I lezione di divinazione: The flour speaks for itself

V anno in su, accetto curiosoni e volenterosi III-IV anno

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    Basil è un tipo che pensa tantissimo, nella sua casa immersa nella boscaglia non ha fatto altro che scervellarsi per fare colpo sui suoi ragazzi. Certo le lezioni erano iniziate da un mesetto ma lui voleva trovare qualcosa che potesse stupire anche i ragazzi che erano poco attratti dalla sua materia, del resto lui aveva fatto correre voce che erano ben accetti anche studenti di corsi inferiori del terzo e del quarto. Accettava i curiosoni che avevano voglia di scoprire qualcosa su quella materia così particolare.
    Oggi Basil ha sistemato una serie di banchi singoli di ampiezza un metro e in mezzo alla stanza con l'uso della magia ha creato una gigante piramide di pentoloni. Sì, esatto, pentoloni! Quelli che usano nelle cucine delle mense babbane, non sono calderoni! Invece ai piedi della sua cattedra, che ha spinto verso il muro, ha adagiato un enorme cassa di plastica spessa. Spera che verranno puntuali perchè il contenuto non può aspettare all'infinito.
    Buongiorno a tutti! batte le mani, è entusiasta come sempre. Trova sciocco presentarsi ogni volta come Basil Abberline, ormai il suo nome e cognome è entrato nel loro cervello e quindi non lo ripeterà più, ma questa regola è a senso unico, lui ci metterà un bel po' a riconoscere i loro ragazzi. Sistema gli occhiali sul naso e sbottona il primo bottone della camicia sotto al mento. Non porta il mantello ed è vestito in modo casual, quasi quasi sembra più giovane dell'età che ha.
    Agita la bacchetta e la pentola sopra a tutte levita davanti a se. E' sicuro che la piramide di latta e acciaio potrà cadere e fare un gran baccano. Prendete posto ognuno al suo banco! Ce ne sono per tutti eh! Un fuoco dalla fiamma bluastra compare sotto al pentolone che rimane a mezz'aria, ondeggia un po' ma non si rovescia. Un aguamenti ben localizzato riempie fino a tre quarti il contenitore. Oggi cercheremo di trarre presagi dalla farina di quei panetti! indica la cassetta e una palla di pasta levita nelle sue mani, la accarezza come un pulcino e infine la getta con una buona mira e un sonoro plop! nel pentolone. Qualcuno ha mai sentito parlare di questa pratica? E' sicuramente poco usata ma non è niente male! Sicuramente sarà interessante vedere oggi cosa capiterà. Dai, raccontatemi se ne sapete qualcosa. Nel frattempo prendete ognuno un pentolone, riempitelo di acqua e cominciate a scaldarla, quando siamo pronti eseguiremo insieme la procedura magica per ottenere una previsione fatta bene. Comincia a camminare fra i banchetti con un passo energetico. Le previsioni sono attendibili con una pratica cosante e uno studio adeguato. Mooolto studio! E mooolta concentrazione. Ma non demordete! Un giorno potrete diventare ottimi divinatori. Sospira. Dunque qualsiasi cosa oggi ne scaturirà da questa lezione non prendete paura o non gioite troppo intesi? Così dicendo abbassa gli occhiali e schiaccia l'occhiolino alla classe.
    1 LEZIONE DI DIVINAZIONE APERTA DAL V ANNO IN SU, ACCETTATI ANCHE STUDENTELLI CON VOGLIA DI CONOSCERE QUESTA MATERIA INTERESSSSSSANTISSIMA E PARTICOLARE--> III E IV ANNO
    Presentatevi, prendete la teglia, mettete a scaldare e chi sa risponde alla domanda :) Ci vediamo settimana prossima, il 8 ottobre
     
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    Divinazione non rientrava di certo nelle sue materie preferite, ma per non perdere l'anno, di nuovo, avrebbe dovuto impegnarsi. Affrontare una bocciatura non era stato facile, ma visto il modo in cui i suoi voti erano precipitati dopo tutto quel che era accaduto l'anno precedente, non avrebbe potuto aspettarsi nulla di diverso. Aveva deciso quindi di impegnarsi più di quanto avesse fatto l'anno prima, provando a raccapezzarsi anche con i corsi meno graditi.
    Aveva raggiunto l'aula comunque con un po' di scetticismo, e con lo stesso stato d'animo aveva preso posto. Trovarsi a maneggiare sfere di cristallo fingendo di vederci chissà cosa non lo entusiasmava per niente, ma avrebbe fatto del suo meglio. Si presentò al suo ingresso, prendendo posto in uno dei posti lontani dalla prima fila e dall'occhio vigile del professore. “Quel che posso predire è che diventerà un ottimo filone di pane.” Biascicò tra sé guardando i panetti di farina da cui avrebbero dovuto vedere chissà cosa. Sembrava una cosa da svalvolati ma forse era la sua estrema razionalità a spingerlo a vedere le cose con quel punto di vista. Per quel motivo si disse di dover provare a vedere quel momento con occhi differenti. “Professore, posso farle una domanda?” Alzò la mano richiamando l'attenzione del professore. “Perchè predire il futuro? Nel senso... se sappiamo tutto di ciò che avverrà, che senso ha vivere? Non accadrebbe niente di quel che noi non vogliamo accada. Non è come barare?”




    Derek Thompson, IV anno, corvonero
     
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    Axel
    «Cos’è che abbiamo stamattina?» Un sonoro sbadiglio ed un nuovo tiro alla sigaretta che stringeva tra le labbra. Anche quella notte Axel aveva dormito poco e male, nonostante la luna calante che solitamente gli dava sollievo in quell’ultimo periodo i pensieri si erano accavallati disturbandogli il sonno. «Ma che due coglioni» borbottò in risposta al compagno di stanza ben più energico di lui. Soffiò fuori la nuvola di fumo e grattò la sigaretta sulla parete in pietra dell’ingresso al castello, poi, con la stessa strafottenza che lo contraddistingueva incastrò il mozzicone tra medio e pollice e con un colpo secco gettò via l’avanzo della sigaretta da qualche parte nell’erba. S’incamminarono su per le scale, diretti alla torre ovest dove si sarebbe tenuta la lezione ed emersero dall’ultima intricata rampa nell’aula più stravagante dell’intero castello: Axel non sopportava gli hippie e per estensione divinazione era una materia per hippie con tutte quelle cazzate e fronzoli. Afferrò gentilmente Mordikai per il gomito e gli indicò una coppia di banchi singoli infondo all’aula e lo indusse a seguirlo verso gli stessi dove si fece cadere con un sonoro, quanto svogliato, tonfo. «Che due coglioni» borbottò a bassissima voce tra sé e sé. Quando l’aula fu piena l’uomo esordi con uno squillante buongiorno battendo le mani.
    «Ma che cazzo ha da urlare?» Sbottò ancora sottovoce rivolto al compagno di stanza. Axel si stravaccò sulla sedia, quasi come a nascondersi al di sotto del banco e poggiò le dita contro la fronte guardando in cagnesco l’insegnante che con entusiasmo spiegava cosa sarebbero andati a fare quella mattina. Con un fastidioso rumore di pentole ne chiamò a sé una riempiendola d’acqua attraverso la magia, gettandoci poi all’interno un panetto che schizzò d’acqua tutt’attorno. «Posso predire che se era un impasto di patate, un po' di sugo e ci potevamo fare un bel piatto di gnocchi» continuò imperterrito prima di agitare pigramente la bacchetta, richiamare a sé una pentola riempendola d’acqua. Non aveva prestato attenzione a quanta né aveva versata l’insegnante così, già stufo da tutto quello che stavano facendo, lo riempì unicamente fino ad una scarsa metà. Attraverso un Wingardium Leviosa fece levitare un panetto che ondeggiò sulle loro teste finché non gli giunse davanti dove con altrettanta poca grazia lo fece ricadere nell’acqua. «Uh guarda Mors… guarda come si smolla, vedo vedo vedo… in questa melma sbobbosa che schiatterai domani!» Ghignò con una risatina non troppo forte a modo da non attirare il docente mentre pigramente con il dito faceva roteare il panetto, sempre più scomposto e semi dissolto nell’acqua.

    Axel Dragonov | V anno | Serpeverde

    Interagito con Mors
    Replicato, a modo suo, i passaggi del prof


    Edited by Axel~ - 4/10/2021, 07:56
     
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    Era solito svegliarsi prima della sveglia, non perchè fosse mattiniero ma perchè preferiva spegnerla prima che suonasse piuttosto che lasciare che quella cosa dettasse condizione sulla sua vita. Si alzava dal letto e allenava il suo corpo con serie di addominali o trazioni alla porta, così come Durmstrang aveva loro insegnato. Lo faceva fin quando il compagno dormiglione non apriva gli occhi chiedendogli quasi sempre le stesse domande.
    “Divinazione.” Rispose all'altro scadendo la solita tabella di marcia. A quel punto l'altro si sarebbe lamentato, un paio di volte, prima di riuscire a tirarsi su dal letto.
    Si vestirono raggiungendo l'aula e non se lo fece ripetere quando Dragonov indicò banchi ben lontani dalle attenzioni del prof. A quel punto sorrise, divertito dall'ennesima lamentela di Axel.
    “Puoi ripetere? Non ho capito bene.” Lo prese in giro, sedendosi in modo scomposto come suo solito, perdendosi a guardare attorno cercando qualcosa che potesse attirare la sua attenzione. Qualcuno. “Magari è sordo.” Rispose all'altro, divertito dal modo in cui sembrava aver deciso attirare lo sguardo del professore su di sé. “Ah sei anche cuoco? Che fortuna le ochette che ti fai eh.” Lo imitò facendo librare un panetto fino a sé. Non lo gettò direttamente nel pentolone però, lo accarezzò dolcemente, ammiccando verso Axel. “Mi ricorda qualcosa.” Gli disse prima di schiaffeggiare il panetto con fare chiaramente ambiguo e ridendo poco dopo. Dopodichè lanciò il panetto nel calderone, guardando scocciato la sostanza scomporsi in acqua. “Ed ora? Uscirà il fantasma del panetto a dirci qualcosa?”




    Mordikai Barker, VI anno, serpeverde
     
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    A qualcuno sarebbe stato visibile il suo buon umore. Sfortunatamente la sua scarsa dedizione alla socialità, non avrebbe permesso a nessuno di godere di quel clima disteso del suo umore. Poco male, pensò, non le sarebbe comunque importato di soddisfare le aspettative di qualcuno. Un po' più sicura di sé, raggiunse l'aula della lezione designata, prendendo posto accanto ad Evie, la ragazza trasferitasi con lei da Durmstrang. Non avevano mai avuto un grande rapporto nella fredda scuola del Nord, ma da quando si erano trasferite avevano cominciato a scambiare qualche parole, forse perchè entrambe si sentivano spaesate da quel trasferimento.
    Ascoltò gli appunti del professore, riportando qualcosa sul rotolo di pergamena per non dimenticare nulla. Provò quindi a procedere con l'esercizio indicato, riscaldando l'acqua nel proprio pentolone prima di riporvi dentro il panetto di farina. Quando ebbe finito però, l'ex compagno di Durmstrang, ora compagno di casata, attirò la sua attenzione con le battute ridicole fatte. «Dragonov. Sei così al naturale, vero?» Lo punzecchiò con un mezzo sorriso canzonatorio, prima di scuotere il capo e rivolgere un commento ad Evie. «Il troppo testosterone brucia i neuroni.»



    Interagito con Axel ed Evie.

    Helena Haugen, VI anno, serpeverde.
     
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    Kisuke Urahara

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    Divinazione era tra le materie che proprio non riuscivo a farmi piacere, forse anche perché non volevo scoprire prima del tempo il mio futuro. Ero sempre stato solito vivere giorno per giorno, vedendo ciò che mi accadeva e mai avevo pensato di scoprire in qualche modo il domani cosa mi poteva serbare. Era dunque chiaro che alla lezione che avrei dovuto prendere parte, non ero proprio totalmente felice di andarci, un po’ come anche gli anni passati. C’era anche da dire che vi era un nuovo professore, quindi poteva capitare che mi sbagliassi e cambiassi idea, ma vedendo com’era andato negli anni prima lo trovavo assai difficile. Raggiungo così in solitaria la lezione, anche perché non sapevo neanche chi aspettare per poterci andare insieme, solitamente andavo sempre per i fatti miei, poi se incontravo qualche viso conosciuto era sicuramente meglio. Arrivo davanti all’aula entrando e trovando diversi banchi già disposti con una piramide di pentoloni babbani nel mezzo. Già questa era una notizia molto particolare, perché non era mai capitato negli anni precedenti di utilizzarli. Rimasi dubbioso mentre entravo e prendevo posto in uno dei posti liberi. Buongiorno professore. Attendo l’inizio della lezione, guardandomi intorno con fare leggermente annoiato. Ormai alle lezioni vedevo quasi sempre i soliti studenti, perché a differenza degli altri anni era più difficile incontrare anche quelli dei primi anni. Da una parte era forse un bene, perché era chiaro che uno del quinto o sesto anno non poteva fare le stesse cose di uno del primo o secondo. Osservai poi tutto ciò che il docente stava facendo e dicendo, prendendo la bacchetta solamente quando toccava a noi fare qualcosa. Mossi uno dei pentoloni più in alto fino al mio banco, riempiendolo con un semplice, Aguamenti. Prima di iniziare a riscaldare l’acqua, nel mentre che ascoltavo cosa avevano da dire i miei compagni di lezione. Attesi di prendere parola, per poter dire la mia. Oltre al fatto di barare o meno, questo ci porterà anche a cambiare ciò che volevamo fare, in previsione di un possibile futuro che abbiamo intravisto, non modificherà quindi nuovamente il nostro futuro? Anche perché se io vedevo un momento futuro che non mi piace, provo a modificarlo facendo qualcosa di diverso, ciò mi porterà a cambiare nuovamente questa visione che ho avuto. lo nel caso farlo io. Non mi rimaneva niente da fare se non aspettare l’inizio di questa spedizione nei pressi del villaggio.
    Damon Brian White, V anno, Grifondoro
    Eseguito il compito, posto una domanda.

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    Quel giorno Ariadne non si sentiva bene, aveva un gran mal di testa e a niente era servito andare in infermeria per chiedere qualcosa che glielo calmasse.
    Nessun intruglio sembrava avere effetto su di lei.
    Così guardò l'elenco delle lezioni, da li a dieci minuti sarebbe dovuta arrivare sulla torre di divinazione, perchè non aveva controllato prima? Neanche si sarebbe mossa dal suo dormitorio ottenendo quindi di fare meno strada.
    Si trascinò su per le scale in religioso silenzio e una volta giunta a destinazione dovette tirarsela dal profondo la forza di dire – salve- al professore e deviare verso il primo banco utile.
    Tanto a lei avanti o dietro non importava assolutamente niente.
    Con il volto poggiato sul palmo della sua mano rivestita di pizzo Ade si impegnò ad ascoltarlo, impresa davvero ardua ma non impossibile.
    Poi le fu chiaro che dovevano andare a prendere il pentolone, e mai come in quel momento la distanza dal centro della classe le fu più insormontabile.
    Comunque si alzò e si avvicinò ai pentoloni, ne fece levitare uno dopo che lo ebbero preso gli altri, in modo tale da non far cadere la piramide e mentre tornava al posto rispose al professore – si tratta di Aleuromanzia , significa proprio divinazione con la farina- non si sedette e proseguì – ma che io sappia non è molto attendibile- toccò con la punta della bacchetta l'orlo e riempì il pentolone d'acqua, accese infine la fiamma.
    Il prof disse che con la pratica e la costanza anche quel tipo di divinazione lo sarebbe stata, Ade non ne era certa, o per lo meno, dai libri di storia della divinazione con l'aleuromanzia aveva letto che un individuo veniva giudicato colpevole o innocente a seconda del modo in cui mangiava una focaccia di farina o di grano, non proprio molto profetico insomma.
    Ariadne Reed V anno, Corvonero
     
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    Finalmente, stava per avere inizio una lezione di cui spero non mi sarei pentita e che speravo venisse tenuta da qualcuno di competente. Una lezione che per forza di cose, mi vedeva coinvolta molto da vicino. La divinazione mi aveva accompagnata e segnata fin dalla nascita e ciò che volevo io, non aveva mai fatto la differenza.
    Poco importava, non avevo più permesso a quella dote di essere la mia condanna. Ormai erano anni che per me era diventata un'arma. -Buongiorno- la prima cosa che feci entrando in aula, fu proprio osservare e allo stesso tempo esaminare il docente. Un uomo dall'aspetto esuberante e di lì a poco, avrei scoperto che lo era anche nei modi. Voce squillante, ben predisposto... poco serio. Un sopracciglio mi scatta verso l'alto al pensiero che forse la fortuna non è stata gentile con me - o con tutti noi - che seguiamo il corso.
    Presi posto e dopo aver posizionato sul piano un taccuino ed una penna, cominciai a guardare quel panetto che sarebbe ci sarebbe servito da mezzo per prevenire eventi futuri. Un panetto pasta da cui si sollevò una leggera nuvola di fraina bianca non appena iniziai a picchiettarlo. Ridicolo. Fra tanti metodi, questo era di gran lunga uno dei più inattendibili e sciocchi, come aveva anche osservato una corvonero seduta un paio di tavoli più in là -è un metodo di predizione molto antico che comprende diverse tecniche, alcune richiedono più ore per essere portate a termine... quale useremo oggi? - speravo che la lezione non si sarebbe trasformata improvvisamente in una battaglia a colpi di farina, il che era molto probabile visto il ridotto Q.I. che i miei compagni avevano dimostrato di avere in svariate occasioni.
    Nonostante il metodo scelto non fosse assolutamente uno dei miei preferiti, avrei raccolto ciò che potevo e perdere tempo mi avrebbe solo fatto irritare. Puntai poi la bacchetta verso il calderone castando un aguamenti, così da riempirlo velocemnte d'acqua.



    Anita Ardélean, serpeverde, III anno.
    Nominata Ade.
    Salutato il professore, risposto e fatta una domanda.
    Castato un aguamenti per riempire il calderone d'acqua.





     
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    Divinazione era una pratica interessante. Riusciva a suscitarmi tanta curiosità quanta inquietudine. Mi perdevo spesso in scenari futuri figli di sogni e speranze talvolta vane, ma avevo modo di tornare coi piedi per terra con altrettanta facilità. Vivevo alla giornata. Mi godevo i momenti.
    Lezioni come quella affrontata quel giorno potevano essere le mie piccole scappatoie d'eccezione, solo per tastare la curiosità altrimenti rimasta irrisolvibile visti gli insegnamenti di Durmstrang e togliere di mezzo qualche sfizio che condividevo con me stessa e nessun altro. Tuttavia, sebbene presenze gradite come quella di Helena ed Ade che salutai con aria allegra, due dannati piccoli nei continuavano a macchiare l'idillio della mia soddisfazione. Poco male: scoprii presto di non essere più sola in quella guerra personale.
    'Oh, davvero. Se se ne togliessero un po' dal corpo ne gioveremmo tutti.' Risposi in un moto meno personale di quanto non sembrasse alla Haugen, prima di rincarare la dose verso il mio avversario predefinito.'Condoglianze, Mordicazzi, ho visto il tuo ultimo neurone suicidarsi lì in mezzo alla melma del tuo amico.'
    Terminato l'attimo di svago, riuscii finalmente a concentrarmi sulla lezione. Mentre le mani restavano indaffarate a seguire le direttive del prof, una domanda sorse spontanea sulle mie labbra a seguito dell'intervento di Ade. 'Esistono metodi più efficaci di altri per le predizioni? O è tutto ugualmente approssimativo?'






    Evie Wylie, V anno.

    Interagito con Helena, Ade, Mordikai ed indirettamente Axel.
    Posta una domanda al prof.



     
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    img src=https://i.imgur.com/Y4O7X8i.png if there is a will there is a way

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    Divinazione... le materia a doferena di esse mi piacevano tutte una più dall'altra ma tutte, ognuna mi qttraeva in modo diverso, tutte tranne quella... almeno negli ultimi anni di studio non ciò trovato niente che mi invitasse particolarmente eppure quello studiato fino ad ora mi riusciva benisso anche secondo i professori avevo delle potenzialità, quindi non credo che il problema sia lì, credo che sia più legato al fatto che a me le previsioni non interessano nel senso che non ci credo o per essere più precisi, non mi ci baso preferisco di gran lunga costruire il mio destino..
    Tutto sommato imparare mi piaceva ed ero sepre pronta a scoprire nuovi aspetti di qualunque materia quella compresa arrivai quindi in classe puntuale come sempre rimassi un po sorpresa arrivata davanti alla porta poi entrai alzando gli occhi divertita dopo 5 dovevo abbituarmi a certe invenzioni dei professori ma no, avevano fin troppa fantasia riusivano a sorprendermi tutte le volte "Buongiorno professore, Sara Lovelis" salutai presentandomi anche ormai era un abitudine non mi aspettavo che i perofessori si ricordassero di tutti specialmente ad inizio anno, presi posto come chiesto, e iniziato ad eseguire l'esercizio dal momento che Ade aveva già risposto "puoi dirlo forte, per me non è per niente affidabile che io ne sappia la usavano per decidere chi era colpevole chi no, senza parlare dei mesi fortunati e quelli no! " le dissi in un sussuro visto che era li poco distante da me salutando con la mano anche Damon notando che c'era anche lui
    Sara Lovelis V anno interagito con Ade salutato Damon
     
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    Inutile fingere un interesse segreto verso la lezione di divinazione a cui di malavoglia si era arreso, era inesistente. Lo era in Hogwarts stessa, statagli stretta fin dal momento in cui vi aveva messo piede e solo inaspritasi nel suo soffocarlo nella bocciatura ottenuta l'anno precedente. Non una vera sorpresa, passare le lezioni a dormire sul banco o a fare qualsiasi cosa tranne prestare attenzione aveva delle ovvie conseguenze. Poca la differenze che faceva l'essere conscio di quella colpa quando il suo interesse continuava a mancare. Impegnarsi per un futuro magico - letteralmente quanto ironicamente. - quando aberrava così tanto di quel mondo gli appariva superfluo. Inutile. In quella mancanza di libertà di scelta però non gli rimaneva altro che rassegnarsi perlomeno alle lezioni più semplici, prive di grandi dimostrazioni di abilità con la bacchetta. O almeno, sperava lo fossero.
    Almeno un'attrattiva se non altro gli si palesò una volta in classe. Una formato Corvonero imbronciato con cui il rapporto si era reso incerto, si era assetato della natura schiva che aveva preso sotto le novità riguardanti Derek, lasciandogli avere uno spazio di cui lui stesso aveva sentito il bisogno sebbene i propri crucci e malumori non fossero realmente legati all'altro. Portandosi dietro la creazione di un vuoto tra loro di cui adesso non era sicuro di cosa comportasse. Di quali regole invisibili si portasse appresso.
    Qualunque esse fossero, disturbarle lanciandogli palline dell'impasto che gli era stato piazzato davanti si rivelò essere la scelta per cui optò. Solo un paio, dal banco che aveva occupato dietro di lui, staccate e modellate tra i suoi palmi prima di finire lanciate una tra i fili castani dei suoi capelli e una sul suo collo, in un fallimentare tentativo di centrargli il poco spazio tra pelle e divisa e fargliela finire nel colletto. Tutto molto maturo.
    'Ciao.' L'unico soffio che gli offrì ottenuta la sua attenzione, una smorfia esitante a stropicciargli i lineamenti in quel tentativo di tastare il terreno. Mise molta meno cura e attenzione nel panetto invece, ricomposto dalla sua estrazione con un dito che lo lasciò con un angolo palesemente malfatto e puntellato dalle sue impronte. Dettaglio che arricciando appena il naso fece sparire in fretta lasciandolo ricadere nel calderone come da istruzioni.
    'Non sarebbe stato meglio un forno?' Un interrogativo che rivolse al professore mentre osservava la fine ancora più misera che il panetto in questione sembrava destinato a fare.


    Felix Barlow, IV anno, Serpeverde
    Molestato Derek <3
     
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    Una cosa positiva di questa settimana di merda è l'appuntamento del mercoledì con lo strano professor Abberline per la lezione di divinazione. In quattro giorni ho dormito quasi dodici ore e credo di andarci solamente perché questa materia mi interessa, in verità sono un morto che cammina e probabilmente avrò la concentrazione pari a zero. Parlare di pasta di pane poi mi fa storcere il naso e mi domando questo come abbia potuto ottenere la cattedra. Già la materia in sé è ambigua e sono strettamente convinta che sia tutto talmente confuso che nemmeno una profezia delle sue da esperto sia attendibile. Diciamolo chiaro e tondo sono qui perché continuo a vederla quando tocco le persone, con la causola di avere la mente sgombra o alimentata da qualcosa di piacevole. Potrebbe questo corso aiutarmi a chiarire alcune cose?
    Appena entro in aula in pratica non saluto nessuno, sono stanca e con i nervi tirati, prendo posto in un banco singolo acchiappando un panetto strada facendo. Lo getto nell'acqua calda. Diciamo che questa lezione non è di particolare interesse, quando parleremo di previsioni serie più comuni? Ovviamente domande di tutt'altro tipo sarebbero fuori luogo, forse un giorno dovremo avere un colloquio privato io e il professore. Comunque sia non mi va di dirlo chiaramente fuori dai denti: hei vedo mia figlia quando sfioro la pelle di un mio conoscente, che ne pensa? C'è una grande confusione nella mia testa, parlare di visioni può fare lo stesso?
    Scuoto il capo da me e lascio che la farina si sciolga producendo un liquido opaco biancastro.
    Non sono dell'umore di fare domande, rispondere o prendere appunti.
    V. Rosencrantz, IV anno, Corvonero
     
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    Ma wao quanti curiosi quest'oggi! pensa eccitato Basil mentre pentole si riempiono di acqua e panetti vanno a ruba. Si sofferma su una ragazza molto giovane, crede sia la più piccola di tutto il corso. ha un'aria molto rigida e prende posto al suo banchetto in assoluto silenzio. Come dice T-Thompson? muove il mento e si sistema gli occhiali guardandolo meglio perchè lui coi cognomi non è bravissimo. Capisce che ha sparato una battutaccia, lo sa per esperienza che la sua materia alle volte non è compresa perchè poco chiara e aleggia un certo mistero. Predire il futuro alle volte ci fa sentire più tranquilli, se lei sapesse che le sta per accadere qualcosa non gradirebbe cambiare le cose? sospira. Ciononostante non è sufficiente sapere qualcosa per evitare che accada mh? fa spallucce e sa che ogni domanda che loro faranno avranno risposte che genereranno altre domande. E' così la divinazione, è un campo complicato ed affascinante. White ha detto bene.. è una reazione a catena per capirci, nulla è chiaro e tutto è confuso. Ma! Ma! Ma! Sembra uno scellerato quando dice queste cose e sa che loro saranno confusi come non mai. Basta studiare e fare tantissima pratica. Per almeno cercare di ovviare ad un infinità di domande, cambiamenti e false supposizioni va bene?
    Lancia un'occhiata di richiamo per tre Serpeverde intenti a punzecchiarsi. Attenzione alla temperatura eh? La farina per gravità scenderà sul fondo e la fiamma che riscalda sotto può fare si che si bruci prima del previsto, tenete agitato. Lo fa anche lui con la sola bacchetta a distanza, incanta il tutto e comincia a camminare mani dietro la schiena fra i presenti. L'ultima ad arrivare è una Corvonero, prende posto dove è libero e pensa di rivolgerle una domanda particolare quando arriverà in quel punto dell'aula. Aleuromanzia! Ha capito Ardèlean mh? batte le mani una contro l'altra e contento la indica. Corretto Reed.. Reed giusto? Fa spallucce. Lei pensa che i metodi di previsione siano tutti attendibili al cento per cento? Ridacchia e fa un gesto con la mano. Solitamente non è il metodo ad essere infallibile, è l'abilità del mago che determina chiaramente se quello che vede o capisce avverrà davvero oppure no. Ma ora basta parlare! Alza le braccia al cielo. Mescolate bene finchè tutto è sicolto poi alzate la fiamma e fate evaporare tutta l'acqua. Lui lo fa all'instante, le fiamme sotto la pentola in sospensione diventano delle lingue enormi quasi trenta centimetri. Non scottatevi! Per Merlino! Non vogliamo incidenti quì! Li avverte sistemandosi per la venticinquesima volta gli occhiali sul naso.
    Come dicevo signorina Wylie ci sono parecchi metodi in uso per predire più accuratamente.. però.. bisogna allenarsi. Ha mai sentito parlare della lettura delle foglie di thè? Dei fondi di infuso naturale chiamata tasseomazia o dei fondi di caffè detta Caffeomanzia? Eh? Geomanzia, cristallomanzia, cartomanzia, chiromanzia, rabdomanzia..insomma queste sono solo alcunemuove il mento a ritmo e i suoi occhi sono sognanti quando le parla. Arriva di fronte alla Grifondoro Lovelis e piega il capo di lato. Signorina.. Love.. Love..cos..? si gratta il capo. Mi spiace non ricordo il suo cognome.
    Signorina, insomma, non si scoraggi.. faccia evaporare tutto e vediamo cosa dice il suo fondo infarinato eh? Raggiunge un Serpeverde che fa una domanda ironica davvero sciocca. Il forno per le pagnotte mio caro, qui si disfano gli impasti mica di cuociono. Avanti! Lo incalza. E poi arriva all'ultima ragazza e la scruta. Io sono solo un curiosone mia cara.. temo di volergliela porre questa domanda.. Lei sa di che sesso è? Lui non disprezza le giovani mamme è pacato quando parla e per nulla giudicatore. Se per caso pensa di scoprire oggi qualcosa sul suo bambino non credo che sarà di facile interpretazione.
    Sospira e spera che lei abbia capito, come per tutti, qualsiasi cosa uscirà sul fondo dovranno prenderla con le pinze. Sono inesperti e i loro risultati saranno gran poco attendibili a prescindere dal metodo.
    Appena vedere ritirarsi l'acqua proseguite senza bruciare la farina sul fondo. Asciugatela dall'acqua ma non bruciate il fondo intesi? Se succede riprendete il metodo dall'inzio. Capitolo tre, pagina quarantacinque troverete una piccola legenda sui simboli, macchie e quant'altro per aiutarvi nell'interpretazione. Uno dietro l'altro dite cosa vi sembra!
    Torna verso la sua pentola controllando il volume che manca affinchè sia secca.
    SCADENZA 21.10.2021 - INTERAGITO CON TUTTI I MIEI RAGAZZUOLI <3
    Eseguite l'evaporazione dell'acqua e dite ciò che secondo voi sta a significare la forma sul fondo. Scegliete voi cosa troverete!
    ALI qualcosa vi sfuggirà oppure il tempo passa troppo in fretta
    ANELLO O CERCHIO CAVO legame imminente, congiunzione, accordi
    FRECCIA IN GIù O ANCORA NAVALE Simboleggia uno stato di assoluta calma (siete in una situazione di stallo?)
    BOTTIGLIA baldoria, feste e divertimento imminente
    LINEA OBLIQUA ostacoli e difficoltà
    FOGLIE O FOGLIA denaro contante
    FIORE desiderio che si avvera
    CANDELA aiuti e sostegno da chi ti è vicino
    DUE CERCHI INTRECCIATI amore in vista
    CERCHIO UNO DENTRO L'ALTRO qualcuno nella tua vita sta arrivando (conoscenza, amore, amico, figlio, parente che rincasa, parente ritrovato ecc)
    FORBICI litigi e divergenze con persone a cui tieni
    LINEA TRATTEGGIATA confusione mentale, costante inadeguatezza
    STELLA periodo fiorente da vari punti di vista
    LINEA SINUOSA periodo instabile
    OVALE ALLUNGATO FRASTAGLIATO brutto evento in arrivo
    CROCE S. ANDREA perdita di qualcosa/qualcuno
    RAGNO insicurezza costante, tradimenti
    SERPENTE Invidia e astio fra persone che conoscete o fra di voi
    VOLTO INDEFINITO persona che pensa a voi costantemente (non lo sapete o lo sapete anche)
    NUVOLE ritardi di diverso genere
    DISTRIBUZIONE CAOTICA DELLA FARINA SUL FONDO insuccesso del metodo - troppe cose insieme accadranno, ripetere il tutto in un altro momento con più concentrazione durante l'esecuzione SIETE STATI DISTRATTI O LA FARINA SI è UN PO' APPICCICATA DOVE NON DOVEVA


    Edited by Hunter. - 11/10/2021, 21:18
     
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    Axel
    Il professore non smette di starnazzare come un tacchino al giorno del ringraziamento ed il mannaro non può fare a meno di contrarre il viso in un’espressione di puro fastidio. Vorrebbe fumarsi una sigaretta, anche se in bocca ha ancora il sapore dell’altra ma la lezione è ancora lunga e loro solo all’inizio. Calò la testa nel calderone sbuffando di fastidio e si tirò su alle parole della Haugen. Afferrò quindi un secondo panetto e lo schiaffeggiò come poco prima aveva fatto il suo compagno di stanza. «Intendi sodo? Quando vuoi per un giro, dolcezza» concluse schiacciandole un occhiolino leccandosi con fare famelico le labbra. La Haugen era tutto fuorché uno zuccherino ma l'intento di Axel era proprio quello: provocarla. Tanto lo sapevano entrambi che non era minimamente interessato a scoparsela ma perché non infastidirla un po' giocando con la sua vena da femminista convinta? Scosse la testa e ghignò alla battuta della Wylie. «Il tranvione sa il fatto suo» diede di gomito all’amico beccandosi e meritandosi una reazione da parte del Barker. Forse non avrebbe dovuto, per rispetto a Mors ma... hei aveva spirito! Prese la bacchetta e l’agitò pigramente sul calderone per poi alzare la fiamma più che poté, sbadigliò sonoramente e incrociò le braccia aspettando che l’acqua evaporasse come Coso Eufurico aveva detto. Quando rimase solo un impercettibile millimetro d’acqua sul fondo si armò della tunica avvolgendola intorno ai palmi e con fare scocciato inclinò la pentola alterando la disposizione della farina. «Oh che due coglioni!» Cercò d’inclinarla nel verso opposto nel tentativo di riportare il contenuto alla situazione iniziale ma fu del tutto inutile, anzi, mescolò ancora di più il disegno biancastro dai margini ambrati. Fortunatamente aveva fermato la fiamma o avrebbe bruciato tutto e avrebbe dovuto ricominciare quella buffonata daccapo. Sbuffò e quindi inclinò il capo prima da una parte poi dall’altra. «A te che cazzo sembra?» Prese quindi il libro che condividevano – lui si era rifiutato di acquistarlo per una materia tanto inutile, spendendo piuttosto quei preziosi galeoni in alcune stecche di sigarette che gli avrebbero solo insozzato di più i polmoni – e l’aprì alla pagina indicata. Osservò il libro, osservò il fondo della pentola e socchiuse le labbra passandovi la lingua al di sopra mentre rifletteva. Sul fondo della pentola gli sembrava d'intravedere un cerchio che si intrecciava ad un... ovale? Per come era colata la farina poteva essere un secondo cerchio... quindi: «Amore in vista? Ma che stronzata!» Sbuffò con un ghigno per poi voltare la pagina guardando alternativamente prima la farina, poi il libro cercando nuovamente di capire se quella composizione fosse una freccia in giù – quindi uno stato di calma, IMPOSSIBILE, okay non è quello – oppure, come secondo Axel più probabilmente era, una linea tratteggiata che colava da quel cerchio/ovale oblungo. «Secondo te è un cerchio o un ovale ‘sta roba? Bah... che stronzata!»

    Axel Dragonov | V anno | Serpeverde

    Interagito direttamente con Helena e Mors
    Citata Evie
     
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    É femmina rispondo chiaramente al professore. Insomma mi piacciono le sorprese in altri campi ma ho voluto sapere subito di che sesso fosse perché sì, meglio saperlo. E comunque se anche la mia scelta fosse stata di mantenere il dubbio fino al parto sarebbe stato impossibile, il signor Bennet probabilmente colto da una visione delle sue ha lasciato trapelare l'informazione. Non sono qui per sapere di lei vorrei sbottare, ma sto zitta e mescolo bene il tutto, é chiaro che il professore ne sa e per giunta risponde a tutti. É euforico sembra un appassionato ossessionato. Alcuni serpeverde, tra cui quel bel fusto di Mors e il suo compare stanno facendo gruppetto. Da come capisco il loro pentolone ha predetto qualcosa di inaspettato. Allora guardo il mio allungandomi col collo e aprendo allo stesso tempo con me dita il capitolo giusto. Sembra una foglia, no.. Forse è un occhio.. Ecco. Un ovale commento a voce alta. Oh bene sfortuna in vista perché quello che è capitato da poco non è abbastanza? ripensare al litigio con le sorelle non mi fumenta più, disturba lo stomaco chiaro segno di dispiacere. É sempre così, ci prendiamo a schiaffi con le parole e poi quel che rimane é un fastidioso silenzio soprattutto mantenuto da me e il mio classico modo di evitare le persone con cui ho discusso finché non cestino la cosa.
    Una previsione troppo fittizia commento. A chiunque potrebbe capitare qualcosa di sfortunato.. Significa tutto e niente. Sospiro e sono chiaramente poco motivata da questa lezione e i risultati.
    citato professore, citato Mors
     
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