Tutto contento di aver fatto i compiti, sembra strano lo so, Nate saliva le scale per la guferia. Ma quando era ormai a metà dela scalinata gli venne il dubbio di aver letto male i compiti. Si bloccò, cercando di ricordare se aveva letto male e se per errore aveva fatto solo una parte dei compiti, e alla fine si ricordò che la professoressa aveva detto "due" animali. Non uno! E lui quale aveva fatto? I chizpurfle, che naturalmente erano stati citati dalla prof, ma l'altro animale - non citato - non l'aveva proprio calcolato. E la lezione si era svolta su tre animali. Uno lo avevano studiato in classe e mancavano i Chizpurfle e i Crup. Bene così Nate! Si sedette sulle scale, prese una penna e continuò il compito. Non gli fregava niente del freddo, continuò a fare il compito, stringendosi nelle spalle. Per fortuna in quei tre anni in cui aveva solo letto i libri del primo anno, ancora si ricordava dei Crup. Non ci volle molto a finire il compito e quando lo rilesse, si rialzò e finì la scalinata per portare il compito al gufo. Poteva una persona essere davvero così rincoglionita?! Per me si! Aprì la porta della guferia e la temperatura non cambiò quando entrò nella stanza. C'erano dei grandi finestroni per far uscire i gufi, quindi tirava vento e faceva freddo anche lì dentro. Si diresse verso il gufo, porgendo i compiti e quello allungò la zampetta. Glielo legò alla zampa, per poi dargli un biscotto. Un pegno per far si che il gufo portasse alla prof il suo compito. «Portalo alla professoressa Diggory!» Il gufo tubò e spiegò le ali, per poi zampettare fino al finestrone e aprì le ali, pronto a decollare. Lo guardò mentre si dirigeva in direzione del castello, per poi uscire e tornare anche lui nella sua sala comune. Faceva un freddo boia!

~ Nathaniel Dios Prince • corvonero • scheda pg

L’unica via d’uscita, molto spesso, è proprio attraverso le difficoltà.

Appoggiato al muro della villa, attendeva la sua "compagna" per la festa. Si passò una mano sul gilet, nervoso. Si sentiva le mani sudate. Guardò attentamente tutti quelli che arrivavano, non conoscendo nessuno. Fortunatamente avevano deciso di andare insieme a quella festa, sennò si sarebbe annoiato.
Oh mamma, si sentiva un perfetto imbecille con quei vestiti, visto che non era abituato a vestirsi così alle feste. Non era niente di drammatico, però.. Si sentiva un perfetto imbecille. Si accese una sigaretta, attendendo la Tassorosso, sapendo bene che avrebbe fatto un po' di ritardo. Tutte le donne arrivavano in ritardo. Quando vide il serpeverde con cui aveva "discusso" nella stanza delle necessità, ghignò.. Come si chiamava? Ah boh.. Neanche se lo ricordava.
Il suo sguardo azzurro si posò su una ragazza con il vestito rosa, e alzò un lato delle labbra, vedendo che era Corinne. Oh mamma che ansia. Se non l'aveva ancora visto, era in tempo per scappare! Diamine, che ansia.
Però poco dopo alzò lo sguardo, e focalizzò il biondino che la fissava mentre si faceva avanti. Quando si fermò di fronte a lui, la guardò. « Ciao Corinne. » Sorrise, spegnendo la sigaretta con la punta delle scarpe, per poi porgerle il braccio, in un gesto galante. « Di niente! Tanto non conoscevo nessuno. » Esclamò, come "scusa". In realtà non aveva voglia di andare a quella festa, ci era andato solo per lei. Ma non fecero in tempo a camminare che lei gli disse che era molto elegante. Naturalmente, come da copione, si grattò la base del collo e arrossì un po'. « Grazie. Anche tu stai molto bene! Ma il porpora ti dona di più. » Esclamò, ritornando al giorno in cui si erano beccati in bagno, e aveva visto le sue mutandine. Porse di nuovo il braccio, sorridendo. « Che ne dici di andare?! Ma siamo ancora in tempo per scappare, eh! » Esclamò, sperando vivamente che anche a lei non andava di entrare alla festa. Si grattò la fronte, nervoso! Perché la calma non lo impadroniva all'istante? Cioè, ormai era arrivata no? Doveva calmarsi. E sperava, ancora, che non ci fosse stata Amber. Sennò sai come l'avrebbe preso in giro? « Non farmi anche questo! » pregò dio, di non fargli altri scherzi. Ma era normale che sentisse così caldo? Oh diamine, in che bel guaio si era cacciato.
Appena entrati alla festa, cercò con lo sguardo il proprietario di casa, e quando lo individuò condusse Corinne da lui, fermandosi di fronte a Dennis. « Amico, complimenti per la festa! E' geniale. » Mentre parlava il suo sguardo azzurro vagava per la festa, e si fermò sul tavolo del cibo, nella parte finale. Vide i preservativi, e scoppiò a ridere alla frase. « Sante parole!! Ti sei già ritrovato nella situazione di essere "ucciso" dai tuoi suoceri? » Chiese, scuotendo la testa. A parte che a lui non servivano quel giorno, ma ne portava sempre qualcuno nel portafogli! Mai dire mai. Che ne sapeva se l'alcool avrebbe dato alla testa della Tassorosso? Si girò a guardare Corinne, sorridendo. Stavano ancora a braccetto, e non aveva intenzione di togliersi da quella posizione.