È sempre l'ora del thè

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    Non andava a Diagon Alley dai tempi della scuola, da studentessa, e poi da insegnante. Diagon Alley pullulava sempre di tanti ragazzini, studenti di ogni età, pronti per lo shopping di ogni tipo, e in qualunque momento dell'anno.
    Da quando era tornata le era capitato di fare un giro per quelle stradine, piene di ricordi belli, di quando si apprestava ad iniziare la scuola ma anche di quegli anni successivi, felici, prima di tutto...
    Sopirò.
    Osservava le vetrine dei negozi, e osservava i ragazzini assorti che guardavano desiderosi l'ultimo modello di manico di scopa, o che sceglievano i propri animali da compagnia per Hogwarts.
    Lei non ne aveva mai avuti, i suoi non erano d'accordo che si prendesse anche l'incarico di accudire un animale, preferivano si concentrasse sulla scuola senza altre distrazioni. Col senno di poi, hanno avuto ragione, ma forse avere un animale accanto l'avrebbe aiutata nei suoi anni bui.
    Si era fermata qualche volta nella sala da thè, le piaceva molto l'ambientazione naturalistica del locale. Aveva scambiato più volte delle parole con la proprietaria, poi le era venuta in mente un'idea che poteva farle molto comodo.
    Dato che casa sua era praticamente in mezzo al nulla, e lei non era poi così entusiasta di fornire il suo indirizzo a chicchessia, aveva deciso che forse era utile chiedere aiuto a qualcuno del luogo. L'idea era semplice, bastava far arrivare la sua posta al locale, e lei sarebbe passata a ritirarla, spesso, in modo da non creare impicci. Non che le arrivasse chissà quanta posta...Era, più che altro, per dare un indirizzo fisso. Senza far perdere i gufi in mezzo ai boschi.
    Era domenica pomeriggio e si era fermata al locale, ma la proprietaria non c'era. Aveva ritirato alcune lettere che le erano arrivate, le avevano scritto degli amici conosciuti in India e c'era poi anche Benjamin, dalla Francia, che le inviava saluti e titoli di libri da leggere. Seguiva spesso i suoi consigli, infatti il libro che aveva in borsa l'aveva suggerito lui.
    Ordinò un thè caldo, ed un cupcake gustoso. Era il momento giusto per gustare la bevanda calda. Mentre attendeva, si guardava in giro, osservando gli avventori, non c'erano molte persone. Situazione tranquilla, tirò fuori il libro dalla borsa e riprese al leggere dal segno lasciato col segnalibro.
    Ringraziò con un sorriso la cameriera che le aveva portato l'ordine, la tazza era bollente e fumante, e la lasciò raffreddare prima di fare un sorso.
     
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    Aveva un rituale, da perfetto inglese quale era, non importava dove fosse o cosa stesse facendo, quando scoccavano le cinque lui si fermava e prendeva un thè.
    Un pò come il cappellaio matto, ma senza combriccola.
    Il lavoro non gli permetteva di mettere molto il naso fuori per uscite extra, tranne, per l'appunto, quella delle cinque.
    Si conosceva oramai con la ragazza oltre il bancone che, senza neanche chiedergli cosa preferisse ogni volta gli creava un miscuglio diverso.
    -Mi dica se le piace- non mancò di ricordargli anche quel pomeriggio.
    -Lo farò- gli rispose avviandosi poi con la sua tazzina presso uno dei tavoli liberi.
    Il suo era accanto a quello di una donna particolarmente immersa nella sua lettura, cosa che avrebbe fatto lui di li a poco, non appena il Calamaio gli fosse planato dritto sul tavolo.
    Non era avvezzo a sollevare lo sguardo e fissare la gente, ma la donna in questione gli sembrava di averla già vista, per questo si ritrovò a guardarla di nuovo.
    Già, ma dove?
    Venne scoperto all'ennesima occhiata, quando ancora la tazza era a mezz'aria, così, accennando un tiepido sorriso di circostanza volle spiegarsi – mi scusi se l'ho fissata per lungo tempo, il fatto è che mi ricorda qualcuno ... ci siamo già conosciuti?-
     
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    Iniziò a bere la sua tisana, aveva un sapore aromatico particolarmente forte, ma c'era un mix di essenze fruttate, che erano anche le sue preferite. Scottava ancora, ma per lei quella era la temperatura giusta.
    Mentra alzava gli occhi dal suo libro per prendere la tazza, di tanto in tanto, guardava che c'era un uomo all'altro tavolo, lo sorprese a fissarla, con un accenno di sorriso di saluto si rituffò gli occhi nel suo libro, probabilmente era stato uno sguardo casuale il suo e lei era una persona tranquilla e appaciata, non credeva che gli altri facessero chissà che.
    Ma la scena si era ripetuta un paio di volte, e Debbie iniziò a chiedersi come mai quell'uomo di tanto in tanto le gettava qualche occhiata. Non la spaventava, ma si chiedeva che motivazione ci fosse dietro tutto ciò.
    All'ennesimo incrocio di sguardi, mentre lei continuava a sorseggiare la sua tazza, lo guardò di rimando. Lui se ne accorse.
    mi scusi se l'ho fissata per lungo tempo, il fatto è che mi ricorda qualcuno ... ci siamo già conosciuti?
    La domanda le sorgeva strana, ma a guardarlo meglio, adesso, forse sembrava anche a lei che ci fossero dei tratti familiari in quell'uomo.
    Lei non dimenticava quasi mai i volti che incontrava. Con i nomi era tutt'altra cosa, ma i visi li ricordava sempre. Non necessariamente ricordava a cosa fossero associati.
    Sorrise educatamente, mentre continuava a guardarlo. "Io...si, devo ammettere che a guardarla bene, senza nascondermi, sicuramente ci siamo già visti. E anche per un bel pò." non riusciva ancora ad associare il suo volto a qualcosa, a qualche contesto, ma era sicura di conoscerlo ormai. "Io sono Debbie Webster" si presentò, forse a lui il nome di lei diceva qualcosa? "Anche se non ci siamo visti di recente, sono tornata quache mese fa da alcuni viaggi che mi hanno portato in giro per il mondo" doveva essere qualcosa di appartenente ad un periodo di vita precedente.
     
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    Alla fine non era stato per nulla discreto e ora si ritrovava a prendere la sua tisana e a raggiungere la donna che aveva fissato fino a pocanzi.
    Non era stato cortese ma una maggiore scortesia sarebbe venuta se si fossero messi a urlare da un tavolo all’altro le loro rispettive generalità.
    Così prese posto e con modi affabili allungò una mano per presentarsi – sono Ioan Gruffudd, e credo di aver ricordato dove effettivamente ci siamo conosciuti- le sorrise e proseguì certo di avere ragione – sono stato professore a Hogwarts per qualche tempo, e credo che lei sia proprio la professoressa Webster di Storia della Magia- il nome era stato più rivelatore del volto della donna che in quegli anni era mutata nettamente.
    Non si poteva dire altrettanto di lui, o forse si, in peggio.
    Non poteva nascondere le rughe della vecchiaia, e neanche le borse sotto gli occhi che in alcuni giorni si accentuavano più che in altri.
    - Quindi viene da un lungo viaggio, un po' la invidio, sa?- posò entrambe le mani sulla tazza per riscaldarle – è un pensiero che faccio io stesso costantemente, ma non ho mai il cuore di prendere questa decisione- prima di fare un sorso aggiunse – è chiaramente stata più coraggiosa di me- poco dopo la cameriera portò loro dei biscotti di accompagnamento.
    - Che sgarbato che sono ... Le dispiace se le faccio compagnia per questo thè? Questi biscotti sono allo zenzero, e dicono siano buonissimi- allungò il piattino verso di lei – assaggi pure-
     
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    Lui si avvicinò, le allungò la mano che lei strinse, sembrava portatore di un'antica conoscenza, si illuminò alla rivelazione del nome, ed era ormai sicuro che si conoscessero, dal suo atteggiamento.
    sono Ioan Gruffudd, e credo di aver ricordato dove effettivamente ci siamo conosciutiIl nome non le era affatto nuovo, ed in effetti qualcosa iniziava ad affiorare alla sua memoria, ricordi di chiacchierate in sala professori forse, di incontri per i G.U.F.O e M.A.G.O e anche di organizzazione dei balli studenteschi sono stato professore a Hogwarts per qualche tempo, e credo che lei sia proprio la professoressa Webster di Storia della Magia Sorrise, era da parecchio che non associavano l'appellativo "professoressa" a Storia della Magia. A scuola babbana, i bambini la chiamavano prof., maestra, o anche...A volte inventavano appellativi tutti loro, poiché la maggior parte dei bambini erano babbani stranieri, non conoscevano ancora l'inglese ed infatti era lì per insegnar loro.
    "Si, adesso ricordo perfettamente! E' bello rivedersi" posò il libro che aveva ancora aperto durante la sua ri-presentazione. Sembrava di capire dalla sua presentazione che, anche per lui, l'insegnamento alla scuola di Magia apparteneva al passato.
    Era in effetti una bella sensazione, le era familiare ed era contenta di quella cosa. Dal suo ritorno aveva trovato ovviamente diversi elementi diversi, persone diverse, e ritrovare qualcuno che già conosceva per lei era bello.
    Quindi viene da un lungo viaggio, un po' la invidio, sa? è un pensiero che faccio io stesso costantemente, ma non ho mai il cuore di prendere questa decisione. E' chiaramente stata più coraggiosa di me "Oh ma dai per favore, diamoci del tu, se sei d'accordo!" esclamò. A volte i suoi trent'anni le stavano stretti, non le piaceva essere chiamata signora sulla metro o nei negozi, per cui coglieva ogni occasione per sentirsi più giovane "Si, sono andata in giro per il mondo per diversi anni. Era diventato complesso stare qui, avevo bisogno di cambiare un po' di prospettive, iniziava a starmi un po' stretta la vita che facevo. E poi una rottura sentimentale mi ha dato proprio il via, ho fatto i bagagli, pochi in verità, e son partita" era andata effettivamente così, col senno di poi ringraziava Forrest per essere sparito. "Forse più che di coraggio, parlerei di fuga...Ma anche per scappare ci vuole coraggio, si"
    La cameriera aveva portato dei biscotti, e questo le ricordò di fare un sorso alla sua tisana, che nel frattempo aveva raggiunto quella che per lei era una temperatura perfetta.
    Che sgarbato che sono ... Le dispiace se le faccio compagnia per questo thè? Questi biscotti sono allo zenzero, e dicono siano buonissimi. Assaggi pure. Lui si era accomodato, e condivise con lei il piattino di biscotti.
    Chi glielo diceva che li avrebbe divorati tutti seduta stante?
    Lei ne prese uno con apparente timidezza, e lo assaggiò. Era davvero buono in effetti, avrebbe potuto mangiarne a quintali probabilmente. "Sono davvero molto buoni, grazie!" infatti, al passaggio della cameriera ordinò un altro piattino.
    Non voleva sembrare ingorda, diciamo che era più per ricambiare il favore forse.
    "Da quando sono tornata poi ho trovato lavoro in una scuola babbana. Ed è divertente, sicuramente diverso da Hogwarts, ma mi piace molto. Insomma, sembra quasi che non riesco a far altro che l'insegnante come professione. Forse è stata anche la fortuna, ma ho subito trovato questo annuncio di lavoro, li ho contattati e mi hanno convocato per un colloquio...E mi hanno assunta. Quindi non so, forse fare l'insegnante è proprio ciò che devo fare nella vita!" scoppiò a ridere, ripensando ai bambini che seguiva, con un moto di tenerezza.




     
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    Una fortuna non aver sbagliato il luogo in cui effettivamente l'aveva conosciuta, solo in quel momento realizzò che avrebbe potuto fare davvero una gran brutta figura.
    Molto più spigliata di lui non passò molto prima che lo invitasse a darle del tu, e lui non se lo fece certo ripetere due volte, anche se era abituato al “lei” perenne.
    Era una viaggiatrice, a lui piaceva ascoltare le avventure degli altri, visto che solo di quelle altrui poteva godere per dar sfogo alla sua fantasia.
    Avrebbe potuto dare la colpa al tempo, che talvolta scarseggiava, ma in vero era lui ad essere tremendamente noioso e monotono.
    -Certo, concordo, ci vuole comunque coraggio- le sorrise e portò alle labbra la sua tisana.
    Lui neanche in quello era stato capace, scappare.
    Dopo la separazione con October era rimasto solo per alcuni tempi nei pressi della riserva della Romania per far visita talvolta a suo suocero e stare quanto più tempo possibile con suo figlio.
    E ora non era forse tornato a Londra per lo stesso motivo. Peter era ormai la sua unica certezza e non voleva essere un padre assente, almeno quello.
    -Quindi ti trovi bene con i babbani- non che ci fosse niente di male lui non si era più approcciato a quel mondo, dopo la disastrosa vicenda della prima moglie.
    -Perché non hai provato nuovamente a Hogwarts? Credo ci sia sempre posto per dei validi professori-
    Sorseggiò il suo thè accompagnandolo con un sorriso sulle labbra – chi lo sa, forse è così. O forse ti piace e cerchi solo questo tipo di lavoro- a volte le azioni venivano compiute inconsciamente.
    -Io ho scelto di lavorare al ministero come coroner. La medicina e l’alchimia sono sempre stati il mio punto di orgoglio, persino quando ho superato il colloquio auror non mi sono sentito soddisfatto come quando ho aiutato per trovare un rimedio per il lupus- poi si rese conto che forse lei non era a Londra in quel periodo e che, salvo il caso in cui non avesse letto le notizie riportate sulle riviste non sapeva di cosa stesse parlando.
    -C’è stata una brutta epidemia nel mondo magico qualche anno fa, ne hai sentito parlare? La lupuminarus-


    Edited by __Grace__ - 1/3/2022, 12:38
     
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    La cameriera portò i biscotti e lei spostò il piatto al centro del tavolo, per far in modo che anche lui potesse prenderli. Iniziò ad addentarne uno, erano davvero buonissimi.
    Quindi ti trovi bene con i babbani
    "Oh, si" sorrise a quel pensiero. Doveva la sua vita ad una famiglia babbana, tra le altre cose. Avrebbe sempre difeso i babbani a spada tratta, in qualunque conflitto o eventuale guerra che poteva mai nascere, in futuro, sperando di non doverlo mai fare, chiaramente.
    "Si, mi trovo a mio agio, ho sempre frequentato abbastanza il mondo babbano, conosco un pò le diverse abitudini e ciò che fanno. Poi io credo profondamente che non ci sia differenza tra maghi e babbani, siamo esseri umani tutti, alla fine" fece spallucce.
    Non sapeva chi aveva davanti, anche se non le sembrava un fanatico di quelli che erano contrari all'integrazione tra i due mondi, le sembrava tranquillo e pacato, forse solo un pò sorpreso della sua scelta di lavorare nel mondo babbano. Ma se anche fosse stato uno di quei fuori di testa dei seguaci del sangue puro, lei gli avrebbe dato il benservito. Perché non hai provato nuovamente a Hogwarts? Credo ci sia sempre posto per dei validi professori Sorrise a quel complimento implicito, che lei voleva interpretare così. "Io...In effetti non ci ho pensato al tornare ad Hogwarts. Avevo bisogno prima di...Ecco, riprendere un attimo le fila della mia vita, stabilirmi in una casa fissa...Volevo prima ricostruire e ri-ambientarmi. Poi Hogwarts...Si vedrà! Ne ho troppo rispetto per darle poca attenzione!"
    Di Hogwarts aveva ricordi meravigliosi, sia da allieva che da insegnante. Se mai fosse tornata, sarebbe tornata in grandi forze.
    Io ho scelto di lavorare al ministero come coroner. La medicina e l’alchimia sono sempre stati il mio punto di orgoglio, persino quando ho superato il colloquio auror non mi sono sentito soddisfatto come quando ho aiutato per trovare un rimedio per il lupus.
    C’è stata una brutta epidemia nel mondo magico qualche anno fa, ne hai sentito parlare? La lupuminarus

    Ricordava quello che successe all'epoca.
    "Si, ero ancora a Londra quando se ne iniziò a parlare. Non l'ho vissuta in prima persona ma, immagino che non sia stato per nulla semplice da gestire."
    Sospirò. A volte sembrava che i periodi di tregua fossero davvero pochi rispetto a quello che accadeva, nel mondo magico e in quello babbano. Ecco perchè non vedeva di buon occhio chi voleva fare delle differenziazioni, alla fine vivevano sotto lo stesso cielo.
    Lei lo guardò ammirata. "Davvero? Sei stato tra quelli che hanno trovato il rimedio?" spalancò gli occhi. Quella era una grande notizia, significava che aveva davanti una persona di grandissima esperienza in pozioni, alchimia e tutte quelle materie. "E' una cosa meravigliosa, immagino la tua famiglia sia orgogliosissima di te! E spero lo sia anche tu" Non sapeva perchè aveva dato per scontato che avesse una famiglia, forse data l'età più o meno, ma soprattutto dato il fatto che in realtà in molti si creavano famiglia quasi subito dopo l'università, e a 30 anni sembravi già vecchia per poterlo fare.

     
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