Posts written by Can Yaman

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    C’era stato un totale cambio di atteggiamento, sia in me sia in Debbie, anche perché se dovevo venire qui diverse volte per sistemare il suo giardino non potevamo di certo beccarci ad ogni occasione. Poteva sembrare strano ma sapevo adattarmi meglio di quanto si potesse immaginare, anche perché mi trovavo a fare ciò che mi piaceva, ovvero a rimanere in contatto con la natura, anche se era solamente per un mio tornaconto, ovvero riprendermi i miei semi. Era sbagliato chiamarli così perché erano già diventate delle piccole piantine, ma per me rimanevano ancora tali. Ho fatto un salto in Sud America, nella foresta Amazzonica, un luogo che ricordo ancora molto bene dai miei ultimi viaggi. Natura, solitudine e libertà, era tutto quello che cercavo in quei pochi giorni di pausa che mi sono preso. Il ricordo di com’era la mia vita prima di accettare di diventare guardiacaccia ogni tanto ritornava a galla, portando alle volte un po’ di nostalgia, ma d’altronde sapevo che non era un capitolo chiuso perché un giorno sarei tornato nuovamente a vivere quella vita. Ogni persona decide che parte della sua esistenza la passa in un luogo, mettendoci le radici, forse la maggior parte, ma c’è ancora chi invece preferisce muoversi, spostarsi, viaggiando da un luogo all’altro sentendo dentro di sè di essere libero. Ho preferito lasciare il divertimento agli studenti, sono loro che devono divertirsi in queste occasioni. Sicuramente la musica si sentiva molto bene fino al mio capanno. Ho intravisto la preside ed altri professori, forse per controllare in parte gli studenti date le ultime feste che si sono tenute al castello. Non tutte erano state così ben riuscite, vuoi per i partecipanti, vuoi per altre ragioni che avevano portato a creare scompiglio e punizioni a chi ne aveva preso parte. C’erano diversi motivi per cui avevo deciso di renderla partecipe del lavoro che avrei fatto li fuori, la prima era soprattutto perché il giardino era suo e volevo capire se aveva un’idea oppure anche mezza di come lo voleva. La seconda riguardava più un aspetto di conoscenza, in quanto forse, approfondendo avremmo potuto passare in maniera tranquilla il tempo che questo lavoro ci portava a stare a contatto. Poi nonostante tutto era una bella presenza e non mi privavo mai di avere accanto una bella donna, anche quando le cose non andavano proprio secondo i piani. Rimase sorpresa della mia richiesta e si prese cinque minuti per cambiarsi, tornando con un abbigliamento decisamente più consono alla situazione. Ho tutto il necessario ma grazie per la domanda. Per quanto riguarda cosa possiamo fare ora, direi che c’è da ripulire tutto il terreno da pietre e erbacce, poi penseremo a come organizzarci. Se vuoi darmi una mano inizieremo da questo punto e proseguiamo, mettendo tutto ciò che togliamo in un posto, poi farò in modo di buttarlo una volta finito. Poco dopo mi chiese se volevo qualcosa da bere. Sono a posto per il momento, più tardi sicuramente te ne chiederò uno, grazie. Presi così il piccone, rastrello e pala, indicandole il posto da dove avremmo iniziato. Direi che è la zona più complessa, ci sono diverse cose da sradicare ma fatto questo il resto sarà sicuramente più semplice. Le dico prendendo in mano il piccone ed iniziando così a togliere le pietre più grosse.

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    Dopo il nostro primo incontro dovevo ammettere che mi sarei aspettato di vederla non appena arrivato a casa sua. Così però non era stato e da un lato mi sorprese molto, ricordando molto bene com’era stata la nostra prima impressione, perché immagino che anche la sua non era stata tra le migliori. Del resto poco mi importava, ero venuto per un motivo soltanto e questo era mettere a posto questo luogo in cambio dei miei preziosi semi. Non vedendola e soprattutto non notando alcun avviso di ritardo o altro, mi ero messo all’opera, posando ciò che mi ero portato dietro e rimanendo giusto con l’abbigliamento che avevo scelto, ovvero camicia di jeans blu e giacca sopra leggermente aperta. Sapevo che faceva fresco, ma sapevo anche che dopo un po’ di lavoro sicuramente mi sarei scaldato parecchio, quindi non mi ero vestito in maniera eccessiva. Non so bene neanche quanto tempo passò prima di sentire la sua voce al mio fianco, dunque era tornata a casa. Voltai così lo sguardo in sua direzione, notando un deciso cambio di abbigliamento rispetto alla volta scorsa, molto più attinente alla stagione in cui eravamo. Ciao Debbie. Risposi solamente prima di posare un attimo un attrezzo che avevo in mano per ascoltare ciò che aveva da dirmi. Si, non mi piace rimanere senza fare nulla, così ho già iniziato a organizzarmi. Nessun problema, gli imprevisti ci stanno, anche se inizialmente avevo pensato che ti fossi dimenticata dell’appuntamento di oggi. Vederla sotto questo punto di vista era decisamente più attraente rispetto alla scorsa volta. Scossi così il capo per far andare via quel pensiero dalla testa, prima di sentire la sua domanda su come andava e se avevo passato bene le feste. Non male, di certo ad Hogwarts non ci si annoia mai, nemmeno un guardiacaccia. Risposi così alla sua prima domanda, prima di passare alla prossima. Le feste sono volate, ho fatto diversi lavori con il fatto che le lezioni erano sospese, prima di prendermi un permesso per un viaggio veloce, staccando così la spina. Invece a te come sono andate? Un po’ di curiosità c’era anche perché venire a vivere nella foresta in mezzo al nulla era di certo particolare e non conoscendola non sapevo se aveva amici con cui passare il tempo, così come proprio le feste di natale e capodanno. Passarono alcuni minuti prima che mi misi a pensare ad una possibile idea, non sapevo bene quanto fattibile, ma tanto bastava solamente chiedere. Vuoi unirti a me, così come se fosse un ripasso di quando eri ad Hogwarts, anche se molto più pratico. Era chiaro che quell’abbigliamento non avrebbe di certo fatto al caso, non sapevo neanche se avesse qualcosa di adatto per la situazione ma avendo tutto quel terreno intorno speravo per lei che qualcosa possedesse in casa.

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    Erano trascorsi alcuni giorni da quando avevo preso accordi con la donna del bosco. Così l’avevo definita anche perché era l’unica persona che abitava in mezzo al verde con praticamente nessuno per diversi chilometri vicino. Non sarei di certo venuto meno alla parola data, anche perché quei semi che erano stati piantati avevano assolutamente bisogno di un terreno migliore e più adatto dove crescere. Avrei dovuto anticipare molte cose che avevo pensato di fare più avanti ma purtroppo questo inconveniente aveva rovinato i miei piani. La serra magica che avevo fatto vicino al mio capanno ad Hogwarts avrebbe dovuto ospitare tutte queste nuove piantine. Come da accordi con Debbie, questo era il suo nome, mi sarei fatto trovato il sabato subito dopo pranzo per iniziare i lavori. Prima avrei tolto le piantine, mettendole nei vasi che mi ero portato, poi avrei sistemato al meglio il terreno, decidendo così con quali piante iniziare. Era il momento di quelle invernali, quelle che non avrebbero patito nulla. Così quando il giorno arrivò mi armai di attrezzi, vasi e utilizzando un borsone incantato, portai praticamente tutto il necessario fino alla casa della donna. Conoscevo molto bene la strada l’avevo fatto un numero di volte talmente alto da essermene dimenticato. Che poi a pensarci bene, era pure una bella donna, se non avesse solamente fatto quel dannato errore di toccare le mie cose. Sfortuna Can, sfortuna. Pensai tra me e me mentre ormai ero arrivato in quello che potevo definire il “giardino” di casa. Provai così a bussare come la scorsa volta, però con molta più calma, non ricevendo alcuna risposta dall’interno. Che si sia dimenticata del nostro appuntamento di oggi? Poteva essere, non ci conoscevamo così bene da sapere quanto l’altra persona fosse precisa o puntuale o altro. Dovendo lavorare all’esterno decisi di mettermi all’opera, anche perché prima finivo e sicuramente prima era felice. Posai così il borsone a terra, aprendolo e tirando fuori ogni singolo vaso. Mi ero fatto spiegare per bene dove fossero stati piantati i semi, così misi un vaso vicino ad ognuno. Indossai i guanti da lavoro ed iniziai a travasare così ogni singola piantina, forse nel frattempo la padrona di casa si sarebbe palesata.

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    Dal momento esatto in cui avevo messo piede in questo luogo, trovandomi di fronte a questa donna avevo compreso quanto avrei dovuto rimanere calmo e faticare per far comprendere delle semplici cose, perché si, si trattava solamente di semplici nozioni che qualsiasi studente di erbologia doveva conoscere. Lei continuava a non comprendere cosa ci stava dietro a tutto quel lavoro sui semi ma da una parte iniziavo a capirla, se aveva scelto storia della magia c'era sicuramente un motivo. Ancora parlava di voler ricomprare il possibile, ma ciò che avevo in mio possesso, o meglio ciò che era stato piantato in questo terreno non si trovava di certo così facilmente. Ci sarebbero voluti diversi mesi per tornare nei luoghi dove ero riuscito a trovare ogni singolo seme. Per questo motivo rimasi in silenzio per un po’ fino a quando capì che dovevo vestire i panni di un professore che spiega per la prima volta ad uno studente le nozioni base di erbologia, dal lato magico e di giardinaggio dal lato babbano. Mi era totalmente chiaro che non vi era la minima possibilità che lei avesse una singola nozione sull’argomento. Ho parlato di sostituire non di distruggere, non sono mica così rude nel mio lavoro. Ecco la prova schiacciante sul fatto di non essere per nulla in linea con un minimo di nozione nel campo. Feci un respiro lungo, prima di prendere nuovamente la parola, cercando di calmare l’agitazione e la rabbia che stavo coltivando dentro di me. È chiaro che lei non sappia nulla di ciò che riguarda l’erbologia e più in generale il giardinaggio. Ha mai visto un giardino fiorito? Che sia di un suo amico, conoscente o qualcuno che girando per il mondo ha avuto modo di osservare solamente da fuori. Ha per caso visto distruzione o altro? Non mi pare, anche perché so di cosa sto parlando. In questo momento far sopravvivere i semi qui è un'impresa veramente ardua, perché Hogwarts per quanto possa sembrare vicina ha una tipologia di terreno differente, che può essere più facilmente gestibile. Faccio così una breve pausa, prima di riprendere a parlare. Se mi sono offerto di sostituire i miei semi con altri per crearle un giardino fiorito, non ho mai pensato di distruggere ciò che circonda questa casa ma solamente di abbellire il tutto. Vuole denunciarmi, facciamo così mi lasci la possibilità di farle vedere ciò che intendo e se non le piacerà alla fine, accetterò senza nessun problema la denuncia. In fin dei conti ci guadagni sempre, sia che il risultato ti piaccia, sia che alla fine puoi denunciarmi facendomi allontanare definitivamente da qui. Era difficile che facevo questo tipo di accordi, ma quando accadeva era perché ero talmente convinto del risultato che non c’era la minima possibilità che potessi fallire.

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    Tra gli attrezzi ed i semi ovviamente tenevo molto di più ai secondi, anche perché erano fonte di anni ed anni di ricerca in giro per il mondo. Quindi era normale per me volerne tornare in possesso il prima possibile, anche perché avevo programmato già dove piantarli nella mia serra personale ad Hogwarts. Quando infatti giunse l’argomento, non potei credere a ciò che realmente mi stava dicendo, aveva deciso per curiosità di piantarli intorno a casa sua. Era chiaro che di erbologia non ci capisse nulla, soprattutto di quei semi perché ognuno aveva bisogno di un terreno particolare per crescere al meglio. Sta scherzando spero, quei semi hanno bisogno di un certo tipo di terreno e qui non è sicuramente ciò di cui hanno bisogno. Puntai lo sguardo nei dintorni della casa per capire dove potevano essere stati piantati. Anche perché mai avrei pensato di ritrovarmi con una donna che non conosceva la differenza tra semi rari e semi comprati in un mercato botanico babbano. Se qualcuno le proponesse di provare un piatto unico da degustare, lei lo porterebbe in una qualsiasi bettola? No perché a quanto pare non conosce l’argomento, quei semi li ho trovati in anni e anni di ricerca in giro per il mondo. Ognuno ha una particolarità che li rende unici, come pensa possa barattarli con delle piante trovate ad un mercatino da quattro soldi. Quanta rabbia dover incontrare una persona che non conosceva minimamente questa differenza, eppure dovevo farmene una ragione perché al mondo non tutti potevano capire quanto un seme potesse essere decisamente diverso rispetto ad un altro. Porterò sicuramente via gli attrezzi, mi organizzerò anche per portare via ogni singolo seme piantato, perché è chiaro che qui il loro futuro non esiste, a meno che non muoiano tutti. Se proprio vuole glieli posso sostituire con quelli del mercatino babbano, almeno avrà qualcosa di fiorito a circondare la casa ma non di sicuro le mie piante. A lei la scelta.

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    Pronunciare quella parola magica, Hogwarts, sembrò destare in lei ricordi intensi, dato che la sua espressione, così come i suoi occhi sembravano illuminarsi. Infatti pochi attimi dopo capì il perché in quanto era stata una docente della scuola, storia della magia. Non una delle mie materie preferite, ma dato che ero qui per ben altri motivi non mi pareva il caso rincarare la dose parlando anche di ciò. Oh, interessante. Dissi più per convenienza che per altro, anche perché volevo tornare al reale motivo che mi aveva spinto a venire qui, ovvero tutta la mia roba. Giusto per educazione, anche se ero ancora abbastanza alterato, scambiai il saluto allungando la mano e stringendo la sua con decisione prima di tornare a parlare di cose realmente serie. Quella megera di una padrona, dovevo pensarci tempo fa. Pensai tra me e me, dato che avevo sperato che nessuno sarebbe venuto a cercare casa in mezzo al nulla, ma d’altro canto ci sono sempre le eccezioni, purtroppo. Nessun parente o erede, la usavo solamente e basta, mi era comoda. Dissi deciso, squadrandola per bene, prima di scoprire che gli attrezzi erano ancora presenti, per fortuna. Sarebbe stato un vero dispiacere vedere i miei attrezzi in un mercatino qualunque. Affermai, mentre non mi sfuggì il fatto che glissò sulla mia domanda riguardante i semi, che tra le due cose erano senza ombra di dubbio i più importanti. Tempo al tempo. Mi dissi mentalmente mentre, la seguivo verso il retro della casa, attendendo che chiudesse la porta. Facemmo così il giro, fino a raggiungere il retro dell abitazione, dove c’era appunto un piccolo magazzino. Quindi sono li dentro i miei attrezzi, per quanto riguarda i semi, di certo non me ne andrò senza. Su quello ero categorico, anche perché avevano un valore personale oltre che economico, perché erano tutti semi appartenenti a piante rare e difficilmente trovabili. Le usavo anche per rifornire la scuola quando serviva, soprattutto quando si trattava di erbologia o pozioni. Incrociai così le braccia in attesa di una sua risposta, in quanto ero determinato a recuperare veramente tutto.

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    Bussai a mano aperta ancora per un attimo prima di sentire una voce arrivare dal piano di sopra o per meglio dire dalla terrazza. Era chiaramente una voce femminile, anche se ciò non avrebbe cambiato il fatto che ero totalmente infuriato per non sapere ancora dove si trovassero i miei attrezzi e tutti i miei semi. Mi chiese persino chi ero io, dato che lei ci abitava. Alzai così lo sguardo per un attimo, prima di sentirmi dire che sarebbe scesa in un secondo. Feci così un passo indietro, vedendo poi la porta aprirsi e la donna uscire. Doveva essere più o meno della mia età, non sapevo se qualche anno in meno, ma poco mi importava in quel preciso momento, dato che avevo altri pensieri per la testa. Can Yaman, guardiacaccia ad Hogwarts. Tagliai così corto per finire le presentazioni il prima possibile, erano giusto utili per capire chi avevamo davanti. Non si è per caso domandata come degli attrezzi da lavoro ben tenuti e delle sementi potessero essere in una casa abbandonata? Spero per lei che non abbia buttato via tutto ciò, perché potrebbe irritarmi ancora di più. Non avevo mai visto questa donna e se si era trasferita qui da solamente un mese era già un’ottima spiegazione al fatto di non conoscerla, anche se assomigliava in maniera vistosa alla psicologa che lo scorso anno veniva di tanto in tanto a scuola. Non che ci avessi fatto chissà quale discorso, giusto quelli di circostanza, ma a vederla così la somiglianza c’era. Posso controllare che ci sia ancora tutto? Sono tutti semi molto rari recuperati in giro per il mondo nei vari viaggi. Di certo per me sarebbe stata una perdita dalle proporzioni epiche, che difficilmente sarei riuscito a recuperare in breve tempo se non partendo nuovamente in viaggio per il mondo. Attualmente quello era il mio unico pensiero, non avevo neanche fatto più tanto di caso al fatto che fosse vestita in maniera molto più estiva rispetto alla stagione in cui ci trovavamo. Forse in un’altra situazione avrei fatto maggiormente attenzione a questo particolare, come al semplice fatto che fosse realmente una bella donna.

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    Era ormai più di un anno che mi ero stabilito ad Hogwarts, mi faceva strano aver preso una decisione così ma sentivo che al momento il mio posto era qui. Riuscivo a fare tutto ciò che amavo, anche se con alcune limitazioni, ma ingegnandomi un po’ ero riuscito anche a crearmi uno spazio tutto mio dove coltivare ciò che negli anni avevo trovato in giro per il mondo. Per farlo avevo trovato poco dopo essere arrivato a scuola, una vecchia ed abbandonata casa nel bosco, dove tenere gran parte dei miei attrezzi personali e diversi semi. L’avevo tenuta d’occhio per un bel po’ e non vedendo arrivare nessuno a lavorarci o comunque dichiarare la proprietà l’avevo presa per uso personale. Questo andava avanti ormai da un anno circa, dove ogni tot tempo andavo per prendere ciò che mi serviva per il mio piccolo angolo di verde. Decisi dunque di andare a fare il mio giro di controllo fino alla casa, vestendomi in maniera adeguata data la stagione. Iniziava a fare più freddo, le giornate si erano accorciate e le prime nevicate si potevano notare osservando le punte delle montagne. Mi ero messo una giacca di pelle, con un paio di jeans ed un maglioncino nero. Solitamente nel bosco non trovavo mai nessuno, se non qualche creatura qua e là, ma di persone mai l’ombra. Mentre mi avvicino alla casa, sento che qualcosa è diverso, è una mia sensazione che non riesco a decifrare e solamente quando intravedo l’abitazione in lontananza capisco cos’era. Qualcosa era cambiato, osservando ciò che fino all’ultima volta era una classica casa abbandonata, ora noto invece che era stata ristrutturata, messa a nuovo. Non sapevo né quando era successo ma soprattutto chi lo aveva fatto. Mi avvicino abbastanza infuriato per questo cambiamento, sapendo che dentro avevo lasciato molte delle mie attrezzature, oltre che semi rari trovati in giro per il mondo. Supero il fiumiciattolo che scorre li vicino, puntando dritto alla porta senza curarmi di essermi bagnato le scarpe. Ora che ci ero proprio davanti la vedevo completamente diversa, era sicuramente abitata. Busso con energia alla porta. Chi è che abita in questa casa? Dove sono finite tutte le mie cose? Il tono era assolutamente adirato e dirompente mentre martellavo la porta con la mano aperta per far uscire il responsabile di tutto ciò. Non gliel’avrei sicuramente fatta passare liscia. Non mi importava che non era mia la casa, ma non potevo immaginare che tutto ciò che era mio era stato messo chissà dove se non persino buttato.

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    Un'evento più unico che raro mi aveva fatto uscire dai confini di Hogwarts per trovare alcuni ingredienti rari che mi servivano assolutamente. Avevo in ballo diverse pozioni, ma in tutte quelle c'erano uno o due ingredienti che proprio mi erano venuti a mancare. Cosa potevo fare per procurarmeli se non andare a Nocturn Alley, dove sapevo bene di poter trovare ciò che cercavo. Avevo lasciato un biglietto per annunciare la mia momentanea assenza, anche perchè sarebbero passate poche ore, se non mezza giornata fuori dai confini. Solitamente ero solito andare a cercare gli ingredienti nel luogo d'origine, ma sapevo bene di non avere tutto quel tempo, quindi l'opzione Nocturn Alley era al momento la migliore. Uscito dai confini della scuola mi smaterializzo a Diagon Alley, prendendo poi la via verso la parte più oscura. Sapevo più o meno dove andare, i negozi non erano molti quindi c'era veramente poca scelta su cosa scegliere. Arrivato nel quartiere, subito si vide la differenza essendo un luogo più buio, tetro, ma non era un problema per me. Continuai senza mai fermarmi, fino a raggiungere una vetrina dove trovai ciò che stavo cercando. Ottimo. Pensai mentalmente, mentre faccio per entrare all'interno, andando proprio verso i due ingredienti che mi interessano.
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    Tagliare la legna era diventato ormai un passatempo che facevo tutti i giorni, anche perchè c'era sempre bisogno di avere un po' di scorta da parte. Oltre a quello mi tenevo in allenamento, tra quello, i restanti lavori ed un po' di allenamento non potevo di certo lamentarmi. Entrambi i grifondoro mi avrebbero solamente alleggerito il lavoro per questa giornata, ma le successive tutto sarebbe ripreso così com'era normalmente. Beh dato che siete volontari, da buon ex serpeverde, il lavoro si fa in un certo modo oppure c'è sempre qualcosa di meglio da fare, in questo caso pulire merda di ippogrifo. Avevo di molto sedato la mia vena cinica e pungente di serpeverde, ma su alcune cose ero ancora molto simile a com'ero ai tempi della scuola. Purtroppo qui erano in pochi a ricordarsi di com'ero al tempo, di come sapevo essere cattivo quando mi ci mettevo. Ma il tuo concasato può essere usato anche come un jukebox? Così per dire, da usare quando non si sa cosa fare. Era chiaro che fosse solamente una battuta per passare il tempo, almeno per me, ma da quando era arrivato non aveva ancora smesso di cantare. La legna al mio fianco continuava a diventare sempre più, anche perchè la praticità che avevo nel svolgere questa mansione ormai era talmente alta da non farmi sudare neanche più di tanto. Quando il lavoro finì, li guardai, vedendo cosa potevamo fare in questo momento. Si può andare, anche perchè domani riprenderò a farne un altro po', che male no fa. Risposi a Logan mentre piantavo l'accetta nel legno, prima di osservare in direzione del recinto degli ippogrifi. Bene, ora controlleremo il perimetro del loro recinto, guardate se c'è qualcosa da riparare oppure se è tutto a posto, poi passeremo al prossimo lavoro.
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    Quando pensavo che sarebbe stata una cosa semplice, con un po' di attività fisica, non avevo pensato all'altro ragazzo che Logan si era portato dietro. Li faccio entrare giusto per non stare li sull'uscio, per poter parlare tranquillamente, mentre capisco che l'amico del prefetto è carico, ma che presto sarebbe tornato nuovamente noioso. Cercheremo di farlo rimanere attivo. E si anche io preferisco vivere al caldo. Rispondo all'affermazione del rosso anche perchè sembra tutto tranne che nella giusta fase. Lo osservo per alcuni attimi, capendo che sicuramente aveva qualcosa che non andava e non poteva essere solamente il suo modo di fare. Ricevo un cenno di assenso da entrambi ad iniziare i lavori all'esterno, taglio della legna per primo. Avevo già preparato in anticipo due accette, ma ora a vedere ne sarebbe servita una in più. La prendo poco distante da li, iniziando a tagliare i ceppi in maniera perfetta, osservando il loro operato. Per oggi il tu può andare bene. Nelle prossime occasioni avrei deciso sul momento, mentre continuavo a tagliare ceppi su ceppi accumulandoli a lato. Chi non si impegna abbastanza pulirà escrementi di ippogrifo per il resto del tempo. Era chiaramente una provocazione per farli lavorare duramente, in modo da far fruttare al meglio il tempo che avrebbero passato qui con me. Anche perchè Liam, così si chiamava, aveva nuovamente iniziato a cantare, con una canzone tutta sua. Sicuramente era uno studente particolare ma un po' di esercizio e fatica gli avrebbero fatto bene. La parte della canzone riguardante Anna mi fecero ripensare a lei, lasciandomi per un attimo sovrappensiero, prima di tornare nuovamente a tagliare i ceppi. Appena ne avremo fatto un buon numero passeremo alle creature magiche.
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    L'inverno era arrivato e con esso anche le vacanze natalizie, ciò voleva significare che molti studenti sarebbero tornati a casa. Qualche settimana prima avevo ricevuto un gufo da parte di Logan McCormac, sul mettersi a disposizione per alcuni lavoretti utili. Ovviamente prima di questo periodo qui non era possibile fare nulla anche perchè le lezioni tenevano per loro la maggior parte del tempo. Quindi il momento migliore per fare effettivamente qualcosa di interessante erano proprio le vacanze. Avevo già passato parte del mio tempo a togliere la neve dove era possibile, anche perchè le prime nevicate erano state veramente copiose. Ora mi ritrovavo nel mio capanno, che avevo obbligatoriamente modificato per renderlo più accogliente e vivibile. Avevo acceso il camino, anche perchè mi ricordava molto il falò che facevo quando mi trovavo in giro per il mondo. Mi dava sempre una sensazione di casa, unica, particolare, che mi piaceva provare quando potevo. Ero li intento ad osservare le fiamme ardere, cambiando il loro colore, quando sento qualcuno cantare fuori dalla mia porta, prima di sentir bussare. Mi alzai avvicinandomi, ecco che una voce arrivò prima che potessi aprirla, il prefetto Grifondoro era li, sicuramente con qualcuno perchè l'altra voce era ben diversa. Apri la porta, palesandomi a loro due. Si ricordo bene, aspettavo questo periodo qui per organizzare qualcosa, ma visto che siete qui. Do un'occhiata anche all'altro ragazzo, intuendo che qualcosa non era proprio in quadro in lui, ma poco importava. Iniziate ad entrare, così vedremo cosa possiamo fare di utile. Concludo, spostandomi dall'entrata in modo che potessero entrare. Richiudo la porta al loro passaggio, prima di riprendere la conversazione. Vedo che il tuo amico ha tanta energia da spendere, saprò come fargliela usare. Affermo osservandolo per un po' prima di tornare a concentrarmi sul prefetto. Avremo un po' di legna da fare, poi puliremo alcune zone dalla neve ed infine ci occuperemo degli ippogrifi. Dato che lui è molto attivo direi di iniziare dal tagliare la legna.
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    Se fossi rimasto in silenzio probabilmente l'uomo si sarebbe alzato e sarebbe andato via oppure si sarebbe fatto i fatti suoi. Alla fine però avevo preso il suo consiglio, smuovendomi un po' dalla mia posizione iniziale di silenzioso. Se tanto dovevo stare li era meglio fare due parole per passare il tempo. Ovviamente quando avevo detto sommariamente il motivo del mio abbattimento, subito l'uomo, di cui non sapevo il nome o meglio non mi interessava più di tanto, mi chiese quale botta avevo subito. Non mi andava di andare nei dettagli, di parlargli espressamente di Anna, anche perchè non conoscendolo difficilmente avrei aperto una conversazione su quell'argomento. Una delusione con una donna, purtroppo è stata più dolorosa di quanto potessi immaginare, oltre che inaspettata. Non me lo sarei mai aspettato, ma la vita era fatta anche di porte che ci si chiudevano in faccia, dolorosamente. Non andai oltre e per fortuna, l'argomento cambiò, virando su di lui e sul cosa ci faceva qui. Una birra, ci poteva stare come no, ma non andai ad indagare oltre, per me l'unico auror che vedevo bene ad Hogwarts era Cris, gli altri non mi interessavano più di tanto. Anche perchè con lui avevo un amicizia che durava da anni, da quando eravamo giovani. Quando iniziò a parlare di Cris mi girai ad osservarlo, rotazioni, Anna, lezione di erbologia. Ora potevo capire che dopo il litigio che avevamo avuto ai Tre manici di scopa lei aveva optato per escludermi dalle lezioni combinate, alla fine ero solamente un Guardiacaccia, cosa avrei potuto contro degli Auror.? Beh alla fine ci stava la rotazione, pensai, anche se dentro di me tutta questa situazione mi faceva davvero male. Notai nella sua espressione un qualcosa che mi sfuggiva mentre parlava di Anna, ma lasciai perdere, anche perchè chi non poteva vederla come una divinità scesa tra i comuni mortali. Ecco che arrivò la seconda birra, dove subito andai a berne un lungo sorso, poggiando il boccale sul bancone. Ho avuto modo di fare una lezione con la Sokolov, è stata interessante, anche se gli studenti non sempre sono appassionati a tale materia. Ricordavo molto bene la lezione tenuta nel mio orto e di come si era svolta, non sembravano entusiasti quanto me gli studenti e questo mi aveva dato molto da pensare. Sicuramente una lezione combinata con degli Auror sarà più interessante. Che poi dovevo ancora capire come non potesse piacere una lezione interamente incentrata su Erbologia, Anna era veramente brava nel suo campo e nel suo lavoro. Quando mi chiese se avevo qualche consiglio su come non fare una lezione noiosa, lo guardai un attimo dubbioso, anche perchè non ero un professore e forse non lo sarei mai stato, non faceva per me. Una cosa è certa, non ci devono essere tempi morti dove gli studenti possono perdere il filo della lezione, mettere sempre qualcosa di pratico, invitante, per farli rimanere sul pezzo. Ovviamente dipende anche di che anno sono gli studenti, perchè chi è agli inizi farà sicuramente più fatica, gli anni più grandi invece molta meno, anche perchè gli argomenti sono più intriganti. Lo sapevo molto bene, essendo stato prima uno studente ed ora, che mi ritrovavo dall'altra parte potevo capire ancora meglio questo particolare. Sapete già a che anno farete lezione e quale sarà l'argomento preso in considerazione?
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    Sapevo di non essere al momento la migliore persona con cui parlare, non era colpa mia se lui aveva attaccato bottone con me. Il problema è che ora doveva subirne le conseguenze. Quando sono di buon umore posso anche essere piacevole, parlare con chiunque incontro, ma in questo momento mi sarei dovuto veramente sforzare per apparire almeno un po' di compagnia. Osservavo di tanto in tanto il mio interlocutore, era senza ombra di dubbi più vecchio di me, non sapevo quantificare quanto ma era sulla quarantina sicura. I discorsi stavano passando da una cosa all'altra, dal conoscere Anna agli studenti, tutti discorsi che attualmente mi erano indifferenti, tanta era la rabbia e la delusione che provavo dentro. Sapevo che dovevo trovare il modo di farmi perdonare, di trovare una via di pace con lei, perchè di certo non mi davo per vinto, nei confronti di uno sconosciuto. Bevvi un sorso, spinto anche dal silenzio dell'uomo al mio fianco, che aveva intrapreso la mia stessa strada, fino a quando non decise di proferire nuovamente parola. Sicuramente aveva centrato il punto, ero di cattivo umore e questo era chiarissimo. Mi stava consigliando di darmi alla pazza gioia di prendere tutto con più leggerezza. Sembrava tutto molto più semplice da dire a parole, ma il metterlo in pratica era sicuramente tutt'altro paio di maniche. Presi il boccale finendo la metà della birra che era rimasta, poggiandolo nuovamente sul bancone. Si hai ragione, dovrei farlo ma non è così semplice, soprattutto dopo una bella botta come quella che ho subito. Cambiamo argomento, sei qui in veste ufficiale oppure solamente per bere qualcosa? Non ti ho visto molto spesso da queste parti, anche perchè credo che Cris stia facendo un ottimo lavoro con Difesa. Hogsmade era talmente vicina a Hogwarts che ci voleva veramente poco per arrivarci e di solito venivo alla sera per scacciare via i pensieri o parlare con qualche estraneo, soprattutto negli ultimi tempi dopo la litigata con Anna. Avevo deciso di rimettere tutto a posto, di sondare ogni possibile via per fare breccia nel suo cuore, anche a costo di passare sopra l'altro. Come da sue parole non era ancora una cosa definitiva, quindi c'era possibilità di manovra e sarebbe proprio quello che avrei cercato di fare. Insinuarmi lentamente per raggiungere quello che speravo diventasse realtà ,anche perchè lei non aveva detto che non le piacevo, quindi avevo di certo possibilità. Un'altra birra barista.
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    Non ero proprio dell'umore adatto, ma non potevo sottrarmi dal rispondere alle sue domande o fare conversazione con lui, dopotutto ero in un locale e per di più al bancone. Amico, si esatto. Amicizia, forse quella era ancora rimasta o forse avevo perso anche quella dopo il duro confronto ai Tre manici di scopa. Non lo sapevo neanche io, dato che da quel momento non ci eravamo più incontrati ne parlati, io chiuso nel mio rimorso, lei molto probabilmente con l'altro a sentirsi protetta. Come sospettavo era un Auror, anche perchè era l'unico modo per entrare tranquillamente a Hogwarts con il permesso della Preside Rei. Collega, collega,collega, ah si ora ricordavo Sarah Matthews, la donna che mi aveva fatto il colloquio per entrare nel corpo degli Auror. Si ricordo, ma ci sono regole troppo rigide per i miei canoni, inoltre avrei dovuto scegliere tra i due lavori. Non fa per me. Ero giunto a quella conclusione molto velocemente, dopo che avevo fatto il colloquio, con anche la possibilità di entrare avrei scelto comunque di rimanere a fare il Guardiacaccia. Con il senno di poi forse avrei fatto meglio a rivedere le mie priorità se solo avessi saputo prima. Ormai il casino era stato fatto e ne avrei pagato le conseguenze. Bevvi un sorso abbondante di burrobirra, prima di rispondergli. Si, stanno andando veramente molto bene, per il momento ancora nessuno è stato beccato ad intrufolarsi, ma di certo ce ne sarà l'occasione. E' un luogo troppo invitante per lasciarselo scappare e si, agli studenti piace cacciarsi molto spesso nei guai.
50 replies since 14/6/2020
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