nothing lasts, I know the deal

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    3 marzo


    Pensavo che ripetere questo fottuto schema avrebbe fatto meno male. Pensavo di essermi abituata a soffrire così tanto, dicevo che la seconda volta non sarebbe stato tanto tragico. Pensavo di potermi salvare.
    Mi sbagliavo. Su tutto.
    L'errore iniziale è stato mio, ovviamente. Mi sono innamorata di una persona gentile, simpatica e che sembrava genuinamente interessata a me e a quello che avevo da dire ed offrire, ma non avevo tenuto da conto la possibilità che quella mostratami fosse solo pura e semplice amicizia. Ho sperato di vedere nei suoi occhi lo stesso principio d'affetto romantico che c'era nei miei, ed in cambio ho ricevuto un bel pugno in faccia.
    Prima c'è stata la rabbia, forte e dura quanto le mie grida, poi è arrivato tutto il resto: un mare di tristezza in cui mi sento affogare, la delusione cocente mischiata all'imbarazzo e l'odio che provo per me stessa e questo mio sentirmi così fottutamente stupida.
    Era già successo una volta, Fenrir se n'era andato lasciandomi lì a pendere dalle sue labbra e con l'ennesimo trauma da curare, poi è arrivato Finn e per un po' sono stata felice tra le sue braccia, ma i sogni prima o poi devono terminare. C'è di buono però che gli incubi di mio padre non mi stanno venendo a far visita in questo periodo, non avrei potuto sopportare di sentirmi tormentata in quel modo sia da sveglia che da dormiente.
    Un piccolo regalo che l'universo ha deciso di donarmi, e che io mi prendo più che volentieri dato che nei miei confronti sembrano essercene pronti così pochi.
    Non vedo Finn da un po', non saprei dire quanto in realtà, gli ho detto di starmi alla larga e lui sta ubbidendo da bravo ragazzo ligio alle regole qual è. Mi manca, e non sopporto di sentirmi così. Non si merita che io soffra per lui ed io non merito di piangere ogni cazzo di giorno, ma ormai la frittata è fatta.
    Un tempo avrei reagito in maniera molto peggiore se avessi saputo chi incolpare di questo mio cuoricino traballante: urla, botte, strepiti e incantesimi lanciati dritti in faccia pur di veder scomparire un potenziale rivale. Il suo lavoro mi sarebbe importato meno di zero, così come la possibilità di un'espulsione, e non avrei esitato dal presentarmi davanti ad Eizen Hellstrom per urlargli contro tutto il mio disprezzo.
    Per sua fortuna sono cambiata quel tanto che basta per trattenermi e sfogarmi principalmente su me stessa mentre penso a quella cazzo di laurea in Magizoologia che desidero da quando sono piccola, ed in tanto il sangue mi cola dai palmi attraverso le unghie affilate che ci pianto dentro ogni qual volta sento il bisogno di picchiare quel fottuto prof di Duelli.
    Lascio che le ferite guariscano da sole, non uso alcun mezzo magico perchè voglio vederle rimarginarsi lentamente insieme al potenziale scemare del mio risentimento. E poi quando le ferite si riaprono fanno ancora più male ed il dolore ti sembra così buono quando vivi dentro un limbo di merda.
    Mi sono trattenuta a lungo eppure quest'oggi, per qualche strano motivo, mi sono ritrovata davanti alla porta della sua aula. La fisso e dall'altro lato giungono rumori sommessi di una lezione che pare movimentata. Dall'altro lato di questa barriera di legno c'è Finn insieme all'uomo che ama e ammira, mentre io sono qui a piangere in silenzio per un'affetto che non verrà mai ricambiato nel modo che voglio.
    Rimango qui per non so quanto tempo, nell'udire gli studenti muoversi verso la porta mi sposto con velocità per nascondermi dietro un'angolo perchè non voglio vedere il piccolo Anderson. Non deve vedere come mi ha ridotta.
    Mi asciugo i rimasugli di lacrime dalle guance ed attendo finchè non vi è completo silenzio, forse se n'è andato anche Hellstrom... Poco male, in fondo non so bene nemmeno io perchè mi trovo qui. Forse voglio solo cercare di capire perchè sono stata scartata anche questa volta per qualcuno migliore di me.
    Forse, se rimango in quest'aula deserta per abbastanza tempo, prima o poi un po' dell'essenza di Eizen Hellstrom entrerà dentro di me e Finn mi vedrà sotto una nuova luce e... Sto facendo un discorso da pazza totale, cristo santo. Dovrei essere felice di essermene resa conto, la Link di Durmstrang avrebbe seguito il flusso dei suoi pensieri fino a perdersi per sempre.
    Magari lo sono già adesso, ma il buio che ho attorno è troppo fitto perchè io possa vedere.
    Sfioro la cattedra con il palmo segnato dalle mezzelune di carne viva da cui giusto stamattina ho fatto scorrere altro sangue, chiudo gli occhi nel silenzio surreale e mi dico che prima o poi guarirò, come ho sempre fatto, devo solo avere pazienza.
    Un rumore di passi mi fa voltare, e lui è lì, che mi fissa.
    E' bello, alto e muscoloso, sicuramente intelligente e preparato nella sua materia. Capisco perchè Finn sia così preso da lui, chi sono io se messa a confronto di tale statua greca?
    Salve.
    Lo saluto con un filo di voce, i miei occhi rossi ed espressione triste lasciano tradire uno stato d'animo che non sono poi così interessata a nascondere.
    Sa, signor Hellstrom, un tempo avrei tentato di picchiarla per quello che mi ha fatto.
    Il tono di voce tuttavia pare distaccato, come quello di un paziente da poco uscito da uno stato catatonico che sta cercando di riprendersi del tutto.
    Finn preferisce lei a me, ed io odio sia me stessa per esserne innamorata che lei, signor Hellstrom, perchè la sua sola esistenza me lo ha portato via. Non si merita le attenzioni di una persona speciale come Finn, però giuro che non le farò nulla di male perchè ci tengo a laurearmi e... e in realtà non so per certo nemmeno il perchè io mi trovi qui.
    Mi guardo attorno sorpresa, come se mi rendessi totalmente conto solo in questo momento di essere effettivamente dentro un'aula dell'Accademia invece che in camera mia insieme a Mad Sweeney. Questo non è un sogno, e la realtà di trovarmi di fronte colui che reputo attualmente come il mio peggior nemico fa più male del bruciore che sento non appena premo le unghie contro i palmi ormai ridotti ad un colabrodo.
    Meglio punire me stessa. Io me lo merito. Solo io.
     
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    Eizen si fermò a qualche passo distanza dalla ragazza che inaspettatamente si trovava nella sua aula. Non gli sembrava di averla mai vista, sicuramente non era una sua allieva, ma nemmeno aveva ricordo di averla intravista nei corridoi. Come mai una studentessa dell'accademia non sua allieva si trovava nella sua allieva?
    La guardò confuso e stava per aprir bocca per chiederle se magari si fosse persa, ma fu lei a salutarlo per prima e dal tono della voce e dal modo di porsi sembrava proprio che quella ragazza fosse li proprio volontariamente, in sua attesa tra l'altro.
    Non fu troppo arduo per lo svedese rendersi conto della tristezza che aleggiava nel suo sguardo e probabilmente le avrebbe chiesto subito se avesse bisogno di un fazzoletto dato i suoi occhi rossi, ma le parole che espresse immediatamente dopo lo fecero bloccare sul posto totalmente sorpreso e preso in contropiede da quell'insinuazione.
    Si meritava addirittura di essere picchiato da lei? Era una situazione surreale, o c'era stato uno scambio di persona, il che era improbabile, o davvero involontariamente aveva fatto qualcosa? Era persino assurdo pure questo, ma non volle attaccarla o passare subito alla difensiva, preferiva avere un chiaro quadro della situazione prima di avanzare con qualsiasi cosa.
    Ora gli avrebbe detto tutto il resto del racconto mancante vero? Aveva bisogno di unire i puntini e capire che connessione ci fosse con lei, senza contare che comunque si stava rivolgendo a un professore, ma qui la disciplina era quasi inesistente se non in rari esemplari, altro che l'esercito. Sotto questo punto di vista un po' gli mancava.
    Tutto fu chiaro presto.
    "Oh..."
    Era sorpreso, ma almeno ora era tutto più chiaro. Circa.
    Poteva comprendere benissimo l'astio che si poteva provare verso la persona che attirava l'interesse di un tuo amore, era umano e lecito, ma fu leggermente turbato dall'aggressività delle sue parole, dal modo perentorio in cui lo aveva giudicato, come se fosse una persona infima che non meritava le attenzioni di Finn.
    Era rimasto profondamente sorpreso e turbato nell'apprendere dell'interesse di Finn, era difficile capire come comportarsi soprattutto quando questo interesse proveniva da un proprio allievo, ma ora non era l'argomento di questa conversazione.
    Esattamente, cosa si aspettava lei da lui?
    Avanzò finalmente, superando la cattedra per andare a ritirare dei fascicoli che aveva dimenticato nell'aula insegnanti, per poi rimanere in piedi, a una certa distanza, per lasciarle lo spazio di cui sembrava aver bisogno.
    "Quindi se non fossi stato un professore che cosa avresti fatto?"
    La guardò molto seriamente, non aveva la minima intenzione di sottovalutarla o sminuirla, il dolore che poteva generare la mancanza di un affetto desiderato era profondo e dilaniante e lui lo sapeva benissimo, ma lei stava puntando il suo dolore verso la persona sbagliata.
    "Mi dispiace molto per la tua sofferenza e spero che tu capisca che io non ho fatto nulla per indurre Finn a provare qualcosa nei miei riguardi, dubito lo abbia previsto anche lui. Rimane il fatto che..."
    Si interruppe pochi istanti, notando degli strani segni sulle mani dalla ragazza, aggrottò la fronte, difficile dedurre qualcosa, ma il suo modo di fare, ciò che diceva...non andava bene.
    "Nemmeno venire da un tuo professore e dire certe cose può considerarsi etico e professionale, ma non ho intenzione di far nulla. Non posso darti ciò che stai cercando. Di...cosa vuoi parlare?"
    Non se la sentiva di mandarla via, ma nemmeno aveva la minima di idea di cosa avrebbe potuto fare.

     
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    Sicuramente le avrei urlato contro, poi non saprei. Un tempo avrei picchiato altri studenti semplicemente per attirare l'attenzione, ma non sono più quella Link.
    Spiego tutto con estrema calma, senza preoccuparmi minimamente di come possano suonare le mie parole alle orecchie di un adulto sano e responsabile che sicuramente mi vede solo come una ragazzina problematica. Potrebbe farmi rinchiudere da qualche parte, spingere il rettore a farmi espellere perchè troppo pericolosa e allora sarei nuovamente sola e priva di qualsiasi obiettivo a parte convincere la gente a guardarmi di tanto in tanto, quel poco che basta per farmi stare bene a fine giornata.
    Sarebbe una vita molto triste questa, e so di non voler stare senza le creature magiche che adoro avere attorno, la mia terapista dice sempre che tutto passa e da qualche parte dentro di me so che non dice cazzate, però adesso ho solo voglia di vivere questo momento crogiolandomi in questo nulla.
    Ho sbagliato a giudicare Finn, quindi merito una punizione e la sua assenza non è abbastanza. Le parole piene di pena del professore, non sono abbastanza.
    Parla come l'uomo ragionevole e comprensivo che pare essere, e capisco ancora di più perchè un ragazzo preciso e ligio al dovere come Finn possa essersi innamorato di lui invece che di me... Io sono l'errore, quella imprevedibile a cui piace bere e fare casino di tanto in tanto. Sono l'equazione che non può risolvere, mentre Eizen Hellstrom è un paterno e caldo abbraccio rassicurante, uno di quelli che ti fa capire che non c'è nulla di cui aver paura.
    Avrei bisogno di una stretta simile in questo momento, ma non da lui. Lo odio, ma è un'astio stabile, non sale nonostante la vicinanza e di questo ne sono grata perchè se avessi sentito una rabbia crescente allora sarebbe potuto finire tutto in merda molto velocemente. Ehi, guarda un po', a quanto pare possiedo un minimo di stabilità e senso del giudizio, chi l'avrebbe mai detto?
    Però a Finn non importa dei miei successi, tutti quei momenti passati insieme non sono bastati ad andare oltre al semplice affetto, ad un'amicizia con benefici a cui io stessa avevo messo dei paletti prima di buttarli giù con la mia idiozia.
    Parla e parla il signor Hellstrom, e io continuo a pungermi il palmo con le unghie per non dover ammettere che gli credo quando dice di non aver fatto nulla per far si che il suo allievo si innamorasse di lui, perchè questo signore è un adulto e Finn un ragazzino e sarebbe stato molto sconveniente se fosse successo qualcosa di sessuale.
    Non è una vera minaccia, non è uno sfidante a cui azzoppare una caviglia per farlo correre male lungo la marcia... Però me lo ha portato via lo stesso, ed io continuo a odiarlo con la stessa idiozia con cui sono caduta nuovamente in questa trappola d'amore di merda.
    Credo... Credo di voler capire perchè lei è migliore di me.
    Lui è alto, muscoloso, sicuramente furbo e preparato in quello che insegna, io sono giusto una tettona stramba che adora gli animali bizzarri e potenzialmente pericolosi. Non c'è paragone.
    Sa, signor Hellstrom, una volta Finn mi ha detto che avrebbe voluto proteggermi sempre: è persino andato da un'insegnante legilimens per farsi aiutare ad entrarmi nella testa e allontanarmi gli incubi. Pensavo stesse per ricambiare il mio amore.
    Stupida Link, ingenua ragazza che non sei altro.
    Forse se diventassi come lei lui mi vorrà... Può insegnarmi ad essere forte? Sono stanca di stare male per gli altri e lei sembra così... Stabile. Non voglio tornare come ai tempi di Durmstrang, non voglio cercare ancora le attenzioni di tutti solo perchè sto male. Può aiutarmi?
     
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    Nemmeno per lui era così arduo intuire parte de dolore di questa ragazza. C'era una sofferenza profonda che le impediva di accettare il costante rifiuto che sembrava ricevere dalla vita, a tal punto da farle compiere anche atti estremi pur di avere degli occhi puntati su di lei.
    Era tremendamente triste, ma Eizen evitò sguardi di compassione, c'era una serietà non indifferente nel suo sguardo, che palesava solo una certa preoccupazione per quello che questa studentessa poteva ancora arrivare a fare seppur diceva di essere cambiata.
    Lui non la conosceva, non poteva presuppore nulla, stava cercando di ipotizzare sulla base delle poche informazioni che aveva, ma sicuramente c'era un disperato bisogno di aiuto, ma quale genere di aiuto aveva bisogno? Venire da lui a cosa sarebbe servito? Qual era il suo scopo?
    Non commentò comunque cosa lei avrebbe potuto fare se fosse stato uno studente, dirle che era sbagliato era inutile, sembrava saperlo da sé.
    Preferiva quindi capire qual era lo scopo di tutto questo, lui non poteva farci davvero niente, non riusciva nemmeno a ipotizzarlo.
    Le prime parole che uscirono dalla bocca della ragazza lo confusero, su quale presupposto lui era migliore di lei? Perché Finn aveva maturato dei sentimenti nei suoi riguardi? Non conosceva l'orientamento sessuale del suo alunno, per quanto ne sapeva poteva essere omosessuale e semplicemente era questo il motivo.
    Era troppo scarno di informazioni.
    "Io sono solo diverso, non migliore. Non mi conosci, la tua idea è basata solo dal tuo dolore."
    Non sapeva quanto fosse saggio darle "corda", la cosa migliore era quella di mandarla da un professionista, da un amico, da qualcuno comunque che la conoscesse e potesse darle un punto di vista più concreto. Solo che allontanarla adesso sembrava non essere la cosa migliore per lei.
    Doveva essere cauto.
    "Oh.."
    Ecco qual era uno dei motivi per cui Finn aveva voluto approfondire col suo compagno questa branca della magia...per lei? Questo l'aveva fatta fraintendere forse?
    "Si, quell'insegnante è il mio compagno. L'ho indirizzato io verso di lui. E se conosco un poco Finn, penso che sia stato sincero nel dirti che voleva proteggerti. Ma perché questo ti ha indotto a credere che fosse amore nel senso romantico del termine e non qualcos altro? Un altro tipo di affetto?"
    Era giusto che facesse questo tipo di considerazioni? Forse Eizen sperava di farla ragionare e chiudere qui la conversazione, perché lui non doveva entrare in queste dinamiche, non erano affar suo e doveva tirarsene fuori al più presto, ma non voleva farlo bruscamente o ferendo la ragazza.
    Fece un respiro profondo nel sentire quelle ultime parole...lui...lui non poteva fare questo, non aveva senso quello che gli aveva chiesto. Diventare come lui? Sulla base solo del fatto che Finn avesse iniziato a provare attrazione nei suoi riguardi.
    "Stai chiedendo aiuto alla persona sbagliata. Tu non devi diventare come me, che poi come me cosa vuol dire? Cosa sai di me? Che sono in gamba nel mio lavoro, sono prestante si e stabile? Stabile su quale base? Devi ragionare su che tipo di aiuto vuoi, non devi essere come qualcun altro, nessuno è uguale a qualcun altro. Non potrai mai essere come me e io non potrò mai essere come te. La mia stabilità che pensi di vedere è frutto di anni di tentativi e fallimenti per comprendere di cosa avessi bisogno per aiutarmi."

     
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    Come posso spiegargli cosa si cela dietro le mie motivazioni senza dover star qui a raccontargli tutto il mio quadro clinico?
    Ed è strano per me pensare questo perchè normalmente avrei accolto a braccia aperte qualsiasi possibilità di riempire le orecchie del prossimo con la mia storia strappalacrime, con un padre terribile, una mamma assente e bla bla bla... Però oggi non ne ho voglia.
    Sono così stanca di soffrire e mi sfianca il sol pensiero di star qui a ripetere per l'ennesima volta quello che ho dovuto subire. E poi sono sicura che al signor Hellstrom non interessa poi tanto stare ad ascoltarmi, avrà di meglio da fare, anche se è rimasto qui con me a parlare e ciò gli fa onore.
    Avrebbe potuto liquidarmi con due parole, invece è ancora qui di fronte a me a tentare di sciogliere il nodo che ho in testa. Peccato che l'unica soluzione al problema sarebbe un colpo di spada, o direttamente dar fuoco a tutto quanto.
    Forse ha visto la disperazione che ho negli occhi e gli faccio pena... Ehi, almeno sarebbe qualcosa, no? Piccola Link, non sei contenta? A qualcuno interessa di te, evviva!
    Potrei solo raccontargli di Fenrir, di come mi ha illusa e poi abbandonata e quanto mi abbia fatto male e la felicità che ho provato nel vedere Finn sinceramente preoccupato per me ed affascinato dai miei interessi. Potrei, ma a cosa servirebbe? Solo a farmi altro male, e per quello bastano le unghie che ho ficcate nei palmi.
    Però non posso starmene qui in silenzio, devo dire qualcosa, spiegarmi in qualche modo. Pur odiandomi, credo di doverlo a me stessa, almeno un pochino, così da non sembrare una completa pazza.
    Abbiamo fatto sesso svariate volte, io gli avevo detto che saremmo rimasti solo amici però alla fine mi sono innamorata e pensavo che lui mi avrebbe ricambiata perchè era... Era da tanto tempo che qualcuno mi voleva bene in quel modo. Le persone che si sono sinceramente preoccupate per me si possono contare sulle dita di una mano, ma alla fine se ne sono andati tutti quindi probabilmente è solo colpa mia.
    Anche Finn non c'è più, gli ho detto io di sparire perchè guardarlo in faccia faceva troppo male. Ha provato a parlarmi e io gli ho detto che avevo bisogno di tempo, probabilmente l'ho pure mandato a fare in culo, non ricordo bene... Lo sto tenendo lontano per il mio bene, penso. Per evitarmi di soffrire ancora.
    Il discorso del prof di Duelli ha senso, io non sono come lui e lui non è come me e per quel che posso sapere magari anche lui è stato male per anni e mi sembra stabile solo perchè è un'adulto grande e grosso con un lavoro e una famiglia. Sono tutte caratteristiche che a un precisino come Finn piacerebbero, e capisco cosa ci abbia visto in lui perchè come cazzo posso competere se ho una testa del genere e da grande voglio allevare ragni e Thestral?
    Ho già un'aiuto, mi segue una terapista da quasi due anni e prendo delle pillole. Pillole buone.
    Non come quelle degli anni di Durmstrang che servivano solo a farmi dormire sonni senza sogni e che la mattina dopo mi rintronavano così tanto da obbligarmi a sniffare cocaina per essere abbastanza presente durante le lezioni.
    E' che credo di essere stanca di essere Lincoln Hargreeves, signor Hellstrom. Link piace a Finn Anderson solo come amica ed è una stupida ingenua che vuole solo essere amata, mentre se fossi un'altra persone forse avrei delle speranze di... Sopravvivere.
    Mi morsico il labbro inferiore mentre mi porto le mani dietro la schiena, le unghie sempre piantate nei palmi feriti.
    Cos'è stato ad aiutare lei? Almeno questo può dirmelo, vero? Voglio sapere se questa cosa può esistere anche per me o se sono proprio senza speranze.
     
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4 replies since 12/4/2022, 17:05   84 views
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