Posts written by .:Melinda:.

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    “Certamente, non ho intenzione di obbligarLa a nulla Signor Greenwood!” asserisco sorseggiando con finto interesse il mio Tea ed osservando invece oltre la tazza l’uomo che ho di fronte. Lascio che sia lui ad esprimere le perplessità sull’argomento in quanto non vorrei influenzarlo con le mie opinioni che potrebbero risultare, secondo alcuni, fonte di un rancore personale verso il Ministero Inglese. E’ veramente così? In parte sì, non nascondo di provare ancora rancore nei confronti di Dell e compagnia per il modo in cui mi hanno trattata una volta tornata libera dalla mia prigionia con Michael: quello è un conto che rimarrà aperto finché non deciderò di riscuotere il debito condito con gli interessi e magari sarà proprio questa situazione a renderlo possibile. Per il momento però voglio cercare di gestirla nel modo più oggettivo possibile, cercando di lasciare i miei sentimenti fuori dal rapporto lavorativo.

    “E’ proprio per questo che l’ho chiamata, perché non dovrebbe aver voce in capitolo? Qui si parla di fare qualcosa per il bene comune, di cercare di evitare che qualsiasi cosa possa intaccare il piccolo periodo di pace che siamo riusciti a ritagliarci. Non credo sia giusto che il Ministero si ritenga l’unica autorità in grado di gestire gli eventi, come ha detto lei non è attualmente in grado di affrontare una minaccia.” Esattamente. Dopo il periodo oscuro non sono più riusciti a riprendersi realmente: mancanza di fondi, mancanza di personale, mancanza di un Ministro forte ed in grado di sostenere il peso. La verità è che è una bomba ad orologeria, un sistema in decadenza che potrebbe esplodere da un momento all’altro, e cosa accadrà quando arriverà quel momento? Noi siamo qui per questo, per creare un’alternativa, per regalare sicurezza ai maghi inglesi.
    Ne avrei davvero molte di parole per descrivere la presunzione con cui si sono agghindati, ma mi mordo la lingua ricordandomi che non è questo il momento per parlarne. Faccio tintinnare lievemente la tazzina vuota sul suo piattino non appena la riposo sul tavolo e mi accomodo meglio sulla sedia.

    “La Wand è un’organizzazione di investigazione privata aperta a chiunque voglia contribuire alla sicurezza del nostro mondo, senza distinzioni.” ciò significa che chiunque potrà farne parte, non mi interessa se si tratta di un Ex-auror o di un Mercenario, di un medico o di un allevatore di Thestral: voglio avere a disposizione le più vaste competenze possibili.

    “Lavoreremo in autonomia, senza interferire con la SSMA – chiaramente – e qualora un giorno dovessero chiedere il nostro aiuto glie lo daremo. Io voglio essere pronta quando arriverà la tempesta Signor Greenwood, e lei?” cerco il suo sguardo per capire se mi sta seguendo e possa essere o meno interessato a quanto sto dicendo. “Attualmente la mia residenza, come ben sa, è fuori da questo paese e non posso quindi essere sempre presente ho bisogno di avere persone del posto a tener d’occhio la situazione, capisce? Se ha domande le faccia pure, siamo qui apposta dopotutto...altrimenti le darò qualche giorno per pensarci su prima di darmi una risposta, non voglio metterle fretta!”
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    Mostro a Michael il broncio ma afferro ugualmente il flute di champagne tirandomi appena indietro sul sedile: speravo di occupare questo tempo con un aperitivo più sostanzioso ma sembra proprio che lui preferisca le chiacchiere.

    “A noi!” facciamo tintinnare i bicchieri e sono ancora contrariata dalla cosa perché so che dovrò attendere la fine della serata prima di avere, a questo punto, il mio dolce. Peggio per lui, vorrà dire che non me ne basterà uno.
    Quasi mi va di traverso lo champagne però quando mi chiede se ci sono novità che devo raccontargli: lo guardo da dietro il bicchiere perché ormai lo conosco bene e so che quando mi chiede le cose così direttamente mettendo dei paletti sulle tempistiche è perché sa già quello che vuole sentirsi dire, e se non lo farò entro il nostro arrivo troverà sicuramente il modo di farmela pagare successivamente. Ma sapete cosa vi dico? Non sarò io a sputare il rospo per prima, se lo sa, se mi ha fatta spiare da qualcuno dei suoi, sarà lui a doverlo confessare. Non sono di certo la tipa che chiede il permesso per fare le cose, e questo lo sa bene. Che lo voglia o no, Duncan fa parte della mia vita e prima o poi dovrà accettarlo.

    “In realtà sono ad un punto morto, le sparizioni di capodanno sembrano poter essere opera di Mangiamorte in quanto sono stati ritrovati i segni del Marchio Nero in vari punti del territorio...purtroppo le vittime non sembrano ricordare nulla di quanto accaduto, perciò non abbiamo prove concrete al riguardo. Tu non hai sentito nulla dai tuoi ex-sudditi? I McAdams o Nystrom per esempio?” accenno, è meglio distrarlo con altri discorsi. Conosco praticamente tutti i membri della vecchia guardia, ed a parte il nostro ex-vicino di casa Ichabod – che so per certo far parte dei non più sostenitori – non so chi sia rimasto fedele al marchio nero. Purtroppo non posso presentarmi a casa di ognuno di loro e prenderli a botte per verificare la presenza del tatuaggio sul braccio. Spero che Michael sappia dirmi qualcosa ma a volte non capisco se non voglia immischiarsi o semplicemente non voglia dirlo a me...ecco magari potrei prendere a botte lui e poi godermi il riappacificamento.

    “Quindi nel frattempo ho deciso di lavorare per un progetto privato.” prendo la borsa e ci frugo dentro, sì sono una stacanovista e allora? Ogni minuto libero è un buon minuto per lavorare sui casi e riflettere. Tiro fuori un fascicolo con tanto di foto della Rei e del figlio, ogni volta che lo guardo mi da una strana sensazione. “Lo sapevi che la preside ha un figlio? E che sembra essere spuntato dal nulla? Ho chiesto in giro e a quanto pare nessuno sa chi sia il padre, un giorno si è semplicemente scoperto che non era ingrassata. E’ strano, non trovi? Nessuno che ne abbia rivendicato la paternità e la Rei stessa che sorvola su chi sia, quasi si vergognasse di farlo sapere! Sono proprio curiosa di sapere chi sia questo fantomatico uomo che è riuscito ad infilarsi nel suo letto...Ho chiesto a House di controllare gli ospedali, se è stato registrato qualcosa il giorno della nascita, ma credo di dover scavare ancora più indietro!” si sente che sono elettrizzata da questa cosa? Non vedo proprio l’ora di vederci chiaro sulla faccenda.
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    In realtà se fossi stata abile in marketing mi sarei fatta una pubblicità migliore durante la mia permanenza nel Ministero inglese, ma dopotutto a me non è mai interessato cosa le persone pensassero di me: da quando ero studentessa, all’auror, a Ministro, ho sempre fatto tutto ciò che volevo, senza restrizioni. Amo essere libera ed ancor più ora che non devo rendere conto a nessuno delle mie azioni, nemmeno a Michael: ormai anche lui ha capito che non può mettermi di nuovo in gabbia.
    E tornando direttamente a noi, alle cose serie, trovo sia il momento di proseguire con il nostro incontro in quanto il mio ospite ormai deve aver capito che oltre a me non troverà altro in questo negozio. Lo osservo sempre sorridendo, amo i complimenti, di qualsiasi sfumatura essi siano. Alzo la mano a mezz’aria e con un gesto vistoso, ma senza aggiungere alcuna parola, la serratura del negozio si chiude con un giro di chiave ed il cartello “CHIUSO” appare dietro il vetro. Muovo di nuovo il polso ed uno degli scaffali del negozio si apre mostrando un passaggio segreto che porta sul retro dell’edificio: da esso una scala a chiocciola sale al piano di sopra, mentre una piccola porta-finestra dai vetri colorati da sul giardino, ed è proprio lì che lo conduco. Si tratta di un piccolo spazio verde, ora interamente ricoperto di neve, nascosto e debitamente incantato tra le mura delle case attorno, al cui centro una piattaforma ricoperta interamente di mattonelle finemente lavorate ospita un tavolino della medesima forma e due sedie. L’aria attorno a noi è resa tiepida nonostante l’inverno, mentre gli ultimi raggi del sole giornaliero illuminano l’ambiente.

    “Sono molte le cose che spero di ottenere, sono una donna piena di sogni nel cassetto Signor Greenwood, ma oggi mi preme parlare con lei solamente di un argomento. Prego si metta comodo, gradisce una tazza di tea?” Attendo che prenda posto prima di fare altrettanto e mentre termino la frase sul tavolo appaiono due tazze ed una teiera fumante, adornate da qualche biscottino di pasta frolla. Forse è ancora un po’ presto, ma il Tea delle cinque per una buona inglese non può mai mancare.

    “Prima di tutto mi presento nel caso i dubbi Le stiano ancora affollando la mente: Melinda Gordon, lieta di conoscerla di persona. E sì, l’invito l’ho spedito io in quanto ritengo che possa interessarle prendere parte al mio progetto.” Nel frattempo verso un po’ di Tea Indiano nella mia tazza a cui aggiungo un poco di latte, mescolando accuratamente affinché i due liquidi si uniscano in un’unica miscela.

    “Ormai è noto a tutti quello che sta accadendo nel mondo magico da un anno a questa parte, so per certo che la fonte di questi avvenimenti proviene proprio dal territorio inglese, eppure il Ministero attuale non sembra voler dare molto bado a tutto questo. Lei cosa ne pensa Signor Greenwood? Quale ex-Auror vorrei avere la sua opinione in merito, sono certa se la sia fatta.”



    Perdonami se ci ho messo tanto, per me è stato un periodo molto impegnativo come avrai notato...ad ogni modo dovrei riuscire a rimettermi in pari al più presto <3
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    Andare a Londra per investigare per conto di Michael è stata davvero una buona idea, anche se per il momento non è che io abbia scoperto poi molto in realtà, qualsiasi cosa stia accadendo non ha lasciato la minima traccia plausibile, niente che si possa considerare una prova. Nemmeno alle sparizioni della notte di Capodanno sono riuscita a dare ancora una spiegazione, purtroppo – anche se non con dispiacere – ero tornata a casa per passare il periodo Natalizio con Michael, e non mi dilungo sul raccontarvi come fossero comodi i materassi – e non solo! - di ogni stanza della magione. Ah, è stato proprio bello avere tutta la casa per noi, senza quella pestifera di Vanellina a disturbare! Finalmente sembra aver capito che non ce la voglio nei paraggi, meglio che se ne rimanga a scuola per...tutta la vita!
    Quindi, nonostante al momento io mi trovi in una fase di stallo, la permanenza in Inghilterra ha portato anche altri impegni quasi inaspettati: il risveglio di Duncan è uno di questi. E’ stato difficile accettare che si sia completamente scordato di me, non ci sono ancora riuscita per la verità, anche se fingo il contrario. Cerco di passare al San Mungo da lui ogni volta che posso per aiutarlo con la riabilitazione e nella profonda speranza che gli torni la memoria anche se secondo House per il momento è una possibilità piuttosto remota...ma, non riesco a sopportare che Duncan mi guardi con tanta diffidenza, che io per lui sia una semplice estranea. No, non lo sopporto e non lo accetterò mai.
    Cosa? No, con Michael ancora non ne ho parlato...avete idea di cosa possa significare? Non voglio ritrovarmi con una sua balia attaccata ai piedi, a controllare ogni cosa che faccio. Più tardi ne viene a conoscenza meglio è.
    Il secondo impegno è un’investigazione personale, fatta più per pura curiosità che per altro: il figlio della Rei, voglio sapere chi ha avuto il coraggio di metterla incinta. Chiamatelo intuito, ma mi puzza il fatto che non vi sia traccia del padre e lei non voglia farlo conoscere...sembra quasi che se ne vergogni! Quindi voglio vederci chiaro, e capire il perché di tutto questo mistero.
    OH, e siate certi che lo farò, ma non questo finesettimana, non oggi che sono tornata a casa e mi aspetta un weekend molto impegnativo, capitemi al volo su!

    “Eccomi eccomi! Certo che se mi dicevi la destinazione sapevo cosa portare di preciso, no?” affermo scendendo le scale ed osservando il povero elfo domestico schiacciato dalla mia valigia, ho preso su un po’ di tutto per essere sicura di non farmi mancare nulla. Michael mi ha preparato una sorpresa, sa quanto mi piacciono.
    Raccolgo il mantello estivo dal braccio del mago e lascio che mi aiuti ad indossarlo sopra l’abito da sera verde smeraldo: l’eleganza è un fattore che non deve mai mancare, qualunque sia la destinazione, ed io non me lo faccio certo ripetere due volte!
    Sorrido al mio compagno mentre indosso gli occhiali da sole e salgo in macchina.

    “Allora? Me lo dici o no dove andiamo?” mentre l’auto parte mi avvicino a Michael puntandogli due dita sul petto e facendole camminare con fare giocoso fino alla punta del suo naso, a cui do un colpetto prima di rubargli un bacio a fior di labbra e chissà, magari se mi dice la destinazione potremmo anche approfittare del tragitto per fare altro...embeh? Stando sempre lontani per lavoro è logico che voglio recuperare il tempo perduto!
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    Benvenuta!! Per qualsiasi cosa chiedi pure :D
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    Il barbagianni ticchettò alla finestra della Radio per farsi aprire e quando il giovane mago lo raggiunse gli lasciò scivolare tra le mani la piccola busta riportante il sigillo dei Gordon: al suo interno un piccolo disco in vinile tiene incisa un’unica canzone di cui non troverete altre copie in circolazione perché Melinda l’ha incisa solamente per il suo Cavaliere Oscuro. Sul cerchio centrale alcune parole in corsivo riportano la dedica “ Dalla tua Galeotta, ti amo”

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    “Suvvia non faccia il modesto, un aiutino serve a tutti talvolta!” ammicco con complicità in sua direzione come a voler sottolineare che non avrei fatto parola con anima viva del suo acquisto, e nel farlo raccolgo una delle boccette togliendo il tappo per lasciare uscire la fragranza: il profumo mentolato del dopobarba di Michael mi arriva subito alle narici facendomi sorridere spontaneamente. L’amortentia è in grado di ricreare il profumo della persona amata, per questo per ognuno di noi appare con un odore diverso. Allungo perciò la boccetta verso il mago come a volergli mostrare meglio la mercanzia in modo che l’annusi per bene anche lui, sono curiosa di sapere quali sensazioni provocherà nella sua mente e quali di esse lascerà trasparire.

    “Niente? Sicuro?” rammaricata richiudo il tappo rimettendo la pozione sul banco cercando di rimuginare sulla sua affermazione di aver bisogno piuttosto di qualcosa che funzioni al contrario, e mi vengono solamente due ipotesi: o ha una sfilza di donne che gli corrono dietro e che vuole allontanare, o la pozione d’amore serve a lui.

    “Ahaha non ho mai sentito un uomo lamentarsi per le troppe donne che gli girano attorno! E’ raro, ma se aspetta un attimo dovrei avere qualcosa anche di questo genere...” ridacchio ma nonostante io abbia affermato di voler cercare il prodotto non mi muovo dalla mia postazione, Greenwood cerca di capire se si trova nel posto giusto e sembra proprio non avermi ancora riconosciuta e me ne dispiaccio in un certo senso perché questo è un altro segno che agli inglesi ormai non interessa nulla di me...l’etichetta di traditrice ormai temo che me la trascinerò dietro a lungo.

    “Mmmhh” restituisco lo sguardo diventando improvvisamente seria mentre fingo di pensarci su. “Potrei aiutarla sì, ma prima mi dica una cosa Signor Greenwood, cosa l’ha spinta a venire qui? Cosa pensava di trovare?”

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    Hogsmeade.
    Chissà perchè alla fine ogni cosa riporta a quel paesino sperduto della Scozia e a Hogwarts, sembra quasi che sia diventato il centro inglese per eccellenza e mi sono sempre chiesta se la scuola poggi le sue fondamenta sopra qualche vena magica di cui non conosciamo ancora l'esistenza. Perchè altrimenti si trova sempre al centro delle dispute?
    Quindi Michael ha ragione, la Scozia è sicuramente il posto migliore da cui partire.

    “Mpf...probabilmente non mi aprirebbe nemmeno il cancello” commento distrattamente guardando in aria, per quanto ci provi non riesco a provare simpatia per quella donna e non ho certo dimenticato il modo in cui mi ha trattata l'ultima volta che ci siamo incontrate. Io non dimentico, anzi lego stretto al dito in attesa di restituire le cortesie con gli interessi.
    In ogni caso credo farò ugualmente una visita formale alla preside per tastare le acque, probabilmente non avrò mai una collaborazione con lei ma credo valga la pena tentare, fare buon viso a cattivo gioco non nuoce mai in fondo.

    “Ma sì, Hogsmeade è sicuramente il posto migliore da cui iniziare, gli abitanti del villaggio non vedono l'ora di accogliere stranieri per raccontare loro novità e pettegolezzi!” sorrido, la cosa certa dei paesi così piccoli è che tutti sanno tutto di tutti e le betoneghe non vedono l'ora di dare aria alla bocca, non sarà difficile raccogliere informazioni...soprattutto se riesco ad avere una base di appoggio come l'Emporio delle Streghe. I miei occhi si illuminano non appena vedo il giornale.

    “Oh sì, lo conosco questo negozio! I filtri che preparavano Olivia ed Eva erano una cosa spettacolare, non ne trovi di simili in giro per il mercato...purtroppo so che da quando le due streghe hanno lasciato la gestione diretta ha un po' perso il giro di affari.” stringo forte il giornale tra le mani vedendomi già a dirigere il negozio, mi piace questa idea di avere un'attività tutta mia, di essere di nuovo a capo di qualcosa. E credo che Liv non avrà problemi a cedermi almeno una quota del negozio, in qualche modo ci metteremo d'accordo, ne sono certa.

    “Sarebbe perfetto! Ci pensi tu?” guardo Michael speranzosa che voglia prendersene carico mentre io mi occupo dei preparativi per il viaggio, da domani avrò un sacco di cose da fare e persone da contattare. Non vedo l'ora!
    Ma per il momento direi che possiamo rilassarci e goderci queste ultime ore d vacanza interrotta a modo nostro, tutta questa adrenalina mi ha risvegliato una certa fame...
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    “Certo che avresti potuto accompagnarmi tu all’aeroporto...va bene, ma quando torno devi farti perdonare! Starò via solo qualche giorno, il tempo di incontrare un paio di persone e sistemare un paio di cose – passo a trovare anche Duncan, sappilo, e non fare quella faccia! - ti scrivo appena arrivo a Londra e poi da Hogsmeade. Fai il bravo in mia assenza, bacio!” non ho ancora capito perché Michael non abbia voluto accompagnarmi all’aeroporto, le sue scuse sono state un po’ evasive ed il naso mi prude mentre penso che mi stia nascondendo qualcosa. Negli ultimi giorni qualcosa è cambiato ed ovviamente ho intenzione di scoprire cosa al mio ritorno, fingerò di non sospettare niente finché starò a Londra e poi lo trivellerò come solamente io so fare. Alla fine cederà, lo fa sempre.
    La mia prima tappa inglese è stato il San Mungo, assicurarmi che Duncan stia bene è sempre la prima cosa che faccio quando torno in patria, anche se so perfettamente che non si ricorda di me, di quello che c’è stato tra noi, da dopo l’incidente, non voglio che mi veda come un’estranea. Non potrei sopportarlo, mi è bastato il modo in cui mi ha guardato la prima volta quando ha riaperto gli occhi e non voglio che accada di nuovo, mai più. Anche se mi vede solamente come un’amica mi va bene, ma non smetterò mai di preoccuparmi per lui. House mi ha assicurato che tra pochi giorni lo dimetteranno – finalmente! - perciò gli ho portato le chiavi di un appartamento in centro che può usare nel caso ne avesse bisogno, io soggiornerò ad Hogsmeade quindi al momento non ne ho bisogno.
    La mia seconda ed ultima tappa è stata Hogsmeade dove ho da poco riaperto l’Emporio delle Streghe – con la gentile concessione del locale da parte di Liv – di cui ho deciso di mantenere l’attività principale come facciata e di organizzare lo studio di Investigazione invece sul retro, perché per il momento non ho intenzione di mettermi direttamente sotto i fari.
    Questo pomeriggio ho un appuntamento e spero vivamente che vada a buon fine, ho spedito un invito ad un ex-auror che spero voglia ancora lottare per i propri ideali anche se non sotto le strette direttive del Ministero della Magia. Diciamo che la mia speranza è praticamente una certezza e se ho fatto il suo nome non è un caso anche se non ho mai avuto l’opportunità di conoscerlo di persona quando ero io il Ministro della Magia, ma so perché ha lasciato il corpo Auror e dalle informazioni che ho raccolto credo che non abbia mai voluto lasciare realmente quella strada, credo che se avesse l’opportunità, se qualcuno gli tendesse la mano lui l’afferrerebbe. E quella mano è la mia, non quella di Ramirez.
    Oh bene, sta arrivando. Osservo il mago attraverso la vetrina incantata che permette di vedere chi vi è fuori e non chi si trova dentro al negozio, ma solamente gli oggetti esposti in vendita, cammina con fare sicuro nonostante l’ignoto lo attenda al di là della porta probabilmente domandandosi chi gli abbia inviato il biglietto da visita della WAND che non ho firmato. La curiosità è uno dei pregi dell’essere umano ed è anche una delle caratteristiche che cerco nei miei investigatori, e se il Signor Greenwood non si fosse presentato oggi non avrei nemmeno tenuto in considerazione la sua candidatura per il futuro. Quando sta per entrare mi posiziono dietro il bancone fingendo di essere la commessa del negozio - non ne ho ancora trovata una in effetti… -.

    “Buonpomeriggio! In cosa posso aiutarla?” gli rivolgo un sorriso frivolo sporgendomi oltre la cassa come a volerlo osservare meglio ma il suo abbigliamento è talmente caotico che non scorgo nulla di particolare. “Un filtro d’amore per caso? Qui abbiamo le migliori pozioni in grado di incantare anche le donne o gli uomini più ardui, se mi descrive la sua donzella Le trovo il filtro giusto!” detto fatto raggiungo una mensola da cui raccolgo varie boccette che vanno dal rosso rosso rubino al rosa tenue, ognuna contenente una pozione d’amore diversa e glie le poggio sul banco affinché possa scegliere. So che non è qui per questo, ma voglio capire che tipo è prima di iniziare il nostro incontro, e scambiarci due chiacchiere in leggerezza potrebbe permettermi di farlo.

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    “Ti sono venute le cataratte per caso?” gli dico assottigliando lo sguardo ed allontanandomi da lui per sfuggire alla presa sulla mia guancia con il solo risultato di ricevere un pizzicotto più forte del dovuto. Ma vi pare che ho le rughe? House ha bisogno di un paio di occhiali, è evidente. “La mia faccia è sempre la stessa sei tu che stai invecchiando male, caro mio. Ormai hai bisogno degli occhiali o rischi di sbattere contro il muro!” Sta invecchiando ed ormai non ci vede più, poverino.

    “Vedi House? Lui è un vero gentiluomo, dovresti prendere esempio ogni tanto o meglio farti insegnare cosa sia la galanteria” Asserisco prima di ringraziare direttamente Mr Thornton per avermi spostato la sedia, è un gesto che apprezzo sempre da un uomo e che purtroppo noto sempre più quanto stia diventando inconsueto; come quello di aprirti la porta e lasciarti entrare per prima, sono gesti di cortesia semplici in fondo! Ah, House non lo capirà mai.

    “Grazie, ti prego chiamami Melinda, posso darti del Tu vero?” se da oggi lavoreremo insieme e a stretto contatto non ci sarà bisogno di continuare a darsi del Lei. “Volo?” lo guardo sorpresa cercando di immaginare House a cavallo di una scopa e scoppiando a ridere immediatamente dopo. “Come lo hai convinto a salire su una scopa e volare fino qui da Londra? Ora mi spiego perché è più acido del solito!” scoprire poi che in realtà sono arrivati a cavallo di Thestral è ancora più divertente e non posso fare a meno di girarmi verso di lui per chiedergli come sta il suo culo. “Come stanno le tue chiappe?” magari era per quello che ululava! Perdonatemi ma non riesco a smettere di ridere, ed ancora non ho preso nemmeno un drink, ma vi assicuro che so quanto possa essere scomoda la schiena di quelle creature con tutte le volte che sono salita sul Thestral di Duncan ormai posso vantare una certa esperienza.
    Ah, qui ci vuole del Whisky Incendiario e per fortuna i due maghi hanno già provveduto ad ordinarlo quindi non mi resta che versarne un goccio nel bicchiere pulito che ho di fronte: ne annuso prima il profumo assaporandone poi il gusto forte sulle labbra. Lo adoro, trovo non ci sia niente di meglio per terminare al meglio la giornata, a parte il sesso ovviamente. Riesce perfino ad addolcire il non-complimento del Medimago.

    “Fortunatamente ho le mie fonti” gli strizzo l’occhio come a volergli dare a bere che dietro a questa frase si nasconda molto altro. “...che vedo bene di tenere alla larga dalla tua influenza.” come se avessi paura che potrebbe far loro il lavaggio del cervello sul mio conto o chissà che altro. Nel frattempo sul palco la canzone della donna finisce – che in realtà non ho nemmeno ascoltato visti battibecchi con House – ed il presentatore si accinge a portare il prossimo concorrente in postazione.

    “Stiamo aspettando un’altra persona in realtà...” accenno guardando i due Ministeriali del Nord “però, McAdams e Blackwood sono piuttosto allegri questa sera! Vorrei sapere cosa hanno preso così lo do anche a te House!” effettivamente i due presentatori solitamente non sono così espansivi, specialmente McAdams che se ne sta sempre serio rinchiuso nei suoi problemi mentali. Perchè ne ha molti, di questo sono pienamente convinta nonostante Michael lo difenda sempre a spada tratta. Sì, mi da fastidio ed ammetto che sono gelosa, non di lui in prima persona, sono gelosa di quello che rappresentava la sorella per Michael e so che non dovrei visto che ormai è morta, ma non posso fare a meno di pensarci soprattutto perché nessuno vuole parlare di lei, è un argomento tabù che mi rende ancora più fastidiosa.

    “Oh eccola, benarrivata! Siediti, siediti!” mi distraggo con l’arrivo di Rose finalmente, la canzone intanto è quasi finita e la paletta con il 7 ½ è già in mano mia. “Per il momento sto finendo di sistemare la base qui a Hogsmeade: un’amica mi ha prestato il suo negozio, si tratta dell’Emporio delle Streghe. Nel frattempo sono stata anche a Hogwarts a ficcare un po’ il naso diciamo...la preside sembra convinta di poter gestire tutto da sola e non accetta aiuti esterni, so che c’è stato diverso movimento anche all’interno del castello ma non sono riuscita a sapere di più. L’ideale sarebbe quindi riuscire a reclutare un qualche dipendente che abbia occhi e orecchie per noi anche lì, nel frattempo House sarebbe carino che fossi tu le nostre orecchie visto che hai accesso all’infermeria. Senza che la Rei se ne accorga ovviamente.” ci manca solo che quella donna si accorga che voglio ugualmente impicciarmi degli affari suoi!
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    Il gelo in questa stanza è così forte che rabbrividisco mentre mi siedo di fronte alla preside, a quanto pare sforzarmi di essere gentile non è proprio servito a nulla, nonostante tutto sento perfettamente la tensione che c’è tra noi due. Regalo un sorriso al bimbo quando si gira a guardarmi e per un attimo ho una strana sensazione nell’incrociare il suo sguardo, qualcosa che non riesco a capire e che dura solamente qualche istante.

    “Allora...congratulazioni, immagino quindi anche per le nozze” comunemente si immagina che una coppia abbia figli dopo il matrimonio, so che al giorno d’oggi non è così scontato ma il mio è un modo come un altro per capire se ha trovato davvero qualcuno in grado di buttare giù questo rospo. “Il padre sarà contento di avere una così bella famiglia” ora mi sto facendo venire la nausea da sola ma non voglio che la Rei pensi che sono venuta qui solamente per litigare, trovo che i convenevoli siano un ottimo modo per appianare la tensione, non devo mostrarmi troppo rigida nei suoi confronti.

    “La mia visita, giusto...” asserisco accavallando le gambe ed accomodandomi meglio sulla sedia. “Michael, il proprietario della scuola – preciso -, è preoccupato...gli sono arrivate voci riguardo alcuni fatti avvenuti all’interno del castello che violano la sicurezza della scuola stessa e che sembra siano stati volutamente insabbiati.” non pronuncio la parola Basilisco volutamente, perché non siamo ancora sicuri delle informazioni arrivate alle nostre orecchie.

    “Perciò sono venuta a sincerarmi della veridicità di queste voci e ad occuparmi della sicurezza degli studenti in prima persona” se davvero la Rei ha tenuta nascosta questa storia la situazione è grave, non può occuparsene da sola. “Spero quindi tu voglia raccontarmi cos’è realmente accaduto.”
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    Quando mi guarda in quel modo proprio non riesco a resistergli, ora potrebbe anche decidere di contraddirmi che probabilmente non mi importerebbe neanche perchè gli darei contro solamente per litigare e poi fare la pace a modo nostro. Capite cosa intendo, giusto? So che non è questo il momento, ma improvvisamente tutta l'agitazione degli attimi prima è scomparsa – forse perchè lui ora sembra così calmo o non lo so, in qualche modo riesce quasi a trasmettermelo - e questa è l'unica cosa che mi viene in mente mentre mi avvicino a lui con un mezzo sorriso sulle labbra.

    “Sì ti conosco” sussurro accarezzandogli lievemente il collo con i polpastrelli “...e sì ti controllo!” come avrebbe detto lui stesso di lì a poco, da quando sta con me non ha fatto più nulla di cattivo e questa per me è una vittoria, il passato non si può cancellare – ed è giusto così – ma posso fare in modo che il futuro sia migliore. Che lui sia una persona migliore.
    E poi mentirei se non ammettessi di adorare avere il controllo su ogni cosa, uomini compresi, e questo Michael lo sa perchè getta subito la spugna dandomi ragione: sa che discutere con me sarebbe inutile, tanto alla fine avrebbe comunque torto.
    Le sue parole non fanno una piega, capisco perchè lui non voglia più essere associato ai Mangiamorte, qui Michael ha costruito qualcosa che non ha bisogno della protezione di un marchio oscuro, della paura del suo nome, di essere seguito a forza. Concordo con il suo punto di vista e sono lieta di sentirgli dire che in parte è anche merito mio, in fondo sono contenta di questa sua decisione.

    “...è NOSTRO” asserisco con un sorriso prima di dargli un bacio a fior di labbra. Forse non mi sento ancora propriamente a casa qui ma per lui posso cercare di impegnarmi un po' di più affinché lo diventi definitivamente: vedere quanto Michael tiene a questo posto ed al fatto che io sia qui con lui a realizzarlo mi da una carica positiva, quindi perchè non provarci seriamente a farlo mio?

    “Sono qui con te, al tuo fianco, perciò questo angolo è anche mio. E ti aiuterò a difenderlo ogni volta che ce ne sarà bisogno, da chiunque osi intaccare la nostra serenità” buono o cattivo che sia.

    “Ti amo, e Mangiamorte o no per me tu non sei un mostro” Gli prendo le mani stringendole nelle mie, ci tengo a farglielo sapere perchè per me il marchio sul suo braccio non ha mai fatto alcuna differenza, mi sono innamorata dell'uomo che è, non del simbolo.
    Michael non sarà di certo una persona gradita in Inghilterra ed io non lo sono più di lui, ma pensate che questo mi fermi? Appena mi chiede chi potrebbe andare in avanscoperta sento già la risposta uscire dalle mie labbra insieme ad un sorriso radioso e quasi eccitato.

    “Io” Non mi lascerei scappare questa occasione per nulla al mondo, la possibilità di rientrare in azione e la scusa per rimettere il becco negli affari di Londra. Non sarò una persona gradita, ma non potranno impedirmi di fare il mio lavoro...e nemmeno Michael. Lo sguardo che mi lancia immediatamente non ha bisogno di parole per capirlo, si è pentito della domanda non appena l'ha pronunciata, lui probabilmente vorrebbe tenermi qui, rinchiusa tra queste quattro mura ma non gli è possibile perchè io ho bisogno di stare al di fuori di esse. Ho bisogno di sentirmi libera.

    “Ero un Auror, so come seguire una pista e rintracciare qualcuno, per indagare sono probabilmente la persona più adatta, inoltre hai bisogno di qualcuno di cui ti fidi quindi...” quindi la risposta sono io, sono la sua migliore scelta.

    “Non mi accadrà niente, te lo giuro. Si tratta solo di fare qualche ricerca, non mi lancerò in un duello con il primo che passa! Se dovessi aver bisogno di aiuto, tu sarai il primo ad essere chiamato, lo sai questo, vero?” Non voglio che si preoccupi, non ho intenzione di partire allo sbaraglio senza essere sicura di quello che faccio, e poi mi farò aiutare, non sarò da sola in questa avventura. Ho già qualche idea su chi potrebbe essere.

    “Dimmi le tue idee, così so da dove partire” lo incalzo, se ha un sospetto è meglio che me lo dica in modo da non girare a vuoto per nulla, anche la più piccola pista da seguire è utile.
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    Lo so, lo so. Michael non mi vorrebbe qui, soprattutto oggi. Ma sapete come sono fatta, non gli darei retta nemmeno se in cambio mi promettesse il mondo intero, sono uno spirito libero e come tale devo seguire la direzione del vento. Ed il vento mi porta a Hogsmeade questa sera.
    Dopotutto è stato lui a chiedermi che avremmo dovuto mandare ad indagare, e chi se non io? Non me lo sono fatto ripetere due volte! Questa è l’occasione che aspettavo per avviare il mio progetto: WAND Investigazioni, un’agenzia che indaga l’oscuro ed anche molto altro! Perchè? Perchè sono stanca di starmene con le mani in mano, non sono fatta per la vita casalinga anche se Michael spererebbe il contrario, so che vorrebbe che io mi ritirassi definitivamente dalla vita “pubblica” e che restassi a casa come una brava mogliettina a fare figli e preparargli la cena: ma 1. Non so cucinare e questo lo ha già sperimentato a sue spese! 2. Il mio utero al momento non sembra volerne sapere di figli e 3. Non sono una brava mogliettina, per chiarezza non sono nemmeno una moglie...al momento. E’ un tasto delicato per me, dopo il fallimento con Logan mi rifiuto ancora di sentire la parola matrimonio all’interno di una frase, perciò a meno che non sia Michael il primo a parlarne io per il momento non mi faccio avanti, ed in tutta onestà non ho nemmeno idea di come reagirei! Quindi per il momento proseguirò per la mia strada, lasciando che il vento mi porti nella direzione giusta. Oltretutto non mi piace come stanno andando le cose qui in Inghilterra da quando me ne sono andata, il Ministero mi sembra un treno che cerca di correre al di fuori dei suoi binari se capite cosa intendo, non funziona e questo mi innervosisce. Persino gli auror mi sembra che abbiano perso il senso del loro lavoro: investigare, cercare indizi anche nei posti più sporchi e puzzolenti, fiutare il pericolo, combattere, interrogare i sospetti, pattugliare e proteggere i cittadini da eventuali minacce. A voi non fa venire l’adrenalina tutto questo? A me sì, ed ecco perché sono qui, anzi siamo qui. Devo incontrarmi con i miei primi due collaboratori, i primi di una lunga serie di collaboratori ovviamente, sempre che House si possa definire un collaboratore, ci scommetto che vuole solamente rendermi la vita più difficile di quello che è già. Ma lo sopporterò per il momento perché voglio conoscere il suo amico, di una cosa gli devo dare atto, si accompagna sempre di persone interessanti.
    L’appuntamento è al Dark Decadence durante il Talent Show, ho pensato fosse un buon posto per dare meno nell’occhio, ho chiesto a Randall di riservarci un tavolino in disparte da cui si potesse comunque guardare lo spettacolo: non voglio dare nell’occhio, so di non essere ancora del tutto gradita da queste parti e preferisco non essere io a dare spettacolo per oggi. Per questo mi sono anche tenuta alla larga dalla fiera tutto il giorno.
    Osservo i due da lontano mentre prendono posto ed ordinano da bere: House è invecchiato e sembra perfino zoppicare più del solito, Mr Thorntorn è un bell’uomo e porta con sé quell’aria un po’ ombrosa che piace tanto a me. Ovviamente ho fatto qualche ricerca su di lui prima di decidere di incontrarlo: so che è amministratore di una di una ditta farmaceutica, che alleva Thestral e che sembra andare più d’accordo con loro che con sua moglie. Quello che più mi ha impressionato di lui è la mazza da baseball che si porta appresso, non sembra un uomo che ha paura di usare la forza bruta se deve e sono quindi curiosa, ma allo stesso tempo timorosa, di vederlo in azione.

    “Chi sarebbe la gallina?” faccio eco a House arrivandogli alle spalle senza che se ne accorga, con la musica di sottofondo è davvero difficile che lo faccia. Sono stanca che ogni volta mi venga rinfacciata la storia della gallina, è successo una volta e stop, si potrebbe anche dimenticarlo e non parlarne più, non credete?

    “Pensavo che Cuddy ti tenesse al guinzaglio, sei scappato dalla finestra?” So che lei non vuole che si metta nei guai perciò… “E’ un piacere incontrarla finalmente, Mr Thorntorn. Com’è andato il viaggio?” allungo la mano verso di lui e la stringo con decisione prima di sedermi nel posto in mezzo ai due ed attendere che anche il mio bicchiere venga riempito di buon Whisky Incendiario. Nel frattempo l’esibizione della ragazza finisce ed io aggiungo il mio voto alzando la paletta del 7,5 , la ragazza è stata davvero brava ed ha anche una bellissima voce seppur il genere non sia tra i miei preferiti.

    “Esattamente House, ecco perché non potevamo mancare.” per il momento mi limito ad osservare anche io la folla attorno a noi, attendo la prossima canzone per proseguire il discorso, in modo che le nostre voci vengano coperte dal rumore. “So che c’è stato molto movimento al San Mungo ultimamente, soprattutto il luglio scorso...”


    Interagito con Mr Thorntorn e House

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    Benvenuta!!
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    Avrei dovuto scommetterci che la prima mossa di Michael sarebbe stata quella di venire al Ministero, io stessa lo avrei fatto in una situazione del genere dopotutto: resto quindi in silenzio ad attendere che abbia terminato di mettere in sicurezza l'edificio, ma non mi siedo, non ci riesco ora. A volte ammetto che tutto questo mi crea disagio, vorrei essere al suo posto, essere io stessa a recitare quella formula...ma non è questo ora a rendermi così inquieta.


    “Ti sembra il momento di bere?” sbotto impaziente, il mondo è in delirio e lui pensa a versarsi del Whisky! Michael è incredibile, a volte non capisco come faccia a mantenere sempre questa calma apparente, io non ci riesco, ho bisogno di reagire immediatamente. La capacità di attendere non è tra le mie doti. Cammino su e giù per la stanza, è l'unico modo per tenermi con i piedi per terra e cercare di pensare ragionevolmente: se lui non c'entra nulla ma sente che è il momento di mettersi da parte, vuol dire che qualsiasi cosa stia accadendo non può essere sotto il suo controllo, mi chiedo quindi se non si tratti di qualcuno più forte addirittura di Michael stesso. E' possibile?


    “Mi piace stare sempre in vacanza, ma non è questo il problema.” Inizio massaggiandomi le tempie “Finchè sei tu so cosa fare, come prenderti e capire cos'hai in mente...ormai ti conosco! Ma un altro no! Come posso controllarlo?” Il problema è questo, come posso controllare che vi comportiate relativamente bene? Almeno ai limiti della decenza? Mi fermo qualche istante a fissare il mago prima di infilare la mano in borsa a cercare la bacchetta.


    “Perchè vuoi smettere?” Forse tra tutti io dovrei essere l'unica persona contenta di questa decisione, eppure è davvero la cosa che mi preoccupa maggiormente al momento. Se Michael tornasse ad essere un mago rispettabile, io potrei non sentirmi più una traditrice dopotutto, eppure non mi interessa minimamente. “Chi?” se la sua decisione è irremovibile voglio almeno che mi dica chi prenderà il suo posto, così da prendere i dovuti provvedimenti.
    Nel frattempo recupero il pensatoio portatile con un gesto della mano mentre invece con la bacchetta mi affretto ad estrarre i ricordi della premonizione che ho avuto in spiaggia: estrarre e conservare i pensieri è un incantesimo che mi risulta ancora difficile da gestire senza bacchetta, non voglio rischiare di romperli e renderli inutilizzabili. Lascio che i ricordi scivolino lentamente nel pensatoio fino a formare le immagini che desidero mostrare a Michael.


    “Non credo che i miei poteri divinatori possano essere aumentati improvvisamente, prima d'ora non mi era mai capitato di avere visioni da sveglia.” Quindi dev'esserci qualcos'altro collegato a questo terremoto, dobbiamo trovarne la fonte. "Cosa facciamo ora?"
1440 replies since 13/1/2008
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