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    Era un martedì pomeriggio quello che la vedeva per le vie di Hogsmeade con un bigliettino in mano.
    La Rei le aveva dato un elenco di piante di cui aveva bisogno, ma lei, tra le sue serre, ne aveva si e no tre su cinque.
    Non era una donna dalle troppe domande, soprattutto quando il lavoro che le veniva richiesto era marginale. Nè era certa di volerci entrare in certi discorsi.
    Aveva con se comunque un elenco, tra cui figuravano la Coclearia , l' Uliash e la Radigorda .
    Lei evitava di averle in serra perchè voleva evitare prima di ogni cosa che i suoi studenti ne venissero in possesso senza un controllo adeguato, il suo.
    Aveva tribolato non poco prima di avere finalmente una risposta positiva.
    Qualcuno c'era che poteva darle ciò che cercava e vi si stava recando proprio in quel momento.
    L'appuntamento era per le sedici all'emporio delle streghe.
    Una volta dentro notò come il locale fosse cambiato da quando ci era andata l'ultima volta, vero era che aveva appena sedici anni a quel tempo, dopo di che aveva sempre evitato.
    C'erano dei tavolini in una sala attigua e c'era un gran via vai di gente, studiosi per lo più che si servivano dei prodotti dell'emporio ogni qualvolta si rendevano conto di aver dimenticato degli ingredienti.
    Un vero e proprio colpo di genio.
    -Devo incontrare Mr Yaman , che lei sappia è già qui?- chiese alla commessa che batteva incessantemente con le dita sulla cassa.
    La donna le sorrise e le indicò un tavolo ad angolo, nel fondo della sala dove effettivamente c'era un uomo seduto, immerso nella lettura di un giornale.
    La ringraziò e si avviò.
    Per palesare la sua presenza dovette schiarirsi la voce – è lei Can Yaman ?- una volta guardato in volto notò come effettivamente lui fosse “quel” Can Yaman .
    Trattenne a stento un “Tu!” verbale, non era il massimo scoprire che la persona che avrebbe dovuto aiutarla era un ex concasato con cui non era andata neanche mai tanto d'accordo.
    E ripensando a quante se ne erano dette non si sarebbe meravigliata se si fosse rifiutato di concludere la trattativa.
    Da parte sua sperava vivamente si fosse lasciato il passato alle spalle, in fondo erano due adulti in quel momento che non si vedevano da una vita.
    -Quanto tempo- disse quindi accomodandosi, non c'era di certo bisogno di un invito, né di un permesso.
    -Come stai?-

    Edited by *_Anna_* - 17/6/2020, 08:47
     
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    Il problema di stare sempre molto tempo in giro per il mondo, nessuno, perchè a me piaceva così Mi ero sempre sentito uno spirito libero, in grado di fare ciò che volevo quando lo volevo. Tornare nei luoghi che con il tempo mi erano rimasti cari, ogni tanto faceva quasi effetto. Ero stato contattato per delle piante in particolare, piante che viaggiando per il mondo avevo avuto modo di studiare in maniera approfondita, soprattutto quelle che avrebbero avuto un loro utilizzo nelle pozioni. Quindi il mio ritorno prima a Londra, per rimanerci per qualche tempo e successivamente a Hogsmade, era frutto di un incontro di lavoro programmato. C'era però una cosa veramente sorprendente in tutto ciò, ovvero il mittente che stava cercando quelle piante in particolare, Anna Sokolov. Era un nome che di certo non mi era nuovo, anzi, la ricordavo molto bene nel periodo in cui entrambi frequentavamo Hogwarts. Seppur non eravamo andati molto d'accordo al tempo, non si poteva dire che già allora non passasse inosservata. Quante risse erano scaturite per uno sguardo durato troppo di qualche grifondoro nei suoi confronti oppure successivamente quante punizioni avevo dato senza ricorrere alle mani. Bei tempi quelli. Stavo pensando, mentre ormai avevo raggiungo il luogo dell'incontro, L'emporio delle streghe, sedendomi ad un tavolo in un angolo del locale, intento a leggere un giornale per passare il tempo. Vi erano le ultime notizie del mondo magico, che era quello che principalmente mi interessava. Osservai l'orologio al polso, così da vedere che ora si era fatta, sedici in punto. Appena smisi di osservarlo, mi sentì chiamare, la voce era femminile, facile da riconoscere anche dopo tutti quegli anni. Dipende se a chiederlo è Anna Sokolov. Risposi prontamente,sorridendo leggermente, alzando lo sguardo dal giornale alla sua figura, gli anni di certo l'avevano resa ancora più bella di quanto potessi ricordarmi. Era uno splendore come all'ora, anche se erano state più le volte che ci eravamo scontrati di quelle che avremmo potuto passare in maniera molto più costruttiva. La osservai sedersi, mentre mi chiedeva come stavo. Non mi posso lamentare, faccio tutto quello che voglio, un po' com'era ai tempi della scuola.Te invece? Feci una breve pausa, piegando e posando il giornale sul tavolo, riprendendo poi il discorso. Vuoi ordinare una tazza di thé? Dovrebbe esserci solamente questo a meno che negli anni non abbiamo fatto qualche modifica. Sicuramente non avrei potuto lasciarla senza la possibilità di scegliere se prendere anche solamente un the. Vedo che gli anni passati ti hanno resa ancora più bella, posso immaginare gli studenti che ti vedono a lezione o in giro per la scuola. Essere diretto era sempre stato un mio pregio, o difetto, a seconda di come la si vedeva, dal mio personale punto di vista, era sempre un pregio. Nel frattempo, alzai la mano in direzione della commessa/cameriera, qualsiasi ruolo ricoprisse, in attesa di scoprire se avrebbe preso o meno una tazza di thè, Anna.
     
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    Lo guardò inarcando un sopracciglio – passano gli anni ma resti sempre lo stesso- si lasciò sfuggire mentre accettava il thè che gentilmente le era stato offerto.
    Can, il serpeverde bello e dannato, che tutte volevano e tutte si pigliavano.
    Molto generoso con il gentil sesso non era mai stato fonte di ispirazione per Anna che, sebbene ci vedesse bene e obiettivamente doveva ammettere fosse stato ed era tutt'ora un uomo davvero molto bello, non aveva mai amato gli scarti delle altre.
    -Quindi desumo che a crescere sia stata solo la tua barba- sempre molto diretta nei commenti neanche si preoccupava di celare quella punta di sarcasmo che le era cucita addosso come una seconda pelle.
    -Io insegno ad Hogwarts, quindi direi che non mi posso lamentare neanche io- riuscire a far parte in pianta stabile di una scuola così rinomata non era stata cosa facile; in quei due anni ne aveva visti entrare e uscire di possibili professori abbastanza da farsi l'idea che la preside fosse decisamente esigente e che li osservava ventiquattro ore su ventiquattro.
    -E tu il solito piacione, non lo hai ancora capito che con me i complimenti non funzionano?- abbozzò un sorriso, chiaramente non era propriamente così, come ogni donna anche a lei piacevano i complimenti, ma quando la mettevano in difficoltà allora reagiva come una gattina selvaggia.
    -Credo che i miei studenti siano più concentrati su quello che dico che sul mio aspetto, non mi faccio scrupoli a mettere dei Troll, dunque arriva un momento in cui bisogna fare una scelta, guardare o ascoltare?- evitò di dirgli che questo metodo non sempre funzionava, visto come si erano prodigati a eleggere i professori più belli del castello, secondo loro.
    Lo vedeva già a sbattersi una mano sull'altra, ridersela di gusto e dire qualcosa tipo “lo sapevo!”
    -Quindi il tuo lavoro è .. un cacciatore di piante?- disse così perchè contrabbandiere sembrava brutto, visto che lei era li per acquistare soprattutto.
    -Sappi che non è stato facile rintracciarti, dovresti un attimo migliorare i tuoi recapiti-
     
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    Perchè cambiare? Non ne avevo mai avuto un motivo valido per essere diverso da quello che ero e che sono diventato. Mi andavo perfettamente bene così, nulla di sbagliato c'era. I battibecchi con Anna erano stati sempre molto interessanti, la maggior parte delle volte cercati unicamente per avere a che fare con lei, anche perchè a scuola era un faro luminoso in mezzo alle tenebre in quanto a bellezza.Quando la commessa/cameriera arrivò le ordinai due thè,attendendo che si allontanasse per rispondere ad Anna. Non solamente. Sorrisi mentre rispondevo all'affermazione sulla crescita della mia barba, che faceva tutto parte dell'immagine che davo di me all'esterno. Poco dopo aggiunse che lei insegnava a Hogwarts e se dovevo indovinare la materia, tra pozioni e Erbologia, avrei sicuramente detto più la seconda, così ad intuito. Erbologia quindi, interessante. Era una materia che avevo visto sempre molto bene, tra le mie preferite già a scuola, per via della connessione con pozioni, un'altra materia che mi aveva affascinato sempre. Avevo decisamente continuato a praticarla, così da farne quasi un secondo lavoro, unito alla passione che provavo per essa. Girare il mondo era il mezzo più semplice ampliare le conoscenze di tutte le piace che vi erano nel mondo, così da studiarle anche nel loro habitat naturale. Non è con le parole che si capisce se un complimento piace o meno. Sapevo bene,facendo un sorrisetto, avendo ormai trentanni ed un po' di esperienza alle spalle, che qualsiasi donna, dalla più facile alla più difficile, non poteva fare a meno di apprezzare i complimenti. Certamente c'era chi lo esternava in maniera più semplice e chi come Anna, cercava di nasconderlo molto bene, ma sapevo che le era sicuramente piaciuto. Sicuramente troveranno il modo di eludere questa scelta, per un ottima causa oltretutto. Fossi stato io in loro sicuramente avrei provato ed escogitato di tutto pur di bearmi della sua bellezza, più tempo possibile, chi poteva darmi torto. Principalmente faccio il ricercatore e fotografo, cercando di unire entrambe le cose. Vedere le piante nel loro habitat naturale è molto interessante ed allo stesso tempo importante. Avevo sempre cercato di barcamenarmi in tutto quello che poteva interessarmi, arrivando persino a fare il modello per degli anni, così perchè mi andava. Non avevo mai abbandonato però la mia vocazione, in quanto sapevo che prima o poi sarei riuscito a completare un erbolario su tutte le piante che c'erano al mondo. E' la parte più interessante, ma per te potrei fare un eccezione, così da trovarmi con maggior facilità. Sorrisi nel darle quell'ultima risposta alla sua affermazione sulla mia difficile reperibilità, essendo molto in giro per il mondo.
     
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    -Per migliorare?- provò a dargli una risposta, la verità era che non lo sapeva neanche lei.
    Di solito lo si faceva spontaneamente, quando in ballo c'era qualcosa di importante.
    Lei era cambiata per suo figlio, effettivamente prima di Ivan solo la conoscenza con Desmond l'aveva portata a cambiare un po'.
    E non era forse vero che Desmond per lei era stato un uomo importante?
    Quindi non aveva nulla da aggiungere, voleva dire che per Can non era semplicemente arrivato il momento.
    Desumeva quindi che non vi era stata alcuna donna importante tanto da fare qualcosa in merito alle sue abitudini da single incallito.
    Ne dava prova anche in quel momento in cui non aveva abbandonato neanche per un secondo la sua performance da piacione.
    -Giusto. Hai fatto crescere anche i capelli- gli scoccò un occhiolino e a buon intenditor poche parole.
    -Se tu fossi stato uno dei miei studenti- disse allora - sicuramente avresti un Troll in pagella, nonostante la passione e le tue evidenti competenze nel campo- ringraziò la ragazza che aveva portato loro il thè e ne bevve un sorso.
    A lei piaceva così, senza zucchero.
    Trovò tuttavia interessante il suo lavoro.
    Ricercatore.. chi lo avrebbe mai detto.
    Certo l'aspetto un po' da wild lo aveva, avrebbe più detto cacciatore di creature, vista anche la consistenza dei suoi muscoli.
    -Hai realizzato un tuo erbario personale quindi?- questa volta era veramente curiosa di saperne di più, lui faceva ciò che lei aveva desiderato di fare quando aveva più o meno diciotto anni, una strega fresca di diploma con mille fantasie nella testa, che era però dovuta tornare in Russia.
    -Quindi ti piace farti cercare eh- sorrise – beh, per quanto rispolverare le mie doti da segugio sia oltre che interessante anche entusiasmante, non ho il tempo materiale per questo, dunque accolgo la tua gentile offerta, quale mezzo di comunicazione più veloce proponi a tale scopo?-
     
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    Forse più avanti. Dissi, lasciando un po' di mistero, in quanto non avevo mai avuto davvero il modo di doverlo fare, andavo bene così ed attualmente nessuno mi aveva mai fatto cambiare idea. Subito dopo mi fece l'occhiolino poco dopo avermi detto che anche i capelli erano cresciuti. Diverse cose erano realmente cresciute negli anni, non riguardanti solamente l'aspetto fisico, ma anche caratteriale. Se c'era una cosa che era rimasta identica era il fatto di essere un single, anche perchè non avevo mai trovato una donna che mi facesse cambiare la mia idea sul mio status sentimentale. Per com'ero fatto ci voleva una donna sicuramente con polso, qualcuna a cui piaceva il confronto, oltre al fatto di non farsi sottomettere, come diverse ragazze che avevo conosciuto al tempo della scuola, risultato, storia finita praticamente subito. Sarebbe stato un troll ottimamente speso, e lo avrei ripreso per tutte le volte che sarebbero servite. Ecco che la ragazza portò i due thè, la ringraziai con un cenno del capo, prima di prendere la tazza e berne un sorso. Negli anni avevo provato diversi tipi di infusi con il thè, provando diverse erbe trovate in giro per il mondo, alcune erano più portate, altre meno. Lo sto creando, è in fase d'opera, anche perchè non è semplice. Il mio obbiettivo e riuscire a catalogare ogni pianta nel mondo,per quanto sia arduo, ma è una sfida che mi appassiona. Sono quelle sfide che ti fanno dare il massimo ed anche di più, un po' come quando si vuole conquistare una ragazza a detta di tutti difficile. Sorrisi, in quanto a mio parere il paragone ci stava a pennello, anche se le difficoltà erano ovviamente diverse tra di loro. Quando invece si passò al metodo per rimanere più in contatto, rendendo la ricerca più semplice, dato che ora era decisamente più ostico riuscire a rintracciarmi quando sono in giro per il mondo. Rimarrai sorpresa che la soluzione che ho in mente arriva proprio dal mondo dei babbani, che ogni tanto inventano qualcosa di veramente utile. Anche se farmi ricercare personalmente da te sarebbe stato di gran lunga più interessante. Sorrisi leggermente, prima di continuare. Si tratta semplicemente di un cellulare, come lo chiamano i babbani, lo usano per tenersi in contatto a lunghe distanze, potendo chiamarsi anche da uno stato all'altro. Li ho trovati molto comodi per quando sono in viaggio, quindi ho deciso di continuare ad utilizzarli.
     
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    -Oh andiamo, tu hai sempre odiato i Troll- questa volta rise di gusto, come dimenticare l'ambizione di quel serpeverde che era riuscito persino a diventare caposcuola.
    Anna non avrebbe scommesso neanche una falce su quell'eventualità, invece ricordava perfettamente come fosse stata smentita alla grande.
    -Lo so perfettamente che non è semplice, non lo è catalogare le piante comuni, figurarsi quando se ne scoprono di nuove ed interessanti- era un lavoro complesso che richiedeva tempo, la risposta le piacque, voleva dire che lo stava facendo con criterio.
    Chissà, magari un giorno si sarebbe persino ritrovata a dover compare il suo erbario, surrealistica come idea, ma non impossibile.
    -Neanche tanto sorpresa, prima di insegnare a Hogwarts ero totalmente immersa nel mondo babbano- tanto da averci persino lavorato per anni.
    Ma questo lo tenne per lei.
    Senza distogliere lo sguardo prese la borsa e ne tirò fuori un cellulare che poi posò sul tavolo – intendi questo? Pensa lo so anche usare-
     
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    Vero anche questo ma si parla della donna più bella ed interessante della scuola, qualche eccezione si può fare, ora come al tempo. Per quanto cercassi la perfezione e fossi moltissimo ambizioso, era comunque un qualcosa che avrebbe avuto un ritorno personale non indifferente. Presi un secondo sorso di thè, mentre l'argomento passava all'erbolario ed alla sua difficoltà nel completarlo. Proprio così,ma ogni scoperta ripaga ampiamente le difficoltà incontrate. Ricordavo molto bene le ultime scoperte, quanto avevo dovuto faticare per fare passi in avanti fino a scoprire una nuova pianta. Non potevo descrivere quanto ripagasse, ma sicuramente c'erano poche cose che si potevano paragonare ad un emozione simile, anche se il paragone fatto prima poteva chiaramente starci, ogni progresso nella conquista di una ragazza che si desidera può avvicinarsi molto alla medesima sensazione. Lavoravi nel loro mondo o semplicemente ci rimanevi solamente immersa? Anche io avevo avuto modo di entrare in contatto con il loro mondo, facendo il modello, il fotografo, facendomi pagare molto bene per delle boccette di profumo grazie a particolari piante. Di sicuro potevo dire di conoscerlo abbastanza bene il loro mondo ed il loro modo di pensare, per quanto fosse tutto più complesso per loro senza l'utilizzo della magia. Proprio quello, così non dovrò mettermi li a spiegare l'abc, molto meglio. Sei la prima persona a cui do questa opportunità, anche perchè con gli altri è bello farsi desiderare, ricercare con un po' di difficoltà. Questo conta come un miglioramento? Stavo dicendo, mentre osservavo il cellulare che Anna aveva appoggiato sul tavolo, riallacciandomi poi al discorso che stavamo facendo sul perchè cambiare, o perchè migliorare. Beh forse per una donna si poteva fare, non una qualsiasi ma solamente una vera donna, dove valeva la pena fare questo sforzo.
     
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    Eppure non le risultava che a quel tempo si impegnasse più di tanto per stare nelle sue grazie, tutt'altro, ricordava più le volte in cui discutevano e si trovavano in disaccordo piuttosto che il contrario.
    -C'è stato un viaggio che ti è piaciuto più di altri? In cui hai scoperto qualcosa di raro per esempio-
    Riflettè un po' sulla risposta da dare, e soprattutto a quale parte della sua vita fare riferimento.
    Alla fine optò per una versione breve della verità.
    -Te la ricordi Kendra? Lavoravo con lei per i babbani, per un po' anche in una scuola pubblica, insegnavo il russo- anche se lo faceva sotto copertura ed esclusivamente per incastrare Point non voleva dire che non facesse curriculum.
    Alla fine la sua vita era sempre stata abbastanza lineare, era scappata via da una situazione ostica lì in Russia e si era rifugiata in un territorio dove i suoi non ci avrebbero messo mai piede. Non erano cattive persone, erano solo.. pensanti.
    -E dimmi, dovrei sentirmi onorata per questo?- chiese curiosa – alla fine, si tratta di un numero, visto il mezzo potresti anche non rispondere- lo fissò per diversi attimi – non credi che sia rischioso affidare il caso alle potenzialità di ricerca che può avere una persona? Metti caso che non ti troverebbero mai- si strinse nelle spalle – o metti caso che tu sia in possesso di un ingrediente che potrebbe salvare la vita di qualcuno, ma serve urgentemente- abbozzò un sorriso, accese il telefono e aprì la rubrica – avanti, dimmi il tuo numero, e per rispondere alla tua domanda, no, non conta come miglioramento, ma è un inizio-
     
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    Uno degli ultimi viaggi che ho fatto, in America del sud. La vegetazione li è molto rigogliosa, ci sono molte piante nascoste che ancora devono essere scoperte e studiate. La foresta amazzonica mi ha sorpreso molto, sicuramente ci ritornerò per altri studi sul campo. Era stata una delle spedizioni più complicate, ma allo stesso tempo più emozionanti che avevo fatto. Ovviamente avevo fatto tutto da solo, senza l'aiuto di altre persone, perchè era una cosa mia personale e non volevo interferenze alcune. Oh si la ricordo, sarebbe sicuramente interessante imparare il russo, chissà che in futuro non mi possa servire per qualche spedizione proprio nella tua madrepatria. Nulla avevo mai dato per scontato, ancora meno in luoghi ipoteticamente ostici per le piante e la vegetazione in generale. Parlare sicuramente un po' di russo mi avrebbe aiutato molto più che arrivare li parlando inglese. Forse un giorno le avrei chiesto lezioni private,sorrisi all''idea. Dipende da te, puoi scegliere se esserlo o meno. Era tutta una sua scelta, di sicuro se fosse rimasta onorata mi avrebbe fatto piacere, altrimenti avrei capito che la corazza che aveva addosso era più dura di quanto potessi immaginare. Troverei un modo per risolvere la situazione, un po' come sto facendo in questo momento. Si è presentato un problema è sto portando una soluzione semplice e veloce. Quando mi chiese il numero, accendendo il telefono e aprendo la rubrica, glielo dissi, ovviamente poteva salvarmi come meglio preferiva. Beh però bisogna sempre partire da un inizio per poi vedere un miglioramento, quindi sono sulla giusta via. Che è già un passo in avanti. Presi un altro sorso di thè, poggiando poi la tazzina sul tavolo, osservandola in viso per alcuni attimi, pensieroso prima di proferire nuovamente parola. Come va al castello?Ora che ci passi veramente tanto tempo, avrai sicuramente qualche professore che ti correrà dietro. Risi con un po' di gusto, anche se speravo che nessuno le mettesse gli occhi addosso tranne me, o nella peggiore delle ipotesi che ci fosse un degno combattimento per la sua mano.
     
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    Che amasse il suo lavoro lo si poteva capire da come ne parlava, l'avventura, la natura, erano queste le cose che lo rendevano vivo.
    -Favore chiama favore, ti stai dimostrando molto disponibile con me, io farei altrettanto con te qualora dovessi avere bisogno di imparare il russo, del resto abbiamo diversi fiori rari dai quali si potrebbero estrarre essenze altrettanto rare, ma sono una specie protetta, potresti solo limitarti a catalogarli-
    Non gli rispose, non era certa di cosa stesse provando in quel momento, se lusinga o mera cortesia.
    Forse più la seconda, del resto c'erano uomini che dovevano impegnarsi per elogiare chi avevano davanti e uomini a cui venivano spontanei certi comportamenti.
    Can faceva parte di questa seconda categoria, quindi non era saggio dare un reale peso a quello che diceva.
    -Beh, il castello è sempre lo stesso, la preside è la Rei, non so se te la ricordi, di qualche anno più grande di noi, è stata nostra caposcuola- una delle più stronze mai avute, ma non lo aggiunse preferendo tenerlo per se.
    -Devo dire che sono quasi tutti uomini i professori ad Hogwarts, e sono tutti molto giovani e anche molto belli- a giudicare da quanto le ragazzine si entusiasmassero ad ogni lezione – sono troppo distratta per accorgermi se piaccio o meno a qualcuno, può darsi di si, come può darsi di no- si strinse nelle spalle – manteniamo tutti un profilo basso- e con ogni probabilità ognuno aveva una vita fuori da quel castello, e magari una fidanzata.
    -Comunque, direi che possiamo passare ai fatti.
    Non mi hai voluto dire prima quale sia il giusto prezzo per i tuoi servigi, illuminami ora, hai la mia attenzione-
     
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    Parlare del mio lavoro era qualcosa che avrei fatto per ore e ore senza mai stancarmi, anche perchè ero fiero di quello che stavo facendo. Non tutti avrebbero preso e lasciato il loro quieto vivere per partire all'avventura, non sapendo dove sarebbero stati il giorno dopo. Io non mi ero mai posto questi problemi ed ero partito deciso, con in mente un obbiettivo solo, completare l'erbolario più grande al mondo. Ci avrei messo del tempo, lo sapevo, ma essere ogni giorno in qualche parte del mondo nuova mi dava un'energia pazzesca, che mi faceva tirare dritto. Si capisco, mi limiterò solamente a catalogarli, meglio non incorrere in problemi con uno stato intero. Capivo la necessità di proteggere alcune piante rare, anche perchè in molti non si facevano scrupoli a razziare tutto ciò che volevano, io fortunatamente non ero così. Come potevo non dimenticare la Rei, concasata tosta quanto stronza a detta di molti, ma a me non era mai dispiaciuta come compagna di scuola, alla fine era pur sempre una serpeverde. Si la ricordo molto bene, come scordarsela. Sicuramente la scuola è in buone mani con lei come preside. Ci sono altri professori che frequentavano Hogwarts nei nostri anni? Chissà, forse avrei potuto beccare qualche ex compagno, se ero persino più fortunato anche qualche grifoncino con cui scambiare due battute. Penso più la prima, ma saranno sicuramente più timidi di me. Risi alla fine della frase, facendomi poi serio quando si parlò di affare, si era arrivati al punto cruciale del nostro incontro. Vediamo, dato che è solamente il primo di tanti incontri, spero, per questa volta mi basta un invito a cena con la donna più bella che conoscevo e conosco, in memoria dei vecchi trascorsi. Feci una leggera pausa,sorridendo, anche perchè sapevo che non era una normale richiesta quando si parlava di affari, ma al tempo stesso io non ero una persona che si definiva normale. Per le prossime volte, vedremo di volta in volta, in base anche a cosa ti servirà. Potevo averla spiazzata, c'era la possibilità, sorprenderla, anche, era proprio quello a cui puntavo, anche perchè ero sempre diretto, impulsivo e deciso nelle decisioni che prendevo. Ora stava a lei decidere cosa voleva fare, se concedermi una sola cena per delle piante che era chiaro servissero a lei o alla scuola.
     
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    -Si ci sono, siamo tutti coetanei- tranne alcuni che avevano frequentato scuole diverse per lo più mantenevano un'età comune.
    Certo a dargli i nomi non sapeva, perchè, e se ne rese conto in quel momento, non aveva legato con molti di loro, forse con Chris più di tutti, persino Alvarez era lontano anni luce dal suo interesse, nonostante fosse un collega molto in gamba.
    -Timidi- sorrise – chissà. Forse solo saggi- non li avrebbe definiti timidi, i ragazzi di quegli anni erano diversi da quelli della loro generazione, non sembrava ma a distanza di dieci anni le cose erano cambiate tantissimo.
    Alcuni erano sfacciati da morire, tuttavia sempre molto rispettosi, le battute non mancavano ma quelle si sapevano gestire.
    In quanto al compenso, diceva che gli sarebbe bastata una cena.
    Anna ci pensò, alla fine non c'era niente di male, ma si era prodigato tanto a farle sapere quanto gli piacesse essere desiderato che non resistette alla tentazione di lanciargli la medesima sfida.
    -Io ora ho il tuo numero, ma tu non hai il mio- gli fece presente – se riuscirai a trovarlo e a contattarmi, ci metteremo d'accordo per una cena- attese alcuni istanti prima di proseguire – allora, ci stai?-
     
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    C'era una possibilità che tra i professori di Hogwarts, conoscessi altre persone che al tempo frequentavano la scuola con noi. A parte la preside Rei di cui Anna mi aveva già parlato non conoscevo ancora molto bene gli altri, ma avrei di sicuro approfondito l'argomento. Dipende dai punti di vista. Per lei poteva essere si saggi, ma per me rimanevano timidi, rinchiusi in loro stessi tanto da non provarci nemmeno. Non avrebbe mai fatto per me, non ero di certo così io. Fu proprio in quel momento che Anna mi lanciò una sfida, dicendomi che lei aveva il mio numero, ma io non avevo il suo. Se fossi riuscito a trovare il suo numero e contattarla avremmo organizzato quella cena di cui parlavo. Era una sfida fatta e finita, ovviamente non mi sarei mai tirato indietro, non era mai stato da me. Certo che ci sto,rende tutto più interessante. Sorrisi francamente, dato che mi riempiva di energie e carica quella sfida che mi aveva lanciato. Pensai subito a chi potessi chiedere per trovare informazioni, la prima persona che mi venne in mente fu la Preside Rei, forse lei poteva saperne qualcosa, avevo anche un'alternativa interessante che poteva essere il suo passato nel mondo Babbano, li l'uso del cellulare è qualcosa di tutti i giorni, quindi probabilmente lo utilizzava già allora. Di sicuro c'era del lavoro da fare per raggiungere l'obbiettivo, ma nulla che reputavo troppo complicato da raggiungere. Avrei fatto del mio meglio ed alla fine sarei riuscito ad ottenere la tanto agognata cena con la più bella donna che conoscevo.
     
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    Un sorriso a mezzo labbro comparve sulle labbra della bionda che, per non dimenticare e farsi prendere in contropiede, mise via il telefono.
    -Bene- disse solo prendendo poi dalle sue mani le erbe che gli aveva richiesto – intanto ti ringrazio per queste- le aveva risolto un bel grattacapo; curioso come, a distanza di anni, un individuo con cui scambiava solo parole di scherno, si fosse rivelato una manna dal cielo, per lei e per chiunque avesse bisogno di quelle erbe.
    -Allora io andrei- conservò tutto quanto e si mise in piedi, allungandogli poi una mano in segno di congedo.
    -Alla prossima, Can, è stato un piacere rivederti- e questa volta non era sarcastica, era stata davvero una piacevole sorpresa.
     
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