Salviamo gli ippogrifi!

Lezione di Magizoologia

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    A light heart lives long

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    -In che senso?-, l’espressione della rossa si accigliò di colpo. Non aveva la più pallida idea di che cosa intendesse Corinne quando parlava di farsi sodomizzare da un kraken, ciononostante il messaggio arrivò, per grandi linee, forte e chiaro: il tono con cui si era espressa e la faccia schifata mentre pronunciava il nome di rotto in culo Evans parlavano da sé. Curiosa come una biscia attese che l’amica di spiegasse,nondimeno non esitò a rivolgerle un sorriso malandrino quando, spiazzata, Corinne le chiese se non ritenesse il ragazzo della pogona troppo grande per lei.
    -Al cuor non si comanda: mi mancano solo tre anni al traguardo per la maggiore età, fino ad allora lo conquisterò con la mia simpatia.-, non era necessario rivelarne la verità: alla festa Nate le aveva fatto una buona impressione, sembrava molto amico di Corinne quindi avrebbe voluto conoscerlo meglio per capire se tra i due ci fosse del tenero, o se potesse esserci in futuro con le giuste pulci nelle rispettive orecchie.
    -A lui non dirgli che si tratta di un appuntamento. La scusa ufficiale è che mi offro volontaria per aiutarlo con lo scrub alla sua pogona, così non sospetterà nulla. Sei la migliore, Miller-, Rinnie non si tirava mai indietro quando in ballo c’erano scommesse e pegni da pagare, Karen sapeva che avrebbe inventato una scusa rompendo le palle al suo amico finché non fosse riuscita a combinare quell’uscita bizzarra. Doveva soltanto pazientare ed essere naturale come sempre, il resto sarebbe venuto da sé.
    Ascoltò per puro caso le battute di Thompson, trattenendo una risata divertita. Osservandoli meglio doveva ammettere che aveva ragione: i due professori sembravano opposti come il giorno e la notte, uno super soft l’altro pronto a trucidarli tutti con lo sguardo.
    -E fai benissimo. Non saresti potuto capitare in mani migliori-, ribatté spavalda mentre sistemava distrattamente le protezioni su gambe e busto.
    -Queste cose sono di una scomodità pazzesca. Dobbiamo proprio? Ci limiteranno nei movimenti-, protestò, troppo distratta dai compiti che la attendevano di lì a breve non fece caso ad averne lasciata una più allentata. Non avrebbe saputo dire se avrebbe preferito essere smistata nel gruppo dei difensori o in quello dei guaritori, erano entrambi ruoli che apprezzava perché amava le creature e che potesse prendersene cura o difenderle da eventuali aggressori in ogni caso sarebbe andata bene. Le dispiacque però essere separata da Rinnie: da quando i dissapori per Cippy si erano appianati Karen stava legando sempre più con lei ogni giorno che passava, in più di un’occasione avevano dimostrato di saper fare squadra e non aveva dubbi che si sarebbero divertire a spaccare culi insieme.
    -Fategli il culo, ci si vede dopo!-, il suo team non la entusiasmava: il “coinquilino” di Dragonov non le attirava simpatia manco per il cazzo, e con Vanja l’amicizia era diventata troppo altalenante… per non parlare del fatto che la Rosencrantz, a parer suo, tutto avrebbe dovuto essere fuorché lì, ad esporsi a pericoli e sovraffaticamento proprio nei mesi più faticosi della gravidanza.
    -Non partoriscono, depongono un solo uovo per covata che si schiude dopo ventiquattro ore-, rispose alla domanda della corvonero, sentendola distrattamente mentre le passava vicino.
    -E bisogna fare attenzione a non romperlo perché è molto fragile-, quando era andata al McCormac manor non era riuscita ad assistere né alla covata né alla schiusa, il piccolo di Neal e della sua compagna si reggeva già sulle sue zampe, ma Logan l’aveva tenuta aggiornata, di tanto in tanto, via gufo, quindi conosceva tutti i dettagli che riguardavano quelle creature.
    -Ma deve partecipare per forza? Non esiste un esonero per questo tipo di lezioni?-, commentò distrattamente raggiungendo Ellie, l’unica presenza che rendeva quel gruppo salvabile.
    -Altroché se lo sono!-, rispose alla sua domanda con entusiasmo; quell’estate le aveva accennato che intendeva diventare una magizoologa o in alternativa entrare nel corpo anti bracconaggio, e quella lezione le stava offrendo l’occasione perfetta per mettersi alla prova.
    -Mentre ci inchiniamo dobbiamo guardarli negli occhi, altrimenti non ci ritengono degni e si incazzano. Niente sfottò, niente battute, non hanno senso dell’umorismo e sono molto permalosi-, tra le due era Ellie l’esperta in campo di cure mediche, quindi Karen attese al suo fianco osservando prima le azioni per emularla con un giovane ippogrifo poco distante che respirava in modo anomalo.
    -Di un po’… tra te e Rinnie va tutto bene? Ultimamente siete strane.-, si erano praticamente ignorate senza salutarsi, e non sembrava la prima volta che succedeva. Karen notava una certa freddezza che non si spiegava, lungi da lei fare finta di nulla avrebbe indagato con entrambe.
    La rossa si avvicinò al giovane ippogrifo, fermandosi una volta raggiunta una certa distanza; si inchinò e lo guardò con decisione negli occhi, attendendo un cenno dall’altro che giunse dopo un po’. La creatura si inchinò a propria volta, permettendole di avvicinarsi.
    -Mercurio… temperatura corporea 36. Penso abbia freddo… vestis!- Karen si sfilò una delle protezioni sul busto e la trasfigurò in un mantello foderato; con un wingardium leviosa lo adagiò sull’ippogrifo, ricoprendolo perché restasse al caldo.
    -Signum vitae… Ellie come si leggono i parametri? Dove si vede la pressione?-, la pressione era buona, ad essere un pochino bassi erano i livelli dell’ossigeno; il rumore che sentiva a ogni respiro era simile al fischio che aveva lei quando aveva il raffreddore, così se ne andò per un’idea.
    -Prof., penso che questo ippogrifo sia raffreddato… provo ad aiutarlo a respirare meglio. Anapneo!- la creatura scosse il capo e strizzò gli occhi, come infastidita, ma dopo l’incantesimo non parve avere più problemi. Karen gli misurò nuovamente la saturazione a distanza di pochi minuti e notò che i valori erano saliti. All’urlo di Vanja la rossa trasalì, voltandosi di scatto.
    -Ma che cazzo, ti pare il modo? Così li fai agitare tutti!-

    -Interagito con Corinne, Derek, Vanja ed Ellie
    -Curato l'ippogrifo raffreddato e freddoloso

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    Non c'era alcuna possibilità che quella lezione diventasse interessante per lui, tutto ciò che sperava era che non si ritrovassero a dover affrontare qualche sorta di complicazione che gli avrebbe fatto sembrare il tempo di quella lezione più lungo di quanto doveva essere. Non vedeva l'ora che finisse e di potersene semplicemente ritornare al castello. Prima ancora di indossare le protezioni e allontanarsi con il suo gruppo, una voce non troppo familiare attirò la sua attenzione chiedendogli come stesse. Per un momento rimase perplesso nel voltarsi verso di lei, e ci mise almeno cinque secondi prima di realizzare chi fosse. "Ah, la tizia che mi si è lanciata addosso." Non era andata proprio così, ma circa. A lezione di Volo, la White non era riuscita a frenare la propria scopa in tempo e per questo finì addosso a Murphy, ritrovandosi entrambi bloccati su un albero. Per carità, non disprezzava mai una bella ragazza che gli si buttava addosso, ma avrebbe preferito di gran lunga un'occasione differente. "Sto bene.. White, giusto?" Se non ricordava male, quello era il suo cognome. Per il nome, bhe, non ne aveva idea. "Tu tutto bene?" Le chiese quasi per convenienza, perché se qualcuno ti chiede come stai, tu giustamente dovresti ricambiare. "Non starai pianificando di provocare un altro incidente, vero? Per fortuna abbiamo le protezioni, stavolta." Un piccolo sorrisetto si formò di sbieco sul viso del ragazzo. Una piccola presa in giro giusto per cercare una risata in una giornata in cui era riuscito a mostrare un'espressione scocciata e poco socievole. Almeno finché le loro strade non furono comunque divise dai prof - se tali potevano davvero definirsi.

    Minuti dopo, si ritrovò ad assistere a infiniti battibecchi. La sua squadra pareva non andare d'accordo sulle scelte di ognuno, o quasi, e Murphy rimase a osservarli a braccia conserte sperando semplicemente che potessero arrivare a una soluzione, che potessero trovare un punto d'incontro tra le loro idee senza che lui dovesse intervenire. Anche perché che avrebbe potuto dire? Alla fine a lui andava bene qualsiasi cosa sensata, basta che si davano una mossa. "Vi vedo tutti molto d'accordo." Disse sarcastico, roteando gli occhi. Gruppi, sentiva solo continuamente la parola gruppo. Chi pensava che dividersi in due gruppi era la cosa migliore, chi preferiva gruppi più sparsi, e l'ultima, la Miller, se ne uscì di dividersi in tre gruppi da due; in pratica andava d'accordo con la proposta di McCormac se la metteva in quel modo. Eppure a Murphy, dall'alto del suo disinteresse, non trovava tanto stupido il piano di SKylee. E non trovava stupido nemmeno quello della Miller, alla fine dei conti, seppur sembrasse leggermente più pericoloso restare tutti così esageratamente divisi. E quello del White.. bhe, aveva detto troppe parole insieme, quindi chissà quale fosse il suo di piano. Tanto, in qualsiasi caso, ognuno pareva voler fare come cazzo gli pareva. Che gran lavoro di squadra. Si chiedeva cosa ne pensasse il loro profperungiorno di tutte quelle divergenze nel gruppo, ma soprattutto di quale fosse la giusta strategia. "Sentite, basta che ci diamo una mossa. Di sicuro chi sorveglia le creature ha bisogno di qualcuno nelle vicinanze che li protegga, quindi..." Si avvicinò a Skylee. "Piccoli o grandi gruppi che siano, io vengo con te." Le disse, poi chiunque altro avesse voluto, li avrebbe seguiti, o avrebbero seguito la Miller. O avrebbero fatto qualsiasi altro cazzo che gli pareva restando in una via di mezzo. Tanto a parte White, che era un anno avanti a loro, nella loro squadra erano tutti del quarto anno e le capacità avrebbero dovuto avercele un po' tutti.

    Dylan J. Murphy, IV anno, Serpeverde.
    Interagito con la squadra, ma non si è reso utile nell'escogitazione di piani/strategie.
    Si è offerto di avvicinarsi in protezione del gruppo che si sta occupando delle creature. Almeno per ora.

     
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    Annuisco a Corinne e sono certo che abbia ragione, così come ne sembra convinto anche Dereck, quando mi sento chiamare da Evie.
    -Ehi ciao- le dico – figurati, devo essere sembrato un vero e proprio esaltato- rido imbarazzato, ha detto che sono stato un eroe, no ha detto che lo sono.. sento le gote andarmi in fiamme, ma per fortuna l’espressione da disagiato ritorna in se quando vengo colpito da qualcosa -ouch- dico guardandomi intorno, non ho idea di chi sia stato, ma l’ha tirato bello forte, ahio.
    Mi sto ancora accarezzando la nuca e sondando la zona con lo sguardo quando mi sento smistare nella squadra delle creature.
    A meno male posso tirare un sospiro di sollievo.
    Seguiamo il prof, ci dividiamo giusto nei pressi della radura dove continuiamo per raggiungere gli Jaralda.
    -Io si, ne abbiamo tantissimi al castello, e sono ghiotti di api frizzole!- lo so perché me lo ha detto Karen che è una grandissima esperta in tal senso.
    Ne scelsi uno a caso, stava riverso sulla schiena, le zampe all’aria e si stava ingozzando alla grande.
    Mi accucciai poco distante e, come prova che non gliene stava fregando niente della nostra presenza se non del semplice fatto che voleva nutrirsi, neanche si mosse. Né mi dedicò uno sguardo.
    -Mercurio- dico puntandogli la bacchetta per misurargli la temperatura.
    I valori sembrano essere nella norma, per un animale almeno penso che 39 sia normale…
    -Ehi amico, farai indigestione se continui così- gli pungolo il pancione con un dito per poi aprire il palmo e massaggiargli la pancia.
    Mi volto verso Tino quando mi chiede se ho delle carote – no, mi dispiace, niente carote- me ne passa una che ha trovato nella sua tracolla e la prendo facendone un morso, poi lo vedo guardarmi stranito – a.. non era per me?- guardo la radice poi lo Jaralda che ora mi sta fissando come se fossi una bruttissima persona.
    Si rimette su e io ritiro la mano, non sia mai me la becca.
    Si avvicina guardingo e mi tira via la carota – ooh perdono, perdono- rido – dai facciamo così, tu ti fai castare un bel signum vitae e in cambio ti lascio la carota- mi pare un ottimo compromesso, no?

    Interagito con chi ha interagito con me prima, il mio JAralda sta benissimo, forse gli verrà il mal di pancia al prossimo giro xD
     
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    La mia vita e proprio un casino assoluto , quello che ero quello sono diventato , e ora quello che sono ora .
    Bhe nella mia vita ci sono persone che ti distruggono , ma dopo trovi persone che ti aiutano a ricucire il tuo essere , per la mia fortuna ho trovato sulla mia strada Philip , Cate , Oliver , Ez ( anche se era stato lui a distruggermi ma poi si è fatto perdonare ) , Logan e ora Niels .
    Ero ancora accucciato davanti il mio Jaralda aspettando che il professore arrivasse per dammi l'istruzioni per il mio caso osservai stranito , perché aveva dato un morso alla carota e mi chiese se era per lui , ma io non dissi nulla gli basto guardare Jaralda capì che era per l'animale perché lo guardava in un modo che chiunque lo capiva .
    Vedendo la scena sul mio viso compari un sorriso sincero , mi stavo trattenermi dal ridere quando l'animale gli strappo la carota dalle mani scoppiai a ridere .
    Ma dai ... Amico cosi ti fai odiare anche da Jaralda tra una risata al altra , quelle risate erano vere e non finte che avevo usato spesso .
    Niels mi faceva troppo ridere , bhe in cuor mio sapevo che essergli amico mi avrebbe fatto solo del bene e sarei riuscito a voltare pagina di quello che ho fatto in passato e di come ero diventato dopo che mi avevano distrutto .


    Tino fernandez - Grifondoro V anno

    interagito :
    con Niels

    Azione :
    Sono scoppiato a ridere dalla scena di Niels e il Jaralda



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    Ascoltò i suoi compagni. Sembravano essere tutti abbastanza presi e decisi ad agire in un modo o nell'altro. Lui pensò avrebbe preferito essere al castello, a mangiare biscotti con Cippy. Fu straordinariamente, ed in modo inaspettato, la Miller a salvarlo dall'angosciante sensazione d'essere ancora una volta fuori posto e dalla noia che ne seguì.
    “Sì.” Rispose incerto ma motivato e non se lo fece ripetere due volte. La seguì ovunque volesse andare, l'importante era prendere aria. Si guardò attorno, cercando di individuare eventuali pericoli, prima di essere illuminato da un'idea. Castò un incarceramus con il fusto di un albero, legando l'altro capo della catena contro il fusto di fronte. Solo quando ebbe fatto, tirò su lo sguardo sulla compagna di sventure. “Non voglio ferire nessuno.” Chiarì per assicurarle non fosse impazzito tutto d'un tratto. Per quanto difficile da credere visto i loro trascorsi, Derek era sincero. “Credo sarebbe opportuno però creare dei diversivi.” Aggiunse poco dopo, puntando la bacchetta altrove per scavare delle buche che avrebbe voluto coprire con delle foglie. “Male che va, sarà qualcuno dei nostri a cadere a terra. Magari ogni tanto potrebbe anche far bene.”



    Interagito con Corinne.

    - Legato una catena intorno a due alberi per far inciampare chi si avvicina
    - Scavato delle buche qua e là
     
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    Igor li osservò per tutto il tempo, fu chiaro quanto poca coesione ci fosse tra i partecipanti.
    Beh, poco male, sarebbe stato tutto un disastro e si sarebbero resi conto da soli che non erano ancora in grado di affrontare la vita, nonostante l’età fosse bella avanzata per tutti.
    -Non bisogna per forza essere d’accordo con le opinioni altrui- si intromise allora quando il tempo a loro disposizione stava per volgere al termine – ma fare dell'ironia dandosi addosso in un momento di tensione come può essere una missione non è consigliabile- poi si rivolse alla Miller – tempo scaduto lo dico io quando sarà veramente scaduto- le intimò di fermarsi per poi fissare un punto su ciò che era stato detto.
    -Siamo in otto, formeremo squadre da due. Immaginate la foresta come un cerchio, noi siamo i quattro punti che lo dividono in quattro parti uguali, i compagni con le creature sono il nostro centro.
    In questo modo ognuno di voi avrà una copertura che corrisponderà a un quarto di territorio.
    Dobbiamo colpire prima che arrivino ed essere così bravi che semmai dovessero superare il confine a farlo siano in numero così esiguo da far si che il nostro centro possa cavarsela da solo-

    Passò poi alla designazione delle squadra – Metis con White, lato nord, Miller e Thompson lato sud, Mc Cormac e Lloyd lato est, tu con me, lato ovest- intercorse solo un attimo di silenzio prima che aggiungesse – almeno tra di voi, vedete di andare d’accordo-



    Lato Nord c’è l’ippogrifa incinta, andando verso il lato Est ci sono gli altri ippogrifi, il lato sud vede alcuni jaralda dove ci sono Niels e Tino al lato ovest gli jaralda con le altre due ragazze.
    Non immaginate una circonferenza molto ampia, i punti cardinali sono vicini, immaginate come se ognuno di voi si trovasse all’interno di uno spicchio di cerchio.

    Squadra Nord:
    Notate due bracconieri muniti di bacchetta ma anche lame affilate, lance e reti di grandi dimensioni.
    Uno di questi sta spellando vivo un furetto il cui sangue agita l’ippogrifa che non ne vuole sapere di stare ferma.
    Ad un certo punto fende l’aria con un verso tale da costringere Vanja a tapparsi le orecchie.
    L’ippogrifa si mette in piedi e comincia a muoversi inquieta, vuole seguire l’odore, ma ha una collare attorno al collo che non le consente di avanzare.
    Se non fate qualcosa rischierà di strozzarsi.
    Intanto il bracconiere con il furetto si palesa, si accorge di voi e vi lancia rispettivamente un incarceramus e un languelingua, il primo ha lo scopo di catturarvi il secondo di non farvi chiamare i rinforzi.
    L’altro invece resta nascosto pronto a intervenire.

    Squadra Sud.
    VI accorgete che i bracconieri sono quattro.
    Hanno cosparso il confine di miele e uno di questi ha un flauto in mano che emette un verso simile a quello delle creature.
    Alcune di queste si agitano particolarmente, lo jaralda che sta con tino ha le convulsioni mentre quello di Niels vomita.
    Nonostante questo entrambi tentano di mettersi in piedi per seguire il richiamo.
    Il secondo dei bracconieri ha già messo nel sacco due di queste creature, prima di farlo le ha sedate con del sonnifero per erumpent, decisamente troppo forti per delle creature così piccole, forse potete arrivarci dal colore rosso/ arancio presente nelle siringhe!
    Non siete ancora stati visti, ma dovete agire quanto prima, state per perdere i primi Jaralda.

    Aspettate il post di Joel prima di postare
     
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    Passeggiò tra gli studenti, osservando attentamente così da rendersi pronto ad intervenire qualora ce ne fosse stato il bisogno. Molti di loro sembravano essere già preparati sull'argomento oltre ad avere una notevole affinità con le creature. Sorrise alla Cavanaugh, intenerito dalle sue capacità risolutive. Era solitamente accorto ai dettagli in quell'ambito. Capiva chi fosse lì solo per dovere e chi era invece anche interessato a quell'argomento. Si volse a guardare la Richards poi, attirato dalla sua domanda. La raggiunse velocemente, scrutando la creatura dinanzi a loro. "La ferita la indebolisce." Disse guardandola. Tutto sommato non era sul punto di svenire, ma avrebbero dovuto far qualcosa per evitare il peggio. Si animò d'un tratto quando la corvonero provò una risoluzione. Sarebbe stato utile, non fosse stato per il temperamento della creatura. Bloccò quindi la ragazza poggiando una mano sulla sua spalla. "Nononono. Lasciala stare." Le disse, avvicinandosi al suo orecchio per sussurrarle poche parole: "Becca è un po' suscettibile." Le confidò. Aveva già conosciuto quelle creature e aveva dato loro un nome. Conosceva benissimo i loro caratteri. Così, estratte da una tasca delle bacche che offrì alla Richards. "Addolciscila con queste. Lei ne va ghiotta." Le disse allontanandosi poi per dare il proprio aiuto a chiunque altro ne avesse bisogno. Quando però intorno a loro l'atmosfera cominciò a movimentarsi, per quanto non fosse solitamente belligerante, estrasse la bacchetta pronto a difendere le creature e gli studenti qualora ce ne fosse stato bisogno.

    Squadra Ovest – Wylie/White/Murphy
    Lo jaralda viene strappato dalla vostra attenzione e comincia a librare verso un albero dietro cui vi accorgerete nascondersi un bracconiere. Provate a fermarlo prima che lo porti via. Poco lontano, un nuovo nemico vi interrompe, indirizzando un incarceramus verso una delle due nel tentativo di bloccarla. Verso l'altra invece è indirizzato un incantesimo immobilizzante. [Gli esiti degli incanti non sono dati per certi, potete quindi provare ad evitarli].

    Squadra est - Cavanaugh/RichardsMcCormac/Lloyd
    Un improvviso rumore, irrita le creature che state accudendo che reagiscono di conseguenza. Alcune scalciano prima di provare a scappare. Il rumore si fa sempre più forte ed assordante, confondendo le creature ed infastidendo anche voi. Sono i bracconieri che raggiunti il lato est, castano un Frastuonum per annichilire le creature e distrarre voi.
    Quando si palesano vi accorgete che i bracconieri sono due e provano a sparare freccette imbevute di pozione soporifera dalla vostra parte. Uno dei due ippogrifi, quello della Richards, viene colpito ma dovete fare in mondo che non venga avvicinato.

    Scadenza: 26 ottobre



     
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    ci risiamo
    Tino Fernandez

    stavo ridendo con Niels al improvviso qualcuno inizio a suonare il flauto mi guardai in torno per capire da dove proveniva ma niente cosi appena abbassai lo sguardo sul Jaralda di Niels e quello inizio a vomitare guardai Niels quanto pare chi sta suonando il flauto , lo fa da pecora , quando pare fa vomitare anche le creature .
    Poi guardai il mio che aveva iniziato ad avere delle convulsioni capi subito che era per colpa dell'incappato a suonare che i Jaralda si comportavano così .
    come avrei tanto voluto infilare quel flauto su per il culo a quello , mentre con la mano robotica stringerla intorno alla sua gola fino a che non sento quel dolce suono del osso del collo del branconiere spezzarsi mentre lo guardo nei occhi .
    Scrollai la testa per scacciare quel idea è iniziai a riflettere un modo efficace per tranquillizzare il mio e gli altri Jaralda
    al improvviso mi ricordai un incantesimo che potevamo usare al inizio cioè lo stesso che evitava i babbani di trovarci , cioè posto di Babbani avremmo usato Branconieri ma per la mia sfortuna era troppo tardi .
    Sospira e dissi verso i miei compagni : immobilizziamoli presto !!! prima che quei stronzi li prendono di nuovo Ok avevo preso il comando , lo so meglio tardi che mai ........ però c'era troppo casino e la cosa poteva anche peggiorare Puntai la bacchetta sui Jaralda e iniziai a immobilizzarli .
    Mentre riflettevo sul da farsi mentre mi guardavo in torno per localizzare i stronzi dei branconieri ma che cazzo fanno quelli che ci devono proteggere !!
    Poi mi venne un altra idea Niels ragazze gli scaviamo una buca sotto a loro !!! facciamo presto
    puntai la bacchetta verso i Jaralda che ero riuscito a bloccare e dissi sotto di loro : <strng>Defodio da lontano poi puntai la bacchetta su Jaralda : Immobilus per evitare che si movesse




    [SPOILER]Tino fernandez - Grifondoro V anno

    interagito :
    con Niels
    e chiunque vuole seguirmi


    Azione :
    Ho preso il " comando "

    Incantesimi :
    Immobilus sui Jaralda quelli che sono riuscito a colpire ( decidete voi )
    Defodio ( ho scavato buche sotto di loro per evitare che siano ancora sotto gli effetti del flauto)

    Ps. è quello che mi è venuto in mente
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    Rose White

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    Evie sembrava divertita da quello che mi stava accadendo e fece ridere anche me. Doveva sembrare buffa la scena vista dall’esterno. «Io sarei adorabile? Ehm… grazie? le dissi guardandola piegando leggermente la testa e poi facendole un sorriso. Qualcosa non andava nel nostro cucciolo «Oh no… poverino! »dissi tristemente verso la ragazza e poi aggiunsi «Deve farti male vero cucciolo?» rivolta verso il jaralda continuando a muovere la mano per tranquillizzarlo, mentre la ragazza chiamava Joel per aiutarci a capire come muoverci. Ad un tratto sentì il cucciolo scivolarmi dalle braccia, cercai di trattenerlo ma niente da fare lo vidi letteralmente volare verso un albero «Ehi ma che succ…» guardai nella direzione in cui stava andando il Jaralda, spostai lo sguardo in basso e vidi un uomo mezzo nascosto…«No!» dissi a voce sostenuta e puntai la bacchetta contro la sagoma. Non ci pensai due volte e gridai «Stupeficium!» mentre camminavo veloce verso l’obiettivo. L’incantesimo colpì il tronco dell’albero facendone saltare un pezzo di corteccia, così continuai ad inseguirlo. Non sapevo quanti fossero ma una rabbia si stava impossessando di me, qualcosa che non avevo mai provato prima. Feci una smorfia con il viso in segno di vero disgusto. Non potevano farlo, non potevano prendere, uccidere o fare quello che volevano con delle creature. Non avevano il diritto, su nessuno. I miei occhi pizzicavano segno che stavano cambiando colore diventando dal dorato al nero.«Evie… lo sta prendendo! » la voce un po' affannosa rivolta verso la mia compagna. Stavo davvero inseguendo un uomo? Io, Rose, stavo inseguendo un uomo con una bacchetta e pericoloso per la sua imprevedibilità? Si lo stavo facendo. Stava succedendo nuovamente , come a lezione dei pirati quando vidi la mia amica svenuta in acqua, non mi stavo fermando alla mia solita paura di farmi male, al terrore di non essere all’altezza e varie pare che mi facevo di solito in situazioni tranquille. In quel momento erano sparite. Qualcuno era in pericolo , in questo caso il cucciolo di jaralda, e non potevo starmene ferma. Non avrei abbandonato qualcuno in pericolo. Puntai nuovamente la bacchetta per lanciare l’incantesimo «Stupeficium…» non riuscì a vedere se avevo centrato il soggetto perché percepì un colpo secco e doloroso. Mi ritrovai faccia a terra e senza riuscire a muovere nulla del mio corpo. Qualcuno mi aveva colpito alle spalle ed avevo delle corde attorcigliate che, ad ogni mio movimento, si stringevano sempre di più sprecando sulla stoffa dei miei vestiti. «No, cazzo! » speravo che Evie fosse vicino a me o che qualcun altro mi potesse sentire ed aiutare. Le corde erano davvero forti, avevo ancora la bacchetta ma non riuscivo a muovere il braccio e i movimenti con la mano erano limitati. Riuscì a girarmi in posizione supina rotolando leggermente. «devo stare in guardia… non so quanti siano… ma sono completamente bloccata.» Lo sguardo vagava attento intorno cercando di percepire i diversi movimenti “Vi prego salvatelo” pensai girando la testa a destra ed a sinistra. Il frastuono che si percepiva da tutto il circondario non era poco, eravamo tutti “sotto attacco".

    Rose White -III Anno – Tassorosso
    Interagito con Evie
    Visto il jaralda librarsi in aria e ho notato il bracconiere. Ho castato uno Stupeficium che ha colpito la corteccia dell'albero dove si nascondeva l'uomo. L'ho inseguito e riprovato ancora con un altro Stupeficium ma non conosco l'esito.
    Mi sono beccata l'incarceramus e sono a terra completamente immobilizzata. (Aiuto! 😅)


     
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    Danielle Richards | III anno | Corvonero


    Ellie
    Faccio come mi dice Karen, è lei l’esperta in materia creature fantastiche e mi inchino all’animale che dopo aver sbuffato stringendo gli occhietti s’inchina a sua volta. Mi avvicino e cercando di tenerlo mansueto con l’aiuto della rossa prendo i parametri della bestia accorgendomi tuttavia che l’animale è ferito. E adesso? Ok Danielle, calma e sangue freddo... la medicina base è quella, non serve una laurea in veterinaria per fermare una ferita. Tento quindi di avvicinarmi alla ferita ma l’ippogrifo comincia a scalciare ed è solo l’intervento tempestivo di Joel che mi evita un calcio addosso che come minimo mi avrebbe messo in KO. «Becca» ripeto il nome dell’animale mentre un sorriso m’incurva le labbra e penso possa essere significativo. Mi avvicino quindi alla grifoncina lasciando Becca tranquillizzarsi mentre mangia le sue bacche e le do una mano ad interpretare i parametri. «Qui ecco, questa è la temperatura e qui c’è pressione e battito cardiaco... Mi sembra bassetta per un animale delle sue dimensioni ed anche la saturazione non va bene. Deve essere intasato, un raffreddore magari» le sorrido lasciando che si adoperi e torno dalla mia ippogrifa ricontrollando la zampa che vedo cominciare a sanguinare più copiosamente.
    «Hei Karen mi dai una mano?» Il suo animale sembra un po’ intontito dal repentino svuotamento dei polmoni dal muco e scuote il capo incredulo, sarebbe buffo e divertente da guardare non fosse che adesso devo assolutamente occuparmi del mio. «Ha la zampa posteriore destra ferita, se tu me la tieni tranquilla magari dandole altre bacche io procedo alla medicazione» siamo d’accordo e mentre lei la calma io con circospezione mi sposto verso la zampa. Evoco dapprima alcune garze con l’aiuto di un Ferula e successivamente ne imbevo alcune di acqua procedendo alla pulizia del taglio. «Buona becca ho fatto, sssshh» passo quindi ad avvolgere la garza pulita intorno alla ferita e mentre sono intenta a farlo Karen mi pone una domanda. Il mio movimento ha un secondo di troppo d’esitazione mentre gonfio le guance sollevando le sopracciglia. «Beh...» comincio incerta in realtà su cosa dire, riordino quindi le idee. «Non so cosa sia successo davvero. Ma credo se la sia presa con me a volo... A quella lezione per cui peraltro non volevo nemmeno andare Stefan mi ha trascinata di peso. È stato orribile Karen, umiliante» alzo lo sguardo contrito facendo una smorfia, «sai che evito quella materia del cazzo ma Salvatore non ha voluto sapere ragioni. Mi ha rubato la bacchetta e caricata in spalla scaricandomi solo quando ormai in presenza di Li-Hemsworth. Ovviamente mi aveva rubato la bacchetta in tutto questo e di fronte al professore non potevo di certo fargli un occhio nero, sono pure un prefetto quest’anno. Però spero di avergli lasciato diversi lividi!» M’infervoro di nuovo mentre le faccio questo breve resoconto. «Però non lo so... Corinne era scioccata, non si capacitava e mi ha guardato come se avessi compiuto alto tradimento. Al posto di aiutarmi mi ha voltato le spalle e sono stata costretta a fare lezione attaccata a Stefan. Per fortuna quando gli ho rivelato di soffrire di vertigini si è come calmato e ha smesso di fare l’odioso. Però boh, credo sia questo ad averla indisposta altro non mi viene in mente e onestamente con tutto quello che abbiamo condiviso mi delude che abbia una così scarsa stima di me. Non andrei mai con l’ex di un’amica volontariamente!» volontariamente, sì perché dopo quanto accaduto con Morgan è necessaria anche questa stupida specifica ma Rinnie lo sapeva benissimo che non era accaduto di proposito per fare un torto a Skylee, anzi, le avevo spiegato che non sapevo nemmeno stessero insieme. Espiro in uno sbuffo mentre le mie dita si muovono da sole carezzando il dorso dell’animale tranquillo quel tanto da rannicchiarsi in terra ma un rumore lo fa scattare in piedi. «Becca! Becca, calmati! Dannazione ma che succede? AAA» Mi accuccio su me stessa tappandomi le orecchie con le mani per il forte rumore. «Karen! Karen, dove sei? Stai bene?» La trovo che cerca di tenere l’ippogrifa ed accorro subito ad aiutarla. «Becca calmati ti prego!» ed è in quel momento che il collo dell’animale viene colpito da una freccetta, soporifera dal modo in cui si accascia.

    Interagito con Joel e Karen
    Citate Skylee e Corinne

    Ho curato il mio ippogrifo ferito ed aiutato Karen nella valutazione del suo.
    Ci attaccano. Log vieni a fare quello che sai fa meglio :super: tvb
     
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    Non so cosa è andato storto in così poco tempo a dire la verità pensavo di avere la situazione sotto controllo. L'ippogrifa era due secondi prima tranquilla e la nostra intesa non era male. Sgrano gli occhi sono dispiaciuta e un po' delusa dal fatto che Joel non abbia degnato il mio richiamo. L'animale si stava agitando e se deve deporre l'uovo poteva dire la sua visto che sono inesperta. E pure incinta, goffa e con l'agitazione dietro l'angolo.
    Magari gestire la situazione.
    Invece parla qualcuno di non interpellato e la sua saccenza mi da un fastidio madornale. Alzo il sopracciglio in sua direzione e vorrei tanto urlare Grazie Miss Karen, ma non stavo urlando per rompere le uova senza motivo, L'ippogrifa si sta agitato e serve un tempestivo intervento di un insegnante che sappia gestire la situazione meglio di me. Distolgo lo sguardo e lascio correre, ormai ha l'atteggiamento e la sboccataggine di una ragazzina troppo cresciuta.
    Sospiro e credo che l'agitazione abbia trasmesso anche a me uno strano fastidio. Massaggio con il palmo la pancia sulla destra, mi siedo a terra spazientita cominciando a respirare per controllarmi e capire se va tutto bene. Hei piccola se non sto bene io non posso badare a te eh? Sussurro in sua direzione proprio mentre la sento tirarsi in piedi e calpestare il suolo con agitazione. Un verso esce dal suo becco così forte da piegarmi in due in avanti, comincio ad accusare una strana tensione. Che cazzo succede? Mi domando compiendo a gattoni un paio di passi verso di lei. Sono costretta a tirarmi indietro perché le sue zampe dalle unghie appuntite possono cavarmi un occhio. Il collare al collo la tiene fissa e lei si dimena. HEI HEI! cerco di richiamarla inutilmente, il fastidio al ventre diventa incontrollabile e si tramuta in dolore. Comincio a sudare perché non so gestire questa situazione.
    El dove sei? MERDA!
    Sto cercando di calmare l'ippo gravida però ho cominciato a stare male io.
    Citato Karen, Ellie, Joel


    Edited by vânjaRosèncrañtz - 24/10/2021, 00:25
     
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    "Oh merda, ma come avrò fatto a non pensarci prima?"
    Ieri, domani e probabilmente in un qualsiasi altro spazio temporale che non fosse oggi avrei evitato di raccogliere la provocazione della Corvonero. Al momento, però, temo che questa non sia un'opzione.
    "Generalmente no, non li guardo.
    Preferisco rimanere conscio che, pensa un po', questa è la fottuta vita reale."

    Che poi, cazzo, quindi parla ancora? No perché, con tutte le volte in cui ho salutato lei e la sua amichetta a lezione o in giro senza ricevere risposta, ormai ero quasi convinto che fosse stata colpita da un qualche tipo di mutismo selettivo fulminante.
    E pensare che una volta eravamo anche amici, non fosse per il piccolo particolare che - dopo la mia rottura con Vanja - solamente Ellie ha dimostrato di possedere un cervello perfettamente in grado di funzionare in modo autonomo.
    Al contrario, a quanto pare, di quello delle sue "sorelle" che sembrano averne uno solo da spartirsi.
    Non per nulla Meg è rimasta la mia migliore amica mentre Sky è praticamente diventata la spalla della Rossa nell'avercela con il sottoscritto ma, hey, alla fine anche sticazzi.
    "Sai com'è, da questa parte dello schermo se tiri una maledizione in mezzo ad un gruppo troppo folto di persone ne accoppi qualcuno anche se hai una mira di merda, garantito."
    Corvonero ha decisamente un problema, negli ultimi anni, a trovare più di due studenti per annata con un cervello capace d' elaborare pensieri logici o sensati. Ne sono sempre più convinto.
    Fatto sta che qua un po' tutti dicono lo loro alla fine, mentre io mi limito a lasciarli fare poiché è ciò che ci è stato chiesto; limitandomi a strizzare appena l'occhio in direzione di Rinne quando, con un colpo di coda, dimostra che c'è ancora un po' di sale nelle zucche dei figli di Priscilla.
    Ad ogni modo ci pensa il nostro cordinatore a ristabilire l'ordine, con buonsenso, dividendoci in modo strategico per coprire più terreno possibile.
    Due a curare le creature, due a difendere. Ottimo.
    Sarà per il mio umore odierno, probabile, però ripeto: mi piace come ragiona questo qui.

    "Est è di qua.", faccio a Kynthia prendendo a muovermi nella direzione indicata.
    Mettendomi a corrr anche, dopo qualche secondo, per raggiungerla il prima possibile e distanziare il resto dei partecipanti a lezione prima che ne mandi qualcuno dritto dritto a quel paese.
    Mi fermo di colpo a circa venti metri da Karen ed Ellie, riuscendo a ricavare appena il tempo necessario per scambiare uno sguardo con Kynthia prima che un rumore assurdo ci prenda tutti alla sprovvista. Sia umani che, soprattutto, creature.
    Il frastuono cresce in maniera esponenziale, facendomi portare istintivamente all'orecchio la mano destra mentre quella armata rimane tesa di fronte a me.
    "ELLIE, KAREN, gli scudi! Usate un incantesimo difensivo per..."
    Grindelwald maledetto nudo dentro una stanza infuocata, non ho modo di finire la frase.
    Me lo vedo passare davanti agli occhi, quasi a rallentatore ma senza poterci fare nulla.
    Un dardo - un cazzo di dardo del tipo da caccia grossa - va a piantarsi nel collo dell'ippogrifo più vicino ad Ellie facendolo accasciare al suolo di lì a poco.
    Né seguono altri, i quali però per fortuna non colpiscono nessun bersaglio.
    Di scatto, verosimilmente con lo sguardo trasfigurato per l'ira, volto il capo verso la direzione da cui quelle cazzo di freccette sono arrivate.
    Eccoli lì, stanno avanzando, e sono in due.
    "Li odio."
    Avverto il petto che prende ad alzarsi e abbassarsi con un ritmo velocissimo, la ghiaia e pulviscolo che si alzano di qualche centimetro da terra attorno a me e li rimangono, mentre ogni singola parte del mio corpo viene scossa da un leggero tremito nervoso.
    Sono qui per le creature, per catturarle, ferirle, rapirle. Fare loro del male.
    E nessuno, nessuno, può essere certo della propria mira da quella distanza. Potevano colpire Ellie, potevano prendere Karen.
    Con una dose di soporifero così forte che, se stende un Ippogrifo, per loro sarebbe potuta essere fatale.
    Potevano, ora farò in modo che non ci provino una seconda volta.

    "Prendi tutti gli incantesi che conosci...", faccio a Kynthia in una sorta di ringhio soffocato, "E scaricaglieli addosso.
    Loro non faranno complimenti."

    Mi scosto d'un passo lateralmente rispetto a lei per ottenere più angolazioni di tiro, iniziando fin da subito a fendere l'aria col braccio sinistro.
    "Confundus, Defodio!", È ben chiara la voce roca nella mia testa poiché, in pratica, rappresenta tutto ciò che riesco ad udire nello stato in cui verso al momento.

    - Distrai sempre il tuo nemico o rallentalo quando puoi, ragazzo.
    Gli alleati contano, quindi appoggiatici se sai di poterti fidare. -

    "K, Meg, alzate le difese e cercate di far rinvenire l'ippogrifo...noi nel frattempo rallentiamo queste teste di cazzo!"
    Sposto avanti il piede di guardia, sbattendolo terra dal nervoso e allontanando, senza accorgermene, parte del substrato ghiaioso che ancora fluttua intorno a me sospeso a pochi centimetri del terreno.
    "Conjunctivitis! Stupeficium, Stupeficium! Expelliarmus!"

    - Compostezza e volume sono alla base di tutto, applicati.
    Spenditi ma non strafare, o perderei di vista l'obbiettivo. -

    Ora però non ne possiedo di concentrazione, è tutto istinto.
    Lo stesso istinto che, vigile e pronto, mi consentirà di abbassare con anticipo la testa per evitare un eventuale colpo in risposta da parte dei cacciatori di frodo.

    - ...E soprattutto sii buono ma spietato figlio mio, avventato ma calcolatore.
    Nessuno ti mostrerà pieta e tutti cercheranno di sgusciarti alle spalle per sopraffarti. Tienilo a mente. -

    Riprendo quasi facoltà di me stesso, adesso che ho sfogato sul nemico parte di quest'inaspettata ma familiare furia, riuscendo a ritagliarmi un momento di lucidità sufficente per realizzare un paio di cose.
    Ovvero: una delle più rischiose situazioni possibili che potevano capitare qualora si fosse deciso di operare come avevo proposto, maledizione, ci si sta concretizzando contro e, per come siamo messi al momento, i numeri non sono dalla nostra.
    Infine, con l'ippogrifo fuori gioco abbiamo - per il momento - la ritirata tagliata e i due bracconieri che stiamo fronteggiando potrebbero benissimo essere maghi molto più esperti e abili di noi.
    Resta acuto Logan, pensa.
    "Kynthia, mettiamoci a muro intorno alle creature insieme ad Ellie e Karen, sei d'accordo?"
    Prendo ad arretrare, con la guardia alzata, in direzione delle due ragazze già mentre lo sto dicendo, pronto a schivare maledizioni o rispedire al mittente eventuali attacchi.
    "Karen, come siete messe con quella bestia? Si è ripresa?", domando cercando di sembrare il più calmo possibile quando posso ormai sentire quasi la mia schiena a ridosso delle nostre alleate.
    L'ippogrifo sveglio e agitato per il rumore mi perdonerà se, questa volta, non mi inchino per presentarmi.
    Se è intelligente un quarto di Neal, poi, capirà che non lo stiamo facendo solo perché siamo troppo impegnati a salvargli il culo.

    "Dobbiamo proteggere loro e attaccare tutti simultaneamente ma con cognizione, sfruttando la prima occasione buona per andarcerne. Non possiamo rischiare perdite."
    Non ho intenzione di finire la giornata ferito o morto, né tantomeno con Karen, Ellie o Kynthia in condizioni simili.
    E neppure di lasciare che quei cani mettano le mani sugli ippogrifi. Dovessi anche passare tutto il giorno a duellare per evitarlo.
    Inoltre, trovandoci quattro contro due, potremo vedere le cose ribaltarsi per catapultarci, inaspettatamente, in una posizione di vantaggio.

    "Agiamo insieme, che dite?", offro un veloce - e furtivo - sguardo affettuoso a Kynthia e poi il più eloquente dei ghigni a Karen ed Ellie, "Rompiamo le ossa a quei bastardi!"


    Interagito con Sky per l'azione precendente poi con la mia squadra e iniziato a bombardare difendere le creature.
    Proposta una piano d'attacco estremamente complesso ai miei compagni di squadra. E il piano d'attacco è, letteralmente, attacco. 🤗
     
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    «La fottuta vita reale...» Gli feci eco allargando le braccia con fare teatrale. «Come sei viscerale, un uomo così profondo e navigato...» Ma vaffanculo. Gli avrei riso volentieri in faccia se non ci fossimo trovati nel bel mezzo di una lezione. I suoi modi di fare da uomo vissuto mi avevano sempre dato sui nervi, quando stava assieme a Vanja cercavo di passarci sopra, scherzandoci addirittura per farlo arrabbiare, ma dopo la maturità emotiva da mollusco che aveva dimostrato abbandonandola nel momento in cui avrebbe avuto più bisogno di lui, era cambiato tutto. Ora le sue parole differivano semplicemente dal suo vero modo di essere, si vendeva come ľimpavido ragazzo dal cuore d'oro, ma la verità era che se la credeva troppo e probabilmente era accecato lui stesso dal suo ego smisurato. «Sai... sempre da questa parte dello schermo, se sei solo uno studente del quarto anno, difficilmente sarai in grado di avere la meglio contro gente più esperta e meno coscienziosa di te, ma hey... sappiamo bene quanto tu sia bravo in tutto, ce la farai sicuramente» Feci spallucce piegando la testa verso un lato e assumendo un espressione glaciale. Se era davvero così convinto di ciò che si raccontava da solo non sarei stata di certo io a distruggere le sue favolette. Il "fottuto" mondo reale era ben diverso da ciò che credeva, lì nessuno si congratulava con te per essere stato il primo ad apprendere un incantesimo d'attacco, lì ti colpivano semplicemente alle spalle senza darti troppe spiegazioni e ti cruciavano sul posto senza provare alcun tipo di pietà nei tuoi confronti. Lì era ben diverso da ciò che imparavi a scuola. Il professore ci divise e ci diede specifiche ben precise su ciò che avremmo dovuto fare e per la gioia dell'ego di Logan, concordò con lui sul fatto di dividerci e ci mandò a coprire tutto il perimetro del campo. Scossi la testa e portai gli occhi al cielo, ma non mi opposi e già certa che quella sarebbe stata una pessima idea, corsi assieme a Damon verso il lato nord. Poco distante da noi uno dei bracconieri sembrava intento a spellare vivo un furetto e il solo odore mandò fuori di testa l'ippogrifa affianco a Vanja, che iniziò a scalciare e sollevarsi da terra per raggiungere la sua preda. «Immobilus» Non ci pensai su due volte e spaventata all'idea che potesse succedere qualcosa a Vanja, tentai di bloccare i movimenti della creatura, che per quanto mi dispiacesse per lei, non era importante quanto mia sorella e per proteggerla sarei passata sopra al mio consueto codice morale. Guardai Vanja da lontano e con una veloce occhiata mi accertai che stesse bene e che l'ippogrifa non le avesse fatto del male e solo allora tornai a concentrare la mia attenzione sul bracconiere e sul mio compagno di squadra. «Relascio» Gridai puntando la bacchetta verso il furetto scuoiato per allontanarlo di svariati metri dal campo. Forse così l'odore sarebbe stato meno intenso e avrebbe impedito che altri ippogrifi ipazzissero come quella sorvegliata da Vanja. «Sai mantenere il controllo se davanti a te non hai una ragazza incinta?» Chiesi pungente guardando Damon dritto negli occhi. Lui sapeva di cosa stessi parlando, ma il bracconiere no e se davvero fosse stato in grado di controllarsi sarebbe stato un ottimo effetto sorpresa. Feci appena in tempo a concludere la frase che il nostro avversario si palesò davanti a noi e iniziò a castarci contro svariati incantesimi che evitammo a fatica. All'improvviso un languelingua fendette l'aria e raggiunse Damon, non avevo idea se l'avesse colpito o meno, ma nel caso in cui avesse deciso di trasformarsi la voce gli sarebbe servita a ben poco. «Incarceramus» Io e il bracconiere castammo il medesimo incantesimo quasi nello stesso momento ed entrambi cademmo atterra intrappolati da funi ben strette. La mia bacchetta volò a un paio di metri di distanza e mentre tentavo di raggiungerla strisciando come un bruco sul terreno, non potevo fare altro che sperare che Damon guadagnasse tempo per entrambi o che per lo meno non si facesse uccidere prima che io tornassi in possesso del mio catalizzatore e nella migliore delle ipotesi nemmeno dopo.

    Interagito con Logan e Damon. Citato Vanja. Castato un immobilus sull'ippogrifa incinta per arrestare i suoi pericolosi movimenti e subito dopo un relascio sul furetto per allontanarlo dal campo. Proposto a Damon di trasformarsi in lupo per attaccare con effetto sorpresa gli avversari. Castato un incarceramus in contemporanea al bracconiere e finita a terra per essere stata colpita a mia volta dall'incanto. Sto strisciando verso la bacchetta per tentare di liberarmi e nel frattempo spero che Damon non si faccia uccidere troppo. Conto su di te. XD
     
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    Karen afferrò il sacchetto con le bacche che le stava porgendo Ellie ma prima di osare sfamare l’ippogrifo fece un inchino profondo e lo guardò in attesa che l’altro accettasse la sua presenza. La creatura sbuffò scuotendo la testa e agitando la coda e le ali, impiegò un po’ prima di tranquillizzarsi ma alla fine si inchinò permettendole di avvicinarsi. La Grifondoro tirò fuori qualche bacca e gliele lanciò perché le mangiasse al volo; di certo non voleva correre il rischio di farsi tranciare una mano nella foga, il becco di quelle creature spezzava senza problemi le ossa delle carcasse che divoravano, non avrebbe trovato ostacoli. Ellie cominciò a ripulire la ferita alla zampa senza particolari proteste e Karen continuò a distrarre l’ippogrifo col cibo, questo finché le spiegazioni non giunsero come schiaffi multipli ad ogni frase. Gli stessi che Karen le avrebbe restituito con gli interessi fino a slogarsi il polso se non fossero stati presenti tanti testimoni.
    -Che figlio di leprecauno-, imprecò, lasciandosi sfuggire una rumorosa risata isterica.
    -Mi sono persa qualcosa. Da quando in qua siete così in confidenza?!-, per un anno intero lo aveva sempre motivato a farsi nuovi amici, ma Stefan non ne aveva mai voluto sapere neanche una volta, soprattutto per quanto riguardava le sue amiche alle quali non mancava mai di rivolgere occhiatacce torve o di ignorare di proposito, come faceva con praticamente tutta Hogwarts fatta eccezione per lei, Logan o Evans. Quando entrava in confidenza con qualcun’altra o in stretta amicizia era capace di ridere e scherzare come aveva fatto con Ellie… ma loro due non erano né amici né conoscenti, non li aveva mai visti interagire, tant’era che immaginare Stefan Salvatore che caricava Ellie in spalla per portarla al campo di Quidditch aveva un che di surreale. Vomitevole. La sensazione che provò sulle prime fu di spaesamento: il suo ex, scherzava con la propria amica, che non aveva dato il giusto peso alla cosa. Aveva più importanza la sua cazzo di spilletta, quest’anno era pure prefetta dopotutto, no? Non poteva prenderlo a pugni davanti al professore. Meglio farlo ingelosire salendo sulla scopa di un suo compagno.
    Istintivamente Karen le voltò la faccia, stringendo più forte tra le dita il sacchettino vuoto.
    -Lo sarei stata pure io. Stefan non fa mai niente per niente-, quante volte quando Karen gli aveva chiesto aiuto con le pozioni il serpeverde le aveva chiesto dei favori in ritorno? Perfino quella giornata della minchia al concerto di Liam le era costata cara e non ne era neanche valsa la pena. Doveva davvero credere che quella improvvisa complicità con Ellie non avesse nessuno scopo dietro?
    -Non vi siete mai inculati per un anno intero, non ha mai nascosto di essere insofferente con tutte voi… questo avrebbe dovuto bastare a spingerti a girargli alla larga, visto che essere il mio ex a quanto pare non conta un cazzo per te-, l’ippogrifa cominciava ad agitarsi ma Karen la ignorò, continuando imperterrita il suo sfogo. Lasciò andare il sacchetto vuoto per terra con un gesto di stizza e si voltò di scatto verso quella che non era più certa fosse sua amica. Il modo in cui scaricava ciò che aveva fatto su Corinne era anche più vile, ben lontano dall’opinione positiva che Karen si era fatta di lei: la rossa non pretendeva che lo prendesse a pugni, non amava la violenza in nessun caso anche se per quel che la riguardava Stefan avrebbe meritato una faccia di schiaffi, avrebbero potuto pure diventare amici se voleva… ma avrebbe preferito gliene parlasse invece di fare quel che le pareva senza curarsi minimamente di come si sarebbe sentita. Sarebbe stato diverso se Ellie avesse ammesso di averle inferto un tiro sotto la cintola e si fosse dispiaciuta di averla ferita, invece di fare da scarica barile pretendendo pure di avere ragione.
    -Non è Corinne ad averti piazzata su quella scopa, El, e non mi pare che Stefan ti abbia costretta sotto imperio: ci sei salita col tuo culo. Potevi scegliere chiunque altro invece hai scelto la tua spilla- stava per aggiungere che quel volontariamente poteva ficcarselo nel culo, quando le parole morirono in gola: la furia era solo una maschera di una profonda delusione, in quel momento si era sentita tradita e presa in giro, e a bruciare era più la sequela di cazzate sparate per pararsi il culo che non il gesto in sé. Ma non ebbe tempo per metabolizzare alcunché che la creatura davanti a sé stramazzò al suolo chiudendo gli occhi di botto. Karen si ritrovò quasi schiacciata dal peso, sarebbe crollata per terra con essa se Ellie non si fosse avvicinata per aiutarla.
    -Bracconieri-, sussurrò non appena vide una freccetta nel collo dell’animale, sentendo la tensione schizzare alle stelle. La estrasse lentamente, facendo attenzione che l’ago non si spezzasse nel mentre, e quando ebbe finito la scagliò lontano; in questo avrebbe impedito il rilascio continuo di altro sonnifero e la creatura avrebbe impiegato meno tempo a svegliarsi. Tra gli altri ippogrifi che minacciavano di spiccare il volo e il progressivo avvicinamento dei nemici non c’era tempo per le rimostranze verso l’amica.
    -Geminio!- la prima cosa che le venne in mente fu di confonderli creando un’altra copia di uno dei ippogrifi più piccoli e di lasciarlo nel nido con gli altri. Individuarli sarebbe stato impossibile, a meno che…
    -Logan!-, per fortuna non avevano dovuto aspettare molto per i rinforzi: Logan e Kynthia si erano uniti al party, ed erano pronti a combattere al loro fianco. Karen non si sarebbe fatta pregare due volte per dare man forte.
    -È impossibile, lo hanno narcotizzato…-, non conosceva incantesimi che potessero aiutarlo a rinvenire; l’innerva funzionava soltanto se la vittima perdeva conoscenza a causa di uno schiantesimo, diversamente non aveva effetto. Quel che poteva fare era unirsi alla strategia del cugino e cercare di proteggere le creature impedendo ai bracconieri di avvicinarsi.
    -Quanti ne sono?-, nel caos tra il frastuono e le creature imbizzarrite non era riuscita a individuarli, figurarsi contarli. -Qualcuno potrebbe camuffarsi con la magia… dobbiamo prima stanarli!-, le venne un’idea in proposito: l’aqua eructo che scagliò a qualche metro avrebbe reso il terreno fangoso e molliccio, rendendo più facilmente visibili schizzi di fango nel caso in cui fossero già stati a portata di schiantesimo. Al via di Logan fu pronta ad attaccare.
    -Stupeficium!-

    -Collaborato con la mia squadra: ho duplicato uno degli ippogrifi per confondere i bracconieri e reso scivoloso/fangoso il terreno per individuarli nel caso in cui siano nascosti da incantesimi di disillusione. Lanciato uno schiantesimo contro uno dei bracconieri, l'ippogrifa sedata non si è risvegliata.

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    Kisuke Urahara

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    Ognuno a modo suo aveva cercato di dire la sua, c’era anche chi aveva preso e aveva cercato di mettersi subito in azione, ma il “docente” aveva fermato tutti, decidendo lui come ci saremmo suddivisi. Logan e Skylee continuarono ancora per poco a fronteggiarsi con le parole, prima di dover interrompere, dato che avevamo due lati diversi da controllare. Si esattamente, mi ritrovavo nuovamente in squadra con la Metis, sembrava un must, dato che succedeva molto spesso, almeno in questo inizio di anno. Corremmo così verso il lato nord, quello che ci era stato assegnato e non appena arrivati, trovammo un bracconiere intento a scuoiare vivo un furetto, cosa che era veramente pericolosa per l’ippogrifo che dovevamo proteggere. L’odore del sangue stava mandando in tilt la creatura, tanto che Skylee cercò di immobilizzarla con un incantesimo. Cercò poi di allontanare il più possibile il piccolo animaletto da quella zona, così da ridurre l’odore che emanava. Se non c’è una donna incinta stronza si.Pongo per pochi attimi lo sguardo indietro, vedendo proprio Vanja vicino all ippogrifo. Avevo utilizzato lo stesso tono per risponderle, nel mentre che il bracconiere era chiaro avercela con noi tanto da lanciarmi, un incantesimo per non farmi chiamare rinforzi. Protego. Tenevo salda la bacchetta in mano, utilizzandola solamente in quel momento per proteggermi dall’offensiva. Puntai poco dopo poi la stessa su Skylee, perché ricordavo molto bene questa estate quando quello stesso incantesimo non mi permetteva di muovermi, perché ogni volta che provavo a farlo, stringeva di più. Finite incantatem. Fu l’ultimo incantesimo che utilizzai per aiutarla, prima di decidere di trasformarmi mentre andavo verso il bracconiere incatenato. Non appena la trasformazione si completò ecco che attraverso l’olfatto senti la presenza di un altro bracconiere, puntando verso di lui, utilizzando gli alberi come possibili ripari e puntando a farlo uscire allo scoperto, così da dare la possibilità a Skylee di colpirlo, mentre lo tenevo impegnato. Sapevo il rischio che correvo ma sapevo anche bene che non era più una semplice lezione, dato che qui ne andava delle nostre vite realmente. Se fosse stata una lezione normale non lo avrei mai fatto, ma c’erano delle persone e creature magiche da protegger
    Damon Brian White, V anno, Grifondoro
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    Utilizzato protego per difendermi dall'incantesimo e Finite incantatem per liberare Skylee. Trasformato in Lycan puntando al bracconiere nascosto.

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