Mungo confermano che è sopravvissuto per miracolo.
    Lo mise a conoscenza anche di quei dettagli, tralasciando però tutto ciò che riguardava il bracciale che aveva rinvenuto sul luogo dello scontro, quello che recava un'incisione che non lasciava alcun dubbio sul suo proprietario. Era un elemento di un certo peso, ma era comunque ciò che suo fratello Emory avrebbe definito come "prova indiziaria": non implicava con certezza che Bram si fosse reso responsabile di quell'atto di violenza. E questo la faceva esitare.
    Quella che cerchiamo è una bestia fuori controllo.
    Agatha sollevò lo sguardo verso il suo interlocutore. Lei non utilizzava termini simili con leggerezza, come invece facevano molti altri cacciatori: "bestia", "cane".. erano parole che attribuiva ai licantropi solo nel momento in cui questi manifestavano la loro natura violenta e omicida. Non li appellava così quando li sapeva impegnati a combattere realmente la loro natura. Purtroppo quel tipo di lotta interiore non durava per sempre: presto o tardi, tutti loro cedevano. Forse a Bram Dubois era già successo. Forse.. sarebbe successo anche ad Hades. Capiva perché altri cacciatori, differentemente da lei, sceglievano una strada diversa: preferivano prevenire che curare. Ma la ragazza di Birmingham non era in grado di spezzare una vita ancora innocente.
    Se davvero si è diplomato e ha trovato lavoro a Londra o comunque nel Regno Unito.. credo che avremo presto notizie di nuovi attacchi efferati.
     
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    Non saprò mai con certezza se la cacciatrice di Birmingham ha scelto di tenere per se qualche segreto, potrebbe somigliarmi più di quanto io creda e mentire è un'abilità che in molti sanno maneggiare. Scruto quel viso dai lineamenti morbidi per cogliere un qualsiasi indizio d'incertezza, ma la ragazza è brava a mettere su una maschera. Oppure è semplicemente sincera.
    In ogni caso, da lei non ho nulla da temere e se preferisce custodire le sue prede allora che si diverta. Io verrò a sapere degli altri a modo mio, prima o poi.
    Alcuni dei lupi che nomina sicuramente non saranno segnati negli archivi del Ministero, e a Londra sono così stupidi da credere che un semplice censimento possa semplificar loro eventuali indagini... Stupidi ingenui. Quelle bestie si credono al di sopra della legge, probabilmente da generazioni, e con la loro presunta furbizia sono riusciti a sfuggire dalle dita degli Auror, ma non dai cacciatori.
    Quando li troveremo tutti, l'Accademia verrà ripulita e non ci sarà più bisogno di studiare le abitudini di nessun assassino. Gli studenti si sentiranno sicuri nel guardare i cadaveri di quei cani bruciare, e capiranno quanto questo governo corrotto e perbenista non è mai stato in grado di proteggerli nel modo giusto.
    Bisogna prendere l'iniziativa e agire, prima che sia troppo tardi. La mia famiglia è riuscita a capirlo prima di altri.
    Ascolto con attenzione i dettagli che Agatha mi dona, racconti di morte senza senso ai danni di poveri cervi. Se fossero stati trovati completamente spolpati avrei compreso la necessità di cibarsi per mantenere le forze, ma se è stato tutto solo un sadico gioco allora chi può assicurarci che non sceglierà degli esseri umani la prossima volta?
    I licantropi con la loro capacità di controllo sono i peggiori, liberi dalla schiavitù della luna tagliano e mordono senza fermarsi mai, e da secoli uccidono per divertirsi e poco altro. Se anche i centauri sono in allarme, forse la situazione è più grave di quanto le voci al Ministero non facciano credere.
    Peccato non poter parlare con loro, non vedono di buon'occhio gli esseri umani.
    Spero di non doverne mai trovare uno con la gola strappata, durante una ronda. Sono creature fiere e protettive del territorio, ma per quanto forti possono fare poco se messi di fronte ad un'assassino e dubito posseggano l'argento necessario per uccidere le maledette bestie.
    Ricordo la storia del ragazzo attaccato nel bosco, è stato trovato e portato in ospedale da un altro studente che l'ha trovato morente. Sarebbe potuto morire subito dopo aver comunicato agli Auror informazioni utili a rintracciare il suo assalitore, purtroppo però gli è stata salvata la vita ed ora continua a camminare come se nulla fosse tra i corridoi dell'Accademia. Giungerà anche il suo turno, con pazienza.
    Nemmeno tra simili sono in grado di provare pietà.
    Commento con una smorfia di disgusto mentre mi siedo accanto ad Agatha sul tronco riverso al suolo, lasciando comunque tra noi la giusta distanza e privacy.
    Trovo sia comunque strano questo suo improvviso silenzio, non si comporta come le altre bestie con cui ho avuto a che fare. E' lucido abbastanza da capire che continuare ad uccidere lascerebbe ulteriori tracce, ma attacca con ferocia ed in maniera apparentemente casuale.
    Un lupo vestito da umano: non si è lasciato inebriare fino alla pazzia dal sapore del sangue, ha mantenuto un certo intelletto ed ora si nasconde nella sua apparente sicurezza. Una bestia intelligente è più pericolosa di una senza controllo, e se non fossi così preso dalla mia missione principale mi sarei lasciato guidare dall'urgenza di terminare il più velocemente possibile questo massacro.
    Il rettore che tipo di provvedimenti ha preso in merito? Oppure preferisce riempire gli studenti di bei discorsi su come i cani non abbiano alcuna colpa?
    Conosco già parte di questa risposta grazie al mio lavoro da infiltrato, ma gli Auror i loro controlli non basteranno a ripulire tutto quanto. Per quanto riguarda il resto ricordo il periodo in cui io stesso ero uno studente ed iniziarono a girare per il campus i primi volantini contro coloro che praticavano razzismo contro mannari e licantropi... Tanto valeva offrirsi direttamente ad essi su una tavola imbandita e ricoperti di salse.
    Un giorno ci daranno ragione, Agatha. Si ricopriranno il capo di cenere e chiederanno scusa per aver dato a noi degli assassini.
     
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    Non credo abbiano informazioni utili, comunque. Se così fosse si sarebbero già attivati.
    I centauri.. creature forti e sagge, ma moderatamente prevedibili. Era il loro orgoglio a renderli tali, così come il loro senso di responsabilità nei confronti della foresta e di tutte le vite che la popolavano. Animali e creature magiche godevano della loro protezione, l'equilibrio dell'habitat era la priorità per i centauri e di conseguenza ogni loro azione volgeva a quell'unico grande scopo. Se il branco residente in quell'area limitrofa all'accademia avesse avuto informazioni che potessero ricondurli al Dubois o a chiunque altro, le loro voci si sarebbero già levate nella richiesta di giustizia, o forse sarebbero stati direttamente loro a "processare" il colpevole, in qualche radura nascosta dalla fitta vegetazione. No, la loro rabbia era un segno evidente della frustrazione dettata dall'impotenza.
    Quello che Agatha aveva davanti, invece, era un altro tipo di guerriero. Augie non sembrava arrabbiato né mosso dall'orgoglio, tuttavia anche lui era distante dall'equilibrio verso cui la Caine si protendeva ostinatamente cercando in esso un'armatura solida, capace di proteggere la sua incolumità e le sue intenzioni. Il disgusto che contrasse le labbra dell'uomo in una smorfia ne animò anche gli occhi scuri rendendolo vulnerabile allo sguardo della cacciatrice, anche se solo per un istante. Agatha tacque - restia a commentarne i giudizi - e non poté fare a meno di chiedersi se la "chiamata alla caccia" dell'altro fosse avvenuta in seguito a vicissitudini personali, com'era stato per lei, o se qualcuno lo avesse istruito a quel disprezzo che pareva il vero motore della sua determinazione.
    Proprio perché il suo agire ci appare casuale, non sono sicura che si possa parlare di lucidità. Forse il fatto che si sia apparentemente placato non ha nulla a che fare con la prudenza.. rifletté a bassa voce, lo sguardo rivolto verso il cacciatore seduto al suo fianco Possiamo aspettarci qualunque cosa, da un momento all'altro. Per ora è imprevedibile.. e questa per me è di gran lunga la notizia peggiore.
    Non poter avanzare ipotesi basate su solidi indizi era l'ostacolo più seccante, per Agatha. Come cacciatrice faceva un metodico uso della pianificazione: non agiva mai in modo casuale, se non quando le condizioni le imponevano di affidarsi al puro istinto e alla prontezza dei suoi riflessi. Non si poteva intravedere alcuno schema nel comportamento del licantropo fuori controllo e questo lo rendeva più pericoloso che mai, letale come un killer folle e in preda ad improvvisi attacchi di furia omicida. Ma si trattava realmente di questo? Se così fosse stato, i morti da contare sarebbero stati molti, mentre in definitiva nessun essere umano aveva ancora perso la vita.
    Il rettore ha avvisato Ramirez, saranno gli auror ad indagare. Dovresti saperlo.. gira voce che tu sia quasi uno di loro, ormai.
    Gli rivolse un'occhiata obliqua, indagatoria. Notizie di occupazioni così pubbliche e ufficiali giravano in fretta, soprattutto nella cerchia dei cacciatori che erano per natura dei gran ficcanaso. Quella novità l'aveva lasciata perplessa, per quanto non le avesse dato motivo di interessarsi più di tanto alla cosa. Dubitava che Augie si fosse unito agli auror perché spinto da una sincera vocazione, la sua devozione al distintivo e agli ideali che rappresentava era già inquinata in partenza, di questo doveva per forza essere consapevole.
    Non mi interessa che mi venga data ragione. Non sono alla ricerca di una legittimazione.
    Si strinse nelle spalle. Si sentiva lontana dalla retorica della cacciatrice incompresa, al punto che probabilmente non sarebbe uscita alla scoperta nemmeno nell'improbabile caso in cui la caccia ai licantropi fosse stata legalizzata. Il suo operato non era qualcosa di cui volesse fregiarsi, non voleva riconoscimenti né meriti. Non si vergognava della propria scelta, ma nemmeno se ne sentiva glorificata. In definitiva preferiva portare avanti la sua missione in sordina, rimanendo per conto proprio, senza alleati né seguaci. Tese l'orecchio al passaggio di qualcosa, ma si trattava solo di un cervo e non fu necessario scorgerne le corna ramificate per rendersene conto.
    Devo chiedertelo: è per questo che hai deciso di entrare negli auror? Credi che con un distintivo addosso potrai convincere i tuoi colleghi, magari persino le alte sfere del Ministero.. a perseguitare lican e mannari?
     
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