Posts written by Levi is in the air;

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    Pomeriggio noioso passato ad annoiarmi davanti la tv. Quando ti ritrovi chiusa in casa, un lenta pioggerellina che cade leggera dal cielo, le nuvole che coprono la luce, è inevitabile che la noia ti assale. Di solito non mi annoio mai, ma avete presente quando non avete proprio voglia di fare nulla? Nemmeno di alzare un dito e cambiare quel noiosissimo programma alla tv che parla solo di gossip, gente famosa imbottita di botulino e silicone fino quasi a scoppiarne..apparenza, solo noiosissima apparenza? Ecco, mi ritrovo esattamente in questo stato. Capelli arruffati e legati alla meno peggio in una coda con un elastico e dei fermagli, senza trucco, tuta super-comoda, calzettoni fino alle caviglie, divano e telecomando in mano. ..ho smesso di fumare pochi mesi fa e ho preso qualche chilo. normalemente avrei pensato 'ora penseranno tutti che sono incinta' ma ora penso solo che non mi interessa.. recitava una voce alla tv. Ho detto recitava, esatto. Sono quasi tutte finte le tizie che si presentano in queste trasmissioni, piene di emozioni fasulle tanto quanto le espressioni che ormai non riescono più a fare! sbuffai e cambiai canale. Ed ora passiamo alla moda. Un ragazzo sulla trentina, vestito di tutto punto con giacca e cravatta, stava leggendo le notizie al telegiornale. Torna l'alta moda a Milano. Gli stilisti italiani e stranieri più famosi organizzeranno a partire da domani numerosi stand.. sgranai gli occhi, mi rizzai a sedere e aprii bene le orecchie. A quanto pare i prossimi giorni non sarebbero stati poi così noiosi. Bisognava solo trovare il modo di entrare nelle quinte senza farsi scoprire.

    Marta, ciao! Che piacere rivederti dopo tanto tempo..! Mi sei mancata tantissimo! una ragazza bionda vestita con un alegantissimo abito da sera si fece strada tra la folla raggiungendomi. Bloccata com'ero dietro le transenne non potevo muovermi liberamente, però riuscii a farmi notare da lei che mi venne incontro sorridente. Meggie, quanto tempo! Vieni, vieni, fai il giro, ti aspetto dietro..! Anuii decisa e mi feci largo tra la folla raggiungendola dietro lo stand. Finalmente riusciamo ad incontrarci, ci avrei scommesso che fossi venuta anche tu! mi abbracciò. Non potevo di certo perdermi un'occasione del genere..! Quì è un concentrato di Alta Moda! mi guardai attorno affascinata mentre un uomo sulla quarantina si affacciava dall'angolo vicino con aria furiosa. Marta muoviti che gli ospiti aspettano! E tu, aggiunse poi rivolto a me vai in camerino e prendimi un paio di scarpe nuove che queste le ho sporcate! urlò prima di sparire dietro l'angolo. Stavo per urlargli contro indispettita del fatto che mi avesse scambiato per una dipendente e cominciasse a dettare ordini, quando un'idea mi passò per la mente. Osservai con attenzione il cartellino che Marta aveva appeso sulla camicetta di seta e lo memorizzai in ogni parte. Subito signore! rispose Marta scusami Morgana, lo stilista è sempre nervoso quando ci sono eventi importanti come questo..non farci caso! disse mortificata. Devo scappare adesso, scusami ancora, spero di rivederti presto! mi salutò frettolosamente e sparì dietro l'angolo. Tranquilla Marta, corri non farlo irritare ancora, ci vediamo! la salutai ed feci apparire dal nulla sul mio petto. Il mio nome scintillava sul tagliandino con lettere dorate, sorrisi soddisfatta e mi avviai dietro le quinte. Ragazzi, aspettatemi..! Dietro le quinte c'era la fine del mondo: abiti meravigliosi, modelle meravigliose, stilisti meravigliosi e...ragazzi meravigliosi. passai accanto ad un gruppo che stava ridendo divertito da chissà quale battuta. Lanciai occhiate veloci notando qualche individuo interessante e passai oltre, raggiungendo i camerini. I miei tacchi accompagnavano i miei passi mentre salivo sulla piattaforma dello stand e sparivo dietro. Davanti a me avevo a disposizione l'intero armadio delle scarpe: scatole su scatole rivestivano la parete sistemata in appositi scaffali. Il sogno di ogni donna. Peccato (o no?) che quello fosse il camerino maschile e che le scarpe fossero solo ed esclusivamente maschili. Beh, perchè non prendere un paio a quel tizio che tanto gentilmente le aveva chieste proprio a me? Presi la scaletta vicina e salii i tre gradini che mi allontanavano dallo scatolo. Il problema di portare i tacchi è che sai come salire le scale, ma non sai mai come scenderle. Lasci che l'aiuti. Dei passi, un corpo accanto a me e lo scatolo era tra le mie mani. Era uno di quei ragazzi che avevo intravisto poco prima ridere assieme agli altri. Avevo notato il suo sguardo mentre passavo, mi aveva colpito il modo di muoversi e il sorriso che aveva mentre scherzava con i suoi colleghi. Incrociai il suo sguardo e capii che non era solo il sorriso la cosa più bella che aveva: aveva gli occhi color cielo. Aprii la bocca come per dire qualcosa ma le parole mi morirono in gola e non riuscii a dire nulla. John, ragazzo mio! Fatti vedere? Grazie al cielo uno degli stilisti era piombato in mezzo alla situazione ed aveva impedito a quel tale, John, di notare il rossore sul mio viso o l'imbarazzo creatosi. Di solito non arrossisco mai davanti ad un uomo, mi reputo una donna abbastanza forte ed indipendente, ma questa volta era accaduto e non so spiegarmi nemmeno io come. Ancora interdetta osservo la scena divertita da sopra le scale e provo a scendere piano senza che nessuno mi noti, nella speranza di non rompermi il collo, ovviamente ed osservo il tizio andare via con fare effeminato e sparire dietro l'angolo. Rido divertita e incrocio di nuovo il suo sguardo. Si presenta e deduce che non sono una modella. Mi sembra pure ovvio, non ho addosso uno di quei magnifici vestiti..! ç.ç Si, mi chiamo Morgana. Piacere di conoscerti John. sorrido. Per chi lavori? Ahia...Passaparola?! distolgo lo sguardo e mi guardo attorno senza muovere la testa nella speranza di trovare qualche riferimento che possa aiutarmi. Aehm..io lavoro per... deglutisco mentre continuo a guardarmi attorno ..per Armani, si, lavoro per lui, ma sono stata assunta da poco.. annuisco decisa come se ciò contribuisse a rendere la mia bugia reale. Beh, in effetti non è del tutto una bugia... sorrido. E tu invece? A quanto pare sei un modello..ti ho intravisto poco fa con i colleghi tuoi. affermai fissandolo negli occhi. Per chi lavori tu? Guess? Louis Vuitton? dirai a sorte Indossi un abito davvero molto fine..certo, eliminando la giacca, magari. accennai una risata. Forse ti conviene toglierla o a mister "tesoro" verrà un infarto..! accennai un'altra risata incrociando di nuovo il suo sguardo mentre facevo riferimento allo stilista di poco prima.
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    Guarda! La zona di palermo indicata da mio fratello non era una delle più...indicate, ecco. Per un rapimento ci stava tutta, ma non di certo per una gita scolastica. Per noi che ci eravamo cresciuti non sembrava così pericolosa perchè insita nella nostra cultura. Ma chi la conosce da fuori è bloccato da mille pregiudizi e credenze. Ballarò..l'Arbergheria..Vucciria...Candelai... sussurrai passando in rassegna la mappa con il mio sguardo. La macchina stava proprio li, in uno di quei quartieri...tra ballarò e l'albergheria. Eccola! mio fratello mi esortò ad andarci. Beh, non abbiamo altra scelta...papà sta lì. dissi decisa anche se un po' restia ad inoltrarmi in quei luoghi sapendo che vi era nascosto il rapitore di mio padre. Capitava spesso di passare in questi quartieri. Bastava solo un minimo di attenzione ed i guai stavano alla larga. Ma ora..la sicurezza che stavamo andando incontro ai guai era tangibile. Presi un respiro profondo e mi voltai. Dalla scrivania presi un foglio ed una piuma. Scrissi poche righe alla mamma e lo spedii giù con la magia dopo averlo fatto leggere a dante. Ero costretta a farlo, mia madre non ci avrebbe mai fatto partire altrimenti. Presi mio fratello per mano e ci smaterializzammo.



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    Salii in stanza con Dante. Non abitavamo in quella casa da alcuni anni ormai, ma mi era familiare come non mai. Era pur sempre il posto in cui ero cresciuta, dove ero diventata una piccola donna che non vede l'ora di affacciarsi alla vita. La stanza di mio fratello era adiacente alla mia ma entrambe si affacciavano sul grande terrazzo che dava sul mare. Accomodati dove preferisci! M voltai verso mio fratello e lo osservai muoversi nella stanza. Mi colpì la sua formalità, quasi io non fossi cresciuta assieme a lui, quasi quella stanza non mi fosse così familiare ed i ricordi non ivadessero anche me in questo momento. Dante? Ti ricordi quando da piccolini costruivamo la tenda d'estate proprio quì nella tua stanza? chiesi sorridendo. E poi ci nascondevamo dalla mamma per non fare i compiti, com la scusa di voler riposare! Il mio sguardo si stava perdendo tra i ricordi, puntato su quel pezzo di pavimento dove da piccoli si giocava crescendo assieme. MI buttai sul letto distendendomi completamente. Il mio sguardo vagò sul soffitto dove l'affresco aveva catturato i miei sogni di bambina. Quante volte avevo dormito con mio fratello da bambini? Quante notti avevamo passato svegli, di nascosto dai nostri genitori, raccontando favole e storie dell'orrore? Sapevo che mio Dante era da sempre stato grande più di me. Lui era la parte mancante di me, la parte razionale di me. Era tutto ciò che mi mancava caratterialmente. Il pc non ci mise molto a caricarsi, così mi alzai e mi avvicinai a mio frattello, seduto alla scrivania. La stanza non era più la stessa da quando l'avevamo lasciata noi. Adesso somigliava più ad uno studio che ad una stanzetta per bambini. Credi che se lo hanno rapito il gps lo hanno abbiamo lasciato collegato? chies incerta. A meno che non lo abbiamo rapito dei maghi inesperti delle cose babbane... proposi ancora.



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    La reazione di mio fratello era quella di un uomo preoccupato, era chiaro. Avevo detto uomo e non ragazzo, perchè mio fratello mi appariva adesso più maturo che mai. La situazione non era di certo delle migliori, qualcosa bisognava fare. Continuò con le sue ipotesi sulla vita di nostro padre da imprenditore, sui vizi della nostra società del sud e sul suo possibile rapimento. La vita purtroppo ci riferva sempre delle sorprese, talvolta anche brutte. L'unico modo per risolvere il tutto è rimanere uniti ed io in questo momento snetivo mio fratello più vicino che mai. Nostra madre ci parò dall'altra stanza e Dante si interruppe per un attimo. Anche io, mamma! le risposi cercando di mantenere la voce più calma possibile. Poi tornai con lo sguardo su mio fratello che aveva ripreso a parlare. A quanto pare Dante mi conosceva più di chiunque altro. Sapeva che avevo paura anche solo pensare il fatto che nostro padre poteva essere stato rapito giusto per paura che si avverassero le mie parole o anche solo i miei pensieri. Scossi la testa e chiusi gli occhi distogliendoli diai suoi. Avevo voglia di pienagere ma trattenni le lacrime. Sono troppo orgogliosa per piangere, mi ritengo una donna abbastanza forte dal punto di vista esterno. Implodo piuttosto che esplodere. Dante, io... non sapevo nemmeno da dove cominciare. ..credo che dovremmo andare a cercarlo. Rimanere seduti quì sul divano a fare ipotesi non ci porterà da nessuna parte.. dissi incrociando il suo sguardo. Strinsi i denti per fermare quel tremore al labbro e sfoggisi un sorriso quando mia madre attraversò le porte del salotto. aspetta mamma ti do una mano io! le dissi alzandomi dal divano e raggiungendola. Portava in mano il vassoio del caffè e le tremavano le mani. Dovevo mostrarmi con lei la più calma possibile in modo che non si allarmasse.




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    CITAZIONE (•Dreas @ 23/5/2011, 18:30) 
    CITAZIONE (zeta; @ 23/5/2011, 18:29) 
    :coffee: tzè.

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    benvenuto :asd:

    Cara tu già mi adori :bastard:


    sfacciato :coffee: non ti renderò vita facile :bastard:
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    :coffee: tzè.

    SPOILER (click to view)
    benvenuto :asd:
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    Ascoltai mio fratello parlare. Evidentemente nemmeno lui era molto convinto di questa storia. Cominciò ad elaborare diverse teorie su nostro padre e la litigata avuta con mia madre. Cominciò a supporre che magari avevano litigato più del solito, oppure nostro padre era..scomparso. Sussurai a bassa voce dischiudendo appena le labbra. Quella possibile rivelazione scosse entrambi. Chiusi gli occhi e scossi la testa mentre Dante continuava a parlare. Non potevo continuare a sentirlo. Non poteva essere davvero così. E' una possibilità Dante, ma non buttiamola subito sul tragico, mamma ci potrebbe sentire. Respierai a fondo e lanciai un'occhiata verso la porta dietro la cuale la mamma era sparita per preparare i caffè. Non so cosa pensare, hai ragione tu Turi lo conosce troppo bene per non sapere dove sta. sospirai di nuovo. oppure papà questa volta, sapendo di Turi, non è andato nei soliti luoghi ma in un posto del tutto nuovo, giusto per non farsi trovare.. Cercavo di buttarla sul semplice, non mi andava proprio di pensare che papà fosse davvero stato rapito. e poi a che scopo? A che scopo rapirlo? il mio sguardo si posò dapprima su Dante poi viaggiò furtivo nella casa a posarsi sui mobili, sui veri delle finestre e sugli oggetti di contorno. Tutto nella casa sembrava al suo posto, tranne qualcuno. la mancanza di papà si faceva già sentire e si depositava come la polvere sulla casa. Da quanti giorni è sparito ormai...non so cosa pensare... presi la testa tra la mani.

    SPOILER (click to view)
    perdona il post orribile ma vado di fretta e la fantasia corre più di me





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    Voglia di fuggire, voglia di stare da sola. Vogli di fuggire da tutto e da tutti. Capitano a tutti i periodi no, giusto? beh, questo era uno di quelli. Inoltre la luna piena era quasi vicina ecco un motivo in più per il mio malumore. E questa pioggia poi! Sbuffai avvicinandomi alla finestra del mio appartamento. La pioggia batteva lenta sul vetro begnando ogni cosa che capitava a tiro, persino i vestiti che avevo messo a stendere adeso erano zuppi. Mi toccherà fare un altro lavaggio! Sbuffai nuovamente allontanandomi dalla finestra. D'un tratto un picchiettio più forte al vetro mi costrinse avoltarmi. Un grosso gufo stava fuori dalla finestra e muoveva le sue piume per mandare via la pioggia. Alla zampa portava legata una lettera. Lo riconobbi subito: era Albert, il gufo dei miei genitori. Aprii la finestra e quello volò dentro con notevole velocità. Nemmeno lui amava la pioggia, come me. Albert! Ma cosa fai in giro con questa pioggia? I miei ti spediscono fuori anche con il diluvio? ridacchiai e mi avvicinai al gufo che adesso era intento a togliere l'acqua dal suo corpo e bagnare il mio tappeto. Sfilai la lettera e la lessi. Era mia madre. Poche righe, scritte con mano tremante. L'inchiostro era sbavato su alcuni punti, segno che aveva pianto. Mi spiegava in poche righe la situazione: mio padre era uscito di casa e non si era fatto più vivo. Ovviamente richiedeva me e mio fratello vicini nelle ricerche. Sospierai chiudendo la lettera e posandola sul tavolo. Non era la prima volta che mio padre faceva scenate, ma questa volta sembrava avere esagerato! Mi diedi una sistemata ed indossai qualcisa diverso dal pigiama prima di smaterializzarmi nei dintorni di casa mia. Una volta arrivata il sole mi colpì in pieno, in netto contrasto con la pioggia ed il grigiore che avevo lasciato a Londra. Fui costretta a portare una mano davanti agli occhi pr poterli aprire. Adoravo letteralmente questo posto. Era il luogo dove ero cresciuta, dove erano legate parecchie mie emozioni e ricordi. Chiusi gli occhi, abbassai la mano e respirai a pieni polmoni l'aria attorno a me. Sapeva di erba fresca, di salsedine, di terra calda e di casa. Sapeva di casa, si. Riaprii gli occhi e mi incamminai lungo il vialetto che portava a casa mia. Incontrai il giardiniere intento a sistemare delle rose. Ciao Turi! lo salutai allegramente. Il signor Turi mi aveva praticamente vista crescere ed io lo consideravo come un secondo padre. Salve Morgana! mi salutò di rimando. Cos'è che ha combinato papà questa volta? gli chiesi leggermente preoccupata scuotendo il capo. Suo padre signorina è andato via di casa ieri sera, l'ho visto leggermente irritato. Forse ha litigato con la signora. Fatto sta che stamattina non è rientrato a casa..sono uscito assieme al maggiordomo per cercare di trovarlo ma niente..mi dispiace sospirò e scosse la testa. Sua madre è in casa, ha chiesto di lei e di Dante. Sono stato io a mandarle il gufo, mi ci ha mandato la signora alla guferia.. mi sorrise ed io feci altrettanto. Grazie, so che hai fatto il possibile.. sorrisi di nuovo e mi incamminai verso casa. Il suono del campanello conseguì a dei passi interni e mia madre apparve sulla soglia di casa. Aveva gli occhi gonfi e qualche lacrima usciva ancora rigandole una guancia. Oooh mamma...non fare così! la abbracciai consolandola mentre lei cercava di dire qualcosa di incomprensibile attraverso i singhiozzi. Le baciai una guancia Vedrai che papà si farà vivo! le dissi mentre chiudevo la porta e tornavamo insieme verso il salotto. La tenevo abbracciata a me con un braccio. Sembrava davvero scossa. IN salotto vi trovai mio fratello dante disteso sul divano. L'espressione persa nel vuoto. Ehi Dante.. lo salutai scostandomi da mia madre a dirigendomi verso di lui. Lo baciai su una guancia accomodandomi sul divano. [Cosa ne pensi di questa storia? Ho parlato con Turi, mi ha raccontanto tutto lui.. spiegai.



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    ohoh! :wow:
    mi stai già molto simpatico! :riot:

    benvenuto quì sul forum :coffee:
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    benvenutoooo ^_^

    CITAZIONE
    Il mio difetto è proprio questo: penso troppo. Tendo ad analizzare ogni movimento parola delle persone che vedo.
    A volte infatti mi incanto a fissare il nulla per ore.
    Ignorando il mondo.
    Cosa che irrita molti.
    Dettagli.

    anche io :sese:
10 replies since 11/4/2011
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