Posts written by .nitroglycerin.

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    Era come se il suo cuore avesse delle corde segrete che solo le dita di Mick sapevano agganciare. Non era certa che lui lo sapesse, a volte le era parso che fosse così ma molto più spesso Isobel aveva avuto l'impressione che suo marito fosse del tutto inconsapevole del proprio potere. Quel giorno, come in molte altre occasioni, le dita sottili e nervose di Mick Smith afferrarono una delle corde del suo cuore e all'improvviso, senza alcuna avvertenza, tirarono con forza. Uno strappo netto. Accadde quando lui le rivolse quel sorriso, un accenno timido, come l'ombra di un verso sorriso nell'accoglierla in casa: sembrava quello di un bambino consapevole di aver combinato un guaio e titubante di fronte alle possibili conseguenze di esso. E allo stesso tempo sembrava il sorriso di un uomo che per tutta la vita si era sentito giudicare come un fallito e un buono a nulla e che ancora si ritrovava a sbattere la faccia contro questa etichetta, ad ogni nuovo passo accompagnato dalle migliori intenzioni.
    Isy si sentì uno schifo nel breve tempo che le occorse a sprofondare sul divano e nel vederlo sedersi al suo fianco. Da sempre desiderava farlo sentire in modo diverso da come lo facevano sentire gli altri, da come lo faceva sentire suo padre in particolare, ma a volte aveva l'impressione di non riuscirci affatto. In quell'istante le parve di essere l'ennesima aguzzina di Mick. Eppure, la realtà dei fatti le dava ragione: lui aveva messo in pericolo Sun, la loro famiglia, senza pensarci a riflettere.. perché questo non bastava a farla sentire semplicemente arrabbiata?
    Spero che sia davvero così..
    Aveva tenuto il punto fino a poco prima. Poi, quando Sun era stata finalmente al sicuro a casa di Dell e Sarah, la sua aggressività nei confronti di Mick aveva iniziato a scemare e lei aveva avvertito il tipico disagio provato al pensiero di essere l'ennesima "cattiva" nella vita dell'uomo che amava con tutta sé stessa.
    Dovrai prenderti dei giorni da lavoro, ok? Lui non può restare in questa casa da solo e io non intendo dare a Dell motivo di sospettare che ci sia qualcosa di strano. Quando ho preso quei giorni per problemi familiari dopo il tuo rapimento.. e gli ho semplicemente detto che eri stato male, mi è sembrato un po' perplesso.
    Era il problema che sussisteva quando il tuo capo era anche uno dei tuoi più cari amici. E quando il tuo capo era Dell Ramirez, una delle persone più perspicaci che lei avesse mai conosciuto. Dell fiutava le bugie con la determinazione della madre di un branco di adolescenti ribelli e tutti, nella squadra auror, ne erano consapevoli.
    Ti prenderai cura di lui e quando sarà pulito troveremo un modo per fargli lasciare la città, con un po' di soldi in tasca magari.
    Non le veniva in mente niente di meglio. Niente di meglio di nascondere un criminale e salvargli la vita dai pesci più grandi che lo volevano morto, il tutto alle spalle degli auror. L'ennesimo reato che andava a macchiare il suo distintivo.. in effetti niente di che, considerato ciò che aveva già fatto in passato. La sua certezza di voler continuare ad essere un auror continuava a vacillare.
    Ma Mick era lì che la guardava con quei grandi occhi colpevoli. E più che un auror in crisi morale lei continuava a sentirsi una persona che non sapeva farlo sentire come lui avrebbe voluto sentirsi.
    Si sporse verso di lui e lo strinse a sé in un abbraccio improvviso.
    Ti amo.
    Avrebbe voluto dirgli quanto si sentiva inadeguata e quanto temeva in egual modo di vederlo cacciarsi nei guai ma al contempo di non saperlo far sentire "giusto" come avrebbe voluto. Ma si sentiva inibita sull'argomento e si limitò a chiedersi se l'amore che provava per Mick sarebbe bastato, se lui avrebbe potuto capire.. nonostante tutto. Magari invece si sarebbe chiesto cosa diavolo le passava per la testa, cosa la spingeva a cambiare tono così, nell'arco del tragitto tra casa Ramirez e la loro.
    Sei un bravo sponsor, Mick.
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    Lo so.
    Non perse tempo a chiarire a quale delle due affermazioni di Mick stesse replicando. Sapeva che Mick voleva solo aiutare quel ragazzo così come sapeva che non aveva pensato alle conseguenze delle sue azioni. Sapeva ogni cosa, quando si trattava di Mick Smith: certo, non poteva prevedere le sue azioni ma, una volta che ne veniva a conoscenza, non faticava a ricondurle alle emozioni e ai pensieri che l'avevano spinto a compierle. Conosceva quell'uomo troppo intimamente per potersi dire sorpresa dell'ingenuità con cui non aveva soppesato certi dettagli, analizzando potenziali problematiche che sarebbero saltate all'occhio di chiunque altro. Suo marito non era affatto stupido - come talvolta accusava sé stesso di essere - ma possedeva un animo così puro da renderlo drammaticamente ingenuo in certe situazioni, nello specifico quando c'erano di mezzo altre persone in difficoltà o questioni che toccavano la sua sensibilità. Chiunque avrebbe potuto affermare che fosse assurdo indicare un ex spacciatore come individuo puro di cuore, eppure Mick era proprio questo. Un paradosso vivente. Era stato il dolore a trascinarlo nelle dipendenze e le dipendenze a trascinarlo nello spaccio, tutto era semplicemente riconducibile alla sua spiccata emotività. Mick era intrinsecamente buono ed era questa caratteristica a metterlo costantemente nei guai.
    Cristo, Mick. Tu devi fermarti a riflettere prima di agire..
    Scosse la testa, esasperata dalla quantità di volte in cui un discorso simile era stato fatto anche a lei in passato. Lui era, in definitiva, l'unica persona al mondo che la metteva nella posizione di essere "quella saggia", un ruolo con cui non aveva affatto dimestichezza e che la metteva sempre molto in difficoltà.
    E soprattutto, devi consultarti con me prima di prendere una decisione che influirà sull'intera famiglia!
    Forse quello era il particolare che la faceva arrabbiare di più. Perché lei lo faceva, era attenta a tenere sempre conto di Sun e Mick quando esaminava grandi decisioni e non tagliava mai lo Smith fuori dalle sue scelte. Si aspettava che il biondo facesse lo stesso, anzi.. lo pretendeva. Le sembrava legittimo pretenderlo, a maggior ragione considerato quanto l'emotività di Mick spesso lo mandasse fuori strada, ma anche perché detestava sinceramente ritrovarsi ad affrontare quel tipo di tensioni tra loro. Vederlo improvvisamente angosciato, sentire la sua voce esitare in quel modo e ritrovarsi addosso quei due occhi azzurri troppo grandi e troppo intensi.. le faceva sempre molto male. Persino percepire la sua mortificazione era doloroso, perché detestava causargli un'emozione tanto orrenda. Quando lo vide avvicinarsi, Isobel esitò un istante ma alla fine non lo respinse. Gli prese il volto tra le mani.
    Okay, adesso cerchiamo di calmarci. mormorò con voce forzatamente calma, posando la fronte contro quella dell'altro Porto Sun dai Ramirez e torno, ok? Non vi muovete da qui. Se c'è qualche emergenza chiamami.
    Solo a quel punto si staccò da lui dirigendosi in tutta fretta verso le scale che conducevano al piano superiore, la mente già impegnata a chiedersi che cosa avrebbe raccontato a Dell. Si fermò al primo gradino girandosi per lanciare a Mick uno sguardo a metà strada tra l'autoritario e il supplichevole.
    Per favore, Mick.. non fare niente.

    Non era stato facile gestire le domande di Sun, soprattutto perché non aveva avuto realmente il tempo di prepararsi. C'erano cose che non si potevano raccontare o spiegare ad una bambina che non aveva ancora compiuto quattro anni, nella lista si poteva sicuramente includere la ragione di quell'improvvisa trasferta in macchina a casa di zio Dell e zia Sarah. Tuttavia, Sun non era una bambina come le altre. Si era sintonizzata all'istante sulle emozioni che rendevano pesante l'atmosfera domestica, complice la sua empatia sempre più recettiva e rapida nel raccogliere gli stimoli. Per tutto il tragitto in macchina non aveva smesso di affermare che non voleva andare dagli zii, ma voleva restare a casa sua: nemmeno la prospettiva di giocare con Christian era riuscita a farle cambiare idea - il che avrebbe senza dubbio spezzato il cuore del bambino, se lui lo avesse saputo - spingendo piuttosto Sun a partire all'attacco con le domande.
    "Perché papà è triste?" Quella domanda le rimbombò in testa mentre rientrava a casa, una domanda a cui non aveva potuto dare una risposta davvero esaustiva, così come non le era stato facile rispondere alla domanda "E tu perché sei arrabbiata?" senza sentirsi una specie di mostro che voleva impedire all'amico molto malato di papà di restare da loro per un po'. Ma per qualche ragione, senza dubbio riconducibile alla sua empatia, la bimba non sembrava averla giudicata: si era limitata a farsi promettere che sarebbe tornata presto a casa.
    Come sta?
    Sospirò, vagamente sollevata nel costatare che non parevano esserci stati grossi cambiamenti nell'arco di tempo che l'aveva vista assente. Aveva posto quella domanda lanciando uno sguardo alla porta del bagno da cui proveniva il rumore di qualcuno che stava evidentemente vomitando l'anima, ma poi il suo sguardo si spostò su Mick. Sembrava ancora molto scosso, ma la cosa positiva era che ciò significava che aveva almeno iniziato a prenderla sul serio.
    Questa volta.. non so davvero cosa fare.
    Si lasciò cadere sul divano nel pronunciare quell'ammissione. Missy, che per tutto il tempo si era aggirata inquieta tra il soggiorno e il corridoio fermandosi talvolta davanti alla porta del bagno, si accoccolò accanto a lei, posandole il grosso testone in grembo. Isy si sentiva realmente a corto di idee e non voleva farne mistero: sapeva che Mick si era abituato a vederla più proattiva di fronte alle emergenze, ma in quel momento non le venivano in mente alternative a quelle già bocciate da lui. Quel ragazzino non sarebbe uscito da casa loro tanto presto.
    Ho rafforzato gli incantesimi protettivi attorno alla casa. Tu credi davvero di poterlo aiutare a ripulirsi, almeno nell'immediato? Quanto pensi che ci vorrà?
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    Non era difficile immaginare che una cacciatrice apparentemente così giovane potesse aver avuto un maestro, un mentore, o che fosse in qualche modo supportata da qualcuno sebbene cacciasse in solitaria. Il fanatismo di idee così radicalizzate poteva facilmente prendere forma negli anni dell'adolescenza o in quelli immediatamente successivi, ma era difficile improvvisarsi letali amministratori di una giustizia sommaria così, dal nulla. Isobel non poté fare a meno di chiedersi se la ragazza in questione possedesse una mente fragile e facilmente manipolabile o se, piuttosto, la sua psiche fosse semplicemente fertile rispetto ad idee che effettivamente si confacevano alla sua visione del mondo. Quello che si chiedeva, dunque, poteva riassumersi nel dubbio sulla possibilità di redenzione di una giovane donna con le mani sporche di sangue. Ma non era compito della Larsson occuparsi di questo e non sarebbe stato compito di nessuno se prima non fossero riusciti a fermarla.
    Se avessimo più di una testimonianza potremmo stabilire un modus operandi. rifletté considerando che, per quanto utile, il ricordo di Jamie non era abbastante per fornire loro uno schema d'azione ben preciso: si trattava di un singolo episodio, anche se la sicurezza e il comportamento della ragazza a volto coperto portavano a pensare che non stesse affatto improvvisando Infondo i cacciatori di creature sono dei seriali, poter esaminare altri suoi attacchi ci permetterebbe di tracciare meglio un profilo psicologico. se i serial killer, gli stupratori seriali e persino un certo tipo di terroristi agivano delineando uno schema su cui si poteva pontificare circa le azioni e gli obbiettivi futuri, lo stesso poteva dirsi per individui come la criminale su cui stavano indagando al momento, a prescindere dalla probabile convinzione di quest'ultima sul non avere niente a che sparire con assassini e quant'altro Quindi sì, spero che il noioso lavoro in archivio di qualche povera recluta possa portarci informazioni interessanti.
    Noioso lo sarebbe stato senz'altro, tanto che Isobel si sentì mossa da una sincera empatia verso la sfortunata recluta. Si appuntò mentalmente di passare a portarle un caffè, ricordando di quanto ne avesse sentito il bisogno lei quando in passato si era ritrovata in quella posizione. Spulciare vecchi faldoni, tuttavia, poteva rivelarsi estremamente proficuo e Isobel ne riconosceva l'utilità, pur essendo principalmente una donna d'azione.
    Sono assolutamente d'accordo.
    Rivolse a Dell un sorriso smagliante, sfacciatamente sicuro. Era consapevole delle proprie risorse e spesso si ripeteva che era quella consapevolezza ad averla spinta a non abbandonare la carriera auror, malgrado quanto accaduto con Mick, Hernandez e il cartello. La sua presenza tra gli auror portava un contributo alla protezione della società magica e questo rendeva la sua scelta giusta, sicuramente la legittimava di più del suo bisogno di perseguire ideali e passione a dispetto di ciò che un approfondito esame di coscienza le avrebbe suggerito. La svedese si mordicchiò il labbro inferiore, soppesando qualche idea su una possibile copertura per la visita a Spooky Village.
    Mh.. diffiderebbero di una coppia di giornalisti, ovviamente. considerò arricciando le labbra pensierosa Ma per giustificare possibili domande e curiosità potremmo spacciarci per antropologi o magizoologi, insomma.. innocui accademici che cercano solo materiale per i loro studi.
    Studiosi che volevano buttare giù un saggio sulla vita a Spooky Village e nella zona di caccia non rappresentavano una minaccia per nessuno ed erano piuttosto credibili. Di certo non sarebbero stati i primi a voler analizzare le dinamiche di un simile ambiente a puro scopo antropologico, sociologico.. o roba simile. E sinceramente non le venivano in mente nulla di più credibile per giustificare la curiosità che inevitabilmente la gente del posto avrebbe colto in loro. Si ritrovò poi a scuotere la testa divertita quando Dell condivise con lei la sua intenzione di cogliere di sorpresa il reparto di creature, braccandoli e mettendoli alle strette senza preavviso.
    Potrebbe funzionare. Quando sei in modalità "inquisizione" riesci a mettermi più ansia di mia madre.
    Era assolutamente vero. Ci scherzava su, ma riusciva facilmente ad immaginare una Emily adolescente che cercava di svicolare dall'apprensiva autorità paterna, figurati cosa poteva combinare il Ramirez con i colleghi dell'Ufficio creature magiche.. se qualcuno aveva la coscienza sporca, sarebbe saltato fuori. Per quanto riguardava l'accademia, invece, sarebbe stato necessario un approccio ben diverso: più simile a quello che avrebbero messo in atto a Spooky Village, ma ancora più sottile. Un intervento per cui né Isobel né Dell erano gli auror più indicati.
    A noi non direbbe niente nessuno.. ma gli studenti chiacchierano parecchio tra di loro. Non credi che Audrey sia pronta per la sua prima missione sotto copertura?
    La giovane Ramirez era decisamente l'auror con l'età più indicata, tanto più che un'esperienza del genere sarebbe stata formativa per lei senza rivelarsi eccessivamente rischiosa. Anche se tra quelle mura si aggirava qualcuno che poteva rappresentare una minaccia, l'accademia era comunque un luogo moderatamente protetto: vi lavoravano maghi e streghe abili e competenti, figure che avrebbero potuto rappresentare anche un valido aiuto, se necessario. Se poi si fossero accordati con la dirigenza e con l'insegnante di Magizoologia circa quella missione di "caccia alla cacciatrice" l'operazione si sarebbe svolta con tutte le accortezze del caso e sarebbe stata facilitata e controllata. Ma Isy sapeva che non era necessario puntualizzare tutto questo, sicuramente il capo auror ci stava già riflettendo per conto suo.. si trattava piuttosto di capire se considerasse la sua recluta pronta per quel compito. Una recluta che era anche la sua sorellina, professionalità a parte.
    Io credo che se la possa cavare.
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    Isobel non era mai stata una campionessa dell'autocontrollo. Con gli anni forse era migliorata, avendo intrapreso percorsi che necessitavano un miglioramento in questo senso: il fatto stesso che fosse riuscita a tenersi il suo lavoro per tutti quegli anni era abbastanza indicativo. Meglio ancora.. si era liberata da due dipendenze, era uscita dal gorgo dell'autolesionismo, no? Se questo non era un miglioramento anche per ciò che riguardava l'autocontrollo, la Larsson non avrebbe saputo dire cos'altro poteva considerarsi tale. Malgrado ciò, quello restava pur sempre un terreno accidentato per lei. Le emozioni forti erano una miccia pericolosa e quelle che la stavano assalendo ora potevano di certo dirsi tali. Più di ogni altra cosa, Isy provava una rabbia furiosa, indomabile.
    Ma Sun non ne ha ancora quattro! Ed è tua figlia, cazzo!
    Si ritrovò praticamente a sbraitare contro lo Smith, quando quest'ultimo si azzardò a farle pesare - o almeno questo fu quello che percepì la bionda - la giovane età del ragazzino che vomitava l'anima nell'altra stanza. Il fatto che Mick chiamasse in causa morale e sensibilità con lei, la faceva andare letteralmente fuori di testa, al punto che si sarebbe persino offesa se non fosse stata già troppo impegnata a gestire pensieri e sentimenti più urgenti. La esasperava il fatto che suo marito sembrasse tergiversare su quella che doveva essere la loro prima responsabilità, ovvero la figlia che avevano messo al mondo e che lui era stato il primo a desiderare tanto. In un passato neanche troppo remoto, entrambi si erano ritrovati a temere che l'ira di coloro che avevano conti in sospeso con Mick colpisse la loro bambina e l'eco di quell'angoscia per Isy era ancora vivido.
    Tu non puoi saperlo!sbottò, spinta immediatamente a smontare la sicurezza dell'altro, una convinzione che ai suoi occhi appariva semplicemente assurda Credi di essere più furbo e in gamba di un criminale di quel calibro, è questo che credi?! Davvero incredibile che né gli auror né la polizia babbana siano ancora riusciti a sbatterlo dentro, allora!
    Aggressiva. Si rendeva conto di esserlo. Forse l'unica volta che aveva sfiorato tali vette di aggressività e irascibilità era stato quando, per la prima volta, era entrata in contatto con quella doppia vita che Mick le aveva tenuto nascosta per anni. Ora, per quanto ciò che suo marito aveva scelto di fare non avesse nulla di condannabile a livello morale, la svedese si sentiva furiosa agli stessi livelli, feroce come una tigre che vedeva messa in pericolo l'incolumità del suo cucciolo. Il fatto che fosse proprio Mick l'artefice di tutto ciò la rendeva un furia, incline ad attaccare la persona che più amava al mondo insieme a sua figlia. Improvvisamente consapevole di quanto si fosse alzata la sua voce, afferrò l'uomo per un braccio trascinandolo in giardino, fuori dalla portata delle orecchie di Sun e Jonathan.
    Ma certo, chiaro.. tu puoi fregare Hernandez anche se auror e poliziotti non ci sono riusciti, così come tu puoi far disintossicare un diciassettenne meglio di una fottuta clinica di disintossicazione! Come ho fatto a non accorgermi del tuo delirio di onnipotenza, finora?
    Non credeva davvero che si trattasse di quello. Probabilmente il desiderio di aiutare qualcuno in cui rivedeva il sé stesso adolescente aveva spinto Mick ad agire senza pensare e tuttora gli offuscava la mente rendendogli impossibile comprendere fino in fondo i rischi a cui aveva esposto tutti loro. Tuttavia le erano uscite proprio quelle parole: un rigurgito di accuse che vibravano di tutta la frustrazione provata di fronte al riproporsi di una realtà che credeva di essersi lasciata alle spalle. Il ricordo delle settimane trascorse a cercare Mick per poi trovarlo legato e ridotto allo spettro di sé stesso le pungeva il cuore, riportandole alla memoria tutta la paura provata. Non riusciva a capire come questo non accadesse anche a Mick, che aveva subito quel trauma eppure si rigettava a capofitto nel mondo che glielo aveva causato.
    Se ha fatto sparire della merce, Hernandez starà rastrellando tutta Londra per trovarlo. Ed è facile che qualcuno sappia che Jonathan frequenta il San Mungo, quanto credi che ci metteranno a risalire a te?
    Lo mise alle strette, appoggiandosi con la schiena alla parete esterna della loro abitazione e cercando di placarsi abbastanza da riflettere in modo razionale. Chiuse gli occhi per un istante, poi li riaprì di scatto e afferrò il suo cellulare.
    Porto Sun da mia madre.annunciò, salvo poi bloccarsi fissando la schermata delle chiamate rapide No, è una scelta troppo immediata. e se Hernandez avesse mandato qualcuno da Anita, una volta capito che Mick poteva essere coinvolto? Non sembrava poi così improbabile La porto da Sarah e Dell, inventerò una scusa.. ma almeno a casa del capo auror sarà al sicuro.
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    La svedese si lasciò andare ad una risata divertita e annuì in risposta alla considerazione di Dell. Lui la conosceva da anni e fin troppo bene, aveva ormai imparato da tempo quale fosse il rapporto di Isobel con le istituzioni - compresa quella per cui lavorava - ma, di contro, doveva anche essersi accorto che lavorare all'interno di una squadra auror aveva ammorbidito in parte l'approccio della Larsson. Le sue idee rimanevano le stesse, ma operare dall'interno del sistema, avere a che fare con colleghi che stimava e di cui conosceva l'onestà, aveva permesso alla bionda di maturare una visione più ampia e meno rigida. Tuttavia, questo non si poteva certo affermare per ciò che riguardava il suo punto di vista su istituzioni il cui scopo principale era accumulare ricchezze, caratteristica per cui un'importante banca come la Gringott spiccava. Sorseggiando il suo caffè, Isobel ascoltò gli interrogativi che il Capo auror stava mettendo sotto una lente di ingrandimento dopo la visione del ricordo di Jamie.
    L'attività di caccia è sempre stata tramandata, storicamente. dai genitori ai figli, da una generazione all'altra La caccia di creature magiche non è esente da questa tradizione, quindi la tua mi sembra un'ipotesi molto plausibile. Per carità, potrebbe aver imparato da autodidatta, è vero, ma essendo così giovane mi risulta difficile pensare che possa essere già così disinvolta e strategica essendosi formata completamente da sola.
    Qualcuno doveva averle insegnato a muoversi con tanta determinazione nelle zone di caccia, a studiare i suoi obbiettivi, stanarli. Poteva trattarsi di una terribile tradizione famigliare, oppure il suo mentore poteva celarsi in una qualunque figura adulta di riferimento la ragazza avesse incontrato nel suo cammino, gli anni dell'adolescenza si prestavano all'idealizzazione di modelli, alla ricerca di uno scopo e di un'identità.
    Sembra credere molto nell'importanza di eliminare i licantropi: come fossero un Male da estirpare alla radice. Un pensiero così estremo deve essere frutto di un qualche tipo di apprendimento, no?
    Un apprendimento radicato, al punto da far pensare che potesse avere fondamenta molto profonde. Poteva trattarsi di un insegnamento che le era stato impartito - quella era l'ipotesi più plausibile probabilmente - o addirittura di un'esperienza che l'aveva segnata "trasmettendole una lezione". Quel che era certo era che un' ideologia del genere doveva avere per forza un'origine significativa. Mentre Dell conveniva con lei sulla possibilità che la razza del rapace fosse individuabile grazie al supporto di esperti, Isobel si ritrovò a rivangare nella memoria tracce di un documentario sui rapaci addestrati per la caccia già in epoche passate - Medioevo, possibile? - il che non le offrì alcuna informazione solida, dal momento che non ricordava granché di quella visione, ma rafforzava in lei il pensiero che ci fossero buone possibilità di restringere il campo già in partenza.
    Chiedo che ci mandino subito qualcuno per un consulto.
    Scribacchiò la richiesta su un biglietto che, con un colpo di bacchetta, lasciò librare in volo e uscire dalla stanza, diretto al dipartimento delle creature magiche. Rivolse nuovamente lo sguardo a Ramirez, poiché anche mentre scriveva non aveva smesso di prestargli ascolto.
    Personalmente propenderei più per le altre due ipotesi, piuttosto che per la prima. Da come parla.. quella cacciatrice non sembra disposta a scendere a compromessi.
    Collaborare con una creatura magica sarebbe stato un compromesso non da poco. Entrambi l'avevano appena sentita parlare con Jamie, perorando la sua causa con il fanatismo degno di un terrorista, dunque ad Isy sembrava difficile che fosse disposta a violare la propria "etica". Non impossibile, ma improbabile.
    So che la terza ipotesi è la peggiore, Dell. lo scrutò di sottecchi, consapevole di quanto l'eventualità della corruzione lo angustiasse. Lei per prima era nauseata da quell'eventualità, ma era cinicamente incline a ritenerla realistica Se sei d'accordo, in parallelo con il controllo al Reparto Creature Magiche, io potrei farmi un giro a Spooky Village: parlare con un po' di creature che frequentano la zona di caccia, tastare il terreno. Magari salta fuori qualcosa, qualcuno potrebbe aver avuto a che fare con lei ma essere vivo per raccontarlo.
    In questo modo avrebbero sondato anche la seconda ipotesi di Dell, quella che vedeva la misteriosa cacciatrice intenta ad impiegare intere notti ad aggirarsi per la foresta, facendo ronde notturne alla perenne ricerca di un nuovo obbiettivo. Non era da escludere.. e se le cose stavano così era facile che altri licantropi si fossero imbattuti in lei. Fu l'ipotesi improvvisamente avanzata da Dell, tuttavia, a catalizzare in un attimo tutta la sua attenzione: se ne sentì subito decisamente allarmata.
    Sul momento non ci ho pensato. Ma ora che ne parli, non mi sembra poi tanto un azzardo. Cristo, mi vengono i brividi solo a pensarci. Tutti quegli studenti..
    Ragazzi che si erano da poco lasciati alle spalle gli anni di scuola. Appena maggiorenni, poco più che adolescenti. Tra loro probabilmente c'erano anche lican o mannari che erano solo recentemente scesi a patti con la loro natura, che avevano avuto o avevano ancora difficoltà di integrazione e che ora rischiavano di ritrovarsi nel mirino di un'assassina fanatica. Le tagliole d'argento trovate in giro per il campus parlavano chiaro.
    Battiamo anche questa pista?
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    La Larsson non dubitava affatto che la misteriosa cacciatrice si fosse mostrata alquanto infastidita: Jamie era stata decisamente un contrattempo imprevisto all'interno di una battuta di caccia che, altrimenti, si sarebbe probabilmente rivelata molto più rapida ed efficace. L'ostinazione della Lindey nel non farsi da parte aveva aggravato l'ostacolo che la sua stessa presenza rappresentava: il che non sarebbe stato valido per altri cacciatori, ma evidentemente lo era per una giovane donna che ci teneva a non sporcarsi le mani con il sangue di una strega non affetta da licantropia. Isobel non dubitava che la cacciatrice credesse davvero in ciò che aveva detto alla rossa: l'intervento della spazzaincantesimi aveva interferito con quella che, dal punto di vista di quell'assassina, sarebbe stata altrimenti una morte rapida e "pulita". Ma il fatto che quel ragionamento probabilmente filasse liscio agli occhi della cacciatrice, non rendeva certo meno grave il suo tentativo di far sentire in colpa qualcuno che aveva solo cercato di salvare una vita. Il fatto che quel qualcuno fosse la sua migliore amica, inoltre, rendeva Isobel particolarmente incline a provare un astio anche personale nei confronti di quella stronza fanatica.
    Fortunatamente non si è trovata davanti un soggetto influenzabile. si limitò a commentare, usando una formula neutra per esprimere il proprio orgoglio nei confronti del comportamento di Jamie.
    Posso immaginare. accennò un sorriso, immaginando le imprecazioni che avrebbe sentito quando avrebbe visionato il ricordo dell'amica Grazie a te, Jamie. Ci sei stata di grande aiuto.

    Raggiunse Dell un attimo dopo, attardandosi giusto il tempo necessario a spedire un magico biglietto svolazzante alla Caffetteria del Ministero così che provvedessero a far recapitare un caffè per lei ed uno per il capo auror. Isobel, dal canto suo, aveva bisogno di più di una ricarica di caffeina nel corso dell'orario lavorativo.. soprattutto da quando era diventata madre.
    Ne sarà sollevata. Jamie è una brava persona, anche se lavora per una banca.
    Replicò con sollievo alla rassicurazione di Dell, scherzando sulla propria naturale ostilità verso "i poteri forti".. ormai più che familiare a tutta la squadra auror. Sarebbe potuta apparire una contraddizione, considerato che lei stessa aveva scelto un percorso professionale strettamente connesso al concetto di autorità, ma la Larsson riteneva che la giustizia fosse il giusto compromesso tra libertà e sicurezza, se tutelata dalle persone giuste. E lei credeva molto nella squadra messa insieme da Ramirez.
    C'è capitata per le mani una bella rogna, ecco cosa ne penso. commentò poi, scuotendo appena il capo Forse la sua giovane età andrà a nostro vantaggio, ma è il suo modo di ragionare a preoccuparmi di più. Ha un codice: assolutamente atroce, ma pur sempre un codice. Quindi possiamo aspettarci che agisca in modo logico, sistematico e razionale.
    Una cacciatrice allo sbaraglio avrebbe agito in modo meno prudente, sarebbe stato più facile coglierla in fallo. Ma non solo. Se la ragazza in questione aveva un codice morale, una sorta di missione da portare avanti, probabilmente non si sarebbe fermata. Non lo avrebbe fatto nemmeno dopo aver subito un'interferenza sgradita, non se era così determinata a portare avanti una guerra contro i licantropi. E quanto riferito da Jamie dava loro motivo di pensare che fosse proprio così.
    Diamo un'occhiata.
    Si immersero nel ricordo di Jamie. Era la prima volta che le capitava di esaminare il ricordo di una persona che le era cara, ma la svedese sapeva di dover sorvolare su ogni emozione potesse suscitarle vedere la rossa in difficoltà. Era tutto già avvenuto e la Lindey stava bene: si sforzò di tenere presente questo, così da prestare attenzione unicamente a ciò che aveva il compito di osservare a analizzare.
    Sembra anche più giovane di noi. Ed è davvero minuta.. ma da dove diavolo è saltata fuori, questa?
    Isobel non aveva visto niente che non si potesse aspettare, tuttavia non poté fare a meno chiedersi come una persona evidentemente nel pieno della sua giovinezza potesse intraprendere un cammino del genere: una vita inevitabilmente connotata dalla solitudine, la distribuzione di una giustizia sommaria che si configurava in una serie di omicidi, scontri sanguinosi e pericolosi. Rimaneva sempre sconcertata di fronte all'abisso della psiche umana, soprattutto quando si imbatteva in persone che considerava tanto distanti da sé stessa.
    Il rapace mi sembra un falco: il suo intervento è stato molto rapido, ma scommetto che un esperto sarebbe comunque in grado di individuare la razza specifica. rifletté, mentre afferrava i caffè appena arrivati e porgeva a Dell quello che non gli avrebbe suscitato una smorfia per l'eccessiva amarezza. Portò alle labbra il suo e ne bevve un sorso, continuando a meditare sulle immagini che avevano appena visionato Sapeva che la Evans è un'assassina, come credi che si sia procurata questa informazione?
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    bjrGyAT
    Aveva naturalmente preso in considerazione la possibilità che il nuovo lavoro di Mick portasse con sé qualche complicazione. Sarebbe stato ingenuo da parte sua non tenerne conto, dal momento che una professione comprendente l'aiuto e il sostegno di persone in difficoltà portava con sé implicazioni imprescindibili. Lei, da auror, lo sapeva bene. Non aveva voluto sottovalutare quell'eventualità, anche perché Mick era preso dal suo entusiastico ottimismo che la Larsson conosceva bene: era una disposizione d'animo dello Smith che solitamente rappresentava una di quelle fasi passeggere che si alternavano a disfattismo e crollo dell'umore, ma questa volta Isobel sperava davvero di poter considerare l'approccio di Mick qualcosa di più di una semplice "fase". Oltre ad essersi disintossicato da un pezzo, il biondo aveva accumulato abbastanza esperienze da bramare un po' di equilibrio e felicità, in particolar modo in seguito al trauma del rapimento. Anche per questo Isy aveva deciso di appoggiarlo su tutta la linea: perché la sua non era solo speranza.. credeva in Mick e voleva dargli tutto il sostegno possibile, voleva che quest'ultimo fosse consapevole di poter contare sul suo completo appoggio.
    Ovviamente i problemi alla fine erano arrivati, ma visto che Isobel l'aveva messo in conto si era ritrovata abbastanza preparata. Non poteva dimenticare l'Estate in cui Mick aveva accettato di ospitare Derek - un adolescente dal carattere tutt'altro che docile - per tutto il periodo delle vacanze, semplicemente perché la Larsson aveva voluto farsene carico. Aveva osservato Mick entrare in casa con un ragazzo che doveva avere a stento la maggiore età, ridotto in condizioni tanto pietose da faticare a reggersi in piedi da solo. Aveva lasciato che suo marito lo sistemasse nella camera degli ospiti senza intromettersi, se non per recuperare un asciugamano per il loro ospite nel caso in cui avesse bisogno di farsi una doccia.. anche se dubitava che se la sarebbe sentita, per il momento. E poi si era limitata ad attendere, mentre raccoglieva qualche giocattolo lasciato in giro da Sun.
    Ehy.. è messo male, eh?
    Il suo sguardo esprimeva un dispiacere più che sincero, quando Mick entrò in soggiorno. Monet, un po' irrequieto per via di quella presenza inaspettata si avvicinò allo Smith, annusandolo per valutare l'odore dell'estraneo sui suoi vestiti. Emise un miagolio sottile e perplesso, prima di allontanarsi diretto verso la camera da letto della coppia. Missy, dal canto suo, stazionava davanti alla porta chiusa della camera degli ospiti, ma sembrava più incuriosita che nervosa.
    Mick, sinceramente non credo che io e te potremmo aiutarlo meglio di chi gestisce processi di disintossicazione per lavoro. osservò Isobel stringendosi nelle spalle in seguito alle parole del biondo Conosco comunità gestite da bravissime persone.
    Ci tenne a specificarlo, perché non dubitava della reticenza di Mick rispetto a sistemi istituzionalizzati. La verità era che le esperienze negative fatte dallo Smith, dai suoi amici - e in parte dalla stessa Isy - non erano una realtà priva di alternative più umane e valide. Lavorando al Ministero, Isobel era ormai informata al riguardo.
    Comunque, per il momento può anche restare. Però non voglio che Sun lo veda in queste condizioni, mi raccomando.
    Non era il caso che una bambina di poco più di tre anni assistesse ad uno spettacolo che avrebbe fatto impietosire chiunque e che, agli occhi di chi non poteva che trovarlo di difficile comprensione, sarebbe stato ancor più impressionante. Per non parlare del fatto che la loro bambina possedeva un talento che, in quel caso, avrebbe costituito un aggravante in termini emotivi. Era convinta di non avere altro da raccomandare, ma le informazioni che Mick aggiunse la smentirono istantaneamente.
    Che cosa..? la svedese sbiancò, rimanendo semplicemente sconcertata per qualche istante Mi prendi in giro?!
    Non le servì che un attimo per esplodere in un eccesso di rabbia. Era allarmata ma soprattutto furiosa con l'altro e i motivi non necessitavano certo di spiegazioni, a suo avviso.
    Cristo, Mick.. ma sei completamente impazzito?!
    A farla arrabbiare più di ogni altra cosa fu la consapevolezza di aver appoggiato e sostenuto completamente Mick nella sua scelta e nel suo percorso, ponendo però delle condizioni che erano appena state infrante nel modo più estremo possibile. Fulminò l'uomo con lo sguardo e - sebbene avesse considerato che non ve ne era necessità - decise ugualmente di chiarire il problema, così da rendere più evidente che mai la gravità della situazione.
    Abbiamo una bambina di tre anni e mezzo! Come ti viene in mente di metterla in pericolo in questo modo?
    Non poteva credere che Mick non ci avesse pensato. Non solo perché lei gli aveva espressamente chiesto di mettere sempre il benessere e la sicurezza della figlia al primo posto, ma anche perché si era convinta che una simile priorità fosse una conseguenza inevitabile dell'istinto paterno dell'altro. Come aveva potuto non pensare a quanto fosse rischioso per tutti loro - e per Sun in primis - mettersi in casa un ragazzo ricercato da un'organizzazione criminale di quella portata, da un uomo la cui crudeltà e pericolosità era più che familiare ad entrambi?
    Già che ci sei, la prossima volta perché non inviti un pentito della mafia londinese a dormire sotto lo stesso tetto di tua figlia? sbottò esasperata, lanciando una rapida occhiata al corridoio che conduceva alle altre stanze della casa. Scosse la testa con fermezza Non può rimanere qui, bisogna trovargli un altro posto.
  8. .
    Il riferimento alle doti notoriamente richieste da Grifondoro le strappò un sorriso. Jamie sembrava determinata a mettere in difficoltà la sua professionalità, ma c'era da dire che allentare la tensione era da sempre parte dello stile interrogatorio dell'auror Larsson, un approccio che dava i suoi frutti se adottato con i soggetti giusti. Una civile accidentalmente coinvolta nello scontro tra cacciatrice e licantropo, una testimone da mettere a proprio agio ai fini dell'indagine, era decisamente il soggetto adatto a quell'approccio, a prescindere dal fatto che si trattasse della sua migliore amica.
    Che ci vuoi fare, con il passare degli anni si cambia.
    Per questo si concesse quella replica, una battuta che avrebbe punzecchiato l'orgoglio verde-argento della rossa, insinuando che il tempo e le esperienze l'avessero avvicinata alla casata che, storicamente, era sempre stata la rivale per eccellenza di Serpeverde. Quella di Isobel era in realtà più una provocazione che altro: se avesse dovuto individuare un ex Serpeverde che attualmente sfoggiava inclinazioni decisamente Grifondoro era, senza ombra di dubbio, Dell. Che a lui piacesse o meno.
    Un killer di licantropi, probabilmente seriale, non è un allarme secondario per la comunità magica.
    Le fece notare quel particolare con una serietà che evidenziava quanto ritenesse veritiera quella considerazione. Le minacce alla società magica e al suo equilibrio non erano rappresentate solo da attacchi organizzati e coordinati da forze oscure che poggiavano sulla collaborazione di più individui, anche un singolo criminale poteva rappresentare una minaccia considerevole se il suo operato contava aggressioni ed uccisioni. Di sicuro i cacciatori rappresentavano una delle più grandi minacce per i licantropi, cittadini che il Ministero aveva il dovere di proteggere. Questo imperativo non veniva meno se i soggetti presi di mira erano a loro volta dei criminali, ma questo ovviamente Jamie lo sapeva già. Non era un caso che si fosse lei stessa mostrata molto critica rispetto all'operato della cacciatrice in questione.
    Beh, ora stai collaborando: immagino che Ramirez potrebbe essere incline a venirti incontro. considerò, girandosi a lanciare un'occhiata eloquente verso il vetro unidirezionale: la Lindey poteva immaginare che tali dettagli sarebbero stati discussi dagli auror in separata sede e non decisi da Isobel autonomamente, ma la svedese si sentiva abbastanza positiva al riguardo Per il futuro, comunque, sappi che qualunque accordo di riservatezza decade nel momento in cui sono in gioco reati alla persona: aggressioni, omicidi.. tutto il pacchetto. Tienilo a mente.
    Immaginava che fosse facile per i dipendenti di una potenza economica come la Gringott convincersi che l'influenza di quest'ultima la rendesse un'autorità a cui rispondere sempre, a prescindere dalle regole a cui anch'essa era invece tenuta a sottostare. Era lo sporco lavoro delle banche innalzarsi a privilegiate in virtù del peso che inevitabilmente avevano su ogni dinamica sociale, ma anche se alla Gringott piaceva considerarsi al di sopra della Legge.. beh, non lo era.
    Già, credo che tu abbia ragione. Una cacciatrice metodica, che gioca secondo le sue regole.. totalmente antisociali.
    La bionda annuì, sovrappensiero. Una donna, giovane, con un scopo e degli obbiettivi specifici: licantropi colpevoli di crimini, o presunti tali.. sicuramente colpevoli secondo i suoi parametri. Doveva trattarsi di obbiettivi che studiava a lungo prima di colpire, considerato che doveva decidere su quali concentrarsi. Anche la progettazione degli omicidi doveva seguire un certo metodo: se fosse stata più approssimativa, gli auror si sarebbero imbattuti nel suo operato già da tempo. Probabilmente si liberava dei cadaveri e cercava di non lasciare dietro al suo passaggio uno schema che saltasse troppo all'occhio e che fosse facile da definire. Tutti gli schemi d'azione, tuttavia, potevano essere individuati e compresi. E ora nella mentre dell'auror Larsson - e sicuramente anche in quella di chi aveva assistito a quell'interrogatorio - un primo "identikit" della ragazza con il falco aveva preso forma.
    Come ha reagito quando la Evans si è smaterializzata? Ti ha dato l'impressione che avrebbe potuto cercarla per finire il lavoro?
    Forse non uccideva gli ostacoli che inaspettatamente intralciavano il suo cammino, forse non uccideva coloro che riteneva innocenti e si raccontava che questo la rendeva una brava persona, ponendola dalla parte del giusto. Ma era un'assassina. Quello che Isobel era interessata a capire era se quell'assassina fosse abbastanza accorta da non lasciare tracce di azioni rimaste inconcluse dietro di sé, strascichi che le si sarebbero ritorti contro in un modo o nell'altro. A giudicare dall'immagine che aveva tratteggiato Jamie, era probabile che la risposta fosse positiva.
    Molte domande che ora potrei farti probabilmente troveranno risposta nei tuoi ricordi. si schiarì la voce chiudendo il fascicolo sulla Evans e alzandosi, pronta a congedare la spezzaincantesimi Quindi per oggi possiamo fermarci qui, ma è possibile che tu venga convocata nuovamente quando avremo esaminato il tuo ricordo. Dovrai rimanere a disposizione, d'accordo?
  9. .
    she is mine

    Grazie <3
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    Forse era ingiusto da parte sua sentirsi sorpresa dal ruolo che Jamie aveva avuto in quella vicenda. Sapeva che la rossa, pur avendo assunto in passato posizioni a dir poco discutibili, non era una cattiva persona e non avrebbe di conseguenza mai appoggiato una brutale esecuzione. Tuttavia, tra il non schierarsi a favore di una giustizia sommaria e il prendere una posizione tanto netta da rappresentare un rischio per l'incolumità personale, c'era un bello stacco. Non avrebbe mai definito Jamie come una codarda, l'aveva vista anche esporsi in prima persona in alcune circostanze - e non poteva certo dimenticare l'aiuto che aveva dato a lei e a Mick - ma la Larsson, per esperienza personale, sapeva che per molte persone l'istinto di sopravvivenza aveva sempre la meglio. Questo non le rendeva persone cattive, né pessimi cittadini: in molti probabilmente se la sarebbero data a gambe ma, appena fuori dal raggio d'azione della donna munita di balestra, avrebbe dato l'allerta alle autorità. Semplicemente, la paura era un motore potente per le azioni umane e mettersi in salvo di fronte ad un pericolo spesso era puro istinto. Eppure, la svedese non poteva fare a meno di considerare di aver sottovalutato la fibra morale e il coraggio della sua più cara amica.
    Sei stata molto coraggiosa.
    Lo affermò con serietà, guardandola negli occhi. Non tanto perché si trattava di una sua amica - anche se non poteva negare di essere piuttosto fiera di lei - ma perché riteneva che comportamenti simili da parte dei civili andassero incoraggiati e riconosciuti, così da favorire il più possibile la collaborazione delle persone con le forze dell'ordine. Forse per i babbani una filosofia simile sarebbe stata discutibile, ma chiunque avesse completato un ciclo di studi presso una scuola di Magia aveva dalla sua risorse non indifferenti e secondo lei era giusto che le utilizzasse per aiutare il prossimo. Si morse appena il labbro, prima di decidersi a porre all'altra la domanda successiva.
    Ma sei stata testimone e vittima di un reato grave. Perché non hai denunciato subito l'accaduto?
    Se si fosse risparmiata quell'interrogativo, di certo avrebbe dovuto renderne conto a Dell. E infondo era meglio che fosse lei a rivolgerle quella domanda, piuttosto che il capo auror. La risposta era alla portata di tutti, purtroppo: la Gringott certamente richiedeva una certa riservatezza ai suoi spezzaincantesimi per quanto riguardava determinate operazioni. Se ciò interferiva con l'amministrazione della giustizia e ragioni di pubblica sicurezza non c'era riservatezza che tenesse, ma la bionda poteva immaginare quante pressioni subissero i dipendenti di una banca tanto ricca e potente. Sperava sinceramente che la piena collaborazione che ora la Lindey stava offrendo loro bastasse a far chiudere un occhio al capo auror. Era con i pezzi grossi della Gringott che Isobel avrebbe volentieri fatto due chiacchiere. Ma quello non era il momento per lasciare spazio al suo sdegno idealistico.
    Già, suggestivo.. sicuramente. Ai limiti del mitomane.
    Commentò così la puntualizzazione di Jamie circa il look della cacciatrice e la sua entrata in scena. Mascherata come un giustiziere dei fumetti e con un falco addestrato al seguito, il tipo di soggetto che la Larsson avrebbe voluto distruggere a parole un attimo prima di sbatterlo dietro le sbarre. Aveva volutamente marcato il suo giudizio con un certo disprezzo, ma si augurava che la criminale in questione non fosse esattamente una mitomane ai limiti del delirio: che il suo fanatismo, insomma, non sfociasse in comportamenti folli ed imprevedibili. Sarebbe stata una bella rogna per la squadra auror.
    Questo non sarà un problema. accennò un sorriso nel pensare alle imprecazioni di Jamie che avrebbe ascoltato insieme ai suoi colleghi, poi scosse la testa con un sospiro contrariato Giustizieri.. non ne sentivamo certo la mancanza. era sinceramente amareggiata da simili fenomeni, forse anche perché era stata pericolosamente incline ad avvicinarcisi quanto le era stato portato via Samuel Dunque immagino ti sia apparsa come una persona lucida e totalmente consapevole delle proprie azioni. Un agguato premeditato, organizzato e messo in atto con razionalità.
    Non era esattamente una domanda, ma più una richiesta di conferma. Il fatto che la cacciatrice fosse così organizzata aveva sia lati negativi che positivi. Non avrebbero dovuto aspettarsi un attentato con frecce d'argento che improvvisamente vibravano tra la folla di Diagon Alley, certo, ma i criminali metodici erano anche più difficili da catturare.
    Sì, era sicuramente argento: i cacciatori di creature non lasciano niente al caso.
    La Evans doveva aver sofferto molto. Smaterializzarsi in quelle condizioni avrebbe potuto aggravare drammaticamente la situazione, persino risultare mortale.. ma se ciò fosse accaduto il suo cadavere sarebbe stato ritrovato e gli auror non avrebbero avuto per le mani un caso di sparizione. Si schiarì la voce.
    Ho un'altra domanda per te. Quello che voglio chiederti ha a che fare con il tuo punto di vista soggettivo e ne terremo conto solo in quanto tale. ci teneva a specificarlo perché Jamie non si sentisse addosso il peso di quella che in definitiva non sarebbe stata di certo una sentenza emessa, ma solo un parere che avrebbe potuto aiutare gli auror a farsi un'idea della pericolosità e delle modalità d'azione di quella nuova e misteriosa ricercata Quando questa sconosciuta ti ha attaccato.. ritieni che l'abbia fatto con l'intenzione di ucciderti? O che comunque sarebbe stata disposta a farlo, se tu avessi continuato a rappresentare un ostacolo davanti al suo obbiettivo?
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    Jamie sembrava piuttosto nervosa ma, d'altra parte, sarebbe stato insolito il contrario. E forse non sarebbe stato nemmeno positivo, perché se avesse preso un colloquio con gli auror sottogamba probabilmente avrebbe parlato a sproposito considerata la sua abituale spontaneità. Non che Isobel ritenesse che l'amica avesse qualcosa da nascondere alla giustizia - probabilmente ne aveva più la Larsson stessa - ma l'indagine in cui si era trovata indirettamente coinvolta non era di poco conto.
    Bene, verificheremo con chi di dovere alla Gringott i dettagli di questa operazione.
    Commentò in modo sintetico e conciso le informazioni ricevute da Jamie circa le ragioni del suo incontro con la mannara. La responsabilità ricadeva sui piani alti della Gringott e sarebbero stati loro a rispondere di eventuali illeciti riguardanti contrattazioni su manufatti magici, assenza di segnalazione o registrazione dei suddetti oggetti e quant'altro. Non voleva sapere quante informazioni specifiche possedesse la Lindey al riguardo, perché metterla nei guai sarebbe stato inutile ai fini dell'indagine sulla sparizione a cui era finalizzato quell'interrogatorio. Sperava che Jamie capisse il sottile tentativo di rassicurazione insito nello sguardo azzurro e calmo che aveva accompagnato quelle parole, dal momento che non voleva sbilanciarsi ulteriormente. Era certa che l'altra fosse sorpresa e forse anche a disagio nel ritrovarsi interrogata dalla sua migliore amica, ma anche che fosse consapevole del fatto che la svedese non avrebbe mai cercato di metterla in difficoltà. La narrazione che seguì prese una piega ben più degna di nota: la vicenda riportata aveva evidentemente sconvolto molto la rossa, la quale si abbandonò a quel racconto come travolta da un fiume in piena.
    Una cacciatrice?interdetta, Isy inarcò le sopracciglia, interessata ad un nuovo elemento di cui gli auror erano totalmente all'oscuro Okay, adesso calmati. Mi stai dicendo che ha attaccato anche te?
    Non fece una piega di fronte all'improvviso cambio di registro dell'altra, decisamente più colloquiale di quanto indicato. Pensò che passandoci sopra avrebbe dato ad esso meno importanza, soprattutto perché comunque la Lindey si era già corretta da sola. Non era inusuale che civili coinvolti in esperienze pericolose ed estreme perdessero di vista le formalità nel condividerle con gli auror. Lei stessa, nel sapere che Jamie aveva fronteggiato una simile minaccia, non poteva negare un certo turbamento.
    Jamie, immagino che sia stata un'esperienza.. traumatica. commentò, una volta che l'altra le parve un po' più tranquilla e decisamente disposta a collaborare Se sei disposta a fornirci il ricordo di tua spontanea volontà, alla fine di questo incontro provvederemo a prelevarlo. La tua collaborazione potrebbe essere decisiva per le nostre indagini.
    Era una gran cosa che fosse stata la stessa spezzaincantesimi ad offrire una simile risorsa, mostrava che quest'ultima non aveva niente da nascondere e questo la metteva in una posizione migliore di quella in cui si trovava quando aveva messo piede in quella stanza. Non che fosse esattamente in cima alla lista dei sospetti, ma una persona informata sui fatti era pur sempre oggetto di attenta analisi durante un'indagine.
    Vedi, Hanna Evans risulta scomparsa. Sembra che tu sia una delle ultime persone ad averla vista prima della sua sparizione, per questo ti abbiamo convocata.
    Era arrivato il momento di mettere le carte in tavola, perché a quel punto tenerle coperte non sarebbe più stato funzionale. Quando una persona spariva nel nulla, chiunque l'avesse vista recentemente riceveva parecchie domande di rito: naturalmente, vista la natura dell'incontro avvenuto tra le due donne, in quel caso la situazione risultava ancora più delicata.
    Anche se potremo esaminare con attenzione il tuo ricordo di quanto accaduto, vorrei comunque farti qualche domanda. Hai vissuto l'incontro con questa cacciatrice in modo diretto, le tue impressioni potrebbero esserci utili.
    Fece una pausa, lasciando all'altra il tempo di assimilare la motivazione che le aveva appena esposto. Sapeva di non averle preannunciato nulla di divertente, ma prima fossero riusciti a mettere insieme le informazioni utili che la spezzaincantesimi poteva fornire loro e meglio sarebbe stato per tutti quanti. Anche per Hanna Evans, sempre che fosse ancora viva.. a quel punto.
    Credi che stesse cercando la Evans nello specifico o che fosse semplicemente a caccia?
    La foresta di Spooky Village era zona di caccia, non solo per molte creature ma anche per molti cacciatori delle suddette creature. Forse avevano a che fare con una criminale che poneva un bersaglio su qualunque licantropo si trovasse davanti, puntando al numero di prede da aggiungere ai propri macabri successi. O forse si trattava di qualcosa di più personale.
    In che condizioni era la Evans quando vi siete separate? Questo ovviamente potremo costatarlo nel ricordo, ma mi preme farmi subito un'idea di quanto possa essere pericolosa la cacciatrice in questione.
  12. .
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    Era la prima volta che si ritrovava in una situazione del genere. Interrogare la propria migliore amica in merito alla scomparsa di una persona non era esattamente ordinaria amministrazione, ma per fortuna nel suo caso non si trattava di un interrogatorio che portava con sé una quantità di elementi e indizi in grado di far presumere il peggio. Quello sì, che sarebbe stato terribile. Le era capitato infinite volte di immaginare Mick dall'altro lato del tavolo della stanza interrogatori, sebbene fosse perfettamente consapevole che non sarebbe mai potuto toccare a lei un simile compito. Si trattava di suo marito e le implicazioni sarebbero state evidenti e non trascurabili, tuttavia questo non le aveva impedito di ritrovarsi spesso quell'immagine nella mente nei mesi successivi alla scoperta della doppia vita dell'uomo.
    In ogni caso, era costretta ad ammettere a sé stessa che quella situazione le risultava comunque piuttosto spiacevole. Sebbene la Lindey fosse stata chiamata in veste di testimone, in quanto persona informata dei fatti, la dinamica di potere che inevitabilmente si andava a creare in un contesto che vedeva un esponente delle forze dell'ordine interrogare un civile.. era comunque estraniante e fonte di un inevitabile disagio. Per quanto non vi fossero sospetti specifici sulla spezzaincantesimi, Jamie era comunque l'ultima persona che - stando alle indagini del dipartimento - risultava aver incontrato quella donna.
    Hanna Evans. Ricercata dagli auror per avere aggredito, nella sua forma mannara, quattro persone. Tre morti sulla coscienza, più una trasformazione come conseguenza della sua seconda aggressione. La Evans era un lupo mannaro che rifiutava l'uso dell'antilupo e che viveva ormai da mesi ai margini della società, rifugiata per non affrontare le conseguenze legali delle proprie azioni. Prima della sua sparizione, gli auror aveva scovato il suo nascondiglio nella foresta da qualche giorno ma si erano limitati a tenerla strettamente sotto controllo per via dei suoi contatti con ricettatori di manufatti oscuri che, difatti, erano stati così assicurati alla giustizia. Peccato che non si potesse dire lo stesso di Hanna Evans, la quale sembrava essersi volatilizzata nel nulla.
    Una guardia fece entrare Jamie e la fece accomodare nella stanza interrogatori, solo a quel punto Isobel si scostò dal vetro unidirezionale lasciando solo il capo auror a seguire l'interrogatorio che lei avrebbe condotto. Entrò nella stanza accanto e richiuse la porta dietro di sé.
    Jamie.
    Si sedette davanti a lei. Sarebbe stato inutile mantenere una forzata formalità nel rivolgersi alla spezzaincantesimi: il loro legame era noto e in determinate circostanze una certa familiarità aiutava lo sviluppo della conversazione. Quello su cui gli auror stavano indagando era un caso di sparizione ma, considerate le informazioni in loro possesso, le risposte della Lindey avrebbero potuto causare un po' di rogne alla Gringott che pareva essersi mossa aggirando leggi decisamente chiare in materia di manufatti oscuri.
    Ascolta, non c'è ragione di preoccuparsi. Devo farti solo qualche domanda.
    Quello che Isobel sperava era che la rossa si dimostrasse sufficientemente estranea ai dettagli degli accordi stipulati dalla banca da poter evitare di passare anche lei qualche guaio in merito. Ma naturalmente non c'era modo, per la Larsson, di accertarsene in separata sede.
    Ti dice qualcosa il nome di Hanna Evans?
    Ti prego: non mentire. Certo, la Larsson avrebbe potuto affermare direttamente che era a conoscenza dei contatti tra la Gringott e la Evans e che sapeva anche che la Lindey era la spezzaincantesimi coinvolta in un incontro che avrebbe dovuto avere luogo ma di cui non era rimasta traccia. Ma, dal momento che gli auror erano piuttosto certi che quell'incontro ci fosse effettivamente stato, era importante mettere Jamie nella condizione di dimostrare fin da subito con quanta sincerità avrebbe sostenuto quell'interrogatorio. L'idea di fare giochetti non le piaceva affatto, ma Isy era convinta che l'amica sarebbe stata abbastanza sveglia da intuire che se era stata convocata lì significava che il dipartimento aveva già qualche informazione in merito. La bionda aprì una cartella e ne estrasse una fotografia che fece scivolare lungo la superficie del tavolo ponendola sotto lo sguardo dell'altra.
    La conosci?
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    Era passato molto tempo dall'ultima volta che Jamie aveva accennato a Nicholas. Aver tagliato i ponti con il cugino aveva portato la Lindey anche a smettere di nominarlo, probabilmente perché in genere ne parlava soprattutto per lamentarsi di tutti i problemi che quell'uomo portava con sé. Ad Isobel veniva naturale pensare che il paragone tra il Nickelby e Mick non sussistesse, fondamentalmente perché molte azioni di cui il primo si era macchiato erano assolutamente impensabili per l'altro. Ciò che vi era in comune tra i due, questo doveva ammetterlo, era l'atteggiamento recidivo: entrambi tendevano a ricadere nei medesimi errori, attitudine che purtroppo la stessa Isy riconosceva in sé stessa. La differenza tra loro e Nicholas, dunque, oltre che nella natura delle loro azioni, si poteva riscontrare in quanto l'amore reciproco e per Sun li motivasse a combattere più ostinatamente per diventare persone migliori, per prendersi maggiormente cura di sé stessi.
    Già. osservò, senza saper bene come affrontare quel riferimento tanto delicato Non si è più fatto sentire.. vero?
    Quel dubbio le attraversò la mente all'improvviso, ma non si trattenne a lungo. In realtà era abbastanza sicura che Jamie l'avrebbe avvisata se il cugino si fosse fatto nuovamente vivo: certo, era pur vero che le due non si erano frequentate affatto nell'ultimo periodo, ma quello sarebbe stato il primo argomento a saltare fuori quel giorno.. una volta accertato che non vi era nessuna emergenza e che la rossa le aveva solo fatto uno scherzo discutibile.
    Non ho mai imparato a vederci qualcosa in quei fondi di té, né tantomeno nelle sfere o quant'altro. Buio totale.
    La sua totale negazione per l'arte della Divinazione le parve un buon modo per alleggerire un po' la conversazione, nel caso in cui il ricordo di Nicholas avesse buttato un po' giù l'amica. Entrambe si portavano dietro difficoltà familiari da anni ma la Larsson, oltre ad aver creato ormai un proprio nucleo familiare, poteva sempre contare su Anita e le dispiaceva sapere Jamie così sola da quel punto di vista. Avrebbe voluto poter fare qualcosa per lei, ma all'assenza di una famiglia era difficile rimediare.
    Ad ognuno il suo. annuì ridacchiando, ricordando che si era ritrovata a dir poco perplessa quanto in passato aveva saputo che la Lindey aveva deciso di frequentare il corso auror Spero di riuscire a lasciarmi alle spalle tutti questi dubbi, con il passare del tempo.
    Egoisticamente desiderava davvero potersi lasciare alle spalle i sensi di colpa e la consapevolezza di non aver onorato il distintivo che indossava. Sentiva di poter essere ancora una buona auror, utile alla squadra, ma soprattutto sentiva di avere un dannato bisogno di quel lavoro, quella missione che le aveva sempre dato una direzione da seguire e la forza di rialzarsi di fronte a determinate difficoltà. L'ideologia era dura a morire, la passione lo era ancora di più.
    Mh, forse i terapeuti non posso dirti di non essere volgare. Magari rovina.. l'equilibrio e l'apertura del paziente? Non so, ma effettivamente io non mi troverei a mio agio con qualcuno che mi rimprovera per il mio linguaggio: sarebbe come andare in terapia da mia madre.
    Chissà se davvero la psicologa di Jamie era segretamente divertita dal suo modo di parlare e comportarsi, lei sinceramente non si sentiva di escluderlo. Quello era uno dei motivi per cui quella professione le era sempre parsa così incredibilmente faticosa e complicata.. il fatto di dover tenere a bada le proprie emozioni e non lasciare che interferissero. Si era sempre chiesta come sua madre ci riuscisse e l'unica risposta che aveva saputo darsi era che, beh.. di sicuro non poteva fare a meno di ammirarla.
    Quello che aveva creduto potesse risultare un argomento leggero, la frequentazione di Jamie con Kieran, alla fine non lo era affatto. E non a causa di qualcosa che era andato storto, di un comportamento dell'irlandese o di qualche incomprensione tra i due, ma piuttosto a causa delle delusioni che la rossa si portava dietro dal suo passato. Per quanto Isobel fosse sostanzialmente convinta di averle presentato una persona di gran lunga migliore rispetto ai ragazzi con cui Jamie aveva avuto a che fare, quest'ultima era ancora troppo scottata per non sentirsi timorosa e forse addirittura diffidente. Sentirla parlare in quel modo strinse il cuore della bionda che le passò istintivamente un braccio attorno alle spalle.
    Beh, so che non sono un bel ragazzo alto e virile. Ma, per quello che vale, come rappresentante dell'area "amicizie" posso assicurarti che per me tu non sei affatto una seconda scelta. le mollò persino un bacio sulla guancia, malgrado non fossero solite a quelle manifestazioni di tenerezza condividendo un rapporto molto più giocoso Sei la mia numero uno, rossa.
  14. .
    Non commentò le prime parole di Jamie, anche se entrambe sapevano come Isobel avesse inizialmente cercato in tutti i modi di convincere il marito a rivolgersi alle autorità, così da farsi aiutare dagli auror. Certo, ci sarebbero state delle conseguenze inevitabili per lo stesso Smith, ma se lui fosse diventato il testimone di un sistema ben più grande, se avesse fatto nomi importanti e avesse aiutato il Ministero della Magia a debellare un nucleo importante di produzione e commercializzazione di droghe babbane magicamente modificate.. sicuramente per la loro famiglia ci sarebbero state delle garanzie. Isobel sarebbe stata disposta a stravolgere completamente la propria vita adeguandosi ad entrare in un programma di protezione testimoni, malgrado il sacrificio che ciò avrebbe rappresentato per il suo futuro e per quello di Sun. Ma i suoi tentativi di convincere Mick erano stati vani e di certo non avrebbe potuto forzarlo a collaborare con gli auror: si sarebbe quindi trattato di consegnare letteralmente Mick alla giustizia. Lei non poteva farlo, non l'avrebbe mai fatto.. ma ormai era inutile toccare nuovamente quel punto. Si limitò dunque ad annuire alla conclusione della Lindey, che in effetti aveva un fondo di verità.
    Il tuo aiuto è stato fondamentale, questo è certo. Ma mi dispiace lo stesso e volevo che lo sapessi.
    Restava il fatto che l'aveva coinvolta mettendola in una pessima posizione ed era ancora difficile per la Larsson perdonarselo. Nel corso degli anni, da quando si erano conosciute durante il crollo del Governo Moon, Jamie era diventata la sua migliore amica e il litigio dal quale si stavano riconciliando era stata sicuramente la fase più difficile del loro rapporto.
    Le venne quasi da ridere di fronte all'irruenza con cui la rossa si oppose al suo discorso sui propri errori, se si trattenne fu soltanto perché fin da subito notò che l'altra non era affatto divertita. Sembrava, invece, decisamente seria e quasi turbata dalle parole pronunciate dalla svedese, al punto che quest'ultima non poté fare a meno di chiedersi se non ci fosse dietro qualcosa di molto personale.
    Credo che se avessi dato spazio all'auror Larsson tanto quanto ne ho dato alla Isobel innamorata di Mick, probabilmente sarei stata in grado di scoprire che mi nascondeva qualcosa molto prima. Lo dico a prescindere dalle decisioni di Mick o dalle mie.. parlo proprio del fatto che per molto tempo non me ne sono resa conto.
    Non poteva fare a meno di vergognarsi un po' di quella debolezza, di quella mancanza di lucidità e di occhio critico sulla realtà che la circondava. Sapeva che l'amore aveva ben poco a che fare con la razionalità, ma era anche consapevole che il suo istinto da auror si era mostrato praticamente dormiente in quel contesto e questo inevitabilmente le metteva molti dubbi sulle proprie capacità. Le considerazioni della Lindey, tuttavia, le strapparono un sorriso.
    Penso che non sarei in grado di non farlo. Sono certa che la voglia di prendere a calci in culo i maghi oscuri me la porterò dietro fino alla tomba, in effetti.
    Ridacchiò, scuotendo appena la testa. Jamie era così: a volte riusciva a semplificare ogni dilemma tanto da farti sentire una completa idiota, intenta ad arrovellarsi sul nulla. Purtroppo la svedese sapeva che quei dubbi non si sarebbero dipanati tanto facilmente, ma per il momento voleva godere dell'effetto benefico che l'amica aveva su di lei. La raggiunse, sedendosi a sua volta sulla scrivania al fianco della rossa e rivolgendole uno sguardo incuriosito: aveva capito che tra lei e Kieran era scoccata la scintilla, ma non sapeva bene a che punto fossero e ora Jamie le stava un po' chiarendo le idee. Circa.
    Mh, tu sei come me: devono spedirci a calci dallo strizzacervelli. costatò, pensando che nel suo caso doveva ammettere che la ragione alla fine era stata di chi l'aveva convinta Vai al San Mungo o da un privato? Come ti trovi?
    Anche se lei ne aveva tratto benefici, non significava che non comprendesse il disagio di Jamie di fronte a quella novità. Era contenta, infatti, che la spezzaincantesimi avesse deciso di parlargliene, perché ciò le faceva ipotizzare che sarebbe stato possibile per entrambe confrontarsi in futuro al riguardo, se l'una avesse avuto bisogno dell'altra.
    Cosa ti spaventa esattamente? Perché se si tratta dell'altezza lo capisco, insomma.. ti dovrai arrampicare per baciarlo. non aveva potuto fare a meno di buttare lì una battuta pessima per smorzare la tensione, battuta a cui rise per prima rifilando all'amica una piccola gomitata No, sul serio.. Kieran è una brava persona e la cosa ti sembra incredibile? So che hai avuto a che fare con un sacco di idioti, ma non sono tutti così.
  15. .
    I dubbi sul suo futuro tra gli auror non l'avevano ancora abbandonata. Tuttavia, Isobel aveva ripreso a pieno ritmo da quando era tornata in servizio dopo il permesso preso qualche mese prima per risolvere quei "problemi familiari" di cui non aveva voluto parlare approfonditamente con nessuno. A Sarah, così come a Dell e a pochi altri colleghi, aveva accennato il fatto che Mick aveva perso il lavoro e che si era ritrovato ad affrontare un periodo particolarmente difficile, difficoltà che si era riflettuta sulla famiglia: aveva sperato che tale spiegazione potesse bastare loro, perché non c'era altro che potesse aggiungere.
    Rituffarsi nel lavoro, malgrado i dubbi, era stato benefico. Riusciva a mettere tutta sé stessa anche in quelle mansioni del dipartimento che non le erano mai state particolarmente congeniali, si impegnava a redigere rapporti con la dedizione di chi doveva fare ammenda. Non che ciò potesse bastare a compensare quello di cui si era macchiata nel corso degli ultimi due anni, naturalmente, ma le veniva spontaneo cercare di fare del suo meglio in tutto ciò che si rivelava necessario per l'ufficio auror. Ovviamente, più di ogni altra cosa, bramava le missioni. Questo non sarebbe mai cambiato, aveva il sospetto che lo scorrere degli anni non avrebbe influito su quella sua predilezione nemmeno a lungo termine.. e in tutta sincerità si augurava di non sbagliarsi. Aveva quindi accolto con un guizzo di energia dello sguardo l'ordine diretto e sintetico di Dell: ma quando il capo auror aveva esplicato a lei e a Sarah la situazione, la svedese non aveva potuto fare a meno di rabbuiarsi. Non era meno incentivata ad entrare in azione, tutt'altro, ma ora la sua urgenza aveva una spinta molto più personale ed era consapevole più che mai di dover fare del suo meglio per mantenere il controllo sulle proprie emozioni.
    Ricordava gli attacchi degli obscuriali come il periodo peggiore della sua esperienza nell'SSMA. Sbattere la faccia con quanto di più terribile potesse avvenire nell'ambito della magia oscura aveva sovrastato qualsiasi tipo di esperienza con Mangiamorte o criminali di ogni genere, incluso il suo turbolento e malsano legame con Cordelia Syrion.. quando era stata lei stessa ad essere vittima della magia oscura. La frustrazione e il senso di impotenza che il dramma di quei bambini perduti aveva trasmesso ad ognuno di loro non aveva mai conosciuto una fine: se qualcuno aveva trovato il giusto equilibrio utile a lasciarsi quel tormento alle spalle, era chiaro che ciò non valeva per i tre auror che quel giorno erano coinvolti in quell'inaspettata missione.
    I proprietari di quel fienile potrebbero essere due stronzi, come dici tu. Ma dubito che si rendano realmente conto di quello che hanno per le mani, altrimenti l'avrebbero gestita diversamente.
    Più che due potenti maghi in grado di tenere sotto controllo l'energia di un obscuriale, Isobel sospettava che si trattasse di due disperati, due folli, o al massimo due criminali mediocri terribilmente ingenui. Chi Diavolo avrebbe mai tenuto un obscuriale in un fienile? La possibilità che vi fosse qualche collegamento tra il figlio scomparso di quella coppia e il presunto obscuriale le piombò addosso come un agghiacciante presentimento, confermandole ulteriormente che si preparavano ad affrontare una missione che li avrebbe messi non poco sotto pressione, soprattutto dal punto di vista psicologico.
    Rimase in silenzio mentre la Matthews e l'informatore si scambiavano messaggi in codice per riconoscersi reciprocamente. Tacque anche durante la spiegazione dell'uomo limitandosi ad ascoltare attentamente e a scrutare la struttura del fienile dall'aspetto persino vagamente fatiscente, elemento che rendeva tutta quella situazione dannatamente folle. L'energia oscura proveniente dal fienile, solo apparentemente avvolto dalla quiete, era palpabile al punto da provocarle un senso di profondo disagio, una sorta di opprimente malessere.
    A te l'onore, collega. Io nel frattempo mi occupo già degli incantesimi anti-smaterializzazione: la prevenzione non è mai troppa.
    Affermazione che ricordava una sorta di spot di educazione sessuale per maghi adolescenti, ma collimava perfettamente anche con la realtà che si ritrovavano ad affrontare. Preferiva non attendere che chi si trovava in quel fienile tentasse la fuga, voleva un'assicurazione che li trattenesse lì: soprattutto considerata la natura potenzialmente devastante di uno o più soggetti nascosti oltre quel vecchio portone dagli stipiti arrugginiti. Lei e la mora procedettero quasi in sincrono, abbattendo barriere magiche a alzandone delle altre, cercando di agire nel modo più discreto possibile: a loro favore vi era il fatto che un obscuriale era certamente troppo sovraccarico della magia che si dibatteva dentro di lui per fare caso a simili cambiamenti, impercettibili in confronto. C'era solo da sperare che i due proprietari di quella fattoria fossero troppo presi dalla situazione per affinare la propria sensibilità magica, l'effetto sorpresa - anche se parziale - era sempre una buona carta da giocarsi.
    Non era del tutto sicura,, infatti che Dell volesse intervenire a bacchette spiegate, introducendosi all'interno del fienile senza "se" e senza "ma" come in una sorta di retata. Prendere una decisione in merito era difficile, considerato che la posta in gioco sembrava essere piuttosto alta.
    Okay, come in molti di questi vecchi fienili, non ci sono vie di fuga. affermò dopo un silenzioso giro di ricognizione durante il quale aveva adottato la precauzione della disillusione Questo è l'unico ingresso. Cosa pensi di fare?
    Si rivolse a Dell, perché per quanto tale valutazione sarebbe probabilmente stata elaborata insieme, la prima e l'ultima parola sarebbero toccate a lui e Isobel non glielo invidiava nemmeno un po'. L'autorità portava con sé delle belle rogne.
    Tuttavia, Ramirez non ebbe il tempo di esprimersi al riguardo. Un improvviso eccesso di magia deflagrò come un tuono assordante in un cielo solo apparentemente sereno, Isobel reagì istintivamente alzando un incanto scudo tra la sua squadra e la parete esterna del fienile.. o quel che ne restava. Un cratere si era aperto sulla sua superficie: il grosso tratto di parete crollata aveva portato con sé anche una finestra, i vetri appannati e pieni di polvere erano crollati a terra in frantumi.
    E poi lo videro. Ad una prima occhiata sembrava un bambino sugli otto anni, ma qualcosa di simile ad un'impalpabile aura scura si diramava dal suo corpo minuto. I suoi occhi non avevano niente di infantile, non avevano niente di umano: le pupille parevano dilatate al punto da aver sommerso in esse le intere iridi, come un pozzo oscuro e senza fondo.
    Cristo.. imprecò a mezza voce la Larsson, mentre i suoi occhi si spostavano su una figura accasciata e sanguinante che stava faticosamente emergendo tra i detriti ad un paio di metri dall'obscuriale.
    C'è una persona, è ferita! Credo sia un uomo.. avvisò i colleghi mentre con loro si riparava momentaneamente dietro le mura - costruite in più solidi mattoni - della fattoria, così da sfuggire alla vista della creatura Dobbiamo tirarlo fuori da lì, potrebbe avere ancora qualche chance di sopravvivenza. Dove sarà la moglie?
358 replies since 8/5/2014
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