Incognitum

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Mago Adulto
    Posts
    14

    Status
    Offline
    Il rumore secco dei tacchi echeggiava sulle pareti spoglie del corridoio del Ministero della Magia Londinese. Olivia non portava mai tacchi alti, li considerava volgari e poco eleganti. Questi erano solo i tacchi degli stivali, ma nondimeno creavano un effetto sonoro, amplificato dal contesto in cui si trovava.
    L’uomo che la precedeva era un impiegato sulla quarantina, piuttosto anonimo. Altezza comune, stempiatura marcata, fisico un po’ lasciato andare, abbigliamento distinto, come si confaceva al luogo di lavoro. Incespicava leggermente sulla gamba destra, ma non in maniera fastidiosa.
    Lei lo seguiva prestando poca attenzione al contesto. Le porte degli uffici le sfilavano accanto senza che lei ci facesse troppo caso. Ci sarebbero state così tante cose da notare, così tante differenze rispetto al luogo dove lei lavorava, e Olivia solitamente si sarebbe goduta quel confronto. Avrebbe creato paragoni nella sua testa per rimarcare la superiorità del Ministero francese e si sarebbe sentita grata della sua scelta di andarsene dall’Inghilterra. Ma non oggi. Oggi era un fascio di nervi, in tensione come una corda di violino. Oggi aveva bisogno di quell’impiegato dimesso, aveva bisogno dei corridoi bui, aveva bisogno del Ministero inglese.
    La sua consueta altezzosità aveva lasciato il posto ad un’agitazione che non era da lei. Non si lasciava smuovere dagli eventi, lei era solida come una quercia, le radici ben piantate a terra e la chioma capace di cogliere le mutazioni del vento. Ma era stato semplice finché gli eventi del Mondo Magico non avevano toccato la sua famiglia. Era stato parte del suo lavoro gestire crisi ed emergenze di persone sconosciute. Non aveva vacillato di fronte alle tragedie che colpivano altri, era sempre rimasta determinata e concentrata.
    Stavolta era diverso. In ogni momento c’era una morsa che le stringeva il petto. Un serpente silenzioso che le ricordava costantemente la posta in gioco. Stavolta non sarebbe stato così semplice rimanere impassibile, eppure proprio stavolta era essenziale che riuscisse e che non mostrasse quanto era coinvolta. Altrimenti lui se ne sarebbe accorto, e allora le sue speranze sarebbero crollate. Non avrebbe avuto un’altra occasione da parte del Ministero della Magia francese. Ma al tempo stesso era convinta del fatto che non ci fosse nessuno migliore di lei per quel compito.
    L’impiegato stempiato finalmente si fermò, arrivato in fondo al corridoio, di fronte ad una porta leggermente più ampia delle altre. Unica caratteristica che distingueva l’ufficio del Viceministro da tutti gli altri.
    La porta si aprì con uno scatto, l’impiegato si voltò verso di lei, le fece cenno di attendere e si intrufolò nell’ufficio con uno sguardo devoto. Questo Viceministro doveva essere molto apprezzato. Olivia si augurò che fosse seriamente competente.
    - L'Auror francese Olivia Gautier, signor Viceministro. -
    Una smorfia di disgusto apparve per un attimo sul volto di Olivia a sentir pronunciare la sua qualifica così banalmente, da una voce così piatta. Ma non era il momento di farsi infastidire da simili inezie.
    Ripassò velocemente la sua presentazione. Lei era un Auror inviato dal Ministero della Magia francese per aiutare l’Inghilterra magica nella difficile sfida che stavano affrontando. Il fatto che suo fratello fosse scomparso in seguito alla situazione, non doveva avere alcun rilievo. Il suo unico scopo era il supporto al Ministero inglese, in qualsiasi modo gli Auror avessero avuto bisogno.
    Era un’agente sotto copertura, ma di una missione che portava avanti da sola.
    Lo stempiato si affacciò alla porta e sussurrò: - Può riceverla. -
    Beh, grazie, aveva un appuntamento.
    Accennò un sorriso e si riaggiustò i capelli, rigorosamente legati in uno chignon stretto.
    Dopodiché varcò la porta dell’ufficio, la postura rigida, lo sguardo di ghiaccio. Lanciò un rapido sguardo alla stanza in cui era entrata e poi si concentrò sul Viceministro della Magia di Londra. Superò di qualche passo l’impiegato e puntò gli occhi in quelli dell'uomo che la attendeva dietro la scrivania, dopodiché chinò lievemente la testa in segno di saluto.
    - Auror Gautier, a sua disposizione. -


    privata <3
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Preside
    Posts
    150

    Status
    Anonymous
    Si liberò delle ultime scartoffie, prima di stiracchiarsi contro lo schienale della poltrona sulla quale era seduto. Passare dalla scuola al ministero si stava dimostrando faticoso, ma esaltante per la propria mente. Inoltre, viste le ultimi vicissitudini e l'aumento di power swings tra gli adolescenti, restare ad Hogwarts gli dava un'ottima opportunità. Una finestra su un mondo da cui in definitiva si era tenuto a distanza per troppo tempo.
    Aveva così ben gradito l'aiuto del ministero francese. Sebbene ci fossero stati contrasti tra le due nazioni nel corso dei secoli, per il bene comune si erano sempre entrambe mostrate pronte a collaborare e non sarebbe stato diverso in quel frangente. Quando fu annunciata la presenza della rappresentanza francese, si tirò in piedi sistemandosi la giacca e la cravatta. Passò una mano tra i capelli, rivolgendo poi un sorriso alla donna entrata nel suo ufficio. Prontamente le porse la mano.
    “Gautier, la stavo aspettando.” Ed era vero, i plichi ordinatamente sistemati sulla sua scrivania lo dimostravano. Superò la scrivania per un benvenuto meno freddo. Avrebbe voluto porre le basi per una buona collaborazione, ed il modo migliore per farlo sarebbe stato quello di dimostrarsi almeno ospitale.
    “Com'è stato il viaggio? Immagino faticoso.” Le chiese distendendo le labbra in un sorriso cortese, prima di indicarle la poltrona poco lontana dalla scrivania.
    “Posso offrirle un thè?” Aggiunse mentre la raggiungeva. Con un gesto veloce della bacchetta fece comparire una teiera fumante, già pronta a versare il suo contenuto in una tazza di porcellana pregiata. Un raffinato servizio cinese. “Biscotto?” Porse a lei una scatola di latta con deliziosi biscotti al burro. Immaginava di poter sembrare bizzarro, ne era consapevole. Il suo nome e le sue gesta però lo precedevano: dietro quel sorriso affabile e modi dolci, c'era un combattente imperterrito. Si chiedeva se così fosse stata anche per la sua controparte francese.



     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Mago Adulto
    Posts
    14

    Status
    Offline
    Nell’ufficio aleggiava un profumo delicato, elegante.
    Era un luogo che esprimeva ordine, autorevolezza, ma anche attenzione al dettaglio. Non c’era un oggetto fuori posto o eccessivo. Ma ogni cosa faceva pensare che quello fosse l’ufficio di un uomo di potere.
    Il suo interlocutore le dava la stessa espressione.
    Non un capello fuori posto, il completo stirato alla perfezione, le movenze gentili e precise. Eppure nel suo sguardo si intuiva qualcosa di deciso, imperterrito, incorruttibile.
    Olivia sentì il cuore palpitarle per una frazione di secondo. Non sarebbe stato facile. Non sarebbe stato facile per niente. Ma non si era aspettata il contrario. Non poteva essere altrimenti. Avrebbe dovuto avere pazienza.
    Capì che lui era contento di vederla, o forse, per meglio dire, era soddisfatto della sua presenza lì.
    Questo le dava un margine di vantaggio. Il Viceministro avrebbe anche potuto sentirsi innervosito o avere un carattere arrogante e portato a sfogarsi sui suoi sottoposti. Poteva essere infastidito dalla proposta francese. Invece Mr. Baggins sembrava molto consapevole dell’importanza del suo ruolo e anche della responsabilità che gravava sulle sue spalle. Era un uomo che si interessava, a cui importava. Questo decisamente era un fattore a favore degli interessi di Olivia.
    Ma non era il caso di correre con l’immaginazione. Il suo obiettivo in quel momento era imparare a conoscerlo e fare in modo che lui potesse fidarsi di lei. Aveva intenzione di rispettare i termini degli accordi tra Parigi e Londra, era lì per aiutare gli Auror inglesi. Ciò che avrebbe scoperto nel mentre, riguardava soltanto lei. Non stava progettando un tradimento, non aveva niente di cui vergognarsi. Aveva solo un piano parallelo, che non doveva intralciare il suo ruolo come Auror.
    - Gautier, la stavo aspettando. -
    Lì. Semplice, diretto. Elegante e determinato. Non era una frase di cortesia, quella che il Viceministro le aveva appena rivolto. Era la spoglia verità. Niente giochi di potere, nessuna sensazione di superiorità, nessuna arroganza. Che differenza rispetto ai suoi capi dell’Ufficio francese. Per loro, lei sarebbe sempre stata l’inglese immigrata, quella che non riusciva ad integrarsi, l’eterna esclusa.
    Olivia si crogiolò per un attimo in quella facilità d’interazione. L’uomo di fronte a lei non aveva alcuna intenzione di ingannarla, non ambiva ad usarla per i propri loschi scopi. L’uomo davanti a lei la vedeva per le sue potenzialità e competenze. E invece il suo obiettivo era quello di sfruttare la sua presenza a Londra per trovare informazioni sul fratello. Ma il senso di colpa faceva raramente capolino nella mente di Olvia Gautier.
    - Grazie per aver acconsentito a ricevermi con così poco preavviso. - rispose stringendo la mano del Viceministro.
    La sua partenza era stata imminente, appena il ministero francese aveva acconsentito e quello inglese aveva approvato la sua richiesta , Olivia non aveva perso tempo e si era messa immediatamente in viaggio.
    Mr. Baggins le si avvicinò e la giovane Auror si irrigidì per un attimo, non era abituata a tutta quella cortesia, a quell’interesse non finto, ai modi accoglienti. Non sapeva nemmeno quale fosse il modo migliore per rispondere senza sembrare la solita francese arrogante. Anche perché lei non era la solita francese, lei non era né francese né inglese. E faceva fatica ad adattarsi nelle situazioni ufficiali, in particolar modo con le persone come Mr. Baggins, che erano cordiali.
    - Non troppo, in realtà, anzi è stato abbastanza piacevole. - Olivia accennò un sorriso, perché immaginava che una persona meno impostata di lei avrebbe fatto così.
    Ma Mr. Baggins tornò a stupirla, indicandole una poltrona dove sedersi.
    Olivia la fissò per qualche secondo, senza capire. Era un trucco per metterla a proprio agio e poi rispedirla in Francia? Non sembrava verosimile. Realizzò presto che sarebbe stato scortese rimanere in piedi e non accogliere la sua offerta, quindi si sedette, con movimenti meccanici. Affondò nella poltrona e dovette tirarsi un po’ su per non sentirsi troppo esposta.
    Eppure le sorprese non erano finite qui. Mr. Baggins le offrì del tè, e Olivia pensò onestamente che stesse scherzando o che stesse cercando di metterla alla prova, fino a che il Viceministro non fece comparire una teiera e una scatola di biscotti.
    A quel punto la tensione svanì.
    Si sentiva come a merenda da uno zio, e questo la destabilizzava da una parte, ma la inteneriva dall’altra. Aveva davanti un uomo di valore, che non trattava i suoi sottoposti o i collaboratori come spazzatura. In quel momento avrebbe potuto pensare persino di tornare a lavorare a Londra.
    Per la prima volta da quando era entrata, sorrise, di un sorriso un po’ imbarazzato, ma spontaneo.
    - Grazie. - Allungò la mano e prese un biscotto dalla scatola.
    Accanto a lei la tazza di porcellana, con motivi orientali blu, fumava emanando il leggero aroma di tè che le ricordava la casa di sua nonna, i fratelli e i cugini sempre agitati che si rincorrevano per casa. E lei che sorseggiava la bevanda raggomitolata su una poltrona in un angolo.
    Adesso era di nuovo su una poltrona, ma aveva decisamente smesso di stare raggomitolata.
    Poggiò il biscotto sul piattino e sollevò la tazza. Soffiò delicatamente sul tè, il fumo per un attimo si allontanò da lei e si disperse nella stanza.
    - Apprezzo molto la sua accoglienza, signor Viceministro. Non vorrei sembrarle rude, sono solo impaziente di cominciare a fare il mio lavoro. - Olivia sorseggiò il suo tè, per dimostrare che era disposta a parlarne anche così in modo più informale, non necessariamente davanti a documenti e a procedure burocratiche. -E vorrei capire qual è la gravità della situazione inglese al momento. -
    Non esattamente un argomento semplice da affrontare, ma Olivia non aveva appunto tempo da perdere. E probabilmente non lo aveva nemmeno il Viceministro. Olivia voleva fargli capire che la sua ospitalità non era scontata, ma che era venuta in Inghilterra per lavorare, voleva dimostrargli che la sua concentrazione era focalizzata all’obiettivo comune.
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Preside
    Posts
    150

    Status
    Anonymous

    ea1b9d69f882176a5447bfab01db9964
    “Ma si figuri.” Sorrise dinanzi a quelle scuse. Avrebbe voluto dirle che anche se non sembrava ricordava ancora com'era essere giovani ed impazienti, lo era stato anche lui. Il furore di quegli anni non si assopiva mai realmente, cambiava soltanto forma. Apparentemente smussava i propri angoli per mostrarsi più accomodante. Era solo apparenza. “Capisco benissimo. Non deve scusarsi. C'è un motivo dopotutto se proprio lei è qui.” Aggiunse poco dopo, sorridendole a sua volta ed imitandola per concedersi un sorso di tè. Ne godette ad occhi chiusi. Il potere delle bevande calde, andava oltre il loro buon sapore. Riscaldava il petto, regalando un metaforico caldo abbraccio che calmava i nervi aiutando a diradare i pensieri e a metterli in ordine. Posò la tazza sul tavolino lì accanto, rimuginando qualche attimo prima di provare a risponderle. “La nostra è una situazione di stallo. C'è qualcosa che si muove nell'ombra ma niente che si lasci afferrare.” Le concesse infine, annuendo lentamente mentre rimuginava sulla situazione vigente in quegli anni nel loro mondo. Stavano vivendo una pausa da eventi eccessivamente pericolosi ma quello non per forza doveva essere un bene. Il silenzio poteva essere il preludio di un caos peggiore.
    “So che è stata informata da ciò che è accaduto sulla nostra terra e vorrei dirle che la situazione è sotto controllo, ma non è così.” Aggiunse poco dopo, chiarendo un dettaglio per lui fondamentale. “Ciò che ci impegniamo a fare in questi mesi è limitare i danni.” Un dettaglio da non sottovalutare. Qualunque cosa ci fosse sotto tutto quello, era ancora lontano dalla loro comprensione. Lo era in parte e a molti. I segreti che aveva carpito da indicibile purtroppo, avrebbe dovuto continuare a conservarli per sé fino a quando non sarebbe stato appropriato parlarne. “Il nostro corpo auror è tra i migliori al mondo ma sono impegnati ad occuparsi dei nostri problemi.” Annuì, distendendo le labbra in un sorriso pacato e cordiale. Il motivo per cui la Gautier era lì, era semplice: avrebbe dovuto occuparsi di una problematica della sua nazione nel loro territorio. Al viceministro era stato chiesto di ragguagliarla.
    “Il motivo per cui è qui è che ci è giunta voce che vostri connazionali potrebbero essere implicati in qualcosa di grosso ed è giusto che siate voi ad occuparvene. Con il nostro aiuto, ovviamente.” Le chiarì poco dopo, estraendo la bacchetta. Con un gesto veloce di quest'ultima, fece comparire una cartella nelle proprie mani che mostrò alla donna.
    “Quel che leggerà all'interno di questo fascicolo, Gautier, è top secret. Inutile precisarlo.” Le disse poi, allungando i documenti verso l'altra, scrutandola attentamente.
    “Ritiene sia una collaborazione possibile?”


     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Mago Adulto
    Posts
    14

    Status
    Offline
    Finalmente, mentre sorseggiava il suo tè, nel modo di uno zio bonario, qualcosa cambiò nello sguardo del Viceministro. Olivia osservò la sua voglia di convenevoli velocemente affievolirsi, per passare ad argomenti più pragmatici e incalzanti. Quell’uomo aveva una grande responsabilità sulle sue spalle, e per quanto cercasse di dissimularla, un’ombra calò sulla sua fronte, man mano che iniziava a spiegarle ciò che stava succedendo sul territorio londinese.
    Appoggiò la tazza sul tavolino, e Olivia venne spinta da una forza invisibile a fare altrettanto.
    Per un attimo osservò basita la sua mano sfiorare il manico prima di lasciarla definitivamente andare. Davvero aveva fatto qualcosa per adeguarsi ai gesti di un’altra persona?
    Eppure Mr. Baggins esercitava una curiosa influenza su di lei. Voleva che lui si fidasse di lei, e non era qualcosa di relativo solamente alla sua missione personale. Pensava che se un uomo come lui avesse potuto stimarla, allora avrebbe avuto la conferma che era veramente brava nel suo lavoro. Non solo perché se lo ripeteva in continuazione da sola. Ma perché aveva davvero una certificazione esterna, da parte di un uomo di valore. Non era una cosa che era abituata a pensare, e questo in un certo modo la infastidiva. Si era sempre vantata di non aver bisogno di approvazione da parte dei suoi superiori. Ma c’era qualcosa di diverso in Mr. Baggins. Ancora però non riusciva a decifrare di cosa si trattasse. Possibile che fosse… stima?
    Tornò a concentrarsi sulle parole del Viceministro.
    - C’è qualcosa che si muove nell’ombra, ma niente che si lasci afferrare. -
    Olivia annuì, anche se non era stata formulata alcuna domanda. Ma conosceva bene quella sensazione, era la stessa che provava in Francia. Un dilagare silenzioso e inarrivabile. Un fiume sotterraneo di cui si percepiva solo la presenza. Se ne sentiva il rumore distante e ovattato, ma non c’erano prove della sua esistenza finché non corrodeva le fondamenta, facendo sprofondare il terreno sovrastante.
    Il movimento era probabilmente lo stesso, le persone che ne componevano la rete erano collegate. C’era un flusso di informazioni e di azioni che si dissipavano nella nebbia ogni volta che provavano a seguire una pista. Incredibilmente frustrante. Apparentemente sembrava andare tutto egregiamente, la situazione sembrava in mano al Ministero, ma un brutto presentimento gravava sulle loro menti. Non era così. Era un’illusione transitoria.
    I loro nemici erano più scaltri di quanto avessero immaginato.
    -Il nostro corpo auror è tra i migliori al mondo, ma sono impegnati ad occuparsi dei nostri problemi. Il motivo per cui è qui è che ci è giunta voce che vostri connazionali potrebbero essere implicati in qualcosa di grosso ed è giusto che siate voi ad occuparvene. Con il nostro aiuto, ovviamente. -
    Olivia continuò ad osservarlo, senza tradire alcuna emozione. Ma il suo cuore venne punto da una nota di delusione. Aveva sperato di collaborare con gli auror inglesi, di indagare sulle questioni relative al territorio di Londra, per carpire informazioni che potessero esserle utili per la sua ricerca personale. Lasciò per un attimo che la sensazione di angoscia la invadesse, poi trasse un respiro profondo, deglutì e scansò quell’ oppressione che le attanagliava il petto ogni volta che le cose non andavano secondo i suoi piani. Non aveva carte da giocare per inserirsi in una contrattazione, non in quel momento. Il Ministero francese aveva inviato lei in supporto ai colleghi londinesi, ma spettava a loro decidere come sfruttare quell’aiuto.
    Olivia, comunque, non era una persona facilmente turbabile. Dopo il primo momento di tumulto, si ricompose. Non era affatto detta l’ultima parola. Avrebbe collaborato con Auror inglesi, avrebbe potuto ottenere la loro fiducia e le informazioni che le servivano per condurre un’indagine parallela. Era arrivata a Londra e al Ministero, da lì la strada per trovare suo fratello sarebbe stata più semplice che se fosse stata relegata a Parigi. Si sarebbe dedicata alla sua missione per Mr. Baggins, e al tempo stesso avrebbe scoperto cosa stava succedendo in Inghilterra. Le due cose erano comunque strettamente correlate.
    Il Viceministro fece comparire una cartella tra le sue mani. Olivia perse un battito.
    Sapeva cosa conteneva. Prove. Evidenze. Il Ministero inglese aveva già in mano qualcosa. Sarebbe stato compito di Olivia unire i pezzi, ma questo era il suo talento naturale, il suo intuito. Capire cosa si nascondesse dietro situazioni apparentemente scollegate tra loro. Avrebbe unito le sue conoscenze e le sue scoperte, date dalle ricerche svolte in Francia, e le avrebbe unite a quelle che le venivano fornite in quel momento. Un brivido di adrenalina la riscosse dal torpore, la concentrò su quello che doveva fare, tanto che per qualche minuto riuscì persino a dimenticarsi del fratello. Quel brivido era ciò per cui era nata, quel mistero della scoperta, quell’irrisolto che lentamente si scioglieva davanti a lei. Quel guizzo balenò nei suoi occhi, assetati di informazioni, assetati di misteri. Era in quelle situazioni che Olivia dava il massimo, quando tutto sembrava impossibile da capire. Era questo che la faceva sentire viva.
    Osservò quasi con bramosia la cartellina che le veniva porta. Sentì il cuore batterle prepotentemente nelle orecchie, le guance colorarsi di un rossore vivace, le mani fremere di entusiasmo. Olivia non si eccitava per una relazione romantica, o per una chiacchierata tra amiche, Olivia era una donna particolare, lei era perversamente attratta dal mistero.
    Fino ad ora aveva mantenuto un atteggiamento distaccato, come se tutto questo non le interessasse, come se la sua unica preoccupazione fosse rispondere alle esigenze del Ministero e, segretamente, ritrovare suo fratello.
    Ma ora che le veniva servito un mistero, adesso che era chiamata a mettere in atto la sua magia, a richiamare le sue competenze, adesso iniziava veramente ad entusiasmarsi.
    Annuì distrattamente all’ingiunzione al segreto, da parte del Viceministro. Ad Olivia non interessava condividere informazioni o fare il doppio gioco, non erano cose che semplicemente facevano parte di lei. Capiva che fosse necessario specificarlo, ma la lealtà, per Olivia, non era un argomento discutibile, da quanto era scontato. Anzi, parlarne era quasi una perdita di tempo. Tutte le volte che qualcuno le ripeteva quella frase, Olivia si limitava a lanciare loro uno sguardo di biasimo, ma Mr. Baggins non la conosceva, quindi era necessario dargli sicurezza.
    -Naturalmente, signor Viceministro, ho ben chiaro quanto sia fondamentale che queste informazioni non cadano nelle mani sbagliate. -
    Olivia prese la cartellina, le mani ferme, ma lo sguardo bramoso di un lupo che punti la preda per la prima volta. Era per quello che veniva così tanto stimata nel suo lavoro, Olivia era carnivora nel momento in cui si trattava di agire con risolutezza. Non si lasciava fermare facilmente, nel momento in cui doveva raggiungere un obiettivo. Faceva a brandelli gli ostacoli.
    Poteva quasi fare paura, ma non le interessava. Non aveva alcuna attitudine a mostrarsi per una persona che non era, e lei era brutale, quando si parlava di lavoro. Glacialmente brutale. Ed efficace.
    Aprì la cartella senza aspettare un ulteriore permesso.
    Sotto i suoi occhi passarono immagini, documenti, informazioni. Tutto ciò che il Ministero francese non era mai riuscito ad ottenere. Era vero, dunque, che il corpo Auror inglese era più avanzato. Forse aveva commesso un errore a lasciare la nazione in cui aveva studiato, nella speranza di trovare persone più preparate.
    -Queste informazioni… - notò un tremito nella sua voce, un’intonazione lievemente flebile e si interruppe per un secondo, prima di ricominciare con più decisione. - Sicuramente queste informazioni sono un buon punto di partenza per un’indagine estremamente interessante. Penso che il Ministero della Magia francese non potrebbe avere niente in contrario ad una collaborazione con voi, signor Viceministro. -
    Fremeva. Se ne rendeva conto. Ma non le piaceva limitarsi.
    Sollevò lentamente lo sguardo e piantò i suoi occhi glaciali in quelli dell’uomo che aveva di fronte. Le sue labbra si arricciarono in un sorriso indecifrabile, quasi crudele.
    Quando si rivolse a lui, nella sua voce c’era un’inflessione sottile, scivolosa, come una lastra di ghiaccio sulla quale sia possibile scivolare da un momento all’altro.
    - Quando posso cominciare? -
     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Preside
    Posts
    150

    Status
    Anonymous

    ea1b9d69f882176a5447bfab01db9964
    Osservò attentamente la reazione della ragazza. Non sarebbe stato facile avere subito un riscontro dal ministero francese, Baggins ne era consapevole, eppure gli bastò uno sguardo per capire che l'auror che aveva dinanzi, avrebbe fatto di tutto per far sì che quel caso, diventasse anche il loro. La scintilla nello sguardo della donna, quel fuoco che divampava nella sua anima, era la stessa che anni prima – ed in definitiva anche adesso seppur in maniera più pacata – aveva scosso la sua vita. Era stato grazie al calore e alla tenacia del voler raggiungere l'obiettivo di essere indicibile che effettivamente lo era diventato e poi col tempo viceministro. Allo stesso modo la ragazza avrebbe fatto sì di portare a casa un risultato, Meriadoc ne era certo.
    “E' quello che spero. In momenti come questi, solo tendere la mano può salvarci.” Le confidò, rivolgendole un appena accennato sorriso. Baggins non era una sprovveduto, sebbene potesse sembrarlo per la sua apparente calma. Era ben conscio di quanto difficile potessero essere i rapporti, soprattutto quelli tra stati, mossi da ragioni che esulavano da meri sentimenti di giustizia e reciprocità. In situazioni simili però, dove il bene comune veniva compromesso, ogni divergenza finiva con l'essere appianata. Sperava potesse essere anche quello il caso.
    “Mi affido alla sua discrezione.” Annuì alla volta della ragazza, sollevato all'idea di avere dinanzi personale coscienzioso e non solo dedito al lavoro. Era quella l'impressione avuta. La ragazza non voleva soltanto aggiungere una spilla da fissare sul suo petto. Non era solo l'ambizione che ricercava, ma persone desiderose di conoscere la verità. Il suo sesto senso gli diceva di averla trovata. “Anche subito.” Le disse poco dopo, rilasciandole del tutto i documenti e tornando poi alla sua tazza lasciata poco prima. Si godette un sorso, soppesando la donna per un secondo. “Si prenda qualche giorno per ambientarsi. Sarà ricontattata quando le troverò un partner da affiancarle.” Avrebbe cercato qualcuno in grado di aiutarla ad inserire, o comunque qualcuno che avrebbe considerato per lei essere un buon partner. “E per qualunque cosa, la prego di non esitare a scrivermi.”


     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar


    Group
    Studente Accademia
    Posts
    247

    Status
    Anonymous
    chiusa
     
    Top
    .
6 replies since 30/7/2021, 11:44   165 views
  Share  
.
Top