Posts written by scully.

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    Benvenuto! (:
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    Quando Cassandra fu cacciata con un incantesimo fuori dalla stanza da Marco, successero molte cose di seguito e velocemente, senza dare il tempo alla ragazza di realizzare veramente l'accaduto. Quando la porta fu nuovamente riaperta, in un modo o nell'altro lo scontro era terminato e rimaneva solo la sua amica Katy a terra che chiedeva disperatamente aiuto per i suoi figli. Ma fu un attimo e Marco la prese e si smaterializzò, probabilmente al San Mungo.
    Era ancora lì, ferma, senza parola quando fu trascinata da Brian fin dentro la sua macchiane e in pochissimo tempo si recarono all'ospedale. Qui entrarono e Brian mentì per entrambi, facendo credere all'infermiera che eravamo parenti di Katy. Finalmente, però, la potemmo vedere e sentire con lei l'orrenda notizia. Aveva perso il suo maschietto e la sua femminuccia. Cassandra non sapeva cosa dire, rimase in piedi nella stanza insieme a Brian e Katy, aspettando che qualcuno dei due dicesse qualcosa. Non era mai stata molto brava con le parole, specialmente quando queste dovevano essere di conforto a qualcuno. Non era proprio capace. Tutto quello che poteva fare era comunicare con i gesti. Per questo si avvicinò al letto dell'amica e le prese la mano, ancora una volta senza dirle nulla.
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    Non era passato molto da quando Katy era uscita dalla stanza che il gazebo che si intravedeva dalla finestra della camera venne distrutto da un'incantesimo e prese fuoco. "Cosa accidenti...?" iniziò a dire Cassie con un tono tra lo spavento e il semplice stupore, mentre si avvicinava all'apertura per guardare i resti di quello che sarebbe dovuto essere il luogo dello sposalizio. Si girò e si guardò intorno. Nessuno aveva ancora osato dire nulla circa le parole della sposa e sicuramente non sarebbe stata Cassie a rompere il silenzio. Non sapeva cosa dire. Quando quella mattina si era svegliata, non ci aveva pensato. Quando la sua amica d'infanzia le aveva detto di essere incinta, non ci aveva pensato. Quando le era stato detto sempre dalla stessa amica che si sarebbe sposata, non ci aveva pensato. Quando aveva fatto conoscere Katy al praticamente sconosciuto Marco, non ci aveva pensato. Ora sembrava troppo tardi per pensarci, ma comunque la domanda le continuava a ronzare nella testa: "ma Katy è felice?". Non le era mai venuto in mente di chiederglielo. Agli occhi di Cassie e, probabilmente, di tutti gli amici quel matrimonio era solamente il culmine di un'intensa passione amorosa, che non avrebbe portato altro che altra felicità agli sposi. Come avevano tutti potuto pensare questo? Katy non era più la stessa da molti giorni e nessuno sembrava essersene accorto. Cassie non se n'era accorta. Cassie che conosceva Katy da ormai troppi anni. "Dio mio... tutto questo è insostenibile!" si lamentò con tono preoccupata mentre usciva di corsa dalla stanza per raggiungere l'origine delle urla che si stavano propagando per tutta la villa. Gli sposi finalmente si stavano riversando in faccia tutto quello che pensano l'uno dell'altro e il confronto non sembrava essere del tutto pacato. Quello che la ragazza poteva sentire mentre correva per i lungi e lussuosi corridoi della villa erano i suoi passi sempre meno veloci e voci astiose sempre più vicine. Quando Cassie girò l'angolo vide entrambi gli ormai ex-futuri sposi in ginocchio a terra esasperati e con il volto rigato dalle lacrime. "Non vorrei interrompere il vostro scontro, ma Marco, scusa, preferirei che per il momento Katy venga via con me" disse a voce abbastanza alta da farsi sentire. Vedere l'amica stesa a terra era già un gran dolore per lei, in più se pensava che due creature stavano prendendo piano piano vita dentro di lei, vederla in quello stato era davvero insopportabile. "Per una ragazza nelle sue condizioni non è la cosa più appropriata" continuò per convincere Marco, facendo qualche passo in avanti. Non era che non le interessassero i sentimenti di Marco, ma Cassie non lo aveva mai visto come una persona vicina a lei. O, perlomeno, non vicina quanto lo era a Katy.
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    La situazione stava degenerando. Katy che all'inizio della mattinata non le era sembrata particolarmente turbata, adesso aveva decisamente superato il limite della calma che poteva permettersi il giorno del suo matrimonio. Prima aveva iniziato a dare altre indicazioni su dove e come la gente doveva muoversi, poi era entrata praticamente in iperventilazione e farneticava di essersi scordata le promesse. Brian, invece, con il suo tono sarcastico, che nel corso degli anni non era cambiato affatto, aveva iniziato a sputare battuta a destra e a manca, poi si era deciso a recarsi dallo sposo, come suggeritogli dalla sposa. "Percorri il corridoio..." aveva iniziato a spiegargli Cassie, ma Brian ormai era già sparito fuori dalla porta. Cassie prese fiato e iniziò a urlare altre indicazioni per il salotto, dove lo sposo e gli altri invitati stavano aspettando: "SEMPRE DRITTO, ALLA FINE A DESTRA E POI PRIMA PORTA A..." prima che potesse finire, però, Brian ricomparve dalla porta per un ultimo saluto prima di sparire. "...SINISTRA" riprese ad urlargli dietro. Non sopportava di essere interrotta e in questo Brian era un vero e proprio asso. Rimase qualche altro istante a fissare il punto dove prima era apparso il ragazzo, poi si girò verso la sposa e andandole incontro le disse con tono rassicurante: "Non ti preoccupare... adesso ce le ripetiamo insieme, se proprio non te le ricordi..." disse estraendo la bacchetta "...te le posso anche scrivere con l'inchiostro delebile sulla mano! Non sai quante persone lo hanno usato per il propri matrimoni!" disse posandole entrambe le mani sulle spalle per calmarla. "Ci sei?" chiese infine per farla tornare in sé.
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    Cassandra era arrivata nel salotto da pochi minuti, ma già sapeva che era il momento di ritornare nella stanza della sposa. A quanto vedeva, serviva più supporto a lei che a lui, dato che lo sposo era già bell'e pronto. "Beh, insomma... ci si vede al gazebo, tra pochissimo, allora... io torno dillà... disse in tono esitante, anche se lei non stava esitando affatto. Girò i tacchi e tornò nella camera della sposa, prima che qualcuno la potesse fermare per chiedere qualcosa. "Beene, missione compiuta" disse con un sorriso spalancando la porta della stanza. Ma, prima di muovere i primi passi all'interno, vide che era arrivato qualcuno, qualcuno che Cassie conosceva... "BRIAN?!" esclamò in tono sorpreso. "Che ci fai tu qui?" domandò sbarrando gli occhi in direzione del nuovo arrivato. Non poteva crederci! Brian era quel serpeverde che aveva frequentato Hogwarts, quando anche lei era un studentessa. Anche a distanza di anni non avrebbe saputo definire il loro rapporto. Scherzosa amicizia o scherzosa inimicizia? Quel che le venne alla memoria non appena lo vide furono solo l'infinità di tiri mancini che gli aveva giocato da ragazza. "Wow! Non pensavo che voi due vi sentisse ancora! A me sembra essere passata una vita!" disse con un sorriso stampato in faccia. Dopotutto, non aveva mai portato rancore per quel ragazzo. Erano sempre stati solo scherzi.
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    Cassie dopo essersi mostrata, fece come ordinatole dalla sposa. Mai contraddire la sposa! L'amica era impaziente, per questo Cassandra corse con tutti i tacchi lungo il corridoio, facendo un rumore allucinante. Arrivata nell'ingresso domandò al maggiordomo con più voce di quanta non ne volesse impiegare. "Dov'è lo sposo?" e prima che il maggiordomo finisse di risponderle, Cassie si era già avvita a passi decisi verso il salotto, dove Marco e alcuni suoi compari stavano consumando della burrobirra. "Katy dice che ti ama e..." attimo di panico! Si era scordata quello che l'amica le aveva detto di riferire! "Aspetta, eh... aspetta... ce l'ho sulla punta della lingua... un aaaattimo" Cassandra si concentrò con tutta se stessa. "Aah, ecco... siamo tutti pronti dillà!" esclamò infine con un sorriso di vittoria stampato in faccia.
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    Dopo che ebbe mandato Frankie ad avvertire lo sposo, Katy diede a Cassie il vestito da damigella che fino a quel momento nessuno, a parte la sposa, aveva ancora visto. La damigella prese il vestito dalle mani di Katy e sparì in bagno. Lì finalmente aprì l'impacco che aveva celato a tutti l'abito fino a quel momento. Era molto bello. Fuxia, senza spalline, stretto in vita e più largo sui fianco, aveva un enorme fiocco che lo rendeva molto particolare. Anche se il colore non era proprio quello preferito di Cassie, la ragazza trovò l'abito molto bello. Si tolse gli abiti che aveva addosso e si mise velocemente il vestito da cerimonia. Le stava perfetto! Infine si infilò le semplici scarpe a tacco alto intonate al colore del vestito, prima di guardarsi da ogni punto per ben cinque minuti allo specchio. Dopo il tempo di riflessione davanti alla sua figura, sfilò dai jeans la bacchetta e, con un leggero colpetto, fece sparire gli abiti con i quali era arrivata alla villa, si risistemò il trucco e infine si tirò su i capelli in un'elegante acconciatura, che consisteva in un'elaborato chignon scompigliato. Poi uscì dal bagno e tornò nella stanza che aveva abbandonato una decina di minuti prima. "Come sto?" chiese soprappensiero, senza realmente ascoltare la risposta dei presenti, mentre si infilava la bacchetta in una piega del vestito.
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    Mentre Cassie aspettava che Katy le venisse ad aprire la porta o che la invitasse ad entrare, anche altre due ragazze si aggiunsero all'attesa. Una, dall'aspetto si sarebbe detta una studentessa, era piombata alle spalle di Cassie e l'aveva colta di sorpresa, spaventadola. Non ci fu tempo di scambiare neanche una parola né con la ragazza strana, né con la nuova arrivata, che qualcuno aprì la porta. Cassandra rimase a guardare fissa quel "qualcuno". Pensava che Katy, la mattina delle nozze, fosse sola nella stanza a prepararsi e ad aspettare le damigelle, ma Cassi si sbagliava. Alle tre ragazze aveva aperto la porta un giovane uomo che Cassie non conosceva. Per un istante pensò di aver sbagliato stanza. Ma poi, resasi conto che era proprio di fronte alla porta della camera degli ospiti, immaginò che il vecchio maggiordomo le avesse dato un'indicazione sbagliata. "Ma allora perché due ragazze stanno di fronte alla porta di questa camera? Ci deve per forza essere la sposa dentro!" pensò tra sé e sé. Poi senza dare troppa importanza alla veloce stretta di mano che si era scambiata con il ragazzo, allungò il collo per guardare all'interno della stanza e fu rassicurata nel vedere Katy là dentro. Le tre si accomodarono all'interno su invito dell'uomo e quasi immediatamente Katy sfuggì alle chiacchiere degli amici e si ritirò in bagno. Ne uscì qualche istante dopo completamente vestita. Non ebbe modo di dire nulla per lo stupore. "Kathrin! Sei bellissima..." sospirò Cassandra quando si fu ripresa dallo shock. Poi, facendosi più vicina alla sposa, la strinse in un abbraccio. "E... il mio vestito? Non penso proprio che mi vorresti vestita così al matrimonio!" esclamò la ragazza non appenasi sciolse dall'abbraccio con l'amica. Non voleva parlare del figlio che Katy aspettava. "Ohmiodio! Ma potrebbero essere due!" disse più a sé stessa che ai presenti, ma senza accorgersi di aver alzato troppo la voce. Quello che Cassie stava pensando era che, essendo Katy stessa una gemella e provenendo da una famiglia con molti casi di parti gemellari, anche quella avrebbe potuto non essere una semplice nascita, ma anzi una doppia nascita.


    Edited by {Gred - 3/8/2011, 00:04
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    Era una mattina tranquilla e soleggiata, quando la sveglia suonò sul comodino di Cassie. La ragazza si destò fin dal primo squillo, ma rimase stesa sul letto a fissare il soffitto fino al dodicesimo ritocco. Tese una mano e la posò pesantemente sulla levetta che disattivò la sveglia. Rimase ancora qualche minuto a guardare il soffitto, ma ben presto si mise a sedere sul ciglio del letto per paura di riaddormentarsi. Quella mattina non se lo poteva assolutamente permettere.
    Si alzò, si stiracchiò sbadigliando rumorosamente e si diresse verso il bagno. Aprì completamento il getto caldo della doccia e, dopo essersi tolta il pigiama e il resto, si mise sotto l'acqua. Dopo una doccia che durò molto più delle altre, uscì e si avvolse in un soffice asciugamano candido. Tornò in camera, accese la radio su un canale babbano, e si vestì indossando un semplice paio di jeans e una maglietta qualsiasi, tanto avrebbe dovuto indossare l'abito da damigella che l'amica le aveva comprato per l'occasione. Prese la bacchetta, se la mise nella tasca dietro dei jeans e uscì dalla camera presa in affitto sopra i Tre Manici di Scopa. "Accidenti!" esclamò appena fatti tre passi lungo il corridoio. Si era scordata di portare qualcosa a Katy di prestato. Aveva a lungo ascoltato i discorsi dell'amica circa cosa mettersi durante la cerimonia per assecondare la tradizione, ma Cassie sapeva che si era sempre dimenticata di nominare qualcosa che gli fosse stato prestato. Tra le tremila cose che aveva dovuto organizzare da sola, era ovvio che qualcosa le fosse sfuggito. Quindi senza preoccuparla, aveva deciso di portarle una cosa in prestito direttamente lei il giorno del matrimonio. Riaprì in fretta la porta della camera, si precipitò verso il comò e prese dal secondo cassetto il rossetto rosso che avevano comprato insieme poco tempo prima. Le avrebbe prestato quello. Uscì dall'edificio e scese per le strade di Hogsmeade. Lì, si accostò ad un vicolo e si smaterializzò per riapparire pochi metri lontano dall'imponente cancello della villa del promesso sposo di Katy. Attraversò il cancello che le si era spalancato davanti e, attraversati i giardini, bussò alla porta d'ingresso.
    "Salve" disse al servitore che le era venuto ad aprire la porta. "Dove posso trovare la mia amica Katy?"
    "La signorina Katrhin si trova nella stanza degli ospiti al primo piano. Vuole che l'accompagno?"
    "Grazie, ma non c'è bisogno che mi accompagni, conosco la strada" rispose cordialmente al maggiordomo. Si diresse verso la stanza degli ospiti dove qualche volta era andata a dormire su invito di Katy. Arrivata davanti alla porta, bussò e attese una risposta.


    Edited by {Gred - 3/8/2011, 00:15
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    Alexander si stava facendo insistente. Voleva a tutti i costi che lei rimanesse e, sinceramente, Cassie non ne capiva il motivo, dal momento che si erano appena conosciuti. "Grazie della tua proposta..." iniziò la ragazza in tono cordiale per non essere troppo scortese "...ma preferisco andare davvero al lavoro questa volta! Non mi fido di questi incantesimi sdoppianti..." dopo un attimo di esitazione aggiunse: "...e inoltre, come potrei fidarmi di una persona appena conosciuta?" Cassie guardò fisso negli occhi il ragazzo che sembrava davvero dispiaciuto. "Scusami davvero, ma non penso che tu possa farmi cambiare idea..." disse per tagliare corto Cassie ed evitare altre insistenze. Poi si rivolse verso Katy, come per chiederle se volesse rimanere o se dovesse anche lei andarsene.
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    Il ragazzo che poco prima Cassie aveva incontrato si era presentato alla sua amica Katy e l'aveva anche invitata a farsi una passeggiata insieme a loro. "Oh... mi fa piacere che vi siate conosciuti, e se Katy accetta di proseguire con te, Alexander, penso che vi abbandonerò... devo davvero andarmene adesso... disse Cassandra prima che la sua amica potesse rispondere alla proposta che le era stata fatta. "...devo assolutamente passare a casa per prepararmi che fra poco è ora di attaccare al lavoro..." spiegò la ragazza prima che qualcuno le potesse chiedere la motivazione. Adesso Cassandra attendeva solamente una qualsivoglia risposta dai due che aveva di fronte, per poter poi andare via.
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    Il ragazzo che le si era avvicinata le chiese di fare un giro e dopo poco si prestò. Il suo nome era Marco Alexander Malastorm, per gli amici Alex. "Piacere Alexander, sono Cassandra Andromeda Wind" disse con un sorriso la ragazza. Si alzò dalla panchina per iniziare a camminare a fianco del giovane che le aveva proposta una tranquilla passeggiata insieme. Non sapeva che dire. "Oh, guarda chi c'è! E' Katy!" esclamò Cassie, più a se stessa che a Alexander. La ragazza aveva intravisto da lontano una sua amica seduta su una panchina. Non c'era da stupirsi. Era dai tempi della scuola che le due si conoscevano e l'amica era sempre stata una persona molto pensosa che, ovunque si trovasse, si fermava a pensare e a ripensare.
    Ormai arrivati vicini alla ragazza, Cassandra richiamò la sua attenzione. "Ehi!" disse, agitando in aria la sua mano destra.


    SPOILER (click to view)
    Si unisce anche una mia amica...
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    Cassandra attese sempre seduta qualche riposta dal ragazzo, che ben presto soddisfò la sua curiosità. Le disse di averla vista sola ai Tra Manici di Scopa e, senza riuscire a mettere a freno la lingua, chiese anche la motivazione di tale solitudine. Cassie rimase allibita dalla domanda. Uno sconosciuto che si stava interessando a lei anche troppo approfonditamente. "Sempre sola dici? Cosa ne sai? Mi segui per caso?" domandò la ragazza tra il divertito e lo spaventato. In effetti non sapeva se era incappata in un abile osservatore oppure in uno stalker. "Comunque se sto sola ai Tre Manici di Scopa è perché ci lavoro... quindi è logico che sto da sola... di certo non mi porto gli amici appresso sul lavoro" spiegò la ragazza per non dare l'idea di essere tipo da rinchiudersi nei pub da sola e passare le serate una dopo l'altra a sbronzarsi in solitudine. Dopotutto non aveva neanche detto qualcosa di falso. Quando ancora i suoi amici abitavano vicino a lei, solitamente al lavoro non le teneva compagnia nessuno, fatta eccezione per Matt che insisteva sempre a venire insieme ai suoi compari per movimentarle la serata e il lavoro da svolgere. Anche se quella compagnia era molto rumorosa e non poche volte l'aveva messa in imbarazzo, comunque erano sempre ben accetti per starle accanto durante le noiose ore da passare come cameriera. A questi ricordi Cassie lanciò un sospiro impercettibile per chiunque, mentre attendeva altre spiegazioni dallo sconosciuto.
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    Lungo il tragitto verso casa, Cassandra fu interrotta dall'arrivo di un ragazzo che, accostatosi a lei, le chiese se andava tutto bene. La domanda sorprese la ragazza. Quel ragazzo era molto strano. Non aveva mai incontrato nessuno prima di quel momento che si fermasse per fare una domanda del genere ad una passante sconosciuta. Cassie si fermò e si voltò verso la persona che le stava alla sinistra, pronta per dare una risposta cordiale, così come lo era stata la domanda. Prima che potesse aprir bocca, però, il giovane le aveva detto: "Io ti ho già visto a hogsmeade immagino che anche tu possegga poteri magici allora". Anche questo frase fu elemento di stupore per la ragazza, che, senza potersi ulteriormente trattenere, esclamò: "Sssh, ti sembra il caso di dire una cosa del genere in pieno giorno davanti a tutti? Qualcuno avrebbe potuto sentirti!". Mentre incitava il ragazzo a stare in silenzio, si guardava furtivamente attorno per vedere se qualcuno avesse sentito. Nessuno. "Sei stato fortunato! Accidenti..." esclamò tra l'esasperato e il divertito mentre trascinava lo sconosciuto per un braccio fino ai piedi di un grosso salice accanto a una panchina. Cassie si sedette e, senza aspettare che il suo interlocutore facesse lo stesso, disse: "Hai rischiato grosso! Sei stato davvero fortunato che sono davvero io quella che hai visto ad Hogsmeade, perché se non fosse stato così magari avresti potuto indirettamente dire ad una babbana qualsiasi che sei un mago! Devi stare più attento". Cassandra non stava riprendendo l'uomo per la sua ingenuità, d'altronde odiava fare ramanzine, più che altro era un modo per ridere della faccenda. Era strano trovarsi a Londra in un parco babbano, di fronte ad uno sconosciuto, che diceva di essere un mago e che l'aveva vista una volta ad Hosgmeade. Tuttavia, per nulla intimorita da questa strana coincidenza, con un grosso sorriso, proseguì: "Come hai fatto a riconoscermi? Guardandoti, non mi sembra di averti mai incontrato prima... eppure tu dici di avermi vista!". Era vero quel che diceva la ragazza. Non si ricordava minimamente il volto di quell'uomo. Era uno sconosciuto per lei, eppure anche lui, come aveva appena scoperto, era un mago.
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    Cassandra era triste. Era triste perché da quando si era trasferita ad Hogsmeade era sempre rimasta sola. Non aveva stretto nessun tipo di legame con nessuno. A malapena conosceva il suo capo; gli abituali clienti la vedevano solo come una qualsiasi cameriera dei Tre Manici di Scopa e lei, dopotutto, li vedeva solo come semplici clienti; l'unica persone alla quale si era sentita legata, era improvvisamente scomparsa, senza lasciarsi notizie alle spalle. Tutto questo era terribilmente frustante per la ragazza, che, trasferendosi, aveva pensato di poter iniziare una nuova vita, lontana dalla solitudine. Cassandra era triste. Era triste e quando le capitava così, usciva dal suo piccolo rifugio e raggiungeva di fretta Londra. Lì si perdeva nelle immense distese di verde dei parchi londinesi. Mai e poi mai avrebbe lasciato presagire a qualcuno di essere triste. Odiava lo sguardo di compassione e sufficienza che compare sul volto delle persone che stanno parlando con poveri sofferenti. Quella volta, dopo una lunga passeggiata ristoratrice, si era comodamente seduta su una panchina, aspettando di recuperare le forze per tornare verso casa. Era piuttosto presto e il parco, a mano a mano che si faceva pomeriggio pieno, si riempiva di persone.
    SPOILER (click to view)
    E' un post orrendo, ma è tardi e la voglia è poca. Scusa.


    Edited by .Franky - 15/4/2011, 12:58
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