Posts written by Jamie Lindey

  1. .
    Allora...Allora. Non c'era niente di male se avevo iniziato a frequentare Winnifred no? Nel senso, in realtà poteva risultare strano giusto perché ricoprivamo i rispettivi ruoli di "Insegnante" e "Studente", ma nella realtà dei fatti ci passavamo solo 4 anni e poi non era nemmeno una mia studentessa, se lo fosse stata allora avrei evitato a prescindere, anche se fosse stato uno studente della mia età....forse. Parlandone razionalmente avrei evitato, poi la vita alla fine decideva sempre a cazzo suo per cui.
    COMUNQUE.
    Pare a parte, non avevo la più pallida idea di cosa Winni avesse in mente, avevo solo ricevuto delle istruzioni sull'abbigliamento e sulla possibilità del caldo. Questo mi piaceva ben poco, caldo di merda, ma potevo passarci sopra se poi il resto era tutto fighissimo. Era la prima volta effettivamente che passavamo del tempo fuori dall'accademia.
    Dunque mi ero fatta una coda di cavallo, pantaloncini e maglietta, semplice semplice. Poteva andare.
    Una volta giunta appurai con piacere la già presenza di Winni, odiavo il ritardo quindi un punto per lei, ma poi quando la vidi con le treccine da bimba per poco non mi misi a ridere, ma mi ero ripromessa di essere meno stronza possibile, più che altro perché mi ero appena fatta la para sul fatto di frequentare una studentessa, che ci passavamo solo 4 anni e ora lei era li a saltellare. Porco Godric.
    Dai un sorrisetto mi scappò comunque, in qualche modo mi scatenava sempre dell'ilarità, però positiva eh, non la stavo schernendo, ero solo divertita. GIURO
    "Buongiorno a te, Pippi calzelunghe."
    ........Era più forte di me, io che ci potevo fare. Mi aveva accolto saltellante, con le treccine e si era già messa a parlare a raffica senza darmi possibilità di fare domande o indagare, mi veniva spontaneo poi prenderla bonariamente in giro.
    Che poi lei aveva la pelle scura e i capelli scuri, se proprio se proprio mi ci avvicinavo più io a pippi, soprattutto per i capelli, MA FA NIENTE.
    Ormai ero stata spinta altrove, verso la passaporta che ci avrebbe condotto in questo luogo misterioso.
    "Non esco mai senza soldi, pronta a spendere."
    E se no che si lavorava affare se non per spendere soldi insomma.
    Mi avvicinai quindi a Winni e una volta attiva la passaporta non perdemmo altro tempo, in pochi attimi venimmo trasportare altrove e l'atterraggio era sempre un piccolo problema, mi ressi anch'io a mia volta a lei per non crollare malamente per poi guardarmi attorno incuriosita.
    Porco Godric il caldo.
    Ma comunque che posto era? Assottigliai gli occhi, sentivo anche delle voci in lontananza, una lingua che non conoscevo tra l'altro.
    “Ahlan bik, Jamie Lindey!”
    "Alan che?"
    Risposi in automatico poco prima di finire in mezzo a un tripudio d colori che attirò immediatamente la mia attenzione, e ben presto il luogo fu rivelato. Marrakech! Ma seriamente?! Assurdo!
    Ok, dovevo ammetterlo, mi aveva stupito, anche tendando a indovinare non ci sarei mai arrivata, l'ascoltai sorridendo quindi sul fatto di non sapere l'arabo, che lo stava studiando per motivi ignoti, del padre metà egiziano, del padre che l'aveva abbandonata presto....eh? Informazione super personale buttata li così?
    "Perché vuoi imparare l'arabo? Nel senso, ok eh, però tra tutte le lingue, perché l'arabo? Per le tue origini?"
    Così, dato che ormai i cazzi suoi me li stava dicendo poi io diventavo curiosa eh, funzionava così con me.
    "Mi spiace per tuo padre, la famiglia è per assodato la causa primaria della maggior parte dei problemi di una persona d'altronde."
    Feci spallucce, facendomi sfuggire una smorfia, nel mio caso erano solo problemi, ma sai quando poi sparivano tutti, sparivano pure i problemi.
    Dunque non persi altro tempo a pensare alle cose brutte, per fiondarmi verso le bancarelle, era incredibile come fosse tutto così colorato, facevo persino fatica a capire cosa potesse piacermi, ma per forza dovevo comprare qualcosa, anche solo per ricordo di questa giornata.
    Un tipo?...Una fenice?!? La guardai di sottecchi, per poi avvicinarmi a lei e darle una leggera gomitata per prenderla nuovamente in giro. Era come se me le servisse sul piatto d'argento capito? Io non lo facevo apposta, non mi sforzavo a prenderla in giro, capitava proprio, per caso.
    "Uuuh contrabbando Winni? Chi l'avrebbe mai detto! Immagino sia un altro segreto che devo tenere con la Vidal eh? Qua devo fare il conto dei favori che poi mi dovrai."
    Ridacchiai per poi seguirla verso il cambio valuta, cambiai il giusto, per poi ritornare verso le bancarelle in attesa di questo fantomatico tipo con l'uovo di fenice. Intanto ecco che facevo sfoggio della mia ignoranza.
    "Ma dobbiamo comprare un velo? Nel senso, a parte per il caldo, ma anche per cultura? O qua no? Merlino come funziona. Ammetto la mia ignoranza cosmica."
    A guardarmi attorno il velo c'era eh...quindi forse si. Che poi uno lo compravo volentieri, infatti presi la mano di Winni per trascinarla verso una bancarella che vendeva solo veli e iniziai a provarne un paio cercando di imitare con le altre donne ce lo avevano addosso.
    "Come mi sta? Ok che l'abbinamento maglietta, pantaloncini e velo non è il massimo forse. Ahaha"
    Non mi sembrava proprio di essere in giro con una studentessa comunque, ma...una possibile amica?
  2. .
    "Ma allora! Sembra proprio che ogni parola che dico per te sia una balla. E' così ingiusto."
    In realtà ne aveva tutte le ragioni in effetti a pensarla così e io avevo un'innata abilità nel saper mentire, ma sapevo anche essere estremamente diretta e sincera quando volevo, per cui beh...per cui niente, mi stavo divertendo a fare la finta offesa, tanto ormai avevamo passato il peggio giù. Ora era una di quelle situazioni in cui si rideva del passato.
    Un passato accaduto cinque minuti prima letteralmente, ma mica stavo scherzando sul morto a un funerale, eddai.
    Era veramente preoccupata comunque, non voleva che questo piccolo disastro arrivasse alle orecchie della Vidal, era come se io avessi nelle mani il modo per poterle chiedere qualsiasi cosa, tipo "Fai questo per me, se no vado a dire alla Vidal che non sai a tenere a bada nemmeno dei Bllywing e hai messo in pericolo l'accademia". Eheheh....troppo? Si dai, era troppo, magari potevo pensare a una via di mezzo.
    Nel senso, ok che non ero così tanto stronza, ma nemmeno ero una santa e poi avevo in mente di chiederle qualcosa di veramente poco stronzo, anzi, che non lo era per niente in realtà, però qualcosina ci volevo pur guadagnare.
    "Facciamo così, sarà il nostro piccolo segreto, peeeeeròòòò...."
    Ovviamente dovevo comunque farle credere chissà che cosa, giusto farla spaventare per pochi secondi prima di dire la cosina che volevo chiederle.
    "Però, ogni tanto mi accompagni a vedere qualche creatura e mi racconti un po' di loro?"
    Non ero una gran appassionata di creature magiche in realtà, ma con il mio lavoro mi ci ero dovuta avvicinare un po' per alcuni casi, per cui perché no? Potevo unire l'utile al dilettevole.
    Imparare qualcosa in più e avere ancora l'occasione di stuzzicarla...che poi....
    "Non so ancora il tuo nome comunque."
    Insomma, solo adesso mi ero ritrovata a pensare che manco conoscevo il suo nome!
    Appurato che questi Billywing erano stati in qualche modo salvati e li avevamo riportati al loro posto, ora la ragazza non sembrava poi così arrabbiata, dai a posteriori ci avrebbe riso sicuramente raccontando di quella prof assurda che l'aveva fatta impazzire.
    Un sorrisetto malizioso mi apparve sul viso quando sentì quella proposta, per conoscermi meglio? Beh io le avevo proposto una passeggiata tra le creature per cui.
    "Per forza ti starò simpatica, dammi tempo. Prendiamo questo caffè e conosciamoci meglio allora."
  3. .
    Va bene vaaa beeene, avevo un pelo esagerato, ma l'espressione di ira che aveva quella ragazza era troppo dai...no? Pareva le avessi ucciso il gatto. Mettiamo che per assurdo avessi seriamente recato dolore a uno di quei cosi blu, come l'avrebbe presa? Mi avrebbe riempita di botte tale era la rabbia? Essù, una risata e passava tutto, non era successo niente di che, una burla, uno scherzetto, dell'ironia sagace. No?
    Sbuffai, stava diventando una questione di stato, però in parte mi stavo ancora divertendo, se l'avesse presa subito a ridere sarebbe già finita, invece il suo prendersela mi stava dando modo di buttare altra carne al fuoco, eheheh...però non volevo tirarla ancora troppo per le lunghe dai, solo ancora un pochino, il tempo di riaccompagnarla verso l'arnia.
    "Mh diciamo che sono dell'idea che la verità non sempre è la via migliore. Potevo evitare in questo caso? Certo. Però perché non dovrebbe essere stata un'esperienza? Potevo essere seriamente allergica e tu hai dovuto agire prontamente per cercare di risolvere la situazione stabilendo priorità e ordine nel caos. Un po' come le esercitazioni antincendio e simili."
    Davvero ora stavo trovando qualcosa di sensato da dire? No perché seriamente, sta cosa che avevo appena detto aveva davvero senso oh, dai forza come poteva ribattere! Era oggettivamente giusto quello che avevo detto, bisognava anche imparare come agire in situazioni come questa, anche se fittizia.
    "Però si, mi sono divertita, non lo nego. Tendo nella mia vita di unire utile e dilettevole più volte che posso."
    Niente, sembrava offesa a morte, ma proprio tanto, davvero, se facevo qualcosa di molto più grave, e nella mia vita di cose più gravi di questa ne avevo fatte, come avrebbe reagito? Sospirai, guardandola poi confusa su quell'uscita dei voti.
    "Prima mi fai menate sul fatto che i Billywing potevano farsi male e ora sei qui a concentrati sui voti bassi che potevi prendere? Abbiamo sempre le priorità un po' sfasate noto. MA comunque, certo che capisco l'importanza del rendimento, che cavolo dici. Hai portato una persona possibilmente allergica in infermeria e ripreso tutte le creaturine riportandole al suo posto, mi sembra che non sia una situazione da brutto voto."
    Fosse ferito uno di quei cosi, ma non era successo niente, ma letteralmente niente. Boh.
    Accettò controvoglia di essere accompagnata, beh dai questo potevo capirlo, insomma non piacevo a tutti e avevo modi del cazzo, però io invece lei l'avevo presa in simpatia ora, era come se chi più se la prendeva più mi divertiva, che ci potevo fare, avevo dei problemi mentali su queste cose.
    "Mmmh, nessuno scopo preciso. Mi stai simpatica e voglio aiutarti adesso facendo in modo che tutto torni a posto, poi posso intervenire in tuo favore in caso la Vidal possa dir qualcosa. Capirà che la colpa è mia in caso, non preoccuparti di questo."
    Era vero, io non ero una profonda amante degli animali, insomma nemmeno li odiavo, anzi alcuni erano super bellissimi, soprattutto i felini, però ecco 15 minuti in un retino mica li avrebbe uccisi eddai.
    "Beh, fondamentalmente sono creature comunque in cattività, per quanto un sacco è ben diverso dal loro posto abituale, sono comunque creature usate per delle lezioni e non completamente libere, ma ho afferrato il punto. Non avranno nessun trauma, magari ci penseranno due volte prima di svolazzare a caso in giro la prossima volta. Una piccola lezioncina dai."
    Mi misi al suo fianco per poi darle una leggera spinta con la spalla per poi sorriderle quando si voltò verso di me ancora con quel broncio impossibile da eliminare.
    "Eddaaaai, non ce l'avere così tanto con me."
  4. .
    Mi era venuto un mezzo infarto. Data la mia indole da casinista, quando sentivo che qualcuno urlava a gran voce il mio nome pensavo sempre di aver combinato chissà che casino da qualche parte, anche se non era successo niente la mia testa pensava "Oh no mi hanno sgamato". Ma poi sgamato di cosa? D'altronde un paio di cosucce sgamabili le avevo eh, quindi il panico faceva poco ad emergere, ma alla fine no, non era colpa mia, ma degli studenti che, a quanto pareva, finivano sempre per finire lungo la mia strada con qualche disastro.
    Poi che nessuno osasse dire che non ero sfigata ok? OK.
    E quindi eccola qui, una sclerata con una bambola psicopatica in mano che presa dall'ansia aveva iniziato a parlare a raffica non facendomi capire niente.
    L'unica cosa chiara era che, in qualche modo astruso, era riuscita a maledire una bambola. Ma parliamone, lanciare maledizioni non era mica roba da chiunque, "IO MALEDICO QUESTA COSA" e puff era maledetta. No non funzionava così, per cui, o aveva scoperto una combinazione di incantesimi in grado di creare una maledizione, il che sarebbe stato particolarmente intrigante e da testare, oppure, cosa forse più ovvia, la bambola era GIà maledetta e lei l'aveva attivata.
    Un passo per volta, se continuava ad agitarsi avrei potuto lanciarle un silencio.
    "Momento momento momento. Dici che la bambola è così forte da poterti, che so, strangolare? Mi piacerebbe vederla un attimo in azione prima di intervenire effettivamente. Fin quando non le diamo un'arma, dubito posso effettivamente nuocere a qualcuno, con quelle mani tozze e piccole. Però chissà...tutto può succedere."
    Era mia prassi far allarmare la gente a quanto pareva, ma io non ce la facevo, me le mettevano sul piatto d'argento, era ovvio che non avrei mai permesso che uno studente si facesse male, ok stronza, ma fino a una certa, però un po' di caghetta non era così male ecco.
    Che poi in realtà ero davvero curiosa di vederla all'opera, ma questo era un altro discorso.
    E poi che ridere, non voleva diventare lo zimbello, tempo due secondi e in aula prof l'avrei raccontato a tutti, già non vedevo l'ora.
    "Dipenderà da quanto ti calmi, più di agiti, più si agita la bambola e più la sfiderai a farti fuori, quindi vedi tu ecco. Sullo zimbello, non ti prometto niente. Ma questa bambola smetterà di essere maledetta, sfida accettata."
    Dunque, ora serviva capire la situazione. Così mi feci seguire dalla ragazza fino nella mia aula così da avere strumenti e protezioni a portata di mano.
    "Devi raccontarmi ogni cosa, piano per cortesia. Devi dirmi tutti gli incantesimi, pozioni, erbe e quant'altro che hai usato. Ma ti dico un segreto, è probabile che questa bambola fosse già maledetta in precedenza, ma siamo qua per scoprirlo. Vuoi essere collaborativa.......il tuo nome?"
  5. .
    "Nessuno scherzo."
    Nel senso, in tutta questa storia uno scherzo c'era eccome, ma non in riferimento al mio ruolo in questa accademia. Ero stata estremamente sincera eh!
    Però ecco, effettivamente stavo tirando parecchio la corda, ma era una di quelle situazioni in cui tirare avanti lo scherzo era più saggio che smentirlo, ero a un punto di non ritorno ormai e non potevo negare il divertimento che ne stavo derivando. Era da un po' che non mi capitava una situazione simile, dovevo approfittarne il più che potevo, a costo di farmi detestare da qualcuno, che insomma, uno in più, uno in meno. Non che non provassi nessun minimo di rimorsino, giusto un pochino, minimo, leggero, ignorabile.
    Povera ragazza, ero peggio io o i billywing? Il mio grande scherzone non sarebbe durato all'infinito per cui non appena la verità sarebbe venuta a galla avrebbe deciso lei cos'era peggio. Ehehe.
    Per cui eccomi qui, attaccata a lei che zompettavo verso l'infermeria continuando la mia recita da premio Oscar, fingendo una febbre che non avevo, però la levitazione rimaneva comunque fastidiosa perché non sentivo bene il controllo sul mio corpo.
    La cosa divertente era che come un soldatino un po' rozzo ora la riccia stava facendo il possibile per aiutarmi e i billywing erano passati in secondo piano. Madonna che stronza che ero ahaha
    Io la osservai senza dire una parola, non che ne stessa dando l'occasione, ma ora ero un palloncino ad elio legato al letto che teneva il sacchetto delle creaturine per non farle scappare di nuovo.
    Tutto ciò era troppo divertente, la fatica che stavo facendo per non riderle in faccia era immensa.
    E in tutto questo l'infermiera non c'era, ma quanto poteva diventare ancora più divertente? Questione di minuti ed eccolo che fece il suo ingresso. Lo conoscevo lui, d'altronde era capito di portare miei studenti da lui con tanto di caziata pure da parte sua.
    Ma insomma, era il corso di spezza-incantesimi, non di cucito. Ogni tanto si faceva male qualcuno suvvia.
    E partì persino una mezza discussione, io non ce la facevo più giuro, probabilmente il fatto che stessi trattenendo grasse risate sembrava che da un momento all'altro avrei vomitato, utile alla mia causa.
    Dunque, ora ero solo una stronza appesa per aria, e la studentessa era un concentrato di fastidio vivente. Sarei uscita viva da questa stanza? Chissà.
    Il caro Donnie, l'infermiere, mi tirò giù per poi farmi al volo la puntura contenente l'antidoto che avrebbe risolto in un nano secondo la situazione. Sgaaamaaataaa
    "Professoressa Lindey-"
    Lo interruppi subito guardando verso la studentessa.
    "Visto? E' vero che sono una prof."
    "Professoressa.....lei non è allergica. Abbiamo fatto tutti gli esami alla sua assunzione, non può averlo scordato."
    "...Eheh, no infatti. Ma la studentessa mica lo sapeva, volevo farle affrontare un'esperienza di questo genere, dato che vuole avere a che fare con le creature nel corso della sua vita."
    Balle, manco ci avevo pensato a questa cosa così saggia, ma ora mi era venuta fuori! E nel finire di dirla eccomi che scendevo giù lentamente nel mondo terreno.
    Il caro Donnie scosse la testa contrariato, ma non basito, era abituato a queste mie pagliacciate d'altronde.
    Infatti non disse più una parola, ora me la dovevo vedere io con la studentessa giustamente, bastardo Donnie! Potevi darmi man forte.
    Scesi dal letto e sorrisi tranquillamente come se non fosse successo assolutamente nulla.
    "Ti accompagno a rimettere nel loro habitat i Billywing. Ok? Non dirò niente alla Vidal, tranquilla."
    E accompagnai pure il tutto con un occhiolino, che prof simpi che ero. Chissà se mi avrebbe comunque insultato, mmh come potevo prenderla se non si fosse trattenuta? Eheheh
  6. .
    Oh, ero riuscita a far scherzare un po' Isobel pure sotto lo sguardo inquietante dietro al vetro del big boss. Potevo considerarla come la mia personale vittoria della giornata? Ero umile, non avevo obiettivi giornalieri troppo ambiziosi alla fine.
    Così, dopo essermi intascata questa piccola vincita, ritornai più seria che mai di fronte a quella che effettivamente si poteva definire una serial killer.......solo ora ci stavo facendo effettivamente caso.
    Chiamandoli "cacciatori" quasi si "sminuiva" la gravità di quello che facevano, ma alla fine era quello che erano..dei serial killer. Mi strinsi nelle spalle per un attimo, sorpresa dall'aver "sottovalutato" ciò che avevo vissuto e ciò che avrei dovuto comunicare molto prima.
    Io cercavo di fare del mio meglio, reduce da Bill Carradine e Nicholas mi ero imposta di essere una persona migliore e fare la cosa più giusta possibile, nel limite del possibile e forse qui avevo sbagliato di grosso.
    Feci un respiro profondo, ormai poco potevo farci, mi sarebbe passata.
    Isobel cercò di tranquillizzarmi in tal senso, sperando vivamente che Ramirez non mi perseguitasse per...mmmh, complicità forse? Mancata denuncia? Cos era?! Che crimine avevo commesso?
    "Va bene. Grazie."
    Mi limitai a rispondere così, testa bassa e ammissione di colpa, non aveva senso difendermi a spada tratta come se avessi una qualche ragione dalla mia. Mi ero cagata sotto, era questa la verità e la pressione della Gringott mi aveva influenzato.
    Avere una conoscenza interna negli auror poteva aiutarmi? Isy poteva rabbonirmi il capo auror? SIII DAAAAI.
    Ecco, stavo già pensando ai favoritismi e alla corruzione!!! AAAAAH.
    Fatto stava che Isobel stava comunque prendendo le mie idee piuttosto seriamente, nonostante venissero da una scema come me. Non avevo ste grandi capacità di analisi dopotutto, però chissà, forse l'aver avuto a che fare spesso con persone di merda avevo acquisito una certa esperienza? Che vanto.
    "Era...particolarmente infastidita. Si è pure messa a dar la colpa a me perché nonostante fosse ferita l'avevo fatto smaterializzare per cui magari le avevo pure dato una morte lenta e dolorosa invece che una veloce che le avrebbe dato lei. Per dire. Non solo mi ha ferita fisicamente, pure in colpa voleva farmi sentire sta psicopatica."
    Mi ero infervorata di nuovo...
    "Va beh, lo vedrai tu stessa. Mi ha fatto incazzare e non poco."
    Fortunatamente per oggi pareva finita, se dovevo ritornare l'avrei fatto, anche se non sapevo per dire cosa.
    "Certo e grazie per la pazienza."
    Dopo volevo un abbraccino da Isy comunque, mi aveva fatto venire un'ansia maledetta.
  7. .
    Io sicuramente stavo assumendo un comportamento infantile, non lo avrei negato se me lo avesse detto, ma un conto era comportarsi come una bambina, un altro era sputare sentenze come se lei avesse chissà che conoscenza innata su di me e su quello che mi era successo.
    Stava iniziando a dare per scontato così tante cose della mia vita che qui lo stare calmi e non immaginare che le capitassero le peggio cose stava diventando estenuante.
    Certo io avevo rincarato la dose, dando per scontato che lei fosse venuta da me per un secondo fine che pareva non esserci, ma la gravità di quello che lei stava insinuando nei miei riguardi era nettamente peggiore e la rabbia che mi stava montando dentro era a livelli piuttosto alti.
    "Ci sono persone di ogni tipo. Non ci sono persone normali o no, ci sono persone che fanno determinate scelte che provocano conseguenze. Non conosci le persone a me care e ti chiederei di non offenderle dando loro delle brutte persone. Io sto scegliendo di comportarmi così con te per ragioni che non sono affar tuo."
    Ma valeva effettivamente la pena iniziare a urlare e sbraitare? Assolutamente no. Questa ragazzina credeva di star assumendo un atteggiamento di superiorità perché credeva di aver capito chissà cosa, mi stava trovando inopportuna e indegna? Poco mi fregava la sua opinione in tal senso e nemmeno avevo il bisogno di piacere a chiunque, men che meno a lei.
    Però fu assurdo come la sua sparata sulla grande e universale verità mi fece sbottare in una risata, una risata sincera giuro, mi aveva provocato ilarità!
    Mi stava facendo troppo ridere, perché mi stava rimproverando per aver insinuato chi Kieran sparlasse di me in qualche modo, ma se lei tanto decantava la sua innocenza allora era ovvio che sapeva qualcosa, ma solo il suo punto di vista, non il mio.
    "Ahahahahaha se tu sei tanto sicura che sia una verità, allora immagino che tu sia a conoscenza di tutto quello che è successo. Se no non saresti così tanto combattiva a difendere una verità assoluta no? Santo Kieran."
    Misi una mano sul petto e smisi di ridere sbuffando poco dopo, stavo perdendo troppo tempo. Il fatto era che poco importava che lei lo difendesse a spada tratta, va bene, non era da lei che cercavo comprensione.
    "Ma non ti preoccupare, non voglio comprensione da te. Non mi interessa."
    E fui particolarmente seria nel dire queste parole, perché non avevo la minima voglia di sentirla fare la paladina di nuovo, quindi mi auguravo che questo la zittisce a sufficienza.
    E almeno su una cosa dovevo darle ragione, senza conoscerla avevo presupposto chissà che cosa, che poi ancora continuava a risultarmi strano che questa voleva conoscermi, motivi ignoti ancora per me, ma insomma pace e amen, non era cosa, fine.
    "Vero, su questo non posso darti torto, ma non ho comunque intenzione di approfondire la conoscenza con te."
    Io dovevo difendermi in questo mondo, si ero sempre sulla difensiva, sempre pronta ad attaccare, la vita mi aveva forgiato in questo modo, anche in situazioni come queste che non erano niente di che se messe a confronto con altro che avevo vissuto. E sinceramente mi andava bene così.
    "Buon Natale anche a te, ma mi parli manco avessi sessant'anni. Ho capito che sono più grande, ma non ho neanche 30 anni ahaha. Giusto per dire."
    Ormai ridevo e basta perché questa era passata alle offese vere, a "darmi della vecchia". Ferita nell'animo proprio, meglio lasciarla andare via va, ho del caffé e del veleno da prendere prima di andare a casa.
  8. .
    Anch'io stavo provando un prurito di fastidio per tutto il corpo nell'avere Nicholas in casa mia, ma purtroppo poco potevo farci, al massimo mi sarei spalmato un po' di crema idratante dopo per farmi una coccola, fatto stava che, pruriti a parte, quanto meno sembrava davvero intenzionato ad agire come si doveva e soprattutto riconosceva ciò che gli auror avevano fatto per lui. Perché, per carità, nemmeno io li trovavo i più simpatici del mondo, delle volte erano pali in culo mica da ridere gli Auror, ma sapevano quello che facevano e avevo sofferto troppo agendo per conto mio per rifarlo di nuovo. Avevo imparato la lezione quando mi ero immischiata a fare cazzate con Bill Carradine.
    Isobel era un'eccezione ovviamente, lei non era un palo in culo.
    "Mi fa piacere che almeno riconosci che è stato meglio così. Non vorrei che tu l'avessi fatto solo perché ti ho rotto troppo i coglioni."
    Perché avevo pensato pure a quello ovviamente, che gli avevo rotto così tanto le palle che aveva accettato di collaborare con Ramirez solo per sfinimento. No, doveva crederci che era la cosa giusta e meno sofferta soprattutto.
    Anche lui, con tutto il dolore che aveva provato, non aveva imparato?
    Qualcosa sembrava di si eh, quanto meno non era nuovamente finito su qualche manifesto di ricercato e non avevo sentito di sue cazzate.
    L'alcool era un altro problema invece e come gestiva i rapporti umani un altro ancora.
    Mi stava chiedendo aiuto diretto.
    DIRETTO CAPITO?
    Era forse la prima volta in assoluto che veniva da me per chiedermi aiuto e non solo per sfogarsi o chissà che altro. Per questo motivo rimasi con la bocca semi aperta un paio di secondi prima di rispondere.
    Tossì un paio di volte, giusto per riprendere un po' di dignità.
    "Benissimo. Vedrò di organizzare una missione congiunta Gringott-Ministero. Con te come collaboratore, che se non ti includo tanto verresti comunque per cazzi tua, quindi meglio ufficializzarlo. Immagino sia solo una sorta di perlustrazione? Scoprire cosa succede la dentro? Hai visto movimenti di tante persone? Bisogna capire quante persone servono più che altro...io penso giusto a distruggere le loro difese e vedere se c'è qualcosa di celato, ma poi fine. Non sono tipa che si butta nella mischia a combattere eh."
    Giusto per essere chiari, ok donna forte e tutto quello che si voleva, ma non ero stupida, conoscevo i miei limiti.
    Sprofondai ancor di più sulla poltrona, era così strano averlo qui, non sapevo come sentirmi... era venuto a portare problemi capito? Ok aveva fatto bene perché non si poteva ignorare qualsiasi cosa stesse facendo quella pazza maledetta, però non riuscivo a parlare con Nicholas in modo normale e tranquillo.
    "Hai un posto dove stare?"
    Così, giusto per sapere.
  9. .
    Questa situazione era ridicola, com'era possibile che dovevo stare spiaccicata a terra perché una studentessa credeva di difendermi? Cos'ero la dama da salvare? OH!
    C'era troppo casino e iniziavo a non capirci più niente, ma sembrava che almeno la colpa non fosse sua? Ma di un gatto?
    "Diciamo che ti credo, ma comunque potevi contenerli vicino ai territori della Vidal no?"
    Ma questo non era il momento per riprendere qualcuno, dovevamo cercare di uscire da questa storia senza diventare dei palloncini viventi e poi chi più ci avrebbe recuperate? Disperse nel cielo per sempre. O insomma, saremmo morte cadendo male una volta che l'effetto fosse finito. Oddio che immagine orribile.
    "Ma mica li ammazza un po' di vento! Non ho mica detto che voglio lanciare un uragano e farli morire contro i muri."
    Sti animalisti. Anch'io adoravo le creature, non tutte, ma insomma alcune erano carine, ma un po' di vento non uccideva nessuno, che credeva che avrei fatto? Volevo solo allontanarli da noi così da aver più spazio di manovra, ma niente, a quanto pareva ero un'assassina.
    Dunque, no per fortuna non ero allergica, avevo già sperimentato i Billywing ad Hogwarts e a parte svolazzare niente di problematico, ma questo lei non lo poteva sapere, quindi...Eheheh...
    "Purtroppo non lo so..."
    Così, giusto per lasciare un po' di suspense e farla impegnare abbastanza da risolvere questa situazione il prima possibile. Mettere un po' di pepe non era una cosa così malvagia dai, la stavo mettendo alla prova, per quale motivo? Nessuno, per il mio diletto e basta.
    In tutto questo ora lei si era pure seduta sopra di me come se fossi un fottuto divano. Era lecito quindi che io la perculassi un po' no? UNA SCONOSCIUTA SI ERA SEDUTA A GAMBE CONSERTE SU DI ME. MA OH.
    "Forse mi gira un po' la testa...."
    Vero Drama, mi portai pure la mano libera dalla bacchetta sulla testa, come se fossi confusa e delirante, no tutto ok, a parte la mia pancia che sperava di tornare a muoversi regolarmente, ma finalmente eccola che si alzava...feci lo stesso trovandomi ora legata a lei con caviglie e polsi. Okey. Meglio così che essere un divano vivente.
    Intanto, per non urtare la sua sensibilità, mi limitai anch'io a lanciare un paio di immobilus, così da non recare nessun minimo danno, anche se qualche schiaffetto a sti mostriciattoli non avrebbe fatto male.
    Ma qui la situazione si faceva ancora più esilarante. Questioni di priorità, meglio mettere delle creature immobili all'arnia che portare un ferito in infermeria. Ceerto.
    La lasciai fare senza dire nulla per il momento, maaa...lo scherzo ora doveva proseguire, così beh, mentre lei metteva le creature nel retino io mi feci più pesante, come se facessi fatica a rimanere in piedi e iniziai anche a fare respiri più profondi per simulare che mi mancava il fiato.
    Questa mi aveva appena messo dopo delle creature che stavano benissimo, dovevo fargliela pagare un pochino.
    "La Vidal sarà contenta.....di....di sapere...da una sua collega....che una sua studentessa ha messo in pericolo la prof Lindey e pure...le sue...creature...."
    Com'era la recitazione? Ci stava?
    "Mi puoi portare....in...infermeria ora?"
    Al di la che in realtà stavo bene in infermiera ci dovevo comunque andare lo stesso per l'antidoto e smettere di svolazzare, la verità alla ragazza l'avrei detta poco prima di varcare la soglia dell'infermeria dai.
  10. .
    Magari io ero una persona esagerata eh, fine quanto un ippopotamo, ma che lei se ne stava li a rispondere alle mie palesi provocazioni con garbo e modi da dama dell'800 mi urtava ancora di più. Ma da che romanzo del cazzo era uscita questa? Neanche un minimo di irritazione mi stava mostrando, ma incazzati no? La stavo trattando come la peggio mosca fastidiosa, ma d'altronde era così che la percepivo ora. Era la classica situazione in cui si sceglieva di leggere un libro all'aperto, ma poi arrivava il ronzio della mosca rompicazzo a disturbare la propria quiete. Ecco ora Claire era una fottutissima mosca.
    Evitai di risponderle ulteriormente sull'essere una persona speciale, non la stavo ritenendo così stupida da non aver colto il mio sarcasmo, ero stata abbastanza diretta, per cui mi limitai a sbuffare ancora ignara dei veri motivi per cui se ne stava di fronte a me a subire il mio comportamento.
    "Forse mi pentirò a insistere, ma io davvero non ti capisco. Qual è il motivo concreto che ti ha spinto a volermi conoscere, non è possibile che sia solo "perché teniamo alla stessa persona". Dai, è palesemente una cazzata."
    Io di essere presa per il culo, di nuovo, non avevo voglia, se poi mi tirava addosso ancora minchiate da figlia dei fiori allora ci avrei rinunciato, magari era davvero una santa e finiva li, ma non per questo non dovevo comunque urtarmi a morte.
    Ma io stavo sottovalutando questo incontro, o quanto meno mi ero immaginata ben altro, ma che avesse la faccia tosta di venirmi pure a dire "Nemmeno Kieran è responsabile" questo non potevo prevederlo nemmeno se avessi avuto il potere di leggere nella mente senza usare la bacchetta.
    Non riuscì a rispondere immediatamente, sgranai gli occhi e spalancai un pelo la bocca incredula di quello che avevo sentito, perché qua le cose erano due. O lo difendeva a spada tratta solo perché ci teneva senza sapere un cazzo, oppure parlava consapevole di qualcosa.
    "E tu che cosa ne sai esattamente per dire una cosa del genere ah? Sai cos'è successo tra noi per dare questa opinione non richiesta?"
    Perché se la risposta a questa domanda era "si ne so qualcosa", allora Kieran si sarebbe dovuto preparare al meglio per subire la mia ira. E qui avrei insistito per scoprire quante più cose sapesse su quello che era successo, se voleva proprio chiacchierare, potevamo chiacchierare su questo, dimmi tu cara Claire.
    Che poi appunto, era venuta a fare l'avvocato del Diavolo adesso? Era una questione privata, lei non c'entrava nulla e se credeva nella pura innocenza di Kieran buon per lei, non me ne fregava niente.
    Stava forse passando al contrattacco adesso? Che insinuava che non ero in grado di approcciarmi alle persone?
    Ma perché questo episodio non era successo quando ero una ragazzina? Li non avevo responsabilità, non mi interessava di niente e nessuno e se venivo punita perché avevo pestato qualcuno mi facevo una risata, come effettivamente era successo tra l'altro.
    Dovevo andare di fantasia, ancora una volta, e quindi mi immaginai che, ridacchiante, lanciavo un incendio sui suoi capelli per poi gridare "SII, fatti vedere da Kieran con i capelli che vanno a fuoco, così lo vedrai tutto eccitato, stronza."
    Ma no, non potevo farlo. Uffa.
    "In realtà sono anche peggio di così, ma non preoccuparti per la mia condizione, lo faccio solo con chi voglio io e come abbiamo già stabilito, tu sei speciale."
    Giusto per farle presente che no, non mi mettevo a fare la stronza con chiunque, ma con persone come lei era più che lecito per quanto mi riguardava.
    E niente, nonostante tutto questa voleva pure andare a prendere un te, chi era Gesù? Che porgeva sempre l'altra guancia? Quelli come lui poi finivano crocifissi eh, così per dire.
    Ma poi a prendere un the, mi sembrava di sentire Gabriel, ma almeno portami fuori a bere una burrobirra Santo Salazar, che noia.
    "No, grazie."
    Ma poi dove stava scritto che io dovevo farmi amico chiunque?
  11. .
    Il fatto era che non ce l'avevo con lei. Lei, in tutto questo, non aveva la minima colpa, che colpa mai dovevo darle? Non era mia amica, non mi aveva fatto alcun torto. Ma io ero un essere umano e come tale, se una ragazza più giovane di me, più alta di me, più bella di me, bionda e quant'altro aveva trovato la faccia di culo di venirmi a fare gli auguri un po' le palle mi giravano.
    Perché se non ci fosse stato Kieran di mezzo manco per l'anticamera del cervello sarebbe venuta da me, non che l'avrei voluto, ma per capirci.
    Insomma questo incontro non serviva, aveva solo scopo di farmi sentire una nana del cazzo presa per il culo e la cosa non mi piaceva affatto, c'era il rischio di risponderle più male di quanto avrei dovuto.
    Non che non fosse divertente l'idea di tirarle talmente tanto mazzate da farle perdere qualche centimetro, ma quelli erano solo i miei sogni più intimi, quelle cose che si immaginavano sotto la doccia per perdere tempo e di fantasticherie pregne di violenza ne immaginavo a valanghe, solo che avevo la decenza di non renderle, quasi mai, reali.
    Dunque, tornando a noi e alle scuse patetiche che mi avrebbe rifilato, ora ero sinceramente curiosa di capire che cosa frullasse nella sua testa da biondina modella di Victoria Secret.
    Che carina, desiderava davvero farmi gli auguri, avevamo qui davanti un'anima pia. Bleah.
    "Mettiamola così, il 99% delle persone non l'avrebbe fatto nella tua posizione, ma evidentemente hai voglia di essere quella speciale."
    Un sorriso particolarmente sarcastico illuminò il mio viso nel dirle quelle parole, ma ehi, io non sapevo davvero cosa dirle e di ringraziare e ricambiare nemmeno avevo voglia, mica le dovevo qualcosa io oh. Magari nel sentirmi così ostile si sarebbe stancata presto e ognuno sarebbe tornata per la propria strada.
    Avevo sentito bene? Voleva...CONOSCERMI?
    Ma questa cosa aveva nel cervello? Un conto era se nella sua vita pensava di diventare spezza-incantesimi e quindi si andava oltre le questioni private e si trovava il modo di avere un rapporto studente e professore, ma manco quello c'era.
    "Quindi tu tendi a voler conoscere tutte le amicizie in comune di qualcuno? Così eh, chiedo. Continuo a non capire il perché. Anche se teniamo molto alla stessa persona ci dobbiamo conoscere? Giuro, non ti seguo."
    Stava quasi diventando una sfida. Io adesso davvero volevo capire, perché o ero scema e crudele e non capivo la pura bontà dei suoi gesti oppure c'era effettivamente qualcosa che non andava in lei.
    Un respiro profondo, era quasi come se si stesse offrendo come pungiball. Ma veramente faceva? Che cosa mai dovevo chiederle? Il perché Kieran si era avvicinato a lei? Perché lei era migliore di me? Perché io non ero abbastanza? COSA? E poi quanto sarei dovuta essere patetica nel chiederle davvero qualcosa?
    Mi stava irritando.
    "Io non ce l'ho con te. Non è tua la colpa di ciò che è successo. Per cui, per cortesia, non venire a fare la buona samaritana con me. Ce l'ho solo con Kieran ed è una questione personale. Punto. Quindi a meno che non sia tu a voler qualcosa da me, io a te non ho niente da dire."
  12. .
    Sei stata molto coraggiosa.
    "Così passo troppo per una grifondoro però."
    Ok va bene non ce la facevo. Isobel stava lavorando, era un interrogatorio serio questo e io che facevo? Facevo le grandi battute. Ero stata sia stupida che coraggiosa, due caratteristiche fondamentali di quei cretini rosso oro. Che vergogna. Eppure che mai avrei dovuto fare? Lavarmene le mani e far finta di niente? Prego Ninja, il lupo è tutto tuo.
    Fatto stava che era una bene che ora qualcosa si stava muovendo, anche se ciò aveva dovuto avere come conseguenza la scomparsa della Evans, che poi scomparsa...molto probabile che fosse bella che morta per mano di quella pazza.
    Che poi funzionava sempre così no? Solo quando c'era un morto che allora ci si muoveva e ciò valeva anche per me eh, non ero ne santa ne saggia d'altronde.
    Bella domanda infatti quella che mi porse Isy, qual era la verità? Perché non avevo almeno sporto denuncia? Perché ero stupida? Perché non avevo voglia di altre rogne? Perché la Gringott forse mi avrebbe fatto un culo grande quanto la banca? Un insieme di tutte queste cose?
    "Em...esiste una risposta che non mi faccia passare per una cretina? Lavorando presso la Gringott ho firmato un contratto di riservatezza e... ero anche frenata dal fatto che non avevo nulla in mano, non avendo lo straccio di indizio e di cose ben peggiore ne avete di cui occuparvi...vero anche che magari avvertirvi avrebbe magari impedito alla Evans di trovarsi in sto guaio.....em..."
    Mi grattai i capelli, ero tipo ingiustificabile. Porco Godric che rincoglionita che ero. Forse mi salvava solo il contratto con la banca, quindi gli stronzi erano loro, però ecco potevo finire nei guai in ogni caso...con i miei datori di lavoro. Che palle.
    "Passerò dei guai per questo?"
    Così eh, giusto per sapere, almeno mi preparavo. Negli anni avevo avuto modo di affinare una certa esperienza nel cacciarmi nei casini, dote che non prevedeva alcun vanto, ma solo imprecazioni e risate isteriche.
    Guardala come si tratteneva l'auror Larsonn di fronte ai miei commenti "suggestivo e mitomane" quanto l'avrei presa per il culo una volta fuori di qui, perché ero certa al 100% che se gliel'avessi raccontato ad un bar sarebbe scoppiata a ridere perculandomi pure probabilmente, superata la preoccupazione ovviamente. Isy al contrario mio era più empatica e sensibile.
    Mi morsi quindi il labbro inferiore per cercare di mantenere più serietà possibile, ce la feci, l'idea di essere fissata dal capo auror dietro il vetro era sufficiente a non farmi fare troppe figure di merda, nel limite del possibile.
    "Si non mi ha dato per niente la sensazione di una pazza, o di qualcuno controllato da qualcun altro. E' organizzata, sa quel che fa. Probabilmente si addestra da tempo come cacciatrice. E' giovane, dalla voce si capisce, però non penso nemmeno sia una principiante. Sarà anche razionale, ma sicuramente si è costruita un'idea tutta sua di come funziona il mondo..."
    Per quel breve tempo in cui avevamo parlato, in cui avevo cercato di temporeggiare, la ninja non si era risparmiata nel dire come la pensava. Non mi aveva dato la sensazione di una fuori controllo, ma sicuramente una persona con delle idee pericolose.
    Oddio un parere soggettivo, ora si che dovevo fare la seria. Infatti prima che potesse continuare mi misi più retta con la schiena e fissai Isy con tutta la serietà che avevo in corpo.
    Non risposi subito a quella domanda... cercai di visualizzare bene ciò che era successo, dove aveva scelto di attaccarmi, come aveva scelto di parlarmi. Avevo già avuto a che fare, mio malgrado, con persone intente ad uccidere...lei non era tra queste, almeno nei miei riguardi si intendeva.
    "Mi ha minacciato, quello si, ma solo con l'intento di spaventarmi. Se non mi fossi messa in mezzo nemmeno mi avrebbe colpita e quando lo ha fatto non ha mai colpito punti vitali. Non penso si metterebbe a uccidere chiunque, ma solo chi per lei è ritenuto pericoloso. Lupi come la Evans insomma."
  13. .
    Ora la parte più interessante di tutto questo racconto, il motivo che lo aveva spinto a essere il re dei pettegolezzi e sembrava che non fosse così facile per lui raccontarmelo. Aveva uno sporco segreto? In realtà era un criminale incallito? Data la mia famiglia ormai non mi stupivo più di nulla, però dai a vederlo non sembrava proprio un criminale... ma insomma, ormai chiunque poteva essere un pazzo, magari in realtà Derek era un serial killer di bambini....
    Ok stavo divagando, qualcosa di sicuro c'era, ma di certo non di questa entità, allora di che segreti mai poteva trattare?
    Lettere? Di Felix?
    Derek ci mise un po' per farmi capire quale fosse il problema e sinceramente stavo facendo non poca fatica a capire quale fosse sto problema. Si vergognava di Felix? Non voleva dire alla gente che si frequentavano? In quelle lettere c'era roba super intima e personale? Magari lettere di sesso? Beh oh, non c'era niente male, però ecco forse se c'era scritta roba particolarmente personale potevo capire il rancore, mi sarei vendicata parecchio pure io. Eccome.
    "Ma va sta stronza, si potrebbe anche fare i fatti suoi. Magari in quelle lettere c'erano cose super personali, intime persino e lei voleva dirlo a tutti? Saranno anche cacchi miei che cosa faccio con il mio compagno. Hai fatto bene!! Io l'avrei picchiato probabilmente...sai devi sapere che ero molto manesca un tempo. Ehehe."
    Beh oh, quando ci voleva ci voleva e se c'era da tirar fuori le mani ero ben disposta.
    Però ecco, io pensavo di farmi due risate, invece Der la stava mettendo giù tragica, aveva sbagliato? Oddio, insomma, io lo trovavo divertente, pure quando andavo io ad Hogwarts c'era il giornalino scolastico pieno di pettegolezzi e merdate varie e non era morto nessuno.
    "Come sei melodrammatico. E' uno spasso! Se la gente se le mena a dire a chi infila la lingua in bocca allora che non lo facesse, invece di fare le cose di nascosto e poi fare la lagna se si viene a sapere. Magari hai pure sgamato dei tradimenti, in quel caso godo tantissimo."
    Gli misi una mano sulla spalla e gli sorrisi, per dirgli che non aveva fatto niente di che su, erano ragazzate queste su, piuttostoooo mi interessava molto di più sapere di Felix e di quel "Avevamo una relazione, circa".
    "Ma quindi con Felix? Chiusa? Caput? Peccato. Anche se al campus sembrava avere un po' la scopa nel culo."
  14. .
    Amate ferie. Che bello.
    Per quanto il mio lavoro mi piacesse, delle pause erano obbligatorie. Dovevo riposare il cervello, soprattutto dalla merda che mi si era buttata addosso e l'arrivo di Nicholas di certo non aveva migliorato questo periodo dato che lui non portava mai buone notizie, dunque se riuscivo a riposarmi un po' e dedicare questo tempo a me stessa male non avrebbe fatto.
    Avevo bisogno di ricaricare le pile per far fronte alla sfiga che mi perseguitava. Ormai dovevo prendere seriamente in considerazione il fatto di essere stata maledetta o davvero non si spiegava la mia cazzo di vita...e ora ero qui a fare del simpatico sarcasmo perché era meglio così e odiavo rimanere in casa a piangere e deprimermi, non era da me.
    Preferivo inveire contro chiunque piuttosto, era molto più liberatorio e utile rispetto alle lagne.
    Quindi quei giorni dovevo essere più entusiasta, perché le ferie erano dietro l'angolo, erano gli ultimi giorni tra questi corridoi con il rischio di incontrare persone indesiderate e gli studenti mi auguravano gli auguri e quant'altro ancor più contenti di me delle ferie.
    Infatti adesso stavo uscendo dall'aula, la lezione era terminata e stavo camminando con i miei studenti per gli ultimi saluti, per poi abbandonarli a loro stessi pronta per fare un salto in aula insegnanti per poi filare alla Gringott.
    La verità era che il lavoro di spezza-incantesimi non si bloccava del tutto, solo quello di insegnante. C'erano dei lavori che necessitavano la mia attenzione e seppur con più calma dovevo comunque studiare e analizzare delle cose, soprattutto riguardo al caso di Audrey che si era un attimo arenato e la cosa non mi piaceva affatto.
    Il fatto era che organizzare con il reparto degli indicibili non era mai cosa facile, ma ci serviva accedere a quelle stanze, ma la mia richiesta era in fase di approvazione..
    Erano questi pensieri a tenermi occupata mentre camminavo incurante di chi avevo attorno, fu per questo che fin quando non aprì bocca non mi resi conto di chi cazzo aveva deciso di camminare al mio fianco.
    Mi bloccai di colpo, fissandola quasi nella speranza di scoprire in me il potere di lanciare laser infuocati dagli occhi. Sarebbe stato carino vederla sbriciolare davanti ai miei occhi, ma ahimé, non ero nata con tale superpotere.
    Davvero si era palesata qui per presentarsi, stringermi la mano e farmi gli auguri? Mi stava forse perculando la ragazzina?
    No davvero, con quale faccia da culo vai dalla persona che sapevi frequentare quello che ora era per lei cosa? Chi poteva dirlo, fatto stava che mi aveva detto "immagino lei sappia chi sono", quindi qualcosa sapeva per forza.
    Feci un respiro enormemente profondo e sinceramente di stringerle la mano non avevo voglia.
    Oh la colpa era fondamentalmente dello spilungone melodrammatico, però ecco nessuno mi obbligava a cercare un confronto di qualsiasi tipo con lei.
    "Ciao. Fammeli pure, di certo non posso impedirti di parlare." Purtroppo, avrei voluto aggiungere.
    Rimaneva comunque che non aveva un cazzo di senso, cosa voleva da me? Io ora stavo cercando di rimanere civile, ma non assicuravo niente si fosse messa a dire chissà che cosa.
    "Senti, tagliamo corto ok? Che cosa vuoi da me? Cosa ti ha spinto a venirmi a salutare e farmi gli auguri ah? Non ti sembra un po' strano? Per me lo è."
    Strano e soprattutto losco, poi magari questa era solo una noiosa santarellina che voleva davvero farmi gli auguri e vedere come stavo, ma anche li, che si facesse i cazzi suoi.
  15. .
    Dovevo andarmene da qui. Appena finita la lezione ero corsa verso la caffetteria per prendermi un bel caffé fumante, dovevo fare in fretta, prendermi il mio adorato caffé e sgusciare via alla velocità della luce. E INVECE NO. Perché il bastardo aveva deciso di rovinarmi pure il momento caffè, non appena avevo varcato la porta eccolo li al bancone, a prendersi una cazzo di tisana alle erbe di sto cazzo probabilmente.
    Non avevo voglia di vederlo, non oggi, per cui dato che la mia sanità mentale doveva prevalere sul momento caffè, addio caffè ed eccomi qui che disperata cercavo un modo per darmi una calmata prima di andare alla Gringott per il turno serale.
    Qua urgeva un intervento, dovevo fare in modo di organizzare le mie lezioni in modo tale che fossero in giorni o orari diversi da quelli di Kieran, così le probabilità di incrociarlo si sarebbero ridotto drasticamente. Gli studenti poi gli avrei avvisati man mano su, eravamo in un'accademia, potevo gestirmi le lezioni come mi pareva e piaceva a me.
    Ero quindi uscita a prendermi un po' d'aria semi gelata addosso, così da raffreddare la mia temperatura corporea, una bella passeggiata rinvigorente e via, non potevo mica andare a spaccare muri ogni volta o correre da Gabriel per sclerare un po', qua era necessario trovare un'alternativa costruttiva alla mia pressione.
    Ma ogni buon proposito di quella giornata sembrava non volersi compiere proprio per niente, perché fui LETTERALMENTE placcata da una ragazza che aveva scelto di ambire alla posizione da titolare nella squadra di rugby femminile dell'Inghilterra e perché no provare i placcaggi tra una lezione di magia e un'altra?
    Il problema stava che io avevo anche sentito qualcuno urlare, mi ero anche girata e stavo per dire qualcosa per impedire a quella pazza di avventarsi su di me, ma il suo entusiasmo mi aveva travolto facendomi sbattere a terra con tanto di lecitissima imprecazione.
    "Porco cazzo, ma sei pazza!"
    Dopo lecita imprecazione, sgranai gli occhi nel vedere uno scame di billywing impazziti che a quanto pareva aveva scelto di puntare a noi? A lei? A COSA? Cos'era successo? Dov'era la Vidal?!
    "Ma cosa ti agiti, usa quella bacchetta!! FORZA. UN VENTUS, UN PETRIFICUS TOTALUS, INCANTESIMI DA SECONDO ANNO DI HOGWARTS, PORCO GODRIC."
    L'avrei fatto io, ma avevo il braccio schiacciato sotto di lei dove stava proprio la bacchetta, per cui stava iniziando a essere complicato.
    "Cosa hai fatto per farli infuriare tanto?!! Fa niente, non importa ora!"
    Cercai di districarmi sotto di lei, avevo sbattuto la testa? Mi faceva un po' male dietro...ma ora non ci badai, se ci pungevano troppi billwing potevamo prenderci una bella infezione e fluttuare per giorni e di certo non me lo potevo permettere.
    Per poter liberare il braccio dovetti per forza cercare di spingerla via da me così misi la mano libera contro il suo fianco per spostarla, ma proprio nel momento in cui il braccio buono fu libero eccolo il pungiglione che mi prende quello stesso braccio appena liberato.
    "VENTUS!"
    Ne spedì lontani alcuni, ma ecco, a breve avrei iniziato a fluttuare se la rugbista si fosse spostata.
    "Se ti sposti inizio a volare, ma un pungiglione è sopportabile, forza. Tu un Ventus e io Petrificus Totalus subito dopo."
1775 replies since 3/6/2009
.
Top